MAXI TEX 27 I tre fratelli Bill - Mauro Boselli & Alessandro Piccinelli

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BertAdams
00mercoledì 7 ottobre 2020 09:50
MAXI TEX 27 I tre fratelli Bill - Mauro Boselli & Alessandro Piccinelli
Albo dalle sensazioni contrastanti che in alcuni momenti ho trovato persino bello, per poi ripiombare nei solito triste andazzo attuale, salvo poi risalire un po' in superficie.
Poco meno di 300 pagine che se non soddisfano, per i motivi che proverò a spiegare eppure mostrano qualche spiraglio di luce.
Se solo Boselli si risolvesse per questi ultimi..
Mi sembra però opportuno partire dal lavoro di Piccinelli. Nella sterminata pletora di disegnatori appartenenti allo staff davvero non riesco più a distinguere i vari autori, tanto che di Alessandro mi sembra di ricordare solo una certa somiglianza di stile con Villa.
Bravo si, ma senza restare impresso nella memoria.
Bene, in questa avventura molto anni '50 mi pare di poter dire che si sia rifatto a quegli straordinari artigiani dell'epoca, i Muzzi, i Gamba, gli Uggeri, il grande d'Amy.
Forse a parte l'ultimo, non certo dei mostri sacri del fumetto, eppure così avventurosi.
Ecco, mi ha fatto piacere rivedere delle tavole apparentemente più "grezze", in grado, forse proprio per questo, di esaltare l'azione.

Tornando al racconto, il primo terzo è stato a tratti divertente. Bella la presentazione dei tre fratelli, ognuno con il suo carattere distintivo, Black il più in gamba con quell'aria un po' sinistra, Sam copia conforme all'originale di Gros-Jean
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e Kid il giovane dongiovanni.
Faccio notare la semplicità dei nomi inventati da GLBonelli in confronto con quelli creati da Borden. E lo stesso vale soprattutto per i pellerossa che una volta si chiamavano Piccola Volpe o Nuvola Rossa che ti rimanevano subito impressi, da quelli recenti filologicamente più corretti ma astrusi di cui dieci secondi dopo non ricordi più.

Tutto fila abbastanza liscio fino
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. E qui purtroppo entra in azione il Boselli attuale. Leggere la discussione tra i tre e i viaggiatori è di una pallosità estrema. Accuse e ringraziamenti seguti da ringraziamenti e accuse e spiegazioni chilometriche, quando bastavano due parole e finirla lì.
Stessa situazione quando entrano in gioco Tex e Carson. Finché c'è da sparare tutto bene e apprezzabile. Poi si comincia a parlare con il frate, con il peones ed ecco puntuale lo sbrodolamento.

Una sequela di quanto sieti bravi, fighi, forti, belli, da far piangere i vitelli.
L'apice poi lo si raggiunge quando i nostri raggiungono
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Direi che la mielosaggine qui tocca vette inimmaginabili e insopportabili. Aggiungo anche che è molto improbabile che
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Strana anche la presentazione postuma dei tre da parte di Carson, anche qui con una serie di esagerazioni che ho tollerato solo nello spirito un po' d'antan del racconto.

Ancor più indigiribili tutti i richiami a storie pregresse - e vabbè - e addirittura future e per future intendo non ancora programmate!!! Ma che senso ha?

Il danno vero è dovuto proprio a questo voler spingere sulla continuity. Infatti quel bastardone di Tiago, appena lasciato
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E vedere Tex che si autocolpevolizza, a ragione, dei guai attuali è doloroso quanto squallido. Come si fa a non rendersi conto che un eroe come Tex non può lasciare le cose a metà, senza diventare indirettamente responsabile dei crimini e come questo sia distruggere il personaggio.
E poco importa che in Massacro, per una volta, sia successo. Quella è una storia capolavoro assoluto, di una bellezza irraggiungibie.

Dopo le recriminazioni e il solito Carson rompicoglioni che si lamenta dell'età anche se gli sforzi richiesti sono fatti nel tentativo di ritrovare un amico, finalmente si ritorna a sparatorie, agguati, ecc. e si respira.
Non mancano certo i personaggi grigi, non proprio marci ma neanche limpidi che Boselli infila immancabilmente ovunque. E proseguono - potevano mancare? - anche gli proloqui, i soliloqui e i dialoghi mostre.

Per fortuna l'avventura però non manca e non ci addormenta.

Tutto bene dunque? No.
Il finale a tarallucci e vino per esempio è talmente bizzarro che non me lo riesco a spiegare. Va bene lasciare andare i pesci piccoli, tuttavia qui si perdonano
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. Che qualcuno nel frattempo per colpa di questi sia finito al creatore
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pazienza.
Tex è diventato democristiano, oltreché terribilmente politicamente corretto.

