SALTA L'INTESA SUL BILANCIO UE

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Pertinax
00sabato 18 giugno 2005 09:56
(ANSA)BRUXELLES - L'Unione europea ''non e' crisi, e' in una crisi profonda'' anche perche' si sono misurate due visioni opposte dell'Europa, una piu' mercantile e una piu' politica, sul terreno ''forse non appropriato'' delle prospettive finanziarie. E' un Jean Claude Juncker amareggiato, ''sorpreso'' dal suo stesso autocontrollo, ''triste'', spesso irritato, quello che dopo una maratona negoziale di quindici ore e' sceso in sala stampa al Consiglio europeo con il presidente della Commissione Ue Jose' Manuel Durao Barroso per spiegare che per un soffio l'intesa fra i 25 non e' stata raggiunta sul bilancio Ue e che, se in futuro la si raggiungera', la differenza con le proposte oggi sul tappeto sara' ''millimetrica''.

Juncker ha aperto la conferenza stampa spiegando che ''alcune delegazioni'' non hanno accolto le proposte della presidenza, ma man mano che il briefing progrediva l'autocontrollo del presidente di turno dell'Unione e' evaporato. E cosi' alla domanda su quale sia la consegna che fa alla presidenza entrante, quella britannica, Juncker ha replicato seccamente: ''No comment, nessuna opinione, nessun consiglio, perche' evidentemente la gente non e' interessata alla mia opinione''. Juncker ha spiegato che gia' all'ora di pranzo si era capito che tirava una brutta aria, ma le discussioni anche a livello bilaterale sono continuate, senza pero' riuscire a smuovere le reticenze di alcune delegazioni, fra le quali quelle olandese, svedese e spagnola. Pur nella sua malcelata delusione Juncker ha affermato di ''non avere dubbi che l'Europa sapra' uscire dalla fase modesta in cui si trova''. Dalla Gran Bretagna sono venute subito parole di impegno europeista. Il ministro degli Esteri Jack Straw ha assicurato che il suo paese si battera' per un accordo sul bilancio durante la sua presidenza. Nel frattempo Juncker a Barroso fra due giorni saranno a Washington ad incontrare il presidente Usa George W. Bush. ''Gli illustreremo la forza e il vigore dell'Europa'' ha detto con feroce ironia il premier lussemburghese.

JUNCKER, HO PROVATO VERGOGNA ...
''Ho provato vergogna... ho provato vergogna'': il presidente lussemburghese di turno Ue, Jean-Claude Juncker, ha cosi' spiegato il suo stato d'animo di fronte al grande gesto di disponibilita' fatto dai dieci nuovi stati membri pur di 'salvare' il bilancio comunitario 2007-13. ''Ho provato vergogna quando tutti i nuovi paesi membri hanno offerto di rinunciare a una parte delle loro esigenze finanziarie nell'interesse di un accordo generale'', ha precisato con forza Juncker, che piu' volte nel corso della conferenza stampa finale del vertice ha ricordato la propria ''tristezza'', ''vergogna'' e ''rammarico'', oltre allo ''shock profondo'' subito nel proprio ''entusiasmo'' per l'Europa. Alla fine del summit, i dieci nuovi stati membri dell'Unione, presieduti dalla Polonia, hanno proposto di non porre alcuna resistenza sul pagamento della propria quota da destinare al rimborso della Gran Bretagna, pur di 'salvare' i negoziati e permettere cosi' la chiusura sul budget: tentativo, pero', che non ha avuto successo, fatto per il quale, appunto, Juncker ha sottolineato di aver provato ''vergogna''. Il gesto dei dieci nuovi stati membri entrati nell'Ue nel maggio dell'anno scorso e' stato commentato anche da Jacques Chirac, che ha ricordato tale disponibilita' come un ''momento emotivo'', quando - ha precisato il presidente francese - ''uno dopo l'altro i nuovi paesi si sono detti pronti a rinunciare ad alcuni dei propri vantaggi... un momento impressionante di fronte all'egoismo di due o tre paesi ricchi''. Il cancelliere tedesco, Gerhard Schroeder, e' rimasto ugualmente colpito dal gesto, che ha definito ''toccante'' e ''un po' vergognoso'', per il fatto cioe' che ''tutti i nuovi stati membri, tutti, abbiano detto ai signori Balkenende e Blair: se il vostro e' un problema finanziario, noi siamo pronti a fare sacrifici''.

