I santi e la medicina

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Pagine: [1], 2
doncsi
sabato 10 gennaio 2009 23:58
SAN LUCA EVANGELISTA



San Luca Evangelista,uomo di cultura greco-asiatica,sicuramente si formò come medico presso una scuola della sua città d'origine,Antiochia di Siria. Ma pare si sia perfezionato nell'arte medica presso altre grandi scuole dell'epoca,quali la scuola di Atene,Pergamo o Alessandria.

A testimonianza della sua perizia nella professione medica,vorrei citare le parole dell'Apostolo Paolo,il quale riacquistò la salute pare proprio grazie ai consigli e alle cure di Luca,durante il loro peregrinare:

"Luca est mea salus" (San Paolo Apostolo-Lettera a Timoteo)

Nella Lettera ai Colossesi,San Paolo si riferi' a lui usando l'espressione "il caro medico".

Luca mori'all'età di ottantaquattro anni a Tebe,dove trascorse gli ultimi anni della sua vita dedicandosi alla scrittura del Terzo Vangelo.
Patrono dei medici,è ricordato il 18 ottobre.

In arte raramente Luca viene raffigurato come medico.
Pare vi sia un'antica raffigurazione a Roma,nella cripta di San Felice e Adautto, nella via Ostiense. Inoltre, nel Museo Nazionale del Prado a Madrid,si può ammirare l'opera di un Maestro spagnolo del XV secolo,dove si vede San Luca chirurgo,mentre opera un bambino alla testa e altri pazienti attendono in fila il loro turno.

Le spoglie di San Luca Evangelista sono conservate a Padova,presso la Basilica di Santa Giustina,in Prato della Valle.
Conny1810
lunedì 12 gennaio 2009 15:21
L'evangelista Luca è anche l'unico tra gli evangelisti a non essere ebreo, si è convertito grazie a Paolo di Tarso che lo fece diventare suo aiutante nell'apostolato.
Luca diventa il suo amico , il compagno di lavoro e il suo medico, lo accompagnerà finchè Paolo avrà vita e non lo abbandonerà nemmeno nella prigionia.
L'ultima notizia certa di san Luca evangelista è propio san Paolo a darla quando nell'attesa del supplizio scrive a Timoteo lamentandosi per essere rimasto abbandonato da tutti tranne che da Luca.
Luca scrive il suo Vangelo pur non avendo mai visto Gesù ma basandosi su testimonianze dirette anche di alcune donne tra cui la mamma di Gesù.
Di Gesù manifesta la Sua Misericordia e la forza che usciva da Lui per sanare tutti. Gesù che era attento e per la Sua empatia pronto ad offrire il suo aiuto ai sofferenti. Un Gesù mite e onnipotente.
Gli Atti degli Apostoli narrano il primo espandersi della chiesa di Gesù fuori dalla Palestina e nella seconda parte è prevalente l'apostolato di Paolo dall'Asia all'Europa, ne narra con attenzione ai particolari, il viaggio, le persecuzioni, le dispute, gli arresti ma anche le buone accoglienze.
Dopo la morte di Paolo le leggende narrano che Luca sarebbe andato a predicare fuori Roma ma di certo non si sa più nulla.
Però san Luca evangelista continua ancora oggi a predicare attraverso la Parola che si ascolta nella messa.

[SM=x58970] [SM=x58970] [SM=x58970] [SM=x1520190] [SM=x1520190] [SM=x1520190] [SM=x58970] [SM=x58970] [SM=x58970]
doncsi
mercoledì 21 gennaio 2009 18:33

I FRATELLI COSMA E DAMIANO



I fratelli Cosma e Damiano sono i medici santi più conosciuti anche se le notizie a noi pervenute,spesso leggendarie,sono talvolta contrastanti.
Sappiamo che erano cristiani siriaci e che venivano detti "anargiri",poichè curavano i malati senza chiedere alcun compenso,cosi' come facevano anche altri medici dell'antichità.
A Cosma e Damiano furono attribuite tante guarigioni e,tra le molte,anche quella dell'imperatore Giustiniano.
Il culto si diffuse velocemente soprattutto in seguito al successo di un'operazione chirurgica miracolosa: l'amputazione della gamba incancrenita di un uomo e la sua sostituzione con la gamba di un altro uomo morto da poco tempo.
A Costantinopoli i due fratelli poterono lungamente esercitare la loro professione,anche grazie ai privilegi concessi dall'imperatore Giustiniano,e conquistare cosi' la fiducia di migliaia di malati.
Pare che nelle sale d'attesa i pazienti chiedessero che le loro storie cliniche potessero essere incise su delle lastre di metallo e essere esposte per informare e incoraggiare coloro che soffrivano di simili patologie.
Nel medioevo la venerazione per Cosma e Damiano si estese in Spagna,ma anche in Germania,dove i fratelli sono spesso raffigurati con la borsa del medico,direttamente consegnata loro dalla mano di Dio,oppure con un manuale di medicina,una pinza o addirittura un'ampolla per l'uroscopia.
Al Museo Nazionale del Prado a Madrid si può ammirare un dipinto di Fernando Rincon dell'inizio del XV secolo con la scena del trapianto della gamba.
Un'altra curiosità: nella chiesa di San Michele (Michaelskirche) a Monaco di Baviera si trova il reliquiario dei due santi,un capolavoro di oreficeria,uno scrigno che è un vero gioiello d'arte gotica.
doncsi
giovedì 29 gennaio 2009 22:30

SAN PANTALEONE - MEDICO E MARTIRE



Pantaleone nacque in Bitinia a Nicomedia,l'odierna Izmit a circa 60 chilometri da Istanbul,nella seconda metà del III secolo. Fu educato dalla madre Eubula,una donna cristiana,ma dopo la prematura morte di lei venne affidato a Eufrosino,medico personale dell'imperatore Massimiano e potè cosi' intraprendere gli studi di medicina, ottenendo la stima e l'ammirazione di tutti.
Ma poi Pantaleone conobbe il monaco Ermolao e iniziò ad intrattenersi con lui su temi riguardanti l'etica cristiana e la morale.
Egli convinse Pantaleone a seguire l'esempio di Cristo e diventare medico non soltanto del corpo,ma anche dell'anima. Iniziò cosi' a curare gli ammalati nel nome di Cristo,pregando e esercitando la professione gratuitamente. Ciò suscitò,purtroppo,l'invidia di alcuni colleghi che lo denunciarono all'imperatore.

Si narra di veri miracoli compiuti da Pantaleone,come quando un bambino,morto per un morso di serpente,risuscitò oppure quando un cieco,grazie al suo intervento,riacquistò la vista.
I miracoli portarono moltissime persone a convertirsi e suscitarono l'ira dell'imperatore,il quale accusò il medico di praticare la magia e lo condannò ad una morte atroce.
Vennero effettuati molti tentativi di esecuzione della sentenza,ma Pantaleone ne usci' sempre miracolosamente indenne:le fiamme del rogo si spensero;il piombo fuso si raffreddò;le belve gli fecero le feste...
Infine gli fu tagliata la testa,si presume nell'anno 305.