Peccato davvero che siano proprio Tex e Carson quelli che rovinano il buono fatto da Boselli da altre parti. Molto meglio i fratelli Bill. Comincio a credere che la sindrome di Nizzi abbia contagiato il collega, ovvero che l'overdose di Tex glielo abbia fatto andare in odio e faccia di tutto per rovinarne il ricordo ai lettori...
jelem
00mercoledì 7 ottobre 2020 10:26
E le tre sorelle Grace?
C.Palomar
00giovedì 8 ottobre 2020 00:56
Re: MAXI TEX 27 I tre fratelli Bill - Mauro Boselli & Alessandro Piccinelli
BertAdams, 07/10/2020 09:50:

di Alessandro mi sembra di ricordare solo una certa somiglianza di stile con Villa.
Bravo si, ma senza restare impresso nella memoria.




Il copertinista di Zagor non resta impresso nella memoria? Mazza, aoh [SM=x74933]
ddvd
00giovedì 8 ottobre 2020 11:40
Re: Re: MAXI TEX 27 I tre fratelli Bill - Mauro Boselli & Alessandro Piccinelli
C.Palomar, 08/10/2020 00:56:




Il copertinista di Zagor non resta impresso nella memoria? Mazza, aoh [SM=x74933]



[SM=x74932]
BertAdams
00giovedì 8 ottobre 2020 14:36
Re: Re: MAXI TEX 27 I tre fratelli Bill - Mauro Boselli & Alessandro Piccinelli
C.Palomar, 08/10/2020 00:56:




Il copertinista di Zagor non resta impresso nella memoria? Mazza, aoh [SM=x74933]




Beh, per uno che legge Zagor è impossibile. Io che Zagor lo evito come la peste [SM=x74970] e vedo Piccinelli ogni 3 anni (di media) inframezzato ad altri 30 o 40 colleghi, faccio un po' fatica...
C.Palomar
00giovedì 8 ottobre 2020 15:22
Re: Re: Re: MAXI TEX 27 I tre fratelli Bill - Mauro Boselli & Alessandro Piccinelli
BertAdams, 08/10/2020 14:36:




Beh, per uno che legge Zagor è impossibile. Io che Zagor lo evito come la peste [SM=x74970] e vedo Piccinelli ogni 3 anni (di media) inframezzato ad altri 30 o 40 colleghi, faccio un po' fatica...




Perdonami, va bene tutto, avere idee diverse su un fumetto o su un autore. Ma giudicare un autore come un signor nessuno solo perché non appare regolarmente su Tex mi sembra un po' eccessivo. Altrimenti cosa si fa, si valuta Breccia per il Texone facendo finta che non abbia fatto altro? O Kubert? [SM=x74930]
BertAdams
00giovedì 8 ottobre 2020 16:19
Re: Re: Re: Re: MAXI TEX 27 I tre fratelli Bill - Mauro Boselli & Alessandro Piccinelli
C.Palomar, 08/10/2020 15:22:




Perdonami, va bene tutto, avere idee diverse su un fumetto o su un autore. Ma giudicare un autore come un signor nessuno solo perché non appare regolarmente su Tex mi sembra un po' eccessivo. Altrimenti cosa si fa, si valuta Breccia per il Texone facendo finta che non abbia fatto altro? O Kubert? [SM=x74930]

Perdonami tu, ma non hai capito una mazza [SM=x74930]
Chi ha detto che Piccinelli sia un signor nessuno?
Ho solo detto che IO non riesco a distinguerlo tra i tanti che disegnano Tex.
Una volta erano in cinque, molto diversi uno dall'altro e quindi facilmente riconoscibili. Senza contare che passava molto meno tra un'uscita e l'altra dello stesso autore.

Ora è molto più difficile...
Carlo Maria
00giovedì 8 ottobre 2020 17:00
Re: MAXI TEX 27 I tre fratelli Bill - Mauro Boselli & Alessandro Piccinelli
BertAdams, 07/10/2020 09:50:

Albo dalle sensazioni contrastanti che in alcuni momenti ho trovato persino bello, per poi ripiombare nei solito triste andazzo attuale, salvo poi risalire un po' in superficie.
Poco meno di 300 pagine che se non soddisfano, per i motivi che proverò a spiegare eppure mostrano qualche spiraglio di luce.
Se solo Boselli si risolvesse per questi ultimi..
Mi sembra però opportuno partire dal lavoro di Piccinelli. Nella sterminata pletora di disegnatori appartenenti allo staff davvero non riesco più a distinguere i vari autori, tanto che di Alessandro mi sembra di ricordare solo una certa somiglianza di stile con Villa.
Bravo si, ma senza restare impresso nella memoria.
Bene, in questa avventura molto anni '50 mi pare di poter dire che si sia rifatto a quegli straordinari artigiani dell'epoca, i Muzzi, i Gamba, gli Uggeri, il grande d'Amy.
Forse a parte l'ultimo, non certo dei mostri sacri del fumetto, eppure così avventurosi.
Ecco, mi ha fatto piacere rivedere delle tavole apparentemente più "grezze", in grado, forse proprio per questo, di esaltare l'azione.

