Libro di bordo di Battista, Intrepido Mercante.

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Battista!
00mercoledì 18 febbraio 2004 16:53
Come ci si candida a Sindaco?

(Nota. Questo post era in origine una risposta, pubblicata il 23 gennaio 2004 sul newsgroup di giochi strategici di Newsland (www.newsland.it/nr/thread/it.comp.giochi.strategici/index.html), ad un intervento di Chaves78 che poneva alcuni quesiti sul come ci si candida a Sindaco. Credo che le indicazioni che avevo tratto a quel punto della mia missione, per quanto elementari, siano ancora valide, specie per i novizi. Per questo motivo, ho deciso anche qui di riportare il post in forma integrale, fatte salve marginali correzioni).

La Nave Fantasma, Giugno 1307 - Si, per essere eletto Sindaco devi essere inserito nella lista dei candidati. Non solo: devi essere il primo candidato il giorno dell'elezione. A determinare la tua candidatura sono tre elementi:
- Il tuo rango. Difficilmente sarai il primo candidato se sei solo datore di lavoro, anche da patrizio è dura, consigliere e vai sicuro);
- La tua reputazione. Devi essere esperto o almeno egregio. Un intraprendente, anche se consigliere, non viene eletto sindaco).
- L’opinione che ha di te la gente. In realtà questo elemento è il principale, ed influisce anche sugli altri. Ma dopo ore di gioco posso darti alcuni suggerimenti.

Costruisci al massimo livello pozzi e strade. A nessuno piace andare al mercato cittadino camminando in un pantano di terra e paglia. Ed avere pozzi in città migliora l'igiene e la salute del popolo. Il cittadino ti è riconoscente se gli fai questi regali, molto più a lungo che per una festa ben riuscita.

Ricorda che il tuo principale mercato è la tua città. Devi considerare gli altri magazzini nelle altre città mercati secondari, utili solo per acquisire i beni che scarseggiano nel tuo mercato principale e per vendere le eccedenze. Se tu vuoi essere sindaco di Lubecca, per esempio, devi mettere Lubecca in cima alla lista delle tue priorità.

Dopo un paio d'anni, se hai lavorato bene, la tua città avrà 5000 abitanti: l'equivalente di 4 città piccole o di 2 grandi. Ti arricchirai in gran parte commerciando con la tua sola città. Ma non devi far mancare nulla!

[Modificato da Battista! 18/02/2004 16.54]

Battista!
00mercoledì 18 febbraio 2004 16:58
Denaro e patrimonio.

(Nota. Questo post era in origine una risposta, pubblicata il 27 gennaio 2004 sul newsgroup di giochi strategici di Newsland (www.newsland.it/nr/thread/it.comp.giochi.strategici/index.html), ad un intervento di Jack che poneva alcuni quesiti sull’accumulo di contanti e sulle nuove costruzioni. Rileggendolo, lo trovo ancora attuale. Poiché è in parte un resoconto della mia missione, ho deciso di riportarlo anche qui in forma integrale, fatte salve marginali correzioni. Nella seconda parte tratto di un personaggio che mi sta a cuore, il Viaggiatore, ed anticipo la strategia dell’attacco indotto. Questi argomenti sono stati poi ripresi ed ampliati in un post molto successivo: Viaggiatori, galeoni e gusci di noce).

La Nave Fantasma, Settembre 1307 - Il denaro liquido non conta molto. Una volta che un mercante ha liquidità sufficiente per gestire il commercio, per pagare tasse ed affrontare le spese per costruire, diciamo, una nave ed un edificio a settimana, ha tutte le monete che servono.
Infatti il capitale è dato dal valore dell’azienda, che si compone delle monete e di tutte le tue proprietà. Ora, per esempio, sono sindaco di Lubecca, ho un centinaio di edifici e 33 navi. Pago una fucilata di tasse a settimana (circa 130.000) ma ne ricavo oltre il doppio, sempre a settimana, dal solo commercio. Ho un conto corrente che non supera i 200.000 denari. Il resto lo investo.

Oppure investo indirettamente nella mia città: pozzi e strade sempre al 100%, ospedale, chiesa, borsa, università, cannoni e mortai sia per le mura sia per il porto al massimo livello. Tutto questo costa, ma se principe o pirata mi attacca, mi godo lo spettacolo di una disfatta. Altrui.

Non costruisco più navi da sei mesi perché è molto più divertente far incrociare una delle mie flotte con un pirata e, povero lui, assalirgli la nave. Il vantaggio è duplice: costi di costruzione di galeoni e vascelli pari allo zero (e se non li bombardo troppo, pago anche poco di riparazioni) ed entusiasmo dei cittadini che schizza alle stelle. I paesani sono entusiasti di avere un sindaco che caccia i pirati e mi hanno già eretto il monumento. Ma come fare a farsi assalire dai pirati? Poiché cercar pirati richiede troppo tempo, e poichè le mie navi sono così pesanti di mortai da essere molto, molto più lente di un qualunque pirata terrorizzato in fuga, l'unica soluzione è spingerli ad attaccare loro. Il trucco è semplice.

Batti le taverne in cerca del Viaggiatore oppure, nel Retrobottega, di qualche mercante che richiede una Scorta o che, temendo i suoi nemici, ti chiede un veloce passaggio verso un'altra città. Accetta questo genere di incarico (è legale, nessuno ti incriminerà per avere aiutato un povero cristo) ed imbarca/scorta il tuo protetto. Invariabilmente subirai un attacco da qualche stolido pirata. Attualmente il conto delle navi catturate è di 2 galeoni, 3 vascelli, 6 caravelle. E nessuna persa in battaglia.

Ieri sera ho promesso al Governatore (cui farò le scarpe nella prossima elezione) di costruire Ladoga come terza missione per avere diritto a presentare la candidatura. Fondare la città è una spesa senza senso, e non avevo la liquidità per fare tutto in fretta. Nessun problema: sono andato a casa dell'usuraio, e questo mi ha offerto 790.000 monete per comprare il 15% della mia aziendina.

[Modificato da Battista! 18/02/2004 16.59]

Battista!
00mercoledì 18 febbraio 2004 17:02
Il commercio automatico funziona!

(Nota. Questo post è pubblicato anche sul newsgroup di giochi strategici di Newsland www.newsland.it/nr/thread/it.comp.giochi.strategici/index.html, 2 febbraio 2004).

La Nave Fantasma, Ottobre 1308 - L’Eccezionale Governatore della Lega Anseatica Leopold Jantzen, Sindaco di Lubecca, saluta tutti i Patrizi.
Ora che mi sono incensato a sufficienza, e prima di passare all’oggetto di questo post, descrivo per sommi capi la situazione in cui mi trovo:

Missione: La Nave Fantasma
Anno di inizio: Agosto 1305
Anno attuale: Ottobre 1308
Città: Lubecca, 9000 abitanti
Status sociale: Eccezionale Governatore
Sindaco da: Marzo 1307
Governatore da: Settembre 1308
Stato civile: Sposato, due figli.
Valore azienda: 7 milioni di monete
Liquidità: <500 mila monete
Flotta: 46 navi (organizzate in 3 flotte commerciali ed una flotta da
battaglia).
Uffici commerciali: 22 (in tutte le città)
Fabbriche: >70
Case: >50
Impiegati: >6000
Tasse: 190mila monete / settimana.
Tasso di crescita: circa 1,2 milioni di monete / trimestre

Come si deduce dai dati di cui sopra, devo gestire un volume commerciale enorme. Per facilitarmi le cose, l’anno scorso ho iniziato ad aggregare le navi in 4 grosse flotte commerciali (ciascuna ha una capacità di carico da3000 a 4000 barili). La flotta dell’Est è la più grande, ha la base commerciale a Gdansk e commercia unicamente nel Baltico Orientale. La flotta del Centro collega le mie due capitali commerciali (Lubecca e Gdansk) e le città intermedie (Thorn, Stettino e Brema). La flotta del Nord ha la base commerciale a Lubecca e serve soprattutto a caricare grandi quantità di ferro e legno nelle città del nord (Bergen, Oslo,Aalborg e Malmo). Infine, la flotta dell’Ovest è la seconda per dimensioni e, facendo capo a Lubecca, commercia con tutte le città del Mare del Nord.

Per crearmi degli automatismi mentali, faccio seguire a tutte le flotte sempre lo stesso tragitto. Per esempio, se la flotta dell’Ovest è a Londra, vuol dire che arriva da Edimburgo e che deve andare a Bruges, poi a Colonia. Oppure, se la flotta del Nord è a Oslo, vuol dire che è salpata da Aalborg, che deve caricare ferro e legno e scaricare generi di prima necessità per i poveri, che deve poi fare rotta su Bergen e da lì tornare a Lubecca, passando ancora per Aalborg, per il carico/scarico generale.Questi automatismi mentali, oramai rodati dall’utilizzo, sono semplici,veloci e permettono margini di flessibilità e, soprattutto, mi hanno evitato di impostare rotte automatiche per i convogli, meccanismo che ho trovato lungo da settare e difficile da utilizzare con efficacia. Tra l’altro, ho notato che nella missione La Nave Fantasma non mi permette nemmeno di attivare rotte automatiche. Forse un bug?

Tuttavia, dover gestire traffici in tutte le città contemporaneamente mi costringeva ad un costante, quotidiano e snervante controllo di TUTTI i miei uffici commerciali. Sicchè il tempo medio per un mese di gioco era intorno al paio d’ore, in velocità molto lenta. Smettere di controllare ogni due minuti d’orologio i centri commerciali avrebbe significato il tracollo economico (con le fucilate di tasse che pago) e l’insoddisfazione dei cittadini. Così ho assunto amministratori per tutti i miei uffici(quello di Lubecca mi costa da solo 80 monete al giorno, forse ho assunto Colaninno o Cordero di Montezemolo e non lo so) ed ho settato per ciascuna città il compra-vendi e le relative cifre (minime di vendita e massime di acquisto). Poi ho lasciato fare, un po’ scettico, al computer.

