Eurochallenge 2010-11.

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00giovedì 7 ottobre 2010 15:30


PRONTI PER IL «BIG MATCH»
Il presidente Alessandro Cedraschi e il suo «vice» Riccardo
Bra­glia con un gagliardetto... formato gigante dei Tigers luganesi.
(Foto Demaldi)




Sotto con la grande sfida!


I Tigers del Lugano domani ospiteranno il Triumph Lyubertsy per l'Eurochallenge.
Il presidente Cedraschi: «Ce la giocheremo sino in fondo, vogliamo passare il turno».



di WALO

Era dai tempi dell'Eurolega - nella stagione 2000-2001 - che la Lugano cestistica non assaporava più il basket internazionale. Molta acqua è passa­ta sotto i ponti e, dopo le ultime pro­dezze con i famosi Snakes, ecco tor­nare in auge il nome della città del Ce­resio con i Tigers, anche se per legge... sportiva la squadra si chiamerà Hel­sinn Lugano... in virtù dello sponsor principale, l'unico che potrà appari­re sulle maglie dei ticinesi.

È una scommessa bella grande quel­la che attende domani i bianconeri. Anche se non di... primo pelo, il no­me degli avversari è di quelli tosti. Al­l'Elvetico arriverà infatti il BC Triumph Lyubertsy, una delle tante compagini della regione moscovita. Ai tempi era la squadra dell'esercito, poi c'è stata l'inevitabile modernizzazione e la struttura societaria è radicalmente cambiata. Ora alla testa del club c'è addirittura un famoso cantante rus­so, tale Lev Leschenko. Inoltre, la squadra ha nel governatore della re­gione Boris Gromov un sostenitore, non solo sportivo.

La scorsa stagione la compagine del­l'Est, allenata da un tecnico che nella sua carriera ha vinto tutto quello che poteva vincere (titolo europeo, mon­diale ed olimpico), qual è Valdeme­ras Chomicius, ha chiuso al settimo posto assoluto dopo i playoff e al ter­zo rango dopo la «regular season». Quest'anno vantano un parco gioca­tori rinnovato almeno dell'ottanta per cento (presenti diversi giovani talen­ti), probabilmente anche per motivi di budget, visto che alcuni «big» sono partiti per lidi più prestigiosi.

Il «roster» inviato dal Lyubertsy è com­posto da 14 giocatori, e ben nove di questi superano i 202 cm. Le «torri» sono Sergey Varlamov (209 cm), Ro­man Levter (208) e la coppia compo­sta da Vadim Odintsov (quasi sicura­mente il pivot titolare) e Pavel Spiri­donov (come Odintsoc a... quota 207). Un solo straniero è presente in que­sto collettivo, il «play» canadese Jer­maine Anderson, di cui si dice un gran bene e attorno al quale sembra ruo­tare la manovra della'intera squadra. Insomma, il vero... cervello.

«Mission impossible»? Il presidente Alessandro Cedraschi non è uno abi­tuato alla... paura, lui che, ricordiamo, era stato tra i protagonisti con la miti­ca maglia della Federale quando var­cava palazzetti storici come quelli di Madrid e soprattutto Tel Aviv (i gial­loblù, di fronte ad oltre 12.000 spetta­tori, persero di soli 2 punti).

Allora,Cedraschi, come la mettiamo per domani, in questo match d'anda­ta dell'Eurochallenge? «Abbiamo le nostre carte da giocare. La nostra squadra è formata da diversi ameri­cani che mentalmente sanno soppor­tare bene questa pressione. Ce la gio­cheremo fino in fondo, specialmente in casa, dove cercheremo di vincere, magari con qualche punto di vantag­gio. Un margine che sia interessante, così da poter affrontare il match di ri­torno a Mosca con qualche possibili­tà di spuntarla. In ogni caso, non par­tiamo battuti».

Si spera ovviamente nel pubblico... «Da questo punto di vista sono con­vinto che avremo il pienone. La no­stra società ha inoltre fatto un bel ge­sto offrendo dei biglietti gratuiti ai club, i cui membri potranno così venire a seguire la partita, come appassionati ma pure - speriamo - come tifosi».