San Pantaleone è patrono dei medici. Cosi' come i Santi Cosma e Damiano è chiamato "anargiro". Appartiene al gruppo dei quattordici soccorritori ai quali i cristiani ricorrevano in ogni sorta di difficoltà.
Il santo ha sempre goduto di una particolare devozione in Italia,ma anche in Austria e in Germania.
Alcune reliquie(parti del braccio) sono conservate a Venezia,nel tesoro della Basilica di San Marco.
A Venezia vi è una chiesa a lui dedicata,la Chiesa di San Pantaleone (San Pantalon in dialetto veneziano),dove si può ammirare il famoso dipinto "San Pantaleone risana un fanciullo" del Veronese e altri due dipinti che raffigurano il santo: "San Pantaleone che risana un paralitico davanti all'imperatore Massimiano" e la "Decapitazione di San Pantaleone" di Jacopo Palma il Giovane.
A Ravello,vicino ad Amalfi,è conservata una fiala di sangue del santo e ogni anno il 27 di luglio si assiste alla miracolosa liquefazione.
In Germania San Pantaleone è patrono della città di Colonia.
doncsi
mercoledì 11 febbraio 2009 22:18
SANT'ERASMO (SANT'ELMO)



Sant'Erasmo,il cui nome è stato spesso alterato in Elmo o Telmo,è uno dei quattordici santi soccorritori ed è invocato nei casi di dolori addominali,coliche, problemi ginecologici e sappiamo che aiutava anche le partorienti.
Stando ad alcune leggende,Erasmo sarebbe divenuto vescovo di Antiochia,in Siria,ai tempi di Diocleziano. Fu però costretto a fuggire e a rifugiarsi in Libano dove,sempre secondo la leggenda,sarebbe stato nutrito dai corvi.
Ma una volta tornato ad Antiochia venne sottoposto ad atroci supplizi e gli furono estratti e attorcigliati gli intestini.
Per questa ragione Sant'Erasmo divenne in seguito l'intercessore per ottenere la guarigione da tutte le malattie addominali.
Fu l'arcangelo Michele a salvarlo quando lo condusse in Campania,nella regione in cui il Santo avrebbe poi annunciato il Vangelo alle popolazioni.
Mori' a Formia nel 303 e le sue reliquie vennero poi traslate a Gaeta,divenuta nel frattempo sede episcopale.
Le tracce del suo culto risalgono addirittura al VI secolo e la sua venerazione da Gaeta,città della quale divenne patrono,si diffuse in tutta Europa.
In arte abbiamo molte raffigurazioni di Sant'Erasmo:in Finlandia,nella Chiesa di Taivassalo si può vedere un antico affresco;in Austria,a St.Florian in Uttendorf(Oberosterreich)si trova un'interessante statua lignea del Santo,opera attribuita a Martin Zurn.
Anche in Danimarca,nel Duomo di Roskilde,presso Copenhagen, si trova un dipinto raffigurante Sant'Erasmo,che risale al XVI secolo.
In Italia,nel Duomo di Gaeta è conservato un candelabro per il cero pasquale della fine del XIII secolo,che presenta un ciclo di 24 episodi,tutte scene del martirio.
Nel mosaico della Cappella Palatina di Palermo,Sant'Erasmo è raffigurato invece come Vescovo.
Ma,sicuramente più conosciuto è il bellissimo quadro di Nicolas Poussin del 1650,conservato nella Pinacoteca Vaticana.
doncsi
venerdì 13 marzo 2009 16:45
SAN BIAGIO - MEDICO,VESCOVO E MARTIRE



Originario dell'Armenia(Sebaste),Biagio visse tra la fine del terzo e l'inizio del quarto secolo. Le notizie a noi pervenute sono alquanto incerte,ma sappiamo che si dedicò allo studio della medicina e della professione medica,da lui esercitata con grande spirito di dedizione.
Nella città di Sebaste Biagio fu determinato nell'alleviare il dolore fisico dei suoi numerosi pazienti,ma anche la sofferenza morale,grazie al suo senso di umanità e alla fede che lo ispirava.
San Biagio è noto per un miracolo molto particolare:egli riusci' a salvare un fanciullo quasi soffocato da una lisca di pesce.
Per questo motivo viene invocato come protettore di tutte le malattie della gola.
Nel giorno della festività di San Biagio(3 febbraio)i sacerdoti officiano un rito singolare,in cui due candele benedette vengono poste in posizione incrociata dinanzi alla gola dei fedeli.
Biagio divenne anche vescovo,ma fu vittima delle terribili persecuzioni dell'imperatore Licinio,all'inizio del IV secolo.
Venne atrocemente torturato e mori' martire,probabilmente nell'anno 316.

In arte,le icone di Novgorod raffiguranti il Santo sono testimonianza del culto,presente anche in Oriente sin dal VI secolo.
Nella città di Dubrovnik-l'antica Ragusa-di cui San Biagio è patrono,possiamo ammirare tre stupendi reliquiari antropomorfi,uno dei quali a forma di gamba, in filigrana d'argento, risalente al XVII secolo.
Un altro bellissimo reliquiario barocco è conservato nel Monastero di Mattsee,vicino a Salisburgo,in Austria.
Sempre nell'area tedesca,altre reliquie si trovano in Germania,a Mainz,Lubecca e Treviri.

Anche San Biagio,come Sant'Elmo e San Pantaleone, è uno dei quattordici santi soccorritori.
doncsi
mercoledì 18 marzo 2009 16:30
I QUATTORDICI SANTI SOCCORRITORI


I quattordici santi soccorritori o ausiliatori sono dei santi alla cui intercessione i cristiani ricorrevano generalmente per problemi di salute,sin dal Medioevo.

Ecco l'elenco:

ACAZIO - proteggeva nella malattia e nell'agonia.

BARBARA - propiziava una morte serena.

BIAGIO - proteggeva dal mal di gola.

CRISTOFORO - proteggeva dalla peste e dagli incidenti di viaggio.

CIRIACO - proteggeva dalla possessione del diavolo.

DIONIGI - proteggeva dal mal di testa e dalla sifilide.

EGIDIO - invocato contro la sterilità,l'epilessia e le eruzioni cutanee.

ERASMO/ELMO - aiutava le partorienti.

GIORGIO - invocato contro la peste e la lebbra.

UBERTO - aiutava in caso di pazzia.

CATERINA - invocata per tutte le malattie.

MARGHERITA - proteggeva le partorienti.

PANTALEONE - invocato nelle malattie dell'uomo e dell'animale.

VITO - invocato contro le malattie psichiche.

Un santuario è dedicato ai quattordici santi ed è meta di numerosi pellegrinaggi.
E' il SANTUARIO DEI QUATTORDICI SANTI nel paesino di BAD STAFFELSTEIN(Bamberg,Germania).
La basilica(VIERZEHNHEILIGEN BASILIKA)in stile Rococò all'interno è incantevole.

