GIOCO: Il disco della settimana

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Carlo Maria
00venerdì 2 novembre 2012 14:20
Topic di cazzeggio. [SM=x74930]
All'inizio avevo pensato di inserirlo nella sezione giochi, che langue ormai da anni, ma trattandosi d'argomento musicale, ritengo corretto inserire l'argomento qui.
Ho tratto l'idea da alcuni forum di musica che frequento, sia italiani sia stranieri, in cui l'iniziativa ha preso piede ed ha successo.
Si tratta di scegliere ogni settimana un album consigliato dagli noi utenti.
Possiamo decidere qualsiasi genere: rock, blues, jazz, classica, opera... anche per andare incontro ai gusti di tutti.

Funziona così: chi voglia partecipare, dichiara qui di seguito la sua volontà.
Ogni lunedì, ciascuno degli iscritti m'invierà via mail la sua proposta di album da mettere in gioco.
Io, ogni lunedì sera, ne estrarrò a sorte uno tra quelli propostimi (ovvio che da parte mia ci sarà la più totale imparzialità): raccomando quindi una certa frequenza a chi aderisce.

Una volta individuato il disco, pubblicherò l'esito dell'estrazione e a questo punto gli utenti iscritti avranno modo durante tutta la settimana di ascoltarlo e in seguito di commentarlo, in un topic specifico che ogni settimana creerò.

Faccio un esempio:
1)Beppe propone "Who's Next" degli Who, ozy "Rocket to Russia" dei Ramones, io "A picture of nectar" dei Phish, Raffina "E tu..." di Baglioni, Vinnie "Choralis Constantinus" di Heinrich Isaac, Morello "Cosmo's Factory" dei CCR e via dicendo.
2) Estraggo un album e viene fuori "Rocket to Russia".
3) Apro il topic "01-DISCO DELLA SETTIMANA - ROCKET TO RUSSIA" in questa sezione del forum.
4) Gli utenti iscritti dovranno ascoltare il disco in questione e, all'interno del topic suddetto, avranno modo fino al termine della settimana di sbizzarrirsi nelle recensioni e nei commenti; infine voteranno in termini numerici (da 0 a 10) il disco in oggetto.
5) I voti saranno mediati e il voto conclusivo, oltre a rappresentare per il forum il valore del disco, concorrerà anche con il giudizio espresso per tutti i dischi delle settimane successive in modo tale da creare una graduatoria. [SM=x74930]

Prevengo una domanda prevedibile: perché possono gareggiare solo gli iscritti? Perché così non arrivano eventuali lurker da fuori a sbilanciare l'esito del test in modo incontrollato e magari trolleggiante.
Eddai! Spero in un minimo d'adesione! [SM=x74927]
Fog
00venerdì 2 novembre 2012 17:29
Un po' mi piacerebbe, ma...

...ma ho due obiezioni da sollevare, e ciascuna delle due è purtroppo sufficiente a farmi declinare l'invito.

Obiezione seria.
Non ho tempo, davvero. Sia per ascoltare a fondo musica per una settimana di fila (ma anche per venti minuti di fila) sia per discuterne.

Obiezione ancora più seria.
Prima o poi mi toccherebbe ascoltare le fetenzie che piacciono tanto alla Koalessa. E, come chiunque comprenderà, strappare non si sa come del tempo a tutto il resto per dedicarlo all'ascolto di Agonia o gente del genere non sarebbe giusto nei confronti miei, della mia famiglia, del genere umano e financo di Euterpe.
Carlo Maria
00venerdì 2 novembre 2012 18:47
Re: Un po' mi piacerebbe, ma...
Fog, 02/11/2012 17:29:


...ma ho due obiezioni da sollevare, e ciascuna delle due è purtroppo sufficiente a farmi declinare l'invito.

Obiezione seria.
Non ho tempo, davvero. Sia per ascoltare a fondo musica per una settimana di fila (ma anche per venti minuti di fila) sia per discuterne.

Obiezione ancora più seria.
Prima o poi mi toccherebbe ascoltare le fetenzie che piacciono tanto alla Koalessa. E, come chiunque comprenderà, strappare non si sa come del tempo a tutto il resto per dedicarlo all'ascolto di Agonia o gente del genere non sarebbe giusto nei confronti miei, della mia famiglia, del genere umano e financo di Euterpe.




Ci sta, ci mancherebbe. [SM=x74930]
Riguardo alla prima obiezione, sicuramente un ascolto settimanale può rubar un po' di tempo: ad alcuni basta sentirlo una volta, io ogni disco lo faccio girare più volte perché alle volte comincia a prendermi dopo qualche ascolto oppure, viceversa, dopo un po' mi cala, facendomi scemare l'interesse. Credo tuttavia che sia meno impegnativo di quanto tu creda e non necessariamente va considerato come un onere insormontabile, imo (e qui mi lego alla seconda obiezione).
Riguardo alla seconda, hai ragione: chiaro che potrebbe capitarci, anzi capiterà eccome. Così come potrebbe capitare che in quella tal settimana mi giri di proporre magari un disco metal e che venga selezionato quello oppure la musica barocca o medievale opzionata da Vinnie e che tu magari mal digerisci. Però una parte del divertimento del gioco consiste anche nel piacere di smontare i gusti altrui e nel massacrare un disco che non ti piace. [SM=x74931]
E inoltre magari potrebbe capitare pure qualche sorpresa positiva e potrebbe succedere, che ne so, che tu ti scopri di colpo fan (la butto lì) dei Wilco, degli Operaja Criminale, della Squadra Omega o dei Tinariwen.
koala3
00lunedì 5 novembre 2012 17:33
Bella idea Carlo, davvero!
Non fattibile in un forum così piccolo e con componenti così a corto di tempo libero. Ma apprezzo sempre iniziativa e creatività [SM=x75035]
Già sarebbe tanto riuscire a metterne in pratica una variante. Un più agevole testa a testa settimanale tra due grandi album. Così occorre solo votare (se lo si conosce, ma parliamo veramente solo di grandissimissimi classici della musica). Dopo un bel po' di scontri i vincitori possono affrontare testa a testa tra loro fino ad un vincitore. E' chiaro che oltre a votare, in base a tempo, voglia e momento, ciascuno potrebbe commentare (traduzione: inveire contro chi preferisce The wall a The white album o viceversa)...
Carlo Maria
00lunedì 5 novembre 2012 19:57
Re:
koala3, 05/11/2012 17:33:

Bella idea Carlo, davvero!
Non fattibile in un forum così piccolo e con componenti così a corto di tempo libero. Ma apprezzo sempre iniziativa e creatività [SM=x75035]
Già sarebbe tanto riuscire a metterne in pratica una variante. Un più agevole testa a testa settimanale tra due grandi album. Così occorre solo votare (se lo si conosce, ma parliamo veramente solo di grandissimissimi classici della musica). Dopo un bel po' di scontri i vincitori possono affrontare testa a testa tra loro fino ad un vincitore. E' chiaro che oltre a votare, in base a tempo, voglia e momento, ciascuno potrebbe commentare (traduzione: inveire contro chi preferisce The wall a The white album o viceversa)...




Non è detto che si tratti di una soluzione più agevole! Nel caso tu non conosca quegli album, ti toccherebbe in quel caso ascoltartene DUE in una settimana, per poter votare. Ti faccio un esempio, senza voler esser snob, eh: "Velvet Underground and Nico" e "Surrealistic Pillow" tu li conosci? [SM=x74931]
Al massimo potrebbe starci la variante più ovvia: mica si è obbligati a votare tutte le settimane... se si hanno i cavoli propri, il gioco va avanti con gli utenti che si possiedono. Oltretutto, una proposta come la tua porterebbe a confrontarsi album che forse sono troppo differenti tra loro (a meno che non divida il torneo che ne verrebbe fuori anche per decenni [SM=x74930] ), mentre nel mio caso vi sarebbe il valore assoluto rappresentato dal nostro voto a QUEL disco, che poi verrebbe confrontato solo ai valori assoluti dati agli altri dischi.

Sono comunque aperto a qualunque variante!

Pensa che sto studiando un gioco di ruolo basato sul mondo della musica! [SM=x74933]
ozymandias
00lunedì 5 novembre 2012 23:34
The Wall, [SM=x75022] the white album, [SM=x75079] Velvet Underground e Nico [SM=x75078] , Surrealistic Pillow [SM=x74985] ...

3 capolavori e un disco mediocre. [SM=x74926]

Si potrebbe fare la variante: indovina l'intruso.... [SM=x74970]
Carlo Maria
00martedì 6 novembre 2012 01:55
Re:
ozymandias, 05/11/2012 23:34:

The Wall, [SM=x75022] the white album, [SM=x75079] Velvet Underground e Nico [SM=x75078] , Surrealistic Pillow [SM=x74985] ...

3 capolavori e un disco mediocre. [SM=x74926]

Si potrebbe fare la variante: indovina l'intruso.... [SM=x74970]




Non raccolgo la provocazione evidente! [SM=x74947]
Quattro capolavori, per me! [SM=x74927]
E come dissi a suo tempo, live The Wall è stato un'emozione incredibile! Caro vecchio dinosauro Waters! [SM=x74967]

Finisce che cocciuto come sono, v'iscrivo tutti d'ufficio, il primo disco lo propongo io d'ufficio per una partenza soft e poi provo a menarvela come sono sempre stato capace, per vedere se prende piede o no! [SM=x74993] [SM=x74993] [SM=x74993] [SM=x74993] [SM=x74993] [SM=x74993] [SM=x74993] [SM=x74993] [SM=x74993] [SM=x74993] [SM=x74993]
Takfir
00mercoledì 14 novembre 2012 20:46
Dando per scontato che parliamo di disco più ascoltato nell'ultima settimana (o periodo) indipendentemente dalla data di pubblicazione.

Argine - Umori d'Autunno

Disco in perfetta sintonia con la stagione e l’umore.
Etichettati negli anni prima come post punk e poi come neo folk gli Argine per me sono un gruppo che gioca felicemente su un retroterra noir e dark con attitudine intimista, delicata e sognante.
E crea deliziose ballate Popolari (con la P maiuscola)
Solitamente nessuno se li caga perché non sono nel giro cantautoriale o indie rock più o meno “sinistro” quindi non vengono lontanamente citati in zona riviste musicali e tantomeno su XL di Repubblica et similia.
P.S. In Italia la “sinistra” è di uno sfacelo morbosamente noioso in tutti i campi.


Carlo Maria
00giovedì 15 novembre 2012 00:14
Guarda, Tak: nella mia idea, il gioco si doveva svolgere in un certo modo, cioè che tutti voi mi inviavate tramite mail un titolo di disco (ascoltato questa settimana oppure di quelli che vi piacciono un sacco); io ne estraevo (onestamente) uno e poi avrei creato un topic specifico. E' risultato troppo difficoltoso per i membri del forum, perché impegnativo e magari contorto e allora la tua versione l'approvo e faccio mia fin da ora: si va a suggerimenti, scritti qua di seguito e questa settimana il tuo disco è quello su cui chi vorrà si concentrerà. [SM=x74927]



Attingo da Wikipedia:


ARGINE
Gli Argine sono un gruppo musicale napoletano fondato da Corrado Videtta nel 1992.
Tutti i brani degli Argine, fino all'anno 2001 (anno in cui Marco Consorte decise di andare via dal gruppo) sono il frutto del binomio Corrado Videtta - Marco Consorte. Nel 1995 entra a far parte del gruppo il violinista Alfredo Notarloberti che si inserisce stabilmente nel nucleo base del gruppo. Nel 1997 gli Argine incidono il primo album "Mundana humana instrumentalis" con l'etichetta partenopea Energeia. In questo CD spicca la collaborazione con Lucia Vitrone. Nel novembre 1997 gli Argine entrano in contatto con un altro personaggio di culto del rock italiano: Federico Fiumani, leader storico dei Diaframma. Il frutto dell'incontro tra gli Argine e Federico Fiumani fu un 7" in vinile trasparente, "Marisa Allasio".

