regole per l’interpretazione del contratto

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marco panaro
00lunedì 27 febbraio 2006 19:50
Cassazione Sezione Lavoro n. 3228 del 14 febbraio 2006, Pres. Sciarelli, Rel. De Luca

Le regole per l’interpretazione del contratto sono stabilite dal codice civile in dieci articoli, dal 1362 al 1371. Tali regole – applicabili anche al contratto collettivo – sono governate da un principio di gerarchia in forza del quale i canoni strettamente interpretativi (artt. 1362-1365 cod. civ.) prevalgono su quelli interpretativi-integrativi (artt. 1366-1371 cod. civ.), quale va considerato anche il principio della interpretazione secondo buona fede (art. 1366 cod. civ.), sebbene questo rappresenti un punto di sutura fra i due gruppi di canoni. Quando l’applicazione dei canoni strettamente interpretativi risulti, da sola, sufficiente per rendere palese la comune intenzione delle parti stipulanti, è esclusa la possibilità di ricorrere a quelli integrativi. Nell’ambito dei canoni strettamente interpretativi (artt. 1362-1365 cod. civ.) poi, risulta prioritario il canone fondato sul significato letterale delle parole (di all’art. 1362, 1° comma, cod. civ.) che ne risulta prioritario.
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