Masters di Avalon Forum dei Masters del gioco on-line Isola di Avalon

Candidato Master Descrittivo [ Sherin ]

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    Elysiane
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    00 20/10/2016 00:30
    PG GIOCANTI:
    - Elysiane ( Somma Stella del Tempio, Sacerdotessa della Triade );
    - Haynes ( Animorph );
    - Danae ( Aspirante dei Maghi Ancestrali ).

    ESPERIENZE DI MASTERAGGIO:
    Essendo capocongrega delle Sacerdotesse della Triade, mi è capitato di utilizzare il pannello Master per proporre delle visioni.

    LINK ESEMPIO GIOCATA 1
    LINK ESEMPIO GIOCATA 2 ( 2° VISITA - VISIONI )


    Anche in altri gdr sono stata capocongrega ed ho masterato per questo motivo gilde draconiche e mistiche.

    MOTIVAZIONI:
    Le Sacerdotesse che si sono sottoposte al mio masteraggio si sono ( a detta loro ! ) divertite e trovate bene, perciò vorrei estendere il divertimento ( ghgh [SM=g27822] ) a tutta la land!
    Mi reputo una persona con molta inventiva e con una grande voglia di migliorare questo bel GDR, oltre che ferrata in italiano.


    Attendo vostre nuove!
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    The Golden Priestess
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    « Questa terra ha bisogno di Lei, noi abbiamo bisogno che tu sia Lei. Sii la nostra forza!. »




    Thug Pug

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    00 20/10/2016 09:09
    CANDIDATURA ACCETTATA

    Come tutti sappiamo Halloween è una festività anglosassone celebrata la notte del 31 ottobre che trae le sue origini da ricorrenze celtiche e ha assunto negli Stati Uniti le forme accentuatamente macabre e commerciali con cui oggi la conosciamo.

    Io vorrei una masterata incentrata nei tempi di Avalon ma che abbia tutta la commercialità di oggi senza fare riferimenti a Sahmain che sempre si festeggia ad Avalon.

    Io voglio che tu porti HALLOWEEN sulle due terre. Vedi tu come, quando e con chi, facci divertire, facci spaventare.

    Ricorda che se approvato avrà valenza on, non ti do limiti se non quelli naturali di descrittivo, puoi creare png, puoi usare le schede dei pg esistenti, puoi assegnare si pg dei ruoli diversi da quelli che ricoprono.
    Voglio però un bell'incipit quasi un racconto del terrore da cui poi si dipanerà la quest!! [SM=g27836]

    Buon lavoro


    Master Alias




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    Elysiane
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    00 20/10/2016 18:57
    Raccolgo con piacere la sfida, dato che adoro Halloween [SM=g27837] [SM=g27837]

    ATTENZIONE: Ciò che state per leggere potrebbe non essere adatto ad un pubblico di minori!





    ( † L'AMORE METTE I BRIVIDI! † )


    « I legami che ci vincolano a volte sono impossibili da spiegare, ci uniscono anche quando sembra che si debbano spezzare. Certi legami sfidano le distanze, il tempo e la logica, perché ci sono legami che sono... semplicemente destinati ad essere. »


    Avalonesi! Barringtoniani!
    Vi saluto e Vi porgo le mani!
    Quella che segue è la mia storia,
    Ve la racconto finché ho memoria!
    Jack O' Lantern: questo è il mio nome,
    Rosso di pelo ma buono di cuore.
    La mia patria era l'Irlanda
    E lavoravo solerte in una locanda.
    Sol che un bel dì io mi appisolai
    ed una candela accesa lasciai.
    Tutto prese fuoco in un baleno
    E non si salvò proprio nessuno!
    Il Buon Pastore gli altri chiamò
    E solo me sulla Terra lasciò:
    Senza più pelle e degli organi privato,
    Ero un Assassino da Dio dimenticato.


    ***

    La sera stessa dalla mia donna volai
    E sul suo bel viso terrore trovai:
    A farle paura non era il mio aspetto
    Ma un dubbio atroce natole nel petto.
    " Come puoi tu provare amore,
    Se non possiedi più il tuo cuore? "

    Io le sorrisi, del tutto sollevato
    E la rassicurai. " Nulla è mutato!
    La forma non prevale mai sulla sostanza,
    Rinuncia al tuo corpo: questo è abbastanza! "

    Con mani tremanti ma dita leste
    Si diede fuoco agli orli della veste;
    Povera Sally, il dolore era forte!
    Ma il prezzo dell'amore, per lei era la morte!


    ***

    Vegliai sulle sue ossa sino a notte fonda,
    Finché il maleficio non prese forma.
    Da terra si alzò e ci baciammo contenti,
    Ma nell'impatto ci si ruppero i denti!
    Anche se scheletri, creature del demonio,
    volevamo lo stesso un matrimonio.
    Ne celebrammo tanti! Uno ogni anno,
    Vagando sulla Terra intenti a far danno.
    Scelsi come data quella della nostra dipartita,
    Dal mio humor nero Sally era divertita.
    Con cadenza annuale affolliamo il Vostro mondo
    In cerca di ospiti che facciano da contorno.
    Alla festa siete invitati, non è escluso nessuno!
    Tenetevi liberi,
    D'Ottobre il Trentuno.

    Infinitamente Vostro,

    JACK O' LANTERN


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    Thug Pug

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    00 24/10/2016 19:17

    PNG:


    JACK O' LANTERN




    NOME: Jack O' Lantern
    RAZZA: Inizialmente umano, è stato tramutato in uno scheletro vivente da una divinità.
    ASPETTO FISICO:
    Ossuto;
    Ha indosso una veste bianca e nera a righe ( come dalla gif );
    Corporatura media ( Altezza 1.80 m circa, Peso: Non pervenuto )

    CARATTERE: Entusiasta, esaltato ed impetuoso, sia da vivo che da morto. I suoi sbalzi d'umore così repentini sono probabilmente causati da una sorta di spettro bipolare impossibile da diagnosticare all'epoca. Dati i suoi periodi di euforia o rabbia alternati a settimane di depressione, non ha mai avuto realmente amici eccezion fatta per la sua compagna storica, Sally Skeletron. Può presentarsi come una creatura gentile, affabile ed eccessivamente generosa, ma anche rancorosa, agitata o persino apatica; in generale, la sua personalità dipende dalla fase della malattia in cui si trova. Di sovente ama isolarsi ed immergersi nella natura; il suo svago preferito è quello d'ascoltare i versi degli animali e di tentare d'interpretarne il significato. A detta di Sally, egli pare riuscirci molto bene:in particolare, intavola spesso interessanti conversazioni coi cavalli, a suo dire dotati di una spiccata sensibilità artistica.

    STORIA: Nato molti anni fa nelle campagne irlandesi e primogenito di dieci figli, sin da ragazzino fu costretto a rimboccarsi le maniche, sebbene non avesse mai posseduto una reale etica per il lavoro; difatti, in vita Jack fu cacciato via da ogni datore di lavoro: da un allevatore per aver perso di vista metà del suo gregge, da un contadino per essere stato beccato a mangiare le provviste appena raccolte e persino da un cavaliere, il quale non tollerava il fatto che il giovane s'infilasse la sua armatura e ci giocasse invece di badare al destriero. Durante un comune giorno di lavoro come servo in una locanda, dimenticò una candela quasi consumata su un tavolo di legno: non si sa bene come ma quest'ultimo prese fuoco molto velocemente, incendiando lo stabile ed uccidendo Jack e tutti gli altri presenti. Una volta accortosi di cosa era diventato, corse a perdifiato sino a raggiungere l'abitazione della sua amata che si spaventò non poco non appena lo vide: non tanto per il suo aspetto, a dire il vero, ma per il terrore di non poter più essere la sua fidanzata. Facendo opera di convincimento, Jack convinse Sally a togliersi la vita, così da poter restare assieme per l'eternità; da quel dì, ogni quarto giorno di Pethboc ( // 31 ottobre ), i due celebrano il loro matrimonio, invitando gli abitanti delle terre in cui sostano a partecipare ai macabri festeggiamenti.

    ALLINEAMENTO: Caotico Neutrale
    FORZA: 400
    SALUTE: 400
    MENTE: 380

    KARMA: 10.000 pt.
    SKILL DA PANIERE:
    ( Avendole acquisite da umano, ho conteggiato uno step ogni 2500 pt. + 1 skill da BG )
    - Affinità Naturale liv. 3;
    - Conoscenze naturali liv. 2.

    ULTERIORI CARATTERISTICHE:

    - Vita eterna ed immutabilità: Paradossalmente immortale una volta morta, tale creatura non può subire cambiamenti fisici.

    - Insensibilità al dolore: Non possedendo terminazioni nervose, non può provare dolore. Questo non esclude il fatto che tale creatura possa essere distrutta.



    SALLY SKELETRON





    NOME: Sally Skeletron
    RAZZA: Inizialmente umana, è stata tramutato in uno scheletro vivente da una divinità.
    ASPETTO FISICO:
    Ossuta;
    Capelli ed occhi scuri;
    Indossa un abito da sposa ( come da gif );
    Corporatura minuta( Altezza 1.60 m circa, Peso: Non pervenuto )

    CARATTERE: Introversa e taciturna, pare accendersi solo quando il suo Jack è nei paraggi. Come un girasole che vive in funzione dell'astro diurno, così è la relazione fra Sally ed il suo amato: se uno ride o si dispera, l'altra farà lo stesso. Prima della comparsa del suo amato nella sua vita, quest'ultima era piatta, monotona: l'incessante lavoro nei campi aveva reso le sue mani ruvide ed il suo cuore arido. Jack è stato come un fulmine a ciel sereno: la sua esuberanza ha ridato colore al grigiore dell'anima di Sally, rendendo quest'ultima dipendente dall'energia sprigionata da O' Lantern.

    STORIA: Nata da una famiglia irlandese di contadini, passò gran parte della sua esistenza a lavorare per l'appezzamento di terra dei suoi genitori. La sua vita ebbe una svolta quando incontrò ad una festa di paese Jack O' Lantern, dal quale decise di non separarsi mai più. Mantenne la sua promessa anche quando apprese della morte del suo fidanzato, ridotto ad un cumulo di ossa viventi, e decise di togliersi la vita dandosi fuoco, così da poter restare con lui sino alla fine dei tempi. Da quel dì, ogni quarto giorno di Pethboc ( // 31 ottobre ), i due celebrano il loro matrimonio, invitando gli abitanti delle terre in cui sostano a partecipare ai macabri festeggiamenti.

    ALLINEAMENTO: Caotico Neutrale
    FORZA: 400
    SALUTE: 400
    MENTE: 400

    KARMA: 10.000 pt.
    SKILL DA PANIERE:
    ( Avendole acquisite da umano, ho conteggiato uno step ogni 2500 pt. + 1 skill da BG )
    - Empatia liv. 3;
    - Conoscenze naturali liv. 2.

    ULTERIORI CARATTERISTICHE:

    - Vita eterna ed immutabilità: Paradossalmente immortale una volta morta, tale creatura non può subire cambiamenti fisici.

    - Insensibilità al dolore: Non possedendo terminazioni nervose, non può provare dolore. Questo non esclude il fatto che tale creatura possa essere distrutta.




    BEETLEJUICE





    NOME: Beetlejuice
    RAZZA: Antropomorfa.
    ASPETTO FISICO:
    Sembianze di uno scarafaggio;
    Bipede;
    Parlante;
    Indossa una tunica scura col colletto bianco da sacerdote.

    CARATTERE: Ansioso e paranoico, è ossessionato dall’idea della morte: ha paura che ogni istante della sua vita sia l’ultimo e di tanto in tanto si lascia andare ad una disperazione momentanea. Perennemente di corsa, cerca sempre di presentarsi nei luoghi in anticipo e cova un odio radicato per i ritardatari. Spesso, quando è soddisfatto, strofina le sue zampette come se battesse le mani.

    STORIA: Nato circa cinque settimane orsono nel Bosco Oscuro, ha visto sua madre ed i suoi fratelli maggiori morire attorno al quarantesimo giorno di vita e da allora intrattiene nella sua mente un macabro conto alla rovescia che non manca di condividere con gli altri. Convinto di poter almeno ottenere una vita eterna dopo la sua dipartita, ha deciso di divenire un sacerdote. Sarà il celebrante del matrimonio di Jack O’ Lantern e Sally Skeletron.

    ALLINEAMENTO: Neutrale Puro
    FORZA: 400
    SALUTE: 400
    MENTE: 400

    KARMA: 500 pt.
    SKILL DA PANIERE:
    ( Dato che è un essere antropomorfo, acquisisce uno step libero ogni 3000 pt., perciò ha solo la skill da BG )
    - Conoscenze Religiose liv. 1

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    00 24/10/2016 19:53




    ***


    [ Due identiche missive macchiate di sangue vengono affisse nelle rocche dei messaggi di entrambe le Cittadelle ]


    [IMG]http://i65.tinypic.com/33e5r49.jpg[/IMG]


    // Ecco l'olifante che sarà presente da stasera, 24 OTTOBRE, sino al giorno della Quest. Qualora i players della Land decidessero di usare il Bosco come location, potranno decidere di giocarselo. ( In caso si prega di postare qui sotto il link alla role )

    L'Olifante


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    00 24/10/2016 19:59
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    Elysiane
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    00 02/11/2016 20:56
    RIASSUNTO: E’ notte quando Draugceleb, Edave e Spartan raggiungono il Bosco Oscuro: i tre hanno letto il messaggio affitto alla Rocca, perciò sanno cosa fare con l’olifante che trovano nella radura. Draugceleb suona lo strumento ed un fulmine cade dal cielo; la cenere derivante dal piccolo incendio scatenato dal fulmine si trasforma in una carrozza che trasporta gli ospiti davanti ad una caverna. Entrati in quest’ultima, i tre cambiano forma, trasformandosi in mostri in linea con lo stile del matrimonio al quale hanno accettato di partecipare. Ben presto sono raggiunti dallo sposo, il quale comunica i loro compiti: Edave è la damigella e dovrà cospargere la navata di vermi, Draugceleb accompagnerà la sposa e l’urna del padre di lei all’altare, mentre Spartan dovrà estrarre da un topo morto le fedi che l’animale ha ingurgitato. Edave e Spartan si mostrano poco convinti: l’umano, in particolare, tenta di utilizzare il coltello per lanciarlo verso una zucca, ma la sposa invoca la magia del maleficio ed una radice spunta dal pavimento ed immobilizza l’uomo. Egli decide di non collaborare e viene rispedito nel bosco, mentre gli altri due sono di diverso avviso ed il matrimonio può cominciare. Edave percorre la navata ancheggiando ma non getta i vermi a terra, preferisce tirarli verso la sposa ed il suo accompagnatore, non sapendo che Sally è golosa di quei piccoli animaletti. Arrivati all’altare, il matrimonio comincia: quest’ultimo è celebrato da uno scarafaggio antropomorfo, Beetlejuice. Il rituale è breve: gli sposi si scambiano le promesse e per l’occasione il topo resuscita, vomitando le fedi appena in tempo per il “sì”. Prima che la festa cominci, entrambi gli ospiti fungono da testimoni e firmano col sangue il registro porto dallo scarafaggio. Edave e Draugceleb sono invitati al banchetto a base di insetti: mentre l’Elfo rifiuta, la Mannara si gusta qualche cavalletta; l’Ospitaliera consegna alla sposa un regalo gradito: una forma di sapone. Lo sposo consegna loro le bomboniere: un sacchetto di cuoio contenente un seme di mefistofano, in grado di condurre entrambi nell’aldilà per un’ora; tale seme perde efficacia entro un mese. Per evitare di restare dei mostri per l’eternità, Edave e Draugceleb salutano gli sposi e si dileguano subito dopo la morte di Beetlejuice, il quale finisce infilzato per sbaglio da una stalagmite. Usciti dalla caverna, i due riacquistano le sembianze originarie e si separano: Edave si dirige verso il Bosco Oscuro e lì si trasforma in lupo, mentre Draugceleb imbocca il sentiero che lo condurrà alla baia; sulla strada, il Cavaliere incontrerà la carrozza dell’andata che lo condurrà dinnanzi alla barca che lo aspetta.