Conny1810
giovedì 19 marzo 2009 16:32
Il Santuario dedicato ai quattordici Santi Soccorritori è veramente molto bello Doncsi!




E' una Chiesa che si trova nel comune di Bad Staffelstein e la sua costruzione risale al XVII secolo, lo stile è tardo barocco all'esterno e rococò all'interno. Il progetto è stato eseguito dall'architetto Johann Balthasar Neumann. Ogni anno, circa mezzo milione di persone si recano a visitarlo per la sua spiritualità e bellezza.
La costruzione del Santuario ha origine dopo che il 17 settembre 1445, Hermann Leicht, un giovane pastorello, ebbe la visione di Gesù Bambino. L'apparizione ebbe luogo nuovamente e il ragazzino rivide Gesù Bambino circondato da candele accese. Ma fu il 29 luglio 1446 che nello stesso luogo ricomparve Gesù e stavolta era attorniato da quattordici bambini che dichiararono di essere i quattordici soccorritori e chiesero che sul posto fosse costruita una cappella in loro onore. Anche una giovane molto malata vide l'apparizione e fu guarita in modo miracoloso.
Fu così che l'Abate del convento di Langheim su insistenza dei paesani e per soddisfare le esigenze dei pellegrini che iniziarono ad accorere sul luogo, fece costruire una cappella in onore dei Quattordici Santi detti Salvatori o soccorritori.
La Cappella fu distrutta durante la guerra dei contadini del 1524 e ricostruita nel 1543.

L'attuale chiesa che sostituì la cappella, dopo la chiusura del convento di Langheim avvenuta nel 1803, è stata affidata ai frati francescani che la custodiscono con cura già dal lontano 1839.
doncsi
martedì 21 aprile 2009 18:41
SANTA APOLLONIA,VERGINE E MARTIRE - PATRONA DEI DENTISTI




Secondo la leggenda Apollonia era figlia di un re e,nella città di Alessandria d'Egitto,dove si presume ella nacque nel III secolo, si sarebbe instancabilmente prodigata per aiutare i bisognosi,seguendo l'esempio di Gesù.

Unico fatto certo della sua vita fu la profonda fede in Cristo per la quale affrontò con grande coraggio le persecuzioni di Filippo l'Arabo di cui fu vittima.

Apollonia fu sottoposta ad un supplizio di una crudeltà inaudita:le furono strappati tutti i denti. Ed è per questo che la Santa divenne patrona dei dentisti e viene tuttora invocata in caso di mal di denti.

Infine,pur di non ripetere delle frasi idolatre che i suoi aguzzini le avrebbero ordinato di pronunciare,Apollonia preferi' morire sul rogo. E cosi' mori' martire nell'anno 249.

L'attributo distintivo di Santa Apollonia è la tenaglia con un dente,talvolta sovrastato da una corona.
In alcuni dipinti al posto della tenaglia compare la palma,simbolo del martirio.


Ed è curioso che nelle diverse raffigurazioni del martirio la Santa non ha sempre l'aspetto di donna giovane. A partire da un dipinto di Albrecht Durer del 1521 Apollonia viene rappresentata come la "parthenos presbutis",cioè "l'anziana vergine" delle cronache risalenti all'epoca in cui visse.

Nella Chiesa Parrocchiale di Vipiteno,in Alto Adige,si può ammirare una scultura lignea molto bella,opera dell'artista tedesco Hans Multscher e risalente al 1459.

Un'altra pregevole raffigurazione plastica si trova invece nel Duomo della città di Innsbruck,capoluogo del Tirolo.
doncsi
lunedì 25 maggio 2009 17:42

SANT'AGATA,VERGINE E MARTIRE



Sant'Agata è invocata contro le malattie della mammella ed è patrona dell' A.N.D.O.S. (Associazione Nazionale Donne Operate al Seno).

Nacque a Catania all'inizio del III secolo (225?),all'epoca in cui la città era un fiorente centro commerciale dell'Impero Romano e il Proconsole Quinziano esercitava con prepotenza il suo potere allo scopo di far rispettare l'editto dell'Imperatore Decio,che chiedeva ai cristiani di abiurare pubblicamente la loro fede.

Agata proveniva da una famiglia agiata e fu educata come cristiana,in un periodo molto difficile a causa delle feroci persecuzioni contro i cristiani.
Sin da piccola Agata senti' il richiamo del Signore e al compimento della maggiore età il Vescovo di Catania le impose il"flammeum",il velo rosso che veniva portato dalle vergini consacrate.


Agata affrontò con grande coraggio le torture più atroci,inflitte dal crudele Proconsole Quinziano,allorchè la giovane fanciulla si oppose ai suoi tentativi di seduzione.
La giovane cristiana,sorretta dalla sua incrollabile fede,sopportò anche il tormento più mostruoso :l'amputazione dei seni.
Ma in seguito ad una visione di San Pietro Apostolo,le sue mammelle vennero miracolosamente risanate.

Quando Quinziano,spinto dall'odio,ordinò che Agata venisse bruciata sui carboni ardenti,avvenne un altro prodigio,poichè una scossa di terremoto fermò l'esecuzione.
Agata mori' si crede nell'anno 250 e la città le tributò da subito tutti gli onori.


Le reliquie della Santa sono conservate nel Duomo di Catania e si ritiene che il velo rosso protegga la città siciliana dalle terribili conseguenze delle eruzioni dell'Etna.

Il culto è davvero molto diffuso,non soltanto in Sicilia e nelle regioni del sud,ma anche nell'Europa centrale,in Austria e in Germania.

Il martirio di Sant'Agata ha ispirato grandi artisti,fra i quali Tintoretto,Tiepolo,Veronese e Van Dyck.
L'affresco più realistico del martirio si trova nella Chiesa di Castel Arquato,vicino a Parma.
doncsi
giovedì 28 maggio 2009 19:33
SANTA CATERINA D'ALESSANDRIA,VERGINE E MARTIRE

PROTETTRICE DELLE GESTANTI E DELLE PUERPERE



Abbiamo poche notizie certe di Santa Caterina d'Alessandria,ma sappiamo che fu condannata all'amputazione dei seni,proprio come Sant'Agata.

Caterina visse ad Alessandria d'Egitto nel IV secolo, dove professò con coraggio la sua fede cristiana.
Figlia del re di Cipro,secondo la leggenda,Caterina si fece conoscere per la sua profonda cultura e per le sue abilità oratorie,che i più dotti filosofi dell'epoca conoscevano molto bene.
Caterina rifiutò con fermezza ogni offerta di favolosa ricchezza fatta dall'Imperatore Massimino Daia con l'intento di corteggiarla.
Al rifiuto della fanciulla,l'Imperatore la fece rinchiudere in carcere e la condannò al supplizio della ruota.



Ma avvenne un prodigio:i soldati che dovevano eseguire la tortura caddero tramortiti e tutti gridarono al miracolo.
Allora l'imperatore ordinò l'amputazione dei seni e la decapitazione.
Mentre Caterina si avvicinava al patibolo invocando il Signore, dal suo collo sgorgò latte anzichè sangue.
La leggenda narra che il suo corpo fu poi trasportato dagli angeli sul Monte Sinai,dove si trova il Monastero a lei dedicato.

