Berluscolini

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Pagine: [1], 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, ..., 23, 24, 25, 26, 27, 28, 29, 30, 31, 32
Fog
00domenica 14 settembre 2003 12:40
I complicati meccanismi della storia, della geografia e dell’educazione civica si comportano col cavaliere Banana così come gli ingranaggi delle macchine di Chaplin nella fabbrica di Tempi moderni : lo divorano.
Messo di fronte alla catena di montaggio del cazzatificio mediatico con cui è abituato a gingillarsi da qualche lustro ecco che il doppio petto più veloce dell’Occidente a sparare frottole e ribaltare verità inizia a dar segno di cedimento.
Accetta così di partecipare ad un gioco idiota per menti deboli: la classifica dei dittatori. Banana sceglie Mussolini, noto tour operator della prima metà del ventesimo secolo, organizzatore di vacanze riposanti per dissidenti ed oppositori politici, di safari avventurosi nel corno d’Africa con tanto di escursioni al gas e massacro di migliaia e migliaia di civili, di viaggi della speranza verso gli accoglienti campi naturalisti di Auschwitz e Dakau per migliaia di ebrei, zingari, finocchi. Lo giudica migliore di un cattivo che oggi va per la maggiore, quel Saddam Hussein che invece, molto più crudelmente, ha perseguitato i suoi oppositori politici e massacrato con i gas intere popolazioni, ha trascinato il suo paese in una guerra tragica (mentre il “Duce” diede sempre prova di sfegatato pacifismo, tenendo abilmente l’Italia fuori da ogni conflitto) e, meschino fin negli affetti familiari, si è spinto a far ammazzare i generi che cercavano di salvare la pelle prima dell’arrivo della bufera (mentre Musslèn, è noto, fu sempre molto tenero e comprensivo nei confronti dei propri congiunti, in particolare verso il conte Galeazzo Ciano).
Di fronte allo sbigottimento dei soliti prevenuti oppositori gli cadono davvero le braccia e, non appena il fido Bondi gliele ha riportate e riavvitate, spiega orgoglioso di aver inteso difendere Mussolini per amor di patria e orgoglio nazionale; mai avrebbe accettato di vedere infangato l’onore del suo paese. Insomma, se si giocasse una bella sfida tra “Ergastolani di Regina Coeli” e “Braccio della morte di Sing Sing” l’intero stivale tiferebbe assieme a lui, ed ogni patriota sosterrebbe che il mostro di Firenze era meno crudele con le sue vittime di Jack lo squartatore (non mi viene in mente un motivo… toh, magari perché le eliminava in un poetico e romantico boschetto fiorentino anziché negli squallidi vicoli di Londra).
In ciò Banana è davvero un precursore, un antesignano, un rivoluzionario. Nella sua esaltazione per la dittatura bonaria del Duce, i cui squadristi (qualche manganellatina, qualche purghetta che fa sempre bene all’intestino) erano solo un pochetto più cattivi degli sbirri di Bolzaneto o della Diaz (qualche manganellatina, qualche prova falsa lasciata qua e là per depistare le indagini), e non quei mostri massacratori che la storiografia marxista dipinge, si spinge ove mai e poi mai altri governanti europei riuscirebbero ad arrivare. Qualcuno immagina il tenero Aznar che spiega alla stampa “Franco era meglio di Pol Pot, non fosse altro perché garrotava i condannati al clima secco della Spagna anziché eliminarli in mezzo all’umidità cambogiana”, quel ruttomane tedesco di Schroeder che esalta “Hitler, assai preferibile a Stalin: lui mangiava crauti, quell’altro brodo con panna acida” e Putin che replica “Sempre meglio Stalin di Attila e dei suoi, che frollavano la carne tra le proprie chiappe e il cavallo che montavano”?
La disputa è di quelle che farebbero incazzare come tigri (o ridere come iene: dipende dal proprio senso di umorismo, dal grado di rassegnazione raggiunto, dalla specie animale cui si somiglia) storici, studiosi, ma anche popoli interi. Perché, si sa, giochicchiare con il passato, specie con il passato prossimo, è attività delicata se non rischiosa, e certi discorsi vanno presi con le molle invece di essere toccati con la beota spocchia bananesca; soprattutto in presenza di una sottile, strisciante rimanenza presso la popolazione di convincimenti idioti e superficiali su una materia tanto scottante.
Sarebbe una buona disputa se, in presenza di uno spunto così interessante (la VERITA’ sul fascismo, non le frottole di un presidente del consiglio ignorante e di una parte di popolazione ignorante quasi quanto lui), i media trovassero la forza e l’iniziativa di toccare l’argomento, spazzando via i troppi convincimenti falsi che ancora circolano a piede libero in Italia.
Nulla –ahinoi- si è però ancora potuto osservare sui nostri schermi. E, siccome è noto che la maggiore possibilità di PENETRAZIONE per una iniziativa di questo tipo sta nella sua immediata vicinanza con uno straccio di avvenimento che abbia richiamato l’attenzione popolare, c’è da temere che o non la vedremo mai o, in caso contrario, quando ciò accadrà la polemica sarà stata quasi interamente rimossa, e il programma verrà scambiato per uno dei tanti (interessanti ma, temo, abbastanza snobbati dal pubblico) documentari che cercano di trasmettere agli italiani quelle poche, basilari nozioni storiche di cui avrebbero bisogno per non ripetere le figuracce del loro presidente del consiglio e per comprendere quanto basso sia il livello culturale bananesco.
Chissà se il pio e zelante Socci, ristabilite le fragili rotule dall’intervista condotta sulle ginocchia all’adorato Banana, riterrà opportuno dedicare una puntata del suo lugubre programma al tentativo di ristabilire una parvenza di verità storica.
Chissà se, tra le stimmate di Padre Pio, la maternità di Maria Pia Franzoni, le fregnacce di Igor Marini e i miliardoni del calcio, “sua reticenza” Bruno Vespa riuscirà a far commentare a Clarissa Burt, Valeria Marini, un cetriolo e Maurizio Gasparri (in ordine decrescente di quantità di materia grigia attiva e funzionante) gli “splendori” del ventennio fascista, stabilendo una volta per tutte che Mussolini era un ottima persona la cui opera fu sabotata da quegli inconcepibili avversari politici i quali, malgrado le comodità offerte dalle località di villeggiatura dove egli si preoccupava di spedirli, gli remarono contro per anni.
Roba che uno come Bondi, fosse stato lì allora, avrebbe pianto per settimane e mesi.