Tornando al racconto, il primo terzo è stato a tratti divertente. Bella la presentazione dei tre fratelli, ognuno con il suo carattere distintivo, Black il più in gamba con quell'aria un po' sinistra, Sam copia conforme all'originale di Gros-Jean
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e Kid il giovane dongiovanni.
Faccio notare la semplicità dei nomi inventati da GLBonelli in confronto con quelli creati da Borden. E lo stesso vale soprattutto per i pellerossa che una volta si chiamavano Piccola Volpe o Nuvola Rossa che ti rimanevano subito impressi, da quelli recenti filologicamente più corretti ma astrusi di cui dieci secondi dopo non ricordi più.

Tutto fila abbastanza liscio fino
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. E qui purtroppo entra in azione il Boselli attuale. Leggere la discussione tra i tre e i viaggiatori è di una pallosità estrema. Accuse e ringraziamenti seguti da ringraziamenti e accuse e spiegazioni chilometriche, quando bastavano due parole e finirla lì.
Stessa situazione quando entrano in gioco Tex e Carson. Finché c'è da sparare tutto bene e apprezzabile. Poi si comincia a parlare con il frate, con il peones ed ecco puntuale lo sbrodolamento.

Una sequela di quanto sieti bravi, fighi, forti, belli, da far piangere i vitelli.
L'apice poi lo si raggiunge quando i nostri raggiungono
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Direi che la mielosaggine qui tocca vette inimmaginabili e insopportabili. Aggiungo anche che è molto improbabile che
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Strana anche la presentazione postuma dei tre da parte di Carson, anche qui con una serie di esagerazioni che ho tollerato solo nello spirito un po' d'antan del racconto.

Ancor più indigiribili tutti i richiami a storie pregresse - e vabbè - e addirittura future e per future intendo non ancora programmate!!! Ma che senso ha?

Il danno vero è dovuto proprio a questo voler spingere sulla continuity. Infatti quel bastardone di Tiago, appena lasciato
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E vedere Tex che si autocolpevolizza, a ragione, dei guai attuali è doloroso quanto squallido. Come si fa a non rendersi conto che un eroe come Tex non può lasciare le cose a metà, senza diventare indirettamente responsabile dei crimini e come questo sia distruggere il personaggio.
E poco importa che in Massacro, per una volta, sia successo. Quella è una storia capolavoro assoluto, di una bellezza irraggiungibie.

Dopo le recriminazioni e il solito Carson rompicoglioni che si lamenta dell'età anche se gli sforzi richiesti sono fatti nel tentativo di ritrovare un amico, finalmente si ritorna a sparatorie, agguati, ecc. e si respira.
Non mancano certo i personaggi grigi, non proprio marci ma neanche limpidi che Boselli infila immancabilmente ovunque. E proseguono - potevano mancare? - anche gli proloqui, i soliloqui e i dialoghi mostre.

Per fortuna l'avventura però non manca e non ci addormenta.

Tutto bene dunque? No.
Il finale a tarallucci e vino per esempio è talmente bizzarro che non me lo riesco a spiegare. Va bene lasciare andare i pesci piccoli, tuttavia qui si perdonano
Testo nascosto - clicca qui
. Che qualcuno nel frattempo per colpa di questi sia finito al creatore
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pazienza.
Tex è diventato democristiano, oltreché terribilmente politicamente corretto.

Peccato davvero che siano proprio Tex e Carson quelli che rovinano il buono fatto da Boselli da altre parti. Molto meglio i fratelli Bill. Comincio a credere che la sindrome di Nizzi abbia contagiato il collega, ovvero che l'overdose di Tex glielo abbia fatto andare in odio e faccia di tutto per rovinarne il ricordo ai lettori...




Alla fine il tuo commento è condivisibile pressoché in toto, anzi: è troppo generoso su un aspetto che ritengo fondamentale e su cui mi soffermerò dopo. Mi discosto solo per quanto riguarda i disegni, che io ho proprio apprezzato e gustato molto.
Ammetto inoltre che questa storia mi ha divertito mooolto più di quella mensile di Ruju, che tu consideri sufficiente.
È vero che è imperfetta e che ha momenti di stanca e di chiacchiere, però di avventura, come tu stesso scrivi, ce n'è davvero tanta, qui. I tre Bill sono molto ben delineati, così come diversi altri comprimari hanno i propri spazi, vedasi Flanagan o Kurt.

