TEX 732-735 Alla ricerca delle navi perdute - Boselli & Bruzzo

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BertAdams
00giovedì 7 ottobre 2021 19:26
Siamo alla vigilia di un lunghissimo viaggio boselliano nel mondo mefistiano, ma per non farci mancare nulla, prima viene una storiona in quattro albi dalle parti del Mar Glaciale Artico.
Vi sono tanti ritorni, tra cui Jim Brandon - e vabbè - la giovane Dawn del Maxi I territori del Nord-Ovest e la giovane criminale Dallas del famigerato racconto noto per la "votazione" che tanto fece incazzare prima molti lettori e poi lo stesso Boselli.
Non manca il quinto pard della citata votazione e altri personaggi ripresi o citati dal capolavoro Sulle piste del nord.
Sarà l'età che avanza ma non mi stupirei di aver tralasciato qualche richiamo alla lunga saga. Forse conviene che prenda appunti la prossima volta.

A farla da padrone - non è uno spoiler- è la presentazione di tutti i personaggi che sono davvero tanti per un posto che si descrive come disabitato o quasi.
Tutti che hanno un sacco da dire, tranne Tiger che in un albo avrà detto si e no quattro parole. Parla di più il cuoco del villaggio inuit - complimenti per il politicamente corretto che evita di definirli eschimesi - mi vien da pensare.
Grandi complimenti a Boselli per lo sfoggio- ripetuto fino allo stremo del lettore,- dei nomi delle tribù (o forse dovrei dire Nazioni), e di tutti i preciso riferimenti culturali che fanno tanto National Geographic...

Del resto mi ricordo di uno scontro a fuoco, unico intermezzo avventuroso e posticcio in mezzo all'interessantissimo racconto degno di Alberto Angela.

Ma soprattutto, e credo con questo di far felice il curatore, l'ennesima giustificazione della famigerata votazione di cui sopra. Anche se mi è sembrata una supercazzola degna di Amici miei, resto nel dubbio di non aver capito tutto il ragionamento. Confido che nel prossimo ritorno di Dallas se ne riparli.

Bruzzo è ingiudicabile. Molte vignetta ricordano talmente tanto il buon Ticci d'annata, senza la sua classe, che preferisco lasciar perdere...

Resto in trepidante attesa per il proseguo [SM=x74934]
Myra Solano
00domenica 10 ottobre 2021 13:59
Leggendo la storia, mi è venuta in mente quella ambientata a Yellowstone, ma si tratta di sensazioni legate a un'avventura che non ricordo quasi più o forse è solo per la presenza dei "professoroni".

Come spesso accade, concordo con quanto scritto dal nostro Bert, a parte su Tiger, il quale in fin dei conti ...
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La presenza di Mike mi ha da subito mal disposta, così come la visione delle due donzelle del genere "cavalco e sparo bene come un uomo". Non parliamo poi di Bruzzo e del suo "omaggio" fatto a Ticci riprendendo non so più quante immagini o porzioni di immagini o mezze figure principalmente da "Sulle piste del Nord" e "Terra promessa". E ci si mette pure Villa, che non si capisce se voleva citare "Tamburi di guerra" o "Il patto di sangue" o quale altra copertina.

Riguardo alla "supercazzola", il Curatore deve avere ancora il dente avvelenato - più con sé stesso per quello che ha combinato che con i lettori che glielo avevano fatto notare rimarcando anche il danno causato al quartetto - per ricorrere alla "spiegazione" di pag. 106-107 grazie alla quale il Tex di adesso smentisce alla grande il Tex di allora (si veda "Appuntamento con la vendetta", n. 642, pag. 109-114).
E su questo punto preferisco non scrivere altro.

