LE PARTICELLE ELEMENTARI - Michel Houellebecq

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Fog
00lunedì 21 gennaio 2008 16:09
E' il romanzo cui facevo cenno altrove e del quale infine ho completato la lettura. Un'opera spietata che mette a nudo il disfacimento del nostro sistema di valori, nella nostra cultura, del nostro mondo.
Un mondo lacerato dal senso di vuoto che si fa strada al decomporsi dei precedenti sistemi di riferimento etici, religiosi, psicologici e persino biochimici cui nulla riesce a porre argine. Nulla che offra una nuova speranza, lo spiragio di un "percorso alternativo". Nulla che riesca a riempire lo spazio angoscioso che si dilata al crescere della consapevolezza della morte incombente. Su questo mondo così straziato, dove la felicità è impossibile e dove l'unica quanto illusoria via di fuga dalla consapevolezza dell'inutilità di tutto passa attraverso la feroce difesa del proprio presente, in una lotta in cui figli, famiglie, affetti, l'universo intero vengono divorati in cambio di un piacere fuggevole e tanto più crudele quanto maggiore è la consapevolezza del destino di morte cui ogni essere vivente è condannato, su questo mondo Houellebecq poggia il suo sguardo analitico ed impietoso. Ogni pagina di questo suo libro eccezionale reca la stessa domanda: "qual è il senso di tutto ciò?". Le vite parallele di due fratellastri, accomunati da un identico destino di abbandono da parte della madre e da scelte radicalmente opposte, laddove il primo sviluppa un rapporto morboso ed ossessivo verso il sesso mentre il secondo vive il mondo con freddo e chirurgico distacco, incapace di trasporto verso chicchessia, vengono utilizzate per far muovere la telecamera attorno alla questione centrale, per denudare il problema piuttosto che per fornire un'inesistente risposta. Non si tratta però di una versione drammatica ed esasperata delle troppe "strane coppie" di cinema e letteratura costruite ad arte in funzione di una complicata convivenza e ad una sintesi finale; le due esistenze scorrono in sostanziale indipendenza mentre i rari contatti tra i due servono esclusivamente a segnare gli "estremi" di un'umanità consapevole, le parentesi che racchiudono, in un ipotetico insieme, tutte le risposte possibili al nulla che ci avvolge: la telecamera non ruota liberamente, ma alterna due posizioni assai distanti tra loro eppure entrambe lucidamente consapevoli l'una dell'altra oltre che di se stessa.
Niente però della scrittura di Houellebecq appare narcisistico o compiaciuto, e persino i non pochi passaggi forti ed in altri contesti assolutamente disturbanti non appaiono mai gratuiti o fini a se stessi. Si tratta anzi di passaggi che, pur nell'indiscutibile crudezza che li contraddistingue, appaiono puntalmente giustificati e credibilissimi. Raramente mi è capitato di leggere descrizioni così lucide e razionali del dolore, del senso di distacco dalla vita, della distanza tra sé e gli altri, ed ancor più raramente mi è capitato di leggere pagine dove il sesso è mostrato in maniera così esplicita senza trovare alcuna ombra di licenziosità o di concessione ad inconfessabili pulsioni del pubblico.
Il finale, sorprendente e paradossale (e nulla aggiungo per evitare spoiler inutili), è poi semplicemente geniale, una chiusura beffarda dove l'aspirazione metafisica si trasforma in processo ontologico, e il dubbio attorno al significato dell'esistente trova una lucida quanto pessimistica soluzione dal fortissimo impatto simbolico.

Ho scritto, e lo ribadisco, che Vic, Francesco e quella fetecchia negazionista di Takfir dovrebbero assolutamente procurarsi questo libro e metterlo in cima alla catasta sul loro comodino. Ma è una lettura che, fatte salve l'avvertenza che si tratta di un racconto realmente "estremo", mi sento di consigliare un po' a tutti.
koala3
00lunedì 21 gennaio 2008 20:28
Lo hai voluto tu
mi costringi a farmelo prestare appena ci rivediamo [SM=x74926]
molto invogliante [SM=x74968]
Fog
00lunedì 21 gennaio 2008 21:57
Re: Lo hai voluto tu
koala3, 21/01/2008 20.28:

[SM=x74926]
molto invogliante [SM=x74968]


Probabile che ti appassioni, ma non è detto che ti piaccia, però.

Sei disposta a sopportare un libro che nella forma più spietata possibile spiega come solo la morte di Eros renderebbe possibile la sconfitta di Thanatos?

koala3
00martedì 22 gennaio 2008 10:40
Re: Re: Lo hai voluto tu. Bazzecole
Fog, 21/01/2008 21.57:


Probabile che ti appassioni, ma non è detto che ti piaccia, però.

Sei disposta a sopportare un libro che nella forma più spietata possibile spiega come solo la morte di Eros renderebbe possibile la sconfitta di Thanatos?



Sopportiamo Mastella che dice di far cadere il Governo per il bene del Paese, cosa vuoi che sia questo?
[SM=x75068]
E comunque un libro che appassiona è già tantissimo.



Sashimi
00lunedì 26 luglio 2010 23:33
Fog, 21/01/2008 16:09:


Ma è una lettura che, fatte salve l'avvertenza che si tratta di un racconto realmente "estremo", mi sento di consigliare un po' a tutti.



Letto anch'io. Direi che concordo per intero con quanto scritto da Fog, tranne quest'ultimo rigo: ecco, non mi sentirei di consigliarlo a tutti tutti.

In particolare, non mi sentirei di consigliarlo a chi si scoraggia e si incupisce facilmente e magari fatica a ritrovare l'umore, perche' Houellebecq quando e' in forma fa sembrare Leopardi e Kafka una coppia di allegri presentatori di telequiz. E non lo consiglierei a chi non abbia conoscenze di filosofia, scienza e letteratura almeno pari a quelle di un liceale (dei miei tempi quantomeno [SM=x74890]). La prosa e il ritmo narrativo di MH rimangono agili e scorrevoli sempre, il romanzo si finisce in pochi giorni, ma l'autore non fa sconti: il registro e il linguaggio dell'intellettuale (francese, per di piu') che parla ai suoi simili -e spesso con lo staffile intinto nel curaro- sono presenti, quasi ostentati in un discreto numero di capitoli ed e' elevato il rischio di non apprezzare una parte della trama e in ogni caso di perdersi una notevole messe di riferimenti culturali e, qua e la', sapide briciole di ironia.

Sash
Juan Galvez
00martedì 27 luglio 2010 06:04
Insomma alla fine è pur sempre un intellettuale con la puzza sotto il naso? ;-)

V.
Fog
00martedì 27 luglio 2010 18:10
Sashimi, 26/07/2010 23.33:


ecco, non mi sentirei di consigliarlo a tutti tutti.

Eccesso mio di trasporto, scrivendo tutti ho sottinteso i forumisti.
Effettivamente, al di fuori di questo forum, conosco ben poche persone cui avrei il coraggio di consigliare questo libro. [SM=x74898]

A Vic [SM=x74921] rispondo che, IMO, questa volta la puzza sotto il naso non c'è.


Juan Galvez
00martedì 27 luglio 2010 19:17
E' solo uno dei mille scrittori o giù di lì di cui devo convincermi a leggere qualcosa. Lo farò sicuramente. Se non in questa in una delle prossime settanta volte sette vite :-)

V.
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