Jan Dix

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Guglie
00lunedì 5 maggio 2008 10:33
Il prossimo 10 maggio e' annunciata l'uscita del numero 1 di questa miniserie del Napoleonico Ambrosini e soci.

A me Napoleone piaceva sia per le storie che per i disegnatori in gioco, ed avendo letto qualche informazione + tavole di preview mi sento di dire che questa nuova uscita bonelliana mi fa molto piacere ed ho diverse aspettative al riguardo...le ultime miniserie mi hanno deluso e non le ho seguite (Brad Barrow e Damian)

INFO
Fog
00lunedì 5 maggio 2008 10:50
Brad Barron l'ho completata per puro masochismo, mentre Damian l'ho mollata dopo un numero o due.
In realtà l'ultima miniserie ad essere arrivata in edicola è Volto Nascosto, che si sta rivelando un lavoro convincente e che sto continuando ad acquistare con piena soddisfazione.

Questo Dix promette bene o, come minimo, mi incuriosisce.
Credo che lo leggerò, quanto meno il primo numero.
Carlo Maria
00lunedì 5 maggio 2008 12:54
Anch'io la acquisterò, nella speranza che questa volta la miniserie resti tale. Napoleone è stato uno dei miei fumetti preferiti ma era nato come miniserie di 8 numeri,poi ampliato a tempo indeterminato perchè al pubblico piaceva (e anche a Sergio Bonelli, che la reputava una delle sue testate migliori se non la migliore). Ambrosini ha dimostrato in quella sede di avere buone idee e di essere fulminante sul breve periodo, ma passato questo esaurì rapidamente la propria fantasia. La serie è poi vissuta, infatti, soprattutto grazie a qualche suo lampo ed al lavoro di Caielli e Bacilieri, che hanno rinvigorito e dato nuovo lustro al personaggio, senza snaturarlo.
Comunque, ho buone aspettative di Jan Dix e vedremo un po'!
Quanto a Volto Nascosto, devo assolutamente recuperare i numeri persi, mi avete incuriosito!
ozymandias
00lunedì 5 maggio 2008 20:18
Ambrosini dice:

Avrà una certa continuità narrativa, ma non così stretta. Non è un romanzo d’appendice in quattordici puntate, ma una serie di storie autoconclusive, fatto salvo magari per i rapporti fra i personaggi che, un po’ sotto traccia, si articoleranno da un numero all’altro. Al momento non ho in mente nessuna conclusione definitiva. Lasciamo ai lettori e a Dix dirci con precisione come e quando abbandonare la scena.

quindi non è una miniserie, ma semmai una serie regolare con 14 numeri di prova sicuri, e continua se vende (stessa cosa fecero con Napoleone)

e comunque a me sembra davvero interessante.
jelem
00martedì 6 maggio 2008 13:41
Non so, proverò senz'altro il primo tris di numeri.
Ma mi sembra troppo poco popolare (non che Napoleone lo fosse). [SM=x74956]
Guglie
00martedì 6 maggio 2008 14:21
Re:
jelem, 06/05/2008 13.41:

Non so, proverò senz'altro il primo tris di numeri.
Ma mi sembra troppo poco popolare (non che Napoleone lo fosse). [SM=x74956]



Questo non lo vedo come un mio problema, voglio dire a me basta che sia bello. mentre per Bonelli forse il fatto che sia popolare o meno credointerssi di piu' (vendite parlando).

Non mi preoccupo nemmeno del fatto poco popolare= dura meno in edicola, perche' preferisco una manciata di numeri buona (se lo sara') ad un mucchio di numeri o serie infinite da edicola che non compro perche' non mi piacciono


Fog
00martedì 13 maggio 2008 10:07
Letto ieri, mentre Federico mi masticava i polpacci oppure mi zompava sulla pancia; il che potrebbe aver influenzato il mio giudizio.
Che non è molto positivo. La trama è lenta e stenta a decollare (anzi: non decolla affatto) e, se l'intento era quello di costruire un'atmosfera intensa ed onirica che permeasse il racconto, non direi proprio che l'obiettivo sia stato raggiunto.
Le sequenze caratterizzate da maggiore azione e dinamismo si rivelano telefonate e tutto sommato prive di lampi di inventiva, mentre le fasi di raccordo, dedicate tanto alla costruzione del "clima" del racconto quanto alla definizione delle psicologie dei protagonisti alternano momenti di stanca e persino di noia a caratterizzazioni manieristiche all'insegna del "già visto". Magari mi sbaglierò, però il travagliato rapporto tra Dix ed Annika rischia di diventare l'ennesimo tormentone che imprigiona un personaggio Bonelli obbligandolo alla ripetizione sempiterna del medesimo copione.

