Università, assalto al numero chiuso

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vanni-merlin
00domenica 12 agosto 2007 09:34
Università, assalto al numero chiuso



Da Milano Ilaria Sesana

Nemmeno il tempo di lasciarsi alle spalle la maturità che ecco incombere i test d'ingresso alle facoltà universitarie a numero programmato e a numero chiuso. Anche quest'anno, ai primi di settembre, migliaia di aspiranti matricole cercheranno di scardinare questo meccanismo di selezione per accedere ai pochi, e ambiti, posti a disposizione: 7.366 per gli aspiranti medici, 1.342 per medicina veterinaria, 10.062 per architettura e ingegneria edile, 14.484 per scienze infermieristiche, 1.067 per ostetricia e 6.722 per scienze della formazione primaria. Il tetto massimo di posti per questi corsi di laurea, detti a numero programmato, viene decretato di anno in anno dal ministero dell'Università e della ricerca.
Nel settembre 2006 vi fu un vero e proprio assalto all'arma bianca: più di 53mila domande presentate per 7.763 posti a medicina e chirurgia, 16mila per 856 posti a odontoiatria. Oltre 100mila aspiranti alle professioni sanitarie si sono contesi poco più di 26mila accessi. Anche quest'anno, sebbene i dati definitivi non siano ancora disponibili, è realistico pensare che nei primi giorni di settembre ci sarà un analogo assedio alle sedi dei test sparse lungo tutta la penisola.
Ma non è solo il ministero a dettare i numeri: dal 1999 le singole università hanno la possibilità di regolare l'accesso alle proprie facoltà e ai corsi di laurea per evitare il sovraffollamento delle strutture (ad esempio i laboratori) e per garantire migliori standard qualitativi. Ed ecco che anche i candidati a psicologia, scienze della comunicazione, mediazione linguistica e culturale, tanto per fare qualche esempio, alle prese con il numero chiuso. Anche per loro l'estate è segnata.
I primi a mettersi al lavoro saranno gli aspiranti architetti, che sosterranno la prova il 3 settembre: ottanta quesiti a risposta multipla ripartiti tra logica e cultura generale, storia, disegno e rappresentazione, matematica e fisica. Gli ultimi invece saranno i candidati alle facoltà di scie nze della formazione primaria che si siederanno sui banchi l'11 settembre. Nel mezzo probabili medici, odontoiatri, veterinari, fisioterapisti, ostetrici e infermieri, alle prese con domande di logica, matematica, fisica, chimica e biologia. Mentre le altre aspiranti matricole si muoveranno in ordine sparso, seguendo i calendari dettati dalle singole università.
Come fare per prepararsi al meglio? I forum di discussione sono affollati da ex liceali in cerca di consigli, dispensati solitamente da chi quella prova l'ha superata. «Tutto sta a farsi tantissimi quiz - suggerisce Ale84, studente di medicina - esercitati sulle domande dei test d'ammissione degli anni passati».
Stellina 86 suggerisce di studiare dai testi delle superiori o «dagli Aphatest, anche perché in due mesi non è che si possa fare l'impossibile: le cose da studiare sono parecchie». I libri pubblicati appositamente per superare i test d'accesso alle università sono uno dei temi più controversi, soprattutto per il rapporto utilità/prezzo. Elystorm, ad esempio, li giudica "sufficienti, ma non completi". In alternativa al fai da te ci sono anche i corsi: alcuni a pagamento (e abbastanza salati) altri invece sono gratuiti, organizzati da studenti e dalle università.
«Il test è abbastanza difficile - ammonisce Gianluca Vago, preside della facoltà di medicina e chirurgia alla Statale di Milano -. Usare dei testi specifici e frequentare corsi è l'unico metodo reale per preparare, in un mese di tempo, materie tecniche come biologia, fisica e chimica». Per altri argomenti invece studiare non serve a molto. «Per quanto riguarda i quesiti di logica e di comprensione del testo non ci sono testi che insegnino a pensare - consiglia Anita Maria Tabacco, professore ordinario del dipartimento di matematica del Politecnico di Torino -. Serve molto di più esercitarsi sui test degli anni passati, che si possono tranquillamente trovare sui libri e on-line». Sulle altre materie (fisica, chimica, matematica) per gli as piranti architetti dovrebbe bastare un bel ripasso sui testi del liceo ma, avverte ancora la docente, «difficilmente, in 15 giorni, si riesce a cambiare quello che si sarebbe dovuto acquisire in anni di studio».



da: www.avvenire.it/

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