[Modificato da Fog 14/09/2003 15.41]

Carlo Maria
00domenica 14 settembre 2003 18:53
Giuseppe, come al solito la tua acuta capacità di commento completa il quadro generale della situazione.
Ci terrei a far notare un altro punto, non poi così irrilevante: con le sue affermazioni insensate, Berlusconi fa un torto prima di tutto al suo primo alleato, Fini, che con Fiuggi e gli anni che sono seguiti ha cercato in ogni modo di distaccarsi dal fascismo, visitando i lager, dichiarando di voler vedere Israele e arrivando a sostenere il decisivo apporto al ripristino della democrazia in Italia dato dall'antifascismo.
Possiamo discutere a lungo sugli effettivi sentimenti che animino il leader di AN, ma certo molte di quelle sue dichiarazioni gli devono esser costate amare, come gli è pesata la separazione dalla frangia + estremista del partito.
Le parole di Silvio sono prima di tutto uno sputo in faccia a lui.
Seconda cosa: il nome Mussolini, che Alessandra porta fieramente ancora in parlamento (ma in fondo è il suo e tale colpa non le dovrebbe pesare), non è ben sopportato allo stesso modo da tutti i membri della famiglia.
Romano Mussolini, figlio del Duce, si è fatto un nome nel campo musicale e credo che anche ozy possa descriverne l'indubbia abilità. Egli è restio a parlar del padre, ma se un giorno uno di voi lo conoscesse e lo sentisse sfogarsi in proposito, sentirebbe le parole di un uomo tutt'ora sofferente per pesi altrui che tutt'ora gli pesano. Oltre 50 anni dopo.
Carlo Maria
DoctorStrange
00domenica 14 settembre 2003 19:04
Romano Mussolini, grande jazzista
Confermo, Romano è un grande jazzista (pianista), ho assistito a un paio di suoi concerti negli ultimi dieci anni, con diverse formazioni. Non un jazzista ai livelli di tanto per dire Sellani, Intra, Gaslini, Bollani o D'andrea, ma comunque di rango.
Non ho mai avuto la fortuna di parlarci, ma non ho motivo di dubitare delle parole di Carlo Maria in merito al suo rapporto col padre. Molto amare......
Ricordo invece un aneddoto, non so se letto o visto in tv, in cui lui o altri raccontavano che Romano avesse avuto comunque la possibilita' di appassionarsi al jazz anche se lo stesso era completamente bandito in epoca fascista (un mio conoscente, classe '29 e bravissimo clarinettista, mi racconta sempre come nel '45 qui in Italia arrivarono TONNELLATE di musica americana degli ultimi 20 anni, Glenn Miller, Goodman, e tutti gli altri...qui esplose il BOOGIE, in America era tramontato da dieci anni.....e c'era gia' il Be-Bop di Charlie Parker come corrente jazz). Ne ebbe la possibilita' perche' per lui la censura non c'era, cosi' come per Vittorio, il primogenito mi pare, grosso esperto di cinema.....e in quei tempi il Cinema Americano era ovviamente bandito.

Della serie: le regole valgono per tutti tranne che per me;)

Mi pare sia del 1925, Romano, e quindi lo sfascio dell'Italia in guerra e i bombardamenti li visse proprio nell'eta' piu' importante, l'adolescenza e la primissima giovinezza. E queste cose ti segnano per la vita.

[Modificato da DoctorStrange 14/09/2003 19.06]

ozymandias
00lunedì 15 settembre 2003 00:18
Re: Romano Mussolini, grande jazzista

Scritto da: DoctorStrange 14/09/2003 19.04
...mi racconta sempre come nel '45 qui in Italia arrivarono TONNELLATE di musica americana degli ultimi 20 anni, Glenn Miller, Goodman, e tutti gli altri...qui esplose il BOOGIE, in America era tramontato da dieci anni.....e c'era gia' il Be-Bop di Charlie Parker come corrente jazz



Ecco un altro risultato del ventennio fascista:
20 anni di "ritardo".
Con fior fiore di musicisti jazz che nei '60 dovevano vivere con la pubblicità [SM=x74966] [SM=x74998]

