Cercano per finta col metal detector e trovano qualcosa di inaspettato

Kranebet
00lunedì 14 settembre 2015 11:20
Ritrovamento sull'Altopiano di Asiago
Dall'edizione on line del "Il Gazzettino" del 14.09 - a cura di Stefania Longhini:

ASIAGO - Dovevano essere solo le riprese per un documentario sull’alimentazione dei soldati durante la Prima guerra mondiale, ma mentre si stava inscenando una dimostrazione col cercametalli, sono tornate inaspettatamente alla luce le spoglie mortali di un soldato italiano caduto al fronte un secolo fa.

È successo ieri, domenica 13 settembre, sul monte Lèmerle, sull’Altopiano di Asiago. La G.A. & A. Production, fornitrice di programmi televisivi per il mercato italiano e internazionale, da settimane preparava una spedizione sui Sette Comuni per documentare l’Italia attraverso lo sviluppo della cultura gastronomica. La serie, denominata “De Gustibus” e commissionata da History Channel, è condotta dallo storico inglese John Dickie, docente di Studi Italiani all'University College di Londra.

Per il capitolo che prendeva in esame il periodo del primo conflitto mondiale, la produzione romana ha pensato di coinvolgere lo storico maladense Giovanni Dalle Fusine, fresco autore di alcune pubblicazioni sulle razioni in scatola distribuite ai soldati del Regio Esercito. Proprio Dalle Fusine proponeva quindi le location del Monte Zovetto e Monte Lèmerle, in quanto luoghi carichi di storia per il sacrificio di tanti soldati che da ambo le parti qui trovarono morte in battaglia. Dopo le iniziali riprese sul monte caro al generale Achille Papa e alla Brigata Liguria, la troupe si è spostata sulla destra orografica della Val Magnaboschi. Qui, inscenando i ritrovamenti di alcuni oggetti, gentilmente messi a disposizione dalla Collezione Rovini, Dalle Fusine e Dickie rinvenivano casualmente, sotto pochi centimetri di foglie e terra un elmetto italiano, modello Adrian.

Il fatto non avrebbe costituito nulla di eccezionale, dato il luogo ricco di trincee e appostamenti in grotta costruiti nel periodo 1915 - 1918, non fosse che all’interno del guscio metallico era ancora conservato il teschio del povero soldato che lo indossava al momento della morte. Mentre la cinepresa del regista Jesus Garces Lambert girava la scena, si è compreso subito che unitamente a quanto affiorava dal terreno, c’era la possibilità che il resto dello scheletro fosse sepolto in loco, ragion per cui il responsabile di produzione Lucio Mollica ha optato per una sospensione delle riprese e la segnalazione del rinvenimento alla stazione carabinieri di Canove. Effettuato il sopraluogo, gli agenti dell’Arma hanno chiesto l’intervento del medico legale. Una volta che il giudice competente avrà tolto la riserva sullo spostamento dei poveri resti, con probabile traslazione al Sacrario di Asiago.
Roberto.1943
00martedì 15 settembre 2015 23:26
Riposi in pace tra i suoi compagni. [SM=g7285]
Kranebet
00giovedì 17 settembre 2015 08:07
Continua ... dall'edizione on line del "Il Gazzettino" del 16.09 - a cura di Stefania Longhini:

CESUNA - Una giusta ricerca per tentare di stabilire la sua identità e una degna sepoltura per il soldato senza nome di Cesuna. La si chiede attraverso facebook, con una proposta partita da alcuni membri del gruppo “La Battaglia della memoria”, pagina dedicata agli appassionati della Grande Guerra che conta quasi 11 mila iscritti.
I resti del caduto della Prima Guerra Mondiale cui ci si riferisce sono quelli rinvenuti fortuitamente dallo storico e ricercatore maladense Giovanni Dalle Fusine domenica 13 settembre ai piedi del Monte Lemerle a Cesuna, sull’Altopiano di Asiago, mentre, davanti alle telecamere di History Channel, impegnate nelle riprese per un documentario sull’alimentazione della Grande Guerra, inscenava una ricerca col metal detector.
Sotto pochi centimetri di terra, sono sbucati prima un elmetto italiano modello Adrian e poi un teschio e delle ossa umane. Data la zona, teatro di aspre battaglie durante la Grande Guerra, e visto l’elmetto, si presume si possa trattare dei resti di un soldato di nazionalità italiana, molto probabilmente un fante, caduto in combattimento. Per tentare di trovare elementi utili per l’identificazione bisognerebbe procedere alla riesumazione dei resti con criteri medico/scientifici, cosa inizialmente data per esclusa per mancanza di fondi.
La Regione Veneto dopo aver promulgato una legge, la 78 del 2001, che prevede tra l’altro la catalogazione e recupero di cimeli e resti, non l’ha di fatto mai finanziata. Nemmeno Onorcaduti cui, secondo logica, dovrebbe spettare il compito di occuparsi anche di queste cose, sembra volere asumersi questa incombenza, probabilmente per lo stesso motivo. In questo caso, come in tanti altri simili, la funzione del Ministero sembra sia semplicemente quella di dare il nulla osta per poter rimuovere i resti. Ecco allora la singolare idea partita da Gianluigi Demenego, dell’Associazione Il Piave, di lanciare l’appello per raccogliere fondi da destinare al reparto di Medicina legale dell’Ulss 6 di Vicenza dove lavora l’anatomopatologo Andrea Galassi che potrebbe così occuparsi in modo scientifico della riesumazione per tentare di dare un nome a questo soldato, o per lo meno sapere a che battaglione appartenesse.
Una richiesta formale in questo senso è già stata inviata al direttore generale dell’Ulss 6.
“C’è tanta gente appassionata di guerra – dice Gianluigi Demenego – che ha a cuore i nostri soldati, coscienti del loro immenso sacrifico e che è disposta a dare il proprio piccolo contributo perché sia loro riservato il trattamento che meritano”.
Dopodiché la salma potrebbe essere inumata, magari con tutti gli onori del caso, al Sacrario militare di Asiago. Per aderire all’iniziativa o per avere informazioni si può scrivere all’indirizzo mail jeijei1975@yahoo.it
Roberto.1943
00giovedì 17 settembre 2015 11:03
Noi ASCET possiamo fare qualcosa? [SM=g7285]
Kranebet
00giovedì 17 settembre 2015 11:21
Roberto.1943, 17/09/2015 11:03:

Noi ASCET possiamo fare qualcosa? [SM=g7285]



Singolarmente sì. C'è il contatto mail.
Collettivamente è una cosa chhe deve prendere in considerazione il Consiglio Direttivo. Eventualmente dopo segnalazione di soci e/o simpatizzanti.
Roberto B
00giovedì 17 settembre 2015 14:29
L’anatomopatologo Andrea Galassi dell'Ospedale di Vicenza è già da tempo noto come appassionato della Grande Guerra e ha già fatto parecchi altri esami su altri corpi rinvenuti nel Fronte vicentino. Pertanto non credo serva sollecitare il suo intervento in quanto si prodigherà già autonomamente e rapidamente all'incombenza di legge.

jeijei1975
00giovedì 17 settembre 2015 16:50
Re:
Roberto B, 17/09/2015 14:29:

L’anatomopatologo Andrea Galassi dell'Ospedale di Vicenza è già da tempo noto come appassionato della Grande Guerra e ha già fatto parecchi altri esami su altri corpi rinvenuti nel Fronte vicentino. Pertanto non credo serva sollecitare il suo intervento in quanto si prodigherà già autonomamente e rapidamente all'incombenza di legge.





Non ci sono soldi
www.ilgazzettino.it/VICENZA-BASSANO/PROVINCIA/raccolta_fondi_soldato_cesuna/notizie/15706...
gambero56
00giovedì 17 settembre 2015 19:44
Intanto con l'acido ossalico si può vedere se risalta il numero del reggimento sull'adrian, sarebbe già un piccolo indizio per cominciare la ricerca.
Francesco
viking-77
00sabato 19 settembre 2015 20:54
Alla pietä cristiana si deve contrapporre doverosamente la realtä...scientifica e pratica.
Fermo restando che la donazione é un atto spontaneo, occorre ricordare che il bravo galassi, se nn troverä la piastrina purtroppo poträ svelare ben poco da quei resti.
L adrian ci indica con certezza la nazionalitä...i pochi effetti personali potrebbero aiutare ben poco le ricerche.
Ovviamente solo un lavoro scientifico darebbe una risposta. Ma parlando con gente del mestiere...la risposta é scontata!
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