Beh, funziona alla grande. Prima credevo di essere un commerciante lento ma meticoloso ed efficiente. Mi accorgo che l’IA lavora meglio di me. Ora davvero compro al minimo e vendo al massimo. Per fare un esempio, la media di acquisto delle spezie è passata da 290 a 170 monete al barile e la media di vendita degli utensili (ne produco 1000 barili a settimana) è passata da 460 a 500 monete per barile. E tutto senza toccare una sola volta il tasto compra o vendi. Inoltre, ora i miei uffici si riempiono automaticamente dei beni che mi sono indispensabili (principalmente sale,legno, ferro e lana) e non vado mai in crisi di produzione per carenza di materie prime. Infine, i miei cittadini (ed i cittadini delle città dove ho fabbriche e quindi l’interesse ad avere piena occupazione) sono riforniti in automatico di quello che necessitano. Loro mi amano, vengono nelle mie città e trovano lavoro, case e beni (i miei) da comprare. Un circolo virtuoso, insomma.

Ora mi limito a comandare le flotte (sempre seguendo i miei schemi mentali) ed a caricare/scaricare nei porti. Il tutto è molto più veloce,ed un mese di gioco riesco a completarlo in 10-15 minuti. Rispetto al paio d’ore di prima, è tutto un altro gioco. Ho più tempo da dedicare allo sviluppo urbano ed industriale, al mestiere di Governatore e, soprattutto,alla mia attività preferita: l’annientamento ed il saccheggio dei villaggi pirata! Che tra l’altro è una fonte di ricavo mica male…

Battista!
00mercoledì 18 febbraio 2004 17:04
Città piccola, danno grande.

(Nota. Questo post è pubblicato anche sul newsgroup di giochi strategici di Newsland www.newsland.it/nr/thread/it.comp.giochi.strategici/index.html, 3 feb. 2004).

La Nave Fantasma, Febbraio 1309 - Il fatto è questo. La produzione di cuoio e carne è costantemente ed ampiamente insufficiente. Sappiamo che Gdansk è una città ideale per produrre questo tipo di beni. Così, già da anni, ho iniziato ad installare allevamenti bovini nella città. Ma, a fronte di una richiesta di manodopera per queste mie fabbriche di 450, non riesco ad avere più di 180 lavoratori. Ne consegue una produzione a costi decisamente elevati (anche se non antieconomica: nei miei uffici vendo la carne a 1900 il pezzo producendolo a 1070), una produzione insufficiente, mancati guadagni, insoddisfazione dei cittadini che non hanno carne.

Perché la gente non viene a Gdansk? Perché quelli che ci vivono sono scontenti. E lo sono soprattutto perché manca la birra. Solo che la birra voglio produrla tutta a Gdansk, per aumentare la popolazione, costruire case e farne, alla fine della mia strategia, un grosso e redditizio mercato da 10mila abitanti per produrre e vendere i miei beni al meglio.

Ma la gente non viene a vivere a Gdansk. E questo blocca tutta la mia bella pianificazione. Non mancano né case né lavoro, le strade ed i pozzi sono al 100%, ma le donazioni di cibo alla comunità, di oro alla chiesa, le feste e gli ingrandimenti della cattedrale non producono effetti. Sempre 180 lavoratori nei miei dannati allevamenti bovini.

Allora provo a costruire l’Università (popolazione +30%) e la Zecca (ricchi +100%). Ma non mi è consentito farlo, perché le mura sono troppo piccole. Ecco forse la ragione del mancato decollo della città: le mura sono troppo piccole. Ricordo di aver letto un avvertimento relativo a questo svantaggio di Danzica nel .pdf scaricato dal sito della Ascaron. Ma non sono sindaco della città ed anche se sono Governatore non posso imporre a quel pirla del loro sindaco di ampliare le mura cittadine.
Tenete conto che, se volessi cambiare residenza e spostarmi da Lubecca, i cittadini di Gdansk mi vedrebbero già come il loro sindaco. Vorrei vedere, porterei nelle casse della loro città 2 milioni di monete d’oro come gabella per i diritti di trasferimento...

Che fare? Rinunciare a fare di Danzica una grande città, oppure cambiare residenza, vincere le elezioni e da sindaco rifondare la città? Dite la vostra…

[Modificato da Battista! 09/03/2004 10.06]

Battista!
00mercoledì 18 febbraio 2004 17:13
Ascesa e caduta di un patrizio

(Nota. Questo post è pubblicato anche sul newsgroup di giochi strategici di Newsland www.newsland.it/nr/thread/it.comp.giochi.strategici/index.html, 16 feb. 2004).

ATTENZIONE. Questo post svela molti eventi della missione La Nave Fantasma. La sua lettura è quindi sconsigliata a chi non vuole perdersi il gusto delle sorprese. E questa missione ne riserva non poche. Per quanti vogliano procedere, data la lunghezza del post, consiglio di stampare il documento e di leggerlo con tutta calma. Buona lettura.



Si dice che gli uomini di Numenor impiegarono quattordici generazioni delle loro lunghe esistenze per creare il più splendido regno mai visto in Arda. Ma fu sufficiente un solo giorno per vederlo annientato, a causa della loro presunzione, sotto il peso del grande mare.

La Nave Fantasma, settembre 1310 - Ora, io ho vissuto un po’ meno di quattordici generazioni e non ho creato niente di epico, ma nel settembre 1310, dopo cinque anni di duro lavoro alla ricerca de La Nave Fantasma, potevo essere fiero del mio operato.
Eccezionale Governatore e beneamato Sindaco di Lubecca, con una impresa valutata in oltre 11 milioni di monete d’oro ed uffici commerciali in tutte le città conosciute, facevo veleggiare i miei 50 galeoni tra il Baltico ed il Mar Bianco per rifornire città, costruire fabbriche e portare il benessere. Le mie flotte erano il terrore dei convogli pirata e l’orgoglio dell’Impero dei Mari.
Lubecca era una città in fiore, ed io ne ero il giardiniere. Oltre ottomila cittadini, i due terzi occupati nei miei opifici, altrettanti ad affittare le case di mia proprietà. Ma c’era pane, lavoro e spazio per tutti. Pagavo circa 300mila monete d’oro a settimana di tasse, ma il solo commercio con la città mi incrementava di circa 1 milione di monete il valore dell’azienda per trimestre.

Ho anche arricchito gli usurai per rientrare in possesso del 100% della mia azienda: in tempi difficili, avevo ceduto il 25% per circa 700mila monete. Col crescere del valore dell’azienda, cresceva anche il costo delle mie azioni. Ho dovuto restituire a quel vampiro quasi tre milioni.
Ma non è stato un gran problema. E’ facile far soldi quando si hanno tanti soldi. Commercio automatico di centinaia di barili al giorno, saccheggio di un villaggio pirata a settimana, prelievi a cinque zeri dalle ricca casse della città (niente altro che un rimborso delle tasse pagate…), vendita di enormi stock di merci prodotte in casa al Principe per trasformare eccedenze in liquidità… avevo solo l’imbarazzo della scelta. Se lo scopo della missione era raggiungere la pace dei sensi monetari, non aveva più senso continuare.

Ma in quel settembre del 1310, ad essere sinceri, c’era un cruccio a tormentarmi. La Nave Fantasma. Qualche anno prima, credo fosse il 1307, mi era arrivata la famosa lettera da Edimburgo che mi consigliava, nel caso avessi voluto altre notizie riguardo all’incubo del mio povero padre, di farmi notare negli ambienti che contano. Nonostante una veloce carriera politica e la nomina a Governatore, nessuna notizia arrivò più da Edimburgo.

Riflettendo a voce alta con altri Patrizi impegnati nella missione, sorge il sospetto che gli ambienti che contano, per gli scrittori del messaggio, non fossero i possenti palazzi di pietra delle Corporazioni o gli ampi saloni dei Consiglieri patrizi, ma le bettole dove i pirati tra uno scaracchio e l’altro si offrono di guidare al saccheggio altrui una tua nave in cambio del 60% del bottino.

Così decido di tentare quella strada e decido di farlo alla grande. Siccome le navi non mi mancano, cedo ben 22 galeoni a 22 diversi pirati, chiedendo a ciascuno di dedicarsi alla loro attività preferita in una diversa città. Galeoni da guerra, siore e siori, non bagnarole da diporto ma colossi del mare potenziati al massimo livello ed armati di tutto punto, con equipaggi in salute e 70 pugnali nella stiva. I pirati non avevano mai visto navi del genere. Non potevo immaginare, nel momento in cui affido ai pirati queste fortezze galleggianti, che questa scelta mi porterà delle conseguenze ben oltre quelle previste.

Il primo risultato è quello atteso: dopo poche settimane, una lettera da Edimburgo mi informa laconica che l’uomo che cerco è a Londra. Porto lì una flotta commerciale ed ecco che ricevo una lunga lettera da un anziano signore che si qualifica come un amico di gioventù di mio padre. So perché sei qui – dice – ed anche se mi fa paura quello che cerchi, posso darti le informazioni che ti servono. Ho una lunga storia da raccontarti. Ma l’anzianotto, prima di raccontarmi la storia, vuole pregare, forse per l’ultima volta, sulla tomba di mio padre. E mi prega di portarlo a Lubecca.

Arrapato dall’eccitazione e conscio di essere vicino ad un momento topico della missione, carico l’anzianotto sull’ammiraglia della mia flotta da guerra. Temendo infatti un attacco pirata in grande stile o qualche cataclisma durante il viaggio, faccio arrivare 16 galeoni da guerra, impegnati ad affondare navi pirata nella zona di Ladoga. Salpo da Londra ed arrivo a Lubecca in capo a sei giorni. E lì inciampo nel giorno più nero della mia vita da Patrizio.

Non appena la nave getta l’ancora nella mia amata città, una lettera da Brema mi informa che negli archivi della città è stato trovato un carteggio, firmato da mio padre con un notabile di Brema di cui non ricordo il nome, in base al quale tutte le proprietà di mio padre sarebbero passate, dopo la sua morte, a questo individuo di Brema. Compresi tutti i beni degli eredi, nel caso in cui questi siano derivati, direttamente o indirettamente, da donazioni fatte da mio padre.

In una frazione di secondo ricordo che era stato mio padre a donarmi il denaro e le due barchette per iniziare la mia attività, nel lontano 1305. Mi balena per la mente il sospetto di aver perso tutto.
Ma non faccio in tempo a realizzare quello che sta succedendo, che arriva dal Consiglio della Lega la notifica del decreto di confisca generale di tutti i miei beni in tutti i territori della Lega Anseatica.

Ho perso tutto.

Mi gira la testa per la confusione, in un primo momento non ci credo. Chiedo conferma al mio amministratore. Ed i numeri mi danno una dimensione percepibile di quello che è successo. Navi, zero. Contanti, zero. Fabbriche, zero. Navi in costruzione, zero. Case, zero. Merci stoccate nei magazzini, zero. Non ho neanche più un barile di birra per ubriacarmi. Sono caduto in disgrazia in un giorno solo. Ma non è finita.