Fog
00lunedì 15 settembre 2003 10:55
Il ritorno
Ne sentivamo la mancanza e allo stesso tempo ne avvertivamo la presenza. Ma non osavamo sperare addirittura nel suo ritorno.
Ricordo indelebile che marcò a fuoco le menti di noi giovani e giovanissimi, catturati dall'alone di fascino e successo emanato da quel titolo misterioso, quella professione moderna e gratificante capace di produrre soldi grazie ad uno strategico dopobarba, ad una tempestiva accavallata di gambe, ad una camicia fresca di stiratura, ad un'auto che piaceva alla gente che piaceva, a una residenza a Milano 2 o a ciglia esageratamente lunghe.
Ci si interrogava sulle mansioni che quell'uomo nato per vincere avrebbe dovuto svolgere, si sognava la ricchezza a portata di mano misurandosi poi con i propri limiti estetici e culturali, che già non parevano più tali. Una rasatura perfetta, un'idea meravigliosa piazzata sulla testa, una 24 ore in pelle: la democrazia del benessere a portata di telefono, in un'era non ancora presaga dell'imminente rivoluzione cellulare prossima ventura che non si sarebbe comunque fatta fatica a cavalcare.
La TV commerciale, che all'epoca solo poche lungimiranti cassandre guardavano con sospetto misto a sdegno e senso di superiorità, diffondeva giorno e notte le immagini di questo protagonista nascente, tracciandone un identikit che pareva adattarsi a ciascuno tra coloro i quali riuscivano a immaginarsi -si, proprio loro!- seduti su quelle poltrone, assisi dietro quelle scrivanie, vicino a quelle donne, partecipanti a quelle riunioni, al volante di quelle auto, ai bordi di quelle piscine, con in mano un bicchiere di quel whisky.
Fu una meteora che attraversò in modo folgorante e fastoso l'immaginario nazionale segnandolo indelebilmente e che, una volta passata, lasciò un vuoto incolmabile, che nessun mito popolare successivo seppe anche solo minimamente avvicinare.
Eppure un interrogativo almeno avremmo dovuto porcelo, quando l'onda fu passata e il personaggio collocato nell'oblio: che fine aveva fatto? Quanta fortuna aveva conseguito? Dove era andato a vivere? Avrebbe lasciato a tutti noi qualche briciola dei suoi successi, delle sue ville, delle sue donne, dei suoi uffici su grattacieli dalle splendide vetrate trasparenti? Si era spostato su un isola tropicale ad insegnare ai selvaggi la via del progresso, o si era rimboccato le maniche della camicia di lino e seta (per dirla con Rino Gaetano) per dare vita ad un nuovo cambiamento epocale?
Non lo si seppe. Veloce e fascinoso come un lampo, si era rifugiato in una zona inaccessibile alla vista, all'eco, alla nostra genuina curiosità. A godersi un meritato "buon ritiro", si supponeva. E, con il tempo, abbiamo tutti accettato più o meno di buon grado l'idea che non l'avremmo visto più, che sarebbe rimasto un luogo della nostra memoria dove i meritevoli, i capaci, i predestinati avevano saputo afferrare la vittoria, il successio.
Ebbene, sbagliavamo.
Ci sbagliavamo tutti.
Perché è stato nuovamente avvistato.
Rutilante di vecchio orgoglio e nuove tecnologie, ancorato al passato ma perfettamente al passo con i nuovi tempi: capace di conquistare sicurezza per sé e di trasmetterla ai suoi cari, perfettamente in grado di esibirsi anche su moderni maneggi e verdi campi da golf ma anche eccellente di fronte a listini di borsa e prezzi del mais e della soia, votato al traguardo ma sensibile anche ai bisogni altrui e al sacro valore della beneficenza, schivo sotto i riflettori e insieme appariscente con spontaneità.
Le reti televisive private che gli donarono la gloria primigenia tornano a cantarne le lodi, restituendogli linfa vitale e contribuendo così al rinverdimento del mito.
Che l'annuncio venga lanciato attraverso una serie di spot pubblicitari è un particolare trascurabile, la cui rilevanza sparisce di fronte all'impatto devastante della notizia.
E' TORNATO IL CONSULENTE GLOBALE.
Non è più Fininvest ma Mediolanum, ma questi son dettagli, poco più di una spruzzatina di marketing (una parola che il consulente globale imparò con facilità e seppe insegnare a tutti in poco tempo) su una realtà moderna eppure senza tempo.
L'uomo di successo è di nuovo tra di noi.
Morello
00lunedì 15 settembre 2003 11:27
ve la ricordate quella: immagini di famiglia, bello lui, bella lei e bionda, pargolo sul verde, e la voce che diceva: tizio, con solo 4 milioni al mese si può permettere un assicurazione programma italia e bla bla....

adesso ce riprovano?

uno stato che controlla l'inflazione (sic) stampa tot moneta (i sordi). ergo, il sistema dovrebbe essere chiuso, giusto?
ma se te promettono che guadagnerai il 20/50/70/90% in più, la domanda è: i soldi che incasso in più da dove provengono?
da quelle migliaia di coglioni matricolati che hanno creduto alla borsa e che adesso se piagnono li mortacci loro. le banche (dei promotori finanzioari) incrementano di media del 7/10% annuo il loro fatturato e il loro utile del 3/4 %. considerata la mole dei movimenti, quelle piccole cifre corrispondono a cifre cmq enormi. e i sordi? li rubano ai quei coglioni che je danno retta. il pomotore finanziario, il consulente etc etc è la figura per antonomasia di LADRO PATENTATO E TRUFFATORE AUTORIZZATO. non ne esistono di onesti, perchè per i loro "solo 4 milioni al mese", non esitano a prendere per il culo il vecchiaccio che se vole abbrucià li sordi. siamo un paese che si merita quello che abbiamo.

"m'hanno fatto la sola, credevo che me daveno er 50 % su un investimento invece m'hanno inchiappato" ben ti stà. un capitale deve crescere con il lavoro, non facendo piagne l'artri. e poi, maggiore il tasso, maggiore il rischio.

"ero andato da un mago che m'ha rubbbbato tutto pè famme fà 'na fattura pe incassa de più"

"ho dato i sordi a povera mildred perchè m'aveva promesso che con l'aiuto di dio...."


lavorare!!!

davideduz
00lunedì 15 settembre 2003 12:27
Re:

Scritto da: Fog 14/09/2003 12.40
...
la VERITA’ sul fascismo, non le frottole di un presidente del consiglio ignorante e di una parte di popolazione ignorante quasi quanto lui...

