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Per la beatificazione di Don Gnocchi attesi in quarantamila

Repubblica — 21 ottobre 2009 pagina 24 sezione: CRONACA
CITTÀ DEL VATICANO - Delegazione vaticana di altissimo livello per la beatificazione di don Carlo Gnocchi, il «padre dei mutilatini»e fondatore di opere assistenziali per bambini malati che hanno fatto scuola nella Chiesa e nella società italiana. L' appuntamento è per domenica prossima a Milano quando sarà elevato agli onori degli altari davanti ad oltre 40mila fedeli provenienti da tutta Italia. A presiedere il rito, Benedetto XVI ha delegato il suo «ministro» di riferimento in materia di santità, il vescovo (prossimo cardinale) Angelo Amato, prefetto della Congregazione per la Cause dei santi, che sarà affiancato da altri due cardinali, Giovanni Battista Re, prefetto della Congregazione per i vescovi, e Dionigi Tettamanzi, arcivescovo di Milano. Concelebreranno, inoltre, 16 vescovi e circa 200 sacerdoti. Il rito si svolgerà a piazza del Duomo, ideale tappa di un lungo percorso iniziato ventidue anni fa quando l' allora cardinale di Milano, Carlo Maria Martini, avviò l'iter per la beatificazione di don Gnocchi, figura tanto cara in particolare agli alpini essendo stato cappellano militare delle Penne Nere durante la Grande Guerra nella campagna di Russia. Il programma degli eventi organizzato dalla diocesi di Milano è lungo e articolato. Il via, sabato prossimo con un corteo che porterà il corpo di don Gnocchi da via Capecelatro fino alla chiesa di San Bernardino alle ossa, per l'omaggio dei fedeli fino alla mezzanotte. Domenica mattina, don Gnocchi sarà portato sul sagrato del Duomo per la beatificazione, che si concluderà col collegamento col Vaticano per l'Angelus del Papa. - (o.l.r.)
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Don Gnocchi, le mamme dei disabili "Umiliati dai tagli del ministro Gelmini"
Il viaggio nell'istituto milanese alla vigilia della beatificazione del fondatore. Bambini senza mani costretti ad attendere in mensa per mezz'ora prima di essere imboccati, perché la maestra non può dedicarsi a due piccoli
di Franco Vanni


Sono pronte a lottare fino a quando i loro figli «non avranno riconosciuto il diritto alla dignità». Per le mamme dei 70 ragazzini con disabilità gravissime che frequentano la scuola speciale statale ospitata alla fondazione Don Gnocchi, il giorno della beatificazione del fondatore «sarà un momento di dolore, visto come vengono trattati oggi i bambini». Lottano, le mamme, perché il ministero dell´Istruzione annulli i tagli che hanno ridotto da 60 a 45 le maestre in via Capecelatro. Vale a dire, al netto dei turni, mai più di 22 presenti nello stesso momento.

Dietro i numeri dell´organico c´è una storia di sofferenza quotidiana. Bambini senza mani costretti ad attendere in mensa per mezz´ora prima di essere imboccati, perché la maestra non può dedicarsi a due piccoli contemporaneamente. Donne che si trovano a spingere due carrozzine alla volta, perché la collega è stata mandata a casa per risparmiare. Ragazzini con gravi insufficienze motorie che nei momenti in cui l´insegnante si deve dedicare ai compagni si rannicchiano immobili, con il capo incassato fra le ginocchia. Per Mara Ugenti, una delle mamme, «è una vergogna per la società».

La fondazione, in quella sede dal 1960, ha inviato alle famiglie una lettera in cui chiede «la presenza di utenti e accompagnatori» alla celebrazione. Un invito che molte mamme hanno vissuto come un pugno nello stomaco. «Per i tagli della Gelmini dobbiamo portare da casa le posate e pagare il personale di supporto - dice Mara Goi - in queste condizioni è umiliante che si vogliano mostrare i bambini in processione». Bianca, sua figlia, ha 11 anni e da sei frequenta la scuola. Per lei, come per molti studenti, fare lezione significa passare le dita nella sabbia e ascoltare musiche dolci, per stimolare capacità sensoriali compromesse da una grave lesione celebrale. Da quando il numero di insegnanti è ridotto, a Bianca «capita di attendere per ore sdraiata o sul passeggino - racconta la madre - prima che una maestra possa occuparsi di lei».


A lanciare per prima l´allarme è stata la preside Agnese Banfi, che a inizio settembre ha comunicato alla Direzione scolastica regionale «l´impossibilità di apertura della scuola» per carenza di personale. La scuola invece è stata aperta, dopo un´ispezione che ha dichiarato «congruo secondo legge» il numero di insegnanti. Ad aiutare le maestre c´è il personale della fondazione: 11 persone che si occupano di igiene e del cambio dei pannolini, non dei pasti e dell´educazione degli ospiti. Dieci giorni fa, dopo le loro proteste, il direttore della fondazione Diego Maltagliati ha incontrato i genitori. «Ovviamente non abbiamo responsabilità dei tagli - dice - ma faremo il possibile per compensare con nostri assistenti il numero ridotto di insegnanti»
(23 ottobre 2009)
http://milano.repubblica.it/dettaglio/don-gnocchi-le-mamme-dei-disabili-umiliati-dai-tagli-del-ministro-gelmini/1757997


cristina