Faccio una gran fatica -anche per il pochissimo tempo a mia disposizione per leggere o informarmi in qualche altra maniera- ad appassionarmi alle primarie americane.
Certo, l'istinto spingerebbe a tifare per Obama (che è il cognome, e non il nome: zuccona!!!
) ma il dubbio che si tratti dell'ennesima bufala mediatica creata ad arte per appassionare i liberal americani e tutti i fessi del pianeta che sprechino il loro tempo appassionandosi alle faccende degli USA è comunque forte.
Ammesso e non concesso che il candidato sia genuino e convintamente incline a sostenere un programma di rottura con il passato trentennio (passato senza soluzione di continuità da Reagan a Bush figlio passando per Bush babbo e per Clinton) spietatamente liberista, resterebbero in piedi numerosi dubbi:
-quante possibilità ha, realisticamente, un afroamericano (o, in alternativa, una donna) di vincere le elezioni? IMO ben poche, ma ne so troppo poco per affermarlo con certezza.
-due forti antagonisti alle primarie non producono necessariamente un candidato forte alle elezioni di novembre; in realtà, valutazione di pregi e difetti a parte, entrambe le candidature mi sembrano inadatte a coinvolgere l'indefinito "grande centro" che anche in America risulta sempre decisivo ai fini della scelta del presidente
-il potere politico ha ormai ceduto ampie fette delle proprie competenze al mondo dell'economia. Io proprio non riesco ad immaginare una brusca inversione di rotta e un ritorno al primato della politica sull'economia.
-Obama o Rodham Clinton o McCain che sia, noi dovremo comunque sopportare l'ennesimo ritorno di Banana, magari addirittura spalleggiato dal buonissimo Walter. In definitiva, chissenefotte degli americani? Comunque vada a finire, la loro sorte sarà sempre assai migliore della nostra.