Naghornokarabah
00giovedì 3 luglio 2003 22:12
Da piu' parti mi giungono delle richieste di soddisfare una curiosita': Ma perche' Bartolomeo d'Alviano lo hai fatto cosi' forte nei tuoi "Italians Leaders"? Anche io porrei questa domanda se non avessi fatto io stesso questa "patch" , difatti non nego di non aver mai sentito parlare di questo Condottiero Italiano prima di mettere mano alla sua biografia. Quindi, per soddisfare questa lecita curiosita' di molti di noi, vi scrivero' qui di seguito le gesta del d'Alviano copiandole pari-pari dalla fonte che ho utilizzato per fare la Italians Leaders, e cioe' "I Capitani di Ventura" di Rendina.Saranno omesse le parti non prettamente militari di questa biografia .
BARTOLOMEO D'ALVIANO (1455-1515):
-omissis-
Fu comunque l'unico condottiero italiano in grado di poter competere con il Trivulzio e i grandi generali francesi e spagnoli.
-omissis-
Bisognava difendere Bracciano,Anguillara e Trevignano contro le truppe pontificie guidate dai Colonna; era un problema tenere a bada tre fortezze a triangolo sul lago, ma l'Alviano ci riusciva magnificamente trasportando i soldati sulle barche da una costa all'altra.
Allora i papalini pensarono di far costruire a Roma un grosso burchio per bloccare la circolazione sul lago;incaricatoi di trasportarlo da Roma ad Anguillara fu Troilo Savelli con quattrocento cavalli. Tutto questo lo venne a sapere l'Alviano che preparo' un imboscata ricordata dal Ricotti nello stile ottocentesco ma efficace che gli fu proprio: "Senza indugio, presi seco cento eletti cavalli, si mise in agguato in una cupa boscaglia presso la strada tenuta dai nemici. Camminavano questi sbardellatamente, altri avanti, altri dopo il carro, sopra il quale trascinavano il burchio, chi cantando chi trincando senza un pensiero del mondo; quand'ecco a fronte, ai fianchi, alla coda primieramente le grida, poi la vista, quindi i colpi inaspettati degli Orsineschi (d'Alviano era con gli Orsini, quindi "Orsinesco" n.d.r. Nagh) riempirli ad un tratto di confusione e sgomento. Le tenebre compirono l'impresa; l'Alviano in persona, tenendo in una mano la fiaccola e nell'altra la spada, si scaglio' tra i pontificii ad appiccare le fiamme al burchio, e lo mando' in cenere. Carri, uomini, animali, ogni cosa divento' premio dei vincitori".
-omissis-
Insieme (a Gian Paolo Baglioni n.d.r. Nagh) comunque, tra il settembre e l'ottobre del 1503 , nel crollo del Valentino (Cesare Borgia n.d.r. Nagh) riconquistano Perugia, signoria del Baglioni, e Todi, cacciando i Chiaravalle .....
-omissis-
Ma e' alla fine di quell'anno (1503 n.d.r. Nagh) , il 28 dicembre , che Bartolomeo d'Alviano ha il suo momento di gloria come stratega militare a fianco del grande Consalvo de Cordova incerto nel fronteggiare presso la foce del Garigliano i Francesi, peraltro decisi a non fare la prima mossa; e' il condottiero di Todi che consiglia il generalissimo "di tentare di passare il fiume furtivamente" per cogliere il nemico di sorpresa alle spalle, dando a lui carta bianca per la costruzione in gran fretta di un ponte di barche.
-omissis-
E il giorno dopo fu la rotta dell'esercito francese e dei suoi alleati,....
-omissis-
(il d'Alviano e' ora al soldo di Venezia , in guerra contro l'Imperatore Massimiliano n.d.r. Nagh)
Le Truppe imperiali erano penetrate nel Cadore il 22 febbraio 1508; la marcia del d'Alviano fu fulminea. S'impadroni' di Pordenone e Codroipo, e il 3 marzo avvenne il sanguinoso scontro a Rio Secco; Guicciardini lo rievoca dando risalto al valore degli avversari, "i Tedeschi , che combattevano ferocemente piu' per desiderio di morire gloriosi che per speranza di salvarsi , si erano messi in un grosso squadrone; e posto in mezzo di loro le donne combatterono con grande impeto per qualche ora, ma non potendo finalmente resistere al numero ed alla virtu' degli inimici restarono del tutto vinti, essendone morti piu' di mille di loro e gli altri restati prigione".Il giorno dopo l'Alviano conquisto' il castello di Pieve di cadore, tra marzo e aprile respinse l'assalto nella Carnia e occupo' Gorizia, Trieste e Fiume, finche' nel maggio sostenne validamente l'impeto delle truppe imperiali nella valle dell'Adige. massimiliano fu costretto a chiedere una tregua......