    ULTERIORI DELUCIDAZIONI:
    FORMA ASSUNTA DA EDAVE & DRAUGCELEB ;
    FORMA ASSUNTA DA SPARTAN
    SACCHETTO + SEME DI MEFISTOFANO

    [ QUEST START ]
    E’ buio nei pressi dell’Oscuro Bosco e gli abitanti di tale immensa distesa erbosa sono già nei loro giacigli: sonnecchiano gli uccelli nei nidi e riposano le creature terrene nelle loro tane, altrettanto fanno gli uomini all’interno delle loro case. Da queste parti è risaputo: è meglio non avventurarsi da soli nel bosco in piena notte, poiché non si sa mai che cosa può accadere e chi si può incontrare. Attualmente, tuttavia, la situazione pare piuttosto tranquilla: sporadici pipistrelli oscurano di sovente la falce di luna vergine, la quale bacia smaliziata il suolo, gettando su quest’ultimo le sinistre ombre degli alberi; di tanto in tanto, orecchie inesperte possono essere colte di sorpresa dal richiamo di qualche animale notturno ancora sveglio ed in procinto di partire per una battuta di caccia. A circa 5 mt. dallo spiazzo che precede l’infittirsi della vegetazione, un olifante minuziosamente decorato è adagiato sul manto erboso; chi di recente si è recato presso la Rocca di entrambe le Cittadelle ben saprà di tale oggetto e ne conosce l’utilità. ( // http://www.freeforumzone.com/d/11321553/Horror-Avalon-/discussione.aspx ) Eccoci dunque alla resa dei conti, impavidi viandanti: se al matrimonio avete deciso di presenziare, lo strumento alla bocca basta accostare.
    [ GDR PLAY: Draugceleb, Edave, Spartan. VI RINGRAZIO ANTICIPATAMENTE PER AVER DECISO DI PARTECIPARE! BUON DIVERTIMENTO! ]


    DRAUGCELEB [pressi bosco] Non esce nel mondo esterno da molto, troppo tempo, ha sentito parlare di questo matrimonio nei pressi del bosco oscuro, e non vi si sarebbe mai avventurato se non fosse stato che negli ultimi tempi, troppi eventi strani partecipano alla vita delle due terre e se poche sono le genti che qui vi abitano, troppi sono gli umani o gli esseri infervorati da questioni che sembrano tali. Una tunica nera e un mantello dello stesso colore, coprono l'alta elegante figura che con passo silenzioso e tranquillo si avvicina a quell'oggetto, a quell'olifante. Il cappuccio del mantello è adagiato sul capo a coprire i lineamenti, i capelli d'argento e le cicatrici, mentre le luci dell'anima dell'eldar spaziano intorno e i sensi sono all'erta, il bosco oscuro non gli piace, lo disprezza totalmente, ricorda troppo cose che vorrebbe dimenticare. Alla vita dell'elfo, sono cinte anche la lunga e il pugnale forgiati secondo le direttive degli eldar, entrambi sulla sinistra. Si avvicinerebbe all'olifante, inginocchiandosi sulla gamba sinistra e lo prenderebbe in mano. Lo osserva nei minimi dettagli, apprezzandone la foggia e la fattura, si alza, e riempie i polmoni l'eterno per portare l'olifante alle labbra e lasciare che il suo suono riecheggi nelle viscere del bosco e in quelle dello spiazzo. Si guarda intorno poi, sentendolo ancora nelle orecchie, incuriosito da ciò che potrà accadere, ma guardingo e si mantiene concentrato, fermo con la mente su un singolo dettaglio e su tutti. (fermezza di Aule/sensi sviluppati)

    EDAVE [bosco h] Oziosa la notte, la luna è nascente, mostra quello spicchio del suo beffardo sorriso. Avanza sicura in quella che è la sua terra, devia prima dal fitto sino a giungere li dove ha visto lo strumento, quell'olifante. Vorrebbe essere la prima a suonarlo ma ecco che il suono spezza la tranquillità della notte, rieccheggia così vicino e forte che secondo lei lo sentiranno sino all'isola. Uno sbuffo indispettito spostando un ciuffo rosso che cade sulla fronte candida. Vorrebbe fermarsi a 5 mt dietro le spalle dell'elfo, non ha fatto nulla per nascondere il suo arrivo o forse è stato il suono dell'olifante a suonare così forte da farla notare da lui [Che baccano] un borbottio a voce alta, le mani posate sui fianchi fasciati da una veste verde chiusa in vita da una cintura da cui pende un pugnale. Inutile arma in confronto alla bestia che nasconde dentro la sua anima ma utile alleata che potrebbe sempre servire. I piedi fasciati in comodi stivali, il senso ancora gonfio del latte con cui nutre i suoi cuccioli che ora riposano alle tane con il fidato Valstaf a controllarli.

    SPARTAN [Bosco] Notte. Finalmente notte. Una notte buia che uno spicchio di luna come quella che si è alzata da qualche ora in cielo difficilmente riuscirebbe a rischiarare. Il bosco oscuro se ne sta li dov’è sempre stato: silenzioso e tetro quasi fosse il naturale compagno della sera e di tutte le sue creature. 
Il sire mediterraneo da poco è ritornato in quelle terre e passando per la rocca difficilmente non avrebbe notato il messaggio vergato col sangue che preannunciava un matrimonio. Proprio in quella notte. Deciso ad indagare su quell’evento, il discendente degli Ottavion, rapido muove i suoi passi nei pressi del bosco in dosso porta un nero mantello. Il cappuccio calato a celarne i lineamenti mentre sotto di esso vien indossata la sua armatura personale, al fianco sinistro riposta nel fodero riposa la fedele bastarda “luce”. Dovrebbero bastare ancora pochi passi al leone per rendersi conto di non esser solo mentre alle orecchie dovrebbe giunger chiaro e nitido il suono dell’olifante. L’inceder verrebbe arrestato e le smeraldine iridi puntate sui presenti, li osserva senza dire una parola attento ad ogni loro mossa. In attesa dello svolgersi del fato.

    [ATTENDERE RESPONSO ]
    Draugceleb si accosta all’olifante e lascia che quest’ultimo nell’aere sparga il suo suono: il bosco tutto è scosso dal barrito dell’antico corno, un gemito talmente piagnucoloso da far drizzare i peli a qualsiasi essere in circolazione. Tolto il sigillo al maleficio, lo spettacolo può avere inizio: difatti, un fulmine che pare nato dall’ira funesta degli Dei si abbatte sul luogo, illuminando per un secondo il cielo come se fosse mezzogiorno ed abbattendosi con una percossa dalla portata micidiale; nel punto in cui l’energia viene scaricata, l’erba si incendia: l’incendio, però, non si propaga ed implode da sé, dando vita ad un notevole cumulo di ceneri. Quest’ultimo, come plasmato da una mano invisibile, si muove sinuoso librandosi al di sopra delle teste dei presenti, assumendo le sembianze di una gigantesca onda nera. L’onda avanza vedendo diminuita la propria altezza metro dopo metro e man mano la sua forma cambia ancora, sino a divenire una carrozza: generata dalla cenere, questa si presenta come nera, lucida ed elegante, trainata da quattro austeri cavalli neri. Persino questi sono bardati di scuro e le loro iridi fiammeggiano come lingue di fuoco, capaci di rischiarare la via. ( // http://www.onoranzefunebricavagnetto.it/polopoly_fs/1.3275504.1467987649!/httpImage/img.jpeg_gen/derivatives/landscape_600/img.jpeg ) Proprio nel momento in cui il carro si ferma dinnanzi all’imago di Draugceleb, Edave e Spartan, le portiere si spalancano senza l’ausilio di un cocchiere. Come si può resistere ad un tale invito? [ GDR PLAY: Draugceleb, Edave, Spartan]


    DRAUGCELEB [pressi bosco] Dei passi riecheggiano alle spalle, un respiro conosciuto e delle parole che schiariscono una voce altresì conosciuta. [Non molto dissimile a quello che artiglia le due terre Edave.] Non si gira ancora, il viso dai lineamenti affilati è marmoreo, infastidito dal fatto che gli sia arrivata alle spalle, ma non troppo, non si è nascosta ai suoi sensi e questo vale a stemperare quel fastidio. Ma alle sue orecchie, assieme al passo della donna, arrivano anche i passi più pesanti di qualcun'altro che non ha mai sentito o incontrato prima. Il respiro pesante dell'uomo si mischia a quello dell'armatura che sente cozzare e appesantirlo nel suo incedere sul suolo, si gira proprio nella direzione dell'uomo e lo sguardo si fissa in quello dell'umano, armato e probabilmente pericoloso. (sensi sviluppati) Ed in seguito, riesce a scorgere appena in tempo un cambiamento nel corpo di Edave che ecco il bosco gemere e lo sguardo dell'eterno si cruccia. Copre gli occhi chiudendoli e coprendoli con il braccio sinistro e cercherebbe di non rimanerne intontito. Non comprende cosa stia accadendo pur essendo un eldar, e la mano sinistra non si porta nemmeno sulla cintura vicino alle armi, non è qualcosa di tangibile quello che succede, nè il fuoco, nè l'onda, le armi non servirebbero a niente. Quando la carrozza prende forma e si apre, sorride appena e porta il capo di lato, il matrimonio ha dunque inizio. [Andiamo?] Porge la destra alla donna e con lo sguardo va a inglobare in quell'invito anche l'uomo armato di cui non si fida, dopotutto, non si fida di nessuno. Salirebbe dunque sulla carrozza, aspettando che gli altri due facciano altrettanto.

    EDAVE [bosco h] Si spegne quel suono, riverbera la sua eco facendosi grande dentro i tronchi cabi che riposano il sonno eterno distesi in quel luogo in cui la luce è dimenticata. Si perdono per un istante le parole di Draugceleb mentre una fiamma si accende per subito esplodere. Un attimo nel quale la mente si fa scudo impenetrabile ad ogni atavica follia, ad ogni paura che potrebbe invadere coloro che della stirpe dei lupi sono figli. Si erge immensa, potente la volontà dell'ospitaliere (volontà 3) al cui fianco siede imperterrita la volontà di colei che guida il branco, dell'apha (volontà del mannaro 3). Si cancella quella paura, non viene percepita, non vi sarebbe segnale alcuno che possa denotare nulla se non quella calma apparente con la quale, al mostrarsi della carrozza, tende la mano all'elfo volgendosi appena a Spartan a cui si limita a fare un cenno con la mano destra mentre le labbra mimano [andiamo]. Un sorriso dolce, un sorriso furbo, un sorriso deciso, tutte caratteristiche che si racchiudono in quella anima che si divide in due parti [Andiamo, stanotte i miei passi mi hanno accompagnata sino a qui e la mia mente curiosa ora brama di essere saziata] la mano si poserebbe a stringere delicata quella dell'elfo. Nonostante la notevole altezza e la sua fisicità la grazia fa da padrone dei movimenti dell'alpha mentre prima di posare il piede sul predellino per salire sulla carrozza si volge al nuovo giunto [Il mio nome è Edave e il vostro messere?] e solo poi si lascerebbe inghiottire dal buio della carrozza, cosa vedrà? cosa sentiranno i suoi sensi? cosa percepirà la sua anima?.

    SPARTAN [Bosco] La tenebra avvolge il mediterraneo che rimarrebbe ancora impassibile mentre le iridi non smetterebbero di fissare gli astanti che insieme a lui odono il suono del corno prima e l’arrivo della carrozza poi. Tenta di non scomporsi, il discendente degli Ottavion, nelle cui vene scorre il fiero sangue mediterraneo (stoicismo liv.3), ma nonostante ciò farebbe appello alla sua volontà (volontà liv.1) e alla sua disciplina di soldato. Ascolta il dire della sconosciuta dama e soppesando le sue parole risponderebbe [Sid, Milady. Il mio nome è Spartan Ottavion] la man dritta andrebbe dunque ad alzarsi calandosi il cappuccio dietro la nuca per mostrare ai presenti i suoi lineamenti. Le smeraldine iridi andranno quindi a posarsi sull’elfo, percependo la sua diffidenza direbbe [Salirò con voi su quella carrozza, ovunque ci porti non saremo soli] breve pausa [ed io scoprirò quel che sta succedendo] sorriderebbe beffardo avanzando deciso e marziale in direzione della carrozza per poi salirvi a bordo per ultimo.
    [ATTENDERE RESPONSO ]
    Non appena i tre temerari sono saliti sulla carrozza, le ante si chiudono di scatto alle loro spalle, pregnando l’aere di un suono metallico simile ad una serratura che si sigilla, sebbene le portiere non ne abbiano una. Se Draugceleb, Spartan ed Edave mettessero il naso fuori dai finestrini, si accorgerebbero della trasformazione dell’olifante: sì, perché ora che quest’ultimo ha assolto il proprio compito, non ha più motivo d’esistere. Dal corno sfilano fuori centinaia di tarantole che s’inerpicano senza fatica sulla superficie decorata da bassorilievi, squagliandola con le secrezioni che fuoriescono dal loro orefizio orale. La carrozza si mette in moto senza l’ausilio di un conduttore, sfrecciando ad alta velocità su sentieri non battuti ed inoltrandosi nel Bosco Oscuro. Sobbalzi continui accompagnano il viaggio dei tre malcapitati, assieme alle ombre che sgusciano dagli alberi, silenti ma vigili. ( // https://66.media.tumblr.com/f027d64d3ef10401db6bca97dfc06c7f/tumblr_nsph4ejNrU1tcug0vo1_500.gif ) I tre non sanno di aver avuto un ruolo fondamentale nella discesa degli Spiriti sulla Terra: suonando l’olifante, hanno di fatto aperto il varco fra i Due Mondi, un portale che ha permesso a centinaia di creature appartenenti all’oltretomba di ricongiungersi ai vivi. Certo è che alle prime luci dell’alba ogni mostro svanirà e tutto tornerà alla normalità, purtroppo per Edave, Spartan e Draugceleb, però, la notte è appena cominciata. [ GDR PLAY: Draugceleb, Edave, Spartan ]


    DRAUGCELEB [pressi bosco] Non è sempre nel volto dell'immortale che avvengono i cambiamenti e i movimenti che ne sconvolgono la mente agitandone i pensieri e creandone sempre di nuovi, e il volto marmoreo dell'immortale cela curiosità tipica della sua stirpe che si mescola a quel suono, di certo non piacevole. Ormai hanno fatto la loro scelta, ormai hanno preso quella via e non potranno tirarsi indietro, e forse nella mente dell'antico non vi è nemmeno la volontà per farlo. Ascolta ma non li osserva in viso, non ne ha bisogno e si prende il proprio tempo per immagazzinare quello che sta accadendo persino all'olifante e per l'eldar, quella è la vera figura di questa notte strana e particolare. Nel sentire le parole dell'uomo un sorriso affilato si dipinge sul volto ricordandone anche il passo, un tipico edan (umano) dalla troppa verve e voglia di fare. [Allora potremo stare tranquilli se a bordo ci siete voi.] Pungente è vero, ma non scortese, o non quanto non lo sia un eldar e il suo modo pregno di autorità e autorevolezza. La carrozza prende a sfrecciare e il disgusto provato nel vedere l'olifante sale a dipingere il viso, unendosi a quello per il viaggio turbolento. E' chiusa la mente, a trovare delle spiegazioni, a capire cosa stia succedendo, e non si preoccupa di prestare alle presentazioni il proprio nome, non ancora almeno.

    EDAVE [carrozza in volo h] Sorride scivolando verso lo sportello e,curiosa, guardando in basso[strano che un eterno immortale e saggio come voi si lasci andare a così tanta sagacia] prima di volgersi ha ben osservato lo scambio tra draug e spartan e nonostante l'imperturbabilità che l'elfo dimostra sempre è una abile lettrice di ciò che la circonda. La postura del corpo, il movimento e il guizzo di un muscolo, il colore che le parole assumono valgono più delle parole e dei loro significati così come quei tenui e sottili cambiamenti appena percettibili ma così piacevolmente divertenti (empatia 3). Ora lascerebbe che la testa si sporga dal finestrino, i capelli che svolazzano catturati dal vento, le mani a reggersi con forza (potenza 4) al bordo per non cadere. La magia dell'olifante che diviene e si mostra per ciò che era veramente, non la spaventano i ragni, ne è curiosa da sempre, il bosco oscuro ne è pieno e lascerebbe che la sua risata di unisca al trambusto della folle corsa. Sballottata ma ben salta si godrebbe quel viaggio pregna di curiosità quasi fanciullesca.

    SPARTAN [Carozza ] Non ha mai amato quel posto, non ha mai amato gli insetti, non ha mai amato le tenebre e la magia nera. Ma questa sera tutto sembra mischiarsi in un nauseabondo brodo di cui il sire mediterraneo avrebbe fatto sicuramente a meno se non fosse stato per la curiosità di scoprire chi fosse l’autore di quell’annuncio. La carrozza sobbalza correndo su sentieri dissestati e poco battuti, entrambe le mani s’allungheranno alla ricerca di un solido appiglio che possa servigli per attenuare la sgradevole sensazione d’esser sballottato. Osserverà ancora i due compagni di viaggio, prima la donna e poi l’elfo, chissà cosa pensano chissà cosa stanno cercando. Dunque, le sottili labbra si dischiuderanno [Credo che l’organizzazione del matrimonio debba cambiar cocchiere, sempre ammesso che c e ne sia uno a guidar questo trabiccolo] sorride, ancora una volta beffardo quasi a voler stemperar la tensione.

    [ATTENDERE RESPONSO ]
    Finalmente la carrozza interrompe il suo incedere smisurato: lo scalpiccio degli zoccoli dei cavalli si arresta con una brusca frenata e la cabina sobbalza due o tre volte prima di stabilizzarsi. Le portiere si spalancano nuovamente per conto loro, invitando tacitamente i tre temerari a scendere. Tutto quello che si troveran davanti – a circa 2 mt. dalla loro posizione - è una fessura nella roccia, una grotta piuttosto graziosa il cui accesso è garantito solo se si prosegue a carponi. Che procedano pure, i tre esploratori, che poggino le ginocchia a terra e si gettino nell’abisso dell’oscurità. Che non pensino, però, di mantenere la loro forma!
    [ GDR PLAY: Edave, Draugceleb, Spartan. SUBITO DOPO AVER POSTATO LANCIATE UN DADO PER VEDERE QUALE FORMA ASSUMERA’ IL VOSTRO PG. DA 1 A 30: http://3.bp.blogspot.com/-cccBw5DtSPo/UHlKRQC69HI/AAAAAAAANiE/EOcpgTG4HWE/s1600/lastblood3wide8rp.jpg , DA 31 A 60: http://images.movieplayer.it/images/2010/07/12/primo-piano-di-una-delle-mostruose-creature-del-film-predators-168339.jpg , DA 61 A 100: http://4.bp.blogspot.com/--oVP0QqnFbw/TehTfLR1mHI/AAAAAAAAMe0/qefRq8-ICc0/s1600/824280-nightbreed_shunasassi_super.jpg ]


    EDAVE [giù dallacarrozza(h)] Arrivati, palese dalla busca frenata. Un sospiro mentre apre lo sportello e si lancia giù senza nemmeno aspettare gli altri due. Stasera assomiglia ad uno dei suoi cucciolotti curiosi, è pronta a vivere quella nuova avventura con entusiasmo. La testa si alza, osserva intorno a sè con molto interesse cercando di cogliere ogni particolare che la possa aiutare, ascolta, annusa, odora e lascia che la sua anima vaghi mentre si volta a Spartan [ma non siete eccitato??] veloce si muoverebbe verso la fessura nella roccia, le sue mani si vorrebbero allungare sino a sfiorarla, sino a provarne la consistenza, l'odore così da prenderne le misure. Lei è grande,è alta quasi due metri, ci passerà? Ha un fisico allenato e da buon guerriero, non è che che rimarrà incastrata? UN mormorio a sè stessa prima di mettersi a 4 zampe, sarebbe quasi tentata di assumere la forma del lupo ma di fronte ad un cavaliere e ad uno sconosciuto non è opportuno se poi non li vuoi uccidere. tornando a noi si metterebbe in ginocchio cercando di farsi piccola, e cercherebbe di avanzare attraverso la crepa di quanto le fosse consentito cercando di evitare di sbattere o di farsi male.

