Politiche 2018

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Carlo Maria
00sabato 10 febbraio 2018 09:31
Sono curioso: qual è l'orientamento dei forumisti? Il quadro, per me, è il più desolante di sempre: vedo pressoché solo schieramenti di destra, per lo più sovrapponibili.
Juan Galvez
00sabato 10 febbraio 2018 10:57
Re:
Carlo Maria, 10/02/2018 09.31:

Sono curioso: qual è l'orientamento dei forumisti? Il quadro, per me, è il più desolante di sempre: vedo pressoché solo schieramenti di destra, per lo più sovrapponibili.


Chiunque sia, chi si pronunci per uscire dall'euro e dalla UE.

V.

Carlo Maria
00domenica 11 febbraio 2018 12:32
Re: Re:
Juan Galvez, 10/02/2018 10.57:


Chiunque sia, chi si pronunci per uscire dall'euro e dalla UE.

V.





Già. Ma questo significa votare per forza la destra sociale: Lega, Casapound o Fratelli d'Italia. A sinistra solo Potere al Popolo non ha una posizione filoeuropeista, ma anche loro non ne sono apertamente contrari. Nel loro programma c'è scritto che sono contrari all'Europa dei trattati, che siano da stracciare... ma non parlano di uscita e, come ti ho detto via e-mail mi pare, quando abbiamo chiesto una posizione netta sul tema, loro hanno rifuggito la risposta e detto che il programma era quello.
Juan Galvez
00domenica 11 febbraio 2018 14:39
Re: Re: Re:
Carlo Maria, 11/02/2018 12.32:




Già. Ma questo significa votare per forza la destra sociale: Lega, Casapound o Fratelli d'Italia. A sinistra solo Potere al Popolo non ha una posizione filoeuropeista, ma anche loro non ne sono apertamente contrari. Nel loro programma c'è scritto che sono contrari all'Europa dei trattati, che siano da stracciare... ma non parlano di uscita e, come ti ho detto via e-mail mi pare, quando abbiamo chiesto una posizione netta sul tema, loro hanno rifuggito la risposta e detto che il programma era quello.

Tra due destre, inevitabile scegliere quella non contraria agli interessi dell'Italia. Chiunque sia per la UE è a destra. Anzi: chiunque non sia contrario chiaramente alla UE è a destra. Quindi: tra due destre sceglierò quella non contraria agli interessi dell'Italia.

V.


Sashimi
00mercoledì 28 febbraio 2018 23:08

In questi giorni il paese sembra un misto tra Bengodi, l'Arcadia, l'Eden, Utopia, Las Vegas e la Playboy Mansion. I problemi sono tutti risolti o di imminente risoluzione, a seconda che chi parla sia già in carica o aspiri a esserlo. Miliardi a grappoli, a pioggia, per tutti, offerti da persone sorridenti, affabili, dinamiche, fattive. Sul pezzo.

Vien quasi da pensare che le elezioni bisognerebbe tenerle ogni giorno, o quasi.

O, all'opposto, fare in modo che la data venisse pocrastinata indefinitamente, così da poter vivere in eterno questo sabato del villaggio...

(cosa che a qualcuno non spiacerebbe, anche se temo per motivi affatto diversi da quello di prolungare sine die la beatitudine degli elettori).


Sash
Juan Galvez
00giovedì 1 marzo 2018 21:20
Re:
Sashimi, 28/02/2018 23.08:



Vien quasi da pensare che le elezioni bisognerebbe tenerle ogni giorno, o quasi.

O, all'opposto, fare in modo che la data venisse pocrastinata indefinitamente, così da poter vivere in eterno questo sabato del villaggio...



Ci arriveremo.

V.

