contributi per cremazione

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
lillo1
00lunedì 29 novembre 2010 09:15
Parliamo di cose allegre, anche se il mese "dei morti" sta volgendo al termine...
Un certo numero di comuni avevano, anni fa, costituito un consorzio che gestiva un impianto per la cremazione. Finchè l’ente era un consorzio, i comuni versavano una quota, in proporzione al numero di abitanti; in virtù di questa partecipazione, i residenti nei comuni soci potevano usufruire della cremazione gratuita. Ora il consorzio si è trasformato in srl, interamente pubblica (i soci sono gli stessi comuni che prima costituivano il consorzio) Le amministrazioni vorrebbero mantenere la gratuità del servizio di cremazione a favore dei residenti, ma non possono più erogare contributi alla società, per cui intenderebbero istituire un contributo, pari al costo della cremazione, da erogare direttamente ai cittadini che utilizzano la cremazione (o meglio, ai loro parenti per ovvi motivi..). Il quesito è: posto che esistono sul territorio altri impianti per la cremazione, che talvolta i nostri cittadini scelgono in alternativa al "nostro", l’amministrazione può condizionare l’erogazione del contributo al fatto che il cittadino scelga un certo impianto piuttosto che un altro? Secondo me non è possibile, ma gli altri comuni che partecipano alla società si stanno orientando in tal senso, pare senza alcun dubbio...

Michele Dei Cas
00lunedì 29 novembre 2010 11:20
Condivido i tuoi dubbi. La motivazione (eventuale) secondo cui la discriminazione è finalizzata a mantenere in vita l'impianto di proprietà pubblica mi sembra deboluccia.
lillo1
00lunedì 29 novembre 2010 11:46
eh, non solo deboluccia, ma anche un po' illegittima, se pensiamo ai principi di libertà di concorrenza.

pensavo, ma forse è un'asinata: l'amministrazione potrebbe affidare in house il servizio alla società partecipata, pagando direttamente la cremazione dei suoi residenti?
chi va li ha il servizio gratis, o a tarife agevolate; chi va altrove si aggiusta, come peraltro accade per l'asilo nido, l'estate ragazzi, la mensa scolastica...



Michele Dei Cas
00lunedì 29 novembre 2010 12:19
Va a finire che devi fare una gara e la vince un altro impianto.
lillo1
00lunedì 29 novembre 2010 12:51
eh, lo so che c'è l'inghippo della gara. pensavo ad un affidamento in house, ma non so fino a che punto sia ancora percorribile...
anche alla luce delle norme in materia societaria... che senso ha oggi detenere una partecipazione pubblica in qs attività.
mah.

ferrari.m
00lunedì 29 novembre 2010 20:40
Secondo me il contributo al cittadino che si fa cremare nell'impianto A, piuttosto che nell'impianto B è assolutamente illegittimo, è una palese alterazione del "mercato" delle cremazioni.
Per quanto riguarda l'affidamento "in house" il problema è "affidamento de che"?
Va bene incentivare la cremazione in quanto l'urna occupa meno spazio di una bara e il cittadino può anche scegliere di disperdere le ceneri, e si evita di ampliare il cimitero, ma non si capisce perché inventarsi il servizio comunale di cremazione da affidare "in house" alla srl comunale (sulla quale si esercita il "controllo analogo"?).
lillo1
00lunedì 29 novembre 2010 20:55
ah, grazie tante.
sulle controindicazioni c'ero anche io. e ne avrei pure altre. la verità è che quel consorzio non aveva senso di esistere, non andava trasformato in srl, bisognava dismettere le partecipazioni ecc. ecc.
ma non si è fatto, per ragioni, non tutte nobili ma qualcuna seria, che sarebbe troppo lungo spiegare. dunque, come uscirne?

affidamento de che, dici mario? del servizio di cremazione dei residenti.
non ci sono comuni in giro per il piemonte che mettono in piazza il distributore dell'acqua minerale per ridurre la produzione di plastica? e io non posso affidare il servizio di cremazione per dare un servizio ai miei cittadini e risparmiare spazio al cimutero?
mah

[SM=g27833]

ferrari.m
00lunedì 29 novembre 2010 23:01
Il problema è che non trovo una ragione a favore da suggerirti.
Michele Dei Cas
00martedì 30 novembre 2010 08:53
Re:
ferrari.m, 29/11/2010 20.40:


Per quanto riguarda l'affidamento "in house" il problema è "affidamento de che"?
Va bene incentivare la cremazione in quanto l'urna occupa meno spazio di una bara e il cittadino può anche scegliere di disperdere le ceneri, e si evita di ampliare il cimitero, ma non si capisce perché inventarsi il servizio comunale di cremazione da affidare "in house" alla srl comunale (sulla quale si esercita il "controllo analogo"?).




Ma, io pensavo (art. 6 legge 130/2001) che la cremazione fosse un servizio pubblico locale, sbaglio?
lillo1
00martedì 30 novembre 2010 09:05
Re: Re:
Michele Dei Cas, 30/11/2010 8.53:




Ma, io pensavo (art. 6 legge 130/2001) che la cremazione fosse un servizio pubblico locale, sbaglio?




bravo michele. un suggerimento molto utile...

marco panaro
00mercoledì 1 dicembre 2010 14:36
Fatto salvo quanto previsto dal D.P.R. 168/2010 [SM=g27829]
lillo1
00mercoledì 1 dicembre 2010 21:28
non ho idea di cosa dica il dpr 168/2010.
ma l'idea è stata bocciata, la società dice che non possiamo fare un affidamento in house sennò loro non possono svolgere attività sul mercato, per conto di non soci... e in effetti una roba del genere me la ricordo (il bersani, forse?), avevo anche escluso una società pubblica che aveva partecipato ad una gara per la gestione calore in un comune non socio...

Che palle.

Michele Dei Cas
00giovedì 2 dicembre 2010 08:57
Se un comune, però, facesse una gara, non dico che possa inserire un'opzione tipo chilometro zero..., ma nessuno potrà obiettare a che, nel calcolo della convenienza economica si tenga conto anche dei costi di trasporto (particolarmente elevati in questo caso); ne sappiamo qualcosa qui, dove l'impianto più vicino è a 1 ora e mezzo di distanza.
Se quindi l'impianto è il più vicino, non mi pare sussistano problemi nell'individuazione (anche perché le tariffe sono determinate con decreto ministeriale, DM 16/05/2006, quindi...).
lillo1
00giovedì 2 dicembre 2010 14:50
beh, sotto questo profilo ci sarebbe anche un discorso di convenienza economica, la società ai comuni soci pratica dei prezzi decisamente inferiori (e penso che lo possano fare, perchè le tariffe del d.m. sono tariffe massime, da quanto ho potuto capire leggendo)

Michele Dei Cas
00giovedì 2 dicembre 2010 16:09
Visto che il valore economico del servizio è presumibilmente inferiore alla somma complessiva di 200.000,00 euro annui potresti affidare in house senza necessità del parere dell'antitrust.
Solo che l'affidamento in house è pernicioso per la società per i motivi che hai detto.
Forse dico una sciocchezza (Marco mi perdoni); ma allora perché non fare a questo punto una bella gara?
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 21:11.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com