[Modificato da Fog 14/09/2003 15.41]




..la cosa più inquietante è che questo presidente del consiglio non è ignorante sulla questione, è pienamente cosciente di quello che dice; è preoccupante pensare ai veri scopi di queste incredibili esternazioni...
koala3
00lunedì 15 settembre 2003 14:47
Bisognerebbe raccogliere questi editoriali e farne alla fine un volume di "storia contemporanea". Atipico ma indicativo al massimo.
[SM=x75035] [SM=x75035] [SM=x75035]
Fog
00lunedì 15 settembre 2003 17:47
Pienamente d'accordo a metà

Scritto da: davideduz 15/09/2003 12.27
..la cosa più inquietante è che questo presidente del consiglio non è ignorante sulla questione, è pienamente cosciente di quello che dice; è preoccupante pensare ai veri scopi di queste incredibili esternazioni...

D'accordo in tutto eppure solo in parte, Davide.
Banana IMO è effettivamente ignorante per quel che riguarda questo argomento (così come tanti altri). E' però anche consapevole (o qualcuno glielo ha spiegato per bene) che, continuando ad esibirsi in questi spettacoli penosi, riesce ad ottenere qualche risultato.
Piuttosto, ritengo che la sua sesquipedale ignoranza sia funzionale agli scopi prefissati, in quanto rende più che credibili (Banana non scherza affatto quando recita le sue barzellette storico-politiche, nè recita: lui a quelle storielle crede davvero, così come è probabilmente convinto del fatto che dare del kapò a chi gli contesta le leggi fatte a suo uso e consumo sia una garbata replica ad un affronto intollerabile) le incredibili gaffes e, probabilmente, fa sì che molti cittadini altrettanto fieri della propria totale estraneità alla cultura lo sentano vicino e solidale.
Quali sono i risultati che Banana cerca di conseguire attraverso questo esternare folle?
Se ne potrebbe parlare a lungo.
koala3
00lunedì 15 settembre 2003 20:01
Re: Pienamente d'accordo a metà

Scritto da: Fog 15/09/2003 17.47

Scritto da: davideduz 15/09/2003 12.27
..la cosa più inquietante è che questo presidente del consiglio non è ignorante sulla questione, è pienamente cosciente di quello che dice; è preoccupante pensare ai veri scopi di queste incredibili esternazioni...

D'accordo in tutto eppure solo in parte, Davide.
Banana IMO è effettivamente ignorante per quel che riguarda questo argomento (così come tanti altri). E' però anche consapevole (o qualcuno glielo ha spiegato per bene) che, continuando ad esibirsi in questi spettacoli penosi, riesce ad ottenere qualche risultato.
Piuttosto, ritengo che la sua sesquipedale ignoranza sia funzionale agli scopi prefissati, in quanto rende più che credibili (Banana non scherza affatto quando recita le sue barzellette storico-politiche, nè recita: lui a quelle storielle crede davvero, così come è probabilmente convinto del fatto che dare del kapò a chi gli contesta le leggi fatte a suo uso e consumo sia una garbata replica ad un affronto intollerabile) le incredibili gaffes e, probabilmente, fa sì che molti cittadini altrettanto fieri della propria totale estraneità alla cultura lo sentano vicino e solidale.
Quali sono i risultati che Banana cerca di conseguire attraverso questo esternare folle?
Se ne potrebbe parlare a lungo.


L'argomento è molto interessante, ultimamente me lo chiedo spesso anch'io. Lo fa apposta o no??? Dopo le più recenti gaffes ho pensato che davvero ci cascasse, senza discorso pronto, preso un minimo alla sprovvista o a caldo, ecco che esce quel che è, ed arriva il disastro. L'ho pensato visto l'effetto che mi pare indubitabilmente devastante per la sua immagine. Ma non è detto che sia così. Troppo grossolani gli inciampi, troppo apparentemente autolesionisti! Resta il dubbio [SM=x74989] [SM=x74989] [SM=x74996] [SM=x74996]
Juan Galvez
00lunedì 15 settembre 2003 21:10
L'Uomo è il Signore dei Sondaggi.

Credo poco alla sua ingenuità. Non ci credo neanche un po'. Alla sua ignoranza posso invece credere, come all'enormità del suo ego.

Ogni "esternazione" (o quasi) è una sonda lanciata nel mare della pubblica opinione. Ogni "esternazione" è un paletto spostato un po' più in là verso il limite della capacità di resistenza e di attenzione vigile della pubblica opinione.

Ogni "esternazione" è un appello al ventre profondo del qualunquismo italiano: Mussolini in fondo era buono, sono stati i cattivi consiglieri attorno a lui a a fuorviarlo, e poi non ha ucciso nessuno. Si potrebbe chiedere agli abissini gassati durante l'ultima e più folle e stupida avventura del colonialismo europeo. E la convinzione sedimentata nell'Italia profonda del Mussolini fuorviato fa molto gioco all'Uomo nel parallelo dei due cavalieri, con i capi buoni ingannati dai cattivi attendenti: il Signore e Padrone Assoluto dell'Azienda non sapeva quello che i suoi malvagi collaboratori facevano con i suoi soldi nel suo interesse. L'equazione è risolta, il cerchio quadrato.

Limpido.

Cristallino.