SPOILER

Ciò che invece mi sta molto meno bene, ed è registro del Boselli degli ultimi anni, è il fatto che Tex e Kit siano in secondo piano. Se da un lato la costruzione dei tre fratelli Bill è ottima (e a pagina 26 può già dirsi completata), il continuo ostinarsi a focalizzare la propria attenzione su costoro e non sul duo principale è un reato. Di fatto, pensiamoci: Black Bill ha ideato un piano che punisce rancheros messicani, trafficanti d'armi, traditori chirichahuas. Nel mentre, libera Cochiss dalle mani nemiche.
E Tex? Salva uno schiavo di colore, elimina qualche messicano dallo scenario secondario (quello di Flanagan e di Sam Bill), fa la parte della cavalleria nel salvare la pelle di Cochiss, Kid e Black. Gli eroi della storia sono altri e ciò non deve capitare.
C.Palomar
00giovedì 8 ottobre 2020 19:40
Re: Re: Re: Re: Re: MAXI TEX 27 I tre fratelli Bill - Mauro Boselli & Alessandro Piccinelli



E figurati se non si va, come sempre, a insultare ( [SM=x74930] )
Ho solo fatto notare che liquidare un disegnatore come uno che "si dimentica facilmente" senza nemmeno valutare la sua carriera è un po', come dire, incauto.
Però, appena si fa una critica... Lancia in resta [SM=x74868] [SM=x74909]
Carlo Maria
00giovedì 8 ottobre 2020 20:04
Re: Re: Re: Re: Re: MAXI TEX 27 I tre fratelli Bill - Mauro Boselli & Alessandro Piccinelli
BertAdams, 08/10/2020 16:19:


Una volta erano in cinque, molto diversi uno dall'altro e quindi facilmente riconoscibili. Senza contare che passava molto meno tra un'uscita e l'altra dello stesso autore.

Ora è molto più difficile...




Questo capita anche a me su Dylan: cerco i nomi noti, da Stano a Roy passando per Brindisi o Casertano, Piccatto, Montanari&Grassani, Cossu, Dall'Agnol, mentre gli altri sono sempre in difficoltà a ricordare se abbiano già disegnato qualcosa per Dylan. Ad eccezione di Mari, che venne molto dopo, ma che è inconfondibile. [SM=x74931]
C.Palomar
00giovedì 8 ottobre 2020 20:09
Re: Re: Re: Re: Re: Re: MAXI TEX 27 I tre fratelli Bill - Mauro Boselli & Alessandro Piccinelli
Carlo Maria, 08/10/2020 20:04:




Questo capita anche a me su Dylan: cerco i nomi noti, da Stano a Roy passando per Brindisi o Casertano, Piccatto, Montanari&Grassani, Cossu, Dall'Agnol, mentre gli altri sono sempre in difficoltà a ricordare se abbiano già disegnato qualcosa per Dylan. Ad eccezione di Mari, che venne molto dopo, ma che è inconfondibile. [SM=x74931]




Ma questi autori (a parte Mont&grass) sono ancora su DD? Non li noto mai in edicola, ma è vero anche che non sono un lettore abituale della serie.
So che Cossu è su Tex e Mari è tornato, ma degli altri ho perso le tracce.
BertAdams
00giovedì 8 ottobre 2020 20:11
Non è certo colpa di Piccinelli se non ha:
1) mai disegnato una storia memorabile (la responsabilità è divisa con chi scrive)
2) ha uno stile che ricorda Villa e quindi imho non originalissimo (con Carnevale mi è bastata una volta e non lo scorso piu. Sarà che mi piace di più?)
3) non è Magnus o Pratt o Ticci (giusto per fare dei nomi) ovvero fuoriclasse assoluti. Magari un giorno lo sarà, per ora per me è un ottimo professionista e questo mica significa che non lo stimi.
4) su questa testata a realizzato pochi lavori e il suo Tex è bello, ma imho deve ancora farne di strada per essere paragonabile a quello di Nicolò e Lettieri, che per me sono i migliori.

Adesso sono stato più chiaro?
Carlo Maria
00venerdì 9 ottobre 2020 00:13
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: MAXI TEX 27 I tre fratelli Bill - Mauro Boselli & Alessandro Piccinelli
C.Palomar, 08/10/2020 20:09:




Ma questi autori (a parte Mont&grass) sono ancora su DD? Non li noto mai in edicola, ma è vero anche che non sono un lettore abituale della serie.
So che Cossu è su Tex e Mari è tornato, ma degli altri ho perso le tracce.