Si fa vivo, con una lettera beffarda, il tale di Brema. Maledetto sia il suo nome, che ora appare su tutte le proprietà un tempo mie! Tuo padre ti voleva molto bene – mi irride -, hai visto che bella sorpresa ti ha lasciato in eredità? Ma voglio essere generoso con te, del resto ora ho più soldi e più navi di quanto mi serva. E non voglio buttarli in tasse a causa di attività che non rendono!

Così mi lascia tutte le case, tutti i fondachi sparsi per l’Impero e sei fabbriche. E, massima beffa, le stesse due navucole che mio padre mi aveva donato: una goletta ed una caravella. Ma non è una bella notizia. Me ne accorgo quando arriva la prima mazzata di tasse dopo la confisca. Tra stipendi di operai ed amministratori, occupazione di suolo pubblico ed interessi passivi, devo pagare 90mila monete a settimana di tasse. E non ho una lira. Le case di mia proprietà si sono spopolate all’improvviso e di affitto ora prendo una miseria. La gente mi sta voltando le spalle. Ho sei piantagioni di canapa che lavorano al 14%: devo pagare degli operai per produrre canapa a 1600 monete il barile… Ho 22 amministratori che, nei Centri Commerciali, hanno acquisito molta esperienza e sanno fare molto bene il loro commercio automatico. Purtroppo, mi costano 100 monete d’oro al giorno in media di stipendio, e non c’è più merce da vendere, né denaro per comprare. Sono Sindaco di Lubecca , è vero, ma il giorno prima della confisca ho asciugato le casse della città preso da un delirio di onnipotenza monetaria. Così posso solo raschiare dal fondo pochi spiccioli alla volta. Manca solo che mia moglie mi pianti chiedendo gli alimenti per lei e per i figli.

Faccio quello che avrebbe fatto, nelle mie condizioni, qualunque amministratore sensato. Taglio i costi. Anche se a malincuore, metto all’asta le fabbriche e licenzio tutti i gerenti, ormai inutili. Porto le mie tasse da 90 a 18mila monete la settimana, ottengo 70mila monete di mutui ed altre 120mila le ricavo vendendo il 20% della società al solito usuraio. Punto sul commercio dei beni di lusso, che hanno un alto margine di profitto e occupano poco spazio nelle mie piccolissime stive, anche se mi costringono a fare avanti e indietro come un disperato tra il Baltico ed il Mare del Nord.

Sto impostando il mio piano di risanamento ed indovina chi si fa vivo? L’amico di gioventù di mio padre, l’anzianotto che avevo lasciato a pregare a Lubecca, che si dichiara pronto a raccontarmi tutto ma solo a Londra. Così lo riporto a casa sua, e lui racconta una avventura di gioventù, quando navigava con mio padre ed erano entrambi mercanti spiantati ma pieni di speranza. Un giorno, in un mare piatto e senza vento, furono abbordati da quella che, allora, ritenevano solo una leggenda: la Nave Fantasma, comandata da un capitano maledetto costretto per l’eternità ad assaltare navi, saccheggiando le stive ed affondando i marinai, per scontare l’avidità di una vita gretta e senza scrupoli.
L’anzianotto mi chiede di liberare i naviganti da questa dannazione una volta per tutte, allestendo una potente flotta e dirigendomi verso un punto dei mari che, promette, mi sarà indicata il giorno dopo. Considero che la mia potente flotta consta al momento di due gusci di noce e che ci vorranno anni prima di ritornare nel grande giro. Ma non è finita.

Il giorno dopo, a Londra scoppia la peste. Il vecchio è irato e spaventato. Dice che è la maledizione della Nave Fantasma ad aver portato la morte nella città che lo aveva adottato. Il giorno dell’incontro con lo spettro, aveva fatto voto di non rivelare a nessuno quell’avventura se solo avesse salvato la pelle. Parlando con me ha violato la promessa ed il sacrilegio ha portato la peste nell’unica città che aveva accolto la sua anima disperata. Così, aggiunge, non ti dirò dove cercare la Nave fino a che Londra non avrà nuovamente 3500 abitanti.

Un rapido sguardo a Londra e vedo che ne ha 1900, di abitanti. Riassumiamo: sono senza un soldo, pago le tasse solo grazie agli spiccioli che raccatto dalle casse della città di cui sono sindaco ancora per qualche mese, ho due fetecchie di barche ma devo, in 20 mesi, costruire la più potente flotta da guerra mai vista e rifondare una città spopolata, senza case e senza fabbriche e stritolata in mura più strette delle pareti del mio sgabuzzino. Ma non è finita.

Pian piano, il commercio di pelli&vino inizia a macinare piccoli ma costanti guadagni. Riesco anche a comprare a prezzi vantaggiosi birra a Danzica, nella fabbriche che io stesso avevo costruito (sigh!) e a rivenderla agli assetati concittadini di Lubecca. Accantono la cifra per pagare il mutuo all’usuraio, riesco a catturare una goletta pirata: malconcia e piccolina, ma meglio che niente. Sento che la ruota sta ricominciando a girare, posso permettermi di assumere un gerente nel mio mercato principale, Lubecca. La mia città cresce, aumentano gli affitti, tengo le tasse stabili, posso approfittare ancora per qualche mese delle casse della città. So che non sarò rieletto, la gente non mi considera neanche tra i candidati. Ascesa e caduta di un Patrizio. Ma forse sono sulla strada del ritorno. Mi sbaglio.

Ricordate i 22 galeoni che avevo affidato, nel mio periodo d’oro, ai pirati? Dopo avermi fruttato qualche spicciolo nei primi mesi, e dopo un lungo silenzio, arriva l’avviso di garanzia che mi informa di una inchiesta nei miei confronti. Un coraggioso mercante è riuscito a catturare uno dei miei galeoni pirata ed a far parlare il capitano, che ha fatto il mio nome. Sono accusato di pirateria contro i mercanti della Lega Anseatica. Inevitabilmente, provo a corrompere il Consigliere di Lubecca ma, pur passandogli le mie liquidità fino all’ultima moneta, compresi i fondi accantonati per pagare i mutui, non è sufficiente. Sono riconosciuto colpevole. La sentenza mi condanna a pagare 265.000 monete d’oro in dieci giorni. L’usuraio, per riottenere parte dei mutui concessi e non restituiti mi pignora tutte le merci e non mi concede più prestiti perché sono considerato un “pessimo debitore”. Nessuno è interessato ad azioni della mia azienda, che ormai ho svenduto per il 45%. Nelle casse della città trovo 1500 monete. Ho un debito di 400mila monete d’oro e la consapevolezza che ogni singolo barile che riuscirò, in qualche modo, a mettere in magazzino sarà pignorato fino all’estinzione di un debito infinito. Arrivano le tasse.
Per un lungo minuto vedo tutto buio e penso sinceramente di spegnere il video. E’ finita.







Ottobre 1313 - Non vi racconterò come ne sono uscito. Un Patrizio deve rispettare i suoi segreti. Vi basti sapere che ne sono uscito. Ora sono di nuovo Sindaco della mia città, Lubecca. Non ho più il patrimonio di una volta ma sono proprietario all’85% di una azienda che vale 5,5 milioni di monete d’oro. Continuo a non avere fabbriche, ma ho 28 belle navi, tra caravelle e galeoni. Ho assunto di nuovo gerenti in tutti i miei centri commerciali, commercio di tutto con tutte le città ed in particolare con Lubecca, che ora ha più di 9mila abitanti soddisfatti.

Ed anch’io lo sarò, non appena Londra avrà nuove mura, nuove abitazioni ed almeno 3500 abitanti, ed un vecchio busserà alla mia porta con in mano una mappa, ad indicarmi la X rossa dove potrò misurare, senza appello, quanto ho fatto finora.

E quella sarà la fine delle storie e dei canti.

[Modificato da Battista! 18/02/2004 17.14]

Battista!
00mercoledì 18 febbraio 2004 17:17
Viaggiatori, galeoni e gusci di noce.

(Nota. Questo post è pubblicato anche sul newsgroup di giochi strategici di Newsland www.newsland.it/nr/thread/it.comp.giochi.strategici/index.html, 18 feb. 2004).


La nave Fantasma, Dicembre 1313 - La buona abitudine di frequentare quei sordidi posti chiamate taverne, mentre la ciurma finisce di caricare ferro e pelli, riserva sempre incontri interessanti che, talvolta, portano a vantaggi notevoli. Come ad esempio aumentare la propria flotta di galeoni e caravelle senza metterne in cantiere neppure uno. Ed in maniera assolutamente lecita. Addirittura, guadagnando consensi ed approvazione presso tutti i cittadini della Lega.

Ma andiamo con ordine. Capita talvolta, appena entrati in quei covi di malaffare, di incrociare lo sguardo del Viaggiatore. Lo riconosci subito. Dal vestito troppo blasè per un posto come quello, dall’aria da figlio di papà che si è cacciato nei guai, dallo sguardo supplichevole che ti rivolge mentre ti prega di portarlo il più presto possibile a Malmo, Stettino o in qualche altre città dei paraggi dove, promette, i suoi amici potranno ricompensarmi generosamente.

Bene, quel ragazzo è la garanzia che presto la tua flotta avrà una nave in più. Quasi sempre una grossa nave. La strategia è sempre la stessa. Accetti la sua richiesta e lo lasci imbarcare in una delle navi alla fonda. Dopodiché salpi verso la meta indicata dal tremebondo passeggero. Non importa se sei appena stato in quella città: il tutto durerà molto poco. Non appena arrivati in mare aperto, dalla coffa un mozzo avvisa l’attacco da parte di una nave pirata. E tutte le volte che succede, capisco la gioia di Obelix. Solo che, a differenza dell’eroe dell’Armorica, non parto a testa bassa per affondare lo sventurato che ha avuto la pessima idea di attaccarmi. Sì, perché la sua nave mi serve. Magari malconcia, ma galleggiante. Così, dopo qualche cannonata per ridurre il suo numero di bocche da fuoco, mi avvicino ed inizio l’abbordaggio.

