00 29/11/2016 15:22
Aelirenn, Elysiane, Inwe
Riassunto: La Dama del Lago si reca in cucina e qui trova la Reggente e la Principessa dell'Isola. Le tre scherzano affettuosamente finché le due Sacerdotesse non notano che la bambina al collo ha il medaglione di Roseline; al che la Somma Stella racconta ad Inwe la visione avuta e le due si ritrovano a riflettere sul loro dolore e su quello di Fehrer.


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AELIRENN [Cucina] Pappa! Pappa! Pappa! Cosa abbiamo imparato in questi giorni? Sappiamo stare belle dritte sulla schiena e, UDITE UDITE, sappiamo anche gattonare! YEAH!! E abbiamo iniziato a pappare cose diverse dal latte della mamma. Tipo adesso stiamo sedute sulle ginocchia della povera Rois che tenta di imboccarti con un cucchiaino di legno contenente mollica di pane bagnata con latte di mucca. Piuttosto buono, devo dire. Ma tu vuoi giocare, insomma! E fai di tutto per farlo capire a Rois: agiti le braccine, agiti le gambette e soprattutto cerchi di afferrare il cucchiaio con le manine paffute che sono agili, certo, ma sono poco coordinate nei movimenti ancora.

INWE [Cucina] Per i bimbi umani è ora di andare a dormire, spinti da madri premurose o dalle dita polverose del sonno che fa abbassare le loro piccole palpebre; per Aelirenn, mezzosangue di seconda generazione, quel tempo non verrà mai. Nonostante la luna sia alta nel cielo, segnando inequivocabilmente l'assoluto dominio di Rhiannon, la piccola principessa e la sua mamma sono ben lontane dal riposo. Non temere, Rois, la Custode sta accorrendo in tuo soccorso! I passi svelti ed elastici della donna l'hanno ormai portata a raggiungere le Cucine, da dove sente provenire i versetti di Elirena e le parole dell'Inserviente che cerca di darle da mangiare. Si affaccia sulla soglia, osservando con un sorriso divertito la piccola peste in vena di giochi. [Che succede qui dentro?] esordisce accompagnando il proprio ingresso nella stanza e raggiungendole. [Lasciala pure a me, Rois, hai avuto una giornata impegnativa anche senza il carico di questo demonietto] mormora poi alla volta della donna, che senza farselo ripetere due volte le passerebbe il pacco-bimba per tornare alle proprie faccende. [Cosa stai combinando, mo ghrá (//amore mio)? Non hai fame?] domanderebbe poi alla piccola, specchiandosi negli occhioni identici ai suoi che tiene all'altezza dei propri, senza accomodarsi – per ora – sullo sgabello precedentemente occupato dall'Inserviente.


AELIRENN [Cucina] Oh! C'eri quasi, Elirena! Il cucchiaio era a pochi centimetri dalle tue manine paffute... ma Rois l'ha portato via, pocca paletta! E ora lo vedi mentre affonda nella zuppetta. Lo osservi con i grandi occhioni che sono belli attenti a tutti i movimenti, pronta a scattare quando si alzerà di nuovo. Ma il cucchiaio questa volta non si alza, eh no! Una voce -LA VOCE DELLA MAMMA!- interrompe il gioco del gatto con il topo (o sarebbe meglio dire: il gioco della mezza e del cucchiaio). Subito giri la testolina piena di morbidi capelli ricciolini e rossi alla ricerca della mamma e le sorridi, con quei due incisivi inferiori che ti ritrovi. Batti anche le manine e agiti le zampette mentre vieni depositata tra le braccia della tua splendida mamma. Poi ti concentri, tutta serie ed ecco un... [maaaaaa] che porebbe voler dire tutto o potrebbe voler dire, per esempio, ''Mamma!''.