V.
DoctorStrange
00lunedì 15 settembre 2003 22:02
Per me non ci fa, ma ci è
Secondo me, queste continue gaffes non sono - o almeno, non tutte, e all'interno delle stesse non completamente - "costruite".
Ritengo che il personaggio pubblico sia molto "costruito"...dalla sua gestualita, dagli sguardi, dal portamento, emerge una imbarazzante mancanza di spontaneita'. Cio' si palesa in maniera eclatante quando per es. passeggia o e' comunque al fianco di altri Uomini di Stato. Ricordo ancora la Conferenza il giorno dopo l'Arena di Verona, con Schroeder: il tedesco trasudante ufficialita' da tutti i pori, l'italiano invece gestualizzava con imbarazzo, con le sue movenze da manuale di portamento.
Oppure ultimamente con Putin , con il "nostro" prodigo di pacche sulle spalle e l'altro, misurato e "in ruolo".

E a lungo andare queste cose saltano fuori: l'essere "costruiti" regge fino a che emergono gli ostacoli.
Le gaffes, insomma, non fanno nient'altro che rivelare l'essenza stessa del personaggio, troppo avvezzo, nella "vita precedente", ad ambienti che gli davano sempre ragione.
Nei momenti di difficolta', si dice, emerge la vera indole delle persone, senza maschere ne' orpelli. Di qui, il suo "sconfinare" in ragionamenti che non stanno ne' in cielo ne' in terra (e a cui faranno seguito prontamente smentite), a seguito di un lasciarsi prendere la mano, come se gli andasse il sangue alla testa, perche' non ama essere contraddetto.
In una riunione tra adepti, dove puo' dire quello che vuole ed ha l'applauso assicurato, tutto bene.
Ma la vita pubblica impone altri ritmi e personalita'. E le magagne escono a fiotti.
E l'indole sua è proprio questa, tra le altre cose caratterizzata da un pressapochismo culturale volto solo a scopi utilitaristici, come in questo caso.

Beninteso, magari mi sbaglio: egli magari vuole farmi credere tutto cio' e invece è tutto frutto di un suo calcolo superiore a me impercettibile; ma non credo di essere troppo lontano dalla realta', nelle cose che dico.
"Conosco" il personaggio fin dagli albori delle tv private, 25 anni or sono, e per quanto riguarda la vita pubblica rimarra' sempre un "parvenu" senza "physique du role" per me. Con figuracce dovute al suo in fondo animo da "entertainer" che non si scrollera' mai di dosso. Entertainer avvezzo a tener banco sempre e ovunque, ovviamente.

Peccato solo che non si sappia approfittare di simili sfondoni.....

[Modificato da DoctorStrange 15/09/2003 22.36]

ozymandias
00lunedì 15 settembre 2003 22:45
Re: Per me non ci fa, ma ci è

Scritto da: DoctorStrange 15/09/2003 22.02
Le gaffes, insomma, non fanno nient'altro che rivelare l'essenza stessa del personaggio, troppo avvezzo, nella "vita precedente", ad ambienti che gli davano sempre ragione.



daccordo col doc: circondato d lacchè di ogni tipo, quando il banana si sente contraddetto perde la calma ed ecco apparire tutta la sua sudicia essenza.
altro che "esternazioni costruite".
questo è proprio scemo.
il problema è che può diventare pazzo.
e ancora più pericoloso.

[Modificato da ozymandias 15/09/2003 22.45]

frank ch
00martedì 16 settembre 2003 00:32
Primo: condivido il pensiero di Fog.
Secondo: il problema non è il Bottegaio ma il fatto che, come alludeva Fog, molti si ritrovano in esso. E quindi gli sta bene: è come noi!
Ecco perché la "vera cura" non sta nella scomparsa del Bottegaio (per quanto sia già qualchecosa di piacevole) ma nell'educazione al senso critico, alla cultura, alla conoscenza dei milioni di singoli. Non è un caso perciò se chi usa lo strumento Bottegaio (e domani ne userebbe un altro), favorito e non poco dall'individualismo crescente e dal consumo facile, si concentra soprattutto sul minare la scuola pubblica, l'informazione, e nel creare un'Italia (ma vale anche per gli USA per citare l'esempio maggiore) televisiva immaginaria e standardizzata verso la quale in tanti, troppi, cercano di riconoscersi.
Non vorrei essere frainteso: questo NON è assolutamente un giudizio negativo sugli italiani (lo sono anch'io) perché per loro è molto ma molto più difficile sfuggire a quest'opera di modellamento favorita da contingenze storiche, che vanno dalla costituzione di uno stato made in Piemonte alla fortissima presenza che ha avuto (spero di poter usare il passato) Roma, all'esistenza di strutture locali di potere favorite anche da particolari situazioni geografiche di lontananza, a uno sviluppo incredibile delle signorie che però ha frenato un processo più nazionale ecc. ecc.

Ehm, stasera devo bacchettarmi, anzi spaccarmi la capa sul muro[SM=x74942] perché questa è il secondo posto ex cathedra di taglio predicatorio. È meglio che vada a farmi una doccia fredda, ché non mi riconosco più. >:

Comunque la colpa è di Vincenzo...[SM=x74970]

[Modificato da frank ch 16/09/2003 0.33]

Juan Galvez
00martedì 16 settembre 2003 07:36
Re: Re: Per me non ci fa, ma ci è
L'Uomo non è intelligente, ma è furbo. E' ignorante, ma ha un istinto naturale per la pubblicità.

Che a volte possa semplicemente perdere le staffe (come con ogni probabilità è avvenuto al parlamento europeo) è pacifico, ma il più delle volte le sue gaffes sono segnali precisi della saggezza popolare dell'Uomo ad uso del suo pubblico televisivo. Sono intese a mostrare la sua vicinanza agli umori più nascosti - e non poche volte più inconfessabili - di questo pubblico omogeneizzato, che può tirare un sospiro di sollievo al pensiero che il Capo la pensa anche lui così: non c'è più da vergognarsi. Sono ormai più di 10 anni da che avvenne la prima di queste pretese gaffes, lo sdoganamento di Fini alle elezioni per il sindaco di Roma. Fini non vinse, ma l'Uomo si procurò con quella mossa i voti che il suo futuro partito non poteva ottenere da solo per andare al governo. Magari potrà anche essere ignorante come una capra (e lo dimostra quando tenta di governare nei fatti), ma ha una furbizia luciferina quando si tratta di fare campagna elettorale, cioè pubblicità. E l'Uomo è in campagna elettorale permanente, non scordiamolo.