    EDAVE ha ottenuto: 16


    DRAUGCELEB [giù dalla carrozza] [Strano davvero.] La carrozza continua, si aggrappa con la destra a qualcosa, non sa esattamente a cosa ma lo fa perchè quell'essere sballottolato è anche fin troppo controproducente per la sua calma, ma cautela si mescola a curiosità mentre quelle ombre che scorge nella folle corsa si parano sul loro cammino. Ne rimane sorpreso, e gli occhi si aprono per incontrare i tanti che li osservano, ombre di spiriti senza forma, senza età ma così reali da rendere tutto fin troppo strano. Quando la carrozza si ferma piantona i piedi sul fondo per non essere sbalzato dall'altra parte e quando le porte si spalancano, segue Edave quasi subito, è pur sempre un immortale, è diffidente ma questa diffidenza viene annichilita da ciò che accade, da quella fessura così bassa che dubita possa passarci attraverso. [Cautela.] Si guarda intorno, respira a fondo e poi si decide ad entrare l'immortale. Non sempre è un bene che le ombre si uniscano al mondo della realtà, ma la curiosità ha la meglio, lo rende partecipe seppure la saggezza e la diffidenza siano lì, nella mente a portata di mano. Lascia passare prima Edave, vedendola sparire in quella fessura, poi lascia un ultimo sguardo intorno a se e messosi a carponi, comincia la sua discesa verso ciò che di realtà e razionalità ha ben poco.

    DRAUGCELEB ha ottenuto: 3

    SPARTAN [giù dalla carrozza] Chissà verso cosa corre quella carrozza, chissà chi ha deciso di condurli fin li, chissà cosa li attende. Questi ed altri interrogativi affollano la mente del Septim che stringendosi nelle spalle e puntando i piedi sulle assi di legno attutirebbe la frenata che or la carrozza dovrebbe compiere. Dunque attenderebbe che entrambi i compagni di viaggio siano scesi per poi ascoltare in rigoroso silenzio tutto ciò che lo circonda, silenzio che verrà spezzato dalle parole della donna alla quale risponderà schietto [Mia signora, son ben altre le cose che mi eccitano… Per questa sera spero solo che il programma nuziale non preveda che qualcuno ci lasci le penne] si blocca per un istante scrutando guardingo l’ambiente circostante, riprendendo tenue [Non mi piace affatto, questo posto. Non mi piace per niente. Ma procediamo]. Fiere son le ultime parole, piene d’orgoglio e dignità (stoicismo liv.3). Lascerebbe, quindi, che i compagni si mettan carponi per poi seguirli imitando i loro movimenti ma con molta più lentezza e facendo attenzione che l’armatura non urti con sassi e corpi contundenti che la terra potrebbe nascondere. Sensazione sgradevole, strisciare.

    SPARTAN ha ottenuto: 31


    [ATTENDERE RESPONSO ]
    Così sì che i nostri amici sono pronti per la festa! Una volta sbucati fuori dal cunicolo, Draugceleb ed Edave vedono ogni pelo del loro corpo (inclusi capelli e sopracciglia ) librarsi nell’aria e raggiungere il pavimento; la loro pelle si fa molle come quella di una rana ed i denti affilati come rasoi: in particolar modo, gli incisivi superiori divengono delle vere e proprie zanne capaci di scannare un uomo senza particolare fatica. Spartan, invece, si ritrova improvvisamente ricoperto da uno strato verdognolo più simile al catarro che alla gelatina, emanante un odore intenso come di cibo andato a male; sui lati del capo crescono aghi neri ed acuminati, capaci di infilzare qualsiasi creatura, mentre la bocca si deforma sino a diventare enorme, provvista di quattro enormi zanne, ognuna posizionata ad ogni angolo. Sfortunatamente, per i tre malcapitati non c’è tempo di studiare a fondo il loro nuovo aspetto, poiché il dovere li attende. “ Finalmente siete qui! Per la barba di Belzebù, ho impiegato meno tempo io a decompormi che voi ad arrivare! “ A zompettare verso di loro come una capra sotto effetto di stupefacenti, è un teschio vestito di tutto punto: una veste bianca e nera ricopre il busto ossuto ed un’espressione impaziente – per quanto possibile – deforma le ossa della sua faccia. Jack O’ Lantern, lo sposo, si ferma a circa 3 mt. dai presenti e ci mette un attimo ad assegnare ad ognuno il proprio compito. “ TU!” Rivolge l’indice adunco e scheletrico verso Edave, allungandole un cestino colmo di vermi. “ Spargerai i fiori lungo la navata! “. Non annusarli Edave, non profumano. “ Tu sarai il responsabile delle fedi. Purtroppo c’è stato un piccolo incidente con gli anelli e non ho avuto il tempo di tirarli fuori… a te l’onore! AHAHAHAHAHAHAHAHAHAH “ Consegna a Spartan un topo morto ed un coltello, mentre le clavicole quasi si staccano dal resto dello scheletro e la cassa toracica sembra esplodere a causa della risata fragorosa. Improvvisamente, Jack O’ Lantern si acciglia, anzi, si arrabbia proprio. E’ bipolare, non fateci caso. “ TU!” Ringhia quasi in direzione di Draugceleb, quindi pare calmarsi un poco. “ Tu aiuterai il padre della sposa a percorrere la navata: è anziano e non riesce a camminare da solo. Bada a non avvicinarti troppo alla mia Sally, ragazzo! “ Continuando a biascicare minacce, lo sposo scheletrico consegna al Cavaliere un’urna di ossidiana. “ Posizionatevi all’inizio della navata, non appena parte la musica la damigella fa il suo ingresso. D’accordo?? Svelti, SVELTI! “ Strilla agitando le braccia, facendo dietrofront e sparendo nel buio.
    [ GDR PLAY: Edave, Spartan, Draugceleb. UTILIZZATE L’IMMAGINE FORNITA SOPRA PER DESCRIVERE LA TRASFORMAZIONE. QUI TROVATE LE SCHEDE DEI PNG COINVOLTI >http://www.freeforumzone.com/d/11320288/Candidato-Master-Descrittivo-Sherin-/discussione.aspx ]


    EDAVE [coso con denti aguzzi] Non appena arriva di la non riesce nemmeno a mettersi in piedi che un coso saltellante si avvicina ficcandole in mano un cestino pieno di vermi, aprirebbe la bocca per inveire contro di lui ma la bocca le saetta fra fauci allungate e vede tutto il suo bel pelo rosso caderle attorno [per la bianca] ringhierebbe cercando di rimettersi in piedi e allungando una mano al viso. NOn ha mutato, è certa di non aver mutato cosa diamine? Le mani scandagliano la sua faccia mentre le dita affondano in una pelle molliccia e schifosamente ...molle..è tutta molle, la bocca si spalanca in un [O] mentre si gira a guardare gli altri due e davanti a sè trova una copia di sè stessa e poi...[o terra nera del bosco oscuro] a quanto pare a spartan è andata peggio di lei. Ceca di mantenere la alma, le serve tutta per non mutare ora in un mostro molto meno molliccio, un bel krinos nudo..che vergogna, senza il suo splendido pelo bianco su cui sbavare...Una espressione corrucciata raccogliendo il cestino pieno di vermi e avvicinandolo alle zanne con una smorfia [ tu coso] griderebbe a quella sottospecie di insetto fetido [smettila di saltellare e dimmi un pò cosa succede o giuro che ti mangio adesso] e spalancherebbe la bocca in un ringhio che vorrebbe essere assurdo e devastante piegandosi in tutta la sua mollezza e anche MOLTEZZA, come il cappellaio magico alitandogli in faccia e mostrandogli i denti.

    SPARTAN [Bestia squamosa/bavosa/puzzosa] Nemmeno il tempo di capire quel che è successo ed il mediterraneo sire si ritroverà in un corpo non suo, estraneo. Di una forma e di un aspetto fin troppo diversi da quello in cui si era abituato ad abitare. La sensazione di fastidio è forte, il disgusto pervade ogni singola parte del suo corpo mentre gli occhi corrono ad osservare che sembianze abbiano assunto i suoi sfortunati compagni di viaggio, verso i quali proferirà [Di che maleficio siamo vitt] non fa in tempo a finire la frase che un personaggio scheletrico s’avvicina strillando ordini, affidando ad ognuno dei presenti un oggetto. Al mediterraneo tocca un coltello ed un topo, da sventrare s’intende. Compiaciuto ascolterà il dire del mannaro che evidentemente non ha preso bene tutto quel gridare, quindi attenderà che ella finisca per poi lasciar cadere in terra il topo che stava nella mancina. Il coltello, stretto nella destra, vien puntato minaccioso in direzione dello sposo mentre le labbra si dischiudono eloquendo [Non so chi voi siete, ma vi assicuro che se non ci fate ritornare alla nostra normale forma questo matrimonio non si farà. Ne oggi. Ne domani. Ne MAI] serio ed intimidatorio è il tono pregno di tutta la testardaggine e forza di volontà di chi porta il sangue del sud (stoicismo liv.3).

    DRAUGCELEB [di là] Terra sotto le mani, forse anche nelle unghie e poi sbucano fuori dal cunicolo e non riesce a credere a quello che vede, o meglio, ci crede, ma non riesce a capacitarsene, ne rimane completamente stordito e serra la mascella ma è stranamente impacciato. La lingua tocca i denti e non sono i suoi, sono zanne lunghe e acuminate, il morso di qualche animale feroce che in realtà scopre essere lui stesso. Qualcosa senza logica, e quando Edave si gira, riconosce in quel ghigno e in quel naso quasi piatto il proprio e adesso si accorge che i fili d'argento cadono, come se il vento li avesse spazzati via senza alcuna difficoltà, ed in effetti sente la testa stranamente leggera. [Ed’ i’ear ar’ elenea! (per il cielo e le stelle)] Si volta l'eldar, a guardare anche Spartan, evidentemente disgustato ed il volto assume una caratteristica ancora più ferale ed animalesca e orribile, che poco si adatta all'eterno, o si adatterebbe se avesse le sue sembianze normali. Ed in effetti, è poco clemente lo sguardo e la smorfia che solca il viso, una volta pregno di cicatrici, nei confronti di quel contorto scheletro ambulante, e a quanto pare i sentimenti sono comuni. Prende quell'urna che gli viene affidata capendo solo in seguito quello che è una presa in giro e di certo non aspetta il consenso di alcuno per invece pensare che era giusta la cautela e poche parole sarebbero servite perchè lo scheletro va via e scompare nel buio. [Utinu en lokirim. (figlio di serpenti)] La voce degli eldar e la loro forza di certo non manca di farsi sentire, mentre non gli resta altro da fare, se non recarsi con l'urna dall'altra parte, lasciando i due alle minacce probabilmente ormai inutili. Lancia un'ultima occhiata ai due, aspettando, irritato oltre ogni modo, se rimarrà così, non ci sarà luogo dove potrà nascondersi, nè da lui, nè dalla furia dei primi.

    [ATTENDERE RESPONSO ]
    Purtroppo per i cittadini delle Due Terre, Jack O’ Lantern si è già dileguato. L’eco di un battito di mani si diffonde dentro alla grotta e tutto s’illumina; la location di per sé è inquietante ma è chiaramente mozzafiato: gigantesche zucche intagliate sono poste ai lati della caverna e le candele poste al loro interno permettono agli occhi dei presenti di orientarsi ed illuminano il soffitto della grotta – alto circa 10 mt. - di un tenue color arancio. ( // http://www.lacuochinasopraffina.com/wp-content/uploads/2011/10/jack.jpg ). Le zucche sono tante, più di cinquanta per lato, spartite da una passerella di 5 mt. decorata da centinaia di pelli d’orso che emanano un acre odore di sangue. In fondo alla cosiddetta “ navata “, un rozzo altare è stato ricavato da una roccia; impressionante è soprattutto il soffitto: stalattiti di roccia paiono essere state create per infilzare i curiosoni e, di tanto in tanto, vere e proprie colonne di pietra abbelliscono il loco. ( // http://www.lameta.net/blogsalento/wp-content/uploads/2013/06/zinzu.jpg ) Fortunatamente per i tre temerari, l’entrata della caverna coincide proprio con l’inizio della navata. Ed ecco la sposa fare il suo ingresso: splendidamente pallida nel suo abito nuziale, Sally Skeletron è un ammasso di ossa ancora dotato di un paio di ciuffi scuri ai quali è stato fissato un velo che sfiora il pavimento morbido come una nuvola. Incede con passo marziale, agitando il suo bouquet di rose sfatte ed in procinto di seccarsi. “ Dov’è mio padre? “ Gli occhi vuoti della sposa scheletro abbracciano indi l’urna stretta da Draugceleb, al quale verrà teso un braccio. L’altra mano, invece, è sventolata con fare imperioso di fronte al naso della Mannara. “ Orsù, damigella, datti da fare! Ricorda di ondeggiare, così l’incedere è più armonioso! “ Con lo sguardo ghermirebbe il malcapitato Spartan, al quale si rivolge con voce stridula. “ Non star lì impalato! Canta qualcosa o la damigella non può partire! “ Accanto all’entrata della caverna restano quindi unicamente Sally ed il Cavaliere, attendendo che Edave percorra la navata: naturalmente, ad ogni passo l’Ospitaliera dovrà infilare la mano nel cesto e gettare una manciata di vermi a terra. [ GDR PLAY: Spartan, Edave, Draugceleb ]


    SPARTAN [Bestia squamosa/bavosa/puzzosa] La situazione ha del grottesco. E la fuga repentina dello sposo non fa che innervosire ancor di più il discendente degli Ottavion che sgranando gli occhi osserverebbe gli “ornamenti” della sala predisposti per il gran giorno dei due scheletrici amanti. Abbasserà lo sguardo fissando la sua mano deforme che impugna il coltello affidatogli poc’anzi, la rabbia sale ed il sangue del sud ribolle come magma incandescente dentro il corpo dell’ex armata reale. Sa cosa sta per accadere, sa che la bestia che c’è dentro di lui inizia a gridare forte, incessante, incombente. Il leone si è risvegliato. In un rapido gesto la man dritta lascerebbe il manico del coltello per afferrarlo dall’estremità opposta, tenendolo per la punta il braccio si porterebbe all’indietro nel tentativo di caricare ed imprimere quanta più forza possibile all’oggetto. Le smeraldine iridi focalizzeranno come bersaglio una lanterna a forma di zucca posta poco distante dall’altare, qualche istante ancora e il braccio tornerebbe a distendersi in avanti disegnando un arco di 180° affinché possa imprime al coltello il massimo della forza possibile (forza liv.2) nel tentativo di scagliarlo e conficcarlo nella zucca che aveva precedentemente preso di mira. Se ciò avvenisse le mascelle si aprirebbero e eloquirebbero in tono rabbioso [Mucchio d’ossa, mi hai sentito? Facci tornare normali o sarò costretto a distruggere questo immondo luogo]. Non è un avviso quello dell’umano, ma una minaccia.

    EDAVE [coso con denti aguzzi] Richiuderebbe di scatto la bocca, il coso scheletrico si è allontanato e ha sbraitato verso il nulla....gli occhi diventano due piccole fessure mentre si volta ad osservare la sposa che arriva..assolutamente in piena crisi di ansia prematrimoniale, più simile ad una zitella che a qualcuno che stia per convolare a giuste nozze. Gli occhi si spostano da lei allo sposo che è in fondo alla navata, passano su Draugceleb che ha preso il suo posto e a cui la sposa ora si rivolge con fare fastidioso pretendendo il padre..cenere dentro l'urna. La mano destra, che non regge il cestino si solleva a grattarsi la testa mentre segue lo scatto d'ira di Spartan per poi spostarsi sulle zucche e sulla grotta che li avvolge e scoppiando a ridere, a ridere così forte che quasi si accascerà a terra [ahahahahhaha ahhahahaha e voi ahhahaha volete sposare quel damerino isterico e senza cervello ahahahahha] ride di gusto mentre si tiene la pancia e facendo il primo passo verso la navata [su spartan, facciamoli sposare, prima arriva li e prima li possiamo avere tutti e due vicino e finirli una volta per tutte] con eleganza solleva la veste verde posando il primo passo davanti a sè, il cestino pieno di vermi striscianti ben retto nella sua mano e iniziando a immergere la sinistra in quel brulicare viscido [ta ta tatatta] [ta ta tatatattatatatata][ ta ta taaaaaaaaaaaaaaa] canta a piena voce camminando in avanti, ancheggiando e lanciando vermi..ADDOSSO alla sposa in in movimento che li porta da davanti a lei verso indietro!

