Avrei un quesito interessante, posto da un amico, pensateci un pochino anche voi...
Come sappiamo l'aterritorialità di internet basta a mettere in crisi la individuazione del giudice competente e della legge applicabile, essendo spesso l'attività svolta tra soggetti appartenenti a Stati diversi; si aggiungano la incompatibilità dei tempi lunghi dei processi ordinari e il costo delle controversie trasnazionali, e ben si comprende come gli utenti e gli operatori della rete siano spinti verso procedure alternative, private.
Addirittura assistiamo alla sostituzione della legislazione istituzionale con autoregolamentazioni, codici di condotta emananti da organizzazioni private.
Forse il caso più importante è quello di eBay che richiede ai propri utenti, venditori ed acquirenti, di risolvere ondine con una mediazione eventuali divergenze sorte dal loro contratto.
Sono un utente di eBay, ho fatto pochissime transazione e solo nazionali, mi sono sempre chiesto però come ci si possa sentire tutelati da un regolamento di questo genere:
QUI
Di fatto eBay garantisce, in proprio e dopo un procedimento, la corresponsione massima di € 202,00.
Se compro un oggetto che vale molto di più e mi viene invece inviato un bel pacco pieno di paglia e fieno già digeriti cosa posso fare?
Per curiosità, qualcuno ha già "sperimentato" il "processo di eBay"?
[Modificato da cicolex 20/12/2005 17.53]