-omissis-
.....la retroguardia comandata dall'Alviano prese contatto con l'avanguardia nemica ed ingaggio' animosamente battaglia. Bartolomeo sperava di essere soccorso dal Pitigliano, il quale invece prosegui' la marcia invitandolo a seguirlo; era troppo tardi, perche' la battaglia ardeva furiosa e la retroguardia veneziana (d'Alviano n.d.r. Nagh) aveva contro di se' tutto l'esercito nemico giunto nel frattempo in aiuto della sua avanguardia. Dopo un accanito combattimento la vittoria fu dei Francesi e rimase prigione bartolomeo....
-omissis-
(Liberato torna al soldo di Venezia contro l'imperatore n.d.r. Nagh)
...Bartolomeo d'Alviano ebbe modo di rifarsi tormentando continuamente gli Spagnoli ai quali tolse Este e inflisse uno scacco fulmineo a Rovigo.
-omissis-
Il 14 settembre fu la grande battaglia di Marignano , che vide nuovamente allineati sullo stesso fronte l'Alviano e il Trivulzio; l'intervento dei veneziani (l'Alviano n.d.r. Nagh) provenienti da Lodi nel vivo della battaglia fu determinante. Erano meno di trecento cavalieri , ma l'azione di Bartolomeo fu sconvolgente : "egli attacco' gli Svizzeri con tanto impeto che questi credettero piombasse loro addosso tutta l'armata veneziana" scrive il Sismondi.Il giorno dopo gli Svizzeri abbandonavano il campo, ma la guerra non era ancora finita.
L'imperatore era sempre in armi e i Veneziani dovevano ridurre in loro potere Bergamo, Brescia e Verona. La prima citta' cadde subito in mano alla Serenissima e Bartolomeo si diresse su Brescia; ma durante l'assedio , il 7 ottobre 1515 , una banale ernia improvvisamente lo colpi' a morte.
Venezia lo pianse....
-omissis-
Fine.
Il migliore "dei nostri" senz'altro , insieme a Colleoni .
Nagh.
lbassane
00giovedì 3 luglio 2003 23:17
Re:
Scritto da: Naghornokarabah 03/07/2003 22.12
Da piu' parti mi giungono delle richieste di soddisfare una curiosita': Ma perche' Bartolomeo d'Alviano lo hai fatto cosi' forte nei tuoi "Italians Leaders"?
Bene, visto che ora abito in Umbria, dico anche io la mia sul d'Alviano
leggete
qui
X Nagh, è un sito interessante che ho scoperto da poco.
e inoltre leggete anche
qui
Che ve ne pare ?
Naghornokarabah
00giovedì 3 luglio 2003 23:33
Scusa Lui', ma i link???????
WilfreddiIvanhoe
00giovedì 3 luglio 2003 23:54
clikka su qui
Naghornokarabah
00venerdì 4 luglio 2003 00:27
Raga....ma mi state prendendo per il c..o?
Naghornokarabah
00venerdì 4 luglio 2003 00:54
AAAAAAAAAAhhhhh....troppa whurer scusate.........hihiihi!
Barbalele
00venerdì 4 luglio 2003 00:55
BARTOLOMEO D'ALVIANO (1455-1515):
-omissis-
Fu comunque l'unico condottiero italiano in grado di poter competere con il Trivulzio e i grandi generali francesi e spagnoli.