Questo sarà un incontro che tra l'altro verrà giocato con alcune nuove rego­le internazionali della FIBA: «In altri Paesi sono state adottate sin da subi­to, in Svizzera no. La nostra federa­zione non riesce a far passare il mes­saggio ai vari Comuni per ridefinire le linee sui campi dei loro centri sporti­vi». Accenniamo alle principali rego­le da rispettare: «Sono soprattutto due, ossia la linea dei 3 punti, allungata di 50 centimetri, e una piccola area sot­to canestro nella quale l'attaccante ha il vantaggio di poter commettere uno sfondamento. Purtroppo, le nuove re­gole FIBA verranno applicate solo per questa partita, in seguito solo a parti­re dal prossimo anno. Noi ci stiamo allenando da tempo, perché abbiamo il vantaggio di avere la doppia linea­tura sul nostro parquet».

Cosa si sente di promettere Cedraschi ai tifosi del Lugano? «Cercheremo di fare il possibile per passare il turno, che è il nostro obiettivo principale».

Da segnalare infine che il Lyubertsy ha un proprio palazzetto di ottima fat­tura, costruito cinque anni fa - il no­me è Sport Arena Triumph - e che può contenere 3.500 spettatori.


by CdT


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00giovedì 7 ottobre 2010 15:31
 
:
[per i rosters clikka sulle immagini)
 


GARA DI QUALIFICAZIONE ALL'EUROCHALLENGE


Mercoledì 29 settembre 2010 alle ore 20.00
all'Istituto Elvetico


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00giovedì 7 ottobre 2010 15:31



Ostacolo russo sulla via per l’Europa.


In palio l’accesso alla fase a gironi di Eurochallenge.
Whelton: ‘È l’obiettivo fondamentale della stagione’.




di Dario Bernasconi

Stasera all’Elvetico c’è il grande ritorno in Europa del Lugano basket. La sfida è contro i russi del Triumph Lyubertsy Mosca, squadra della quale non si conosce molto, anche perché in Russia il mercato è ancora aperto e non si sa con certezza con quali giocatori stranieri la squadra moscovita verrà a Lugano. Sono infatti possibili cambiamenti dell’ultima ora, come spesso accade alle compagini che aspettano i tagli dei grandi club per avere giocatori di buon livello ma a costi inferiori. La squadra, che ha in panchina il mitico Chomicius, ha chiuso al terzo rango la regular season: vanta un pacchetto di lunghi extra, Varlamov e Levter a quota 2,09, due 2,07, Spiridinov e Odintsoc, e un nugolo di gente sopra i 2 metri. In regia un play canadese, Jermaine Anderson che, per ora, è il solo straniero annunciato.

Per Lugano si tratterà non solo di vincere ma anche di avere un buono scarto di punti per giocare con maggiore tranquillità la gara di ritorno fra una settimana a Mosca. In palio l’accesso a uno dei gironi a quattro dell’Eurochallenge: e questo accesso è certamente l’obiettivo principe che si è prefisso il gran patron della Helsinn, il vicepresidente Braglia, il quale non ha lesinato investimenti per presentarsi in Europa con una squadra di grande sostanza.

Una squadra, è bene ricordarlo, che ha inserito nel tessuto della scorsa stagione gente del calibro di Draughan e Schneidermann, oltre ad ingaggiare un pivot dal grande fisico come Sean Finn. Se sotto le plance è rimasto Sanders a dare manforte ai compagni, la novità sarà quella di vedere Edwin Draughan assumere il ruolo di playmaker. Una scelta forzata dalla rinuncia di Jaquier di venire a Lugano. E senza un play di ruolo svizzero, è stato giocoforza necessario trovare una soluzione interna. Ci dice lo stesso Draughan:

« È una soluzione che mi piace, anche se devo migliorare molto. Il ruolo è molto complesso, devi pensare per tutta la squadra e c’è sempre il rischio che non riesci ad essere sufficientemente produttivo come potresti essere in un altro ruolo. Ma ho compagni molto bravi e quindi sarò aiutato anche in questo ».[7i]

Joe Whelton ha ovviamente le informazioni più fresche sull’avversaria di stasera: che squadra si troverà di fronte il Lugano?

