MORTO AMBROGIO FOGAR..L'ULTIMO AVVENTURIERO..

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skorpion61
00mercoledì 24 agosto 2005 17:49
E' morto Ambrogio Fogar, da 13 anni respirava grazie alle macchine


Aveva sessantaquattro anni e dal 1992 era paralizzato a seguito di un incidente automobilistico durante il rally Parigi-Mosca-Pechino. Sportivo estremo di fama internazionale, Ambrogio Fogar comunicava e respirava solo attraverso le macchine. L'eroe solitario, l'autore di mille imprese avventurose, tra cui la più difficile di tutte, la malattia, se n'è andato così con lo stesso coraggio con cui aveva affrontato le sfide che il suo animo inquieto gli imponeva. Il decesso è avvenuto nell'abitazione di via Crescenzago, poco prima delle due di notte. Negli ultimi anni le sue condizioni di salute erano notevolmente peggiorate. Fogar era nato a Milano il 13 agosto 1941.
Determinato e pieno di vita, Fogar aveva trasformato la sua condizione di infermità in un'attività intellettuale molto florida. Autore di diversi libri in cui affrontata il tema delle sfide della vita, in occasione dell'uscita del suo ultimo libro, Controvento, due mesi fa, anche se sconsigliato da molti, Fogar aveva manifestato il desiderio di recarsi in Cina, per sottoporsi alle cure di un neurochirurgo che sperimenta l'utilizzo delle staminali. E proprio in relazione alla ricerca scientifica in questo campo, Fogar è stato di recente uno dei testimonial del referenduma sulla procreazione assistita a favore del "Sì", svoltosi in Italia lo scorso giugno.
Le mille avventure di Ambrogio Fogar rimarranno nella leggenda. Tra queste spicca il giro del mondo in barca a vela, compiuto nel 1974, da Est verso Ovest, contro le correnti e il senso dei venti. Poi la circumnavigazione dell'Antartide nel 1978 quando la sua barca, il Solitario, viene affondata da un'orca. Lui, dopo 74 giorni di deriva, si salva miracolosamente, ma il suo compagno, il giornalista Mauro Mancini, muore. Poi la consegna al grande pubblico, quello televisivo, con la trasmissione Jonathan, dimensione avventura.
A stroncare la sua vita attiva ci pensa l'ennesima avventura nel deserto: durante il rally Parigi-Mosca-Pechino, la macchina su cui viaggia si capovolge, e Fogar si ritrova con la seconda vertebra cervicale spezzata e il midollo spinale tranciato. E' la paralisi totale e permanente. Che non è però la fine delle sue imprese: nell'estate del 1997 compie un giro d'Italia in barca a vela su una sedia a rotelle basculante. L'"Operazione Speranza", questo il nome dato all'impresa, porta avanti una campagna di sensibilizzazione nei confronti delle persone disabili, destinate a vivere su una carrozzella
.






MA NOI VOGLIAMO RICORDARLO COSI:



unangelonelcielo2
00mercoledì 24 agosto 2005 21:42



CARA



sei sempre attenta......... alle notizie + importanti.


E' vero ...FOGART è stato x la mia generazione UN VERO MITOOOO






La sua è una storia importante, vera e umana.


La storia di un uomo che, affascinato dall'incognito, dotato di uno spirito libero e avventuroso, scelse di sfidare la natura, vincendo molte battaglie, perdendone alcune.
Fin da giovanissimo coltiva la passione per l'avventura. A soli diciotto anni attraversa le Alpi con gli sci per ben due volte. Successivamente si dedica al volo: al suo 56° lancio con il paracadute subisce un grave incidente, ma si salva con grande fortuna. La paura e lo spavento non lo fermano e arriva ad ottenere il brevetto di pilota per piccoli aerei acrobatici. Nasce poi un grande amore per ....il mare.
Le sue lunghe e incontaminate distese di un azzurro che alle volte fanno male agli occhi, la sua solitudine e il suo pericolo, due costanti che faranno parte, come una seconda pelle, del suo essere.
Eppure nemmeno le sue disavventure lo fermano.
Infine decide di provare anke con l'auto .......non è il suo mezzo, non gli è congeniale: ma lo spirito di iniziativa lo spinge fatalmente all'ennesima prova e la sua auto si capovolge.
Purtroppo stavolta non si salva e rimane paralizzato.
Nemmeno questo ferma il suo spirito d'avventura, anche se malato, si rimette in gioca x solcare di nuovo il suo...mare, dimostrando che nulla è impossibile, anche per persone relegate su una sedia a rotelle, partecipando ad un giro d'Italia in barca a vela, eh si anke così si ..possono (se è loro consentito) fare cose grandiose....

""Quando sei così, non hai alternative. Più del coraggio serve la speranza, la fede in Dio, la forza che ti dà una persona amica"
Non arrendersi, mai, queste le sue parole.





E così vogliamo ricordarti...... forte fino all'ultimo!



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