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Attentato all'aeroporto di Mosca: 35 morti
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MarcoPantani
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24/01/2011
20:11
MOSCA - Un attacco suicida nel cuore dei trasporti di Mosca, nell'aeroporto Domodedovo, ha riaperto in Russia la ferita mai cicatrizzata del terrorismo. Con sette chili di tritolo addosso un terrorista è riuscito ad arrivare fin davanti alle porte degli arrivi internazionali dello scalo che si trova a sud della capitale, il più grande e trafficato della metropoli. L'esplosione ha ucciso, secondo l'ultimo bilancio, 35 persone che aspettavano i passeggeri e ne ha ferite 130, di cui almeno venti in modo grave.
I testimoni hanno parlato di uno scoppio improvviso, accanto al caffè Asia, hanno visto i corpi cadere a terra, insanguinati. In alcuni casi si sono salvati solo per qualche metro: "Uno scudo umano mi ha protetto" ha raccontato Serghei, ancora sotto shock. «C'era folla – ha continuato – anche io ero lì per prendere un passeggero. L'esplosione è avvenuta più o meno tre file di persone davanti a me. I corpi dei sopravvissuti erano ricoperti di sangue e resti umani, uno spettacolo spaventoso». Un video ripreso all'interno dello scalo – messo su YouTube e subito diffuso da tutti i siti - ha documentato i momenti immediatamente successivi alla strage: il fumo spesso invade la sala arrivi, si vedono corpi sul pavimento, uno sopra l'altro.
La Russia è in lutto come dieci mesi fa, quando il 29 marzo un altro devastante attentato suicida insanguinò la metropolitana di Mosca, in due centralissime stazioni e il bilancio fu di 40 morti. Allora furono due donne-kamikaze cecene a portare la morte nel cuore della Russia, come promesso dal leader dei terroristi Dokhu Umarov. E anche la strage di oggi, anche se ancora senza rivendicazione, porta tutti i segni del terrorismo separatista caucasico.
Secondo le agenzie russe i servizi di intelligence del paese erano stati avvertiti una settimana fa che i terroristi preparavano una strage con kamikaze. Ma una città di dodici milioni di abitanti è difficile da difendere e a ogni esplosione di violenza suicida si scopre sempre più vulnerabile e vicina alla polveriera caucasica.
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omir
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Registrato il: 01/02/2004
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Capitano
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24/01/2011
23:03
Da tempo si sospetta che i separatisti ceceni abbiamo contatti con Al-Qaeda.
La Cecenia è una regione ricca di giacimenti petroliferi quindi difficilmente Putin regalerà loro l'indipendenza.
Qualche anno fa gli Usa hanno bacchettato la politica Russa in merito con qualche frecciatina...che è stata rispedita almittente con un velato "fatevi i fatti vostri che alla nostra gestione interna ci pensiamo noi"
Non consoco bene la questione cecena però mi sembra di capire che il mondo, per questo caso, ha chiuso un occhio perchè alla Russia gli si può rompere le palle fino ad un certo punto dato che tiene in scacco l'Europa le sue forniture di gas.
Meglio teenrseli buoni e così mi sembra accada anche in altre parti del mondo.
Una notizia recente che mi ha colpito è quella dei separatisti dell'ETA che hanno deciso il cessate il fuoco.
Faranno conoscere le loro idee con le parole e non più con la violenza.
Sperando che duri...
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