PICCHIAVA IL FIGLIO SORDOMUTO

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vanni-merlin
00sabato 28 ottobre 2006 09:46
PICCHIAVA IL FIGLIO SORDOMUTO


Nuova misura del gip nei confronti di un trentottenne condannato per maltrattamenti in famiglia. L'operaio non potrà più avvicinarsi al bambino e a sua moglie.



TERNI - Non potrà più avvicinarsi alla residenza protetta dove abitano la ex moglie con i suoi tre figli. Il divieto è stato disposto dal gip nei confronti di un operaio ternano di trentott'anni, già condannato per maltrattamenti in famiglia. Un inferno iniziato anni fa quando la famiglia era ancora riunita sotto lo stesso tetto. Marito e moglie litigavano per i motivi più banali e a farne le spese erano i figli, ancora minorenni, costretti ad assistere alle violente scenate quotidiane.Uno dei due bambini, sordomuto dalla nascita, avrebbe anche ricevuto qualche ceffone di troppo. Proprio per questa ragione il piccolo, che ora ha sei anni, era stato allontanato dalla sua abitazione ternana insieme all'altro fratellino, alla sorella e alla mamma. Nel frattempo l'uomo era stato denunciato e di recente aveva patteggiato una condanna a un anno e otto mesi di reclusione per minacce, ingiurie e aggressioni a moglie e figli. Dopo la denuncia i due coniugi avevano avviato le pratiche di separazione, ma l'uomo non voleva saperne e così per molti mesi ha continuato a perseguitare quella che una volta era la sua famiglia.




Si presentava di fronte alla struttura di accoglienza agli orari più strani, minacciando la donna e prendendo a male parole il responsabile del centro che la ospita. Un incubo senza fine per la quarantenne ternana e i suoi tre bambini che, per fortuna, stavolta non si sono ritrovati soli e indifesi. I servizi sociali si sono subito messi in moto finchè il gip, su richiesta del pm Elisabetta Massini, non ha fatto scattare il divieto nei confronti del trentottenne.




La squadra mobile gli ha già notificato il provvedimento e ora avrà il compito di controllare che non venga violato. Si tratta dell'ennesimo caso di maltrattamenti in famiglia che si registra nel Ternano. Il più clamoroso risale all'agosto scorso quando un albanese di 34 anni, residente a Montefranco, fu arrestato per aver ridotto il figlio di appena due anni e mezzo in precarie condizioni di salute. Il piccolo, denutrito e affetto da rachitismo, fu tenuto segregato nella casa prigione per paura del malocchio dei vicini. Nei giorni scorsi il padre è stato scarcerato, ma con l'obbligo di non avere contatti con la giovane moglie e il figlioletto che sta ritornando lentamente alla normalità.





Fonte: Corriere dell'Umbria


da: www.ventosociale.it/ventosociale/index.php?option=content&task=view...

[Modificato da vanni-merlin 28/10/2006 9.46]

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