Santa Caterina è raffigurata con la ruota,la palma del martirio,la corona e il libro.
Le chiese dedicate alla Santa sono davvero numerose.
Interessante e,forse poco conosciuta, è la Chiesa di Santa Caterina della Ruota a Verona, dove si può ammirare la pala dell'altare maggiore che rappresenta la scena del martirio,opera di Sante Creara dei primi anni del 1600.

Santa Caterina è una dei Quattordici Santi Soccorritori,precedentemente menzionati.



doncsi
lunedì 6 luglio 2009 00:03
SAN SEBASTIANO MARTIRE

PROTETTORE DEGLI APPESTATI



San Sebastiano nacque presumibilmente a Narbona, in Linguadoca (Francia meridionale) nel III secolo, ma trascorse la sua vita a Roma, dove fu ufficiale della guardia imperiale ai tempi di Diocleziano.

Sappiamo che ad un certo momento della sua vita si converti' al cristianesimo e da allora in poi difese la fede cristiana con grande determinazione,parlando di Cristo ai soldati e facendo molti proseliti.

Ma l'ardore con cui il giovane Sebastiano parlava di Gesù infastidi' l'imperatore,il quale lo condannò ad essere trafitto con le frecce.
Sebastiano usci' miracolosamente indenne dall'atroce tortura alla quale fu sottoposto e venne poi amorevolmente curato dalla pia vedova Irene.

Ma poi fu brutalmente ucciso a colpi di bastone.

Il culto di San Sebastiano si diffuse molto rapidamente un po' dappertutto,sicuramente anche per le numerose traslazioni di reliquie e tantissime sono le chiese a lui intitolate.
Il Santo è conosciuto come protettore degli appestati,ma pare anche come protettore dei chirurghi.

Certo è che egli fu il primo santo invocato durante le epidemie di peste. La pestilenza scoppiata a Roma nel 680 pare sia cessata nel momento in cui la popolazione incominciò ad invocarlo.
Le opere d'arte che hanno come soggetto il martirio di San Sebastiano sono numerosissime.

Fra gli artisti che si sono ispirati alla vita del Santo ricordiamo:
Veronese (Chiesa di San Sebastiano - Venezia)
Mantegna (Kunsthistorisches Museum - Vienna)
Pollaiolo (National Gallery - Londra)
Antonello da Messina (Staatl.Gemaldegalerie - Dresda)
e poi Rubens,Guido Reni e moltissimi altri.

Dalla Sicilia alle Alpi il 20 gennaio si festeggia San Sebastiano con processioni sempre molto seguite dai fedeli.
Anche in Tirolo(Austria)il culto di San Sebastiano è molto diffuso.
La festa più conosciuta è quella che ha luogo a Innsbruck, ma molto sentita è anche la processione di Telfs, dove è conservata una reliquia del Santo.
doncsi
venerdì 13 novembre 2009 22:12
.
SANT'EGIDIO ABATE




Nacque ad Atene, ma ben presto si trasferi' in Provenza,dove visse come eremita nutrendosi, secondo una leggenda che si riallaccia alle saghe greche di caccia del latte di una cerva.

Egidio fondò un monastero di cui egli fu primo abate: il Monastero di Saint-Gilles(l'equivalente francese di Egidio è Gilles),situato sulla via che conduceva a Santiago di Compostela e pertanto, sempre frequentato da molti pellegrini.

Sant'Egidio è uno dei Quattordici santi soccorritori ai quali i cristiani ricorrevano per ogni sorta di difficoltà.

La Legenda Aurea narra dei numerosi miracoli e delle guarigioni compiute dal Santo: guarigioni di diverse malattie e di morsi di serpente.


Sant'Egidio è santo patrono degli epilettici, dei lebbrosi, degli appestati, dei disabili, delle donne che allattano e delle donne sterili e in realtà fu sempre considerato patrono di tantissime categorie di persone.

In arte Sant'Egidio viene raffigurato come abate benedettino o come eremita,spesso con la cerva ai suoi piedi.

E'spesso rappresentato nei luoghi di pellegrinaggio sia da solo,come in un affresco dell'XI secolo nella Cripta di San Clemente a Roma ,sia in gruppo, come nell'opera di Hieronymus Bosch a Venezia(a sinistra Antonio,al centro Gerolamo e a destra Egidio).

In una chiesa di Banska Bystrica in Slovacchia si può ammirare un altare dedicato a Sant'Egidio con un pregevole dipinto di autore ignoto, risalente al 1510. In questo dipinto particolarmente impressionante si vede un malato con il braccio destro gonfio a causa di un ristagno di linfa(linfedema) e Sant'Egidio raffigurato nell'atto di guarire l'anziano malato(Miracolo di Nimes).

Sant'Egidio mori' presumibilmente nell'anno 720.
E' patrono della Stiria e della Carinzia,
in Austria e delle città di Graz,
Norimberga, Tolosa
ed Edimburgo.


doncsi
lunedì 30 novembre 2009 22:32
.
SANT'ODILIA - PROTETTRICE DEI CIECHI




Odilia (o Ottilia)nacque intorno al 660 in Alsazia e, poichè cieca dalla nascita, venne ripudiata dal padre Adalrico, duca d'Alsazia.

La piccola fu dapprima accolta da un mugnaio e in seguito condotta al monastero di Balma, dove ebbe la possibilità di istruirsi e accostarsi al Battesimo.

Fu proprio in occasione del Battesimo che Odilia miracolosamente riacquistò la vista.

A partire da quel momento Odilia dedicò la sua vita alla preghiera e volle riconciliarsi con il padre.
Sappiamo che fondò un ospedale e con l'aiuto del padre fondò anche il Monastero di Hohenbourg, dove ella visse in completa povertà fino alla morte.

Dopo la sua morte, avvenuta il 13 dicembre dell'anno 720, una sorgente d'acqua venne alla luce, un'acqua che si rivelò miracolosa, poichè guariva le malattie della vista, dell'udito e le emicranie.


Moltissimi devoti iniziarono a raccogliere quell'acqua miracolosa e il monastero, che prese in seguito il nome di Odilienberg,divenne meta di numerosissimi pellegrinaggi.
Dall'Alsazia il culto si diffuse poi in tutta Europa.

Sant'Odilia protegge tutti coloro che soffrono di malattie agli occhi e viene festeggiata insieme a Santa Lucia il 13 dicembre.

In arte Odilia è stata spesso rappresentata con un libro sopra il quale sono posati due occhi(la guarigione dalla cecità), come nella statua gotica di Nonnberg a Salisburgo.