Su un'altra questione vorrei invece il vostro parere perché non so se si tratti di un errore - ma non credo - oppure di un cambiamento tipo quello di Eusebio che era Azteco ma Boselli lo fa diventare Maya:
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Parafrasando un'uscita di un vecchio forumista di TWO, passeremo il "Natale con Bruzzo".
E con lui saluteremo pure il nuovo Anno. 🤦
BertAdams
00domenica 10 ottobre 2021 14:52
Myra mi ero spiegato male. Il riferimento a Tiger era solo al linguaggio molto limitato, mentre in fatto d'azione fa come gli altri, ovvero il solito anche se imho il quartetto è in secondo piano rispetto alle giubbe rosse.
Sono un po' la cavalleria che arriva all'ultimo secondo.
Non mi ero però accorto che anche Kit dialogava altrettanto stringatamente. L'unico mio alibi è che da molto tempo l'unico modo di "non violentare" ulteriormente il personaggio è tenerlo fuori dai giochi, quindi se parla poco non fa danni [SM=x74942]

Apprezzo che hai fatto a ricordare la scena dei pescatori. A me ha fatto pensare nientemeno che a Sampei [SM=x2114809]

Su Sokami hai perfettamente ragione. Me n'ero accorto anch'io ma poi mi sono dimenticato di segnalare la cosa.
Imho non si tratta di modifiche alla Eusebio, ma più semplicemente del fatto che nessuno in SBE conosce Tex. Neanche i capolavori assoluti come Sulle piste del nord. E li richiamano senza controllare...
Carlo Maria
00lunedì 11 ottobre 2021 00:50
Avevo scritto tutta una lunga recensione, ma quest'albo non la vale.
Semplicemente: è noioso, verboso in modo ammorbante. Una scena d'azione, l'unica vera di tutto l'albo, e il nulla intorno, con personaggi non interessanti e dialoghi banali.
Registro un Kit silente, un Carson che si fa tre bicchieri di whiskey a cena, un Tiger che mangia col coltello un piatto di cibo diverso da quello degli altri (madò, quanto è selvaggio, eh?), ma che è un eccellente dottore nel momento in cui, con un'incisione praticata dodici ore dopo la ferita, riesce a togliere il sangue cattivo dai corpi delle Giubbe Rosse ormai deliranti.
I disegni, però, a me non sono dispiaciuti quanto ad Andre: li trovo curati, dinamici, abbastanza espressivi e anche ricchi, in certi momenti (fino a 15 persone nel saloon in una vignetta, fino a 22 nell'accampamento indiano), anche se gli sfondi sono spesso molto meno curati (dentro al saloon c'era la nebbia, per dire) e i volti non mi convincono sempre.
BertAdams
00lunedì 11 ottobre 2021 08:18
Ma io non ho detto che sono brutti in sé. Ho scritto che sono ingiudicabili.
Pose dei personaggi, paesaggi, intere vignette sembrano prese pari-pari da due diverse avventure disegnate da Ticci: Sulle piste del nord e Terra promessa.
Il "vero" Bruzzo non c'è proprio e non riesco a valutare un "clone".
Quando Torricelli disegnò Faccia di cuoio con uno stile sfacciatamente galeppiniano mi fece piacere in quanto omaggio. Però si trattava di un unicum.
Però Bruzzo fa solo questo e imho è irritante.
Primo perché il maestro Ticci è inimitabile, secondo vorrei poterlo giudicare per il suo stile.

Chissà potrebbe stupirsi lui stesso nello scoprire che i lettori lo preferiscono di molto nella sua "imperfetta originalità" che nella puntuale imitazione dell'arte altrui.
rimatt1
00lunedì 11 ottobre 2021 08:29
Premetto che non ho preso quest'albo e penso che neanche lo prenderò, ma mi dispiace leggere di questa (parziale?) involuzione di Bruzzo, che ricordo come un ottimo disegnatore fin dai tempi di Mister No.
Myra Solano
00martedì 12 ottobre 2021 11:22
A me Bruzzo non era affatto dispiaciuto quando ha disegnato la sua (credo) prima storia ossia "L'uomo di Baltimora".
Si vedeva che si riferiva a Ticci, ma appunto, si trattava dell'ispirazione di un esordiente su Tex ad uno dei modelli di riferimento per tutti i disegnatori di Tex.

Non so se ci siano state critiche o pressioni da parte di qualcuno della Casa editrice, fatto sta che dopo Bruzzo è passato a questo
Il ricatto di Slade (si veda la composizione di immagini a corredo della didascalia "Autori a confronto").

E in questo primo albo la storia si ripete.
Juan Galvez
00martedì 12 ottobre 2021 15:03
Se Supertex avesse avuto il ritmo di questa storia sarebbe stato l'albo centenario fino al 400.