INWE [Cucina] Le manine curiose di Elirena hanno un nuovo gioco da afferrare, assicurato al collo materno: il ciondolo di Decana riposa qualche centimetro sopra quello del Drago, allacciato ad una catenina identica. Nuovi impegni e responsabilità, ora che il Tempio necessità più che mai della coesione delle poche Sacerdotesse rimaste. Da domattina, però: ora l'attenzione di Inwe è totalmente dedicata sulla piccola che tiene tra le braccia, godendosi l'entusiasmo tutto infantile che la sua sola presenza basta a scatenare. [Sììì, tesoro, “maaaaaa”...mma!] ripete la sillaba strillata poco prima, aggiungendo le lettere mancanti per formare quella che sarebbe la prima parola della principessa (e di migliaia di bambini prima e dopo di lei). [MaMMa] ripete ancora, scandendo bene con le labbra sorridenti. Già l'orgoglio materno è alle stelle, se la bimba parlasse bisognerebbe legare la mezzosangue per impedirle di mandare araldi a sbandierare tale evento in tutto il regno. [MaaaaaMMa!] forza Elirena, chi non vorrebbe gesta di questa portata declamate ai quattro venti?


ELYSIANE [ . > Cucine . ] E’ la fame a guidare la Signora di Avalon nelle cucine; dopo un intenso pomeriggio di allenamento, tutto ciò che desidera è qualcosa di caldo con cui riempire la pancia. Aiden l’ha assistita ed incitata con gridolini per tutto il tempo ed ora la piccola e biondissima peste ronfia fra le coperte del giaciglio materno. Anche la ventunenne non vede l’ora di barricarsi nella sua alcova, tuttavia ha prima un altro bisogno impellente di cui occuparsi. Come di consueto, le cucine l’accolgono con un profumo più che invitante ed il calore rimasto imprigionato nella stanza carezza il volto niveo della Romana. Quest’ultima ha messo via le vesti sacerdotali per abbigliarsi in un modo più spiccio: una camicia chiara fascia il busto ma lascia scoperte le braccia decorate con tatuaggi di serpenti alati che si estendono per tutto l’avambraccio; la camicia confluisce nei calzoni di pelle che mettono in evidenza i muscoli delle gambe. Piano piano, le rotondità acquisite con la gravidanza stanno svanendo e la guerriera sta ritornando in forma. I capelli castani sono raccolti in una treccia che divide esattamente a metà il capo rasato e decorato con rune dipinte con una vernice blu; sulle spalle ha indossato il mando nordico che le ha regalato Fehrer: una splendida stoffa che arriva a lambire le caviglie e che circonda il collo di pelliccia. Davvero maestoso. Gli occhi verdi cerchiati dal trucco abbracciano la figura della Reggente e della vivacissima Principessa, alle quali donerà un sorriso sincero prima di far udire la propria voce. [ Non aver fretta di impararle quella parola, Sorella. Una volta che entra loro in testa è impossibile azzittirli! ] Da un paio di giorni, il suo frugoletto ha carpito il significato ed i suoni della parola “mamma” e non fa altro che ripeterla, giorno e notte.


AELIRENN [Cucina] [Ma....a!] Replichi, allegramente. Fossi in te, mamma Inwe, mi accontenterei! Segui il saggio consiglio della Signora del Lago e per stasera basta così. [Ma...a!] Le gambette si agitano: se una è in avanti l'altra e indietro e così via: qualcosa mi dice che qualcuno vorrebbe imparare a camminare proprio come tutti gli esseri umani (e non) di questo mondo. L'arrivo della zia Elysiane distoglie per un attimo la tua attenzione da quello che stavi facento: oh! Ma cosa sono quei cosi? Mentre un braccino viene posizionato attorno al collo di mamma Inwe, il braccino sinistro si allunga verso la zia. Con l'indice della manina la indichi e poi guardi mamma, visibilmente confusa dalla visione di chissà cosa. E forse anche un po'... timida? [uh] ti arrischi anche ad asserire. Un discorso profondo.