Attualmente il gruppo è composto da:
Corrado Videtta (voce, chitarre)
Alfredo Notarloberti (violino)
Alessio Sica (batteria, percussioni)
Michele De Finis (basso)


Il disco proposto da Tak, "Umori d'autunno (Il filo spinato e le bolle di sapone)", è del 2010.
Si compone di 13 brani.
Carlo Maria
00sabato 17 novembre 2012 16:06
La musica è intimistica, il cantato sobrio ed evocativo. I toni non eccedono, non strabordano, mentre i ritmi sono variegati ed il risultato mi suona interiorizzato ed emotivo. Mi sto ascoltando i vari brani nella giusta sequenza da due giorni, Tak, e mi piacciono particolarmente. Ci trovo anche una riconoscibile e coerente traccia di te: è in linea con la tua musica che ci passavi anni fa, con quella che m'aspetto tu ascolti. [SM=x74968]
Per il mio voto aspetto ancora un paio d'ascolti, ma il disco mi piace! [SM=x74927]
Carlo Maria
00lunedì 19 novembre 2012 18:01
Al disco degli Argine do un bel 7, alla fine: con gli ascolti non mi è calato. Lo considero proprio piacevole e suggestivo! [SM=x74927]

E ora sotto al nuovo album e chissà se si allargherà il numero degli ascoltatori! [SM=x74968]
Carlo Maria
00lunedì 19 novembre 2012 18:18
L'album di questa settimana è proposto nuovamente da Paolo.
Paolo ne scrive:


"“Sole e Acciao” di Skoll è del 2005 (mi pare) e non è eccezionale, se non per la particolarità di un concept dedicato a Yukio Mishima.
Scrittore e personaggio che mi piace molto per la sua trasversale ambiguità.
Autore di romanzi come “Confessioni di una Maschera” e “Colori Proibiti” che raccontano, anche in prima persona, della sua omosessualità, accanto a “Patriottismo” o “Sole e acciaio” da cui scaturisce la sua ossessione per l'eroismo classico, il nazionalismo nostalgico, il patriottismo tradizionalista.
Il tutto in un perverso gioco ad intreccio di amore e morte che culminerà con il suo suicidio in diretta secondo le regole rituali del “seppuku”, un tempo riservato ai soli Samurai.
Lasciando come epitaffio le parole “La vita umana è breve, ma io vorrei vivere per sempre.”
Mishima è stato generalmente tacciato di fascismo, anche se in realtà solo negli ultimi anni abbracciò ideali di destra quasi come giustificazione e viatico al compimento eroico del suo destino.
Mi piacerebbe discutere con un po’ di gente “di livello” del perché nell’ultimo decennio lui, come Nietzsche, come Camus e Orwell e addirittura spesso Pasolini siano stati lasciati all’immaginario neofascista.
Quello più beota ma anche quello che cerca giustificazioni e radici culturali più “alte”
Del resto è normale, ed è capitato anche a me e a Carlo, che in età preadolescenziale il fascino di un’estetica eroica sia piuttosto attraente.
Mentre la sinistra giace inerte in masturbazioni mentali ripetitive e sterili di una cultura ormai disinnescata, depotenziata.
Disabituata alla contraddizione e al contraddittorio…"


L'album si compone di 11 brani
Takfir
00sabato 24 novembre 2012 14:04
Identitario

E' la parola che viene più spesso usata per definire questo fiorire di musica e pensiero che la maggior parte degli interessati dichiara non fascista ma che comunque gravita negli ambienti della destra giovanile.
Quella anche democratica e spesso persino ragionevole come però anche quella demente, xenofoba, paramilitare, violenta.
In una parola estrema.
Che sta prendendo piede, crescendo e facendo proseliti in generazioni che hanno, comunque, bisogno di antagonismo
E l'l'estrema sinistra ?
Scomparsa, estinta, culturalmente azzerata.
Ultimo sussulto identitario che si ricordi risale giusto a vent'anni fa.
1990/1993.
La "Pantera" occupa le Università e il movimento rifiorisce e si abbevera di nuova linfa.
Sembra passato un secolo...













Carlo Maria
00sabato 24 novembre 2012 15:23
Quanto al disco degli Skoll, Tak, l'ho ascoltato più volte questa settimana. Lo trovo interessante e piacevole, ma in effetti, con un paio d'eccezioni, scorre via piuttosto anonimamente. La colpa la ravviso più nelle musiche che nei testi, invero: in diversi brani, infatti, questi ultimi sono efficaci e graffianti, mentre le musiche, pur piacevoli, sono canoniche, non presentano una novità e sono abbastanza orecchiabili e easy. Con ciò, però, non è affatto un brutto disco e anzi lo ritengo godibile. [SM=x74968]

Il discorso identitario retrostante, invece, che tu rafforzi coi brani che hai postato oggi, è assai interessante. La musica ha sempre rappresentato una forma d'esposizione e di trasmissione delle idee e molti gruppi passati (e diversi presenti, italiani e non) veicolano le loro posizioni tramite testi impegnati. Capita invece spesso che ad alcuni artisti sia appioppata un'etichetta non richiesta né preventivata, così come capita anche ad autori letterari e a registi.
Su fb facevamo gli esempi di Nietzsche e di Orwell, ma ci aggiungo anche Tolkien, per citarne tre. Oltretutto, di quest'ultimo s'appropriarono entrambe le correnti perché, se in Europa e nel mondo mi risulta che Il signore degli anelli fu più associato alla sinistra (con questi hobbit che incarnavano la filosofia di vita degli hippies) e alla comunione e interazione tra razze diverse, in Italia è considerato un autore di destra e si sottolineano il valore dato all'onore, al senso del dovere, allo spirito di sacrificio, alla difesa della propria terra, al riconoscimento delle differenze razziali. Entrambe le traduzioni politiche sono egualmente idiote: le aspettative, le speranze e le pretese dell'autore furono diverse e ambiziose.
Ho citato la cinematografia per lo stesso motivo: pensiamo all'espressionismo tedesco e ad autori come Fritz Lang. Il suo Metropolis fu un film idolatrato da Hitler, ma ciò che il fuhrer vide nella pellicola era il frutto della sua interpretazione soggettiva e la ripugnanza di Lang verso il regime nazista fu chiaramente espressa per mezzo della fuga dalla sua patria, l'emigrazione negli Stati Uniti e la regia di una quadrilogia antinazista (Anche i boia muoiono è il migliore). Non tutti, però, hanno avuto la fortuna d'esser ancora vivi al tempo della loro reinterpretazione e quindi pochi hanno avuto la possibilità di replicare alle etichette identitarie.
A differenza tua, vedo ancora gruppi di sinistra in giro: credo che molto derivi dalla vicinanza mia rispetto a Torino, che è sempre stata patria di una scuola e di una scena molto fertili, anche se ora meno d'un tempo. Anche a Roma e a Napoli ci sono ancora meritevoli sussulti, ogni tanto, anche se con minor coesione di vent'anni fa.
Ti citavo di recente gli Operaja Criminale e riporto anche qui il loro brano, perché lo ritengo proprio valido! [SM=x74927]



