Delle corporazioni potenti in Patrician

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mygluca
00domenica 17 giugno 2007 20:18
corporazioni
I messaggi seguenti sulle corporazioni sono stati spostati da qui.

Ciao ragazzi, ho letto con molta attenzione le vostre proposte e considerazioni,per commerciare gioielli e altri merci paricolari, come avete detto voi ci vorrebbero delle commisioni o contratti, perchè nn si aggiunge nella corporazione una voce in cui i ricchi della città mettono a disposizione dei contratti (tipo quelli delle spedizioni) in cui il mercante si prende carico di procura le merci richieste. Sarebbe interessante che si potesse avere delle reti di comunicazione con l'entroterra (mi sto ducumentando a riguardo della lega, sapete è da un pò ke gioco e comincia a interessarmi anke il lato storico) credo che a quel tempo esistessero. Io racchiuderei queste reti, contratti, materiali particolari tutte nella corporazione.

[Modificato da Nemo89 26/06/2007 23.28]

Nemo89
00domenica 17 giugno 2007 21:20
Re: corporazioni

Scritto da: mygluca 17/06/2007 20.18
Sarebbe interessante che si potesse avere delle reti di comunicazione con l'entroterra

Ne abbiamo parlato spesso: prova a guardare nelle discussioni sulle rotte commerciali terrestri e nella lista dei desideri; dovrebbero essere soprattutto lí i messaggi in proposito.
f.strillone
00domenica 17 giugno 2007 22:07
Re: Re: corporazioni

Scritto da: Nemo89 17/06/2007 21.20
Ne abbiamo parlato spesso: prova a guardare nelle discussioni sulle rotte commerciali terrestri e nella lista dei desideri; dovrebbero essere soprattutto lí i messaggi in proposito.



... oltre al filone nell'Università [SM=x329164]

[SM=g27833] o per rotte terrestri intendevi questa discussione? [SM=g27833]

[SM=x329166]

[Modificato da f.strillone 17/06/2007 22.07]

Nemo89
00domenica 17 giugno 2007 23:10
Re: Re: Re: corporazioni

Scritto da: f.strillone 17/06/2007 22.07
[SM=g27833] o per rotte terrestri intendevi questa discussione? [SM=g27833]

Parlavo di questa, ma non è lí che se ne parla (per fortuna: ordine!).
mygluca
00venerdì 22 giugno 2007 20:52
Dal punto di vista storico non so se rispecchia, ma io darei molto più potere alle corporazioni
Von Frhulich
00venerdì 22 giugno 2007 22:32
Re:

Scritto da: mygluca 22/06/2007 20.52
Dal punto di vista storico non so se rispecchia, ma io darei molto più potere alle corporazioni


Dal punto di vista storico hai ragione tu, le corporazioni erano piuttosto invadenti ... forse però resterebbero troppo pochi margini d'azione per il giocatore, perchè le corporazioni controllavano veramente tante cose!
Nemo89
00sabato 23 giugno 2007 21:37
Re: Re:

Scritto da: Von Frhulich 22/06/2007 22.32

Dal punto di vista storico hai ragione tu, le corporazioni erano piuttosto invadenti ... forse però resterebbero troppo pochi margini d'azione per il giocatore, perchè le corporazioni controllavano veramente tante cose!

Perlopiú in Italia, però, mi sembra.
f.strillone
00lunedì 25 giugno 2007 10:54
Re: Re: Re:

Scritto da: Nemo89 23/06/2007 21.37
Perlopiú in Italia, però, mi sembra.




mmmhhh... in Inghilterra erano anche una potenza, per non parlare delle Fiandre; e secondo me anche in Germania (ma non garantisco)
Von Frhulich
00lunedì 25 giugno 2007 11:37
Re: Re: Re: Re:

Scritto da: f.strillone 25/06/2007 10.54
mmmhhh... in Inghilterra erano anche una potenza, per non parlare delle Fiandre; e secondo me anche in Germania (ma non garantisco)

Credo che la differenza con l'Italia stia soprattutto nei tempi (l'Italia fa da battistrada) e nei soggetti che, in Italia, sono gli stessi artigiani mentre in altre zone è l'iniziativa signorile/statale che spinge alla formazione delle corporazioni. Dovunque fossero presenti credo comunque che avessero la stessa tendenza "invasiva" (di cui trovate qui un piccolo esempio, ma, cercando, si può trovare molto di più e di più accurato)che, in epoca più tarda e situazione molto diversa, finì col costituire un ostacolo allo sviluppo economico.