La sua guarigione in seguito al Battesimo è rappresentata anche in una pala d'altare di Johann Rottmayr, sempre a Salisburgo,nella Chiesa di Sant'Erardo.
doncsi
domenica 20 dicembre 2009 23:24
SANTI PROTETTORI DELLA VISTA



Oltre a Sant'Odilia vorrei ricordare altri santi protettori della vista:

-Santa Lucia(ca.286-304),la cui festa è il 13 dicembre

-Santa Brigida d'Irlanda(453-525),la cui festa è l'1 febbraio

-Santa Emma di Gurk(Carinzia,ca.995-1045),la cui festa è il 27 giugno

-Beata Matilde di Diessen(1125-1160),la cui festa è il 31 maggio

-Santa Chiara d'Assisi(1194-1253),la cui festa è l'11 agosto
doncsi
venerdì 8 gennaio 2010 19:11
SAN VITO (VEIT),MARTIRE




Vito nacque in Sicilia,presumibilmente a Mazara del Vallo e,in quanto cristiano, dovette subire il martirio sotto Diocleziano.
Questo è l'unico fatto certo della sua vita,tuttavia la Legenda Aurea ci fornisce alcuni importanti dettagli che ricorrono nell'iconografia.
Il giovane cristiano Vito si sarebbe opposto al padre Hylas,rifiutandosi di adorare gli idoli pagani.
Per questo motivo si sarebbe rifugiato in Lucania insieme al maestro Modesto e alla nutrice Crescenzia.
Ma poi fu catturato e condotto a Roma per essere giudicato da Diocleziano.
A Roma Vito compi'molti miracoli e guari' anche uno dei figli dell'imperatore.
Secondo la Legenda Aurea egli dovette ancora subire molti tormenti per poi finire in una pentola di olio bollente dalla quale fu salvato grazie all'intervento di un angelo.
L'angelo,sempre al fianco di Vito,Crescenzia e Modesto,li condusse quindi presso un fiume,dove essi poco dopo resero l'anima a Dio.
Le aquile avrebbero custodito i corpi dei martiri fino a quando non furono trovati da una nobildonna e sepolti intorno all'anno 287.

San Vito è uno dei quattordici santi soccorritori ed è invocato nei casi di epilessia,isteria,crampi e anche nelle malattie degli occhi e delle orecchie.
Il culto di San Vito è molto diffuso in Europa centrale poichè le reliquie del Santo sono custodite a Praga,nel Duomo di San Vito.
La sua popolarità lo rese patrono di molte categorie,fra le quali i farmacisti.

Nelle raffigurazioni compare quasi sempre l'attributo della pentola,in particolare nelle sculture.
Un busto-reliquario sorretto da angeli, risalente al 1495 circa, si trova nel Duomo di Praga e un'interessante tavola,risalente al 1487 e destinata all'altar maggiore della Chiesa di San Vito a Norimberga,è ora conservata presso il Germanisches Nationalmuseum della stessa città.
doncsi
lunedì 1 marzo 2010 22:50
SAN LIBORIO





Liborio fu il secondo vescovo di Le Mans,città situata nella regione della Loira.
Visse nel IV secolo e fu contemporaneo di San Martino di Tours.
Mori' intorno all'anno 397.

Liborio è il santo protettore di coloro che soffrono di calcoli renali: si possono infatti contare numerosissime guarigioni miracolose avvenute a Paderborn,come testimoniano le tavole votive che si trovano nel Duomo della città tedesca.
Interessante è la preghiera in latino da rivolgere a San Liborio (Oratio contra calculum) per alleviare i forti dolori causati dai calcoli.

Si narra che nell'anno 835 il vescovo di Le Mans,su richiesta del vescovo di Paderborn,accettò di trasferire le reliquie del Santo nella città della Westfalia. In quella circostanza avvennero altre guarigioni che indussero le due diocesi,quella francese di Le Mans e quella tedesca di Paderborn, a stringere un patto di eterna "fraternità".

Nel 1647 alcune reliquie di San Liborio raggiunsero l'Umbria e da li' il culto si diffuse a Roma e successivamente in Spagna.

In arte San Liborio viene spesso raffigurato con un pavone,in ricordo del leggendario uccello che accompagnò la traslazione delle reliquie in Germania.
Ha spesso come attributo delle piccole pietre che rappresentano i calcoli renali.

Nella chiesa parrocchiale di Maria Hilf a Innsbruck - Hotting si trova un altare dedicato a San Liborio con una pala che lo raffigura al capezzale di un malato insieme a due putti che reggono la sua preghiera,la "Oratio contra calculum".
doncsi
martedì 6 aprile 2010 16:46
SANTA ILDEGARDA DI BINGEN




Nacque a Bermersheim, vicino a Magonza, nel 1098.
Fondò il Monastero Benedettino di Rupertsberg presso Bingen,dove fu Badessa e si dedicò agli studi teologici, ma anche alle scienze naturali e alla medicina, occupandosi delle piante medicinali cresciute nei suoi orti.

La sua vocazione, in un'epoca in cui molte fanciulle erano costrette a prendere i voti, fu reale. Sin da piccola ebbe grandiose visioni,dono divino alimentato dalla sua fede, che ella illustrò nella sua opera più nota,il "Liber Scivias".



Ildegarda scrisse anche due libri che costituivano gran parte del sapere botanico dell'epoca:"Physica" e "Causae et Curae" in cui descrisse le proprietà di ben 213 erbe medicinali,contribuendo al miglioramento della qualità della vita.
I suoi libri sono tuttora molto apprezzati e ricchi di stimoli.

Ildegarda si distinse inoltre per la sua attività diplomatica e per il coraggio con cui intervenne presso l'Imperatore e presso il Papa al fine di giungere ad una pace duratura.

Quando Ildegarda mori' nel 1179 fu acclamata santa a furor di popolo, ma il processo di canonizzazione non è stato completato.
Le guarigioni, avvenute anche dopo la sua morte, furono numerose:un bambino cieco che riacquistò la vista, una suora gravemente malata che guari', un'altra persona colpita da tumore alla gola che guari' ed altri casi simili.



In arte abbiamo delle antiche raffigurazioni della santa sui codici contenenti le sue opere(codice di Wiesbaden dello Scivias risalente al 1165)e poi delle opere di arte moderna risalenti al XX secolo dovute al rinnovato interesse per la figura di Ildegarda(pitture murali nelle chiese di Eibingen,di Bingen e di Mannheim-Kafertal).

Le reliquie della santa riposano nella chiesa del Monastero di Eibingen.

Papa Giovanni Paolo II, in una lettera per l'ottocentesimo anniversario della sua morte, chiamò Ildegarda la "profetessa della Germania", la donna che "non esitò a uscire dal convento per incontrare, intrepida interlocutrice, vescovi, autorità civili e lo stesso Imperatore".



doncsi
mercoledì 28 aprile 2010 15:39
SAN ROCCO - PATRONO DEGLI APPESTATI





Rocco nacque a Montpellier,da una ricca famiglia francese,si suppone intorno all'anno 1295.
Dopo aver iniziato gli studi di medicina,appena ventenne,scelse di donare tutti i suoi beni ai poveri e di dedicarsi unicamente alle opere di bene,seguendo l'esempio di Gesù.

