Sul web la Crusca scioglie i dubbi sull'italiano, lingua sconosciuta

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vanni-merlin
00lunedì 18 gennaio 2010 19:55
Molte domande sui congiuntivi, sul plurale di euro o sul femminile di avvocato.
L´ortografia è in testa ma vengono inviati anche quesiti sul lessico o sui neologismi

Sul web la Crusca scioglie i dubbi sull'italiano, lingua sconosciuta

Di LAURA MONTANARI


FIRENZE - C'è una finestra da cui si vede l'italiano che ci tormenta, i dubbi di ortografia che fatichiamo a confessare, i neologismi che maneggiamo incerti: si scrive qual è o qual'è? Si dice cioccolata o cioccolato? Si può usare per gli immigrati il termine "respingimenti"? E in un tema la parola "tronista"? Il servizio di pronto soccorso sulla nostra lingua tutti i giorni raccoglie in una casella di posta elettronica sul sito dell'Accademia della Crusca, dieci o venti cose che non sappiamo sulle parole e sulla grammatica della lingua italiana. Una piccola redazione di esperti, a Firenze, risponde on line o via e-mail gratuitamente: nel 2009 l'hanno fatto 900 volte, spiega Raffaella Setti docente (a contratto) alla facoltà di Scienze della Formazione. Un aumento progressivo delle richieste a dimostrazione che la lingua è un terreno minato. A inviare quesiti non sono soltanto insegnanti, docenti universitari, persone che frequentano abitualmente il sito del principale istituto che si occupa di ricerche sull'italiano, ma famiglie, studenti, professionisti e curiosi, persone anche lontane dagli studi umanistici. Un signora di Bologna per esempio, vuole sapere se ha ragione la maestra di sua figlia nel dire che si scrive "sogniando" e non "sognando".

Un avvocato di Genova chiede se sulla targa del suo studio la parola "avvocato" merita o meno la maiuscola. Un signore di Tolentino domanda se è sempre valido il principio di togliere l'apostrofo a fine riga e mettere la vocale dell'articolo. Un'aspirante giornalista di Roma desidera sapere se ha un plurale "pronto soccorso". Un insegnante di Cagliari si lamenta dell'uso della doppia congiunzione avversativa "mentre invece" che ritiene sbagliata al pari di "ma però": "Eppure i miei alunni obiettano di averla sentita in contesti colti". "La nostra consulenza linguistica è uno spaccato interessante per vedere dove l'italiano fa paura - spiega la presidente dell'Accademia, Nicoletta Maraschio - L'ortografia è in testa, ma ci mandano pure molti quesiti sul lessico e sui neologismi. Sul sito abbiamo una sezione apposita dove troviamo i significati delle parole nuove: da videofonino, a bioterrorismo, a sitografia". Lo sportello sulla lingua è un servizio che nasce sulla carta, dalla rivista la "Crusca per voi" e che successivamente viene trasferito anche in rete. Nei prossimi mesi, per la casa editrice Le Lettere, quel dialogo via mail con gli esperti dell'Accademia diventerà un volume, dal titolo "La Crusca risponde". "Ogni settimana mettiamo online una risposta - spiega Raffaella Setti che assieme a Matilde Paoli guida la redazione - molte domande sono ricorrenti e allora rimandiamo al motore di ricerca che c'è all'interno del sito, curato da Marco Biffi, che permette di ripescare in archivio le risposte date in passato".

Molto gettonati i dubbi sui congiuntivi, sull'uso di ed o ad o sul plurale di "euro". Poi ci sono le incertezze sempreverdi sui femminili delle professioni: si dice l'avvocata o l'avvocatessa? La presidentessa o la presidente? "Io preferisco la presidente - spiega Maraschio - la cosa importante è comunque non oscurare il genere". Televisione, Internet e giornali hanno una grossa influenza sulla circolazione delle parole: "Dopo alcune campagne pubblicitarie ci chiedevano se era corretto utilizzare il plurale di latte e in effetti si può, se si intendono diverse qualità di latti. Altri ci hanno consultato sulla differenza fra immigrato o migrante" riprende Raffaella Setti. Il fatto è che la lingua è in continuo mutamento e l'uso comune finisce col modificare la grammatica: "Ormai si accetta "gli" al posto di loro o "lui", "lei" impiegati come soggetti" spiegano i linguisti. "Quello che ci preoccupa - dice Nicoletta Maraschio - è la tendenza ad abbandonare dell'uso corretto della nostra lingua. La semplificazione sintattica e lessicale rischiano di minare le fondamenta della nostra società e della cultura".


(18 gennaio 2010)

www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2010/01/18/news/sul_web_la_crusca-...


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