Predicare il vangelo per aiutare i fratelli

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SilvioDiacono
giovedì 22 aprile 2010 10:23
Ciao cari amici,

la prima lettura della liturgia di oggi è per me davvero molto bella.
Si narra dell’episodio degli Atti degli Apostoli nel quale Filippo (uno dei primi 7 diaconi della Chiesa primitiva), condotto dallo Spirito, incontra un pagano (un eunuco etiope) e gli spiega le Scritture. Alla fine lo battezza.

Questa lettura mi commuove sempre molto, prima di tutto perchè mi dà una risposta alla domanda: “chi è il diacono e cosa deve fare il diacono”.
Credetemi che questa domanda continua ad essere posta nella comunità diaconale, in quanto il diaconato permanente è stato reintrodotto nella Chiesa Cattolica romana solo dal Concilio Vaticano II, dopo 1000 anni di oblio. Nella nostra diocesi di Piacenza i primi diaconi permanenti sono stati ordinati 25 anni fa.

Ma in realtà questa lettura ci mostra come ogni battezzato, veramente trasformato dall’incontro con il risorto, dovrebbe comportarsi nella propria vita.

Quante persone ci sono accanto a noi, come questo uomo degli Atti, che cercano delle risposte nella vita ma non trovano nessuno che spieghi loro il significato delle Scritture?
Quante persone forse se ne vanno sconsolate (come queste carovane del deserto descritte nel brano degli Atti) perchè scandalizzate dal male del mondo e non riescono a vedere oltre i segni della resurrezione?
Quante persone, nostri fratelli, non sono in grado di leggere nel Vangelo e nella Bibbia in genere la Parola di Dio per loro e per la loro vita?
Quanti battezzati che, in realtà, non sanno neanche più cosa significa essere battezzati?

Noi dobbiamo andare a cercare questi uomini nelle carovane della nostra vita sfrenata del terzo millennio.
Dobbiamo andare a dire ancora che il Battesimo ci ha resi persone “profumate” di quel crisma che cambia la nostra vita e la vita di chi ci sta intorno.

Dobbiamo mostrare che il Battesimo ci ha resi sacerdoti, in quanto abilitati a chiamare il nostro Dio, non più con un nome impersonale, ma “Abbà”, Padre mio; ci ha resi capaci di avere un rapporto filiale di fiducia con Dio e in grado di elevare fino a lui, come dei sacerdoti, le nostre preghiere e quelle dei nostri fratelli.

Dobbiamo mostrare che il Battesimo ci ha resi profeti, perchè siamo capaci di ascoltare la Parola e capire che cosa Dio dice alla nostra vita e alla vita dei nostri fratelli e siamo capaci, come Filippo, di aiutarli in questa comprensione.

Dobbiamo infine mostrare che siamo re, come re è Gesù. Siamo re perchè, con la forza dello Spirito, non siamo più dominati dalle cose e dai nostri egoismi, ma le dominiamo e regnamo su di esse. Ciò che ci domina è l’amore per gli altri. Siamo re sui nostri egoismi e sulle cose e siamo servi verso i nostri fratelli, così come è stato Gesù, e così come sono stati i suoi primi seguaci, come ad esempio Stefano, Filippo, ecc...

Buona giornata nel Signore !
Conny1810
giovedì 22 aprile 2010 17:01
E' vero, come cristiani autentici, non dobbiamo avere paura di parlare dell'amore di Gesù e della Sua bontà. Qualche volta quando parlo con qualcuno delle mie esperienze di Gesù, noto un pò di stupore ma anche il desiderio di provare quelle sensazioni bellissime che cerco di spiegare. La testimonianza più bella è data dalla gioia che riusciamo a trasmettere e dalla serenità che dimostriamo nell'affrontare le prove della vita. l'esempio vale più di tante parole e se abbiamo in noi il desiderio di aiutare chi è nella difficoltà, Dio ci renderà Suo strumento e ci farà incontrare le persone che stanno ancora cercando la Verità per poter trasmettere loro un pò della Sua luce.
Conny1810
mercoledì 8 settembre 2010 18:28
Re:
SilvioDiacono, 22/04/2010 10.23:

Ciao cari amici,

la prima lettura della liturgia di oggi è per me davvero molto bella.
Si narra dell’episodio degli Atti degli Apostoli nel quale Filippo (uno dei primi 7 diaconi della Chiesa primitiva), condotto dallo Spirito, incontra un pagano (un eunuco etiope) e gli spiega le Scritture. Alla fine lo battezza.

Questa lettura mi commuove sempre molto, prima di tutto perchè mi dà una risposta alla domanda: “chi è il diacono e cosa deve fare il diacono”.
Credetemi che questa domanda continua ad essere posta nella comunità diaconale, in quanto il diaconato permanente è stato reintrodotto nella Chiesa Cattolica romana solo dal Concilio Vaticano II, dopo 1000 anni di oblio. Nella nostra diocesi di Piacenza i primi diaconi permanenti sono stati ordinati 25 anni fa.

Ma in realtà questa lettura ci mostra come ogni battezzato, veramente trasformato dall’incontro con il risorto, dovrebbe comportarsi nella propria vita.

Quante persone ci sono accanto a noi, come questo uomo degli Atti, che cercano delle risposte nella vita ma non trovano nessuno che spieghi loro il significato delle Scritture?
Quante persone forse se ne vanno sconsolate (come queste carovane del deserto descritte nel brano degli Atti) perchè scandalizzate dal male del mondo e non riescono a vedere oltre i segni della resurrezione?
Quante persone, nostri fratelli, non sono in grado di leggere nel Vangelo e nella Bibbia in genere la Parola di Dio per loro e per la loro vita?
Quanti battezzati che, in realtà, non sanno neanche più cosa significa essere battezzati?

Noi dobbiamo andare a cercare questi uomini nelle carovane della nostra vita sfrenata del terzo millennio.
Dobbiamo andare a dire ancora che il Battesimo ci ha resi persone “profumate” di quel crisma che cambia la nostra vita e la vita di chi ci sta intorno.

Dobbiamo mostrare che il Battesimo ci ha resi sacerdoti, in quanto abilitati a chiamare il nostro Dio, non più con un nome impersonale, ma “Abbà”, Padre mio; ci ha resi capaci di avere un rapporto filiale di fiducia con Dio e in grado di elevare fino a lui, come dei sacerdoti, le nostre preghiere e quelle dei nostri fratelli.

Dobbiamo mostrare che il Battesimo ci ha resi profeti, perchè siamo capaci di ascoltare la Parola e capire che cosa Dio dice alla nostra vita e alla vita dei nostri fratelli e siamo capaci, come Filippo, di aiutarli in questa comprensione.

Dobbiamo infine mostrare che siamo re, come re è Gesù. Siamo re perchè, con la forza dello Spirito, non siamo più dominati dalle cose e dai nostri egoismi, ma le dominiamo e regnamo su di esse. Ciò che ci domina è l’amore per gli altri. Siamo re sui nostri egoismi e sulle cose e siamo servi verso i nostri fratelli, così come è stato Gesù, e così come sono stati i suoi primi seguaci, come ad esempio Stefano, Filippo, ecc...

Buona giornata nel Signore !



le cose che hai scritte sono molto belle, ma secondo me, quello che più interessa alle persone del giorno d'oggi, è di riuscire ad essere felici, contenti di vivere nella quotidianità senza temere per il domani. Noi come veri cristiani, dovremmo riuscire ad essere di esempio, dovremmo perciò essere persone rese gioise e ottimiste dalla certezza che è Dio a dirigere la nostra vita e che, qualsiasi siano le prove che dovremmo affrontare, non ci mancherà mai il Suo aiuto. L'ottimismo nasce da questa certezza.

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