Per il resto, a parte Bruzzo inabissatosi, i rilievi mossi sono tutti corretti, ma in fondo tutti veniali. Il difetto realmente macroscopico dell'albo è quello ormai comune al 99% della produzione texiana di Boselli: è una fracassatura di palle senza possibilità di redenzione. La discussione sull'oscena votazione che fu, invece non è un difetto: è un'offesa.
BertAdams
00sabato 6 novembre 2021 15:27
Seconda parte e secondo spappolamento di maroni.
Davvero sono necessarie 440 tavole per dire il necessario? Anche in questo albo
non succede quasi nulla


Insomma pagine e pagine di blablabla (copyright Greta T.) e aumento graduale, ma continuo della truppa. Ormai quasi tutto l'Artico canadese si è aggiunto ai nostri.

I pericoli che tutti paventano e che fanno tremare le vene e i polsi di questi uomini del nord sono ancora da vedersi, tranne uno che si è palesato e che non mi sembra nulla di che.

Disegni di Bruzzo in progressivo peggioramento, con menti alla Totò e visi molto allungati al limite del deforme.

Bella la copertina del prossimo albo, unica nota positiva senza riserve.

Che noia!!!
ddvd
00sabato 6 novembre 2021 20:17
Mi sa che passo.
BertAdams
00sabato 6 novembre 2021 22:16
Ah, segnalo una tamarrata. Ricordo Tex che riusciva a colpire candelotti di dinamite lanciatigli contro. Ed era già un esercizio al limite possibile.
Tranciava funi con tiri da maestro.
Ma centrare una lancia scagliata contro di lui riuscendo a deviarla è davvero una barzelletta.

Ora non che sia un esperto di balistica, ma il bersaglio utile, per giunta in movimento e con Tex che spara correndo non come un cecchino appostato è del tutto inverosimile.

Forse con Boselli ha acquisito del superpoteri che lo rendono ancor più eccezionale...
Myra Solano
00domenica 7 novembre 2021 09:34
Quanta strada ha fatto Tex grazie al Curatore, da quando sparacchiava alle statue di villa Diago, eh? 🤣

Considerato l'oceano di parole che ha inondato questo albo, vedo di non sprecarne troppe io.
Sono arrivata alla fine saltando diverse pagine di evitabilissimi dialoghi, per ritrovarmi in mezzo ad un'accozzaglia di personaggi e di etnie, quasi un documentario più che un'avventura di Tex.

Segnalo l'unica cosa che mi ha strappato un sorriso ossia quella che sembra diventare una costante per una delle femmine qui protagoniste:
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Mi sbagliavo, c'è un'altra cosa che mi ha fatto ridere: forse per distinguersi da Ticci, Bruzzo ha rivestito i pards con dei giacconi lunghi fino al ginocchio, i quali, man mano che prosegue la storia, aumentano anche di taglia facendo sembrare i nostri tanti omini Michelin.
Può darsi che sia un tattica per distrarre l'attenzione dai tanti "omaggi" a Ticci.
Ecco un'opera che potrebbe avere un qualche valore storico: trovare tutte le vignette "riprese" da Terra promessa e altre storie di Ticci.
BertAdams
00domenica 7 novembre 2021 11:04
Tra l'altro i giacconi pesantissimi cozzano con l'abbigliamento da indiani delle pianure di alcuni, che a pochi metri dal mar Glaciale Artico vanno in giro seminudi rischiando la polmonite, nei migliore dei casi, se non l'assideramento. [SM=x74934]
BertAdams
00martedì 7 dicembre 2021 14:02
Terzo atto.
E dopo 220 tavole di noia, alla fine qualcosa accade e succede qualcosa d'interessante.
Già la copertina davvero riuscita come non accadeva da un po' è un buon segnale - e anche la prossima sembra buona - poi ci pensa Boselli a vivacizzare la scena.

Non tutto funziona come dovrebbe


Ancora negativa la prova di Bruzzo che si salva solo quando scopiazza Ticci, mentre se non ha un modello naufraga. I visi dei personaggi variano così spesso che non sempre si riconoscono.

Peccato perché un buon curatore avrebbe potuto giovare molto alla storia, tagliando tutto il superfluo e andando al sodo. Invece Boselli è affetto da dampyrite cronica.
Myra Solano
00venerdì 17 dicembre 2021 15:44
Concordo sulla bellezza della copertina di questo albo, anche se Tex sta guardando da tutt'altra parte, e anche su quella del prossimo, seppure con Tex in compagnia di una delle quote rosa.