Carlo Maria
00martedì 27 novembre 2012 09:46
Avrei voluto modificare i miei precedenti post, per snellirli, eliminando i video e inserendo solo i link ai vari brani, ma non mi è possibile perché è passato troppo tempo. Gli admin possono darmi questo potere? [SM=x74930]
Carlo Maria
00martedì 27 novembre 2012 09:50
Tocca a me! [SM=x74968]

Faccio un salto all'indietro di ben 45 anni, volo al 1967 e voglio promuovere un gruppo ed un disco che apprezzo particolarmente:

The Deviants -Ptoof!

Il 1967 è uno degli anni magici del rock: escono dischi memorabili come
Velvet Underground -The Velvet Underground and Nico
Pink Floyd - The Piper At the Gates of Down
The Beatles - Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band
The Doors - The Doors (Elektra)
Frank Zappa - Absolutely Free
Jimi Hendrix - Are You Experienced
Cream - Disraeli Gears
Captain Beefheart and His Magic Band - Safe as Milk

I Jefferson Airplane, di capolavori, ne piazzano addirittura due: Surrealistic Pillow e After Bathing at Baxter's.

In un contesto così fertile, e che nei 2-3 anni successivi getterà le basi per la creazione di molti generi longevi quali il prog e l'hard rock, si muovono anche i Deviants.
La storia li ricorda pochino, a quanto pare, se è vero che non si meritano nemmeno una voce italiana su wikipedia...
Mossero i loro passi nel circuito underground, al pari dei primi Pink Floyd, e con il gruppo di Sid Barrett si contesero la scena britannica dell'epoca. L'approccio da cui però partivano Mick Farren e compagni aveva una visione più politica e politicizzata. Il disco che riporto (e questa volta sono fortunato: esiste su youtube la traccia unica, almeno non devo appesantire ulteriormente una pagina che è già lenta così a caricarsi) presenta una serie di variazioni notevoli, un'inventiva e una brillantezza che solo la grandezza della scena musicale a lui contemporanea ha potuto oscurare. Ci sono fughe musicali scatenatissime e rallentamenti, canzonette in un falsetto bizzarro, gag di varia natura. Il genere di riferimento è la psichedelia, ma non mancano anticipazioni di spunti garage.
So, Tak, che questo non è il tuo genere (in effetti provo ad occhieggiare più a ozy e Beppe, caso mai passassero di qui [SM=x74931] ), ma dimmi (ditemi) che ne pensi (pensate)!
Ecco il disco:

Ptoof!
ozymandias
00mercoledì 28 novembre 2012 00:20
Io passo sempre di qui, Carlo.

Però siamo lontani da quello che ascolto.
Giusto qualche anno luce.

Le ballate degli Argine per quanto belle e autunnali sono troppo folk per titillare le mie povere orecchie in cerca di energia.
Gli Skoll... beh, non sono riuscito ad ascoltare l'intero album.
Anche se la proposta di Paolo in questo caso era incentrata più che sulla musica sull'interrogativo sulle figure "eroiche" che vengono lasciate alla destra giovanile anche se ambigue e dai contorni meno scontati. Interrogativo al quale ha risposto lui stesso: la musica diventa veicolo della rivoluzione quando c'è voglia e sentore di rivoluzione. Altrimenti rimane nel limbo. Probabilmente gli ultimi 20 anni di liberismo hanno intaccato pesantemente gli animi giovani e meno giovani. Addatornà baffone, direbbe Morello.
E comunque Paolo è sempre attento osservatore della realtà Italiana, io lì sono fermo ancora a Litfiba CCCP C.S.I. Diaframma. Insomma, a fine anni 80. Anche se ho rvisto Fiumani l'anno scorso [SM=x74877]

Quanto ai Deviants, hanno anch'essi valore politico, ma musicalmente (dovrei dire rumorosamente) MC5 e Stooges hanno raggiunto ben altre vette, con più sudore e meno pretenziosità prog (che Farrell e soci tra l'altro con le loro limitate capacità forse facevano meglio a lasciarle da parte).




ozymandias
00giovedì 29 novembre 2012 12:26
Re: Re:
Carlo Maria, 29/11/2012 10:31:


E' rudimentale, ma aggressivo. Non ha la potenza sonora delle band che citi, ma ha fantasia e varietà. Il confronto, poi, non è proprio corretto perché i Deviants si mossero sull'onda di una psichedelia che proprio in quell'anno trovò i suoi riferimenti musicali maggiori (e dunque il gruppo non arrivò in ritardo, ma fu invece parte dell'onda), mentre Stooges e MC5, Santi Subito entrambi [SM=x74995] , marcarono più -a mio avviso- un genere protopunk i cui semi germinarono quasi 10 anni dopo. [SM=x74967]
Non vedo, inoltre, un difetto nell'ambiziosità del disco: non è tronfio e ridondante, non è ampolloso o stucchevole, bensì variegato. [SM=x74930]
Anche i sacri Who (e non è un confronto, ma un riferimento con le dovute distanze) non erano eccelsi agli strumenti e ricordo i racconti di Beppe riguardo a Quadrophenia e alle scazzottate varie tra Pete e Roger, ma ciò non toglie che il disco, seppur ambizioso, sia anche un gran disco.



variegato nel senso che non sanno che pesci pigliare?
suonare in una garage band (ho valorizzato il loro lato migliore) che cerca di fare del "psycho-prog" significa avere ambizioni sbagliate.

ehm, i sacri Who coooooosa? [SM=x74911]


Fog
00giovedì 29 novembre 2012 15:05
Indebite distanze

Anche i sacri Who (e non è un confronto, ma un riferimento con le dovute distanze) non erano eccelsi agli strumenti e ricordo i racconti di Beppe riguardo a Quadrophenia e alle scazzottate varie tra Pete e Roger, ma ciò non toglie che il disco, seppur ambizioso, sia anche un gran disco.