Non c’è niente che possa resistere all’arrembaggio di un galeone con 70 marinai ed una manciata di pugnali. E’ anche per questo che li preferisco a tutte le altre navi. La sua resistenza alle bordate nemiche, la potenza di fuoco che può raggiungere ed il numero di marinai caricabili rendono il galeone lo strumento ideale in caso di attacco nemico (qualora lo scopo sia la conquista delle navi nemiche) o l’assalto a villaggi pirata e città della Lega. Soprattutto se ha a bordo un Capitano capace di ridurre, con le sue abilità di navigazione, la maestosa pesantezza di manovra che lo caratterizza ed in grado di esaltare, quanto maggiore è la sua capacità di combattimento, le spaventose file di cannoni, mortai e catapulte schierate a dritta ed a babordo.

Una volta catturato il galeone pirata, è buona regola inviarlo subito al cantiere navale di riferimento per iniziare quanto prima le riparazioni. Per i galeoni, queste dureranno, indicativamente, tanti giorni quanti i punti percentuali che mancano alla piena efficienza della nave. Una nave sfasciata fino al 10% richiederà, occhio e croce, tra gli ottanta ed i novanta giorni di cantiere. Anche il costo dei lavori di carpenteria è proporzionale alla percentuale di danno da sanare: il rapporto, sempre per i galeoni, è di circa 100 monete per punto. Quindi, facendo i conti della serva, con 10-12mila monete al massimo si può rimettere a nuovo un catorcio devastato dalle cannonate. Parte del costo è rimborsato dal pedaggio pagato dal biondino tremebondo, una volta che toccherà terra e avrà riabbracciato i parenti riconoscenti.

Riparare carrette del mare catturate al nemico è quindi più economico che costruirle ex novo. Ed ha anche un altro grande vantaggio: i cantieri possono costruire solo una nave alla volta, ma ne possono riparare, in contemporanea, un numero indefinito. Fortunato il mercante che avrà alla marina un grosso branco di catorci, perché presto e con scadenze ravvicinate vedrà crescere la sua squadra navale di nuovi, fiammanti leoni del mare. Ed astuto il mercante che, invece di ordinare al cantiere la riparazione della sua sgangherata nave, ne comanderà il potenziamento. Perché, una volta terminato quello, si ritroverà non solo più alloggi per le carronate ma anche, per magia, uno stato di salute al 100%, non importa quanto devastata fosse la nave prima del potenziamento.

Nella strategia dell’attacco indotto, con la quale si istiga il pirata ad operare un attacco nei confronti delle proprie navi, con l’intento di catturare una o più navi, è quindi molto vantaggioso l’impiego dei galeoni, meno adatti d’altro canto alla caccia di pirati in mare aperto, a causa del loro peso e lentezza. Ma la spaventosa potenza di fuoco difensivo ha anche uno svantaggio: è praticamente impossibile catturare la nave nemica quando l’attacco è portato da una goletta pirata. Quelle filano come schegge ed evitano con facilità l’affiancamento. L’unico modo per rallentarne la corsa è dare loro un colpetto alla chiglia. Ma i galeoni hanno la mano pesante. Il più delle volte basta una salva di cannoni per affondare il povero guscio di noce. So che mi sono guadagnato comunque la stima dei cittadini e l’apprezzamento della Lega, ma ogni volta che lo vedo inabissarsi mi viene da pensare – che spreco!

[Modificato da Battista! 18/02/2004 17.18]

El Vise
00mercoledì 18 febbraio 2004 18:42
.......che dire.........sei un grande!!!! [SM=g27811]
Xelaehtgre
00mercoledì 18 febbraio 2004 21:58
Re:

Scritto da: El Vise 18/02/2004 18.42
.......che dire.........sei un grande!!!! [SM=g27811]



Davvero ! [SM=g27811]

E' un grande onore, per i partecipanti del forum, potere leggere i resoconti di Battista, sinora riservati ai frequentatori del newsgroup giochi strategici.
Voi non potevate saperlo, ma sono stati proprio i post di questo ragazzo che mi hanno spinto ad acquistare Patrician, a giocarci, ad appassionarmi e a prendere a prestito questi spazi per il forum. [SM=g27827]

Benvenuto Battista !

[SM=g27827]
Battista!
00giovedì 19 febbraio 2004 11:45
Il Principe paga sull’unghia.

(Nota: sono deliziato dai lusinghieri commenti dei Patrizi che vengono a visitare il mio giornale di bordo. Vi prego di continuare a leggere i miei resoconti: è il miglior apprezzamento che possano ricevere. Dal canto mio, a meno di non perdere l’entusiasmo per questo difficile entusiasmante gioco, voglio continuare a scrivere anche per smentire l’opinione di chi crede che lo strategico-commerciale sia un genere noioso, ripetitivo ed un po’ gretto. Perché sono certo che la passione che mi fa saltare la cena e perdere ore di sonno non è solo mia. Ma è la stessa dei Patrizi che danno vita a questo splendido forum).


La Nave Fantasma, settembre 1314 - Il Principe ha sempre bisogno di ferro. Non so a cosa gli serva tutto quel metallo, se a fondere spade e cannoni per battagliare i suoi omologhi nelle terre di Germania, o per rifornire l’industria meccanica di precisione della Confederazione Elvetica o per rivenderli a prezzo maggiorato agli Stati italiani. E sinceramente non mi interessa saperlo. Per quello che mi riguarda, il Principe può anche costruirci dei Gundam da spedire contro Zaion o farci souvenir a forma di cattedrale gotica da rifilare ai turisti giapponesi, col ferro che gli vendo.

Quello che mi interessa è che il Principe è disposto a pagare in contanti qualunque quantitativo di ferro gli venga proposto, in qualunque momento dell’anno. Non che lo strapaghi, il ferro che richiede. Ma offre prezzi pressoché stabili, che vanno da 1060 a 1100 monete d’oro per carico.

Prima del grande furto del settembre 1310, quando ho visto sequestrarmi tutti i beni a causa di un contratto stipulato anni prima da mio padre con un tale di Brema, avevo una ventina di fabbriche di utensili. La mia fame di ferro era quindi enorme, ordinavo ai miei amministratori di comperare metallo fino a 1200 monete il carico, in certi momenti sono stato costretto ad acquistare ferro a Lubecca a prezzi da strozzinaggio, anche 1800 monete a carico, per evitare il blocco totale delle fabbriche della mia città. Avevo anche installato fonderie ad Oslo, Bergen, Aalborg e Stoccolma per aumentare la produzione globale di ferro nei paesi della Lega.

Dopo quel famigerato settembre, molto è cambiato. Tra le altre cose, ho scelto di non produrre più utensili in prima persona. Le fabbriche che avevo a mio tempo costruito, ora sono di proprietà altrui ma producono comunque grosse quantità di utensili, che ho dato ordine di acquistare fino a 350 monete il barile. Anche le fonderie esistono ancora e la disponibilità di metallo greggio è adesso molto maggiore che quattro anni fa, e la richiesta minore. Quindi riesco ad acquistare ferro ad un prezzo medio di 820-840 monete il barile, anche se i miei gerenti hanno l’ordine di comprare fino a 900.

Il fatto di avere una costante disponibilità di denaro liquido consente ai miei amministratori, che sono strapagati ma che sanno fare egregiamente il loro lavoro, di acquistare sempre ed ai prezzi più vantaggiosi. Così, i miei uffici commerciali di Bergen e Stoccolma, ma anche di Londra ed Edimburgo hanno sempre ferro nei magazzini. E quelli di Oslo e Aalborg ne sono addirittura stracolmi. Sommando i quantitativi stoccati in queste città, in un paio di settimane sono in grado di accumulare circa 1000 carichi di ferro.

Ora, come ho detto sopra, il Principe non strapaga il ferro. Qualche mercante potrebbe preferire di accumulare il nero metallo negli uffici commerciali delle città disposte a pagarlo bene, ed comandare agli amministratori di venderlo quando il prezzo per carico oltrepassa la soglia delle 1500 monete. Il guadagno marginale sarebbe decisamente migliore.

Ma ho fatto due conti ed ho scoperto che, a fronte di una raccolta di oltre 1000 carichi ogni due settimane, nello steso periodo sono in grado di vendere a quel prezzo non più di 50 carichi di ferro. E per poterli vendere nelle (poche) città che, producendo utensili, pagano bene il ferro ho dovuto impiegare tutte le mie navi per il trasporto. Il ferro riempie dannatamente in fretta le stive. Ed una volta giunte nei porti di smercio, i carichi di ferro invenduti vanno ad occupare un mare di spazio extra negli uffici commerciali. E gli affitti di spazi extra costano. Poi può succedere che quella città dove speri di vendere in fretta quei mastodontici bancali sia colpita dalla peste, da un assedio o dalla carestia. Risultato: produzione degli utensili drasticamente rallentata o bloccata del tutto, richiesta di ferro che cola a picco, bancali invenduti. Ed affitti da pagare.

Troppo complicato, mi sono detto. Chi fa cose semplici dorme sonni sereni, amava ripetermi la nonna. Il Principe paga sull’unghia, perché devo complicarmi la vita a vendere ferro altrove? L’unica cosa che devo fare è trasportare a Lubecca il ferro accumulato ed incontrare l’emissario di Sua Altezza alle porte della città. Mille carichi ogni due settimane significano oltre un milione di monete d’oro che vanno ad aumentare all’istante, e tutte assieme, il tuo conto corrente. Con un guadagno effettivo di non meno di 300mila monete. Non male, direi.

Cosa te ne fai di tutte quelle monete, Sindaco? – mi ha chiesto ieri sera un concittadino mercante nella piazza della cattedrale di Lubecca. Ero appena uscito dall’ufficio dell’usuraio. Ed avevo appena sborsato 950mila monete per rientrare in possesso del 10% delle mie azioni. Nel mio periodo buio, avevo ceduto il 45% della società per 300mila monete. In qualche modo, dovevo tirarmi fuori dai pasticci. Credo di esserci riuscito. Solo che adesso lo strozzino detiene ancora un quarto delle azioni della mia azienda. Ed il loro prezzo continua a salire, a salire, a salire…
Ecco a cosa mi servono tutte quelle monete, concittadino mercante.

[Modificato da Battista! 19/02/2004 11.46]

DeadDog
00giovedì 19 febbraio 2004 12:06

[SM=g27828] [SM=g27828] Fantastico!