Carlo Maria
00venerdì 23 marzo 2018 19:28
E tra una cosa e l'altra, l'ipotesi che il PD risorga dalle ceneri alleandosi col M5S non la vedo ancora come impossibile.
I termini d'alleanza tra la la Lega e i Grillini sono brutti assai, da quanto emergeva nei giorni scorsi: condividerebbero il desiderio di levarsi dalle palle la legge Fornero, ma nulla si dice in merito all'uscita dall'Europa, che è il tema principale. Inevitabile, dato il parere pentastellato in merito.
Solo a me l'unione di PD e M5S sembrerebbe la soluzione peggiore possibile? Non che il governo tecnico da tanti già annunciato sia una soluzione migliore...
Juan Galvez
00venerdì 23 marzo 2018 19:49
Re:
Carlo Maria, 23/03/2018 19.28:

(...)
Solo a me l'unione di PD e M5S sembrerebbe la soluzione peggiore possibile? Non che il governo tecnico da tanti già annunciato sia una soluzione migliore...

Horror story.

V.


koala3
00lunedì 26 marzo 2018 11:03
Re:
Carlo Maria, 23/03/2018 19.28:

E tra una cosa e l'altra, l'ipotesi che il PD risorga dalle ceneri alleandosi col M5S non la vedo ancora come impossibile.
I termini d'alleanza tra la la Lega e i Grillini sono brutti assai, da quanto emergeva nei giorni scorsi: condividerebbero il desiderio di levarsi dalle palle la legge Fornero, ma nulla si dice in merito all'uscita dall'Europa, che è il tema principale. Inevitabile, dato il parere pentastellato in merito.
Solo a me l'unione di PD e M5S sembrerebbe la soluzione peggiore possibile? Non che il governo tecnico da tanti già annunciato sia una soluzione migliore...


Credo che stare all'opposizione al momento faccia loro più comodo; è forse la loro unica speranza di non dover finalmente demolire il dannoso PD. Perchè poi togliere le castagne dal fuoco ai 5Stelle?
Più in generale però tutti quelli che hanno fatto certi pronostici sulle alleanze hanno sbagliato (ricordate come si dava per certo un Governo PD-Berlusconi?), quindi meglio tacere ed attendere. Non ne verrà comunque fuori nulla di buono.


Juan Galvez
00lunedì 23 aprile 2018 15:08
Confiderei in un PD+5S, dovrebbe portare all'azzeramento di entrambi. Il rischio è però che duri 5 anni...

V.
Juan Galvez
00lunedì 23 aprile 2018 15:09
Confiderei in un PD+5S, dovrebbe portare all'azzeramento di entrambi. Il rischio è però che duri 5 anni...

V.
Juan Galvez
00lunedì 23 aprile 2018 15:09
Confiderei in un PD+5S, dovrebbe portare all'azzeramento di entrambi. Il rischio è però che duri 5 anni...

V.
Carlo Maria
00martedì 15 maggio 2018 12:16
Equilibri delicati.
Svanito per il momento l'incubo di una possibile alleanza tra M5S e PD, resta la consapevolezza che un governo con le forze politiche presenti al parlamento sia di una pochezza incredibile in qualunque caso.
Il binomio Pentastellati-Leghisti mantiene viva la mia fiammella di speranza interiore per l'uscita dall'Europa, ma invero contro l'evidenza dei fatti, dal momento che la contrarietà di Di Maio e del suo partito a tale atto sia una pietra pressoché tombale.
Nel mentre, la flat tax ed il giro di vite sugli immigrati dovrebbero essere i punti su cui sia più facile raggiungere un accordo, e certo non mi fanno impazzire: il secondo invero lo caldeggio anche io... ma lavorando proprio nel settore devo prendere atto del fatto che in cinque anni potrei ritrovarmi a dover cercare un altro lavoro. Tale consapevolezza, se vista con un accettabile anticipo mi dovrebbe smuovere a valutare soluzioni alternative o a investire su me stesso nuovamente per crearmi una nuova nicchia, ma la mia visione personale non deve distrarmi dagli interessi collettivi, che indubbiamente vedrebbero ricadute importanti sulla modifica degli accordi di Dublino relativi all'accoglienza.