Volle innanzitutto recarsi in pellegrinaggio a Roma,città colpita dalla peste.
Sul suo cammino Rocco incontrò molti malati,fu loro vicino,li curò e ne salvò molti,operando delle guarigioni miracolose.
Sulla via del ritorno,a Piacenza,venne però colpito egli stesso dal terribile morbo.
Secondo antiche notizie biografiche,Rocco sarebbe stato miracolosamente guarito da un angelo che ogni giorno gli medicava le piaghe,mentre il suo cane gli procurava del pane.
Guarito dalla peste,Rocco riprese il suo cammino verso Montpellier,ma una volta giunto nella sua città natale,non fu riconosciuto e,accusato di spionaggio,mori' in prigione all'età di trentadue anni.

Le reliquie del santo,forse in seguito ad un furto,furono portate a Venezia,dove sono tuttora custodite nella Chiesa di San Rocco.

In arte San Rocco è rappresentato come pellegrino o come patrono degli appestati.
Magnifico è il ciclo della sua vita,opera di Tintoretto, che si può ammirare all'interno della Scuola Grande di San Rocco,un tempo confraternita dedita alla cura degli ammalati.
Spesso San Rocco è raffigurato insieme a San Sebastiano,come nella pala degli appestati(bottega di Martinus Schaffner,XV secolo)oppure nella pala di Tiziano(Sacrestia Chiesa della Salute a Venezia),dove accanto a Rocco e Sebastiano compaiono Cosma e Damiano,santi patroni dei medici,e San Marco.
doncsi
sabato 1 maggio 2010 12:39
SAN ROCCO
ARCICONFRATERNITA SCUOLA GRANDE DI SAN ROCCO



Le SCUOLE a Venezia erano confraternite che,sotto il patrocinio di un Santo Protettore,si proponevano scopi di devozione e di penitenza.
Nel 1400 le Scuole furono suddivise in Grandi,come San Rocco,Santa Maria della Carità,San Marco,San Teodoro,San Giovanni Evangelista,la Misericordia e Minori,per un totale di circa quattrocento.

L'Arciconfraternita Scuola Grande di San Rocco è l'unica confraternita che fu risparmiata dagli editti napoleonici. Conta circa 350 confratelli capitolari,che si riuniscono una volta all'anno.

San Rocco fu proclamato compatrono della città di Venezia dopo la fine della pestilenza del 1576.
La Chiesa di San Rocco fu ogni anno meta di pellegrinaggio il giorno della sua festa e anche oggi, il 16 agosto, si festeggia a Venezia ,mentre un baldacchino,detto "Tendon del Dose" viene eretto in campo San Rocco,fra la Chiesa e la Scuola.

doncsi
lunedì 21 giugno 2010 15:58
SANTA TOSCANA - PROTETTRICE CONTRO LE FEBBRI





Santa Toscana nacque a Zevio (Verona) intorno al 1290,da una nobile famiglia.
Trascorse la sua giovinezza compiendo opere di carità e conducendo una vita di preghiera. Sposò il patrizio veronese Alberto Degli Occhi di Cane,ma rimase presto vedova,nel 1318.
Rimasta sola,Toscana si ritirò dal mondo e dopo qualche anno divenne Suora Conversa nell'Ordine Gerosolimitano di Malta.
Si stabili' presso la Chiesa del Santo Sepolcro a Verona (ora Santa Toscana) e si prodigò nell'assistere i malati ricoverati nell'attiguo ospedale.
Toscana mori' a circa cinquant'anni nel 1343 e venne seppellita,per sua volontà,sotto la pubblica strada nelle vicinanze della chiesa e dell'ospedale dove ella aveva per anni curato e assistito i pellegrini,i malati,i sofferenti.

I miracoli furono subito numerosi tanto che i veronesi si recavano in continuazione a pregare sulla sua tomba.
Le autorità ecclesiastiche decisero pertanto di portare il corpo di Toscana all' interno della Chiesa del Santo Sepolcro ed ella divenne subito santa a furor di popolo.
Santa Toscana fu poi collocata nell'arca di marmo,che ancora oggi accoglie le sue spoglie.

Il culto si diffuse in fretta in tutta la diocesi e da quel momento Santa Toscana fu venerata con grande pietà e devozione e invocata in caso di febbri persistenti.

In molte chiese della provincia di Verona troviamo raffigurazioni della Santa e altari a lei dedicati.
doncsi
lunedì 20 settembre 2010 16:20
SAN LUIGI GONZAGA - Patrono dei malati di peste/AIDS
(1568 - 1591)




Luigi Gonzaga,figlio primogenito del marchese di Castiglione delle Stiviere (Mantova),fu un giovane coraggioso e molto determinato nell'opporsi al volere del padre che intendeva introdurlo alla vita di corte,una vita fatta di lussi,mondanità e potere.

Luigi rinunciò ai suoi privilegi e,seguendo la sua vocazione,entrò nella Compagnia di Gesù.

A Roma si dedicò agli studi di teologia,ma soprattutto si prodigò nell'assistere i malati ricoverati nel piccolo ospedale della Consolazione.
La premura nei confronti dei sofferenti fu tale da farlo giungere a sacrificare la sua stessa vita pur di portare il maggior aiuto possibile.

Durante una epidemia di peste Luigi venne contagiato dal terribile morbo e mori' a soli ventitre anni,nel giugno 1591.

Luigi Gonzaga fu canonizzato nel 1726 e fu nominato Patrono dei malati di peste e Patrono degli studenti.
In tempi recenti fu nominato da Papa Giovanni Paolo II Patrono dei malati di AIDS.

Le raffigurazioni del Santo lo mostrano quasi sempre in atto di prestare assistenza ai malati.
Il Kunsthistorisches Museum di Vienna conserva un ritratto di San Luigi risalente al XVI secolo e a Venezia,Palazzo Ducale si può ammirare un dipinto del Tintoretto che lo raffigura da morto.

La Tomba di San Luigi si trova a Roma,nella Chiesa di Sant'Ignazio.
La casa di Castiglione delle Stiviere è oggi Santuario dove i pellegrini di ogni parte del mondo trovano accoglienza e i giovani si sentono chiamati ad una riflessione sui veri valori della vita.
doncsi
martedì 23 novembre 2010 21:46
SAN GIOVANNI DI DIO (JUAN CIUDAD),Patrono dei malati e degli infermieri

(1495 - 1550)




