00 12/08/2008 22:51
IN UN ALLEVAMENTO DI ABANO TERME

Gabbie troppo strette e vivisezione

Animalisti liberano 4 mila conigli



Un blitz animalista in piena regola per liberare ben quattromila conigli da un allevamento di via Appia Monterosso. Il fatto è avvenuto nella notte fra il 28 e il 29 luglio, ma la notizia è trapelata solo ieri, grazie a un volantino di rivendicazione, corredato da numerose foto, firmato da un «Fronte di liberazione animale».
Il «raid» è scattato in piena notte ai danni dell'allevamento di Lino Fasolato, al civico 98 della strada principale della frazione di Monterosso.

Nel documento che rivendica l'azione, gli animalisti accusano l'allevatore di vendere i conigli a industrie che praticano la vivisezione. Sono stati messi inoltre sotto accusa i metodi di allevamento di Fasolato: animali ammassati in gabbie troppo anguste che non permettono neppure di distendere le zampe alle povere bestiole.

«Come no! - dichiara Fasolato -. I miei committenti, infatti, sono industrie come "Aia", "Amadori" e "Arena" che, come tutti sanno, praticano costantemente la vivisezione. Sono tutte balle. Io sono un onesto commerciante che fornisce ai suoi committenti animali destinati alla nostra alimentazione. Francamente - prosegue - ho qualche perplessità anche sulle motivazioni animaliste. Chi ha liberato i conigli ha scelto principalmente le femmine incinte. Non so chi possa esserci dietro questa azione, ma il fatto mi dà parecchio da pensare».

Della scomparsa dei conigli - indicativamente fra i 3.500 e 4.000 esemplari su un totale di 10.000 - Fasolato si è accorto alle 6 del mattino del 29 luglio scorso, quando si è recato a controllare l'allevamento, che dista circa 200 metri dall'abitazione.
«Nella notte non ci siamo accorti di nulla. Hanno agito silenziosamente ma con molta abilità - dice ancora -. Dovevano essere in parecchi e hanno impiegato anche molto tempo. Hanno forzato la porta principale del capannone, che comunque non è molto robusta, e poi aperto la maggior parte delle gabbie».

Grazie all'aiuto di alcuni vicini, Fasolato è riuscito a recuperare qualche centinaio di piccoli animaletti, ma la maggior parte dei conigli si è dispersa per le campagne circostanti. Ingente il danno per l'azienda, si aggira sui 50 mila euro.
«A questo punto - conclude l'allevatore - installerò un sistema d'allarme e mi comprerò qualche cane di stazza robusta, magari alani, e vedremo se questa gente avrà il coraggio di ripresentarsi».




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