INWE [Cucina] La cucina continua a popolarsi di presenze amiche: l'ingresso di Elysiane nella consueta tenuta da combattimento fa voltare la Custode verso l'entrata, così da vederla nella sua interezza. Sorride alla Dama del Lago, affondando il naso nei pochi, sofficissimi capelli della bambina per posare un bacio sul capo. [E' un rischio che affronterò volentieri. Come sta Aiden?] ribatte, assicurandosi nel mentre d'avere una presa sufficientemente salda e che il sederino della principessa non le scivoli via, con tutti quegli sgambettamenti. [Penso ce l'abbia con te, sorella] aggiunge poi, interpretando il già palese gesto di Aelirenn. Di certo quella della romana è una figura curiosa, fra il taglio di capelli, i tatuaggi e le rune dipinte ai lati del cranio: è comprensibile che qualcosa abbia attirato la curiosità della piccola.


ELYSIANE [ . Cucine . ] L’incalcolabile amore fra una madre ed un figlio è pura magia, un legame al di sopra del potere degli uomini. Non a caso, uno dei Volti della Trina incarna anche questo aspetto. Gli angoli della bocca della ventunenne restano curvati in un sorriso gioviale, il cuore nel petto è scaldato dalla convivialità che si respira in cucina. [ Sta dormendo, il che è una benedizione!] Risponde stringendosi nelle spalle con noncuranza. I movimenti buffi della piccola Principessa catturano la sua attenzione: le iridi smeraldine osservano le dita paffute sfidare l’aria per indicare l’imago di Elysiane e sul viso puro si fa strada un’espressione interdetta. [ Povera creatura, devo sembrarle una gallina ] Esclama ridendo e coprendosi la bocca con la mancina. Sì, col mantello nordico ed i capelli rasati è facile che rubi la curiosità dei bambini. [ Maestà, mi concedete l’onore di un abbraccio? ] Domanda alla Principessa mimando una riverenza. Ovviamente, il quesito è indirizzato ad Inwe.


AELIRENN [Cucina] Lo sguardo verde si sposta di nuovo sulla zia. Eh si, è assai buffa. E dove sono i suoi capelli? Elirena adora i capelli! Ma quelli di zia dove sono? Ti metti entrambe le manine in testa, per cercare di manifestare il tuo disagio e quando la zia tenderà le braccia, sopo dopo qualche attimo di adattamento, tenderai anche le tue. Che brava bambina che sei! Lo dico pure io, ecco! Da questa nuova postazione osservi la mamma, regalandole un sorriso sdentanto e due belle fossette tenerelle. Indicherai anche la mamma [Ma...ma] dirai, osservando zia e indicando mamma. Occhi uguali. Impossibile sbagliare, no? Poi la tua attenzione verrà catturata dai tatuaggi sulle braccia della Dama del Lago. Occhioni sbarrati e dita -di entrambe le mani- che si fiondano a toccare la pelle nuda delle braccia. La toccano e poi scappano. Poi guardi mamma e poi guardi zia. Oh quante cose nuove stasera!


INWE [Cucina] Sorride al sentire di Aiden: sì, dev'essere una benedizione avere un modo per spegnere il continuo chiacchiericcio proveniente da un bimbetto di pochi mesi. [Hai tutte le fortune, tu!] scherza, alzando teatralmente gli occhi al cielo, tale e quale ad una sorella gelosa dei vantaggi inaspettati che la sorte riserva all'altra. [Questo demonietto non chiude gli occhi un momento, nemmeno per sbaglio] si lamenta, ma è palese che non pensi davvero ciò che dice, giacché la piccola Elirena, anche in questo, è figlia sua. [Prego, mia Signora, a voi la reale bestiolina] risponde quindi alla richiesta dell'altra, utilizzando un tono ugualmente pomposo ed affidando la piccola alle braccia tatuate della zia. Le osserva di rimando, concedendosi ancora una volta di indugiare nell'orgoglio e nell'affetto che prova nei confronti di entrambe: ha assistito alla maturazione della prima, osservandola intraprendere con coraggio e determinazione la strada che la Trina aveva approntato per lei, e la seconda... beh, la seconda l'ha messa al mondo. [Sì, mo ghrá, “mamma”!] ripete, sillabando come tutti gli adulti davanti all'impresa delle prime parole. [Sarà divertente insegnarle la parola “tatuaggio”. Forse dovrei lasciare a te l'ingrato compito, viste le circostanze] commenta poi con un sogghigno, accennando con il mento alla piccola ed alla sua palese curiosità verso le braccia di Elysiane.