San Giovanni di Dio nacque nel marzo 1495 a Montemor-o-Novo in Portogallo,all'epoca villaggio del Vescovato di Evora.
All'età di otto anni fu portato in Spagna all'insaputa dei genitori e fu accolto come un figlio nella casa di un proprietario terriero che era considerato un brav'uomo.
Giovanni fece il pastore nella campagna di Oropesa e,divenuto giovane adulto,scelse di far parte dell'esercito di Carlo V,combattendo con entusiasmo contro i Turchi che avanzavano in Europa.
In quell'occasione Giovanni capi' di non essere portato per una vita troppo irrequieta e decise cosi'di fermarsi e rientrare in Spagna.
In realtà egli sentiva sempre più pressante la chiamata di Gesù.
I sermoni di Giovanni d'Avila, che predicava in Andalusia, ebbero un ruolo importante nella sua formazione religiosa e determinante fu sicuramente il pellegrinaggio alla Madonna di Guadalupe.
Fu un viaggio particolarmente duro per la fame e il freddo patiti,ma Giovanni ritornò con la gioia nel cuore e il desiderio di cambiare vita dedicandosi soltanto ad aiutare i poveri e gli ammalati.
Da quel momento la sua dedizione agli infermi fu totale:egli sapeva infondere coraggio e dare conforto a tutti e aveva una attenzione particolare per i malati di mente,spesso dimenticati,ai quali forniva sempre un prezioso aiuto morale affrontando gli aspetti psicologici che all'epoca venivano generalmente trascurati.
L'Arcivescovo di Granada lo sostenne nella sua opera di carità e gli cambiò il nome in Giovanni di Dio.
Mori' nel 1550 con grande fama di santità e fu canonizzato nel 1690.
Dopo la morte vennero codificate le sue regole e furono approvate con la costituzione dell'Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Dio,chiamato anche "Fatebenefratelli".
La direzione generale dell'Ordine Ospedaliero si trova a Roma,sull'Isola Tiberina.

In arte San Giovanni di Dio è spesso raffigurato insieme ai suoi malati e mendicanti oppure nell'atto di trasportare degli infermi durante un incendio(opera di Murillo presso l'Hospital de la Santa Caridad a Siviglia).
doncsi
mercoledì 9 febbraio 2011 15:16
SAN CAMILLO de LELLIS,Patrono universale dei malati,degli infermieri,degli ospedali

(1550 - 1614)





Camillo nacque a Bucchianico,piccolo paese dell'Abruzzo,il 25 maggio 1550.
Mamma Camilla,donna di straordinaria fede,era anziana e morì quando il suo unico figlio aveva soltanto tredici anni. Camillo si ritrovò solo,poichè il padre era sempre in guerra come soldato di ventura.
Gli anni dell'adolescenza furono difficili:Camillo,spesso ribelle e rissoso,disertò ben presto gli studi e preferì vivere una vita avventurosa in compagnia di alcuni giovani scapestrati.
Divenne soldato come il padre,ma più spesso fu mendicante per poter disporre di qualche soldo.
Insoddisfatto e tormentato da una ulcera al piede,Camillo dovette recarsi a Roma per curarsi all'Ospedale di San Giacomo degli Incurabili dove venne a conoscere la dolorosa realtà degli ospedali dei poveri e,forse proprio in quell'occasione,incominciò a riflettere sulla vita che aveva condotto fino a quel momento.
Uscito dall'ospedale,lavorò un periodo come muratore presso un Convento a Manfredonia quando un giorno fu mandato a San Giovanni Rotondo per una commissione. Fu un momento importante poichè sulla via del ritorno avvenne la sua conversione:spinto da una voce interiore,Camillo si gettò a terra accanto al suo asinello chiedendo perdono a Dio.

Camillo tornò in seguito a Roma,agli Incurabili,per una ricaduta del suo male al piede.
A Roma conobbe San Filippo Neri,che divenne suo Confessore,e maturò la vocazione alla cura degli infermi per amore di Dio.
Terminò gli studi e venne ordinato sacerdote nel 1583,nella Basilica di San Giovanni in Laterano.
Nel 1586 il Papa Sisto V sancì la nascita dei Ministri degli Infermi,vestiti di un saio con una croce di colore rosso sul petto.
Essi dovettero affrontare situazioni gravi come la peste a Roma e agirono sempre con grande energia per salvare tutti coloro che si trovavano nella sofferenza.
Nel 1591 Camillo riuscì a creare un ospedale,ricavato dai locali di un granaio,per accogliere tutti gli infermi.
Lavorò anche di notte per cucire lenzuola,riempire pagliericci o intrecciare stuoie per le lettighe.
Purtroppo i grandi sforzi a cui il Santo si sottoponeva lo resero col tempo sempre più debole e nella notte del 14 luglio 1614 "la grande fiamma si spense e il mondo fu percorso da un brivido di luce",come si legge nella biografia del Santo.
doncsi
martedì 29 marzo 2011 15:22
EPISODI DI VITA DI SAN CAMILLO DE LELLIS





Per capire meglio la grande figura di San Camillo de Lellis si dovrebbe leggere la documentata biografia scritta da Sanzio Cicatelli all'inizio del Seicento.

Vi propongo un breve estratto piuttosto interessante:



"Nel proprio atto di cibar gli infermi stava egli tanto occupato in far bene quella attione che pareva non gli restasse di far altra cosa nel mondo.
Con una mano gli porgeva il cibo in bocca,e con l'altra gli faceva vento,o cacciava le mosche.
Con gli occhi compativa alle loro miserie e con le orecchie stava pronto et accorto per obedire a loro commandamenti.
Con la lingua gli essortava alla patienza et al fuggire i peccati,e col cuore finalmente pregava Iddio che gli ne desse gratia.
Quando poi aveva finito di cibargli,o di fargli altra sorte di charità pareva che non si potesse distaccare da loro se prima quelli di propria bocca non confessavano di restar contenti e sodisfatti,e di non volere altro da lui.
Nel licentiarsi da loro ordinariamente gli faceva la croce in fronte,o gli aspergeva d'acqua santa,e si raccomandava alle loro orationi. Solendo dir lui:Dio volesse che nell'hora della mia morte mi giungesse un sospiro o una benedittione di questi poveri.
Molte volte nel licentiarsi da loro gli baciava le mani,o la testa,o i piedi,o le piaghe come fussero state le sante piaghe di Giesù Christo".

(da "La croce sul petto - San Camillo e la sua Opera" - redazione del periodico Missione Salute,editrice Velar)
doncsi
venerdì 6 maggio 2011 22:23
BEATO ANGELO PAOLI,L'ANGELO CUSTODE DEI MALATI(1642 - 1720)





Nacque in un paesino della Lunigiana,ad Argigliano di Casola,nel 1642.

All'età di diciotto anni fu ammesso nell'Ordine Carmelitano,iniziò il noviziato a Siena e poi si trasferì a Pisa per completare gli studi di filosofia e teologia.

Nel 1674 si ammalò e fu costretto a ritornare ad Argigliano per un breve periodo. Una volta guarito prese la decisione di dedicarsi ai malati dell'Ospedale di Pistoia che regolarmente andava a trovare nel tentativo di alleviare la loro sofferenza.

Da quel momento Padre Angelo divenne un esempio per tutti tanto da essere conosciuto come "Frate Carità" oppure "l'Angelo Custode dei malati".

Da Pistoia fu poi mandato a Roma dove visse per trentatré anni presso il Convento dei Santi Silvestro e Martino al rione Monti.
A Roma era solito recarsi all'Ospedale del Laterano perchè c'era sempre bisogno di aiuto nelle corsie.

