Racconto analfabeta

mr.si
00giovedì 23 marzo 2006 11:27
Era una di quelle solite giornate che rimangono sole con il tempo a guardarsi, finché o l’uno o l’altro decidono di smettere, cambiando osservazione, magari lungo il viale: una mareggiata di ghiaia, da dove sbuca con fatica un uomo con la gola spalancata, frutto di un ultimo litigio che, forse tra qualche secondo gli costerà il respiro. Ma andiamo a gradi, oggi mi sento un gambero di montagna e giacché prima ero il tempo, continuo dal passato, da ciò che ora non può essere cambiato.

La fontana era colma di ronzii, di lingue slacciate all’ultima parola, di canzoni interrotte dai panni strizzati, di risate chiuse trai denti e pronte a far ritorno a casa. Il pomeriggio si chiudeva da dentro, la sera cominciava a stendersi sul cielo, le donne rimboccavano lo zinale e scarrozzavano le stanchezze su per la strada che portava dritta al paese. Era un ritorno perfetto, senza pensieri, se non quelli della gola spalancata che le precedeva di qualche passo dalla piazza. Questa vociferava intorno, in cerca di un tatto che potesse chiuderle la ferita che, avanzava con i suoi tormenti, balbettava con i suoi vaneggiamenti. Ma il resto e le donne non capivano, passavano solo con qualche manciata di saggia morale: “Ben gli sta! La prossima volta si tirerà fuori con la gola sana”. Presto, con l’ultimo sbadiglio del pomeriggio rientrarono in casa, lasciando la gola, l’uomo, solo nella piazza dove il sangue e il selciato avevano scritto la morte che, non aveva pagato le risate e la bontà di chi trai suoi passi aveva lasciato un Dio.
Nichilista errante
00giovedì 23 marzo 2006 22:55
con le metafore riesci a creare un universo di non senso nel quale tutto viene risucchiato...... la frattura fre significato e significante diviene totale, tanto che è impossibile ricondurre la metafora al reale. questo racconto lascia una leggera inquietudine, però per quanto ci provi non riesco a capirne il significato...... forse non ne ha, forse lo ha nascosto, forse non deve avere. bravo Stefano, ave [SM=g27811]
mr.si
00sabato 25 marzo 2006 08:23
Questo racconto non ha proprio un senso preciso, o forse ce ne ha parecchi: tutte quelle storie che racchiudono un passato e un futuro, un'epoca di lavandare e di impiegate dalla gola spalancata.

ciao [SM=g27822]
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