Li citavo per dire che quando apro un albo spero sempre di trovare uno di loro, mentre degli altri non mi ricordo neanche il nome. [SM=x74992]
Stano e Roi sono molto presenti (Corrado ne ha disegnati 5 degli ultimi 10), Mari c'è, Montanari e Grassani pure, anche se solo sui Maxi.
Ambrosini di tanto in tanto fa ancora capolino. Dall'Agnol è in edicola ora, e con una storia doppia firmato con Chiaverotti e che propone la riscrittura di Mana Cerace. Brindisi è comparso l'anno scorso (giusto un albo) e Casertano pure, quindi li considero ancora membri dello staff. Piccatto manca da un paio d'anni, se non erro. Il buon Cossu manca da cinque o sei anni, purtroppo per me che l'apprezzavo. Freghieri, altro idolo storico, l'ho letto sicuramente l'anno scorso.
Mi pare che il mio mazzo di santini sia completo, chi altro disegni la testata non mi è dato saperlo, mi sa. [SM=x74996] [SM=x74997]
C.Palomar
00venerdì 9 ottobre 2020 00:33
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: MAXI TEX 27 I tre fratelli Bill - Mauro Boselli & Alessandro Piccinelli
Carlo Maria, 09/10/2020 00:13:




Li citavo per dire che quando apro un albo spero sempre di trovare uno di loro, mentre degli altri non mi ricordo neanche il nome. [SM=x74992]
Stano e Roi sono molto presenti (Corrado ne ha disegnati 5 degli ultimi 10), Mari c'è, Montanari e Grassani pure, anche se solo sui Maxi.
Ambrosini di tanto in tanto fa ancora capolino. Dall'Agnol è in edicola ora, e con una storia doppia firmato con Chiaverotti e che propone la riscrittura di Mana Cerace. Brindisi è comparso l'anno scorso (giusto un albo) e Casertano pure, quindi li considero ancora membri dello staff. Piccatto manca da un paio d'anni, se non erro. Il buon Cossu manca da cinque o sei anni, purtroppo per me che l'apprezzavo. Freghieri, altro idolo storico, l'ho letto sicuramente l'anno scorso.
Mi pare che il mio mazzo di santini sia completo, chi altro disegni la testata non mi è dato saperlo, mi sa. [SM=x74996] [SM=x74997]



Una delle cose a mio avviso buone della gestione Recchioni è stata la variazione dei nomi ai disegni, penso che l'immagine della testata andasse rinfrescata. Sarebbe bello vedere Brindisi, Casertano e Ambrosini a lavoro su progetti nuovi; Freghieri lo apprezzerei anche molto su Tex o Zagor (ho visto che qualcosina su quest'ultimo l'ha fatta). Il mio sogno resta un suo ritorno alle origini, cioè a Martin Mystère, ma ha un compenso troppo alto per la serie.

Carlo Maria
00venerdì 9 ottobre 2020 10:30
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: MAXI TEX 27 I tre fratelli Bill - Mauro Boselli & Alessandro Piccinelli
C.Palomar, 09/10/2020 00:33:



Una delle cose a mio avviso buone della gestione Recchioni è stata la variazione dei nomi ai disegni, penso che l'immagine della testata andasse rinfrescata. Sarebbe bello vedere Brindisi, Casertano e Ambrosini a lavoro su progetti nuovi; Freghieri lo apprezzerei anche molto su Tex o Zagor (ho visto che qualcosina su quest'ultimo l'ha fatta). Il mio sogno resta un suo ritorno alle origini, cioè a Martin Mystère, ma ha un compenso troppo alto per la serie.





Io no: io vorrei vedere tutti i mesi i nomi che amo e a culo gli altri. Carnevale a parte, direi. [SM=x74970]
C.Palomar
00venerdì 9 ottobre 2020 12:18
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: MAXI TEX 27 I tre fratelli Bill - Mauro Boselli & Alessandro Piccinelli
Carlo Maria, 09/10/2020 10:30:




e a culo gli altri.



[SM=x74924]
Carlo Maria
00venerdì 9 ottobre 2020 16:20
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: MAXI TEX 27 I tre fratelli Bill - Mauro Boselli & Alessandro Piccinelli
C.Palomar, 09/10/2020 12:18:



[SM=x74924]




Espressione gucciniana. [SM=x74933]
Significa che degli altri non m'importa: il loro tratto non si lega a mie memorie, agli affetti che mi legano alla testata. "Son malato d'infanzia e di ricordi" cantava Branduardi nelle Confessioni di un malandrino. [SM=x74996] [SM=x74937] [SM=x74931]
ddvd
00venerdì 9 ottobre 2020 16:58
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: MAXI TEX 27 I tre fratelli Bill - Mauro Boselli & Alessandro Piccinelli
Carlo Maria, 09/10/2020 16:20:




Espressione gucciniana. [SM=x74933]
Significa che degli altri non m'importa: il loro tratto non si lega a mie memorie, agli affetti che mi legano alla testata. "Son malato d'infanzia e di ricordi" cantava Branduardi nelle Confessioni di un malandrino. [SM=x74996] [SM=x74937] [SM=x74931]


[SM=x74932]