« Una formazione certamente forte, perché il livello del basket russo è molto alto. Il Triumph ha cambiato diversi giocatori rispetto alla scorsa stagione e quindi è una squadra che avrà comunque bisogno di trovare il giusto amalgama. Ma è certamente un avversario difficile e dovremo essere bravi per 80 minuti se vorremo passare il turno. È l’obiettivo fondamentale in questa stagione: essere presenti in Europa nei gironi a quattro ».


Come è andata la preparazione estiva?


« Molto bene, abbiamo lavorato con grande intensità, giocando partite contro avversarie molto forti esprimendo un buon basket. Ma quelle erano amichevoli, mentre da stasera si farà sul serio in tutto e per tutto ». A che punto è la squadra? « Diciamo che siamo pronti e coscienti dell’importanza di questa sfida. Abbiamo lavorato molto con Draughan nel ruolo di playmaker e sono soddisfatto. Ma abbiamo anche altre soluzioni e possiamo giocare con due guardie, con tre piccoli o quattro grandi, dipenderà dalla necessità del momento ».


Avere giocatori esperti come Abukar, Efevberha e gente che ha giocato in nazionale come Stockalper e Mladjan è un aiuto...


« Sì, è importante avere persone che conoscono il gioco fuori dai confini svizzeri, un gioco più fisico ed anche più tecnico. Ma queste sfide si vincono a livello di squadra più che con le individualità, a cominciare dalla difesa. Dovremo essere bravi a non concedere secondi tiri e veloci nei contropiedi. E quando non è possibile, costringere gli avversari a lavorare molto in difesa, a stancarsi. Sono fiducioso e spero di avere un grande pubblico a sostenerci, perché questo è sempre un fattore molto importante ».


Dal punto di vista tecnico, si giocherà con le nuove regole FIBA che la Svizzera in campionato non adotta (come sempre). Tiro da 3 punti da 6,75 anziché 6,25, area rettangolare, zona di non sfondamento e i 14 secondi anziché 24. In pratica quando in un’azione restano meno di 14 secondi e il cronometro si ferma per un fallo o un “piede” non si torna a 24 secondi ma a soli 14, con un certo tasso di discrezionalità degli arbitri che non mancherà di lasciare tutti basiti.

Grande basket quindi, dalle 20.00 all’Elvetico e, come Whelton e tutti i dirigenti bianconeri, ci auguriamo che il pubblico sia straripante a sostenere il basket ticinese in Europa.


by CdT


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00giovedì 7 ottobre 2010 15:32



Notte magica:
il Lugano sfida il Lyubertsy.


EUROCHALLENGE




di G.C.

Notte magica questa sera all'Istituto El­vetico: il Lugano scenderà in campo per la grande sfida di Eurochallenge contro i quo­tati russi del Triumph Lyubertsy. Una sfi­da sulla carta molto impegnativa per la for­mazione di Joe Whelton, dato che la pal­lacanestro giocata all'Est è sempre di otti­mo livello. Se poi ci aggiumgiamo che in Russia, spesso e volentieri, politica, soldi e sport vanno a nozze, ci si può facilmen­te immaginare quale sia la potenza della squadra moscovita.
Eppure i Lugano Tigers non partono cer­tamente battuti per il match europeo di questa sera. La fuducia è infatti la parola d'ordine che circola in queste ore nell'am­biente luganese, a partire dal coach Joe Whelton: «Abbiamo sostenuto sette setti­mane di pre-season e di allenamenti: ora tutta la mia squadra vuole finalmente gio­care una partita ufficiale. Non c'è nessun timore reverenzaile nei confronti dei rus­si, perché non abbiamo nulla da perdere e siamo tutti carichi per questa bella sfida» ci ha confidato ieri il coach bianconero.
Tatticamente, però, non sarà semplice con­tenere i giganti del Triumph Lyubertsy, vi­sto che addirittura nove giocatori supera­no di gran lunga i due metri di altezza... «I rimbalzi saranno fondamentali per que­sta partita. Se loro sbagliano un tiro, noi dovremo essere più veloci di loro a recu­perare la palla. Dovremo inoltre puntare molto sui contropiedi, una situazione di gioco che è un po' la nostra specialità» ha concluso Joe Whelton.
Il presidente dei Lugano Tigers Alessan­dro Cedraschi vuole che il pubblico sia il... sesto uomo in campo questa sera: «Mi aspetto di vedere un Istituto Elvetico pie­no di gente, che faccia sentire il calore al­la squadra. I preparativi? Tutto sta filando liscio, attualmente stiamo preparando la logistica» ha commentato Cedraschi ieri pomeriggio, qualche minuto dopo l'arrivo dei russi a Lugano: «Sono appena arrivati in città. Molti di loro sono alti e longilinei, ma non così imponenti, nel senso che pos­siedono il tipico fisico russo: sono alti, d'ac­cordo, ma piuttosto magri» ha termintato il presidente.