Sappiamo inoltre che creò un convalescenziario per far fronte ai problemi dei malati che si trovavano quasi sempre in condizioni di povertà.
Padre Angelo era solito dire: "chi cerca Iddio deve andare a trovarlo tra i poveri".

All'età di settantotto anni fu colto da un malessere mentre stava suonando l'organo. Il 20 gennaio 1720 morì e da quel momento fu venerato come un santo.
Molti miracoli gli furono attribuiti sin da quando era in vita e anche dopo la sua morte.

Nel 1999 Giovanni Paolo II definì Padre Angelo Paoli "il fondatore ante litteram della Caritas" e da molti è considerato l'iniziatore della clownterapia.

Padre Angelo fu proclamato Beato il 25 aprile 2010 a San Giovanni in Laterano.
doncsi
martedì 10 maggio 2011 21:46
I LUOGHI DEL BEATO ANGELO PAOLI





L'Ordine carmelitano ha voluto proporre un itinerario molto interessante nei luoghi romani in cui visse e operò il Beato Angelo Paoli.
Il percorso è un pellegrinaggio che ha luogo ogni ultimo sabato del mese per tutto l'anno e parte dalla Parrocchia dei santi Silvestro e Martino ai Monti.

Sono previste le seguenti soste:

-Conservatorio delle Viperesche che un tempo accoglieva ragazze in difficoltà

-Scala Santa

-Cattedrale di Roma

-Ospedale San Giovanni

-Ospizio dei Convalescenti (via San Giovanni in Laterano)

-Colosseo

-Monastero della Purificazione


Al termine i pellegrini possono prestare servizio presso la mensa Caritas di Colle Oppio.

Ci sono numerosi momenti di preghiera e letture sulla vita di Padre Angelo.
doncsi
martedì 7 giugno 2011 14:54
FRIEDRICH JOSEPH HAASS,il "Santo dottore di Mosca"

(1780 - 1853)






Friedrich Joseph Haass nacque in Germania a Munstereifel,Nord Reno - Westfalia nel 1780.
Non abbiamo molte notizie dei primi anni della sua vita. Sappiamo che proveniva da una famiglia cattolica e che il padre era farmacista.
Il giovane Friedrich studiò a Jena e a Gottingen, in seguito andò all'Università di Vienna dove si laureò in medicina e si specializzò in oculistica.
Nel 1806 Friedrich Haass lasciò la sua terra natale per recarsi a Mosca come medico personale di un aristocratico russo.
Subito si distinse per la sua totale disponibilità nei confronti dei pazienti,in modo particolare nei confronti delle persone più povere e bisognose per le quali le cure erano sempre gratuite.
Era molto amato da tutti poichè vedeva Gesù nei suoi malati e sempre riusciva a trovare parole di consolazione e di fiducia.
Nel 1828 diventò "primario" degli ospedali di Mosca ed ebbe anche l'incarico di medico delle carceri. Fu quindi al servizio dei prigionieri e dei senzatetto.
Sappiamo che creò una biblioteca e una scuola per i figli dei carcerati.
Fu il "dottore buono",colui che per lunghi anni seguì i detenuti mandati in Siberia ottenendo dalle autorità che il trattamento loro riservato venisse mitigato.

Quando Friedrich Joseph Haass morì a Mosca nel 1853,circa ventimila persone accorsero al funerale.
Il processo di beatificazione è iniziato nel 1998 in seguito alla lettera inviata da un gruppo di cattolici russi a monsignor Tadeusz Kondrusiewicz,metropolita cattolico di Mosca.
Ma anche gli ortodossi già lo venerano come santo.

(Informazioni da Avvenire 5/12/03;Internet Heiligenlexicon.de;Liturgiagiovane.it)







doncsi
lunedì 27 giugno 2011 17:03
BEATO CARLO STEEB,IL BUON SAMARITANO


(1773 - 1856)





Don Carlo Steeb dedicò gran parte del suo tempo alle persone sofferenti,ai feriti,ai malati contagiosi del Lazzaretto di Verona, sempre con il cuore aperto,sollecito nel fare del bene.


Carlo Steeb nacque a Tubingen(Wurtemberg,Germania)nel 1773 da una famiglia protestante. A soli diciotto anni venne mandato a Verona ad imparare l'arte del commercio della lana.
Il padre avrebbe voluto fare di lui uno stimato commerciante,ma ciò non avvenne poichè Carlo volle seguire un'altra strada, molto diversa.
Giunto a Verona si fece cattolico e,passati alcuni anni,divenne sacerdote, con profonda delusione da parte della sua famiglia.
A Verona si lasciò coinvolgere dallo spirito caritativo delle persone intorno a lui e si prodigò nell'assistenza ai feriti all'indomani della rivolta cittadina contro Napoleone conosciuta come "Pasque Veronesi".
Mentre era all'opera negli Ospedali e al Lazzaretto concepì l'idea di fondare un Istituto di religiose ospedaliere.
Nel 1840 con la collaborazione della veronese Luigia Poloni,che sarebbe poi diventata suor Vincenza Maria,creò l'Istituto Sorelle della Misericordia a sostegno dei malati e dei bisognosi.
Don Carlo Steeb morì a Verona nel 1856 e fu beatificato da Papa Paolo VI nel 1975.

Suor Vincenza Maria Poloni fu beatificata nel 2008 a Verona.

L'Istituto Sorelle della Misericordia è ancora oggi impegnato nella carità operosa nell'ambito infermieristico,assistenziale,educativo e missionario in diversi paesi del mondo.


doncsi
venerdì 2 settembre 2011 19:27
SAN DAMIANO de VEUSTER, APOSTOLO DEI LEBBROSI

(1840 - 1889)





Padre Damiano fu sacerdote e missionario di origine fiamminga.

Nacque a Tremenloo in Belgio il 3 gennaio 1840,penultimo di otto figli.
Dedicò la sua vita ai malati di lebbra dell'isola di Molokai nell'arcipelago delle Hawaii,allora Isole Sandwich.

Damiano de Veuster decise di partire missionario alle Hawaii al posto di suo fratello sacerdote che si era ammalato.
Nel 1864 venne ordinato sacerdote e scelse di rimanere nelle isole a fianco dei poveri e dei malati.
Edificò una chiesa,si occupò dell'educazione dei bambini e degli orfani e insegnò agli adulti come coltivare la terra per poter migliorare le condizioni di vita.

Quando alcuni anni più tardi ci fu bisogno di un sacerdote volontario che stesse a fianco dei lebbrosi,Padre Damiano non esitò ad offrirsi.
Nel lebbrosario curò i malati con amore,fu per loro padre,medico e sacerdote fino agli ultimi giorni della sua vita.
Cercò in tutti i modi di restituire una dignità ai malati e sollecitò quella determinazione necessaria per sconfiggere la lebbra.

Padre Damiano condivise il destino dei suoi lebbrosi fino all'ultimo.
Contagiato nel 1885,l'apostolo dei lebbrosi morì a Molokai nel 1889.
La canonizzazione fu celebrata da Papa Benedetto XVI nel 2009.


Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 21:11.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com