Anche il reddito di cittadinanza, che io vedo in modo estremamente negativo e come soluzione profondamente di destra (in questo sono minoritario e ne discuto anche all'interno del partito, che invece lo propugna da almeno vent'anni) in quanto conservativa dello status quo, mi sembra estremamente improponibile ed economicamente insostenibile. Il mio timore è che per attuarlo tolgano il bonus Renzi, che di fatto è stata un'altra soluzione di destra, ma che mi sostiene economicamente. Anche qui non devo anteporre i miei interessi personali, ma non credo di farlo: gli 80 euro di Renzi nascondono in modo vergognoso la contrazione dei salari degli ultimi decenni, al punto che io guadagno, con una laurea, un lavoro nel settore per il quale ho studiato ed un bonus, MENO di quanto guadagnassi 15 anni fa in fabbrica, tuttavia il reperimento di fondi per il reddito di cittadinanza potrebbe necessitare dell'eliminazione di tale soluzione renziana, che tutto sommato si basa sui redditi, per andare ad erogare un sostegno più trasversale.
La Lega è un partito liberista, lo è sempre stato. L'unico appiglio è proprio quello legato all'uscita dall'euro, ma è un lumicino flebile.
Davvero... vedo con una certa sfiducia il prossimo futuro...




Juan Galvez
00martedì 15 maggio 2018 15:57
Re:
Carlo Maria, 15/05/2018 12.16:

Equilibri delicati.
Svanito per il momento l'incubo di una possibile alleanza tra M5S e PD, resta la consapevolezza che un governo con le forze politiche presenti al parlamento sia di una pochezza incredibile in qualunque caso.
Il binomio Pentastellati-Leghisti mantiene viva la mia fiammella di speranza interiore per l'uscita dall'Europa, ma invero contro l'evidenza dei fatti, dal momento che la contrarietà di Di Maio e del suo partito a tale atto sia una pietra pressoché tombale.
Nel mentre, la flat tax ed il giro di vite sugli immigrati dovrebbero essere i punti su cui sia più facile raggiungere un accordo, e certo non mi fanno impazzire: il secondo invero lo caldeggio anche io... ma lavorando proprio nel settore devo prendere atto del fatto che in cinque anni potrei ritrovarmi a dover cercare un altro lavoro. Tale consapevolezza, se vista con un accettabile anticipo mi dovrebbe smuovere a valutare soluzioni alternative o a investire su me stesso nuovamente per crearmi una nuova nicchia, ma la mia visione personale non deve distrarmi dagli interessi collettivi, che indubbiamente vedrebbero ricadute importanti sulla modifica degli accordi di Dublino relativi all'accoglienza.

Anche il reddito di cittadinanza, che io vedo in modo estremamente negativo e come soluzione profondamente di destra (in questo sono minoritario e ne discuto anche all'interno del partito, che invece lo propugna da almeno vent'anni) in quanto conservativa dello status quo, mi sembra estremamente improponibile ed economicamente insostenibile. Il mio timore è che per attuarlo tolgano il bonus Renzi, che di fatto è stata un'altra soluzione di destra, ma che mi sostiene economicamente. Anche qui non devo anteporre i miei interessi personali, ma non credo di farlo: gli 80 euro di Renzi nascondono in modo vergognoso la contrazione dei salari degli ultimi decenni, al punto che io guadagno, con una laurea, un lavoro nel settore per il quale ho studiato ed un bonus, MENO di quanto guadagnassi 15 anni fa in fabbrica, tuttavia il reperimento di fondi per il reddito di cittadinanza potrebbe necessitare dell'eliminazione di tale soluzione renziana, che tutto sommato si basa sui redditi, per andare ad erogare un sostegno più trasversale.
La Lega è un partito liberista, lo è sempre stato. L'unico appiglio è proprio quello legato all'uscita dall'euro, ma è un lumicino flebile.
Davvero... vedo con una certa sfiducia il prossimo futuro...