Quanto alla storia, personalmente ho trovato anche questo albo palloso come gli altri. In più Boselli ci ha inserito:
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tutta roba che mi ha ulteriormente indisposto.

Se poi si pensa al fatto che a pag. 102 i Nostri stanno ancora discutendo su come "salvare" Dawn e Dallas dalla new entry
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viene da concludere che Tex & pards se ne potevano stare tranquillamente a casa, ciò che Carson avrebbe sicuramente preferito.


ddvd
00venerdì 17 dicembre 2021 16:42
Io l'ho saltata. Mi rincuora sapere che ho fatto bene! [SM=x74932]
Myra Solano
00lunedì 10 gennaio 2022 10:56
Apro io le danze per dire qualcosa in ordine sparso su questo quarto e ultimo - grazie a Dio - atto.
Una previsione in particolare non è stata confermata, ma meglio così.
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Quanto al resto, evito ogni commento sui disegni di Bruzzo. Alcuni elementi un po' ce li aspettavamo tutti, immagino...
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Non so come concludere se non ribadendo quanto scritto all'inizio. Meno male che è finita.
Oltre ai tagli alla storia citati da Bert nel suo precedente messaggio, avrebbe giovato molto ridurre il numero dei personaggi.
Di tutti quelli comparsi non ce n'è uno di memorabile, Tex compreso.



BertAdams
00lunedì 10 gennaio 2022 18:11
Mi arrendo. Davanti ad un colossal come questo mi ci vorranno anni per riprendermi.
Anche se so già che ci sarà chi griderà MIRACOLO o CAPOLAVORO, io anticipo già che è forse la peggior cosa mai letta in un fumetto.
Roba che Nizzi era un dilettante...

Teatro dell'assurdo? Opera neoavanguardista? Surrealismo surreale?
Non so come classificare questo tormento. Un sacco di gente che oltre il Circolo Polare Artico si insegue, torna indietro, va avanti, ritorna indietro senza ragione alcuna.
Ora ho sempre additato il Degno Erede come costruttore di trame sghembe che non stavano assieme neanche col magic scotch di potteriana memoria, ma qui la faccenda raggiunge livelli inimmaginabili
Giusto qualche caso...
Rapitore di fanciulle

Donne mestruate

Tracce nella neve

Riproduzione sessuata

Specialità olimpiche

Mission impossible

E potrei andare avanti per ore...
Tutto eccessivo. Troppe chiacchiere, troppi personaggi e troppe scene esageratamente esagerate.

Ma per ora concludo dando una possibile risposta alla scena finale
Finale aperto


I disegni manco li considero che faccio prima...

Questa storia merita solo inclassificabile.
Juan Galvez
00lunedì 10 gennaio 2022 18:58
Delle cazzate avete già detto tutto, a me resta solo da ribadire quale monumentale rottura di maroni sia questa storia. Perché lo ammetto, se una storia riesce a divertirmi posso passare sopra anche alle cazzate. Anche a molte cazzate. Ma se una storia, oltre alle cazzate, mi fa pure enfiare i coglioni oltre il livello di guardia, allora anche no.

Questa storia è "degna" di Nizzi, e così sfatiamo anche l'ultima illusione: che non si potesse mai più scendere ai livelli dell'Uomo di Fiumalbo.
BertAdams
00lunedì 10 gennaio 2022 21:24
Senza dubbio Vince hai il dono della sintesi.

Però qualcosa sullo sprofondamento del curatore ai livelli nizziani lo bisogna dire.
Anche per evitare la solita tiritera del pregiudizio insito in chi si lamenta.
Nizzi infarcisce da anni di pagine inutili i suoi albi e non è quello che fa esattamente borden in questa e altre occasioni?
Tutto lo spreco di tavole per descrivere anche nei più piccoli particolari ogni singolo appartenente di ogni singola tribù indiana (o inuit). Un diluvio di informazioni che non c'entrano un cazzo con l'avventura. Talvolta superflue, spesso ripetute più e più volte, come farebbe una maestrina nei confronti di un allievo un po' tardo.
Noi inuit odiamo i tal pellerossa. I tal pellerossa detestano gli eschimesi. Quante volte viene reiterata questa indispensabile notizia? Che serve solo per poi essere smentita alla fine, perché tutto finisce a tarallucci e vino.