Credo che concederò a Dix un'altra opportunità ma -rimanendo questo il livello- non due.
Guglie
00venerdì 16 maggio 2008 12:01
Letto anch'io.

la mia opinione rispecchia in parte cosa detto da Fog.

In breve non un esordio pirotecnico, ma continuero' a comprarlo, in quanto il genere mi piace molto. A differenza di Volto Nascosto che, a mio avviso, ha fatto un gran bel esordio, ma che ha tematiche che non mi affascinano

siccome non voglio rischiare di sciupare la lettura vi dico che tuto quello che leggete d'ora in poi potrebbe contenere SPOILER








The Good:Disegni molto belli. Ambrosini sa raccontare e disegna alla grande, istintivi ed esperessivi al punto giusto.
La parte onirica iniziale che apre tutto il racconto secondo me funziona e ci riporta ad un modo di raccontare familiare ai lettori di Napoleone. Bella la tematica di fondo (l'arte) e mi piace il fatto che Dix viva in Olanda e che le sue avventure ruotino (come in questo numero) in luoghi non cosi' abusati nei fumetti (come L'Ungheria)


The Bad: I personaggi pero' ancora mancano di caratterizzazione e spessore quanto meritano, e sono proprio i "cattivi" ad avere invece un profilo piu' interessante (Il Barone e' molto piu' delineato del giudice e Monika molto piu' di Annika).
La parte onirica era bella all'inizio, ma quella finale (il colloquio con Vermeer) l'ho sentita forzata ed inutile.

The Ugly: La cosa che mi e' dispiaciuta di piu' e' la prevedibilita' della storia e l'eccessiva quantita' di spegazioni finali...magari necessarie in un numero 1


Carlo Maria
00lunedì 19 maggio 2008 17:46
Letto anch'io!
Giudizio neutro: non ho trovato i momenti di noia (o stanca, nel caso migliore) rimarcati da Beppe, alla fine l'albo mi è scorso con facilità nonostante una certa verbosità conclusiva. Però le parti oniriche mi sono risultate veramente indigeste: le ho trovate inutili e tutto sommato persino deleterie perchè nel contesto davvero poco coerenti col resto.
I disegni sono piaciuti molto anche a me, ma non è una novità perchè il tratto di Ambrosini l'ho sempre gradito! [SM=x74968]
ozymandias
00lunedì 26 maggio 2008 00:01
mamma mia!

se da Cornelio o amenità simili non mi aspettavo niente, qui davvero speravo in qualcosa di meglio.
ho faticato ad arrivare alla fine.
vado controcorrente: quello che mi è piaciuto di meno sono i disegni di Ambrosini.
il suo tratto piace molto anche a me, ma...
già sul Texone aveva dato segni di cedimento, qua davvero ha perso completamente il controllo dei volti dei personaggi.
talvolta (troppo spesso) ben poco somiglianti da vignetta a vignetta.
prendete la prima striscia di pag.128...è Jan Dix quello lì?!?
come il soggetto (non si pretende l'originalità, ma uno sviluppo meno banale ci poteva stare, no?) e la sceneggiatura (che introduce tanti personaggi che per il momento sono abbozzati ma puzzano di stereotipato, basti pensare alla corte dei miracoli del dottor Hillman) tutto sembra ancora abbastanza piatto e ben poco definito.
ma soprattutto ancora molto legato al precedente personaggio di Ambrosini.

fino a Bacilieri comunque non lo mollerò.



ddvd
00lunedì 2 giugno 2008 22:26
Io l'ho già mollato!:)
Fog
00sabato 12 luglio 2008 13:07
Il secondo numero della miniserie conferma ed amplifica le perplessità sollevate dall'albo di esordio.
La scrittura è efficace così come appare sapientemente bilanciata l'alternanza di situazioni raccontate in diretta e di flashback, la narrazione è scorrevole e i personaggi sono tratteggiati con maestria. La serie però non riesce a decollare: manca quella marcia in più che dovrebbe dare un senso alla collana, la narrazione è un continuo riecheggiare di situazioni viste e straviste di cui non credo vi sia così grande bisogno e, se la parte onirica -pur con i limiti appena discussi- può comunque dirsi in complesso abbastanza ben riuscita (senza incantare, sia chiaro!) lo stesso non può certo dirsi per la componente più marcatamente poliziesca, la quale si evolve con stanchezza verso un telefonatissimo finale.