Esimio collega Patrizio e Sindaco Battista, i Suoi post sono imperdibili. Ad essere onesti gia' ero solito curiosare talvolta tra le righe del Messaggero it.comp.giochi.strategici, ma effettivamente l'idea di concentrare le informazioni di questa comunita' in un forum dedicato mi hanno allettato alquanto [SM=g27811]

La prego pertanto di accettare i piu' sentiti complimenti ed incoraggiamenti dal Suo collega Sindaco di Gdansk, che ha estremamente a cuore la Sua triste situazione a causa delle peripezie ha ha dovuto affrontare. Ricordi che Lei e la Sua Signora sarete sempre ben accetti per una sana bevuta nella mia prospera citta', con la speranza di trascorrere piacevoli serate d'inverno a narrarci a vicenda le epiche gesta nei freddi mari del Nord.

Con stima ed ammirazione,
l'Eccezionale Sindaco di Gdansk.

Battista!
00venerdì 20 febbraio 2004 15:38
L’incontro con la Nave Fantasma.

(Nota. Questo post è pubblicato anche sul newsgroup di giochi strategici di Newsland www.newsland.it/nr/thread/it.comp.giochi.strategici/index.html, 20 feb. 2004).

ATTENZIONE. Come “Ascesa e caduta di un Patrizio”, nel quale sono raccontati gli avvenimenti precedenti a quelli qui riportati, anche questo post rivela alcuni sviluppi della missione La Nave Fantasma. La sua lettura è quindi sconsigliata a chi vuole godersi la sorpresa.


Caro DeadDog, amico Patrizio, mi ha confortato sapere di avere la comprensione dell’Eccezionale Sindaco di Danzica, città che amo e che, come sai, cerco sempre di rifornire di utensili, pesce e vino. Il Tuo invito onora me e la mia famiglia. Recentemente, la mia adorata Elvira ha dato alla luce il nostro terzo figlio e puoi comprendere la mia preoccupazione di evitarle strapazzi. Approfitterò quindi e con gioia del Tuo invito, non appena Elvira ed i piccoli potranno mettersi in viaggio. Del resto, alcune recenti vicende mi obbligano alla massima allerta. Come forse hai saputo in qualità di Consigliere, ho deciso di candidarmi a Sindaco di Brema, e lì sto trasferendo la sede principale dei miei affari. Inoltre, ho finalmente incontrato la Nave Fantasma. Se vorrai, potrai avere i particolari di quanto mi è accaduto leggendo un brano del mio giornale di bordo, che ti allego. Con amicizia e grande stima, il Governatore della Lega, Battista.

La Nave Fantasma, febbraio 1315 - Rendere Londra una città popolosa non è stato difficile.
Con grandi quantità di legno, utensili e mattoni accumulati a buon prezzo rispettivamente ad Amburgo, Edimburgo e Groningen ho avviato un programma di edilizia spinta per sviluppare le strutture urbane e dare case e lavoro. Ho iniziato con la zecca e l’università, per aumentare la popolazione rapidamente. Una dozzina di nuove case, delle quali la metà di mattoni, è stata sufficiente per garantire un tetto agli immigranti, che hanno iniziato ad arrivare in massa senza la necessità di organizzare feste o prodursi in donazioni di cibo. La costruzione di sei allevamenti bovini ha immediatamente assorbito i bighelloni se ne andavano mendicando per le vie della città, garantendo allo stesso tempo la piena produttività degli impianti e, di fatto, l’autosufficienza nei rifornimenti di carne e cuoio. Pozzi e strade hanno sanato le penose situazioni igieniche, prima oggetto di costanti lamentele da parte dei londinesi, ed allontanato il pericolo di epidemie.

Mentre gli interventi di edilizia urbana procedevano, sono stato ben attento a rifornire costantemente il mio ufficio commerciale a Londra con prodotti di tutti i generi. Un cittadino che trova al mercato tutto quello che gli serve è un cittadino pingue ed appagato. Per farlo, ho dovuto sacrificare per un certo tempo gli approvvigionamenti ad altre città, soprattutto di cereali. L’inverno del 1314/15 era iniziato infatti molto presto, ed il grano scarseggiava un po’ dovunque nella Lega. Tranne che a Londra. Il livello di soddisfazione si è quindi assestato sul “molto felice” per tutte le categorie di cittadini, la popolazione ha continuato a crescere e, prima che l’anno finisse, la città contava 3800 abitanti. Cinque mesi prima, quando avevo iniziato il mio programma di sviluppo urbano, a Londra vivevano 1900 anime senza pane che si lamentavano per il fango nelle strade.

Ho appena dato ordine di costruire sei nuove birrerie a Londra quando, il 27 settembre 1314 il Consiglio della Lega riunito a Danzica mi elegge, con quattro voti scarto, nuovo Governatore. E’ il coronamento di una lunga rincorsa da quando, dopo i fatti di quattro anni prima ed il conseguente crollo dello status sociale, avevo perso il titolo nella riunione del Consiglio del settembre del 1311, subendo inoltre l’onta di non essere neppure inserito nella lista dei candidati per ben tre elezioni. Battista è di nuovo Eccezionale Governatore, questo è un bel giorno per me.

Quando a Londra prese residenza il tremilacinquecentunesimo cittadino, il vecchio Jacob mantenne la parola data e tornò a farmi visita. Era l’ottobre del 1314.

La mia coscienza è serena – mi disse più o meno – ora che vedo la mia amata città prosperare nuovamente. Hai dimostrato di essere un ragazzo in gamba, hai vinto il flagello che io stesso avevo provocato. Adesso so che sei in grado di liberarci una volta per tutte dall’incubo della Nave Fantasma. Ecco la mappa che indica dove potrai trovare quel relitto maledetto.

Era un momento topico. Sapevo dove incontrare, finalmente, il motivo di questa lunga missione. Costa nord della Danimarca, sulla carta pochi centimetri sopra il ditone danese. E sono emozionato. Nei giorni precedenti, ho provato ad immaginare cosa avrei trovato una volta arrivato sul punto indicato dalla x rossa. La visione più ricorrente consisteva in un enorme galeone, grande tre volte la mia nave ammiraglia, completamente nero ed in apparenza prossimo all’affondamento, pieno com’era di squarci sulla chiglia e strappi alle vele. Il ponte fumava come in preda ad un incendio ma nonostante le bordate della mia flotta da guerra, il gigante nero rimaneva a galla, spaventoso e fumigante, ed ogni cannonata che usciva dalle sue fiancate inclinate affondava all’istante un mio galeone.

Questa era l’immagine che mi ero fatto della Nave Fantasma. Così, per prudenza, mando sul posto un solo galeone da battaglia, il Malduin. Nella peggiore delle ipotesi, l’esplorazione mi avrebbe schiarito le idee sull’effettiva potenza del mio nemico. Ma ecco l’ennesima sorpresa.

Rapporto di Hans Beneke, capitano del Malduin. Egregio Sindaco, seguendo le vostre indicazioni abbiamo raggiunto lo spazio di mare a nord della penisola danese. Come ci avevate preannunciato, lì abbiamo trovato una nave. Si trattava, quasi certamente, di un vecchio mercantile abbandonato alla deriva. Una veloce ispezione a bordo non ha rilevato niente e nessuno. I forzieri e le casse erano vuote e marce per l’umidità, marcio anche lo scafo, le vele e gli alberi ancora in piedi. Secondo le vostre direttive, abbiamo velocemente affondato il relitto. Firmato Hans Beneke, 14 ottobre 1314.

Sono stupito e non del tutto convinto. Che sia un trucco per ingannarmi per poi colpirmi alle spalle, di sorpresa? O davvero la Nave Fantasma non era altro che un barcone scassato alla deriva? Di fatto, nelle settimane successive, non ricevo più i soliti avvistamenti della nave fantasma, che gettavano nel panico i marinai e facevano fuggire a gambe levate la ciurma dalle mie navi. Ma non riesco a riflettere molto sulla vicenda, vengo sommerso da una serie di lettere. Ed ogni lettera è una sorpresa.

La prima arriva da Londra, è del vecchio Jacob. Si complimenta con me per aver sfatato la nera leggenda della nave maledetta, e questo me lo aspetto. Mi dice che probabilmente non riceverò più sue notizie perché, ora che il suo incubo è finito, si sente prossimo a rendere l’anima al Creatore. E anche questo era abbastanza prevedibile. Quello che proprio non mi aspettavo è l’ultima frase della sua lettera.
Ora non ti rimane altro da fare – scrive il vecchio amico di mio padre – che diventare Sindaco di Brema e dare una lezione a quell’arrogante di Vanderelke.

Vanderelke, il padre di tutti i ladri, il maestro di tutti i furfanti, il più sordido dei grassatori. Vanderelke, che nel settembre del 1310 mi ha sottratto con la legge e con l’inganno – le sue carte erano una truffa, ne sono certo – un patrimonio di 10 milioni di monete, 46 navi e 100 fabbriche. E che ora vive a Brema, godendosi il maltolto. Ma perché il vecchio Jacob vuole che io divenga sindaco di Brema? La risposta mi arriva pochi giorni dopo, in una lettera dello stesso Vanderelke. Il quale, che l’inferno possa un giorno scottargli il sedere, si prende per l’ennesima volta beffe di me.

Corre voce a Brema che tu voglia candidarti a Sindaco, – scrive il puzzone – ingraziandoti il favore dei poveracci che vivono in questo buco di città. Beh, toglitelo dalla testa. Qui a Brema non comanda né il Sindaco né i Consiglieri, ma il sottoscritto. E quella banda di straccioni non oserà mai alzare né dito né voce contro l’uomo più ricco dell’Impero dei Mari. Che poi sarei io, mio caro, anche grazie al tuo generoso lascito. Ti ricordi?

Vorrei incartare con la pergamena una palla di cannone e sparargliela in mezzo ai denti, ammesso che li abbia.
Quindi devo diventare Sindaco a Brema. La notizia mi viene confermata da un altro messaggio, questa volta da parte del figlio del vecchio Jacob, il quale mi annuncia morte del padre e mi informa dell’entusiasmo che ha suscitato la voce secondo la quale presto sarò Sindaco di Brema. Mi chiedo chi l’abbia messa in giro, questa voce. Forse mia madre. Le mamme parlano sempre troppo. Il giorno dopo, finalmente una bella notizia. Jacob, nel testamento, mi ha lasciato in eredità la bellezza di mezzo milione di monete d’oro. Ne sono informato mentre sono alla fonda a Ladoga, per caricare pelli e cereali da portare nel Mare del Nord. La riconoscenza del vecchio londinese non poteva arrivare in un momento più opportuno: mi manca giusto questa cifra per poter pagare i costi di trasferimento della residenza, da Lubecca a Brema.

