Robert A. Heinlein

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Juan Galvez
00giovedì 16 marzo 2006 11:55
Un eccellente articolo su RAH.

V.
Juan Galvez
00sabato 7 agosto 2021 16:16


Non è facile, e anzi è veramente difficile scrivere a proposito di un romanzo di fantascienza che non è davvero un romanzo; un romanzo non-romanzo scritto prima della II Guerra Mondiale, rocambolescamente pubblicato un paio d'anni dopo l'11 settembre dopo le più varie vicissitudini, e infine letto qualche giorno fa. Un romanzo non-romanzo che è a tutti gli effetti un saggio su almeno una mezza dozzina di argomenti di importanza capitale nella vita umana associata - ha pienamente ragione Spider Robinson nella sua prefazione a definirlo un saggio più che un'opera di narrativa. Di certo, come romanzo funziona maluccio. Sarà che era (più o meno) la prima cosa che RAH scriveva; sarà che il didascalismo spinto e la necessità dell'argomentazione a tesi avranno pesantemente condizionato Heinlein conducendolo a una scrittura troppe volte prolissa e appunto da dimostrazione scolastica; sarà anche che la "missione" di articolare esaurientemente gli aspetti fondamentali della sua utopia razionale (e razionalista) gli fanno muovere sulla scena dei personaggi "da manuale" spesso scarsamente credibili come individui reali. Sarà per tali aspetti, e probabilmente anche per la straordinaria, stordente densità delle tematiche trattate che "For Us, the Living" non funziona granché come romanzo ma rende magnificamente come saggio di... di scienze politiche, di economia, di diritto, di antropologia e sociologia, di biologia e psicologia, di scienze applicate. Come manifesto e programma di un'utopia razionale e razionalista. Infine, come DNA di un'intera carriera letteraria - una delle più fondamentali nella storia della letteratura speculativa del Novecento. A Noi Vivi è il riassunto a priori di quanto poi Heinlein verrà scrivendo nei decenni a seguire, quanto scriverà nelle sue opere principali, quelle nelle quali esporrà in dettaglio, con la sua straordinaria maestria affabulatoria e la formidabile incisività concettuale, la sua filosofia sociale, civica e individuale. Nulla di inedito per il lettore, pertanto, ché i migliori racconti della Future History così come romanzi quali "Fanteria dello spazio", "La Luna è una severa maestra" e "Non temerò alcun male" espongono in maggior dettaglio e con ben altra resa narrativa le idee contenute in questo libro. E tuttavia, l'audacia intellettuale dell'opera, la vera e propria sfrontatezza di sfidare le basi fondamentali della società americana di allora (e per molti versi, ancora oggi della nostra) lascia ammirati: alla fine degli anni '30 dello scorso secolo Heinlein strutturava il programma di una radicale, pressoché completa rivoluzione civica, riscrivendo le basi dell'economia, del diritto e della vita associativa tutta, ordinandole secondo le coordinate di un'idea complessiva di umanità e società tanto visionaria quanto pragmatica. Il risultato è quella utopia razionale e razionalista di cui dicevo. Utopia, come scrive Robert James nella sua postfazione, che solo la prova dei fatti potrebbe confutare, e che mai come oggi sarebbe vitale mettere alla prova dei fatti. Un libro, comunque sia, da leggere e sul quale riflettere.
ddvd
00venerdì 13 agosto 2021 17:19
Molto interessante! [SM=x74927]
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