Lilith - prosa, racconto,poesia

Lilith – leitmotiv  emotivo

In garage con le tapparelle socchiuse - fuori un alone alato
con i denti curvi sulle labbra - soffia il grecale sui miei capelli
e la brina impasta i suoi aghi tra le dita. Di rado vedo il silenzio
farsi colonna d’appoggio per il soffitto, croci d’aria sulle pareti
a sciaguattare malinconie d’asporto. Ossa sterilizzate sul bianco
spiegarsi delle colombe che su un taglio di nuvola scompaiono
portando via l’ultimo cigolio di pioggia.  Tremo, non ho mai visto
una gonna alzare la gamba né una calza scivolare dal piede 
--- resto con la gola rigida –  il tramonto abbassa un fiocco di luna
sulla guancia vuota del sole. 

È lei, lei!?  

Abisso di pene scivolato nello stomaco, ambra dalle vene frizzanti
crucciata nel suo ventre. D’intonaco liscio l’espressione, abbraccia
il rovescio della luce coagulando il lieve tremore di una foglia
snellita dal ramo.


Sanguino carta dal naso
vascelli di parole
tessuti di stoffa
nell’orlo di una notte
di punti e fili
sulle infezioni del dolore.