Lasciare Lubecca mi dispiace. Quella città mi ha visto nascere, diventare mercante e sindaco e governatore, ha assistito alla mia ingiusta rovina ed al successivo faticoso, a lungo incerto recupero, fino a rivedermi di nuovo ricco, amato ed elevato ai massimi poteri pubblici. Ho fatto molto per Lubecca, rendendola la più grande città della Lega. In cambio, mi sono gonfiato i forzieri prelevando senza ritegno dalle casse della città. Ma è il tempo di Brema, ora.

Appena trasferito nella città che un giorno farà il tifo per i verdi del Werder, ricevo un’altra lettera di quel sordido ratto di Vanderelke. Ma questa volta me la rido, e della grossa, per la soddisfazione. Il tipo non riesce a capacitarsi di come sia riuscito, in due giorni, a trovare un milione di monete d’oro per pagare le spese del trasferimento a Brema. Intuisco che c’è stato il suo zampino nell’impormi una tassa tanto sproporzionata, e leggo con piacere la sua paura di avermi sottovalutato. Non si sarebbe mai aspettato una tale capacità di recupero, dice che mio padre ha impiegato una vita per ottenere meno della metà di quanto ho fatto negli ultimo anni, ed insinua che l’unica ragione del mio successo sia da trovare in patti col demonio o con i pirati. O con entrambi.

Non posso credere – scrive – che tutto quello che hai accumulato nuovamente in così poco tempo sia solo frutto di duro lavoro.

E’ il capitalismo, bellezza.

[Modificato da Battista! 20/02/2004 15.39]

Xelaehtgre
00venerdì 20 febbraio 2004 15:49
quest'uomo è un mito...
... un mito !

[SM=g27827]
F66
00domenica 22 febbraio 2004 18:58
Complimenti per aver trasferito qua la cose scritte da un'altro sito, ma perchè non ne scrivi una tutta tua?[SM=g27822]
KingReik
00domenica 22 febbraio 2004 19:30
...
Ancora una volta... non ho parole....


[SM=x329162]
Xelaehtgre
00lunedì 23 febbraio 2004 10:08
Re:

Scritto da: F66 22/02/2004 18.58
Complimenti per aver trasferito qua la cose scritte da un'altro sito, ma perchè non ne scrivi una tutta tua?[SM=g27822]



veramente, F66, è tutta sua! l'ha scritta lui! [SM=g27827]
Battista!
00lunedì 23 febbraio 2004 10:11
La Nave Fantasma: fine della missione
Brema, 29 aprile 1315








F66
00lunedì 23 febbraio 2004 14:06
I miei complimenti Battista
Ma come fai a costruire un gigantesco impero in così poco tempo: io in 16 anni(in partita libera) devo ancora diventare governatore, ho appena una trentina di navi e 22 uffici, moltissime case e 17 fabbriche
Oltretutto ho un capitale di 10.000.000 di monete d'oro, un valore aziendale di 12.000.000 di monete d'oro, ho aperto 2 rotte terrestri, 17 delle mie navi sono da commercio, le altre(galeoni, qualche vascello e le caravelle) riunite in 2 flotte:
flotta Caravella, formata esclusivamente da caravelle e flotta Galeone costituita da galeoni e vascelli.
Ma a mala pena riesco a farmi rieleggere sindaco alle elezioni con uno scarto di uno o due voti, ma non riesco a capire come tu sia riuscito a creare il tuo impero in così pochi anni.
Discorsi inutili a parte e storielle a parte, come hai fatto adiventare così ricco in così poco tempo a disposizione?[SM=g27822]
Battista!
00lunedì 23 febbraio 2004 18:45
La Formula della Ricchezza
a cura del Centro Studi "Mar Baltico" di Tallin.

(Nota per F66. Grazie per i complimenti, collega Patrizio. Come tu mi chiedi, tolgo per un attimo i panni del narratore e la smetto con le "inutili storielle", almeno spero che ti piacciano!, per indossare la veste professionale dell'analista finanziario).

Ora, come sappiamo i Patrizi hanno a disposizione un sacco di modi per accumulare denaro, ma solo uno di questi consente, dopo qualche anno di duro lavoro, di registrare dei tassi di crescita trimestrali costantemente superiori al milione di monete d'oro. Questo modo è il commercio, o meglio il grosso commercio.

Tutte le tecniche di accumulo di denaro sono indispensabili quando sei, all'inizio del gioco, un povero mercante con tre bagnarole che s'attacca a tutto per mettere da parte un capitale di investimento. Ma quando arrivi a rifornire di carne, vino, birra e cereali almeno 10 città contemporaneamente, e vendi ferro al principe a botte di 1000 carichi al mese anche solo a 1099 monete al carico, solo il grosso commercio merita di essere praticato scientificamente in grande stile. Questo è il segreto del immenso plutocrate. Tutte le altre tecniche sono briciole per i piccioni.



Il grosso commercio di basa su un fattore integrato (ovvero un fattore che è a sua volta risultato della relazione di più fattori): il volume commerciale.

Il volume commerciale è dato dalla quantità di merci che compri o vendi in una forbice di tempo T, per esempio 1 mese. Il tuo volume commerciale è espresso da un numero, che indica il numero di barili (unità di misura del volume commerciale) che hai comprato o venduto in quel periodo, non importa di quale merci: è una somma di tutti i barili di tutte le merci.

Il volume commerciale è determinato, come avrai capito, da alcuni fattori:

- La capacità di carico complessiva delle tue navi (C), ovvero la somma di tutto lo spazio che hai a disposizione su tutte le tue navi e che non sia già occupato da armi, piccole o grandi, e dall'equipaggio. In altre parole, avere un alto numero di navi, facendo attenzione a bilanciare capacità di carico ed esigenze di difesa/offesa.
Più avanti si dimostra come il fattore C sia fondamentale per l’aumento della ricchezza. Avere un fattore C ottimale (CO), sufficiente cioè a coprire tutte le esigenze di trasporto della nostra azienda, è il miglior modo per moltiplicare in fretta il denaro. Tuttavia il punto ottimale del fattore C non è fisso, ma varia al variare della ricchezza complessiva prodotta dalla Lega Anseatica. Ovvero, se una capacità di carico di 15.000 barili è sufficiente a gestire un Impero dei Mari che conta x-mila abitanti (che consumano e producono beni), al raddoppiare degli abitanti deve rispondere un aumento proporzionale della capacità di carico.

- Il volume di traffico nei porti. E’ dato dal rapporto (SMC+SMS/T) tra la somma (S) di merci caricate (MC) e scaricate (MS) in tutti i porti (SMC+SMS) in un delta di tempo (T).
Per vendere e comperare grosse quantità ed al miglior prezzo e per garantirti il costante approvvigionamento di merci strategiche hai due modi. Il primo: metti in modalità Moooolto Leeeenta e batti costantemente tutti i centri commerciali che hai costruito nell’Impero, sfinendo l’indice della tua mano sinistra per comprare e vendere ai prezzi che ritieni di volta in volta più opportuni. Il secondo: usi il Commercio Automatico, che secondo me diventa indispensabile non appena hai abbastanza capitale per potertelo permettere. Ho scriito qualcosa a proposito su “Il Commercio Automatico funziona!”. ( Le merci strategiche sono quelle che hanno per te un valore primario: ferro se hai delle officine, sale se sei un allevatore, per esempio. Birra, pesce e cereali sono merci strategiche in ogni caso fin dall’inizio del gioco: se non ne hai mai in magazzino, non diventerai mai sindaco).

- Il tasso di rendimento della tua capacità di carico complessiva. Mi spiego: se hai una flotta con una capacità di carico di 10.000 barili ma la tieni alla fonda ad Aalborg per 30 giorni, per permettere alla tua ciurma di assistere alla poesia della migrazione delle megattere nel mese di Aprile, in quel mese il rendimento della tua capacità di carico sarà dello 0,0%. In altre parole, oltre che avere una grande flotta, devi anche farla navigare più stipata possibile e più freneticamente possibile su e giù per i porti di carico e scarico. Il tasso di rendimento è infatti dato dal rapporto tra la capacità di carico complessiva e la quantità di barili commerciati in un tempo T.

- La liquidità. Costruire gli uffici commerciali, pagare i gerenti degli uffici commerciali, comprare e vendere merci, costruire nuove navi, riallestire quelle catturate, riparare quelle usurate, acquistare armi per mantenere un alto potenziale difensivo: tutto questo richiede denaro. La liquidità (L) sono le monete di cui puoi disporre pronto cassa. Non servono milioni, neanche a livelli altissimi di gioco. Basta avere un gruzzoletto sufficiente a coprire tutte le transazioni commerciali più vantaggiose ed a pagare le tasse ed eventuali imprevisti (condanne, donazioni, ampliamenti).
A differenza di tutti gli altri elementi, che sono fattori incrementali (all’aumentare del loro valore aumenta il valore del volume commerciale) la liquidità è un fattore pressoché costante. Non importa che il valore commerciale della tua azienda sia di 5 o di 100 milioni di monete d’oro: in ambo i casi, ti sarebbe sufficiente la stessa quantità di monete d’oro liquide per gestire tutto il baraccone.

In presenza della sufficiente quantità di liquidità, il volume commerciale genera ricchezza, in base alla formula:

C · (SMC+SMS /T) · C/( SMC+SMS /T) = $ (se L?0)


La ricchezza $ è data dalla somma delle liquidità (L) e del valore commerciale delle merci (M) immagazzinate e rimaste, al termine di T, invendute nei centri commerciali.

La formula che esprime come il valore commerciale generi ricchezza, ci suggerisce alcune strategie, o corollari, da implementare per aumentare il valore $, o ricchezza.

-> Più navi hai, più ricco sarai. All’aumentare di C (la capacità di carico) aumenta la ricchezza. Quindi aumentare costantemente le dimensioni della propria flotta è un fattore decisivo per accumulare in fretta ricchezza.

-> Catturare navi è meglio che costruire. Il fattore C dipende sostanzialmente dal tuo numero di navi. Se le catturi ai pirati, e sei bravo a non disfarle più di tanto prima dell’abbordaggio, puoi ripristinarle alla piena efficienza con poca spesa ed in poco tempo. Ed i tuoi cantieri di riparazione potranno sfornare navi messe a nuovo lavorando contemporaneamente e molto più in fretta di quanto servirebbe per costruirle ex novo, una alla volta.