C.Palomar
00venerdì 9 ottobre 2020 17:36
Ma il problema è proprio questo, e mi rendo conto che è di origine sergiobonelliana: un editore ha il dovere di tenere un occhio fisso sul passato e uno sul futuro. Con la nostalgia si può vendere ai lettori di lunga data, ma non si va avanti.
Io, se vedo un Dylan Dog in edicola lo apro, quando vedo Mont&grass ai disegni lo lascio lì dov'è. Con rispetto per la loro onorata carriera. Sarà ch
Carlo Maria
00venerdì 9 ottobre 2020 17:55
Re:
C.Palomar, 09/10/2020 17:36:

Ma il problema è proprio questo, e mi rendo conto che è di origine sergiobonelliana: un editore ha il dovere di tenere un occhio fisso sul passato e uno sul futuro. Con la nostalgia si può vendere ai lettori di lunga data, ma non si va avanti.
Io, se vedo un Dylan Dog in edicola lo apro, quando vedo Mont&grass ai disegni lo lascio lì dov'è. Con rispetto per la loro onorata carriera. Sarà ch



Sì, beh, fra tutti i nomi storici che ho fatto, hai preso non a caso quelli del duo, eh?
Ti dirò che invero, se mi decidessi a lasciare in edicola i Dylan che sento di dover evitare, più che il nome del disegnatore, verificherei solo ed esclusivamente quello dello sceneggiatore. Per me il racconto ha più penso, a conti fatti.
E il dovere di guardare al futuro mi convince fino ad un certo punto: Roi è forse a livelli che non aveva vent'anni fa o trenta. Ha disegnato pagine davvero ottime, negli ultimi cinque anni. Brindisi ha una costanza ed un'abilità straordinarie. Ambrosini è autore unico e ha sempre una qualcosa da dire di interessante, per lo meno (certo più di Simeoni, autore unico che come sceneggiatore è bollito già dalla sua terza opera). Casertano mi piaceva di più
col suo vecchio stile, ma resta una bellezza. Freghieri ha un po' di alti e bassi, ma il suo stile è così riconoscibile e personalmente apprezzabile... eccetera. Quindi? Vuoi dirmi che disegnatori così non attirerebbero o convincerebbero nuovi lettori? [SM=x74931]
C.Palomar
00venerdì 9 ottobre 2020 18:21
Re: Re:
Carlo Maria, 09/10/2020 17:55:



Sì, beh, fra tutti i nomi storici che ho fatto, hai preso non a caso quelli del duo, eh?
Ti dirò che invero, se mi decidessi a lasciare in edicola i Dylan che sento di dover evitare, più che il nome del disegnatore, verificherei solo ed esclusivamente quello dello sceneggiatore. Per me il racconto ha più penso, a conti fatti.
E il dovere di guardare al futuro mi convince fino ad un certo punto: Roi è forse a livelli che non aveva vent'anni fa o trenta. Ha disegnato pagine davvero ottime, negli ultimi cinque anni. Brindisi ha una costanza ed un'abilità straordinarie. Ambrosini è autore unico e ha sempre una qualcosa da dire di interessante, per lo meno (certo più di Simeoni, autore unico che come sceneggiatore è bollito già dalla sua terza opera). Casertano mi piaceva di più
col suo vecchio stile, ma resta una bellezza. Freghieri ha un po' di alti e bassi, ma il suo stile è così riconoscibile e personalmente apprezzabile... eccetera. Quindi? Vuoi dirmi che disegnatori così non attirerebbero o convincerebbero nuovi lettori? [SM=x74931]



Allora, stavolta non concordo proprio su nulla [SM=x74932]
Ti spiego cosa intendo. Non ho preso a caso il duo, il problema è proprio il fatto che si continua a offrire ai lettori sempre le stesse cose. Sì, Brindisi, Ambrosini, certamente fanno cose ottime anche su DD, mica sono bolliti. Roi adesso è nel momento della sua maturità artistica, chi lo nega: infatti è una scelta saggia quella di fargli rappresentare lo stile grafico del DD "post-Stano". Ecco, Stano è un esempio di quello che voglio dire: nessuno nega che abbia fatto un bel lavoro come copertinista e primo disegnatore, per anni; ma era opportuno provare a offrire altro al lettore, non per "attrarre" nuovi lettori, proprio per seguire vie diverse. Il lettore non può leggere sempre la stessa cosa variata in mille salse... Per carità, c'è chi apprezza, ma una strategia di questo tipo, al di là di come la si pensi (e per me non è valida) è comunque destinata a far spegnere lentamente una pubblicazione. Bisogna avere il coraggio di tentare nuove strade, e Gigi Cavenago è l'esempio di quanto puoi offrire di nuovo e soprattutto di valido se batti strade diverse.