    DRAUGCELEB [last blood] A metà tra incubo e sogno, perso in chissà quale parte del mondo senza possibilità di ritorno, ecco cosa si delinea della mente dell'elfo, che di sogni ed incubi non conosce nulla. L'intera situazione lo frastorna, l'agitazione degli altri e la propria non gli permettono di pensare lucidamente e con la giusta proporzione a quello che stanno vivendo. Chiude un attimo quelli che sono gli occhi, le fauci del suo stato di last blood (//cit.) e ondeggia il capo come ad unire il proprio pensiero a quel mare in tempesta, lasciandosi accarezzare dalla luce soffusa delle zucche, dalla freddezza di quelle lame sulle loro teste, e riecheggia il pugnale di Spartan e le risate di Edave. Si impone autocontrollo, forse, così come è iniziato, così tutto finirà quando saranno sposati e se così non fosse ci penseranno dopo. [Farn! (basta!)] Che la smettano di farsi prendere dal panico e agiscano con pericolosa precisione, entrambi. [Basta...che si sposino a me non interessa, poi vedremo il da farsi.] Un ringhio, un ordine perentorio ad entrambi, e non è proprio un bel vedere il suo volto turbato e martoriato da quella trasformazione e dalla smorfia che pone la lingua fra i denti e le labbra completamente sulle gengive. Si gira verso la sposa, curvo con la schiena, per la prima volta nella sua esistenza, essendo un mostro, abituandosi ad esserlo e tenendo l'urna, porge il braccio a quella ''sposa'' e comincia il percorso verso l'altare, infastidito persino da Edave che lancia quei vermi contro la sposa e inevitabilmente finiscono anche su di lui. (fermezza di Aule/vol. +1)

    [ATTENDERE RESPONSO ]
    Povera sposina! Sally non vorrebbe altro che raggiungere il proprio amato e convolare a nozze per l’ennesima volta. Invece, a quanto pare, i Prescelti non collaborano. La donna scheletro sbatte le lunghe ciglia più e più volte, visibilmente scioccata dall’atteggiamento di Spartan: perché mai un umano non dovrebbe apprezzare la nuova forma concessagli dal maleficio? Perché tutta questa reticenza? Osserva il coltello muoversi ed intuisce le intenzioni del mostro verde, ragion per cui posiziona i palmi delle mani perpendicolari al terreno e chiude gli occhi. “ Azòr!” Mormora a fior di labbra ( anche se non le possiede ): all’improvviso la terra si crepa e sbuca una radice con un diametro di 30 cm; tale radice si sporge verso l’alto come una serpe all’attacco e si andrebbe ad avviluppare attorno al polso di Spartan. “ Niente atteggiamenti violenti ad un matrimonio! “ Sally annuisce soddisfatta allo spirito di Draugceleb ed Edave, riservando un’occhiata severa all’umano. “ Non puoi distruggere questo posto poiché non appartiene al tuo mondo. Nessuna creatura terrestre c’aveva mai messo i piedi prima d’ora, dovreste considerarvi fortunati. “ Sogghigna, prima di aggiungere. “ Se desideri così tanto riavere la tua insulsa chioma bionda e le tue braccine pallide ti consiglio di tirar fuori gli anelli, la mia pazienza non è infinita. “ Glaciale, volta le spalle al biondo ed accetta l’offerta di Draugceleb, incedendo al suo fianco al ritmo dettato dalla voce della Mannara. Avvedendosi dell’ossuta sagoma alla fine della navata, la sposa accelera automaticamente il passo, impaziente di gettarsi fra le braccia del suo amato; nella foga, strattona il braccio del povero Cavaliere, il quale si ritroverà con la mano di Sally attaccata a mo’ di bracciale all’avambraccio. “ Santi numi! “ Esclama ella senza sembrare, però, troppo stupita: difatti, con nonchalance, libera l’Elfo dalla presa della terminazione del suo arto e riavvita quest’ultima al proprio posto quasi fosse una lampadina. Nemmeno l’insubordinazione dell’Ospitaliera par scalfire la sua gioia: già, perché i vermi sono proprio le sue caramelle gommose preferite! Si ritrova indi ad afferrare al volo ciò che Edave lancia, mettendolo sotto i denti e lasciando che l’animaletto spappolato cada a terra, sfuggendo dagli spazi buchi fra le ossa. In fondo alla navata, accanto a O’ Lantern, vi è il sacerdote: Beetlejuice – così si chiama – è uno scarafaggio antropomorfo e bipede alto circa 160 cm; egli indossa una tunica scura e sfrega con impazienza le due paia di zampe che non gli occorrono per stare in piedi.
    [ GDR PLAY: Draugceleb, Edave, Spartan ]


    DRAUGCELEB [last blood] Una parola, un risultato, tutto accade nel tempo di pochi attimi a lasciare che si esplichi parte dei diversi eventi che accadono. A metà tra il mondo delle ombre e quello degli uomini, osserva prima Spartan, poi Edave, devono andare avanti, una volta sposati, potranno ritornare alla normalità di sempre. Cammina il passo più pesante del solito e rimbomba nelle orecchie mentre procede lungo la navata e guarda in preda al disgusto più totale Sally, mentre mangia quei vermi e un ringhio parte dalla gola verso la sposa, che lo tira verso l'altare ed è costretto a far seguire la spalla destra mentre si ritrova con la mano dello scheletro, attaccata al suo corpo e ne rimane colpito. [Quanto tripudio di fetore e macabro questa notte.] Parole che forse faranno piacere ai due ma che sputano il suo essere più puro di eldar trasformato in qualcosa che altrimenti avrebbe cacciato fino ad estinguerne i contorni dal mondo terreno e conosciuto. Accompagna la sposa ancora, la lascia all'altare , mentre osserva quell'insetto, e stringe le fessure degli occhi inarcando il lembo esterno del labbro superiore. [Ecco la sposa.] La lascerebbe al compagno e si farebbe da parte, ritornando con la schiena dritta e cominciando a presenziare a questo strano, quando macabro, quanto curioso matrimonio.

    EDAVE [coso con denti aguzzi] Sente le parole di Draugceleb, si ferma appena il suo passo, si irrigidisce la schiena mentre un sorriso macabro di apre sul suo volto ricominciando a camminare e continuando a lanciare vermi cercando di colpirlo con maggiore precisione sino a quando non giungeranno all'altare. Attende, attende che la sposa sia al braccio del suo amato per muoversi strisciante sino a cercare di porsi al fianco sinistro dell'elfo chinandosi appena al suo orecchio [tu mio caro, hai osato cercare di dare un ordine a me?] un sibilo mentre la lingua uscirebbe dalle labbra zannute sino a cercare di infilarsi nel suo orecchio [non sai che non è molto elfico il tuo atteggiamento? non sai divertirti e sei patetico da quando la magione ha aperto le sue porte a te, se seguissi il mio istinto ti tirerei un pugno ora e qui e ti spaccherei la faccia, sappilo] e poi cercherebbe di infilare la mano dentro il cestino in cui ancora alcuni vermi dovrebbero ''vermeggiare'' e presa una bella manciata di volgersi verso di lui e di tirarglieli in faccia!.

    [ATTENDERE RESPONSO ]
    Non s’avvedono delle quisquilie da umani i due scheletri, oramai congiunti e pronti a giurarsi eterno amore ancora una volta. Jack e Sally amoreggiano senza sosta e senza ritegno, tanto da costringere il sacerdote scarafaggio a richiamare l’ordine. “ Prego gli sssssposi ed i tessssstimoni di fare sssssilenzio! Il matrimonio sssssta per cominciare. “ E’ dalle parole biascicate dal gigantesco insetto che Edave e Draugceleb conoscono il loro destino: sono stati chiamati lì per appurare l’avvenuta unione fra i coniugi. Quanto a Spartan, l’eroico umano par non volersi piegare al maleficio, ragion per cui egli non ha motivo per essere trattenuto nella caverna: la radice che gli blocca il polso si dirama in tante piccole figlie che si avviluppano attorno all’imago dell’uomo, imprigionandolo come in una gabbia di foglie e trascinandolo sottoterra. Non dovete spaventarvi, amici, la sua sorte non è segnata: egli verrà rilasciato in prossimità del bosco oscuro e gli verranno riassegnate le sembianze originarie, solo che le sue vesti saranno ridotte a brandelli a causa delle peripezie subite. Fortunatamente per l’Elfo e la Mannara, la cerimonia è assai breve. “ Sssiamo qui riuniti per celebrare l’unione fra Jack O’ Lantern e SSSally SSSSkeletron. Jack, vuoi tu prendere in moglie la qui presssente SSSSally, onorarla e risssspettarla finché le vosssstre ossssa non sssssi ssssaranno decomposssste?” “ Sì, sì sì, SIII!” Strilla e zompetta lo sposo, fallendo nel tentativo di trattenere la sua gioia. “ E tu, SSSSSally, vuoi tu unirti in matrimonio col qui pressssente Jack O’ Lantern, onorarlo e rissssspettarlo finché non sssssarai polvere?” “Sì!” Proferisce trionfante la sposa, la mano ossuta sventolata a mo’ di ventaglio dinanzi al viso. Se potesse commuoversi, di certo lo farebbe. “ Sssssi prega di portare le fedi!” Non potendo Spartan fare la sua parte, la magia fa comunque il suo corso: il topo, difatti, pare risvegliarsi e, come se nulla fosse successo, percorre la navata ad alta velocità, arrestando il suo passo solo quando si trova fra i due scheletri; solo in questo istante inizia a tossire: una, due, tre volte e finalmente le fedi nuziali sono sul pavimento, galleggiando in mezzo al vomito. Come se nulla fosse, Jack si piega e fischiettando raccoglie gli anelli, passandone uno alla sua amata ed infilando l’altro all’anulare di Sally. “ Mia cara! Se avessi un cuore, sarebbe tuo. Se avessi gli occhi, guarderebbero solo te. Ti amo” “ Mio dolce Jacky. Sono morta per starti accanto per sempre e mai me ne pentirò. “ Par essersi lasciato andare Beetlejuice, dal cui muso si avvertono dei potenti risucchi, come se tirasse su col naso. “Sssssniff Sssssniff! Bene, col potere conferitomi dagli Inferi, vi dichiaro marito e moglie! Puoi baciare la sssssposa!” Mentre i due scheletri cozzano i due teschi uno contro l’altro, lo scarafaggio si spertica in un rumoroso battito di zampe, coinvolgendo tutte le paia che ha. A che, si appropria di un libricino nero che teneva posato sull’altare e si avvicina ad Edave e Draugceleb, fermandosi a meno di 1mt. da loro. “ In qualità di tesssstimoni, vi prego di apporre una firma qui. “”Se non avete un calamaio a portata di mano, usate il sangue, il moccio o la saliva!” Suggerisce Jack, il quale non scherza affatto.


    DRAUGCELEB [last blood] Ascolta l'umana e non se ne fa cruccio di ciò che dice, che sia stato il matrimonio o chissà cos'altro, così ha agito e non lo nega, piuttosto si limita a sorridere in maniera stemperata, giacchè con la schiena dritta, il sibilare di Edave lo raggiunge certo, ma non fisicamente e risponde con il tipico tono degli eldar guardando la sua copia. [Non conosci a fondo gli elfi per comprendere e se proprio li conoscessi, sapresti che non è così che si divertono. Non mi conosci quel tanto da sapere come sono da quando ho scelto la magione.] Le sue parole gli scivolano letteralmente addosso, non si cura certo di una semplice umana che nulla sa degli eldar, nulla sa di lui perchè non si conoscono e si aspettava di meglio da lei, ma è caduta nei soliti cliché degli umani o della loro concezione degli elfi. Calmo è tuttavia il tono, non freme, questa notte ha cambiato un po' tutti persino l'ospedaliera e la sua curiosa voglia di divertirsi. Lascia che gli lanci i vermi, una ragazzata che l'eterno non avrebbe mai fatto. [Questa notte cambia molti anche tu non fai eccezione.] E cosa intenda, lo sa solo lui ma se l'umana si sforzasse non le sarebbe difficile comprenderlo. Osserva in silenzio la cerimonia e poi si avvicina al libricino nero lasciando che prima firmi l'altra, poi portato un dito a quelle falangi che ha per denti, fa pressione contro la pelle, ed apre una ferita leggera e scrive con mano elegante ed antica il proprio nome.

    EDAVE [coso con denti aguzzi] Lo osserva socchiudendo appena le palpebre e scoppiando in una risata [ti lascio nelle tue convinzioni elfo, la notte cambia e lascia uscire la parte migliore o peggiore di noi, non sai molte cose] e lentamente si avvicinerebbe al libricino osservandolo, la mano destra di solleva portano il polso all'altezza dei denti aguzzi e li li lascerebbe affondare sino a che una stilla di sangue non sgorghi. Soddisfatta solleverebbe la mano sinistra intingendo l'indice e lasciando la sua firma sul registro con uno svolazzo e poi lasciando che la lingua guizzi sulla ferita sino a suggere del suo stesso sangue per voltarsi ad osservarlo attendendo che firmi a sua volta [complimenti agli sposi, vive congratulazioni e lunga morte uniti] augura facendosi avanti e cercando di scoccare un bacio in fronte alla sposa scuotendo le sue ossa sino a farle scricchiolare [lasciatemi il biglietto del vostro officiante, se mai mi dovessi sposare mi piacerebbe molto che fosse lui a chiedermi se lo desidero davvero] ignora il cavaliere, lascia che l'oscurità di quella notte in cui vivi e morti si mescolano lo cancelli dalla sua vista, se lui sapesse quanto in realtà lei sia più oscura di quanto tutti, persino lui, perfetta creatura della luce, possano immaginare, di certo fremerebbe. Un inchino verso di lui, canzonatorio, quasi baldanzoso ignorandolo infine.

    [ATTENDERE RESPONSO ]
    Il sangue che macchia la pagina candida si assorbe immediatamente, quasi come una ferita che si rimargina. Or che Jack e Sally sono marito e moglie, non c’è più ragione per ritardare i festeggiamenti: i due scheletri si lanciano in una danza primordiale, accompagnati dallo scricchiolio delle loro ossa che funge loro da musica. La neo sposa si lascia stringere dalla presa vigorosa di Edave e si fa persino baciare. “ Certo certo, cara! Vi prego, mangiate con noi! Ci sono blatte, topi, cavallette… tutti prodotti freschi! Di prima qualità” Se l’Ospitaliera non avesse passato del tempo con la bislacca non morta, di certo penserebbe che quest’ultima scherza; invece non è così. Persino Jack si mostra più cordiale coi suoi ospiti: si avvicina a loro porgendo dei sacchetti di cuoio neri stretti da un laccetto. Ne slega uno e versa il contenuto sulla sua mano scheletrica. “ Vi prego di accettare una bomboniera, un dono simbolico che testimonia le vostra infinita gentilezza! Questo che vedete è un seme di mefistofano, raccolto direttamente dai prati avvizziti dell’Inferno! Basta ingerirlo con del buon vino ed i cancelli dell’aldilà si apriranno per voi: potrete rivedere i vostri cari ma avrete massimo un’ora di tempo da passare con loro, altrimenti resterete coi defunti per sempre! Vi consiglio di usarlo entro un ciclo di luna ( // un mese ), il seme non si mantiene più a lungo. “ Riporrebbe il chicco nero, lucido e grande quanto un pollice all’interno del sacco e ne consegnerebbe uno ad ognuno dei testimoni. Nel frattempo, Beetlejuice sembra alquanto agitato. “ E’ tardi! E’ tardi! Non posssso perdere altro tempo! Fra cinque giorni morirò! “ In preda ad un attacco di panico, lo scarafaggio inizierebbe a scorrazzare su e giù per la caverna, inciampando su un masso e cadendo su una stalagmite di 70 cm piuttosto appuntita: lo stridio della corazza coriacea che si frantuma è assordante ed i liquami trattenuti dal corpo dell’animale schizzano sui presenti, inondandoli e puzzando le loro vesti. O’ Lantern non si fa scrupoli: raccoglie la sostanza viscosa con la punta dell’indice e solleva quest’ultimo verso l’alto. “ Prosit! “ Così dicendo, spalmerebbe tale schifezza sui pochi denti rimasti, gustandone così il sapore fetido. [ GDR PLAY: Draugceleb, Edave ]


    DRAUGCELEB [last blood] Sorride, i lineamenti contorti dalla magia, ma se fossero quelli di sempre, sarebbero affilati, ad ognuno il proprio, non ha interesse nel cambiare il suo pensiero l'antico, non se ne cura più di tanto e accompagna l'inchino canzonatorio con uno del capo semplice, conosce troppo, non sa molto ma sa che la verve di Edave potrebbe portarla a diversi guai affrontando le cose senza pensarci poi troppo su. [Vi ringrazio ma no.] Non prenderà niente, non lo fa mai perchè non è quello ciò che gli eldar mangiano ma a loro non deve interessare infondo. Tuttavia ascolta con molta attenzione quello che dice lo sposo e il volto diventa freddo e marmoreo, non sa se vuole accettarlo, non sa se vuole riaprire vecchie ferite e recarsi alle aule di Mandos per rivedere i molti che nelle sue esistenze si sono rincorsi. Ma prende il sacco e lo sistema nella propria tunica al sicuro. Quando quel liquido putrefatto lo colpisce, scosta il volto di lato e cerca di toglierlo come meglio e quanto più può. [Prosit...] Un mesto sorriso si dipinge sul volto, non accompagna realmente quella parola non del tutto.

    EDAVE [coso con denti aguzzi] Sorride allungando la mano alle cavallette [ne prenderò un pò] e affonderebbe la mano nella ciotola osservandole muoversi con curiosità e infilandone una in bocca, in fin dei conti è carne per poi liberare le altre. Mastica sentendo il carapace rompersi sotto i denti aguzzi,mastica sentendo le antenne e le zampette che solleticano il palato e gustandole [non male] dirà volgendosi a Sally e al suo novello sposo e annuendo soddisfatta [lo prendo volentieri] direbbe rivolta al seme che le viene offerto [ci sono alcune persone che vorrei reicontrare e salutare dato che sono morti senza che io potessi in alcun modo salutarli, vi ringrazio per la bomboniera e anche io ho un dono per voi] si era preparata, non si va mai ad un matrimonio a mani vuote. Ovvio che non pensava fosse un matrimonio così singolare ma andrà bene lo stesso. La mano destra trarrà dalla tasca dell'abito un sapone alla cannella e vaniglia ben impacchettato con un fiocco rosso come il sangue [non è molto ma ha un buon profumo] e lo tenderebbe alla sposa mentre osserva la fuga dell'insetto [maleducato, non mi ha nemmeno lasciato un recapito, se mi servisse come lo potrei mai ritrovare?]