Ti perdono solo perchè intuisco le tue buone intenzioni ed il desiderio -magari inconscio- di attirarmi nella discussione attraverso una polemica creata ad arte.
Ma se ripeti un'altra volta [SM=x74902] [SM=x74902] una simile bestemmia [SM=x74898] (John Entiwstle non eccelso? Keith Moon non eccelso?) alla prima occasione che si presenterà le cronache dovranno riportare una nuova scazzottata!!! [SM=x74938] [SM=x74878] [SM=x74965] [SM=x74966] [SM=x74944]

P.S. Per qualche inspiegabile motivo ho modificato il post di Carlo anzichè quotarlo. Date le bestialità in esso presenti il mio rammarico per l'accaduto è ovviamente nullo
Carlo Maria
00giovedì 29 novembre 2012 15:18
Re: Re: Re:
ozymandias, 29/11/2012 12:26:



variegato nel senso che non sanno che pesci pigliare?
suonare in una garage band (ho valorizzato il loro lato migliore) che cerca di fare del "psycho-prog" significa avere ambizioni sbagliate.

ehm, i sacri Who coooooosa? [SM=x74911]






Perché, secondo te non sono sacri? [SM=x74933] [SM=x74931]
Non ci vedo nulla di scandaloso o innovativo in quanto ho detto, penso serva solo contestualizzarlo: ciascuno dei quattro Who fu pura genialità e il mix che ne uscì fu esplosivo, ma non è la tecnica quella che riscontro in loro. Per me gli Who sono un nuovo modo di far musica, sono un impatto sonoro devastante, sono inni generazionali, rottura col passato, sono le splendide composizioni di Pete Townshend, sono dei live memorabili e rivoluzionari.

Quanto ai Deviants, la tua lettura è eccessivamente crudele e tranciante! [SM=x74982] [SM=x74931]
Possiedono testi sferzanti e a mio modo di vedere originalità.
Tu hai citato gli MC5, e non sei il solo. Il paragone non è certo campato in aria perché diversi membri dei Deviants hanno poi collaborato con Wayne Kramer, però le loro sfuriate aggressive sono
solo uno degli elementi che nel disco possono esser riscontrati: digressioni, filastrocche, siparietti s'alternano in un calderone che tu trovi disorganico e che a me invece risulta brillante. [SM=x74927]
Carlo Maria
00giovedì 29 novembre 2012 15:40
Re: Indebite distanze
Avevo iniziato a scrivere il precedente post prima di legger la risposta di Beppe. [SM=x74969]


Fog, 29/11/2012 15:05:


Anche i sacri Who (e non è un confronto, ma un riferimento con le dovute distanze) non erano eccelsi agli strumenti e ricordo i racconti di Beppe riguardo a Quadrophenia e alle scazzottate varie tra Pete e Roger, ma ciò non toglie che il disco, seppur ambizioso, sia anche un gran disco.

Ti perdono solo perchè intuisco le tue buone intenzioni ed il desiderio -magari inconscio- di attirarmi nella discussione attraverso una polemica creata ad arte.
Ma se ripeti un'altra volta [SM=x74902] [SM=x74902] una simile bestemmia [SM=x74898] (John Entiwstle non eccelso? Keith Moon non eccelso?) alla prima occasione che si presenterà le cronache dovranno riportare una nuova scazzottata!!! [SM=x74938] [SM=x74878] [SM=x74965] [SM=x74966] [SM=x74944]

P.S. Per qualche inspiegabile motivo ho modificato il post di Carlo anzichè quotarlo. Date le bestialità in esso presenti il mio rammarico per l'accaduto è ovviamente nullo



In realtà me l'hai proprio cancellato, più che modificarlo! [SM=x74933]
E sì, lo so: sono un troll dei più efficaci e raffinati! [SM=x74933] [SM=x75039]

Moonie e Pete sono tra i miei amori, [SM=x74967] e di John tempo addietro postai qui anche qualche video solista. Il devastante dinamismo del batterista e del chitarrista (e quello di Roger, che era tutt'altro che statico) è stata la vera molla che ha prodotto quel mix irripetibile e a cui John contribuiva appieno col suo comportamento opposto, una pacatezza che gli riconoscevo nei live che ho visto del gruppo.
Il termine virtuosismo, però, può essere interpretato in due modi: non ho mai ravvisato negli Who dei maestri di tecnica (probabilmente escluso Entwistle), mentre riconosco ed esalto il fatto che coi propri strumenti facessero ciò che volevano. [SM=x74995]
Takfir
00venerdì 30 novembre 2012 22:26
Ci saremme materia per una crassa discussione tecnico scientifica, ma la lucidità latita...
Ci accontenteremo di sagaci massime...

My Generation de The Who l'avrebbero saputa suonare anche i Sex Pistols, ma nella storia e gloria della musica Rock vale da sola più dell'intera discografia dei Genesis [SM=x74926]
ozymandias
00venerdì 30 novembre 2012 23:20
Re:
Takfir, 30/11/2012 22:26:

Ci saremme materia per una crassa discussione tecnico scientifica, ma la lucidità latita...
Ci accontenteremo di sagaci massime...

My Generation de The Who l'avrebbero saputa suonare anche i Sex Pistols, ma nella storia e gloria della musica Rock vale da sola più dell'intera discografia dei Genesis [SM=x74926]



augh! [SM=x74874]

comunque non sono fermo al 1975, arrivo persino ai Radiohead!

tsè, le accuse che fai altrove di dinosaurismole raccolgo.
per dire che il vetero-rock tira sempre alla grande









[SM=x74877] [SM=x74909] [SM=x74971]




Carlo Maria
00venerdì 30 novembre 2012 23:57
Re: Re:
ozymandias, 30/11/2012 23:20:



tsè, le accuse che fai altrove di dinosaurismole raccolgo.
per dire che il vetero-rock tira sempre alla grande



In effetti, se a giugno sul palco del concerto degli Iron si presentasse quella formazione, non mi lamenterei più di tanto! [SM=x74933] [SM=x74978]



Rispostando il discorso sui Deviants, pur prendendo atto che non piacciono a nessuno di voi tre, provo a postare qui i commenti di alcuni critici musicali presenti on line. Vero è che i giudizi sempre opinabili restano, ma se non altro non sono sempre l'unico ad avere una certa visione. [SM=x74946]
Ignoravo alcuni aspetti che qua e là tutti citano e tra l'altro ho già espresso una mia perplessità a considerarli protopunk, ma rilevo che qua e là più o meno tutte le visioni convergono parecchio.