Altro esempio di divagazione. Il pregresso di Dallas, il flashback del cacciatori di orsi, la vita del sopravvissuto alla spedizione, sono tutti fatti che non servono a nulla al fine del racconto, come le mangiate a base di patatine e bistecche dell'autore modenese.

Lo stesso dicasi delle smargiassate fini a sé stesse, Tex glorificato anche quando non fa oggettivamente nulla, che sono speculari alle figure di merda nizziane a base di randellate. Passare da pirla a vanaglorioso non è un miglioramento. Il vero Tex dimostrava il suo valore con i fatti e non faceva il fighetto piccolo borghese.

E che la deriva sia quella me lo ricorda un particolare del capolavoro del DE Fort Sahara. Tex e Kit che fanno la corsa dei sacchi per entrare nella legione straniera, sono molto simili al Tex e Tiger che saltano le placche di ghiaccio.

Anche il Kit che prende ordini da un signor nessun e non è cagato di striscio neanche dai pards, pare copiato pari pari del mandriano di vacche di qualche tempo fa...
Juan Galvez
00lunedì 10 gennaio 2022 22:51
Tutto purtroppo corretto.
capelli d'argento
00lunedì 10 gennaio 2022 23:03
Juan Galvez, 10/01/2022 18:58:

Delle cazzate avete già detto tutto, a me resta solo da ribadire quale monumentale rottura di maroni sia questa storia. Perché lo ammetto, se una storia riesce a divertirmi posso passare sopra anche alle cazzate. Anche a molte cazzate. Ma se una storia, oltre alle cazzate, mi fa pure enfiare i coglioni oltre il livello di guardia, allora anche no.

Questa storia è "degna" di Nizzi, e così sfatiamo anche l'ultima illusione: che non si potesse mai più scendere ai livelli dell'Uomo di Fiumalbo.

"Mi rimpiangerete" disse una volta, tanto tempo fa, un noto fiumalbino.....😎
Ecco, forse ci siamo, beh proprio così no.....Però......🙄
Mamma mia che tristezza leggere di come si è ridotto il Tex di GLB!
Uno schifo.🤢🤮
BertAdams
00martedì 11 gennaio 2022 17:44
Motivi che dimostrano come Boselli non sia più adatto a scrivere Tex e una storia avventurosa.

Fin dalle sue prime apparizioni era evidente che era interessato a narrare racconti con solide basi realiste. Questo di per sé non confligge con il personaggio solo se i riferimenti a fatti accaduti e persone esistite sono somministrati a piccole dosi.
Invece ora praticamente ogni racconto è fontato e l'autore prova quasi piacere a mostrare d'avere fatto i compiti.
In questa storia la spedizione non è inventata, così come le navi e magari i componenti degli equipaggi citati. E tutto questo perché? Se le imbarcazioni si chiamavano Hurricane e Twister cambiava qualcosa? E se si spiaggiavano sull'isola di Buffin o in Alaska la storia ne sarebbe uscita sacrificata?
Imho no.
Però l'aver citato il fatto storico è servito per un continuo riproporsi di informazioni superflue e ripetute.
Non era meglio iniziare semplicemente così:"Alla riserva viene recapitata una lettera di Jim Brandon per chiedere l'aiuto del quartetto per un'operazione di salvataggio di una spedizione in terre artiche. Tex e pard dopo quindici giorni di viaggio giungono a... ecc."
Tutto il resto poteva e doveva essere tagliato perché inutile.
Oltretutto viene meno la possibilità di chiedere la sospensione d'incredulità al lettore. Se vuoi essere realista mi devi spiegare come possano sopravvivere seminudi degli uomini a quelle latitudini e nel mezzo di una tormenta. O come sia possibile seguire tracce in condizioni proibitive. O come si possa allestire una sala operatoria in una ghiacciaia.

Altro punto a sfavore. L'eccesso di personaggi. Dallas e Mike a che cosa servono esattamente?
I due rompiscatole che si punzecchiano sono necessari? E Yotimo? E i singoli metis?
Boselli ha speso un sacco di tempo nel presentare l'ostilità tra le varie tribù, nel raccontare il risentimento di Dallas, nel descrivere i singoli atteggiamenti dei militari, degli studiosi, delle guide, di cui se ne poteva fare a meno. Non sarebbe cambiata una virgola senza tutto questo.
Invece la bulimia ha comportato che la maggior parte ha fatto solo la comparsa. Brandon per esempio non ha influiti per un accidente di nulla. E non è l'unico.