ELYSIANE [ . Cucine . ] [ Ti piacciono? ] Ridacchia mentre la bimbetta sgrana gli occhi dinnanzi ai tatuaggi: lascia che le mani morbide della creatura sfiorino i marchi della Dea, domandandosi quale sarebbe stata la reazione di Elirena se ci fosse stato Fehrer nei paraggi e i disegni si fossero illuminati. Piega il busto e lo distende con lentezza, facendo sobbalzare per gioco la piccola fra le sue braccia. In effetti, la somiglianza con Inwe c’è, mentre il suo piccolo ha preso tutto dal papà: sia i capelli che gli occhi sono chiarissimi e la sua pelle sembra gesso. Forse, tracce di Elysiane sono riscontrabili nelle labbra carnose e nel naso piccolo. Ride con Inwe. [ Questa piccolina è sveglia! Ti darà tante soddisfazioni. ] L’ilarità si spegne per un attimo sul volto della Romana che si fa serio, l’incarnazione dell’austerità della Dea. [ Sicura che sia io quella fortunata? ] Proferisce giocando distrattamente coi capelli della bambina e mantenendo lo sguardo su di lei posato. [ Il sangue del mio sangue non giocherà mai al sole, non potrà godere di lunghe passeggiate al tramonto. ] C’è dell’altro. [ Io sono la Somma Stella del Tempio, ma Ella ha richiesto a te un’Erede, una Figlia da donare a queste mura. ] Non c’è invidia o malizia nelle sue parole, solo l’eco d’un pensiero che qualche notte non riesce a soffocare: sia Inwe che Roseline hanno messo al mondo giovani fanciulla che la Trina potrebbe chiamare a Sé da un momento all’altro mentre ad ella è capitato un destino diverso, nonostante il fardello d’essere la Dama del Lago.



AELIRENN [Cucina] Le manine si spostano. La destra va a schiacciare il naso della zia, mentre la sinistra si sposta sul tuo petto come a voler mostrare alla zia e alla mamma il regalo che ti è stato fatto e che loro ancora non hanno visto -almeno così credi tu, Elirena. Come se ad una madre potesse sfuggire una stella luccicante che il giorno prima non c'era. In ogni caso è la Stella di Roseline che ti è stata regalata da zio Fehrer. Avete visto che bella? C'è qualcosa di sorprendentemente mistico in quanto è accaduto. Poichè Elirena seguirà il volere della Dea così come Inwe, Elysiane e Roseline prima di lei. [Buuuuuuuuuuuuu!] E ora che vogliamo dire? [Maama, mama, mama, mama, mama!] Eh beh, una parolina sappiamo... meglio declamarla ai quattro venti, no?


INWE [Cucina] Sorride distrattamente, la Regina, continuando ad osservare entrambe. Non realizza la portata delle proprie parole fin quando non è la Somma stessa a farle notare quanta inquietudine sia celata nella sua maternità. Le si avvicina d'istinto, tendendo la destra per posarla – se l'altra non si scosterà – sulla spalla coperta dalla chiara stoffa della camicia, in una carezza che non vuole essere di pietosa consolazione ma di sostegno e vicinanza. [Il concepimento di Aiden è avvenuto per Suo volere, non te lo dimenticare. È figlio di Beltane, della Vergine Cacciatrice e del Suo Sposo, non sarà mai un bambino qualunque] scuote il capo, perché le parole che pronuncia verbalizzano al contempo condanna e benedizione. [Il suo destino non si compirà al chiarore del sole, senza dubbio, ma chissà che la Dea non desideri far di lui, che è rappresentazione vivente di purezza e candore, luce fra le ombre] riflette ad alta voce, lo sguardo che inevitabilmente finisce per posarsi sull'oggetto delle proprie preoccupazioni materne. Le dita paffute della bimba indicano il ciondolo a forma di stella che ha trovato ospitalità al collo della piccola rossa, su cui gli occhi della Custode – incredibile ma vero – non si erano ancora soffermati. Le sopracciglia scure si avvicinano, disegnando sul viso privo di età un'espressione perplessa: ha già visto quel simbolo al collo della figlia prediletta di Rhiannon e la mente fatica a riempire la voragine presente fra lei e la piccola principessa. [E questo da dove è spuntato?] domanderebbe ad altra voce, tendendo la destra verso la stellina per rigirarla fra le dita ed esaminarla, pur senza toglierla alla bambina.