PS: pure io dò la priorità ai testi. Però il nuovo Old Boy con la prima storia del Dinamico Duo l'ho lasciato lì grazie a loro. Un fumetto deve essere graficamente potabile, non si può vedere sempre le stanchissime, trite ripetizioni di figurine da gabbia a 6 che si fanno da cent'anni. [SM=x75023]
Bill Pelton
00mercoledì 14 ottobre 2020 08:17
Re: Re: MAXI TEX 27 I tre fratelli Bill - Mauro Boselli & Alessandro Piccinelli
Carlo Maria, 08/10/2020 17:00:


E Tex? (...) fa la parte della cavalleria nel salvare la pelle di Cochiss, Kid e Black. Gli eroi della storia sono altri e ciò non deve capitare.


Non ho acquistato l'albo. Forse lo farò in futuro all'usato, più che altro per il rispetto che porto al ricordo di GLB e di tre suoi personaggi "minori", ma che ho amato in passato.
Mi soffermo quindi solo su questo passaggio, per sottolineare come, a breve distanza dalla castillata, ancora una volta Tex fa parte dell'arrivano-i-nostri, cioè la più classica delle soluzioni per trarre d'impaccio il protagonista da una situazione disperata.
Sempre più chiaro, quindi, che Tex ormai fa parte dei comprimari, almeno nella mente del suo autore e curatore.
Juan Galvez
00mercoledì 14 ottobre 2020 15:18
Pregiomi dunque scrivere di questa vaccata, frutto di una scrittura stravaccata che scaturisce da un'ispirazione svaccata.

Perché un'ispirazione svaccata? Perché certamente si può fare tutto, non vi sono limiti alla fantasia nel fumetto: tuttavia una creatività realmente fertile nasce - e non può che nascere - da una disposizione interiore ordinata, rigorosa, in pieno controllo della materia. Genio e sregolatezza è una cazzata: l'uomo può essere sregolato all'estremo, ma nell'atto creativo l'artista geniale è regolato all'estremo dei suoi mezzi, dei suoi intenti, del suo agire. E se deve valere per l'artista geniale figuriamoci per gli altri. Senza ulteriormente divagare notiamo come da lunghi anni si rilevi che l'ispirazione di Boselli - maxime, e qui nello specifico, del Boselli texiano - è priva di ogni rigore: annoiato dal personaggio, egli ha allentato oltre limite i freni della sua visione altra rispetto a quella del creatore di Tex (e dunque ai canoni del personaggio come strutturatisi negli anni '60 e '70, decenni nei quali il patriarca Bonelli sistematizzò le caratteristiche di Tex, dei pards, del loro universo narrativo e della struttura delle loro storie - con buona pace di precedenti che possano essere occorsi in una striscia del 1949 o 1951). In un'ubriacatura continua di "modernizzazione" di un personaggio classico quanto mai altri (e quindi depotenziandolo...); di rigorismo storico nell'ambito di una serie dove la libertà ucronica delle storie narrate era parte fondamentale della statura epica del personaggio (e quindi degradando, al più, l'eroe massimo a un primus inter pares, e talvolta neppure quello...); di aulicizzazione narrativa e linguistica di un personaggio e una scrittura popolari al massimo nella migliore accezione del termine (e dunque annegando nella pedanteria una serie caratterizzata dal vigore del suo ritmo e dalla efficacia del suo linguaggio...); di appropriazione autoriale personale di un personaggio che era ed è forse il più autoriale della storia del fumetto bonelliano, per l'aderenza, quasi la coincidenza del sentire del personaggio e del suo creatore (e dunque sovvertendone la natura...) - nell'operare attraverso queste coordinate creative, il Boselli degli ultimi (molti) anni ha lasciato che la sua ispirazione, esaurita dal rigore che un personaggio tanto difficile esige, svaccasse disperdendosi dietro alle sue manie storicistiche, al suo gusto per bizzarro (laddove Bonelli immise in Tex il fascino romantico per il fantastico), alla focalizzazione su personaggi diversi dai pards e con i quali ringalluzzire la propria neghittosità sopravvenuta vuoi per superproduzione vuoi per narcisistico desiderio di sovrascrivere il personaggio. Di qui tutte le masturbazioni narrative sul passato di Tex, la foia con la quale si vanno a riempire tutti gli interstizi del suo più remoto passato affinché nulla sfugga al godimento illimitato del personaggio da parte di una platea di fan, via via più ristretta e via via più fanatica, la quale vorrà man mano risalire almeno alla terza generazione degli antenati di Tex.

Perché una scrittura stravaccata? Perché da un'ispirazione svaccata discende necessariamente, inesorabilmente, una scrittura ondivaga e priva di chiarezza e coesione, dispersa dietro rivoli ispirativi disparati; una scrittura che passa con disordine dalla concitazione parossistica dell'azione alla pesantezza di dialoghi accademici, come in una difficoltosa peristalsi da peperonata che si ripropone. Perché il Boselli di questo ormai lunghissimo declino reitera oltre la noia lo schema del suo personaggio un po' figlio di puttana un po' simpatico mascalzone: il suo delinquente redimibile-redento che finisce sempre per intenerirsi e rimettersi sulla retta via con la benedizione di Tex, qui rappresentato da "Kedducojoni" Flanagan, l'ennesimo dito al culo di una schiera che non finisce più di crescere. Perché, se ci si abbandona al piccolo nerd pedante e narciso che alligna dentro di noi è inevitabile produrre storie sfilacciate e intrecciate narrativamente, storie prive di un baricentro. Nello specifico: prive di un Tex autentico.