I disegni di Camagni mi sono sembrati la parte più riuscita dell'albo, specie nelle tavole nelle quali vi è un maggiore utilizzo di "neri"; le sole perplessità me le hanno suscitate alcuni volti in primo piano, più che altro femminili, e quello di Annika più di tutti. A proposito di Annika e del suo travagliato rapporto con Jan, confermo i dubbi espressi all'epoca della prima uscita e il timore che, sia pure presentato in chiave oggettivamente moderna, finisca con l'essere uno stanco cliché ed un insopportabile tormentone.
Fog
00martedì 7 ottobre 2008 22:03
Il terzo numero della collana ribadisce quanto detto -poco- dalle uscite precedenti.
Fortunatamente i disegni di Bacilieri collocano l'albo tre spanne sopra le altre, regalando spessore e consistenza ad una trama esile e a personaggi che proprio non decollano (o che, al massimo, "crescono" con troppa lentezza).
Chiudendo il volume mi è restata la sensazione che la parte in qualche modo meglio scritta e più avvincente della storia fosse rappresentata dal triangolo amoroso appena abbozzato tra Dix, Annika e la bella poliziotta: materiale sufficiente a giustificare l'acquisto delle prossime uscite? Mah...
Carlo Maria
00lunedì 16 novembre 2009 20:54
Io credo di non esser arrivato neanche al terzo... e non ricordo nemmeno una vignetta di quanto letto.
Qualcuno per caso ha continuato nell'acquisto?

Sul sito della Bonelli, del numero in edicola, dicono:

Dix n. 10, bimestrale
La casa dell'impiccato
Soggetto e sceneggiatura: Carlo Ambrosini
Disegni: Paolo Bacilieri
Copertina: Carlo Ambrosini
Com’è possibile che Dix si risvegli nel 1906, in mezzo a una strada, con una brutta ferita alla testa e venga soccorso, nientemeno, che dal celebre pittore Paul Cezanne? Tutto ha inizio quando, ai giorni nostri, Jan viene contattato da un amico antiquario per fare da intermediario nella vendita di un importante dipinto realizzato proprio da Cezanne. Dix finisce per ritrovarsi in un “giro” di gente facoltosa che cela profondi e pericolosi squilibri e che metterà seriamente a repentaglio la vita dell’”Investigatore dell’arte”.
Juan Galvez
00lunedì 16 novembre 2009 21:04
Re:
Mah, Dix... c'è di peggio. Diciamo che la serie conclama la pochezza di Ambrosini, ma c'è di peggio.

V.
rimatt1
00lunedì 16 novembre 2009 21:10
E si possono pur sempre ammirare le tavole di Bacilieri. Per dire, l'ultimo numero, uscito da poco, è probabilmente il miglior Dix fin qui letto. Non mi ha fatto gridare al miracolo (ma ad altri è piaciuto molto più che a me), ma regge quasi fino in fondo e Bacilieri è in forma strepitosa. Insomma, consiglierei di darci un'occhiata. ;-)
Juan Galvez
00lunedì 16 novembre 2009 21:30
Re:
rimatt1, 16/11/2009 21.10:

E si possono pur sempre ammirare le tavole di Bacilieri. Per dire, l'ultimo numero, uscito da poco, è probabilmente il miglior Dix fin qui letto. Non mi ha fatto gridare al miracolo (ma ad altri è piaciuto molto più che a me), ma regge quasi fino in fondo e Bacilieri è in forma strepitosa. Insomma, consiglierei di darci un'occhiata. ;-)

Sì, però bisognerebbe liberare Bacillo da Ambrosini. Se i testi glieli scrivesse un autore vero sarebbe un'altra cosa :-)

V.


rimatt1
00lunedì 16 novembre 2009 23:18
E se se li scrivesse da sé? Ho un bel ricordo dei suoi Napoleone.
Juan Galvez
00martedì 17 novembre 2009 06:17
Re:
rimatt1, 16/11/2009 23.18:

E se se li scrivesse da sé? Ho un bel ricordo dei suoi Napoleone.

In mancanza di un vero scrittore meglio da sé che Ambrosini, senza dubbio. Comunque il Bacilieri scrittore è tutto sommato convenzionale sul versante bonelliano, e in genere troppo dispersivo e poco convincente fuori dai canoni bonelliani (in genere: le storie di Barokko o il fulminante apologo su Pietro Maso sono eccezioni notevoli).

V.


Juan Galvez
00lunedì 17 maggio 2010 22:31
Comunque, gli ultimi tre albi suonano un'altra musica. O se preferite dipingono un'altra tavolozza. Invertendo il percorso fatto con Napoleone, partito col botto e finito nella noia piatta, Ambrosini quadra Dix dopo la boa del 10.

Il personaggio acquista nitidezza e vigoria narrativa, le storie riescono finalmente a coniugare interesse intellettuale e narrazione avvincente. A questo punto è un peccato che le scarse vendite lo condannino a non proseguire, anche perché della miniserie ha ben poco a trasformarlo in serie regolare ci sarebbe voluto poco.