    [ATTENDERE RESPONSO ]
    Questa fantastica festa è giunta al termine: fra non molto, i due sposini dovranno tornare nell’aldilà, felici di tediare i loro compagni di sventura con i racconti dell’ennesimo matrimonio. Sally accetta volentieri il dono, appropriandosi del fiocco cremisi e infiocchettandosi il capo come una bambina col mal di denti. “ Ma che carino! “ Urla con la sua vocetta stridula, annusando il sapone e sfregandoselo contro le ossa tanto per provare. Purtroppo, per Beetlejuice non c’è più nulla da fare: i resti del gigantesco scarafaggio resteranno lì ove sono finché la terra non li riassorbirà. Si stringe nelle spalle Jack O’ Lantern, indi passa un braccio attorno alla vita della moglie e si rivolge ai testimoni. “ Si sta facendo giorno ed a meno che non vogliate restare con noi e conservare quest’aspetto è bene che facciate ritorno al vostro mondo!” “ Di già?” Piagnucola la sposa, battendo i piedini a terra. “ Ma io non voglio che se ne vadano! Sono così simpatici” E dire che Sally pensava di aver trovato un’amica! “ L’Inferno non fa per loro, cara, la loro pelle brucerebbe in un batter d’occhio!” Se i due superstiti decidessero di non morire, per loro sarebbe l’ora di uscire dalla caverna, proseguendo nuovamente a carponi per meno di 1 mt. Una volta fuori dall’ambiente inospitale, la parete rocciosa si chiuderebbe alle loro spalle, lasciando solo una macchia scura a forma di sorriso. Ancora una volta la risata di Jack O’Lantern risuonerebbe nell’aere, poi il silenzio. Che i due abbiano sognato? Fatto sta che la loro pelle torna normale ed i capelli ricrescono, così come le sopracciglia. Se infilassero una mano in saccoccia, percepirebbero la superficie liscia del cuoio, segno che ciò che è successo è reale seppur totalmente folle. Orsù, intrepidi viaggiatori, fate pure ritorno alle vostre case, anche se è sicuro che da questa sera il trentuno d’ottobre avrà per voi un significato nuovo.
    [ GDR PLAY: Edave, Draugceleb. LA MESSA E’ FINITA, ANDATE IN PACE! GRAZIE ANCORA :* ]


    EDAVE [fuori (H)] Le scena che le si presenta davanti è quasi esilarante, lascia che la sposa indossi il fiocco e si sfreghi le ossa annusando il profumo che il sapone sprigiona [stupendo e adatto a sbiancarle sai] e si riferisce palesemente alle ossa ovviamente. Le cavallette sono buone e quanto pare non le creano delle problematiche e quindi se ne infilerebbe in bocca un paio ancora prima di rivolgere un saluto con inchino verso lo sposo e di stringere di nuovo la sposa in un abbraccio [ho due figli neonati che mi aspettano a casa, senza di me morirebbero, è stato bello giocare con voi e farvi da testimone ma troppi affari mi aspettano ma prometto che quando creperò verrò a cercavi e passeremo decisamente un sacco di tempo insieme, in fin dei conti sono certa che finirò all'inferno, lui invece] e indicherebbe l'elfo [salutatelo, è eterno quindi non lo rivedrete e se poi morisse andrebbe di certo nella luce] e scuotendo il capo ripercorrerebbe la navata sino a giungere di nuovo alla fessura, mettersi a 4 zampe e infilarsi li pronta per andare a casa. Sarà il bosco oscuro ad accoglierla e verificato di aver ripreso le sue fattezze non aspetterà l'elfo si allontanerà nel folto del bosco oscuro, lascerà cadere gli abiti nella sua corsa e poi, per finire quella notte in gloria muterà in lupus lanciando un ululato di saluto a Jack e Sally prima di perdersi nella notte con i suoi abiti ben stretti fra i denti.

    DRAUGCELEB [di là da là] Fa un semplice inchino alla spettrale coppia, come ad augurargli il meglio o quello che per loro può essere considerato tale. [Buon ritorno.] Sarà una notte da ricordare, da rivivere, da sentire ancora addosso, ma in effetti ascolta le parole della donna e non sapeva fosse incinta, nè tantomeno che adesso fosse madre di ben due figli. Una crepa di messaggi e di missive e avrebbe anche da ricordare il discorso della mano, ma ci sarà occasione per fare tutto poi, in seguito. Ritorna sui suoi passi e si ritrova ad essere come prima, come quando vi era entrato, ed Edave scompare poi da qualche parte, senza dargli il tempo di parlare ma forse è meglio così, forse serve che le cose si concludano in questo modo. Si guarda intorno, ma non si ferma nel bosco, non si sente a suo agio lì, così diversi, così antichi entrambi ma portatori di passati che si scontrerebbero inevitabilmente. Ascolta l'ululato di un lupo, come la foresta, il bosco vive, diversamente ma lo fa. (sensi sviluppati) Deve tornare sull'isola, non rimarrà lì un minuto di più, respira l'aria fredda del mattino ormai, l'alba è vicina dopo una notte di intensa follia.

    Entrambi hanno deciso di vivere, ambedue ritorneranno dunque alla loro solita vita; Edave non perde tempo: si libera delle vesti e delle sue splendide fattezze umane per mutare in lupo e scuotere il Bosco coi suoi ululati da vero alpha; diverso è il Fato per l’Elfo, il quale incontrerà la medesima carrozza che li ha scortati sino alla caverna e che condurrà Draugceleb alla Baia. I mondi da cui i due provengono sono così diversi da impedire al Cavaliere di spingersi ancora una volta nel bosco, preservando indi l’incredibile segreto di Edave. Nelle loro saccocce pesano i sacchetti che hanno ricevuto: un invito a spingersi oltre lo scibile umano.
    [ GDR END ]







    )O(





    The Golden Priestess
    )O( DAMA DEL LAGO )O(




    « Questa terra ha bisogno di Lei, noi abbiamo bisogno che tu sia Lei. Sii la nostra forza!. »




    Thug Pug

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    Elysiane
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    Avalonese
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    00 02/11/2016 20:56
    RIASSUNTO: E’ notte quando Draugceleb, Edave e Spartan raggiungono il Bosco Oscuro: i tre hanno letto il messaggio affitto alla Rocca, perciò sanno cosa fare con l’olifante che trovano nella radura. Draugceleb suona lo strumento ed un fulmine cade dal cielo; la cenere derivante dal piccolo incendio scatenato dal fulmine si trasforma in una carrozza che trasporta gli ospiti davanti ad una caverna. Entrati in quest’ultima, i tre cambiano forma, trasformandosi in mostri in linea con lo stile del matrimonio al quale hanno accettato di partecipare. Ben presto sono raggiunti dallo sposo, il quale comunica i loro compiti: Edave è la damigella e dovrà cospargere la navata di vermi, Draugceleb accompagnerà la sposa e l’urna del padre di lei all’altare, mentre Spartan dovrà estrarre da un topo morto le fedi che l’animale ha ingurgitato. Edave e Spartan si mostrano poco convinti: l’umano, in particolare, tenta di utilizzare il coltello per lanciarlo verso una zucca, ma la sposa invoca la magia del maleficio ed una radice spunta dal pavimento ed immobilizza l’uomo. Egli decide di non collaborare e viene rispedito nel bosco, mentre gli altri due sono di diverso avviso ed il matrimonio può cominciare. Edave percorre la navata ancheggiando ma non getta i vermi a terra, preferisce tirarli verso la sposa ed il suo accompagnatore, non sapendo che Sally è golosa di quei piccoli animaletti. Arrivati all’altare, il matrimonio comincia: quest’ultimo è celebrato da uno scarafaggio antropomorfo, Beetlejuice. Il rituale è breve: gli sposi si scambiano le promesse e per l’occasione il topo resuscita, vomitando le fedi appena in tempo per il “sì”. Prima che la festa cominci, entrambi gli ospiti fungono da testimoni e firmano col sangue il registro porto dallo scarafaggio. Edave e Draugceleb sono invitati al banchetto a base di insetti: mentre l’Elfo rifiuta, la Mannara si gusta qualche cavalletta; l’Ospitaliera consegna alla sposa un regalo gradito: una forma di sapone. Lo sposo consegna loro le bomboniere: un sacchetto di cuoio contenente un seme di mefistofano, in grado di condurre entrambi nell’aldilà per un’ora; tale seme perde efficacia entro un mese. Per evitare di restare dei mostri per l’eternità, Edave e Draugceleb salutano gli sposi e si dileguano subito dopo la morte di Beetlejuice, il quale finisce infilzato per sbaglio da una stalagmite. Usciti dalla caverna, i due riacquistano le sembianze originarie e si separano: Edave si dirige verso il Bosco Oscuro e lì si trasforma in lupo, mentre Draugceleb imbocca il sentiero che lo condurrà alla baia; sulla strada, il Cavaliere incontrerà la carrozza dell’andata che lo condurrà dinnanzi alla barca che lo aspetta.


    ULTERIORI DELUCIDAZIONI:
    FORMA ASSUNTA DA EDAVE & DRAUGCELEB ;
    FORMA ASSUNTA DA SPARTAN
    SACCHETTO + SEME DI MEFISTOFANO

    [ QUEST START ]
    E’ buio nei pressi dell’Oscuro Bosco e gli abitanti di tale immensa distesa erbosa sono già nei loro giacigli: sonnecchiano gli uccelli nei nidi e riposano le creature terrene nelle loro tane, altrettanto fanno gli uomini all’interno delle loro case. Da queste parti è risaputo: è meglio non avventurarsi da soli nel bosco in piena notte, poiché non si sa mai che cosa può accadere e chi si può incontrare. Attualmente, tuttavia, la situazione pare piuttosto tranquilla: sporadici pipistrelli oscurano di sovente la falce di luna vergine, la quale bacia smaliziata il suolo, gettando su quest’ultimo le sinistre ombre degli alberi; di tanto in tanto, orecchie inesperte possono essere colte di sorpresa dal richiamo di qualche animale notturno ancora sveglio ed in procinto di partire per una battuta di caccia. A circa 5 mt. dallo spiazzo che precede l’infittirsi della vegetazione, un olifante minuziosamente decorato è adagiato sul manto erboso; chi di recente si è recato presso la Rocca di entrambe le Cittadelle ben saprà di tale oggetto e ne conosce l’utilità. ( // http://www.freeforumzone.com/d/11321553/Horror-Avalon-/discussione.aspx ) Eccoci dunque alla resa dei conti, impavidi viandanti: se al matrimonio avete deciso di presenziare, lo strumento alla bocca basta accostare.
    [ GDR PLAY: Draugceleb, Edave, Spartan. VI RINGRAZIO ANTICIPATAMENTE PER AVER DECISO DI PARTECIPARE! BUON DIVERTIMENTO! ]


    DRAUGCELEB [pressi bosco] Non esce nel mondo esterno da molto, troppo tempo, ha sentito parlare di questo matrimonio nei pressi del bosco oscuro, e non vi si sarebbe mai avventurato se non fosse stato che negli ultimi tempi, troppi eventi strani partecipano alla vita delle due terre e se poche sono le genti che qui vi abitano, troppi sono gli umani o gli esseri infervorati da questioni che sembrano tali. Una tunica nera e un mantello dello stesso colore, coprono l'alta elegante figura che con passo silenzioso e tranquillo si avvicina a quell'oggetto, a quell'olifante. Il cappuccio del mantello è adagiato sul capo a coprire i lineamenti, i capelli d'argento e le cicatrici, mentre le luci dell'anima dell'eldar spaziano intorno e i sensi sono all'erta, il bosco oscuro non gli piace, lo disprezza totalmente, ricorda troppo cose che vorrebbe dimenticare. Alla vita dell'elfo, sono cinte anche la lunga e il pugnale forgiati secondo le direttive degli eldar, entrambi sulla sinistra. Si avvicinerebbe all'olifante, inginocchiandosi sulla gamba sinistra e lo prenderebbe in mano. Lo osserva nei minimi dettagli, apprezzandone la foggia e la fattura, si alza, e riempie i polmoni l'eterno per portare l'olifante alle labbra e lasciare che il suo suono riecheggi nelle viscere del bosco e in quelle dello spiazzo. Si guarda intorno poi, sentendolo ancora nelle orecchie, incuriosito da ciò che potrà accadere, ma guardingo e si mantiene concentrato, fermo con la mente su un singolo dettaglio e su tutti. (fermezza di Aule/sensi sviluppati)

    EDAVE [bosco h] Oziosa la notte, la luna è nascente, mostra quello spicchio del suo beffardo sorriso. Avanza sicura in quella che è la sua terra, devia prima dal fitto sino a giungere li dove ha visto lo strumento, quell'olifante. Vorrebbe essere la prima a suonarlo ma ecco che il suono spezza la tranquillità della notte, rieccheggia così vicino e forte che secondo lei lo sentiranno sino all'isola. Uno sbuffo indispettito spostando un ciuffo rosso che cade sulla fronte candida. Vorrebbe fermarsi a 5 mt dietro le spalle dell'elfo, non ha fatto nulla per nascondere il suo arrivo o forse è stato il suono dell'olifante a suonare così forte da farla notare da lui [Che baccano] un borbottio a voce alta, le mani posate sui fianchi fasciati da una veste verde chiusa in vita da una cintura da cui pende un pugnale. Inutile arma in confronto alla bestia che nasconde dentro la sua anima ma utile alleata che potrebbe sempre servire. I piedi fasciati in comodi stivali, il senso ancora gonfio del latte con cui nutre i suoi cuccioli che ora riposano alle tane con il fidato Valstaf a controllarli.

    SPARTAN [Bosco] Notte. Finalmente notte. Una notte buia che uno spicchio di luna come quella che si è alzata da qualche ora in cielo difficilmente riuscirebbe a rischiarare. Il bosco oscuro se ne sta li dov’è sempre stato: silenzioso e tetro quasi fosse il naturale compagno della sera e di tutte le sue creature. 
Il sire mediterraneo da poco è ritornato in quelle terre e passando per la rocca difficilmente non avrebbe notato il messaggio vergato col sangue che preannunciava un matrimonio. Proprio in quella notte. Deciso ad indagare su quell’evento, il discendente degli Ottavion, rapido muove i suoi passi nei pressi del bosco in dosso porta un nero mantello. Il cappuccio calato a celarne i lineamenti mentre sotto di esso vien indossata la sua armatura personale, al fianco sinistro riposta nel fodero riposa la fedele bastarda “luce”. Dovrebbero bastare ancora pochi passi al leone per rendersi conto di non esser solo mentre alle orecchie dovrebbe giunger chiaro e nitido il suono dell’olifante. L’inceder verrebbe arrestato e le smeraldine iridi puntate sui presenti, li osserva senza dire una parola attento ad ogni loro mossa. In attesa dello svolgersi del fato.

    [ATTENDERE RESPONSO ]
    Draugceleb si accosta all’olifante e lascia che quest’ultimo nell’aere sparga il suo suono: il bosco tutto è scosso dal barrito dell’antico corno, un gemito talmente piagnucoloso da far drizzare i peli a qualsiasi essere in circolazione. Tolto il sigillo al maleficio, lo spettacolo può avere inizio: difatti, un fulmine che pare nato dall’ira funesta degli Dei si abbatte sul luogo, illuminando per un secondo il cielo come se fosse mezzogiorno ed abbattendosi con una percossa dalla portata micidiale; nel punto in cui l’energia viene scaricata, l’erba si incendia: l’incendio, però, non si propaga ed implode da sé, dando vita ad un notevole cumulo di ceneri. Quest’ultimo, come plasmato da una mano invisibile, si muove sinuoso librandosi al di sopra delle teste dei presenti, assumendo le sembianze di una gigantesca onda nera. L’onda avanza vedendo diminuita la propria altezza metro dopo metro e man mano la sua forma cambia ancora, sino a divenire una carrozza: generata dalla cenere, questa si presenta come nera, lucida ed elegante, trainata da quattro austeri cavalli neri. Persino questi sono bardati di scuro e le loro iridi fiammeggiano come lingue di fuoco, capaci di rischiarare la via. ( // http://www.onoranzefunebricavagnetto.it/polopoly_fs/1.3275504.1467987649!/httpImage/img.jpeg_gen/derivatives/landscape_600/img.jpeg ) Proprio nel momento in cui il carro si ferma dinnanzi all’imago di Draugceleb, Edave e Spartan, le portiere si spalancano senza l’ausilio di un cocchiere. Come si può resistere ad un tale invito? [ GDR PLAY: Draugceleb, Edave, Spartan]


    DRAUGCELEB [pressi bosco] Dei passi riecheggiano alle spalle, un respiro conosciuto e delle parole che schiariscono una voce altresì conosciuta. [Non molto dissimile a quello che artiglia le due terre Edave.] Non si gira ancora, il viso dai lineamenti affilati è marmoreo, infastidito dal fatto che gli sia arrivata alle spalle, ma non troppo, non si è nascosta ai suoi sensi e questo vale a stemperare quel fastidio. Ma alle sue orecchie, assieme al passo della donna, arrivano anche i passi più pesanti di qualcun'altro che non ha mai sentito o incontrato prima. Il respiro pesante dell'uomo si mischia a quello dell'armatura che sente cozzare e appesantirlo nel suo incedere sul suolo, si gira proprio nella direzione dell'uomo e lo sguardo si fissa in quello dell'umano, armato e probabilmente pericoloso. (sensi sviluppati) Ed in seguito, riesce a scorgere appena in tempo un cambiamento nel corpo di Edave che ecco il bosco gemere e lo sguardo dell'eterno si cruccia. Copre gli occhi chiudendoli e coprendoli con il braccio sinistro e cercherebbe di non rimanerne intontito. Non comprende cosa stia accadendo pur essendo un eldar, e la mano sinistra non si porta nemmeno sulla cintura vicino alle armi, non è qualcosa di tangibile quello che succede, nè il fuoco, nè l'onda, le armi non servirebbero a niente. Quando la carrozza prende forma e si apre, sorride appena e porta il capo di lato, il matrimonio ha dunque inizio. [Andiamo?] Porge la destra alla donna e con lo sguardo va a inglobare in quell'invito anche l'uomo armato di cui non si fida, dopotutto, non si fida di nessuno. Salirebbe dunque sulla carrozza, aspettando che gli altri due facciano altrettanto.