I tre Fratelli Bill è tutto questo; ed è un peccato, perché i personaggi meriterebbero anche un ritorno in vita, magari una loro miniserie, e non di rubare la scena a Tex - al punto che Tex espleta la funzione western dell'"arrivano i nostri" - perché l'autore è talmente scojonato da voler scrivere qualunque cosa salvo Tex. Nello stravaccare la sua scrittura Boselli cuce anche bei momenti addosso ai tre fratelli (appunto: qualsiasi cosa ma non Tex), ma è tutto qui.

A onor del vero il curatore texiano è del tutto sincero: una volta tanto e sin nell'introduzione dice chiaramente che i protagonisti dell'albo (di una testata intitolata a Tex...) sono i tre Fratelli Bill e non Tex. E questo andrebbe benissimo, una tantum, e tanto più su una testata diversa dalla serie mensile. Andrebbe benissimo se non fosse che questa è ormai la regola e non più l'eccezione una tantum.

E Piccinelli, in tutto ciò? Piccinelli fa miracoli dovendo mandar giù questa sbobba.




BertAdams
00mercoledì 14 ottobre 2020 16:57
[SM=x74879]
Temo che se il nostro legge quello che hai scritto, minimo ti manda una tribu apache per cuocerti a puntino [SM=x74934]
Bill Pelton
00mercoledì 14 ottobre 2020 17:33
Re:
BertAdams, 14/10/2020 16:57:

[SM=x74879]
Temo che se il nostro legge quello che hai scritto, minimo ti manda una tribu apache per cuocerli a puntino [SM=x74934]



Bert, che dici?
Gli scatena sicuramente dietro i Netdahe.
Gli Apache sono troppo banali, roba da GLB. [SM=x74933]

Vincenzo da Oscar. [SM=x74931]
BertAdams
00mercoledì 14 ottobre 2020 17:49
Re: Re:
Bill Pelton, 14/10/2020 17:33:



Bert, che dici?
Gli scatena sicuramente dietro i Netdahe.
Gli Apache sono troppo banali, roba da GLB. [SM=x74933]

Vincenzo da Oscar. [SM=x74931]

Vince preparati perché è confermato che ti legge. Su TWF parla degli ex-uBC e TWO colpevoli di rompergli i cosiddetti.
In parte risponde alle critiche e rilancia.
Più interessante dell'albo come lettura.

Oltre a te, di quei loschi figuri credo di conoscerne almeno altri due [SM=x74970]
Avete tutta la mia invidia...
Bill Pelton
00mercoledì 14 ottobre 2020 17:52
Dici che avremo un'impennata di nuove iscrizioni? [SM=x2114809]
Carlo Maria
00mercoledì 14 ottobre 2020 17:56
Re: Re: Re:
BertAdams, 14/10/2020 17:49:

Vince preparati perché è confermato che ti legge. Su TWF parla degli ex-uBC e TWO colpevoli di rompergli i cosiddetti.
In parte risponde alle critiche e rilancia.
Più interessante dell'albo come lettura.

Oltre a te, di quei loschi figuri credo di conoscerne almeno altri due [SM=x74970]
Avete tutta la mia invidia...




Borden leggerebbe il forum? [SM=x74897]
Juan Galvez
00mercoledì 14 ottobre 2020 17:57
Re: Re: Re:
BertAdams, 14/10/2020 17:49:

Vince preparati perché è confermato che ti legge. Su TWF parla degli ex-uBC e TWO colpevoli di rompergli i cosiddetti.
In parte risponde alle critiche e rilancia.
Più interessante dell'albo come lettura.

Oltre a te, di quei loschi figuri credo di conoscerne almeno altri due [SM=x74970]
Avete tutta la mia invidia...

Pover'uomo, non ha altro da fare che rodersi il fegato?
BertAdams
00mercoledì 14 ottobre 2020 18:09
Re: Re: Re: Re:
Carlo Maria, 14/10/2020 17:56:




Borden leggerebbe il forum? [SM=x74897]

Non può essere che così.
Gli unici "ribelli" che non lo osannano stanno qui.
Su TWF e comicus è un diluvio di "capolavoro" ogni albo, quindi si visto che risponde a critiche infondate.

Anche negli ultimi tempi di TWO, quando se n'era andato sbattendo la porta, usava il fan club per togliersi qualche sassolino dalla scarpa.
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