00 04/01/2008 20:10
La Federazione dei medici pediatri presta il suo marchio alle "Ovito"
Ma la sponsorizzazione solleva polemiche e alla fine l'azienda ha rinunciato

Consumatori e veterinari si ribellano. ritirate le uova garantite dai pediatri


ROMA - Le uova sponsorizzate sono diventate una frittata. Contro l'iniziativa della Federazione italiana medici pediatri, che ha recentemente assicurato il suo marchio a una nota marca di prodotti ovicoli, si è alzato un coro di proteste. Consumatori, veterinari e una parte degli stessi medici ha contestato duramente la scelta dell'organizzazione di categoria di prestare il proprio nome per una campagna pubblicitaria. Così, alla fine, la Fimp e l'azienda Novelli hanno deciso di comune accordo di ritirare le "Ovito" con il "sigillo" speciale. Non senza però qualche recriminazione.

"L'azienda - afferma il presidente Torquato Novelli - non può permettersi di essere presa di mira. Noi l'abbiamo fatto con tutta tranquillità perché le nostre uova hanno caratteristiche particolari, siamo unici in Europa ad avere la certificazione di prodotto cioè non usiamo coloranti sintetici nei mangimi delle galline, nei mangimi non usiamo farine animali, carne o pesce, consegniamo le uova entro 24 ore dalla deposizione, la data di deposizione è segnata sul guscio, mentre gli altri segnano solo la scadenza, c'è la rintracciabilità".

Non tutti la pensano però allo stesso modo. Il prodotto al centro delle polemiche è finito in questi giorni sugli scaffali dei supermercati con la scritta "L'unico uovo approvato dalla Federazione italiana medici pediatri". Uno slogan che ricorda quelli sul dentifricio consigliato dall'Associazione dei dentisti o su altre merci, ma secondo molti si è trattato di un'operazione fortemente scorretta.

"Non trovo opportuno che un'associazione sindacale di professionisti spenda la propria sigla per una campagna pubblicitaria - fa notare Amedeo Bianco, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici - non siamo nel campo dell'illecito perché non esistono divieti in merito: la cosa sarebbe diversa se si trattasse di un farmaco".

Molto critico anche Aldo Grasselli, segretario nazionale del Sivemp, sindacato italiano dei veterinari pubblici. "Intervenga l'Antitrust - chiede - e verifichi come mai un prodotto già dichiarato idoneo da noi diventi per i pediatri 'ancora più idoneo'. La qualità igenico-sanitaria delle uova viene certificata dal Servizio sanitario nazionale, e nello specifico dai servizi veterinari: se poi altri professionisti si arrogano fantasiose competenze per garantire chissà quale qualità, è un problema più dell'antitrust che nostro".

"Quando ho letto il messaggio sull'uovo sono rimasto abbastanza interdetto - rincara Roberto Tascini dell'associazione dei consumatori Adoc - si insinua il dubbio che il giudizio non sia frutto di una valutazione asettica, ma che possa esserci qualche interesse".

Alle accuse, la Fimp ha risposto rivendicando la validità scientifica del "bollino" accordato alle "Ovito", ma alla fine ha preferito ritirare la sponsorizzazione.


(4 gennaio 2008)


da: www.repubblica.it/2008/01/sezioni/cronaca/uova-pediatri/uova-pediatri/uova-pedia...







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