L'Uomo non è paludato quando tratta con i potenti della terra, è schietto e alla mano, vero figlio del popolo. Questa è l'immagine da accreditare.

L'Uomo è uno di noi che ce l'ha fatta: puoi farcela anche tu.

V.
Juan Galvez
00martedì 16 settembre 2003 07:40
Re:
Concordo con Frank sul fatto che l'unica cura efficace sia lo stimolo del senso critico.

Non ho però capito una cosa specifica:


Scritto da: frank ch 16/09/2003 0.32
Non vorrei essere frainteso: questo NON è assolutamente un giudizio negativo sugli italiani (lo sono anch'io) perché per loro è molto ma molto più difficile sfuggire a quest'opera di modellamento favorita da contingenze storiche, che vanno dalla costituzione di uno stato made in Piemonte alla fortissima presenza che ha avuto (spero di poter usare il passato) Roma,



Che valenza ha qui Roma: la chiesa?


Scritto da: frank ch 16/09/2003 0.32
Comunque la colpa è di Vincenzo...[SM=x74970]



La rivendico! ;)

V.
Fog
00martedì 16 settembre 2003 09:37
La *sottile* punzecchiatura dell'astuto svizzero-terrone
[SM=x74948] [SM=x74948] [SM=x74948] [SM=x74948] [SM=x74948] [SM=x74948] [SM=x74948] [SM=x74948] [SM=x74948] [SM=x74948] [SM=x74948] [SM=x74948] [SM=x74948] [SM=x74948] [SM=x74948] [SM=x74948] [SM=x74948] [SM=x74948] [SM=x74948] [SM=x74948]

Scritto da: frank ch 16/09/2003 0.32
Ehm, stasera devo bacchettarmi, anzi spaccarmi la capa sul muro perché questa è il secondo posto ex cathedra di taglio predicatorio. È meglio che vada a farmi una doccia fredda, ché non mi riconosco più. >:

Cosa hai contro i post "ex cathedra e dal taglio predicatorio"?
:tng33: :tng33: :tng33: :tng33:
frank ch
00martedì 16 settembre 2003 14:10
Fog malizioso...[SM=x74972]

Vince, sì intendevo la chiesa.

[Modificato da frank ch 16/09/2003 14.10]

alessia77
00mercoledì 17 settembre 2003 10:34
sarà grave...?
ebbene si, sono d'accordo con vincezo [SM=x74932][SM=x74932][SM=x74932][SM=x74932][SM=x74932]
non ci credo nemmeno per un secondo che il berluska parli senza il beneplacito del sondaggio, ovvero la valutazione e l'assecondamento della più becera italianità, quella che alberto sordi aveva così mirabilmente rappresentato. fin dagli esordi, quando berlusconi "scese in campo" giurando sulla testa dei figli e quant'altro, faceva un'operazione iniziata (come disse sempre giustamente vincenzo... sono graveeee !!! [SM=x74947] [SM=x74970] ) con le sue televisioni, di lavaggio del cervello degli italiani, di appiattimento, di trascinamento verso il basso del livello dell'intrattenimento serale di milioni di persone. e questo è confermato quando si pensa che le illegalità commesse dal berluska non sono nemmeno quelle un'arma, perchè, sfruttando la sfiducia diffusa nella giustizia, lui afferma che i giudici sono corrotti e comunisti, e poi perchè, in fondo, lui è uno che si è fatto da solo. al prezo di qualche piccola infrazione delle regole, ma anche questo, nella mentalità dell'italietta, costituisce semmai un nota di merito, lui si che è un gran dritto!!!!
Juan Galvez
00mercoledì 17 settembre 2003 11:30
No, non lo è, anzi... (era:Re: sarà grave...?)
Intravedo una speranza anche per te [SM=x74932][SM=x74932][SM=x74932]

V.
Morello
00mercoledì 17 settembre 2003 12:09
votamo compatti diliberto e cossutta!!!!

[SM=x74968] [SM=x74970] [SM=x74995] [SM=x75038] [SM=x75035] [SM=x75027] [SM=x74991] [SM=x74932] [SM=x74929] |) 8) 8P :P [SM=x74967] [SM=x74934] [SM=x74930] [SM=x74933] [SM=x74935] :smile8: ;) :tng33: [SM=x74985] [SM=x74988] [SM=x75000] [SM=x75044] [SM=x75033] [SM=x75029] :jmp33:
davideduz
00giovedì 18 settembre 2003 09:45
Berlusconi, gaffes e frasi storiche
Questo la pensa un po' come me...

da "il Nuovo.it"
Fog
00mercoledì 24 settembre 2003 17:25
Versetti bananici
"L'Italia è un paese straordinario per fare investimenti ora e la riprova è che il presidente del Consiglio vi ha investito tutti i suoi soldi, credo che sia un buon argomento"
"Ci sono molti meno comunisti in Italia oggi... Erano al 34%, ora sono al 16 per cento e negano di esserlo mai stati"
"L'Italia è il Paese più americano d'Europa e con la minore invidia sociale del lavoro, da noi gli imprenditori di successo sono guardati con simpatia e ammirazione, nel resto d'Europa con sospetto"
"Dopo che i giudici comunisti avevano eliminato 5 partiti di governo di ispirazione atlantica, se avesse vinto il Pci con il suo 34%, che diventava l'85% con il maggioritario, l'Italia avrebbe fatto un passo indietro sulla strada della libertà e della democrazia"
"Personalmente mi divertivo a fare l'imprenditore; avevo 46.000 collaboratori e mai è stato fatto un giorno di sciopero contro di me. Ma, nel '94, fu necessario fare questo sacrificio, del quale peraltro non mi sono pentito"
"Un altro motivo per venire ad investire in Italia è che oltre al bel tempo e alla bellezza dell'Italia, abbiamo anche bellissime segretarie, delle bellissime ragazze"

All'Egitto il buon Dio si limitò a mandare le 12 piaghe.
Le nostre colpe, evidentemente, sono ben peggiori.

