00 04/12/2009 18:20
Creazionisti al CNR


Il Grand Canyon si è formato in un anno. Per effetto del diluvio universale. È il risultato di un esperimento condotto da un sedimentologo francese, Guy Berthault, che ha rivoluzionato tutte le conoscenze in materia geologica e di datazione dei sedimenti. Dimostrando che i tempi lunghissimi necessari per l’evoluzione biologica non sono realistici. Niente evoluzione, niente Darwin, niente tettonica a placche. Ma anche addio alle teorie sulla formazione planetaria (al big bang no?) e a tutto quello la scienza vi ha raccontato fino a oggi.

Se dicessi sul serio, dato che siamo sul blog del direttore di una stimata rivista di divugazione scientifica, sareste autorizzati a chiamare un’ambulanza. Oppure a pensare che abbia avuto in anteprima i testi della prossima puntata di Voyager. Anche perché le strampalate teorie del signor Berthault non trovano alcun credito presso i suoi colleghi (che, anzi, le screditano e confutano puntualmente in giro per il Web).

Eppure il signor Berthault è stato tra i protagonisti di un convegno organizzato a febbraio, di cui sono appena stati pubblicati gli atti, in occasione (sic) del bicentenario darwiniano. Il titolo? “Evoluzionismo: il tramonto di un’ipotesi”. Celebrato come un evento epocale (ri-sic) da Fausto Carioti su “Libero” del 3 novembre, il libro vanta un cast di caratura internazionale: una dozzina di autori, quasi nessuno dei quali si occupa, nella sua vita, di biologia. E nessuno di biologia evoluzionistica. Sono stati sapientemente scovati tra le pieghe della nuova scuola creazionista, per screditare definitivamente la teoria dell’evoluzione. C’è un ricercatore francese in nanoelettronica, un dendrologo spacciato per genetista, un medico francese che si è occupato di chirurgia robotica e viene indicato come biologo, e via dicendo…

E quindi?, direte voi. Come racconta (con molti più dettagli) Telmo Pievani sul prossimo numero di “Micromega”, in edicola e in libreria a giorni, l’organizzatore del convegno e curatore degli atti è Roberto de Mattei, storico del Cristianesimo, direttore di “Radici Cristiane” e presidente della Fondazione Lepanto (per i curiosi, il sito è qui: www.fondazionelepanto.org/index.php ). Il quale – riporto da Pievani – afferma, riferendosi a evoluzionismo e creazionismo: “Dal punto di vista della scienza sperimentale entrambe le ipotesi sulle origini, sia l’evoluzionista che la creazionista, sono inverificabili. Su questi temi ultimi non è la scienza, ma la filosofia, a doversi pronunciare”. Quale filosofia, lascio a voi indovinarlo.

Ora, il professor De Mattei, che insegna storia del Cristianesimo e della Chiesa presso l’Università Europea di Roma, è anche vice presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche – sì, il buon vecchio CNR, dove peraltro il convegno è stato ospitato – con delega nel settore delle “scienze umane”.

E io mi chiedo: è possibile che il professor De Mattei rivesta un incarico di primo piano nel più importante ente pubblico di ricerca del paese, sedendo anche nel Consiglio di amministrazione, e allo stesso tempo organizzi convegni e curi libri che sono in aperta, patente contraddizione con l’evidenza scientifica e in palese contrasto con l’intero corpo della comunità scientifica? Come si sentiranno i biologi del CNR con un vice presidente che nega qualsiasi validità al loro lavoro?



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