-> Più amministratori hai, più ricco sarai. Le merci caricate (MC) sono quelle comprate nei porti. Abbiamo detto sopra che, in presenza di liquidità sufficiente, è più vantaggioso ed efficiente far gestire il commercio in automatico dagli amministratori. All’aumentare di MC aumenta la ricchezza $. Quindi avere centri commerciali in tutti i porti ed un gerente in tutti i centri commerciali per acquistare sempre ai prezzi migliori è un altro fattore decisivo per accumulare in fretta ricchezza.

-> Naviga! Pieno! All’aumentare del tasso di rendimento della capacità di carico complessiva, aumenta la ricchezza. Devi dunque far navigare più stipata possibile e più freneticamente possibile su e giù per i porti di carico e scarico. Senza sosta.

-> Il Principe paga sull’unghia le eccedenze. Non ti preoccupare di avere troppe merci caricate (MC): partendo dal presupposto che il prezzo di acquisto applicato dai gerenti è il più conveniente in assoluto, troverai sempre una città disposta a comperarle. Non ti spaventare quindi delle eccedenze: se sei in grado di ridistribuirle efficacemente alle città opportune, vedrai che le eccedenze si sgonfiano in fretta. Credo che una situazione di super-eccedenza sia molto, molto rara.
Le super-eccedenze si verificano quando la tua capacità di acquisto totale di una merce x in un lungo periodo (T = >1 anno) è superiore alla capacità generale di assorbimento di quella merce x da parte di tutte le città della Lega nello stesso lasso di tempo T. In pratica, le super-eccedenze sono la differenza tra quanto compri e quanto sia umanamente possibile vendere a prezzi vantaggiosi. Ma anche in questo caso, esiste la soluzione. Tieni sotto controllo le porte della città, e quando il Principe che, come tu sai, paga sull’unghia, ha bisogno di quella merce, zac! gli vendi le super-eccedenze. E ci guadagni.

-> Lascia perdere i villaggi pirata. Sembra strano ma, conti alla mano, i denari ottenuti devastando i villaggi pirata rischiano, nella maggior parte dei casi, di essere una voce passiva del bilancio.
Mi spiego: se il numero delle tue navi è appena sufficiente per avere una capacità di carico ottimale, la scelta economicamente efficiente consiste nell’impegnarle tutte nel commercio, continuando ad aumentare il numero di navi.
Chi sceglie di sottrarre navi al commercio per assalire villaggi pirata interrompe il circolo virtuoso del volume commerciale, riducendo drasticamente il valore di capacità di carico (per attaccare un villaggio ti servono parecchie navi belle grosse) per un tempo T pari al tempo necessario alla riparazione fino alla piena efficienza delle navi danneggiate nell’attacco.
L’attacco ai villaggi pirata diventa dunque vantaggioso solo quando si dispone di un numero di navi superiore al fattore CO, o capacità di carico ottimale. Che, ricordo, non è un dato stabile ma aumenta all’aumentare della ricchezza complessiva generata dalla Lega Anseatica.
Solo in quel caso (C>CO), secondo le regole dell’efficienza economica, potrai armare le navi in eccesso e spedirle contro i villaggi pirata.
Ma siccome i Patrizi, come le persone comuni, hanno come scopo principale nella vita il divertimento e non il semplice accumulo, io continuo ad allestire flotte da guerra ed annientare villaggi pirata.

E chi se ne frega se il mio fattore C non è più ottimale!


Battista, spero che mi perdonerai (e mi perdoneranno i tuoi lettori) per questa intrusione, eppure ci tenevo a farti notare che sei diventato il nostro "mitico eroe anseatico" [SM=g27827]
Guarda sotto il nick, a sinistra... [SM=g27811]
Xela

[Modificato da Xelaehtgre 23/02/2004 20.13]

F66
00lunedì 23 febbraio 2004 19:56
Grazie mille per le informazioni date e sì le tue "storielle inutili" mi sono proprio piaciute(comunque mi sono state utilissime), ma fai lo scrittore come lavoro?
Comunque non ho capito a cosa mi servono quelle formule, potresti farmi qualche esempio?
A proposito hai scritto tutto tu o te l'ha scritto il tuo capoufficio?[SM=g27822]

[Modificato da F66 23/02/2004 20.06]

Ka-Zar
00lunedì 29 marzo 2004 21:38
Varie...
Battista, ti ringrazio per tutti i commenti e suggerimenti che sono stati utilissimi. Per quanto mi riguarda ho deciso che la cosa migliore, data anche la posizione centrale di Lubeck, fosse di cercare di rifornire tutte le città della lega.
In pratica c'è una nave o un convoglio battezzato con il nome della città che deve servire, carica quanto richiesto a Lubeck e lo scarica a destinazione, dove ovviamente carica quanto nella città viene prodotto. In questo modo la rotta automatica risulta veramente semplice anche da manutenere al crescere delle città.
In questo modo devo tenere sotto controllo solo i livelli delle mercanzie a Lubeck. In appoggio ho tre flotte di caravelle da 4000 barili ciascuna per spostare grosse quantità di merci (mattoni, cereali, legno ecc.) o per andare a recuperare le eccedenze nelle varie città e riportarle a Lubeck.
Solo nella mia città madre possiedo 168 edifici tra case e fabbriche. Non ricordo di aver letto una tua opinione in merito, ma personalmente preferisco tenermi tutto quello che costruisco, e anche gli affitti delle abitazioni una volta portate a un rendimento normale sono in attivo, anche se di poco. Ho rinunciato a cercare di produrre quello che posso comprare nel mediterraneo, anche se a volte a prezzi più alti (comunque di molto inferiori ai prezzi ai quali li vendo). Ci pensato 4 flotte formate da Galeoni iperarmati + Galeoni ad alta capacità di carico e addio alla preoccupazione di produrre vino, ceramiche e, più di tutto, stoffe. Peccato che ho un'eccedenza bestiale di lana che non so come smaltire [SM=g27813] .
In effetti ho smesso di potenziare le navi. Costruisco solo Galeoni da 700 barili di carico, gli piazzo su solo cannoni e non ne ho mai perso uno.
Per occuparmi dei villaggi e pirati vari da missione ho 3 flotte di 12 galeoni/vascelli al top di armamenti e uomini. Una volta fatto li mando a riparare e di solito ne ho sempre uno pronto.
Per scorte e quant'altro richiesto nel retrobottega in quasi ogni città c'è un galeone/vascello da guerra pronto a partire.
Le navi catturate fino a poco tempo fa le utilizzavo io, ma ormai non servono e quindi le vendo.

Resta inteso che ho un ufficio commerciale in ogni città, comprese le due che ho costruito, non vendo mai nulla personalmente e presto soldi a tutti al massimo dell'interesse pignorando se non pagano.
Peccato solo che non si possano fissare un prezzo minimo per la vendita e un prezzo massimo per l'acquisto (in modo da non farsi sfuggire vino e spezie a prezzi stracciati).
Idem per l'impossibilità di impostare un numero minimo di mercanzie di un certo tipo che una nave in rotta automatica non tocchi (a volte mancano anche le mercanzie che una città produce). L'unica cosa che mi è venuto in mente è stato di fare una rotta con due fermate consecutive nella stessa città. Al primo passaggio carichi tutto, poi scarichi le quantità che ritieni opportune. Peccato che la nave se ne stia ferma il doppio del tempo[SM=g27813] .

Attualmente sto rifornendo di mattoni le città in cui si producono carne, miele e pelli in modo da piazzare le fabbriche in città una volta ampliate le mura (ho fatto votare ai consigli di praticamente tutte le città l'ampliamento e l'aumento dell'esercito).

Il punto è... una volta che avrò costruito le due rotte terrestri che mi mancano e le altre due città che immagino mi possano venir fornite come missioni, che altro si può fare?

[Modificato da Ka-Zar 29/03/2004 21.39]

[Modificato da Ka-Zar 29/03/2004 21.47]

Battista!
00martedì 30 marzo 2004 12:49
Per Ka-Zar, Eccezionale Governatore di Lubecca.
Battista, ti ringrazio per tutti i commenti e suggerimenti che sono stati utilissimi.
Prego, sono sinceramente felice che ti siano serviti!

Per quanto mi riguarda ho deciso che la cosa migliore, data anche la posizione centrale di Lubeck, fosse di cercare di rifornire tutte le città della lega. In pratica c'è una nave o un convoglio battezzato con il nome della città che deve servire, carica quanto richiesto a Lubeck e lo scarica a destinazione, dove ovviamente carica quanto nella città viene prodotto. In questo modo la rotta automatica risulta veramente semplice anche da manutenere al crescere delle città. In questo modo devo tenere sotto controllo solo i livelli delle mercanzie a Lubeck. In appoggio ho tre flotte di caravelle da 4000 barili ciascuna per spostare grosse quantità di merci (mattoni, cereali, legno ecc.) o per andare a recuperare le eccedenze nelle varie città e riportarle a Lubeck.
Siamo arrivati alla stessa conclusione! Può voler dire che questa, forse, è la soluzione migliore.
Nel mio primo tentativo di organizzare i trasporti ai centri commerciali delle città della Lega con le rotte automatiche, avevo creato due flotte da 10mila barili. Queste facevano andata e ritorno da Lubecca, toccando tutte le città del Baltico (una flotta) e del mare del Nord (l’altra) due volte per ogni giro. In questa maniera riuscivo effettivamente a ridistribuire nei due bacini produttivi le merci prodotte, caricando a Lubecca solo vino (arrivato da ovest per portarlo verso est).
Di fatto, però, questa strategia era molto macchinosa e poco flessibile. Inoltre, le flotte ritornavano a Lubecca dopo ben due mesi di navigazione. Così ho resettato queste rotte, sciolto i mega-convogli ed impostato le rotte con Lubecca al centro del mondo anseatico. Esattamente come hai fatto tu. Ovviamente in città ho dovuto costruire 20 magazzini per evitare di pagare in spese d’affitto i lucrosi guadagni!