Anche il continuo proporre di argomenti di interesse senza che poi se ne capisca il motivo è un pessimo segnale. L'odio della giovane verso i pards sembrava fondamentale. Ne accennano i nostri, ne parla lei. E alla fine? Boh.
Perché il capitano Achab (prestito da Myra) cerca di aiutare i nostri dopo essersi comportato da criminale efferato? Per far fuori l'orso l'arrivo dei pards non serve. Gli bastava attendere l'esecuzione degli ostaggi. E perché verso Dawn ha un atteggiamento schizofrenico?
Molti, troppi si comportano in modi insensati.
(p.e. Tex prima lascia parte della spedizione indietro e poi cerca di riportarsi verso di loro credendo, a ragione, siano in pericolo).
Non che sia strettamente indispensabile saperne le ragioni, ma è l'autore che ha sottolineato l'importanza delle stesse.

E l'ultimo grave indizio è il continuo ricercare l'effetto speciale. L'ultimo albo è un'accozzaglia di scene ad effetto. La decapitazione dell'ostaggio, l'orso zombie, imprese impossibili, l'arrivano i nostri ripetuto (prima il gruppo di Tex, poi il gruppo di Carson), l'affondamento telefonato del veliero. Un colpo di scena può alzare il voto, tanti fanno girare i maroni.

Tutto questo c'era già nel primo Boselli, ma era ben dosato. Adesso invece è di una pesantezza indicibile...
ddvd
00martedì 11 gennaio 2022 19:30
Re:
BertAdams, 11/01/2022 17:44:

[...]
Tutto questo c'era già nel primo Boselli, ma era ben dosato. Adesso invece è di una pesantezza indicibile...


Mi viene quasi la tentazione di leggerla. [SM=x74897] [SM=x74898]


Juan Galvez
00martedì 11 gennaio 2022 19:30
Tutto giusto, credo solotanto che l'orso non sia uno zombi, se non perché Bruzzo è davvero al di sotto di ogni (suo) standard.
Carlo Maria
00mercoledì 12 gennaio 2022 12:03
Re:
Juan Galvez, 11/01/2022 19:30:

Tutto giusto, credo solotanto che l'orso non sia uno zombi, se non perché Bruzzo è davvero al di sotto di ogni (suo) standard.




L'orso è stato

SPOILER

colpito due volte, entrambe sembrano mortali, ma nel secondo caso gli hanno trapassato il cranio con l'arpione. Come minchia può fare, Boselli, a tirar fuori un finale del genere, date le premesse?
Poiché è un dio, è immortale?


Juan Galvez
00mercoledì 12 gennaio 2022 13:44
Re: Re:
Carlo Maria, 12/01/2022 12:03:




L'orso è stato

SPOILER

colpito due volte, entrambe sembrano mortali, ma nel secondo caso gli hanno trapassato il cranio con l'arpione. Come minchia può fare, Boselli, a tirar fuori un finale del genere, date le premesse?
Poiché è un dio, è immortale?



No, poiché è un altro orso (o orsa) ci prepara al sequel di questa storia, ancora più fracassamaroni dell'originale. Magari per un grande ritorno ai pennelli di Danubio.



Carlo Maria
00mercoledì 12 gennaio 2022 16:57
Re: Re: Re:
Juan Galvez, 12/01/2022 13:44:

No, poiché è un altro orso (o orsa) ci prepara al sequel di questa storia, ancora più fracassamaroni dell'originale. Magari per un grande ritorno ai pennelli di Danubio.







Assolutamente no: ha lo stesso sbrego sull'occhio destro e lo stesso sangue sul cranio. È lo stesso identico mega orso-dio.
Juan Galvez
00mercoledì 12 gennaio 2022 18:09
Re: Re: Re: Re:
Carlo Maria, 12/01/2022 16:57:




Assolutamente no: ha lo stesso sbrego sull'occhio destro e lo stesso sangue sul cranio. È lo stesso identico mega orso-dio.

Per Bruzzo, ma ho idea che non sia così per Boselli.


Sashimi
00mercoledì 12 gennaio 2022 21:59
Frank P.
Boselli

L'ORSO-DIO di
T E X


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