ELYSIANE [ . Cucine . ] Accoglie il tocco delle manine paffute di Elirena come una benedizione: si lascia sfiorare, permette alla bambina di giocare coi suoi connotati senza opporre resistenza; un sorriso deforma le sue labbra molto spesso contratte quando la piccola ghermisce il suo naso. [ L'hai catturato! ] Proferisce sollevando gli angoli della bocca e strizzando gli occhi in uno sprazzo di ilarità. Le parole di Inwe al suo oto suonano come una carezza: ella la rassicura e le conferma la sua vicinanza. Annuisce la Romana. [ So per certo che Aiden è speciale ] Si stringe nelle spalle, cercando di sfuggita lo sguardo della Sorella. [ Il Destino è così ermetico.. ] La sua considerazione è quasi solo un sussurro, un brontolio che muore non appena gli occhi smeraldini artigliano il monile che la piccola reca attorno al suo collo: fa quasi fatica a deglutire la ventunenne mentre riconosce il gioiello, appartenuto ad una fra le sue migliori amiche. Roseline. [ Non può averlo rubato nelle sue stanze. ] Commenta Elysiane esponendo ad alta voce i suoi pensieri; sì, c'è solo una persona che può aver donato la stellina ad Aelirenn, un nome che la Dama del Lago fa fatica a pronunciare. Forse in preda a sentimentalismi, ella interpreta tale casualità come un segno della Dea, un invito a riferire ad Inwe ciò che la Vista le ha mostrato. [ Giorni addietro l'ho vista, Sorella mia. Lei e Nixi. Ho anche udito la voce di Eiluned... ] Un sospiro carico di angoscia le svuota il petto, gli occhi si fanno bassi. Quasi non si accorge dei movimenti della bambina ora, mentre le immagini di ciò che le è stato mostrato vagano dinnanzi al suo volto. [ Nixi era stesa a terra, in una landa desolata; era vestita di pelli e stava meditando. Ho visto fra le sue mani delle bacche che possono aiutare a distaccare la mente dal corpo..nulla di mortale. C'erano decine di corvi attorno a lei, la stavano vegliando. Poi il suo viso si è deformato e trasformato in quello di Eiluned; ella ci ha ricordato di essere forti e di servire la Dea in ogni modo possibile. ] Una piccola pausa senza dubbio necessaria. [ Quindi è comparsa Roseline: aveva la veste logora ed i capelli sciolti. Sembrava smarrita finché non l'ho vista approdare nel territorio magico delle faerie. Lì ha accettato di bere e danzare, ma sappiamo che per l'Antico Popolo il tempo scorre diversamente ] Una smorfia di dolore contrae il suo volto, gli zigomi si sollevano mentre ella si passa una mano sugli occhi. [ Ho visto il suo volto ed il mio: lei era sempre giovane e bella, io invecchiavo ed i miei capelli si facevano grigi. ] Un brivido la coglie: si sente spossata da tali rivelazioni, quasi fosse un sollievo comunicarle a qualcuno.


AELIRENN [Cucina] Ridacchi quando la zia ti dice che hai catturato il suo naso e applaudi a te stessa, facendo vedere a tutti che la coordinazione delle manine che un tempo non era il tuo forte ora è decisamente migliorata. Brava Elirena!! Con gli occhi ridenti e le fossettine ben presenti sulle guanciotte paffute, ti volti per cercare la tua mamma. Le sorridi, sdentata come sempre ma poi sembri ricordarti di qualcosa che vuoi fare e cominci a rigirarti tra le braccia della zia e ti muoverai, in parte scalciando, fino a quando non riuscirai a piegare la metà superiore del corpo verso il basso, indicando il pavimento della cucina [uuuu uuu!] Chiedi, muovendo i piedini nudi. Giù. Evidentemente vuoi scendere. Perchè loro riescono a camminare su due piedi e tu no?