Obiettivamente non è immaginabile cosa sarà. Non con facilità, quanto meno. Cosa sia la Lega è ancor più difficile dirlo, soprattutto perché il partito è in evoluzione. Per la contingenza, io spero ancora in nuove elezioni; se invece si andrà effettivamente alla costituzione di un governo Lega+5S spero che l'azienda di Casaleggio ne esca infine stritolata.

V.

Sashimi
00martedì 29 maggio 2018 00:33
The Vulnus

Alla fin fine, l'articolo 92 si è rivelato troppo breve e troppo ambiguo. Con twitterosa sentenziosità, per quanto io ami la Costituzione -di cui oggi tutti sono ovviamente esperti, me compreso-, oserei dire mal scritto.

Forse volutamente, forse si volevano lasciare margini di elasticità senza ipernormare tutto. C'era sicuramente una ratio, ma la questione lasciata così aperta ha portato alla situazione d'oggidì.


En passant, noto due cose e narro un aneddoto:

1) Quand'ero piccolo, era convinzione diffusa che il Presidente della Repubblica fosse la massima figura di rappresentanza e simbolo d'unità, ma di fatto contasse poco, molto poco. O almeno questa era l'impressione che ne ricavavo io, da assiduo-obbligato percettore di telegiornali e da avido lettore di giornali e magazine d'attualità (ahimé, leggevo qualsiasi cosa); e da conversazioni in vari ambienti tra famiglia e scuola.

Alla luce di questi ultimi anni, era ovviamente una convinzione fallace. O quantomeno legata alle circostanze e a una classe politica diversa da quella di oggi, con maggioranze espresse da leggi elettorali diverse, in condizioni al contorno diverse. E con mezzi d'informazione che un po' seguivano quella temperie, un po' volevano proprio instradarla.

E però, l'articolo 92 era sempre lo stesso, oggi come allora.


2) Trovo strano che non esista, nel vocabolario politico o giornalistico, un termine o un'espressione coincisa per definire la situazione in cui un Presidente della Repubblica, eletto da un parlamento X con una maggioranza Y, si trova successivamente a nominare (il verbo!), a vidimare o respingere un governo Z potenziale espressione di un nuovo parlamento W.

E' una situazione piuttosto comune e ricorrente, anche perché un settennato supera di due anni la massima durata di una legislatura.

Eppure non solo non esiste qualcosa di analogo, per brevità ed efficacia, all'espressione "anatra zoppa" (lame duck) degli Stati Uniti. Non esiste nemmeno una perfirasi più lunga e articolata.

3) Oggi, nella sala bancomat et quotazioni di borsa in cui m'ero recato (per il bancomat, non per le quotazioni), un drappello di persone d'una certa età discuteva animatamente sul mancato accordo tra PdR in carica e PdC in pectore. Anzi, diciamo pure che litigavano. Una scena mai vista, nel contesto asettico di una banca.

Mai assolutizzare gli aneddoti personali! Non lo farò (preterizione) ma credo dica più di qualcosa sull'impatto che l'evento ha avuto, e sul clima che si è creato.

Sash
Juan Galvez
00martedì 29 maggio 2018 05:31
L'articolo 92 è sicuramente flessibile, più bche ambiguo o mal scritto. E naturalmente figlio di un altro momento storico. Tuttavia l'interpretazione dei maggiori costituzionalisti (e dei costituenti) è stata abbastanza uniforme: il PdC propone, cioè sceglie, i ministri e il PdR li nomina. E sorveglia sull'integrità e dignità alla carica dei prescelti, potendo esercitare ovviamente le sue facoltà di consiglio, indirizzo morale e dissuasione morale. Tuttavia, quanto operato dal PdR (nelle parole da lui pronunciate) è stato un vero intervento di indicazione della linea politica al governo, e francamente nessuna interpretazione estensiva simile dell'art.92 è proponibile senza passare da una repubblica parlamentare a una semipresidenziale.

V.
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