Allmusic:
"Talk today about Britain's psychedelic psyxties, and it's the light whimsy of Syd Barrett's Pink Floyd, the gentle introspection of the village green Kinks, Sgt. Pepper, and "My White Bicycle" which hog the headlines. People have forgotten there was an underbelly as well, a seething mass of discontent and rancor which would eventually produce the likes of Hawkwind, the Pink Fairies, and the Edgar Broughton Band. It was a damned sight more heartfelt, too, but the more some fete the lite-psych practitioners of the modern age, the further their reality will recede. Fronted by journalist/author/wild child Mick Farren, the Deviants spawned that reality. Over the years, three ex-members would become Pink Fairies; for subsequent reunions, sundry ex-Fairies would become honorary Deviants. And though only Russell Hunter is present on Ptooff!, still you can hear the groundwork being laid. the Pink Fairies might well have been the most perfect British band of the early '70s, and the Deviants were their dysfunctional parents. In truth, Ptooff! sounds nowhere near as frightening today as it was the first (or even 21st) time out; too many reissues, most of them now as scarce as the original independently released disc, have dulled its effect, and besides, the group's own subsequent albums make this one look like a puppy dog. But the deranged psilocybic rewrite of "Gloria" which opens the album, "I'm Coming Home," still sets a frightening scene, a world in which Top 40 pop itself is horribly skewed, and the sound of the Deviants grinding out their misshapen R&B classics is the last sound you will hear. Move on to "Garbage," and though the Deviants' debt to both period Zappa and Fugs is unmistakable, still there's a purity to the paranoia. Ptoof! was conceived at a time when there genuinely was a generation gap, and hippies were a legitimate target for any right-wing bully boy with a policeman's hat and a truncheon. IT and Oz, the two underground magazines which did most to support the Deviants (Farren wrote for both), were both publicly busted during the band's lifespan, and that fear permeates this disc; fear, and vicious defiance. It would be two years, and two more albums, before the Deviants finally published their manifesto in all its lusty glory -- "we are the people who pervert your children" -- during their eponymous third album's "People Suite." But already, the intention was there."


Scaruffi:
"Ptooff è una fantasia di incubi adolescenziali che raggiunge un equilibrio storico fra il trash-rock delle bande da garage e il commentario sociale dei Fugs.
Le gag sono geniali e vertiginose: l'assolo di Farren che imita con la bocca un intero complesso, le canzoncine anni '20, i ritmi marziali, le declamazioni alcoolizzate, i riff bislacchi, falsetti e bassi zappiani, slapstick fugsiani come People Of The City, vomiti allucinogeni blues come Garbage (riff rubato a Defecting Grey dei Pretty Things), l'incubo tribale e tecnologico di Nothing Man, mini-colonne sonore underground come Deviation Street, anthem grezzi alla Stooges come I'm Coming Home.
I Deviants, uno dei pochissimi complessi veramente politicizzati del rock inglese, volevano rappresentare la provocazione a oltranza, ma il fatto saliente era il loro sound rocambolesco."