[Modificato da Fog 24/09/2003 17.26]

Juan Galvez
00mercoledì 24 settembre 2003 18:27
Re: Versetti bananici
Ma sarebbero degli estratti del discorso fatto all'ONU?????

V.
bedelia
00mercoledì 24 settembre 2003 18:54
no vincè,sono versetti freschi freschi[SM=x74939] [SM=x74942]
Ha fatto questo bel discorso a Wall Street proprio oggi.Ho sentito alla radio la notizia ,ho tiurato giù una crosta seguita da una risata isterica,la collega che lavora accanto a me deve aver pensato che non sono tutta a posto con la testa[SM=x75045]

[Modificato da bedelia 24/09/2003 19.07]

Juan Galvez
00mercoledì 24 settembre 2003 20:04
Re:

Scritto da: bedelia 24/09/2003 18.54
no vincè,sono versetti freschi freschi[SM=x74939] [SM=x74942]
Ha fatto questo bel discorso a Wall Street proprio oggi.Ho sentito alla radio la notizia ,ho tiurato giù una crosta seguita da una risata isterica,la collega che lavora accanto a me deve aver pensato che non sono tutta a posto con la testa[SM=x75045]

[Modificato da bedelia 24/09/2003 19.07]




Mejo lui de Zelig.

Non fosse che le battute di Zelig non fanno male a nessuno, mentre le sue lo fanno a tutti noi [SM=x74936]

V.
frank ch
00mercoledì 24 settembre 2003 21:58
Bavaglio ai giudici e pure peggio
Al di là delle continue idiozie del Bottegaio, ci sono anche queste gravi notizie. Non conosco abbastanza il sistema legislativo italiano per sapere quanto fondamento abbia la proposta (è una proposta?), ma già solo l'essere stata formulata dal macellaio dell'ingiustizia è deleterio.

ROMA - Se un magistrato vuole "svolgere altre attività", "manifestare la proprie opinioni politiche o le sue forti opposizioni al governo in carica", allora è meglio che cambi mestiere. Ne è convinto il ministro della Giustizia, Roberto Castelli, che di diritti e doveri della magistratura ha parlato subito dopo l'approvazione della legge delega sull'ordinamento giudiziario da parte della commissione Giustizia di Palazzo Madama. Con l'invito, rivolto a coloro che vogliano "esercitare i diritti che la Costituzione riconosce a tutti i cittadini", a "rinunciare a tutte quelle garanzie che la Costituzione riconosce ai magistrati" e quindi a "tornare a fare il semplice cittadino".

Nel disegno di legge di delega al governo sull'ordinamento giudiziario, al quale oggi la commissione Giustizia di Palazzo Madama ha dato il primo via libera, è stato approvato un emendamento che riscrive l'intero articolo 7. La norma vieta, ai magistrati, di iscriversi a partiti politici e sindacati, e nel caso partecipino a manifestazioni apertamente politiche, li mette a rischio di sanzioni, comminate dal Csm, che può anche censurare le sentenze che, nel dispositivo, ricorrono ad argomenti fortemente politici, le cosiddette sentenze "creative" (quelle che si discostano dal dettato legislativo) e le sentenze "suicide", cioè quelle che nel dispositivo contraddicono l'assoluzione dell'imputato.

Un'altra novità, contenuta nell'emendamento, riguarda i rapporti tra magistrati e giornalisti. Il comma 5 bis dell'articolo 7, vieta esplicitamente che i magistrati "tengano rapporti con gli organi di informazione".
Morello
00giovedì 25 settembre 2003 09:13
da repubblica
L'amarezza del premio Nobel dopo il discorso di Berlusconi
"Nessuna guerra personale, ma non doveva difendere Mussolini"
Modigliani: "Con quello show
il premier ha disonorato il Paese"
di EUGENIO OCCORSIO


Franco Modigliani

ROMA - "Ah certo, in Italia ora ci sono molti meno comunisti. Ma ci sono molti più Berlusconi. Questo è il problema". Franco Modigliani, classe 1918, la storia del fascismo e del "buon" Mussolini l'ha vissuta sulla sua pelle. Ebreo di Roma, dovette lasciare l'Italia nel luglio 1939, appena laureato, per sfuggire alle leggi razziali portando con sé la moglie Serena, per sposare la quale era stato costretto ad andare a Parigi. Negli Stati Uniti si è costruito una folgorante carriera di economista e studioso che l'ha portato a vincere il premio Nobel nel 1985 per le sue "pionieristiche analisi sui risparmi e sui mercati finanziari", come si legge nella motivazione dell'Accademia di Svezia. Tuttora è professore emerito di economia al Massachusetts Institute of Technology di Boston. Insomma, nessuno più di lui può permettersi di parlare chiaro e in assoluta libertà sui destini di un'Italia che, da lontano, ha sempre seguito "con immenso amore". Pesa con calma le parole, ma da ogni singola frase traspare un senso di sconforto per l'arroganza e la protervia dell'attuale classe dirigente. "Berlusconi non onora l'Italia e non la difende, come dice sempre, onorando e difendendo Mussolini. Così, all'opposto, la disonora".

