Le scoperte della ricerca biologica

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vanni-merlin
00giovedì 18 maggio 2006 01:46
La ricerca omeopatica


Le scoperte della ricerca biologica


Numerosi studi biologici condotti hanno dimostrato l’effetto delle alte diluizioni omeopatiche sui meccanismi allergici, il tempo di sanguinamento, l’eliminazione di sostanze tossiche, ecc. Risultati che potrebbero consentire di aprire nuovi campi terapeutici.


Le moderne tecniche di osservazione offrono anche la possibilità di meglio comprendere le caratteristiche fisico-chimiche dei medicinali omeopatici.



Conferma dell' attività farmacologica delle dosi omeopatiche
Vari studi biologici hanno consentito di osservare precisamente l’effetto di alcune sostanze altamente diluite :

• Sensibilizzazione allergica
Sono state condotte ricerche in vitro18 sui globuli bianchi coinvolti nelle reazioni allergiche: i basofili. Il sangue delle persone allergiche agli acari è stato posto a contatto dell’allergene. Si è riscontrato che l’istamina somministrata in dose omeopatica può ridurre la sensibilizzazione dei basofili.

• Aspirina e emorragia
L’aspirina utilizzata a dose allopatica aumenta il tempo di sanguinamento, mentre somministrata in diluizioni omeopatiche lo riduce: è quanto è stato dimostrato da studi19 20 condotti sulle persone e sugli animali. Inoltre, l’aspirina alla 15 centesimale (o 15 CH) inibisce l’effetto dell’aspirina in forte dose (100 mg / kg) quando la somministrazione è simultanea. Questi risultati sono la riprova dell’effetto delle alte diluizioni e consentono di ipotizzare nuove applicazioni terapeutiche.

• Intossicazioni
Nel corso di uno studio21 , è stato somministrato arsenico a delle cavie. . Quelle a cui subito dopo l’intossicazione, è stato iniettato l’arsenico in dose omeopatica (Arsenicum Album 7 CH) hanno eliminato molto più facilmente il veleno. Sono stati realizzati altri studi22 sull’effetto protettivo dei sali di arsenico, degli ossidi e di altri metalli altamente diluiti, sono stati proseguiti e amplificati.

La ricerca biologica omeopatica offre un indirizzo di studio complementare ai test clinici. Consente in particolare di mostrare in vitro e in vivo l’azione dell’omeopatia che era fino ad ora osservabile solamente da medici e pazienti.


Come dimostrano i risultati ottenuti con l’aspirina, queste ricerche potrebbero proporre alla medicina delle alternative terapeutiche, in attesa di convalida da parte della ricerca clinica.

È prematuro trasporre all’uomo le osservazioni condotte sugli animali in vivo e in vitro, ma i risultati ottenuti stimolano gli scienziati a proseguire le ricerche e a testare altri medicinali omeopatici nella stessa ottica.




La termoluminescenza: un metodo fisico per comprendere il meccanismo d’azione dei medicinali omeopatici
Durante la preparazione di un medicinale omeopatico, la sostanza di base viene diluita in un solvente neutro, in genere l’acqua, ad 1/100°. Il prodotto viene quindi fortemente agitato: è la fase di dinamizzazione. La diluizione omeopatica viene ulteriormente diluita in proporzione di 1:100, quindi nuovamente dinamizzata, ecc.
Anche se ad un certo grado di diluizione la presenza della sostanza di base è nulla, numerosi test hanno dimostrato l’effetto clinico e biologico delle alte diluizioni.

Essendo l'acqua costituita da una rete complessa di miliardi di molecole sempre interconnesse e sempre in movimento, questa può essere influenzata in modo duraturo dall’introduzione della sostanza di base e dalle turbolenze della dinamizzazione.

La termoluminescenza è la proprietà che hanno tutti i solidi di emettere luce previa irradiazione e riscaldamento, e viene abitualmente utilizzata per la datazione archeologica. Alcuni ricercatori hanno congelato una soluzione omeopatica dinamizzata per “fissarla”, e poi l’hanno irradiata e riscaldata. Comparando la termoluminescenza della diluizione omeopatica con quella dell’acqua neutra, hanno potuto visualizzare i “difetti” della struttura del ghiaccio. Sono stati riscontrati mutamenti permanenti, anche con livelli di diluizione in cui nessuna molecola della sostanza di base era presente.

I risultati dell’esperimento dimostrano :
• che la diluizione omeopatica si distingue dall’acqua con certezza,
• che i vari livelli di diluizione conferiscono all’acqua caratteristiche diverse.

Questi risultati offrono quindi una possibile spiegazione fisica alle proprietà terapeutiche dei medicinali omeopatici.




da: www.boiron.com/it/htm/04_recherche_homeo/recherche_biolog...

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