Alessandro Fusè
"La pub­bli­ca­zio­ne del­l'o­pe­ra prima dei De­vian­ts, nel 1967, passò quasi com­ple­ta­men­te inos­ser­va­ta. Quel­lo fu in­fat­ti un anno di gra­zia nella sto­ria del rock, forse il più ge­ne­ro­so di opere ec­cel­se, quan­do non di veri ca­po­la­vo­ri. Gli even­ti sto­ri­ci e i mu­ta­men­ti so­cia­li che si de­ter­mi­na­ro­no al­lo­ra, la dif­fu­sio­ne sem­pre mag­gio­re dei mo­vi­men­ti con­tro­cul­tu­ra­li e di con­te­sta­zio­ne negli Stati Uniti e in parte del­l'Eu­ro­pa in­fluen­za­ro­no in modo evi­den­te la mu­si­ca che vi si pro­dus­se. Fugs, Jef­fer­son Air­pla­ne, Doors, Hen­drix, Tim Buc­kley, lo Zappa di Ab­so­lu­te­ly Free, Vel­vet Un­der­ground, Gra­te­ful Dead, solo per ri­cor­dar­ne al­cu­ni, pub­bli­ca­ro­no in quel­lo stes­so anno, che vide anche i primi gran­di ra­du­ni mu­si­ca­li (Mon­te­rey).
I So­cial De­vian­ts, di­v­nu­ti in se­gui­to sem­pli­ce­men­te De­vian­ts, si for­ma­ro­no per ini­zia­ti­va del cri­ti­co mu­si­ca­le e can­tan­te Mick Far­ren, in­tor­no al quale si al­ter­ne­ran­no nella breve sto­ria del grup­po di­ver­si mu­si­ci­sti.
Le band della scena un­der­ground in­gle­se non ave­va­no, al­l'e­po­ca, una tra­di­zio­ne di im­pe­gno po­li­ti­co; i De­vian­ts rap­pre­sen­ta­ro­no una delle poche ec­ce­zio­ni, sul­l'e­sem­pio di grup­pi che uni­va­no alla mu­si­ca li­ri­che di cri­ti­ca so­cia­le e di con­te­sta­zio­ne, so­prat­tut­to i Fugs.
Rab­bia, sar­ca­smo, ico­no­cla­stia, gusto della pro­vo­ca­zio­ne sono il pro­pul­so­re che ali­men­ta l'e­si­sten­za e la mu­si­ca di que­sti ra­gaz­zi, tut­t'al­tro che vir­tuo­si (mi­glio­re­ran­no nei suc­ces­si­vi Di­spo­sa­ble e De­vian­ts III), ma con un'at­ti­tu­di­ne che li farà ri­va­lu­ta­re nei de­cen­ni suc­ces­si­vi come an­ti­ci­pa­to­ri sia del punk che dell'hard rock più grez­zo.
Ptooff! uni­sce, nelle sue sette can­zo­ni, que­sto spi­ri­to ga­ra­ge con ele­men­ti di rock ru­vi­do, folk, riff blue­sy, jam psi­che­de­li­che, pa­ro­dia e im­prov­vi­sa­zio­ne, il tutto con­di­to dalla voce stra­sci­ca­ta e sar­do­ni­ca di Far­ren.
In aper­tu­ra, pre­ce­du­ta dal­l'in­tro di Ope­ning, tro­via­mo la con­vul­sa ca­val­ca­ta acid rockI'm co­ming home, nella quale al tema ori­gi­na­le si al­ter­na­no mo­men­ti di caos to­ta­le e sa­tu­ra­zio­ne di suoni.
Char­lie ha la chi­tar­ra di Sid Bi­shop in evi­den­za, e la can­zo­ne è un tri­bu­to evi­den­te alle in­fluen­ze che il blues eser­ci­ta sulla band, in que­sto caso aro­ma­tiz­za­to con semi psi­che­de­li­ci; così per Gar­ba­ge, clas­si­ca nel suo an­da­men­to ma ani­ma­ta da im­prov­vi­si cambi di di­re­zio­ne.
Per­cus­sio­ni tri­ba­li agi­ta­no No­thing Man, in­vet­ti­va in forma di fi­la­stroc­ca (“he's the no­thing man... the no­thing man hates freaks, hates queers, hates nig­gers... hates, hates, hates!”), nella quale nuo­va­men­te si nota l'a­mo­re per l'im­prov­vi­sa­zio­ne e qual­che si­pa­riet­to.
Child of the sky e Bun sono due bel­lis­si­mi ac­que­rel­li acu­sti­ci che stem­pe­ra­no tanta ener­gia, la quie­te prima del de­li­rio fi­na­le di De­via­tion Street, che con­den­sa in nove mi­nu­ti tutti i temi pre­sen­ti sul­l'al­bum. Ini­zio molto hen­dri­xia­no, fi­la­stroc­che, con­dan­na della guer­ra, ri­tor­no al tema di Gar­ba­ge, im­prov­vi­sa­zio­ne e di­gres­sio­ni ina­spet­ta­te.
Chi vi scri­ve con­si­de­ra Ptooff! il la­vo­ro mi­glio­re dei De­vian­ts: per­chè il più spon­ta­neo, meno me­di­ta­to dei due suc­ces­si­vi Di­spo­sa­ble e III, più ri­fi­ni­ti e suo­na­ti cer­ta­men­te me­glio, ma con una ca­ri­ca ever­si­va un po' mi­no­re.
Me­ra­vi­glio­sa l'e­di­zio­ne in vi­ni­le con aper­tu­ra a libro (anche nel­l'ot­ti­ma ri­stam­pa della Get Back Re­cords), uno dei mi­glio­ri esem­pi del con­nu­bio tra arte e mu­si­ca che si era svi­lup­pa­to pro­prio in que­gli anni, (si pensi alla ba­na­na sulla co­per­ti­na del primo Vel­vet Un­der­ground, a Stic­ky Fin­gers dei Rol­ling Sto­nes o a Hou­ses of the Holy dei Led Zep­pe­lin).
La sto­ria dei De­vian­ts è in­te­res­san­te anche per il fatto che tre mem­bri del­l'ul­ti­ma for­ma­zio­ne (Paul Ru­dol­ph, Russ Hun­ter e Dun­can San­der­son) si uni­ran­no a Twink, noto agi­ta­to­re cul­tu­ral-mu­si­ca­le, per dare vita ai Pink Fai­ries, altra sto­ri­ca band del­l'un­der­ground in­gle­se, e col­la­bo­re­ran­no con Wayne Kra­mer degli MC5, oltre a pe­rio­di­che riu­nio­ni con Far­ren stes­so."

BBC
"Think of England in 1967 and the chances are that images of people wearing flowers in their hair, Jimi Hendrix getting all experienced and the supporting cast on the cover of Sgt. Pepper's will psychedelically swirl into view.
But some railed against what they regarded as a media-spun exercise in perception management right off the bat. The Deviants, led by writer and cultural agent-provocateur, Mick Farren, not only saw dead-hand establishment as the enemy but flower power hippiedom as a dead end in itself.
They regarded both as equally dangerous to the counter-culture and to be avoided at all costs. Their debut album was initially self-produced, self-packaged and sold directly to punters as a means of bypassing 'The Man'. Ptooff! offered something that wasn’t easily incorporated into 1967's homogeneous hallucination.
Gathering up spiky rock 'n' roll remnants along with shards of The Fugs, mutated Bo Diddley riffs, comic book cosmology, avant-garde tape loops suffused with polemics and left-over beat poetry, The Deviants hurled it all at a scene increasingly dominated more by commercialism than karma.
A suite of songs intercut with agitprop poetry, cut-price sci-fi, subliminal skits, sketches and skronking guitar, Ptooff! is a 35-minute manifesto standing against the wide-eyed drift of the day.
To describe the album as rough and ready is something of an understatement. Though musical skills improved over two further albums, Disposable (1968) and Three (1969), perversely this diluted their 'blunt weapon' appeal. The incendiary aspects of what The Deviants were trying to do were never as fiery or as full-blooded as on this first record.
A huge influence on the Pink Fairies and Hawkwind, these guys were proto-punk when Johnny Rotten was just a spotty-faced twelve year old. You don't find Ptooff! mentioned in those '1001 platters to play before you pop your clogs' books, but it should be."
Takfir
00sabato 1 dicembre 2012 12:47
Re: Re:
ozymandias, 30/11/2012 23:20:


augh! [SM=x74874]

comunque non sono fermo al 1975, arrivo persino ai Radiohead!

tsè, le accuse che fai altrove di dinosaurismo le raccolgo.
per dire che il vetero-rock tira sempre alla grande