by CdT

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00giovedì 7 ottobre 2010 15:33




Bello scoop di Massimo Miccoli che ha intervistato SERGIO SCARIOLO,
allenatore della Nazionale di Basket Spagnola e contemporaneamente
coach del Khimki, altra squadra di Mosca, sulla partita di questa sera
all' Elvetico.
La potete ascoltare dal minuto 7'25".

-basta clikkare sull'immagine-





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00giovedì 7 ottobre 2010 15:34


29.09.2010.




-clikka sull'immagine-


Stats-Match - L I V E




!maro!
00giovedì 7 ottobre 2010 15:35


30.09.2010.


Efevberha, il match-scorer con 25 punti.
(Ti-Press/Carlo Reguzzi)




Il Lyubertsy più compatto,
il Lugano può ancora fare l’impresa.


Nel match d’andata di Eurochallenge i Tigers lottano con grande determinazione,
recuperano il passivo, si portano anche in vantaggio ma nella fase decisiva
si distraggono eccessivamente: 85-91 .





85-91 (19-27, 41-48, 68-71)

LUGANO TIGERS:

Stockalper 8 (2/2, 1/2 + 1/2 nei liberi) Finn 11 (4/5 + 3/4),
Draughan 11 (3/7, 1/3 + 2/2), MLadjan 4 (1/2 + 2/3),
Sanders 1 (0/0, 0/0 + 1/2), Efevberha 25 (5/8, 2/5 + 9/12),
Abukar 15 (5/10, 1/3 + 2/2), Schneidermann 10 (2/2, 1/3 + 3/3).

Note:

Istituto Elvetico, 1'356 spettatori,
Arbitri: Sahin (Italia), Dodds (Scozia), Bayot (Belgio).




di Marco Galli

Non è bastata la grande determinazione dell’Helsinn Lugano all’Elvetico nel match d’andata di Eurochallenge per battere il Triumph Lyubertsy. I russi, alla distanza, hanno fatto valere la loro maggiore compattezza, colpendo dalla media e dalla lunga distanza con incredibile incisività, e dominando a tratti sotto i tabelloni.

Alla formazione diretta da Whelton è mancato soprattutto un uomo di regia. Fin che è rimasto in campo Draughan, le cose sono andate abbastanza bene, quando però gli ospiti hanno cominciato a pressare – specialmente con Syrovatko che ha spesso costretto agli straordinari il bianconero americano, che ha poi commesso quattro falli – la situazione si è fatta più difficile.

In difesa la squadra di casa – specialmente nella prima parte del match – ha penato a trovare le contromisure e quindi a sfruttare i corridoi lasciati generosamente dall’Helsinn Lugano è stato in particolare il pivot Trushkin.

Ben si spiegavano quindi i 7 punti di passivo accusati dai Tigers che però, dopo la pausa principale, hanno giocato con maggiore concretezza, spinti da un Abukar finalmente all’altezza (3/3 da 2 e 1/2 da 3, ma dopo un 2/7 nei primi 10’), anche se troppo discontinuo in nretrovia.

Con una poderosa rimonta (break di 15-2) il Lugano è dapprima arrivato a ridosso del Triumph (canestro di Efevberha: 41-43) poi, con un’altra grande spallata, ha addirittura operato il sorpasso nuovamente con una prodezza di Efevberha (56-55 al 25’11).