Infatti di competere e non di sovrastare. Ora, dato che i migliori generali contemporanei all'alviano hanno le seguenti statistiche:
El gran capitan (Spagna) 4/6/4 noto anche come Consalvo di Cordoba;
Prospero Colonna (Spagna) 3/3/3
Foix (Francia) 3/2/4
La Palice (Francia) 3/2/3
Pierre Bayard (Francia) 4/2/4/1
Von Frundsberg (Austria) 3/4/5/2
quelle attribuite all'Alviano (6/4/5/1) mi sembrano quanto meno esagerate e l'accostamento a Napoleone (6/6/6/2) per lo meno azzardato. Signori Napoleone ha conquistato l'europa, l'alviano cosa ha mai conquistato?
Altri generali "strani":
S.P. Malatesta 4/4/4
B. Colleoni 5/5/5/2 (anche questo molto meglio della maggior parte dei generali europei!!!)
Fortebracci 4/2/3
L gonzaga 4/2/3/1
Francesco II gonzaga invece ha stranamente statistiche basse nonostante abbia quasi vinto a fornovo...
R. malatesta 3/3/4/1 questo a stento me lo ricordo eppure di libri del periodo ne ho letti...
N. orsini 3/3/4/1
Guardando solo nel file Venezia.
Insomma tutta una serie di statistiche strane che secondo me sbilanciano il gioco e non tengono in conto dello spirito di fondo.
.....la retroguardia comandata dall'Alviano prese contatto con l'avanguardia nemica ed ingaggio' animosamente battaglia. Bartolomeo sperava di essere soccorso dal Pitigliano, il quale invece prosegui' la marcia invitandolo a seguirlo; era troppo tardi, perche' la battaglia ardeva furiosa e la retroguardia veneziana (d'Alviano n.d.r. Nagh) aveva contro di se' tutto l'esercito nemico giunto nel frattempo in aiuto della sua avanguardia. Dopo un accanito combattimento la vittoria fu dei Francesi e rimase prigione bartolomeo....
Questa mi pare di ricordare fu una chiara sconfitta per l'alviano.
Ad ogni modo la mia non è una mera critica, in verità ho molto apprezzato tutto il lavoro biografico e di trasporto in termini di gioco, solo dubito un poco dell'equilibrio.
Naghornokarabah
00venerdì 4 luglio 2003 17:22
Comunque il 1' sito segnalato da LBassane e' eccezzionalmente ricco (la Vers 2.0 di "Italians Leaders" credo prendera' spunto da li')
Ecco il ritratto di Bartolomeo d'Alviano (Cioe' le 77 citazioni storiche dell'uomo):
SETTANTASETTE CITAZIONI
Grande uomo di guerra; buon capitano per grandezza d’animo e per esperienza. Valoroso, intraprendente, indomito. Sempre pronto a combattere, di grande ardire ed esecutore con somma celerità delle cose deliberate. Eccellente capitano. Audace.
Sostanzialmente buono, schietto, semplice di cuore ed integro moralmente.
Mai domo, sia nella vittoria che nella sconfitta.
Animo inquieto e molto vivo.
Di grande autorità e virtù.
Pratico, geniale, non ebbe eguali nel preparare i piani di battaglia.
Giunto tardi nell’età al comando supremo, fu assertore di una strategia vigorosa, annientatrice in alcuni casi, e trovò difficoltà ad attuarla anche per la sua novità in confronto con la politica e la prassi guerresca del suo tempo.
Mente aperta ad ogni innovazione: contribuì ad armare e addestrare alla svizzera le fanterie veneziane, utilizzò grandemente la cavalleria leggera; fu pure valente ingegnere militare. Esperto nel fortificare un accampamento, nella scelta delle posizioni e nel rimaneggiare i fortilizi, adattandoli ai continui progressi delle artiglierie.
Fedelissimo, uno dei più costanti e risoluti nel mantenere la fede data.
Capace di mantenere la disciplina fra le truppe.
Idolatrato dai suoi soldati.
Si esponeva ai pericoli e sopportava le fatiche come un semplice soldato. Coraggioso.
Collerico. Di pessimo carattere.
Grande tiranno.
Di consiglio più precipitoso che cauto. Stimato più ardito nel combattere, che buono nel consigliare.
Troppo desideroso di gloria, per cui portato a prendere partiti precipitosi.
Feroce. Celebre per aver fatto morire molte migliaia di soldati.
Di piccola statura e di brutto aspetto. Il volto bianco, gli occhi e i capelli neri.
Amante delle buone lettere e della poesia. Mente aperta a ogni forma di cultura.