    EDAVE [bosco h] Si spegne quel suono, riverbera la sua eco facendosi grande dentro i tronchi cabi che riposano il sonno eterno distesi in quel luogo in cui la luce è dimenticata. Si perdono per un istante le parole di Draugceleb mentre una fiamma si accende per subito esplodere. Un attimo nel quale la mente si fa scudo impenetrabile ad ogni atavica follia, ad ogni paura che potrebbe invadere coloro che della stirpe dei lupi sono figli. Si erge immensa, potente la volontà dell'ospitaliere (volontà 3) al cui fianco siede imperterrita la volontà di colei che guida il branco, dell'apha (volontà del mannaro 3). Si cancella quella paura, non viene percepita, non vi sarebbe segnale alcuno che possa denotare nulla se non quella calma apparente con la quale, al mostrarsi della carrozza, tende la mano all'elfo volgendosi appena a Spartan a cui si limita a fare un cenno con la mano destra mentre le labbra mimano [andiamo]. Un sorriso dolce, un sorriso furbo, un sorriso deciso, tutte caratteristiche che si racchiudono in quella anima che si divide in due parti [Andiamo, stanotte i miei passi mi hanno accompagnata sino a qui e la mia mente curiosa ora brama di essere saziata] la mano si poserebbe a stringere delicata quella dell'elfo. Nonostante la notevole altezza e la sua fisicità la grazia fa da padrone dei movimenti dell'alpha mentre prima di posare il piede sul predellino per salire sulla carrozza si volge al nuovo giunto [Il mio nome è Edave e il vostro messere?] e solo poi si lascerebbe inghiottire dal buio della carrozza, cosa vedrà? cosa sentiranno i suoi sensi? cosa percepirà la sua anima?.

    SPARTAN [Bosco] La tenebra avvolge il mediterraneo che rimarrebbe ancora impassibile mentre le iridi non smetterebbero di fissare gli astanti che insieme a lui odono il suono del corno prima e l’arrivo della carrozza poi. Tenta di non scomporsi, il discendente degli Ottavion, nelle cui vene scorre il fiero sangue mediterraneo (stoicismo liv.3), ma nonostante ciò farebbe appello alla sua volontà (volontà liv.1) e alla sua disciplina di soldato. Ascolta il dire della sconosciuta dama e soppesando le sue parole risponderebbe [Sid, Milady. Il mio nome è Spartan Ottavion] la man dritta andrebbe dunque ad alzarsi calandosi il cappuccio dietro la nuca per mostrare ai presenti i suoi lineamenti. Le smeraldine iridi andranno quindi a posarsi sull’elfo, percependo la sua diffidenza direbbe [Salirò con voi su quella carrozza, ovunque ci porti non saremo soli] breve pausa [ed io scoprirò quel che sta succedendo] sorriderebbe beffardo avanzando deciso e marziale in direzione della carrozza per poi salirvi a bordo per ultimo.
    [ATTENDERE RESPONSO ]
    Non appena i tre temerari sono saliti sulla carrozza, le ante si chiudono di scatto alle loro spalle, pregnando l’aere di un suono metallico simile ad una serratura che si sigilla, sebbene le portiere non ne abbiano una. Se Draugceleb, Spartan ed Edave mettessero il naso fuori dai finestrini, si accorgerebbero della trasformazione dell’olifante: sì, perché ora che quest’ultimo ha assolto il proprio compito, non ha più motivo d’esistere. Dal corno sfilano fuori centinaia di tarantole che s’inerpicano senza fatica sulla superficie decorata da bassorilievi, squagliandola con le secrezioni che fuoriescono dal loro orefizio orale. La carrozza si mette in moto senza l’ausilio di un conduttore, sfrecciando ad alta velocità su sentieri non battuti ed inoltrandosi nel Bosco Oscuro. Sobbalzi continui accompagnano il viaggio dei tre malcapitati, assieme alle ombre che sgusciano dagli alberi, silenti ma vigili. ( // https://66.media.tumblr.com/f027d64d3ef10401db6bca97dfc06c7f/tumblr_nsph4ejNrU1tcug0vo1_500.gif ) I tre non sanno di aver avuto un ruolo fondamentale nella discesa degli Spiriti sulla Terra: suonando l’olifante, hanno di fatto aperto il varco fra i Due Mondi, un portale che ha permesso a centinaia di creature appartenenti all’oltretomba di ricongiungersi ai vivi. Certo è che alle prime luci dell’alba ogni mostro svanirà e tutto tornerà alla normalità, purtroppo per Edave, Spartan e Draugceleb, però, la notte è appena cominciata. [ GDR PLAY: Draugceleb, Edave, Spartan ]


    DRAUGCELEB [pressi bosco] Non è sempre nel volto dell'immortale che avvengono i cambiamenti e i movimenti che ne sconvolgono la mente agitandone i pensieri e creandone sempre di nuovi, e il volto marmoreo dell'immortale cela curiosità tipica della sua stirpe che si mescola a quel suono, di certo non piacevole. Ormai hanno fatto la loro scelta, ormai hanno preso quella via e non potranno tirarsi indietro, e forse nella mente dell'antico non vi è nemmeno la volontà per farlo. Ascolta ma non li osserva in viso, non ne ha bisogno e si prende il proprio tempo per immagazzinare quello che sta accadendo persino all'olifante e per l'eldar, quella è la vera figura di questa notte strana e particolare. Nel sentire le parole dell'uomo un sorriso affilato si dipinge sul volto ricordandone anche il passo, un tipico edan (umano) dalla troppa verve e voglia di fare. [Allora potremo stare tranquilli se a bordo ci siete voi.] Pungente è vero, ma non scortese, o non quanto non lo sia un eldar e il suo modo pregno di autorità e autorevolezza. La carrozza prende a sfrecciare e il disgusto provato nel vedere l'olifante sale a dipingere il viso, unendosi a quello per il viaggio turbolento. E' chiusa la mente, a trovare delle spiegazioni, a capire cosa stia succedendo, e non si preoccupa di prestare alle presentazioni il proprio nome, non ancora almeno.

    EDAVE [carrozza in volo h] Sorride scivolando verso lo sportello e,curiosa, guardando in basso[strano che un eterno immortale e saggio come voi si lasci andare a così tanta sagacia] prima di volgersi ha ben osservato lo scambio tra draug e spartan e nonostante l'imperturbabilità che l'elfo dimostra sempre è una abile lettrice di ciò che la circonda. La postura del corpo, il movimento e il guizzo di un muscolo, il colore che le parole assumono valgono più delle parole e dei loro significati così come quei tenui e sottili cambiamenti appena percettibili ma così piacevolmente divertenti (empatia 3). Ora lascerebbe che la testa si sporga dal finestrino, i capelli che svolazzano catturati dal vento, le mani a reggersi con forza (potenza 4) al bordo per non cadere. La magia dell'olifante che diviene e si mostra per ciò che era veramente, non la spaventano i ragni, ne è curiosa da sempre, il bosco oscuro ne è pieno e lascerebbe che la sua risata di unisca al trambusto della folle corsa. Sballottata ma ben salta si godrebbe quel viaggio pregna di curiosità quasi fanciullesca.

    SPARTAN [Carozza ] Non ha mai amato quel posto, non ha mai amato gli insetti, non ha mai amato le tenebre e la magia nera. Ma questa sera tutto sembra mischiarsi in un nauseabondo brodo di cui il sire mediterraneo avrebbe fatto sicuramente a meno se non fosse stato per la curiosità di scoprire chi fosse l’autore di quell’annuncio. La carrozza sobbalza correndo su sentieri dissestati e poco battuti, entrambe le mani s’allungheranno alla ricerca di un solido appiglio che possa servigli per attenuare la sgradevole sensazione d’esser sballottato. Osserverà ancora i due compagni di viaggio, prima la donna e poi l’elfo, chissà cosa pensano chissà cosa stanno cercando. Dunque, le sottili labbra si dischiuderanno [Credo che l’organizzazione del matrimonio debba cambiar cocchiere, sempre ammesso che c e ne sia uno a guidar questo trabiccolo] sorride, ancora una volta beffardo quasi a voler stemperar la tensione.

    [ATTENDERE RESPONSO ]
    Finalmente la carrozza interrompe il suo incedere smisurato: lo scalpiccio degli zoccoli dei cavalli si arresta con una brusca frenata e la cabina sobbalza due o tre volte prima di stabilizzarsi. Le portiere si spalancano nuovamente per conto loro, invitando tacitamente i tre temerari a scendere. Tutto quello che si troveran davanti – a circa 2 mt. dalla loro posizione - è una fessura nella roccia, una grotta piuttosto graziosa il cui accesso è garantito solo se si prosegue a carponi. Che procedano pure, i tre esploratori, che poggino le ginocchia a terra e si gettino nell’abisso dell’oscurità. Che non pensino, però, di mantenere la loro forma!
    [ GDR PLAY: Edave, Draugceleb, Spartan. SUBITO DOPO AVER POSTATO LANCIATE UN DADO PER VEDERE QUALE FORMA ASSUMERA’ IL VOSTRO PG. DA 1 A 30: http://3.bp.blogspot.com/-cccBw5DtSPo/UHlKRQC69HI/AAAAAAAANiE/EOcpgTG4HWE/s1600/lastblood3wide8rp.jpg , DA 31 A 60: http://images.movieplayer.it/images/2010/07/12/primo-piano-di-una-delle-mostruose-creature-del-film-predators-168339.jpg , DA 61 A 100: http://4.bp.blogspot.com/--oVP0QqnFbw/TehTfLR1mHI/AAAAAAAAMe0/qefRq8-ICc0/s1600/824280-nightbreed_shunasassi_super.jpg ]


    EDAVE [giù dallacarrozza(h)] Arrivati, palese dalla busca frenata. Un sospiro mentre apre lo sportello e si lancia giù senza nemmeno aspettare gli altri due. Stasera assomiglia ad uno dei suoi cucciolotti curiosi, è pronta a vivere quella nuova avventura con entusiasmo. La testa si alza, osserva intorno a sè con molto interesse cercando di cogliere ogni particolare che la possa aiutare, ascolta, annusa, odora e lascia che la sua anima vaghi mentre si volta a Spartan [ma non siete eccitato??] veloce si muoverebbe verso la fessura nella roccia, le sue mani si vorrebbero allungare sino a sfiorarla, sino a provarne la consistenza, l'odore così da prenderne le misure. Lei è grande,è alta quasi due metri, ci passerà? Ha un fisico allenato e da buon guerriero, non è che che rimarrà incastrata? UN mormorio a sè stessa prima di mettersi a 4 zampe, sarebbe quasi tentata di assumere la forma del lupo ma di fronte ad un cavaliere e ad uno sconosciuto non è opportuno se poi non li vuoi uccidere. tornando a noi si metterebbe in ginocchio cercando di farsi piccola, e cercherebbe di avanzare attraverso la crepa di quanto le fosse consentito cercando di evitare di sbattere o di farsi male.

    EDAVE ha ottenuto: 16


    DRAUGCELEB [giù dalla carrozza] [Strano davvero.] La carrozza continua, si aggrappa con la destra a qualcosa, non sa esattamente a cosa ma lo fa perchè quell'essere sballottolato è anche fin troppo controproducente per la sua calma, ma cautela si mescola a curiosità mentre quelle ombre che scorge nella folle corsa si parano sul loro cammino. Ne rimane sorpreso, e gli occhi si aprono per incontrare i tanti che li osservano, ombre di spiriti senza forma, senza età ma così reali da rendere tutto fin troppo strano. Quando la carrozza si ferma piantona i piedi sul fondo per non essere sbalzato dall'altra parte e quando le porte si spalancano, segue Edave quasi subito, è pur sempre un immortale, è diffidente ma questa diffidenza viene annichilita da ciò che accade, da quella fessura così bassa che dubita possa passarci attraverso. [Cautela.] Si guarda intorno, respira a fondo e poi si decide ad entrare l'immortale. Non sempre è un bene che le ombre si uniscano al mondo della realtà, ma la curiosità ha la meglio, lo rende partecipe seppure la saggezza e la diffidenza siano lì, nella mente a portata di mano. Lascia passare prima Edave, vedendola sparire in quella fessura, poi lascia un ultimo sguardo intorno a se e messosi a carponi, comincia la sua discesa verso ciò che di realtà e razionalità ha ben poco.

    DRAUGCELEB ha ottenuto: 3

    SPARTAN [giù dalla carrozza] Chissà verso cosa corre quella carrozza, chissà chi ha deciso di condurli fin li, chissà cosa li attende. Questi ed altri interrogativi affollano la mente del Septim che stringendosi nelle spalle e puntando i piedi sulle assi di legno attutirebbe la frenata che or la carrozza dovrebbe compiere. Dunque attenderebbe che entrambi i compagni di viaggio siano scesi per poi ascoltare in rigoroso silenzio tutto ciò che lo circonda, silenzio che verrà spezzato dalle parole della donna alla quale risponderà schietto [Mia signora, son ben altre le cose che mi eccitano… Per questa sera spero solo che il programma nuziale non preveda che qualcuno ci lasci le penne] si blocca per un istante scrutando guardingo l’ambiente circostante, riprendendo tenue [Non mi piace affatto, questo posto. Non mi piace per niente. Ma procediamo]. Fiere son le ultime parole, piene d’orgoglio e dignità (stoicismo liv.3). Lascerebbe, quindi, che i compagni si mettan carponi per poi seguirli imitando i loro movimenti ma con molta più lentezza e facendo attenzione che l’armatura non urti con sassi e corpi contundenti che la terra potrebbe nascondere. Sensazione sgradevole, strisciare.

    SPARTAN ha ottenuto: 31


    [ATTENDERE RESPONSO ]
    Così sì che i nostri amici sono pronti per la festa! Una volta sbucati fuori dal cunicolo, Draugceleb ed Edave vedono ogni pelo del loro corpo (inclusi capelli e sopracciglia ) librarsi nell’aria e raggiungere il pavimento; la loro pelle si fa molle come quella di una rana ed i denti affilati come rasoi: in particolar modo, gli incisivi superiori divengono delle vere e proprie zanne capaci di scannare un uomo senza particolare fatica. Spartan, invece, si ritrova improvvisamente ricoperto da uno strato verdognolo più simile al catarro che alla gelatina, emanante un odore intenso come di cibo andato a male; sui lati del capo crescono aghi neri ed acuminati, capaci di infilzare qualsiasi creatura, mentre la bocca si deforma sino a diventare enorme, provvista di quattro enormi zanne, ognuna posizionata ad ogni angolo. Sfortunatamente, per i tre malcapitati non c’è tempo di studiare a fondo il loro nuovo aspetto, poiché il dovere li attende. “ Finalmente siete qui! Per la barba di Belzebù, ho impiegato meno tempo io a decompormi che voi ad arrivare! “ A zompettare verso di loro come una capra sotto effetto di stupefacenti, è un teschio vestito di tutto punto: una veste bianca e nera ricopre il busto ossuto ed un’espressione impaziente – per quanto possibile – deforma le ossa della sua faccia. Jack O’ Lantern, lo sposo, si ferma a circa 3 mt. dai presenti e ci mette un attimo ad assegnare ad ognuno il proprio compito. “ TU!” Rivolge l’indice adunco e scheletrico verso Edave, allungandole un cestino colmo di vermi. “ Spargerai i fiori lungo la navata! “. Non annusarli Edave, non profumano. “ Tu sarai il responsabile delle fedi. Purtroppo c’è stato un piccolo incidente con gli anelli e non ho avuto il tempo di tirarli fuori… a te l’onore! AHAHAHAHAHAHAHAHAHAH “ Consegna a Spartan un topo morto ed un coltello, mentre le clavicole quasi si staccano dal resto dello scheletro e la cassa toracica sembra esplodere a causa della risata fragorosa. Improvvisamente, Jack O’ Lantern si acciglia, anzi, si arrabbia proprio. E’ bipolare, non fateci caso. “ TU!” Ringhia quasi in direzione di Draugceleb, quindi pare calmarsi un poco. “ Tu aiuterai il padre della sposa a percorrere la navata: è anziano e non riesce a camminare da solo. Bada a non avvicinarti troppo alla mia Sally, ragazzo! “ Continuando a biascicare minacce, lo sposo scheletrico consegna al Cavaliere un’urna di ossidiana. “ Posizionatevi all’inizio della navata, non appena parte la musica la damigella fa il suo ingresso. D’accordo?? Svelti, SVELTI! “ Strilla agitando le braccia, facendo dietrofront e sparendo nel buio.
    [ GDR PLAY: Edave, Spartan, Draugceleb. UTILIZZATE L’IMMAGINE FORNITA SOPRA PER DESCRIVERE LA TRASFORMAZIONE. QUI TROVATE LE SCHEDE DEI PNG COINVOLTI >http://www.freeforumzone.com/d/11320288/Candidato-Master-Descrittivo-Sherin-/discussione.aspx ]


    EDAVE [coso con denti aguzzi] Non appena arriva di la non riesce nemmeno a mettersi in piedi che un coso saltellante si avvicina ficcandole in mano un cestino pieno di vermi, aprirebbe la bocca per inveire contro di lui ma la bocca le saetta fra fauci allungate e vede tutto il suo bel pelo rosso caderle attorno [per la bianca] ringhierebbe cercando di rimettersi in piedi e allungando una mano al viso. NOn ha mutato, è certa di non aver mutato cosa diamine? Le mani scandagliano la sua faccia mentre le dita affondano in una pelle molliccia e schifosamente ...molle..è tutta molle, la bocca si spalanca in un [O] mentre si gira a guardare gli altri due e davanti a sè trova una copia di sè stessa e poi...[o terra nera del bosco oscuro] a quanto pare a spartan è andata peggio di lei. Ceca di mantenere la alma, le serve tutta per non mutare ora in un mostro molto meno molliccio, un bel krinos nudo..che vergogna, senza il suo splendido pelo bianco su cui sbavare...Una espressione corrucciata raccogliendo il cestino pieno di vermi e avvicinandolo alle zanne con una smorfia [ tu coso] griderebbe a quella sottospecie di insetto fetido [smettila di saltellare e dimmi un pò cosa succede o giuro che ti mangio adesso] e spalancherebbe la bocca in un ringhio che vorrebbe essere assurdo e devastante piegandosi in tutta la sua mollezza e anche MOLTEZZA, come il cappellaio magico alitandogli in faccia e mostrandogli i denti.

