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Buried

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    Corry
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    00 25/01/2010 23:42
    Da Repubblica.it :

    PARK CITY - Novantaquattro minuti in una bara. Novanta di ossigeno. Un conto alla rovescia infinito illuminato da un accendino, una candela e dalla luce di un cellulare. Un solo attore sepolto (Ryan Reynolds) e la guerra fuori, sulla terra, nel deserto di un Iraq quasi invitante in confronto al buio. L'idea è del regista spagnolo Rodrigo Cortés, 36 anni, che ha presentato Buried al Sundance Festival di Robert Redford. Il risultato è che il suo film, il settimo della carriera, ha convinto tutti. Di più, ha esaltato critici e pubblico. "Ho pensato. Qual è il film più economico che posso fare con il minor numero possibile di attori e solo una location?", ha detto Cortés prima che la pellicola fosse proiettata. "Ecco. E' stata più o meno questa l'idea che ha portato al concepimento di Buried".
    Il critico cinematografico Alex Billington è tornato a casa dopo la prima proiezione notturna di Buried e si è messo a scrivere. La sua recensione è esaltante. Tanto da non voler in alcun modo raccontare lo svolgimento del film. Le sue parole si accavallano emozionate, entusiaste, veloci: "Il film è fenomenale" ha scritto.
    Del progetto si parlava da un anno, che il regista riuscisse a realizzarlo però non era scontato. Al contrario, un'ora e mezza in una bara è un'impresa impossibile. Tanto che nessuno in Rete si sta prendendo la responsabilità dello spoiler. Nessuno racconta la trama nei particolari, nessuno rivela il finale. Sarebbe irrispettoso come ai tempi sarebbe stato criminale rivelare il colpevole dei Soliti sopetti o l'ultimo minuto del Sesto senso.
    Quello che si sa di Buried è che l'unico attore, Ryan Reynolds (Nines; X men le origini: Wolverine; The proposal; Paper Man ma anche Scrubs, oltre che marito di Scarlett Johansson) è un camionista in Iraq che, attaccato, si risveglia in una bara, sotterrata. Al buio e dopo aver urlato per i primi cinque minuti, trova un accendino e il suo cellulare. Così comincia il film e questo ci è dato sapere.
    Ma la sceneggiatura, la regia, la recitazione e la storia promettono di essere già un cult. La critica lo ha definito "incredibilmente intenso" dal primo momento ai titoli di coda. Senza effetti speciali e senza le tre dimensioni, Buried è buio, claustrofobico, illuminato da una fiamma tremoltante e dal display di un cellulare. Minimale, reale e senza blu né salti nel vuoto. Il miracolo di Buried è l'identificazione totale del pubblico nel protagonista. E un finale che rende il film un capolavoro di cui, sostengono gli esperti, sentiremo parlare nei prossimi anni. Prima della visione lo stesso Reynolds ha avvertito il pubblico di Park City: "Spero che a voi questo film piaccia tanto quanto io ho odiato girarlo".




    Film indubbiamente originale...Vorrei vederlo per curiosità.. [SM=g27811]
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    omir
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    Capitano
    00 29/01/2010 19:29
    Sceneggiatura coraggiosa.
    Allora mi prenoto per andarlo a vedere insieme [SM=g27811]
    [Modificato da omir 29/01/2010 19:31]
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    Fantomarco
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    MAESTRO
    Maggiore
    00 29/01/2010 21:23
    E' un esperimento interessante, come tanti altri simili (una cabina telefonica, la camera di un ospedale psichiatrico).

    Ha tutta l'aria di risultare un film claustrofobico, ma ho l'impressione che 90 minuti siano eccessivi.
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    omir
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    Capitano
    00 02/02/2010 20:05
    Oggi mi è tornata alla mente qualche scena simile.
    Sono riuscito a risalire ad un paio di pellicole in cui capitava la stessa cosa al protagonista e cioè essere sotterrato dentro ad una bara. [SM=g27814]
    Ma sopratutto ricordo che fra me, davanti a quelle situazioni, pensavo:"Adesso voglio proprio vedere come ne esce fuori!E' impossibile"

    In un film della serie Kill Bill, ad Uma Thurman viene fatta una cosa identica.Poi se ricordate la protagonista esce con un metodo singolare[SM=g27828]
    Stessa cosa accade in "The vanishing-scomparsa" con Jeff Bridges.Bel film anche questo.Qui lo sfortunato riesce ad uscirne in un modo più realistico.

    Quello che mi lascia perplesso e il fatto che ci siano 90 minuti di ossigeno.In quelle condizioni avrei pensato molti di meno.

    Oltre agli esempi citati da fantomarco aggiungo anche "Open water" che racconta la storia di due sub dispersi in mare aperto.

    Una cosa è sicura...Il budget di questo genere di film, se non ci sono attori famosi, è sicuramente bassissimo.