P.S. Nemo, forse gli ultimi post, a partire da quello di mygluca, starebbero meglio nella LUA, non è vero? Confesso di non averci fatto subito caso, ma in questa discussione mi sembrano un po' [SM=x329179]
Nemo89
00lunedì 25 giugno 2007 23:44
Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Von Frhulich 25/06/2007 11.37
Credo che la differenza con l'Italia stia soprattutto nei tempi (l'Italia fa da battistrada) e nei soggetti che, in Italia, sono gli stessi artigiani mentre in altre zone è l'iniziativa signorile/statale che spinge alla formazione delle corporazioni.

Evidentemente per corporazioni intendi qualcosa di diverso da quelle comunali, perchè la differenza fra i comuni italiani e quelli europei è proprio che quelli europei si opponevano ai signori locali, mentre quelli italiani li incorporavano.

P.s.: lo so, lo so: poi la sposto.
Von Frhulich
00lunedì 25 giugno 2007 23:52
Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Nemo89 25/06/2007 23.44
Evidentemente per corporazioni intendi qualcosa di diverso da quelle comunali ...


Intendo dire quello che è sommariamente spiegato qui
Nemo89
00martedì 26 giugno 2007 23:09
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Von Frhulich 25/06/2007 23.52

Intendo dire quello che è sommariamente spiegato qui

Ah, ecco: vale solo per le città sotto controllo imperiale, non nei comuni.
Strasburgo non era ancora un comune e quindi a promuovere la corporazione fu il vescovo (che poi fu cacciato).
Von Frhulich
00martedì 26 giugno 2007 23:40
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Nemo89 26/06/2007 23.09
Ah, ecco: vale solo per le città sotto controllo imperiale, non nei comuni.
Strasburgo non era ancora un comune e quindi a promuovere la corporazione fu il vescovo (che poi fu cacciato).

La sostanza del discorso è che le corporazioni, quale che fosse il potere anche politico che riuscirono a raggiungere nelle varie situazioni, esercitavano comunque un controllo strettissimo sui processi di produzione (se di artigiani), sul commercio, sui prezzi, i salari etc. e quindi, se dovessimo ritrovarci in quella esatta situazione nel gioco, avremmo ben poca libertà di azione: altro che discorsi sulla concorrenza!
Nemo89
00mercoledì 27 giugno 2007 23:49
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Von Frhulich 26/06/2007 23.40
se dovessimo ritrovarci in quella esatta situazione nel gioco, avremmo ben poca libertà di azione: altro che discorsi sulla concorrenza!

Ma di fatto anche adesso non abbiamo spazio di manovra: gli stipendi sono sempre gli stessi e i metodi di produzione pure. E anche i prezzi hanno un minimo e un massimo.
Von Frhulich
00giovedì 28 giugno 2007 00:11
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Nemo89 27/06/2007 23.49
Ma di fatto anche adesso non abbiamo spazio di manovra: gli stipendi sono sempre gli stessi e i metodi di produzione pure. E anche i prezzi hanno un minimo e un massimo.

Ti assicuro che ne abbiamo molto di più di quanto ce ne fosse allora realmente: intanto possiamo produrre quanto vogliamo e aprire quanti stabilimenti ed officine (o, se preferisci, "botteghe") vogliamo, ma all'epoca non era così; i nostri margini di oscillazione sui prezzi praticati sono estremamente ampi e si può provare a "stroncare la concorrenza" invadendo il mercato con una quantità di prodotti a "prezzi stracciati" (se ne è anche parlato in diverse discussioni, sul forum): all'epoca, con una politica del genere, se ti andava bene, si limitavano a cacciarti dalla corporazione e, con questo, fine della tua attività nel settore! A me pare che in PIII ci sia più una logica da libero mercato, sia pure con dei limiti; è vero che su salari e metodi produttivi non possiamo agire, ma penso che questo sia dovuto più che altro alla difficoltà di far gestire al "motore" del gioco variabili di quel tipo, non credi?
Nemo89
00venerdì 29 giugno 2007 00:12
Infatti la stranezza originaria del gioco è che la produzione è organizzata in piccole (be', neanche tanto piccole) botteghe come storicamente corretto, ma invece di ingrandirle per creare delle grandi manifatture (che pure esistevano) non si può fare altro che replicarle, per espandersi.

Che sia per semplificare il gioco non c'è dubbio, ma alla fine l'impostazione è quella corporativistica, anche se per come funziona il gioco il risultato è tutt'altro (come nei videogiochi strategici, per quanto realistici, alla fine si stravolge la Storia).
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