V.
rimatt1
00venerdì 30 luglio 2010 11:23
Reduce dalla lettura degli ultimi quattro numeri, mi sento di concordare con Juan: si tratta delle cose migliori scritte da Ambrosini negli ultimi anni (lustri?). L'ultimo numero mi ha spiazzato, e devo ancora metabolizzarlo, ma quelli precedenti (il 12 in particolare) mi sono piaciuti. Dix è finito in gloria, e a questo punto sono lieto di non averne interrotto la lettura.
Juan Galvez
00venerdì 30 luglio 2010 16:23
Re:
rimatt1, 30/07/2010 11.23:

Reduce dalla lettura degli ultimi quattro numeri, mi sento di concordare con Juan: si tratta delle cose migliori scritte da Ambrosini negli ultimi anni (lustri?). L'ultimo numero mi ha spiazzato, e devo ancora metabolizzarlo, ma quelli precedenti (il 12 in particolare) mi sono piaciuti. Dix è finito in gloria, e a questo punto sono lieto di non averne interrotto la lettura.



E mo speriamo bene per DD :-)

V.
Carlo Maria
00venerdì 30 luglio 2010 16:43
Dispiace invece a me, ma saprò reperirlo, a questo punto.
Di quanti numeri era composto?
Juan Galvez
00venerdì 30 luglio 2010 17:53
Quattordici.

V.
Muasie
00venerdì 30 luglio 2010 19:08
Re:
rimatt1, 30/07/2010 11.23:

Reduce dalla lettura degli ultimi quattro numeri, mi sento di concordare con Juan: si tratta delle cose migliori scritte da Ambrosini negli ultimi anni (lustri?). L'ultimo numero mi ha spiazzato, e devo ancora metabolizzarlo, ma quelli precedenti (il 12 in particolare) mi sono piaciuti. Dix è finito in gloria, e a questo punto sono lieto di non averne interrotto la lettura.



Senza rendermene conto ho acquistato gli ultimi tre numeri. Mi è rimasto il pensiero di aver perso forse qualcosa decidendo di non seguire questa serie. L'ultimo in effetti è un albo che disorienta ... e mi è parso altresì molto denso e ricco di suggestioni. Va riletto. La tentazione di recuperare anche gli altri numeri è forte.... Vedremo.
rimatt1
00sabato 31 luglio 2010 11:36
Occhio, però: per la prima parte (diciamo per i primi 8/10 numeri) Dix procede tra alti e bassi, e mi sa che i bassi sono più degli alti. :-)
Juan Galvez
00sabato 31 luglio 2010 11:46
Re:
rimatt1, 31/07/2010 11.36:

Occhio, però: per la prima parte (diciamo per i primi 8/10 numeri) Dix procede tra alti e bassi, e mi sa che i bassi sono più degli alti. :-)


Yes, dei primi dieci albi tutto sommato si può fare a meno. Diciamo che sono la classica lettura che viene buona se non c'è altro in giro.

V.

Carlo Maria
00mercoledì 20 gennaio 2021 20:25
Jan Dix 1 - Morte di un pittore
Sono tornato su questa serie che avevo lasciato lì, dopo l'acquisto del nono numero, ma di cui non rammento quanti ne avessi letti davvero.
Ricordo che mi avesse dato buone sensazioni, ma che non l'avessi portata a termine per fattori esterni e ora ho voglia di riprovare.

Il primo numero è carino, direi poco di più: presenta originalità, un personaggio accattivante, ma ancora poco delineato. L'argomento è interessante e non comune, i dialoghi validi.
Credo che la finirò agevolmente.
[SM=x74927]
Juan Galvez
00mercoledì 20 gennaio 2021 22:08
Re:
Carlo Maria, 20/01/2021 20:25:

Jan Dix 1 - Morte di un pittore
Sono tornato su questa serie che avevo lasciato lì, dopo l'acquisto del nono numero, ma di cui non rammento quanti ne avessi letti davvero.
Ricordo che mi avesse dato buone sensazioni, ma che non l'avessi portata a termine per fattori esterni e ora ho voglia di riprovare.

Il primo numero è carino, direi poco di più: presenta originalità, un personaggio accattivante, ma ancora poco delineato. L'argomento è interessante e non comune, i dialoghi validi.
Credo che la finirò agevolmente.
[SM=x74927]

Fino al dieci è poca roba.


Carlo Maria
00mercoledì 20 gennaio 2021 22:58
Re: Re:
Juan Galvez, 20/01/2021 22:08:

Fino al dieci è poca roba.






Ricordo che non ti aveva convinto. Fu il tuo giudizio che mi convinse a smettere, a suo tempo, anche se poi apprezzasti il finale.
Poca roba non significa necessariamente brutto: vedremo. Alla fine sono solo 14 albi: ai miei ritmi attuali, li si legge in poco. 😁
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