Il capo della Anti Defamation League ieri sul nostro giornale ha difeso il premio che gli ebrei d'America hanno dato a Berlusconi, e ha esplicitamente accusato proprio lei di muovere da dieci anni una guerra personale e pregiudiziale contro il nostro premier?


"Io cos'avrei fatto? Una guerra di dieci anni? Forse avrei dovuto farla davvero con tutti gli errori che ha fatto?E invece l'ho difeso in tante occasioni: quando voleva abolire l'articolo 18, quando vuole riformare le pensioni d'anzianità, quando deve fronteggiare certi scioperi che mi sembrano irrazionali. Certo, altre volte, molte volte, l'ho criticato, per i suoi atteggiamenti come appunto per la storia del Duce, ma soprattutto per le tante opportunità mancate in economia. I condoni fiscali, e peggio che mai edilizi, per esempio, mi sembrano una cosa immorale e indegna di un paese civile. Ma una cosa dev'essere chiara: io non faccio battaglie personali contro nessuno. Perché dovrei? Non è nel mio stile".

Però insomma la lettera sul New York Times era piuttosto esplicita?
"Vorrei chiarire il mio pensiero: la nostra lettera (con Modigliani hanno firmato gli altri Nobel Paul Samuelson e Robert Solow, ndr) era una protesta fatta da cittadini americani contro un'istituzione americana, la Anti Defamation League. Non mi è piaciuto il vostro titolo "Tre Nobel contro Berlusconi". Cerchi di capirmi: la League ha commesso un grave errore nel dare questo premio a chi aveva difeso Mussolini, ma non volevamo entrare nel merito delle questioni italiane. Abbiamo detto a questi signori di stare più attenti quando danno i premi. Poteva essere Berlusconi come chiunque altro".

Però ammetterà che non è passata inosservata la sua protesta, in fondo lei è nato in Italia.
"Ma ora sono americano. Abbiamo già tante cose di cui imbarazzarci e vergognarci noi in America, a partire dalla guerra assassina e assurda in Iraq. Berlusconi è un problema che dovete risolvervi voi italiani".

Professore, ieri il presidente del Consiglio ha anche invitato a investire in Italia perché sarebbe il mercato più flessibile d'Europa. E' vero?
"Macché, altra stupidaggine. E' uno dei meno flessibili. Certo, le cose sono un po' migliorate negli ultimi anni, ma questo è avvenuto grazie a misure che erano state prese dal precedente governo di centrosinistra. Malgrado questi avanzamenti, il mercato del lavoro resta rigido. Anche per questo, venire a investire in Italia resta un rischio".


(25 settembre 2003)
Fog
00lunedì 29 settembre 2003 23:05
Banana Republic
C’era una volta l’impiegato che scroccava il telefono dell’ufficio per telefonare al cognato, alla moglie, alla figlia universitaria e fuori sede.
Fu poi il turno di quel presidente della Repubblica che prestava al figlio prediletto aerei militari che lo scortassero verso gli amati casinò.
Oggi abbiamo raggiunto una nuova tappa lungo il percorso che conduce alla legalizzazione del reato di peculato: uso privato di TV pubblica ad opera del governo.
Inaudito.
Per ramazzare consenso a favore della propria politica (giusta, sbagliata: non conta) ecco Banana arringare metà patetico e metà minaccioso, spiegando che se non si fa come dice lui saranno guai per tutti, e che chi lo contraddice è come minimo in malafede se non addirittura nemico dell’Italia.
Capisco la noia che questa ennesima mia tirata provocherà. Me ne scuso.
Ma questa sera credo di aver assistito ad uno spettacolo inquietante. Molto inquietante.
Sarà consentito a chi la pensi diversamente dal governo esporre con altrettanto rilievo le proprie posizioni?
Ed è nelle prerogative di un governo e del suo capo impadronirsi del microfono per sostenere un proprio provvedimento, come se si trattasse di una dichiarazione di guerra, o di un attentato terroristico, o di una catastrofe naturale?
Juan Galvez
00martedì 30 settembre 2003 08:04
Non l'ho ascoltato.

Sinceramente, preferisco non farmi il sangue amaro guardando in tv Banny, tanto mi amareggio a sufficienza il giorno dopo leggendo sul giornale la cronaca delle fesserie che dice. Se ho ben capito, qui l'Uomo è stato ben sottile, utilizzando il mezzo per fini ufficiali legittimi (se fossero veri), ma per fini reali scorretti. E' una conferma dell'attenzione maniacale che pone in ogni sua esternazione, da un messaggio cuore in mano alla nazione come questo a una voce dal sen fuggita come (vorrebbe accreditare sia accaduto) con i giornalisti qualche tempo addietro. E della grandissima abilità strategica - chiamiamola furbizia luciferina, intelligenza mediatica o come volete - che ha nel comunicare con il suo elettorato reale e potenziale. L'Uomo ancor più che privo di cultura e capacità politiche e istituzionali (e lo è in modo drammatico) è privo di pelo sullo stomaco, ma non parla mai a vanvera, ogni sua parola è finalizzata alla conquista o al mantenimento del consenso.

Quanto a quello che ha detto, sono fesserie, e spiace che non pochi anche a "sinistra" straparlino di necessità di riforma del sistema pensionistico. Tolti all'Inps gli oneri extraprevidenziali dei quali si occupa e che aggravano l'istituto, se in futuro vi fosse bisogno di interventi correttivi si potrebbero aumentare i contributi, senza far scndere in campo assicurazioni, allungamenti dell'età pensionistica e ammennicoli vari.

V.
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 18:46.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com