Solo nella mia città madre possiedo 168 edifici tra case e fabbriche. Non ricordo di aver letto una tua opinione in merito, ma personalmente preferisco tenermi tutto quello che costruisco, e anche gli affitti delle abitazioni una volta portate a un rendimento normale sono in attivo, anche se di poco. Ho rinunciato a cercare di produrre quello che posso comprare nel mediterraneo, anche se a volte a prezzi più alti (comunque di molto inferiori ai prezzi ai quali li vendo). Ci pensato 4 flotte formate da Galeoni iperarmati + Galeoni ad alta capacità di carico e addio alla preoccupazione di produrre vino, ceramiche e, più di tutto, stoffe.
Anch’io tendo a tenere tutto ciò che ho costruito. Vendo, mettendo all’asta l’edificio, solo in un caso. Quando cioè non riesco a produrre al 100% perché continua a mancare, nella città, la manodopera sufficiente. Lascio all’acquirente dell’azienda l’incarico di produrre ai prezzi migliori. Lo sviluppo della città ha comunque le strutture necessarie: non manca il lavoro, non faccio mancare le case (costruendole ovviamente solo sopra il 90% di utilizzo di quelle già presenti), non faccio mancare le merci richieste. Questo ragionamento non vale però per la mia città. Lì voglio mantenere una posizione di monopolio del lavoro e delle abitazioni per avere la garanzia della rielezione a Sindaco. Non perché sia ambizioso a sedere in Municipio, ma perché da Sindaco rientro completamente nelle tasse spese nella mia città. Per la stessa ragione, non mi fa paura avere 200 edifici a Lubecca. Nelle altre città, solo se strettamente necessario.

Peccato che ho un'eccedenza bestiale di lana che non so come smaltire.
Vendile al Principe. Accumulale nella tua città ed aspetta, con pazienza e costanza, il momento in cui le chiede. Lo fa raramente, ma lo fa. E paga 1000-1100 marchi al carico.


In effetti ho smesso di potenziare le navi. Costruisco solo Galeoni da 700 barili di carico, gli piazzo su solo cannoni e non ne ho mai perso uno.
Per occuparmi dei villaggi e pirati vari da missione ho 3 flotte di 12 galeoni/vascelli al top di armamenti e uomini. Una volta fatto li mando a riparare e di solito ne ho sempre uno pronto.
Per scorte e quant'altro richiesto nel retrobottega in quasi ogni città c'è un galeone/vascello da guerra pronto a partire. Resta inteso che ho un ufficio commerciale in ogni città, comprese le due che ho costruito, non vendo mai nulla personalmente e presto soldi a tutti al massimo dell'interesse pignorando se non pagano.

Sei perfetto!

Le navi catturate fino a poco tempo fa le utilizzavo io, ma ormai non servono e quindi le vendo.
Le navi non le cedo mai. Servono sempre. Ed hanno costi marginali di gestione veramente limitati.


Peccato solo che non si possano fissare un prezzo minimo per la vendita e un prezzo massimo per l'acquisto (in modo da non farsi sfuggire vino e spezie a prezzi stracciati).
Idem per l'impossibilità di impostare un numero minimo di mercanzie di un certo tipo che una nave in rotta automatica non tocchi (a volte mancano anche le mercanzie che una città produce). L'unica cosa che mi è venuto in mente è stato di fare una rotta con due fermate consecutive nella stessa città. Al primo passaggio carichi tutto, poi scarichi le quantità che ritieni opportune. Peccato che la nave se ne stia ferma il doppio del tempo.

Anch’io ho dovuto fare i conti con questa caratteristica del gioco. L’ho semplificata non ponendomi il problema. Nel senso: se Ladoga sulla carta è una produttrice di pelli ma a volte lì le pelli mancano di brutto, io continuo a dire al Gerente di acquistare (e non di vendere) pelli ed al Capitano di caricare tutte le pelli (e mai scaricarne). Poi, quando c’è un poco di manodopera disponibile in città, gli pianto mezza dozzina di laboratori di conciatura. E Ladoga torna a produrre pelli alla grande. Nell’altro esempio, se so che a Bruges ed a Londra trovo spezie a 168 marchi il barile, non mi pongo il problema che, nelle stesse città, un barile di spezie possa essere richiesto a 560 marchi il barile. Io compro e basta. Ogni tanto, come a Ladoga per le pelli, vendo un po’ di quantità in manuale. Giusto per non farmi nemici i ricchi della città.

Attualmente sto rifornendo di mattoni le città in cui si producono carne, miele e pelli in modo da piazzare le fabbriche in città una volta ampliate le mura (ho fatto votare ai consigli di praticamente tutte le città l'ampliamento e l'aumento dell'esercito).
Questo si chiama pensare nel lungo periodo. Bravissimo!

Il punto è... una volta che avrò costruito le due rotte terrestri che mi mancano e le altre due città che immagino mi possano venir fornite come missioni, che altro si può fare?
Sarò sincero. Chi è arrivato, come te e pochi altri, a questi livelli di comprensione del gioco, ha tre strade di fronte.
La prima: affrontare le missioni. Prova L’Impero dei Mari, e poi vienimi a piangere sulle spalle.
La seconda: mettere le tue conoscenze al servizio degli altri Patrizi. Sei ad un punto dove hai poco o nulla da imparare, ed invece molto da insegnare. Scrivendo rapporti di gioco o brevi relazioni su alcuni aspetti strategici. E’ quello che sto cercano di fare, malgrado il lavoro ed il tempo tiranno.
La terza: cambia gioco. Sei arrivato virtualmente a completarlo.
Ma, in questo caso, la Lega Anseatica perderebbe un grande Patrizio. [SM=x329162]

Con Grande Stima, Battista!
Xelaehtgre
00martedì 30 marzo 2004 18:23
Re: Per Ka-Zar, Eccezionale Governatore di Lubecca.

Scritto da: Battista! 30/03/2004 12.49
Il punto è... una volta che avrò costruito le due rotte terrestri che mi mancano e le altre due città che immagino mi possano venir fornite come missioni, che altro si può fare?
Sarò sincero. Chi è arrivato, come te e pochi altri, a questi livelli di comprensione del gioco, ha tre strade di fronte.
La prima: affrontare le missioni. Prova L’Impero dei Mari, e poi vienimi a piangere sulle spalle.
La seconda: mettere le tue conoscenze al servizio degli altri Patrizi. Sei ad un punto dove hai poco o nulla da imparare, ed invece molto da insegnare. Scrivendo rapporti di gioco o brevi relazioni su alcuni aspetti strategici. E’ quello che sto cercano di fare, malgrado il lavoro ed il tempo tiranno.
La terza: cambia gioco. Sei arrivato virtualmente a completarlo.
Ma, in questo caso, la Lega Anseatica perderebbe un grande Patrizio. [SM=x329162]

Con Grande Stima, Battista!



QUOTO!

e mi auguro che l'Eccezionale Governatore Ka-Zar della Lega Anseatica decida di mettere il suo sapere a disposizione di tutti quelli come me che sono e rimangono piuttosto "somarelli"... [SM=g27819]
Ka-Zar
00mercoledì 31 marzo 2004 13:03
Risposta cumulativa :)
Rispettabili Xela e Battista,
vi ringrazio per la fiducia accordatami pur potendovi basare su un solo post. Il tempo lo faccio saltare fuori, piuttosto sono dubbioso sulla mia capacità di riuscire a dare informazioni specifiche e specializzate quali ho avuto modo di trovare tra quelle fornite dai vari frequentatori del forum. Una cosa è dare una personale opinione su come si ritiene sia meglio gestire i "propri affari", un'altra è suffragare la cosa con dati oggettivi. Un esempio può essere la tabella che indica le capacità di produzione delle fabbriche a seconda di dove le si impianta (a proposito... a quando quella con il resto delle fabbriche[SM=x329164] ?).

Se avete in mente qualcosa di specifico tenterò di dare il miglior supporto possibile, altrimenti proverò ad inventarmi qualcosa cercando di evitare argomenti più volte trattati.

Rispettosamente... [SM=x329167]
Matt Kekkotts
00mercoledì 28 aprile 2004 21:07
Spettacolo!
[SM=x329165] No raga o questo Battista c'ha i filmini (non so cosa voglia dire da voi ma in toscana significa anche avere le allucinazioni[SM=g27831] ) oppure c'ha la botta più grossa della storia dei videogiochi...oppure è veramente un grande!!![SM=x329165]

Mi sono salvato la pagina, stampata e letto tutto ma proprio tutto e mi pareva non so perchè di leggere il continuo de "il signore degli anelli" (che per altro ho letto davvero -1300 pagine- e posseggo tutti e 3 i film -li so quasi a mente-)[SM=x329172]

Cioè...Battista 6 un fenomeno te devi pubblicare qualcosa davvero!![SM=g27827]

Non so...un libriccino tipo "Storie di un navigante Anseatico" o roba del genere, così magari ci guadagni qualcosa no?
E poi come prova prima lo spari a noi del forum così ti diamo un parere no?
Guarda che nn scherzo quindi 6 pregato di non rispondere cose tipo "ma scherzi?ho scritto malissimo" ecc... [SM=x329183]
Capito?[SM=x329180]

Grande Battista!![SM=x329169]

[SM=x329166]
rziel0013
00martedì 18 maggio 2004 16:41
Miii ma se continui così ci scrivi un libbro su sto gioco


[SM=g27823] [SM=g27811]
CCM Von Hausser
00lunedì 24 maggio 2004 14:02
Volevo fare i miei complimenti, unedomi al gruppo degli utenti tutti, al Battista! Sono nuovo, non conosco minimamente Patrician, ma leggendoti, dapprima sommariamente, poi via via più attentamente, ho un vago principio di "passione da videogame" che sta trasformandosi nella forma acuta o "desiderio del possesso"! Ancora complimenti di cuore per la passione, la conoscenza e la capacità comunicativa. [SM=g27811]
JostVanDyke
00lunedì 3 gennaio 2005 20:32
F-A-N-T-A-S-T-I-C-O ! ! ! ! !

E pure scritto divinamente!
70anto
00martedì 4 gennaio 2005 10:25
x rziel:


non ci scrive un libro. Il suo saggio serve a tutti per poter conoscere più a fondo il gioco e quindi apprezzarlo di più.



ciao

70 anto Notabile di Gdansk
Von Stephen
00giovedì 6 gennaio 2005 17:24
Patrizi, è da un po' che Battista non si fa vedere, sapete nulla?[SM=g27833]
Nemo89
00giovedì 6 gennaio 2005 17:30
Re:

Scritto da: Von Stephen 06/01/2005 17.24
Patrizi, è da un po' che Battista non si fa vedere, sapete nulla?[SM=g27833]



Qualche tempo fa ha votato nel sondaggio sulla merce preferita. Non so altro.
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