    SPARTAN [Bestia squamosa/bavosa/puzzosa] Nemmeno il tempo di capire quel che è successo ed il mediterraneo sire si ritroverà in un corpo non suo, estraneo. Di una forma e di un aspetto fin troppo diversi da quello in cui si era abituato ad abitare. La sensazione di fastidio è forte, il disgusto pervade ogni singola parte del suo corpo mentre gli occhi corrono ad osservare che sembianze abbiano assunto i suoi sfortunati compagni di viaggio, verso i quali proferirà [Di che maleficio siamo vitt] non fa in tempo a finire la frase che un personaggio scheletrico s’avvicina strillando ordini, affidando ad ognuno dei presenti un oggetto. Al mediterraneo tocca un coltello ed un topo, da sventrare s’intende. Compiaciuto ascolterà il dire del mannaro che evidentemente non ha preso bene tutto quel gridare, quindi attenderà che ella finisca per poi lasciar cadere in terra il topo che stava nella mancina. Il coltello, stretto nella destra, vien puntato minaccioso in direzione dello sposo mentre le labbra si dischiudono eloquendo [Non so chi voi siete, ma vi assicuro che se non ci fate ritornare alla nostra normale forma questo matrimonio non si farà. Ne oggi. Ne domani. Ne MAI] serio ed intimidatorio è il tono pregno di tutta la testardaggine e forza di volontà di chi porta il sangue del sud (stoicismo liv.3).

    DRAUGCELEB [di là] Terra sotto le mani, forse anche nelle unghie e poi sbucano fuori dal cunicolo e non riesce a credere a quello che vede, o meglio, ci crede, ma non riesce a capacitarsene, ne rimane completamente stordito e serra la mascella ma è stranamente impacciato. La lingua tocca i denti e non sono i suoi, sono zanne lunghe e acuminate, il morso di qualche animale feroce che in realtà scopre essere lui stesso. Qualcosa senza logica, e quando Edave si gira, riconosce in quel ghigno e in quel naso quasi piatto il proprio e adesso si accorge che i fili d'argento cadono, come se il vento li avesse spazzati via senza alcuna difficoltà, ed in effetti sente la testa stranamente leggera. [Ed’ i’ear ar’ elenea! (per il cielo e le stelle)] Si volta l'eldar, a guardare anche Spartan, evidentemente disgustato ed il volto assume una caratteristica ancora più ferale ed animalesca e orribile, che poco si adatta all'eterno, o si adatterebbe se avesse le sue sembianze normali. Ed in effetti, è poco clemente lo sguardo e la smorfia che solca il viso, una volta pregno di cicatrici, nei confronti di quel contorto scheletro ambulante, e a quanto pare i sentimenti sono comuni. Prende quell'urna che gli viene affidata capendo solo in seguito quello che è una presa in giro e di certo non aspetta il consenso di alcuno per invece pensare che era giusta la cautela e poche parole sarebbero servite perchè lo scheletro va via e scompare nel buio. [Utinu en lokirim. (figlio di serpenti)] La voce degli eldar e la loro forza di certo non manca di farsi sentire, mentre non gli resta altro da fare, se non recarsi con l'urna dall'altra parte, lasciando i due alle minacce probabilmente ormai inutili. Lancia un'ultima occhiata ai due, aspettando, irritato oltre ogni modo, se rimarrà così, non ci sarà luogo dove potrà nascondersi, nè da lui, nè dalla furia dei primi.

    [ATTENDERE RESPONSO ]
    Purtroppo per i cittadini delle Due Terre, Jack O’ Lantern si è già dileguato. L’eco di un battito di mani si diffonde dentro alla grotta e tutto s’illumina; la location di per sé è inquietante ma è chiaramente mozzafiato: gigantesche zucche intagliate sono poste ai lati della caverna e le candele poste al loro interno permettono agli occhi dei presenti di orientarsi ed illuminano il soffitto della grotta – alto circa 10 mt. - di un tenue color arancio. ( // http://www.lacuochinasopraffina.com/wp-content/uploads/2011/10/jack.jpg ). Le zucche sono tante, più di cinquanta per lato, spartite da una passerella di 5 mt. decorata da centinaia di pelli d’orso che emanano un acre odore di sangue. In fondo alla cosiddetta “ navata “, un rozzo altare è stato ricavato da una roccia; impressionante è soprattutto il soffitto: stalattiti di roccia paiono essere state create per infilzare i curiosoni e, di tanto in tanto, vere e proprie colonne di pietra abbelliscono il loco. ( // http://www.lameta.net/blogsalento/wp-content/uploads/2013/06/zinzu.jpg ) Fortunatamente per i tre temerari, l’entrata della caverna coincide proprio con l’inizio della navata. Ed ecco la sposa fare il suo ingresso: splendidamente pallida nel suo abito nuziale, Sally Skeletron è un ammasso di ossa ancora dotato di un paio di ciuffi scuri ai quali è stato fissato un velo che sfiora il pavimento morbido come una nuvola. Incede con passo marziale, agitando il suo bouquet di rose sfatte ed in procinto di seccarsi. “ Dov’è mio padre? “ Gli occhi vuoti della sposa scheletro abbracciano indi l’urna stretta da Draugceleb, al quale verrà teso un braccio. L’altra mano, invece, è sventolata con fare imperioso di fronte al naso della Mannara. “ Orsù, damigella, datti da fare! Ricorda di ondeggiare, così l’incedere è più armonioso! “ Con lo sguardo ghermirebbe il malcapitato Spartan, al quale si rivolge con voce stridula. “ Non star lì impalato! Canta qualcosa o la damigella non può partire! “ Accanto all’entrata della caverna restano quindi unicamente Sally ed il Cavaliere, attendendo che Edave percorra la navata: naturalmente, ad ogni passo l’Ospitaliera dovrà infilare la mano nel cesto e gettare una manciata di vermi a terra. [ GDR PLAY: Spartan, Edave, Draugceleb ]


    SPARTAN [Bestia squamosa/bavosa/puzzosa] La situazione ha del grottesco. E la fuga repentina dello sposo non fa che innervosire ancor di più il discendente degli Ottavion che sgranando gli occhi osserverebbe gli “ornamenti” della sala predisposti per il gran giorno dei due scheletrici amanti. Abbasserà lo sguardo fissando la sua mano deforme che impugna il coltello affidatogli poc’anzi, la rabbia sale ed il sangue del sud ribolle come magma incandescente dentro il corpo dell’ex armata reale. Sa cosa sta per accadere, sa che la bestia che c’è dentro di lui inizia a gridare forte, incessante, incombente. Il leone si è risvegliato. In un rapido gesto la man dritta lascerebbe il manico del coltello per afferrarlo dall’estremità opposta, tenendolo per la punta il braccio si porterebbe all’indietro nel tentativo di caricare ed imprimere quanta più forza possibile all’oggetto. Le smeraldine iridi focalizzeranno come bersaglio una lanterna a forma di zucca posta poco distante dall’altare, qualche istante ancora e il braccio tornerebbe a distendersi in avanti disegnando un arco di 180° affinché possa imprime al coltello il massimo della forza possibile (forza liv.2) nel tentativo di scagliarlo e conficcarlo nella zucca che aveva precedentemente preso di mira. Se ciò avvenisse le mascelle si aprirebbero e eloquirebbero in tono rabbioso [Mucchio d’ossa, mi hai sentito? Facci tornare normali o sarò costretto a distruggere questo immondo luogo]. Non è un avviso quello dell’umano, ma una minaccia.

    EDAVE [coso con denti aguzzi] Richiuderebbe di scatto la bocca, il coso scheletrico si è allontanato e ha sbraitato verso il nulla....gli occhi diventano due piccole fessure mentre si volta ad osservare la sposa che arriva..assolutamente in piena crisi di ansia prematrimoniale, più simile ad una zitella che a qualcuno che stia per convolare a giuste nozze. Gli occhi si spostano da lei allo sposo che è in fondo alla navata, passano su Draugceleb che ha preso il suo posto e a cui la sposa ora si rivolge con fare fastidioso pretendendo il padre..cenere dentro l'urna. La mano destra, che non regge il cestino si solleva a grattarsi la testa mentre segue lo scatto d'ira di Spartan per poi spostarsi sulle zucche e sulla grotta che li avvolge e scoppiando a ridere, a ridere così forte che quasi si accascerà a terra [ahahahahhaha ahhahahaha e voi ahhahaha volete sposare quel damerino isterico e senza cervello ahahahahha] ride di gusto mentre si tiene la pancia e facendo il primo passo verso la navata [su spartan, facciamoli sposare, prima arriva li e prima li possiamo avere tutti e due vicino e finirli una volta per tutte] con eleganza solleva la veste verde posando il primo passo davanti a sè, il cestino pieno di vermi striscianti ben retto nella sua mano e iniziando a immergere la sinistra in quel brulicare viscido [ta ta tatatta] [ta ta tatatattatatatata][ ta ta taaaaaaaaaaaaaaa] canta a piena voce camminando in avanti, ancheggiando e lanciando vermi..ADDOSSO alla sposa in in movimento che li porta da davanti a lei verso indietro!

    DRAUGCELEB [last blood] A metà tra incubo e sogno, perso in chissà quale parte del mondo senza possibilità di ritorno, ecco cosa si delinea della mente dell'elfo, che di sogni ed incubi non conosce nulla. L'intera situazione lo frastorna, l'agitazione degli altri e la propria non gli permettono di pensare lucidamente e con la giusta proporzione a quello che stanno vivendo. Chiude un attimo quelli che sono gli occhi, le fauci del suo stato di last blood (//cit.) e ondeggia il capo come ad unire il proprio pensiero a quel mare in tempesta, lasciandosi accarezzare dalla luce soffusa delle zucche, dalla freddezza di quelle lame sulle loro teste, e riecheggia il pugnale di Spartan e le risate di Edave. Si impone autocontrollo, forse, così come è iniziato, così tutto finirà quando saranno sposati e se così non fosse ci penseranno dopo. [Farn! (basta!)] Che la smettano di farsi prendere dal panico e agiscano con pericolosa precisione, entrambi. [Basta...che si sposino a me non interessa, poi vedremo il da farsi.] Un ringhio, un ordine perentorio ad entrambi, e non è proprio un bel vedere il suo volto turbato e martoriato da quella trasformazione e dalla smorfia che pone la lingua fra i denti e le labbra completamente sulle gengive. Si gira verso la sposa, curvo con la schiena, per la prima volta nella sua esistenza, essendo un mostro, abituandosi ad esserlo e tenendo l'urna, porge il braccio a quella ''sposa'' e comincia il percorso verso l'altare, infastidito persino da Edave che lancia quei vermi contro la sposa e inevitabilmente finiscono anche su di lui. (fermezza di Aule/vol. +1)

    [ATTENDERE RESPONSO ]
    Povera sposina! Sally non vorrebbe altro che raggiungere il proprio amato e convolare a nozze per l’ennesima volta. Invece, a quanto pare, i Prescelti non collaborano. La donna scheletro sbatte le lunghe ciglia più e più volte, visibilmente scioccata dall’atteggiamento di Spartan: perché mai un umano non dovrebbe apprezzare la nuova forma concessagli dal maleficio? Perché tutta questa reticenza? Osserva il coltello muoversi ed intuisce le intenzioni del mostro verde, ragion per cui posiziona i palmi delle mani perpendicolari al terreno e chiude gli occhi. “ Azòr!” Mormora a fior di labbra ( anche se non le possiede ): all’improvviso la terra si crepa e sbuca una radice con un diametro di 30 cm; tale radice si sporge verso l’alto come una serpe all’attacco e si andrebbe ad avviluppare attorno al polso di Spartan. “ Niente atteggiamenti violenti ad un matrimonio! “ Sally annuisce soddisfatta allo spirito di Draugceleb ed Edave, riservando un’occhiata severa all’umano. “ Non puoi distruggere questo posto poiché non appartiene al tuo mondo. Nessuna creatura terrestre c’aveva mai messo i piedi prima d’ora, dovreste considerarvi fortunati. “ Sogghigna, prima di aggiungere. “ Se desideri così tanto riavere la tua insulsa chioma bionda e le tue braccine pallide ti consiglio di tirar fuori gli anelli, la mia pazienza non è infinita. “ Glaciale, volta le spalle al biondo ed accetta l’offerta di Draugceleb, incedendo al suo fianco al ritmo dettato dalla voce della Mannara. Avvedendosi dell’ossuta sagoma alla fine della navata, la sposa accelera automaticamente il passo, impaziente di gettarsi fra le braccia del suo amato; nella foga, strattona il braccio del povero Cavaliere, il quale si ritroverà con la mano di Sally attaccata a mo’ di bracciale all’avambraccio. “ Santi numi! “ Esclama ella senza sembrare, però, troppo stupita: difatti, con nonchalance, libera l’Elfo dalla presa della terminazione del suo arto e riavvita quest’ultima al proprio posto quasi fosse una lampadina. Nemmeno l’insubordinazione dell’Ospitaliera par scalfire la sua gioia: già, perché i vermi sono proprio le sue caramelle gommose preferite! Si ritrova indi ad afferrare al volo ciò che Edave lancia, mettendolo sotto i denti e lasciando che l’animaletto spappolato cada a terra, sfuggendo dagli spazi buchi fra le ossa. In fondo alla navata, accanto a O’ Lantern, vi è il sacerdote: Beetlejuice – così si chiama – è uno scarafaggio antropomorfo e bipede alto circa 160 cm; egli indossa una tunica scura e sfrega con impazienza le due paia di zampe che non gli occorrono per stare in piedi.
    [ GDR PLAY: Draugceleb, Edave, Spartan ]


    DRAUGCELEB [last blood] Una parola, un risultato, tutto accade nel tempo di pochi attimi a lasciare che si esplichi parte dei diversi eventi che accadono. A metà tra il mondo delle ombre e quello degli uomini, osserva prima Spartan, poi Edave, devono andare avanti, una volta sposati, potranno ritornare alla normalità di sempre. Cammina il passo più pesante del solito e rimbomba nelle orecchie mentre procede lungo la navata e guarda in preda al disgusto più totale Sally, mentre mangia quei vermi e un ringhio parte dalla gola verso la sposa, che lo tira verso l'altare ed è costretto a far seguire la spalla destra mentre si ritrova con la mano dello scheletro, attaccata al suo corpo e ne rimane colpito. [Quanto tripudio di fetore e macabro questa notte.] Parole che forse faranno piacere ai due ma che sputano il suo essere più puro di eldar trasformato in qualcosa che altrimenti avrebbe cacciato fino ad estinguerne i contorni dal mondo terreno e conosciuto. Accompagna la sposa ancora, la lascia all'altare , mentre osserva quell'insetto, e stringe le fessure degli occhi inarcando il lembo esterno del labbro superiore. [Ecco la sposa.] La lascerebbe al compagno e si farebbe da parte, ritornando con la schiena dritta e cominciando a presenziare a questo strano, quando macabro, quanto curioso matrimonio.

    EDAVE [coso con denti aguzzi] Sente le parole di Draugceleb, si ferma appena il suo passo, si irrigidisce la schiena mentre un sorriso macabro di apre sul suo volto ricominciando a camminare e continuando a lanciare vermi cercando di colpirlo con maggiore precisione sino a quando non giungeranno all'altare. Attende, attende che la sposa sia al braccio del suo amato per muoversi strisciante sino a cercare di porsi al fianco sinistro dell'elfo chinandosi appena al suo orecchio [tu mio caro, hai osato cercare di dare un ordine a me?] un sibilo mentre la lingua uscirebbe dalle labbra zannute sino a cercare di infilarsi nel suo orecchio [non sai che non è molto elfico il tuo atteggiamento? non sai divertirti e sei patetico da quando la magione ha aperto le sue porte a te, se seguissi il mio istinto ti tirerei un pugno ora e qui e ti spaccherei la faccia, sappilo] e poi cercherebbe di infilare la mano dentro il cestino in cui ancora alcuni vermi dovrebbero ''vermeggiare'' e presa una bella manciata di volgersi verso di lui e di tirarglieli in faccia!.