INWE [Cucina] Il petto della mezzosangue si carica di un peso insopportabile man mano che il racconto di Elysiane – che la Custode ascolta con la voracità con cui un affamato si lancerebbe su un pezzo di pane – procede, delineando le scene che i suoi occhi hanno visto. Dunque le loro sorelle sono vive, come speravano, anche se condannate a chissà quante lune ancora di lontananza. Il parallelo che la sua mente genera istintivamente la fa rabbrividire: è questo che potrebbe attendere Elirena, che così giovane già porta il ciondolo di Roseline ed un fardello che non tarderà a materializzarsi sotto forma del sacerdozio. Gli occhi chiari cercano quelli di Elysiane mentre le labbra si stringono, lo sconforto e l'impotenza chiaramente dipinti sul viso; le dita affusolate si sposterebbero verso la guancia della bambina, carezzandola con quello che potrebbe essere definito rimpianto precoce. [Vorrei fossero qui con noi, invece che bloccate fra quelle Nebbie] rivela in un soffio, pur rimanendo consapevole che quel desiderio potrebbe rimanere per sempre tale, senza realizzarsi. Non possono intervenire in nessun modo per modificare la situazione, lo sanno entrambe. [Spero solo di rivederle, in questa o nella prossima vita] aggiunge ancora, sospirando profondamente. Non sorride neppure quando la piccola principessa si divincola per essere messa a terra, sebbene l'espressione si addolcisca un po': si abbassa a quello che sarà il livello della bambina se la Dama del Lago ne esaudirà il desiderio, piegando le ginocchia e tendendo le braccia verso di lei. Sono talmente vicine, tutte e tre, che il tratto di strada che Elirena potrebbe compiere autonomamente – senza il sostegno suo o della romana – è praticamente inesistente: una delle due sacerdotesse sarebbe certamente pronta ad afferrarla al volo qualora dovesse inciampare.


ELYSIANE [ . Cucine . ] Si piegherebbe anche lei, esaudendo il desiderio della bambina e permettendole- sempre con l'ausilio materno - di raggiungere il pavimento. Lì la terrebbe d'occhio, pronta così come lo sarebbe la Reggente a scattare in caso di necessità. Fa sua la tristezza sprigionata da Inwe, un sentimento che fa eco ai suoi dispiaceri e che deforma entrambi i visi delle donne. Sì, anche Elysiane vorrebbe che le Sorelle fossero nelle loro stanze, lì ove ella potrebbe proteggerle, eppure la Dea ha altri piani per loro: forse proprio a questo sforzo di accettazione si riferiva Eiluned, l'ennesima imago che spezza il cuore della Somma Stella. Annuisce lentamente, ancora col capo chino: che sia davvero un'altra vita la possibilità loro concessa? Non può togliersi dalla mente il suo viso rugoso ed invecchiato, paragonato alla sempreverde freschezza di Roseline. Una fitta pungente le attraversa lo sterno, inumidendo i suoi occhi che, però, hanno imparato a trattenere le lacrime. [ Imperturbabilità liv. 6 ] [ Ho mandato una missiva a Fehrer. ] Chissà se la Mezza si accorgerà dello stranimento nel pronunciare quel nome, un atto necessario quanto difficoltoso. [ Lui... ha diritto di sapere. ] Deve sapere che è viva, deve sapere che si ricongiungeranno. In un'altra vita, probabilmente.


AELIRENN [Cucina] E tu non ti accorgi di tutta questa tristezza che aleggia nell’aria. Non sai chi sono Nixi, Roseline o Eiluned. Imparerai a conoscere i loro nomi quando sarai più grande ma al momento il suo unico interesse è quello di raggiungere la mamma camminando. Una volta che la zia ti ha messa con i piedini nudi a terra non ti senti per niente stabile e allunghi le mani in avanti. Alzi, o meglio trascini, il piedino destro in avanti ma non hanno ancora la forza per sostenerti i piedini e quindi in pratica precipiti tra le braccia della mamma con un risolino divertito ed entusiata! [Mama!] Con le manine paffutelle vuoi circondare il collo della tua bellissima mamma per aderire a lei con tutto il tuo corpicino piccino piccino, perché sei una parte di lei e sempre lo sarai.


