Dalla mia panchina di RENATO CARETTONI DEL 04.06.2008.

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!maro!
00mercoledì 4 giugno 2008 16:55





R.CARETTONI



BOSTON - LOS ANGELES.

UNA FINALE CHE CI RIPORTA AI MITICI ANNI ’80 .

di

RENATO CARETTONI.




Finalmente! La finale che in molti si attende­vano tra Boston e Los Angeles non è più un sogno per nostalgici ma la realtà! L'ultima fu nel 1987 quando i Lakers sconfissero i Celtics (che erano campioni in carica avendo vinto il ti­tolo nel 1986 battendo in finale Houston) in 6 par­tite: era l'epoca dello «showtime» dei Lakers tar­gati Pat Riley, Magic Johnson, Kareem Abdul Jab­bar, James Worthy e compagnia che contrassegnò gli anni ’80 con gli epici duelli contro il «pride» dei Celtics di Larry Bird, Kevin Mc Hale, Robert «The Chief» Parish. Erano gli anni in cui da noi si cominciava a vedere le partite alla TV con i commenti dapprima del mitico Sergio Tavcer di Telecapodistria e in seguito di coach Peterson su Canale 5 e Italia 1. Personalmente ho iniziato a seguire dal vivo le finali NBA nel 1996 quando i secondi Bulls di coach Phil Jackson e di Michael Jordan (al suo primo rientro) vinsero il loro 4. ti­tolo contro i Seattle Supersonics. Non ne ho più mancata una; ho assistito a grandi partite e a mo­menti storici come quello del famoso ultimo tiro di «MJ» contro i Jazz a Salt Lake City che coronò quello che fu definito l'ultimo ballo di una fran­chigia mitica; ho avuto la fortuna e l'onore di com­mentare partite di questo livello alla TV, di pre­sentare dal Madison Squadre Garden la finale che diede il primo titolo ai San Antonio Spurs, quello «con l'asterisco» a causa del «loc­kout ». Ho assistito alla mia unica, fino ad ora, gara-7 di finale tra gli Spurs ed i Pi­stons, respirando quell'atmo­sfera diversa e unica che so­lo una gara-7 di finale può dare… Insomma: grandissi­mi momenti. Ma ho sempre rimpianto di non aver avuto l'opportunità di as­sistere ad una finale tra Celtics e Lakers, ovvero le due squadre più titolate del basket pro. I Lakers dopo quella grande finale del 1987 hanno vinto ancora 4 titoli (uno l'anno dopo e gli altri 3 agli albori del terzo millennio), ma i Celtics avevano spento la luce dopo il ritiro di Larry Bird: più nien­te, nemmeno una finale, per 21 lunghi anni. Ma ora sono tornati e oggi come allora hanno i «big­three » (Garnett, Pierce e Allen), hanno l'immagi­ne del famoso «Celtics pride» che si identifica in una difesa pazzesca per efficacia, hanno una fa­me da lupi di ritornare a vincere il titolo NBA, so­no ancora i primi per titoli vinti ma questa clas­sifica non si è più mossa da 21 anni. L'avversa­rio, oggi come 21 anni orsono, sono i Lakers, che hanno l' MVP della stagione e altri grandi attori che interpretano il famoso gioco triangolo in cui Phil Jackson (alla ricerca del suo 10. titolo che eguaglierebbe quello che è ancora l'uomo imma­gine dei Celtics, coach Red Auerbach, quello che quando era l'ora di buttare la pasta accendeva il sigaro in panchina) crede ciecamente. Sono pas­sati 21 anni e finalmente possiamo assistere alla finale che temevamo di non più poter vedere e che possiamo ancora definire, senza allontanarci di molto dalla realtà, come una contrapposizione tra lo «showtime» dei Lakers ed il «pride» (l'orgo­glio) dei Celtics. Le due squadre sono arrivate al­l'atto finale non senza soffrire, infatti i campioni in carica degli Spurs hanno reso la vita difficile ai Lakers, malgrado il 4-1: in gara-1 e in gara-5 i Lakers hanno dovuto dar fondo a tutte le loro qua­lità per recuperare scarti di 17 punti. Partite da conservare nelle raccolte DVD di ogni appassio­nato. I Celtics dopo aver sofferto nei primi due turni, in cui sono stati costretti a gara-7 dappri­ma da Atlanta e poi dai Cavs, nella finale di Con­ference hanno dato vita a grandi scontri con i Pi­stons, fatti di partite durissime ed equilibrate, vin­te solo nel finale e nelle quali il fattore campo è stato sconvolto con 3 vittorie esterne (dapprima i Pistons a Boston in gara-2, poi i Celtics a Detroit in gara-3 e gara-6). Proprio in questa gara-6 ab­biamo finalmente visto anche in NBA una squa­dra fare fallo avanti di 3 nel finale: i Celtics han­no mandato due volte in lunetta i Pistons toglien­do loro la possibilità di sparare la bomba del pa­reggio… E l a finale è servita!
Boston - Los Angeles! Sarà decisiva la grande di­fesa dei Celtics? Risulterà vincente questa bellissi­ma difesa fatta di raddoppi contro un sistema che mira proprio a punire ogni aiuto e che è suppor­tato da grandi giocatori, con un Gasol che gio­cando al centro è il vero playmaker della squadra grazie alla sua visione di gioco da manuale? Que­sto attacco da sogno basterà contro i «big-three» dei Celtics che quando sono in giornata (e lo so­no molto frequentemente...) sanno costruirsi tiri anche contro le migliori difese? È veramente una finale che sfugge ai pronostici: negli anni ’80 tifa­vo Boston perché li ritenevo squadra intelligente e con modelli «imitabili» dai nostri giovani. Que­sta simpatia è rimasta e fa piacere rivedere i Cel­tics in finale, ma il discorso dell'intelligenza è ora forse più favorevole al gioco e agli attori dei La­kers. Veramente tutto affascinante, un sogno che si avvera! Si comincia giovedì notte a Boston, poi avanti con la formula 2-3-2: il 5 giugno, l’8, il 10, il 12, il 15, il 17 ed infine il 19.


© Corriere del Ticino




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