Pianeti Extrasolari

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vanni-merlin
00sabato 18 febbraio 2006 15:45
Pianeti Extrasolari


di Marco Palumbo



Dal progetto Ozma iniziato nel 1960 ad oggi col progetto Seti, Seti ottico e Serendip, biologi e astronomi cercano di captare tramite radiotelescopi segnali di origine artificiale provenienti dal cosmo. La frequenza su cui lavorano e' quella dell'idrogeno, elemento piu' diffuso nell'universo.

Un'altra caratteristica che unisce la frequenza dell'idrogeno alle frequenze "vicine", da 1 a 10 GHz, e' la presenza di rumore di fondo dell'universo a intensita' estremamente bassa. Questo permetterebbe comunicazioni a lunghe distanze, facilmente riconoscibili, la frequenza a 1420 MHz, rappresenta un segno di riconoscimento universale.

Da oltre 50 anni trasmettiamo immagini e voci nell'universo tramite onde elettromagnetiche, nel 1974 fu inviato intenzionalmente un messaggio radio in codice verso l'ammasso stellare M13, composto da 100.000 stelle nel messaggio erano racchiuse informazioni riguardante il sistema numerico decimale, gli atomi di idrogeno e carbonio, la molecola di DNA, la morfologia umana, gli elementi del Sistema Solare con la posizione relativa della Terra, le indicazioni di identificazione sul radiotelescopio trasmettitore.

Questi stessi parametri furono poi inviati, tramite una rappresentazione grafica su di una piastra metallica, nello spazio con Pioneer 10.

La sonda era orientata verso Giove venne lanciata nel marzo del 1972.

l'unico particolare che tale messaggio arrivera' tra 23.000 anni alla velocita' della luce.

E' probabile che civilta' piu' vicine alla nostra galassia stiano inviando inconsapevolmente o intenzionalmente segnali alla ricerca di altre civilta', come stiano facendo noi.

Dal SETI(Search for Extraterrestrial Intelligence) ci giungono informazioni interessanti, decine di segnali sono stati captati provenienti dallo spazio, ma attenzione la loro origine e' naturale: Quasar, Pulsar, Radiosorgenti, interferenze galattiche, interferenze satellitari, rumore di fondo.

Fino al 2003 quando l'osservatorio di Arecibo ha rilevato un segnale molto particolare proveniente da un punto situato tra la costellazione dei pesci e quella dell'ariete, a ben 1000 anni luce di distanza, eppure li' oggi non ci sono stelle. Ma 1000 anni fa si! compreso un sistema planetario.

Le recenti scoperte di numerosi sistemi extrasolari hanno confermato che l'esistenza di pianeti attorno alle stelle non e' una peculiarita' del nostro Sole, bensi' un fenomeno diffuso in tutta la galassia.

La prima vera scoperta di un pianeta extrasolare e' avvenuta invece nel 1995, quando e' stata annunciata l'individuazione di un corpo orbitante attorno alla stella 51 Pegasi, la cui massa ammonterebbe a circa 0,5 - 2 volte quella di Giove.

In seguito la ricerca di nuovi pianeti extrasolari ha avuto un incremento impressionante oltre 100 pianeti fin ora osservati, alcuni di essi fanno parte di sistemi simili al nostro.

Un pianeta extrasolare di tipo terrestre (roccioso) e' stato osservato con il Keck Telescope alle Hawaii.

Mentre il telescopio infrarosso orbitante Spitzer della NASA ha catturato la luce proveniente da due pianeti extrasolari precedentemente scoperti con metodi indiretti.

Il pianeta extrasolare piu' piccolo sinora scoperto ha una massa pari ad appena 1/5 di quella di Plutone ed orbita attorno ad una pulsar assieme ad altri tre pianeti, astronomi americani ed europei hanno annunciato la scoperta di ben tre pianeti grandi quanto Nettuno, cioe' solo 15-20 volte la Terra, questo straordinario traguardo rende i pianeti di taglia terrestre ormai alla portata degli astronomi.



da: www.lescienzewebnews.it/astronomia/articoli/art.asp?news=112

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