LONDRA, CERCHEREMO ACCORDO IN PRESIDENZA GB
La Gran Bretagna cerchera' di raggiungere un accordo sul bilancio 2007-2013 nel periodo in cui ricoprira' la presidenza Ue, dal primo luglio prossimo. Lo ha detto il ministro degli esteri, Jack Straw, dopo il fallimento del negoziato al vertice europeo. ''Ci batteremo per un accordo'', ha dichiarato Straw, mentre il premier Tony Blair ha affermato che ''e' necessario aprire un dibattito sulle priorita' del bilancio fortemente orientato a favore del mondo agricolo''. ''L'Europa deve cambiare velocita' per adattarsi al mondo nel quale viviamo'', ha affermato sottolineando che la Gran Bretagna ''non e' isolata'' dopo il fallimento del negoziato sul bilancio. Il presidente francese Jacques Chirac ha invece parlato di ''grave crisi'' per l'Europa evidenziando le responsabilita' della Gran Bretagna. ''L'Europa conosce una grave crisi, eravamo vicini all'accordo'', ha detto il presidente francese che ha criticato l'egoismo dimostrato ''da due o tre paesi'' che non ha voluto nominare, ma criticando l'atteggiamento della Gran Bretagna che ''ha voluto mantenere il rimborso di cui beneficia nella sua interezza''. Anche il cancelliere tedesco Gerhard Schroeder ha accusato Gran Bretagna e Olanda di aver avuto un ''atteggiamento non giudizioso'', mentre l'accordo ''sarebbe stato possibile''. Per Schroeder la crisi e' risolvibile attraverso un dibattito per scegliere tra ''reali alternative''. Se ''si vuole una potenza con un po' di strumenti oppure si vuole un'unione politica con tutto quello che comporta'', ha aggiunto. Richiesto se sia auspicabile un vertice straordinario per discutere il futuro dell'Ue, il cancelliere tedesco ha risposto che ''non c'e' un mezzogiorno di fuoco, c'e' da fare un lavoro paziente, tenace per l'unione politica dell'Europa''.

JUNCKER, NON ASSISTERO' A DISCORSO BLAIR
Il presidente uscente dell'Unione europea, il lussemburghese Jean Claude Juncker, ha annunciato che giovedi' prossimo non assistera' alla presentazione, davanti al Parlamento europeo, del programma della presidenza britannica fatto da Tony Blair. ''Il 23 giugno e' la festa nazionale del mio paese, posso annunciare che quel giorno non saro' alla illustrazione del programma della nuova presidenza'', ha detto Juncker, senza tradire l'irritazione. Le sue parole hanno suscitato l'applauso di parte dei numerosi giornalisti presenti. Il premier lussemburghese rispondeva alla domanda su cosa si aspetta dalla presidenza del Regno Unito. ''Il programma sara' presentato la prossima settimana al Parlamento europeo ancora sotto la mia presidenza'', si e' limitato ad aggiungere senza entrare nel merito. Alla richiesta di quali consigli potrebbe dare a Balir, ha replicato: 'non faro' avvisi, ne' consigli. Chiaramente c'e' una resistenza ai miei consigli'', ha aggiunto mantenendo il tono ironico e seccato tenuto nel corso dell'intera conferenza stampa.

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Pertinax
00sabato 18 giugno 2005 22:48
la leadership Barroso è stata del tutto fallimentare fino ad ora :Sm5: :Sm5: :Sm5:
Breznev
00domenica 19 giugno 2005 19:01
Tutti dicono di essere "Europeisti", ma poi (inglesi in testa ma non solo) a Bruxelles cercano solo di tirare acqua al proprio mulino, mentre in politica interna tendono a scaricare le loro mancanze o incapacità sull'europa o sull'euro.


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