    [ATTENDERE RESPONSO ]
    Non s’avvedono delle quisquilie da umani i due scheletri, oramai congiunti e pronti a giurarsi eterno amore ancora una volta. Jack e Sally amoreggiano senza sosta e senza ritegno, tanto da costringere il sacerdote scarafaggio a richiamare l’ordine. “ Prego gli sssssposi ed i tessssstimoni di fare sssssilenzio! Il matrimonio sssssta per cominciare. “ E’ dalle parole biascicate dal gigantesco insetto che Edave e Draugceleb conoscono il loro destino: sono stati chiamati lì per appurare l’avvenuta unione fra i coniugi. Quanto a Spartan, l’eroico umano par non volersi piegare al maleficio, ragion per cui egli non ha motivo per essere trattenuto nella caverna: la radice che gli blocca il polso si dirama in tante piccole figlie che si avviluppano attorno all’imago dell’uomo, imprigionandolo come in una gabbia di foglie e trascinandolo sottoterra. Non dovete spaventarvi, amici, la sua sorte non è segnata: egli verrà rilasciato in prossimità del bosco oscuro e gli verranno riassegnate le sembianze originarie, solo che le sue vesti saranno ridotte a brandelli a causa delle peripezie subite. Fortunatamente per l’Elfo e la Mannara, la cerimonia è assai breve. “ Sssiamo qui riuniti per celebrare l’unione fra Jack O’ Lantern e SSSally SSSSkeletron. Jack, vuoi tu prendere in moglie la qui presssente SSSSally, onorarla e risssspettarla finché le vosssstre ossssa non sssssi ssssaranno decomposssste?” “ Sì, sì sì, SIII!” Strilla e zompetta lo sposo, fallendo nel tentativo di trattenere la sua gioia. “ E tu, SSSSSally, vuoi tu unirti in matrimonio col qui pressssente Jack O’ Lantern, onorarlo e rissssspettarlo finché non sssssarai polvere?” “Sì!” Proferisce trionfante la sposa, la mano ossuta sventolata a mo’ di ventaglio dinanzi al viso. Se potesse commuoversi, di certo lo farebbe. “ Sssssi prega di portare le fedi!” Non potendo Spartan fare la sua parte, la magia fa comunque il suo corso: il topo, difatti, pare risvegliarsi e, come se nulla fosse successo, percorre la navata ad alta velocità, arrestando il suo passo solo quando si trova fra i due scheletri; solo in questo istante inizia a tossire: una, due, tre volte e finalmente le fedi nuziali sono sul pavimento, galleggiando in mezzo al vomito. Come se nulla fosse, Jack si piega e fischiettando raccoglie gli anelli, passandone uno alla sua amata ed infilando l’altro all’anulare di Sally. “ Mia cara! Se avessi un cuore, sarebbe tuo. Se avessi gli occhi, guarderebbero solo te. Ti amo” “ Mio dolce Jacky. Sono morta per starti accanto per sempre e mai me ne pentirò. “ Par essersi lasciato andare Beetlejuice, dal cui muso si avvertono dei potenti risucchi, come se tirasse su col naso. “Sssssniff Sssssniff! Bene, col potere conferitomi dagli Inferi, vi dichiaro marito e moglie! Puoi baciare la sssssposa!” Mentre i due scheletri cozzano i due teschi uno contro l’altro, lo scarafaggio si spertica in un rumoroso battito di zampe, coinvolgendo tutte le paia che ha. A che, si appropria di un libricino nero che teneva posato sull’altare e si avvicina ad Edave e Draugceleb, fermandosi a meno di 1mt. da loro. “ In qualità di tesssstimoni, vi prego di apporre una firma qui. “”Se non avete un calamaio a portata di mano, usate il sangue, il moccio o la saliva!” Suggerisce Jack, il quale non scherza affatto.


    DRAUGCELEB [last blood] Ascolta l'umana e non se ne fa cruccio di ciò che dice, che sia stato il matrimonio o chissà cos'altro, così ha agito e non lo nega, piuttosto si limita a sorridere in maniera stemperata, giacchè con la schiena dritta, il sibilare di Edave lo raggiunge certo, ma non fisicamente e risponde con il tipico tono degli eldar guardando la sua copia. [Non conosci a fondo gli elfi per comprendere e se proprio li conoscessi, sapresti che non è così che si divertono. Non mi conosci quel tanto da sapere come sono da quando ho scelto la magione.] Le sue parole gli scivolano letteralmente addosso, non si cura certo di una semplice umana che nulla sa degli eldar, nulla sa di lui perchè non si conoscono e si aspettava di meglio da lei, ma è caduta nei soliti cliché degli umani o della loro concezione degli elfi. Calmo è tuttavia il tono, non freme, questa notte ha cambiato un po' tutti persino l'ospedaliera e la sua curiosa voglia di divertirsi. Lascia che gli lanci i vermi, una ragazzata che l'eterno non avrebbe mai fatto. [Questa notte cambia molti anche tu non fai eccezione.] E cosa intenda, lo sa solo lui ma se l'umana si sforzasse non le sarebbe difficile comprenderlo. Osserva in silenzio la cerimonia e poi si avvicina al libricino nero lasciando che prima firmi l'altra, poi portato un dito a quelle falangi che ha per denti, fa pressione contro la pelle, ed apre una ferita leggera e scrive con mano elegante ed antica il proprio nome.

    EDAVE [coso con denti aguzzi] Lo osserva socchiudendo appena le palpebre e scoppiando in una risata [ti lascio nelle tue convinzioni elfo, la notte cambia e lascia uscire la parte migliore o peggiore di noi, non sai molte cose] e lentamente si avvicinerebbe al libricino osservandolo, la mano destra di solleva portano il polso all'altezza dei denti aguzzi e li li lascerebbe affondare sino a che una stilla di sangue non sgorghi. Soddisfatta solleverebbe la mano sinistra intingendo l'indice e lasciando la sua firma sul registro con uno svolazzo e poi lasciando che la lingua guizzi sulla ferita sino a suggere del suo stesso sangue per voltarsi ad osservarlo attendendo che firmi a sua volta [complimenti agli sposi, vive congratulazioni e lunga morte uniti] augura facendosi avanti e cercando di scoccare un bacio in fronte alla sposa scuotendo le sue ossa sino a farle scricchiolare [lasciatemi il biglietto del vostro officiante, se mai mi dovessi sposare mi piacerebbe molto che fosse lui a chiedermi se lo desidero davvero] ignora il cavaliere, lascia che l'oscurità di quella notte in cui vivi e morti si mescolano lo cancelli dalla sua vista, se lui sapesse quanto in realtà lei sia più oscura di quanto tutti, persino lui, perfetta creatura della luce, possano immaginare, di certo fremerebbe. Un inchino verso di lui, canzonatorio, quasi baldanzoso ignorandolo infine.

    [ATTENDERE RESPONSO ]
    Il sangue che macchia la pagina candida si assorbe immediatamente, quasi come una ferita che si rimargina. Or che Jack e Sally sono marito e moglie, non c’è più ragione per ritardare i festeggiamenti: i due scheletri si lanciano in una danza primordiale, accompagnati dallo scricchiolio delle loro ossa che funge loro da musica. La neo sposa si lascia stringere dalla presa vigorosa di Edave e si fa persino baciare. “ Certo certo, cara! Vi prego, mangiate con noi! Ci sono blatte, topi, cavallette… tutti prodotti freschi! Di prima qualità” Se l’Ospitaliera non avesse passato del tempo con la bislacca non morta, di certo penserebbe che quest’ultima scherza; invece non è così. Persino Jack si mostra più cordiale coi suoi ospiti: si avvicina a loro porgendo dei sacchetti di cuoio neri stretti da un laccetto. Ne slega uno e versa il contenuto sulla sua mano scheletrica. “ Vi prego di accettare una bomboniera, un dono simbolico che testimonia le vostra infinita gentilezza! Questo che vedete è un seme di mefistofano, raccolto direttamente dai prati avvizziti dell’Inferno! Basta ingerirlo con del buon vino ed i cancelli dell’aldilà si apriranno per voi: potrete rivedere i vostri cari ma avrete massimo un’ora di tempo da passare con loro, altrimenti resterete coi defunti per sempre! Vi consiglio di usarlo entro un ciclo di luna ( // un mese ), il seme non si mantiene più a lungo. “ Riporrebbe il chicco nero, lucido e grande quanto un pollice all’interno del sacco e ne consegnerebbe uno ad ognuno dei testimoni. Nel frattempo, Beetlejuice sembra alquanto agitato. “ E’ tardi! E’ tardi! Non posssso perdere altro tempo! Fra cinque giorni morirò! “ In preda ad un attacco di panico, lo scarafaggio inizierebbe a scorrazzare su e giù per la caverna, inciampando su un masso e cadendo su una stalagmite di 70 cm piuttosto appuntita: lo stridio della corazza coriacea che si frantuma è assordante ed i liquami trattenuti dal corpo dell’animale schizzano sui presenti, inondandoli e puzzando le loro vesti. O’ Lantern non si fa scrupoli: raccoglie la sostanza viscosa con la punta dell’indice e solleva quest’ultimo verso l’alto. “ Prosit! “ Così dicendo, spalmerebbe tale schifezza sui pochi denti rimasti, gustandone così il sapore fetido. [ GDR PLAY: Draugceleb, Edave ]


    DRAUGCELEB [last blood] Sorride, i lineamenti contorti dalla magia, ma se fossero quelli di sempre, sarebbero affilati, ad ognuno il proprio, non ha interesse nel cambiare il suo pensiero l'antico, non se ne cura più di tanto e accompagna l'inchino canzonatorio con uno del capo semplice, conosce troppo, non sa molto ma sa che la verve di Edave potrebbe portarla a diversi guai affrontando le cose senza pensarci poi troppo su. [Vi ringrazio ma no.] Non prenderà niente, non lo fa mai perchè non è quello ciò che gli eldar mangiano ma a loro non deve interessare infondo. Tuttavia ascolta con molta attenzione quello che dice lo sposo e il volto diventa freddo e marmoreo, non sa se vuole accettarlo, non sa se vuole riaprire vecchie ferite e recarsi alle aule di Mandos per rivedere i molti che nelle sue esistenze si sono rincorsi. Ma prende il sacco e lo sistema nella propria tunica al sicuro. Quando quel liquido putrefatto lo colpisce, scosta il volto di lato e cerca di toglierlo come meglio e quanto più può. [Prosit...] Un mesto sorriso si dipinge sul volto, non accompagna realmente quella parola non del tutto.

    EDAVE [coso con denti aguzzi] Sorride allungando la mano alle cavallette [ne prenderò un pò] e affonderebbe la mano nella ciotola osservandole muoversi con curiosità e infilandone una in bocca, in fin dei conti è carne per poi liberare le altre. Mastica sentendo il carapace rompersi sotto i denti aguzzi,mastica sentendo le antenne e le zampette che solleticano il palato e gustandole [non male] dirà volgendosi a Sally e al suo novello sposo e annuendo soddisfatta [lo prendo volentieri] direbbe rivolta al seme che le viene offerto [ci sono alcune persone che vorrei reicontrare e salutare dato che sono morti senza che io potessi in alcun modo salutarli, vi ringrazio per la bomboniera e anche io ho un dono per voi] si era preparata, non si va mai ad un matrimonio a mani vuote. Ovvio che non pensava fosse un matrimonio così singolare ma andrà bene lo stesso. La mano destra trarrà dalla tasca dell'abito un sapone alla cannella e vaniglia ben impacchettato con un fiocco rosso come il sangue [non è molto ma ha un buon profumo] e lo tenderebbe alla sposa mentre osserva la fuga dell'insetto [maleducato, non mi ha nemmeno lasciato un recapito, se mi servisse come lo potrei mai ritrovare?]

    [ATTENDERE RESPONSO ]
    Questa fantastica festa è giunta al termine: fra non molto, i due sposini dovranno tornare nell’aldilà, felici di tediare i loro compagni di sventura con i racconti dell’ennesimo matrimonio. Sally accetta volentieri il dono, appropriandosi del fiocco cremisi e infiocchettandosi il capo come una bambina col mal di denti. “ Ma che carino! “ Urla con la sua vocetta stridula, annusando il sapone e sfregandoselo contro le ossa tanto per provare. Purtroppo, per Beetlejuice non c’è più nulla da fare: i resti del gigantesco scarafaggio resteranno lì ove sono finché la terra non li riassorbirà. Si stringe nelle spalle Jack O’ Lantern, indi passa un braccio attorno alla vita della moglie e si rivolge ai testimoni. “ Si sta facendo giorno ed a meno che non vogliate restare con noi e conservare quest’aspetto è bene che facciate ritorno al vostro mondo!” “ Di già?” Piagnucola la sposa, battendo i piedini a terra. “ Ma io non voglio che se ne vadano! Sono così simpatici” E dire che Sally pensava di aver trovato un’amica! “ L’Inferno non fa per loro, cara, la loro pelle brucerebbe in un batter d’occhio!” Se i due superstiti decidessero di non morire, per loro sarebbe l’ora di uscire dalla caverna, proseguendo nuovamente a carponi per meno di 1 mt. Una volta fuori dall’ambiente inospitale, la parete rocciosa si chiuderebbe alle loro spalle, lasciando solo una macchia scura a forma di sorriso. Ancora una volta la risata di Jack O’Lantern risuonerebbe nell’aere, poi il silenzio. Che i due abbiano sognato? Fatto sta che la loro pelle torna normale ed i capelli ricrescono, così come le sopracciglia. Se infilassero una mano in saccoccia, percepirebbero la superficie liscia del cuoio, segno che ciò che è successo è reale seppur totalmente folle. Orsù, intrepidi viaggiatori, fate pure ritorno alle vostre case, anche se è sicuro che da questa sera il trentuno d’ottobre avrà per voi un significato nuovo.
    [ GDR PLAY: Edave, Draugceleb. LA MESSA E’ FINITA, ANDATE IN PACE! GRAZIE ANCORA :* ]


    EDAVE [fuori (H)] Le scena che le si presenta davanti è quasi esilarante, lascia che la sposa indossi il fiocco e si sfreghi le ossa annusando il profumo che il sapone sprigiona [stupendo e adatto a sbiancarle sai] e si riferisce palesemente alle ossa ovviamente. Le cavallette sono buone e quanto pare non le creano delle problematiche e quindi se ne infilerebbe in bocca un paio ancora prima di rivolgere un saluto con inchino verso lo sposo e di stringere di nuovo la sposa in un abbraccio [ho due figli neonati che mi aspettano a casa, senza di me morirebbero, è stato bello giocare con voi e farvi da testimone ma troppi affari mi aspettano ma prometto che quando creperò verrò a cercavi e passeremo decisamente un sacco di tempo insieme, in fin dei conti sono certa che finirò all'inferno, lui invece] e indicherebbe l'elfo [salutatelo, è eterno quindi non lo rivedrete e se poi morisse andrebbe di certo nella luce] e scuotendo il capo ripercorrerebbe la navata sino a giungere di nuovo alla fessura, mettersi a 4 zampe e infilarsi li pronta per andare a casa. Sarà il bosco oscuro ad accoglierla e verificato di aver ripreso le sue fattezze non aspetterà l'elfo si allontanerà nel folto del bosco oscuro, lascerà cadere gli abiti nella sua corsa e poi, per finire quella notte in gloria muterà in lupus lanciando un ululato di saluto a Jack e Sally prima di perdersi nella notte con i suoi abiti ben stretti fra i denti.

    DRAUGCELEB [di là da là] Fa un semplice inchino alla spettrale coppia, come ad augurargli il meglio o quello che per loro può essere considerato tale. [Buon ritorno.] Sarà una notte da ricordare, da rivivere, da sentire ancora addosso, ma in effetti ascolta le parole della donna e non sapeva fosse incinta, nè tantomeno che adesso fosse madre di ben due figli. Una crepa di messaggi e di missive e avrebbe anche da ricordare il discorso della mano, ma ci sarà occasione per fare tutto poi, in seguito. Ritorna sui suoi passi e si ritrova ad essere come prima, come quando vi era entrato, ed Edave scompare poi da qualche parte, senza dargli il tempo di parlare ma forse è meglio così, forse serve che le cose si concludano in questo modo. Si guarda intorno, ma non si ferma nel bosco, non si sente a suo agio lì, così diversi, così antichi entrambi ma portatori di passati che si scontrerebbero inevitabilmente. Ascolta l'ululato di un lupo, come la foresta, il bosco vive, diversamente ma lo fa. (sensi sviluppati) Deve tornare sull'isola, non rimarrà lì un minuto di più, respira l'aria fredda del mattino ormai, l'alba è vicina dopo una notte di intensa follia.

    Entrambi hanno deciso di vivere, ambedue ritorneranno dunque alla loro solita vita; Edave non perde tempo: si libera delle vesti e delle sue splendide fattezze umane per mutare in lupo e scuotere il Bosco coi suoi ululati da vero alpha; diverso è il Fato per l’Elfo, il quale incontrerà la medesima carrozza che li ha scortati sino alla caverna e che condurrà Draugceleb alla Baia. I mondi da cui i due provengono sono così diversi da impedire al Cavaliere di spingersi ancora una volta nel bosco, preservando indi l’incredibile segreto di Edave. Nelle loro saccocce pesano i sacchetti che hanno ricevuto: un invito a spingersi oltre lo scibile umano.
    [ GDR END ]







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    Thug Pug

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    Elysiane
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    00 08/11/2016 23:55
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    Semi di stramonio
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    http://https://sc02.alicdn.com/kf/HTB1JY0.KFXXXXX8aXXXq6xXFXXXS/chinese-satin-jewelry-pouches-black-satin-pouch.jpg


    Proprietari: Draugceleb, Edave

    Caratteristiche: Un seme nero lungo circa 3 cm. dalla superficie liscia e regolare. Tale seme è custodito in un sacchetto di cuoio scuro.

    Poteri: Se ingerito, il seme dà la capacità di visitare il Regno dei Morti per sessanta minuti, allo scadere dei quali, se non si oltrepassa il Cancello si rimane per sempre nell'aldilà. Validità: dal 31 ottobre al 1° dicembre.
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    Xarblabla
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    00 09/11/2016 01:13
    Niente da eccepire, giocata divertente e ottime descrizioni. L'oggetto è sensato e ci piace così.

    GDR APPROVATO e ti do il benvenuto tra i masters descrittivi. Crea pure l'account master e manda una missiva a Kubren per il pannello.
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    +Firma psichedelica

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