The Vulnus
Alla fin fine, l'articolo 92 si è rivelato troppo breve e troppo ambiguo. Con twitterosa sentenziosità, per quanto io ami la Costituzione -di cui oggi tutti sono ovviamente esperti, me compreso-, oserei dire mal scritto.
Forse volutamente, forse si volevano lasciare margini di elasticità senza ipernormare tutto. C'era sicuramente una ratio, ma la questione lasciata così aperta ha portato alla situazione d'oggidì.
En passant, noto due cose e narro un aneddoto:
1) Quand'ero piccolo, era convinzione diffusa che il Presidente della Repubblica fosse la massima figura di rappresentanza e simbolo d'unità, ma di fatto contasse poco, molto poco. O almeno questa era l'impressione che ne ricavavo io, da assiduo-obbligato percettore di telegiornali e da avido lettore di giornali e magazine d'attualità (ahimé, leggevo qualsiasi cosa); e da conversazioni in vari ambienti tra famiglia e scuola.
Alla luce di questi ultimi anni, era ovviamente una convinzione fallace. O quantomeno legata alle circostanze e a una classe politica diversa da quella di oggi, con maggioranze espresse da leggi elettorali diverse, in condizioni al contorno diverse. E con mezzi d'informazione che un po' seguivano quella temperie, un po' volevano proprio instradarla.
E però, l'articolo 92 era sempre lo stesso, oggi come allora.
2) Trovo strano che non esista, nel vocabolario politico o giornalistico, un termine o un'espressione coincisa per definire la situazione in cui un Presidente della Repubblica, eletto da un parlamento
X con una maggioranza
Y, si trova successivamente a
nominare (il verbo!), a vidimare o respingere un governo
Z potenziale espressione di un nuovo parlamento
W.
E' una situazione piuttosto comune e ricorrente, anche perché un settennato supera di due anni la massima durata di una legislatura.
Eppure non solo non esiste qualcosa di analogo, per brevità ed efficacia, all'espressione "
anatra zoppa" (lame duck) degli Stati Uniti. Non esiste nemmeno una perfirasi più lunga e articolata.
3) Oggi, nella sala bancomat et quotazioni di borsa in cui m'ero recato (per il bancomat, non per le quotazioni), un drappello di persone
d'una certa età discuteva animatamente sul mancato accordo tra PdR in carica e PdC in pectore. Anzi, diciamo pure che litigavano. Una scena mai vista, nel contesto asettico di una banca.
Mai assolutizzare gli aneddoti personali! Non lo farò (preterizione) ma credo dica più di qualcosa sull'impatto che l'evento ha avuto, e sul clima che si è creato.
Sash