In senso assoluto se tu sei un dinosauro io al massimo sono un Adelobasileus cromptoni o un Hadrocodium wui [SM=x74996]
Per semplificare direi che tu stai più dalle parti della rivoluzione del '68 e io della rivoluzione del '77.
Insomma, siamo due fossili...
Però, nonostante molti asseriscano il contrario, da allora non mi risultano altre rivoluzioni musicali.
Poi c'è chi preferisce ancora bearsi le orecchie con gli originali e chi invece trova piacere a cercare cose attuali che non glieli facciano rimpiangere troppo.
Takfir
00sabato 1 dicembre 2012 13:44
Re: Re: Re:
Carlo Maria, 30/11/2012 23:57:



Rispostando il discorso sui Deviants, pur prendendo atto che non piacciono a nessuno di voi tre, provo a postare qui i commenti di alcuni critici musicali presenti on line. Vero è che i giudizi sempre opinabili restano, ma se non altro non sono sempre l'unico ad avere una certa visione. [SM=x74946]




Attento Carlé !
I Critici e le loro recensioni vanno bene perché avendo accesso ad una mole di musica decisamente più grande dei comuni ascoltatori possono fornire spunti e far conoscere dischi e artisti che altrimenti sfuggirebbero.
Ma non bisogna poi starli a sentire.

Nel lontano '76 un grande vecchio diceva Che cosa posso dirvi? Andate e fate, tanto ci sarà sempre, lo sapete,
un musico fallito, un pio, un teorete, un Bertoncelli o un prete a sparare cazzate!


Poi con Guccini finì a tarallucci e lambrusco ma Bertoncelli è ancora qui a recensire musica per la gioventù più stilosa e trendy della sinistra su "XL" di Repubblica e pure su "Max", "Musica Jazz", "Blow Up" e chi più ne ha più ne metta.
ozymandias
00sabato 1 dicembre 2012 15:16
Sacrosanto. E il Carletto dovrebbe sapere chi l'ha detta questa:

Buona parte del giornalismo rock è gente che non sa scrivere, che intervista gente che non sa parlare, per gente che non sa leggere.




ozymandias
00sabato 1 dicembre 2012 15:25
Re: Re: Re:
Takfir, 01/12/2012 12:47:



In senso assoluto se tu sei un dinosauro io al massimo sono un Adelobasileus cromptoni o un Hadrocodium wui [SM=x74996]
Per semplificare direi che tu stai più dalle parti della rivoluzione del '68 e io della rivoluzione del '77.
Insomma, siamo due fossili...
Però, nonostante molti asseriscano il contrario, da allora non mi risultano altre rivoluzioni musicali.
Poi c'è chi preferisce ancora bearsi le orecchie con gli originali e chi invece trova piacere a cercare cose attuali che non glieli facciano rimpiangere troppo.



qualcuno dice il grunge negli anni '90, anche se per me [SM=x74867]

comunque il pezzo di Chelsea Wolfe mi è piaciuto assai.





Carlo Maria
00sabato 1 dicembre 2012 18:00
Re:
Takfir, 01/12/2012 13:44:



Attento Carlé !
I Critici e le loro recensioni vanno bene perché avendo accesso ad una mole di musica decisamente più grande dei comuni ascoltatori possono fornire spunti e far conoscere dischi e artisti che altrimenti sfuggirebbero.
Ma non bisogna poi starli a sentire.

Nel lontano '76 un grande vecchio diceva Che cosa posso dirvi? Andate e fate, tanto ci sarà sempre, lo sapete,
un musico fallito, un pio, un teorete, un Bertoncelli o un prete a sparare cazzate!


Poi con Guccini finì a tarallucci e lambrusco ma Bertoncelli è ancora qui a recensire musica per la gioventù più stilosa e trendy della sinistra su "XL" di Repubblica e pure su "Max", "Musica Jazz", "Blow Up" e chi più ne ha più ne metta.




ozymandias, 01/12/2012 15:16:

Sacrosanto. E il Carletto dovrebbe sapere chi l'ha detta questa:

Buona parte del giornalismo rock è gente che non sa scrivere, che intervista gente che non sa parlare, per gente che non sa leggere.








Il primo è il caro Guccini, il secondo il grande Frank Zappa. [SM=x74967]
Non avevo detto nulla di diverso, alla fine, tant'è vero che ho puntualizzato: "Vero è che i giudizi sempre opinabili restano", ossia, è naturale che anche l'ultimo dei critici sia semplicemente una persona che esprime un suo giudizio e che tale giudizio sia discutibile. Volevo solo evidenziare che la mia posizione trovi riscontri, non che sia giusta per forza o che la vostra sia errata perché contraddice Scaruffi&soci.
Tra l'altro, il Bertoncelli l'ho cercato, ma noto ora con rammarico che la sua bella enciclopedia di 24000 dischi recensiti non è più on-line, o almeno io non l'ho trovata!

Quanto alle rivoluzioni, anch'io ne riconosco due: il grounge, però, che invero non ho amato per niente a suo tempo e nel mentre ho solo scarsamente rivalutato, fu un genere davvero diffuso e significativo, cui tuttora si rifanno in tantissimi.
Carlo Maria
00lunedì 10 dicembre 2012 23:13
Il disco che propongo questa settimana è uscito l'anno scorso e s'intitola YT​/​/​ST.
Le lettere sono le iniziali del nome della band:

YAMANTAKA // SONIC TITAN

Sono un collettivo canadese di musica sperimentale e di performance art, le cui leader sono due donne: Ruby Kato Attwood e Alaska B.
La natura poliedrica della loro proposta trova una ragione d'essere nella particolare mescolanza delle origini del duo: giapponesi e scozzesi per la prima; in parte cinesi e in parte nord americane quelle della seconda. [SM=x74932]

Il disco integrale lo potete ascoltare direttamente sul loro sito:

YT//ST

I loro lavori li presentano in entrambe le vesti: come spettacoli rock e come spettacoli teatrali.
Il genere musicale consiste in una mescolanza, in cui si fondono (trovo particolarmente bene) progressive, heavy metal, psichedelia, musica d'atmosfera, industrial ed inserti pop.

Ecco una bizzarra foto (ne ignoro pure io il significato [SM=x74933] ):




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