INWE [Cucina] La mezzosangue è stata previdente: i piccoli piedi di Elirena hanno ancora bisogno di molto allenamento per potersi dire pronti a condurla a spasso. L'entusiasmo della piccola le strappa un sorriso, mentre le braccia si chiudono senza difficoltà attorno alla bambina per proteggerla dall'impatto con il terreno. Per un momento si stringono l'una all'altra, madre e figlia, le labbra della Custode premute sul capo profumato della piccola che le ha cinto il collo con le manine paffute. Comprende appieno, ora che è madre, perché Roseline non abbia esitato ad affrontare le Nebbie pur di riavere la propria creatura: nulla avrebbe il potere di fermare la sua ricerca se Aelirenn dovesse perdersi, a costo di dedicare la propria lunghissima esistenza al tentativo. Staccherebbe il naso dall'irresistibile chioma rossiccia solo per lanciare, dal basso della sua posizione, un'occhiata di sbieco ad Elysiane, così da studiarne i mutamenti del viso mentre l'altra accenna alla missiva per il Draconico. Se anche l'espressione della Somma si mantiene neutra, la mezzosangue la dovrebbe conoscere troppo bene per non cogliere – o se non altro immaginare - il turbamento legato a tale gesto. Alza il volto verso di lei, osservandola ora apertamente. [Come pensi reagirà?] domanda, di nuovo seria.



ELYSIANE [ . Cucine . ] Nonostante sia una bambina incredibilmente sveglia per la sua età, Aelirenn non è ancora pronta per stare in posizione eretta e camminare da sé; il busto della ventunenne si curva in avanti per accogliere il corpicino della piccola ma Inwe è più lesta ed Elysiane lascia che la genitrice stringa a sé la futura Sacerdotessa. L'esuberanza e la goffaggine della creatura fanno sorridere apertamente la Dama del Lago, andando ad eclissare seppur in maniera infinitesimale il suo dolore. Osserva il rapporto meraviglioso e caldo che si avviluppa attorno a madre e figlia e le pare di avere Cerridwen vicino: ne percepisce il calore e la forza al tempo steso. Inwe la osserva e la sua schiettezza non si fa attendere. La Guerriera è abbastanza forte da reggere il suo sguardo e da risponderle. [ Non lo so, non lo conosco così bene. Incasserà ma non sarà facile per lui. ] Si stringe nelle spalle, facendosi quasi più piccola. [ La sua amata è viva e felice ma non può raggiungerla, probabilmente non la rivedrà in questa vita. Non è forse un destino peggiore della morte? ]


AELIRENN Ti scosti dall'abbraccio della mamma, cercando comunque di rimanere attaccata a lei per non cadere. Rimani semplicemente in piedi, con la gambette tremanti perchè riescono a stento a sorreggere il tuo peso. Con l'indice paffuto della mano destra cerchi di sfiorare la minuta stella sulla fronte della mamma mentre poso energicamente il palmo della mano sinistra sulla tua, di fronte, per cercare la tua stella. Che ovviamente non c’è. Poi sposti lo sguardo anche sulla zia e sfrutti la mano sinistra per indicare anche la sua stella. A questo punto la cosa sembra averti abbastanza stancata e ti lasci cadere a terra con il pannolino che attutisce il colpo che pianti non ne vogliamo sentire qui! Con il busto ruoti da una parte e dall’altra fino a che, alla fine, non ti ritrovi a pancia in sotto come un pesciolino arenato sulla spiaggia e agiti braccia e gambe in un gioco che solo la mente di un bambino potrebbe capire.
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The Golden Priestess
)O( DAMA DEL LAGO )O(




« Questa terra ha bisogno di Lei, noi abbiamo bisogno che tu sia Lei. Sii la nostra forza!. »




Thug Pug