Qui era il momento di spiccare il volo, purtroppo i bianconeri si sono nuovamente distratti ed il Lyubertsy, spinto da un incredibile (per la dinamicità espressa) Syrovatko e, sotto i tabelloni, nuovamente da Trushkin (un centro davvero con i fiocchi), nonché da Valiev con una “tripla” hanno chiuso anticipatamente i conti(72-83 al 33’14).

Il Lugano ha chiuso con 6 punti di ritardo, un passivo sicuramente recuperabile, a Mosca tuttavia servirà la grande impresa, ergo una partita perfetta, per entrare nella fase a gironi.

A fine gara così l’allenatore dei russo Chomicius: “Il Lugano ad un certo punto ha saputo prendere il comando della partita ed in quella fase i miei giocatori hanno perso un po’ la testa. Alla fine ci siamo comunque imposti, ma a Mosca dovremo sicuramente giocare meglio”.

Soddisfatto coach Whelton: “Contro un simile avversario terminare con 6 punti di passivo è ancora un buon risultato. Ci crediamo e proveremo a vincere”.


by Ticinonline





!maro!
00giovedì 7 ottobre 2010 15:38


30.09.2010.


L'americano del Lugano Sanders cerca un pertugio nella difesa
moscovita du­rante il match di EuroChallenge giocato all'Istituto
Elvetico.
(fotogonnella)




Lugano Tigers, la speranza è ancora viva.


Di fronte ad una splendida cornice di pubblico (1.300 spettatori) i
bianconeri cedono al Triumph.
Emergono i soliti problemi offensivi, ma i 6 punti di distacco non
impediscono di sognare ancora.



di MATTIA MEIER

Ci prova il Lugano e ci riesce a me­tà. Contro il Triumph Lyubertsy i bian­coneri escono sconfitti ma non abbat­tuti, e si tengono aperto un piccolo spi­raglio per il passaggio del turno. Ma certo in Russia tra una settimana sarà dura, forse durissima.
Non è stato un bellissimo Lugano quel­lo visto ieri all'Elvetico, imbrigliato nel suo solito gioco individuale e incapa­ce di costruire con continuità schemi offensivi corali. E con le sole individua­lità è molto difficile fare tanta strada. Certo non è tutto da buttare in casa bianconera, ma la netta impressione a fine partita è proprio che sarebbe ba­stato un pizzico di gioco di squadra in più per imbarcarsi in direzione di Mo­sca con un successo in tasca. Anche perchè i russi tutto son sembrati tran­ne che una corazzata lontana dalla por­tata dei bianconeri (e in fondo il risul­tato finale è lì a dimostrarlo).
Che sarebbe stata dura lo si sapeva, e se ne è avuta la certezza subito dopo la palla a due. Pronti via infatti e il Triumph sembra subito prendere in mano le redini del confronto, mentre sul fronte dei padroni di casa si capisce che l'uno contro uno sarà l'arma pre­ferita dell'incontro, al contrario dei rus­si i quali mostrano fin dalle prime bat­tute un gioco più corale composto di circolazione di palla e movimento dei giocatori. E così per tutto il primo quar­to capitan Stockalper e compagni rin­corrono affannosamente gli avversa­ri (19-27) palesando anche diverse la­cune difensive sul pickandroll ospite. L'inizio di secondo quarto è invece da shock. La difesa si perde in un bicchier d'acqua concedendo quattro triple consecutive ai russi e così al 23' il tabel­lone segna impietosamente +15 Triumph (26-41) e i 1.300 dell'Istituto Elvetico sono pietrificati. Sembra finita, poi due triple di Schnei­dermann ridanno improvvi­samente ossigeno che si ri­vela fondamentale per suo­nare la carica.
Con i loro pezzi da novan­ta in panchina, Syrovatko e compagnia perdono l'inerzia del match, il Lugano ritrova in­vece fiducia e così la partita torna ad essere viva, fino alla tripla di Efevber­ha che al 26' consegna il secondo van­taggio di tutta la serata al Lugano (56-55). Pare il momento giusto per azzan­nare partita e avversari, ma ancora una volta la difesa non aiuta la squadra ti­cinese e i russi rimettono subito la te­sta avanti, allungando fino al +14 (72-86) al 36. Ancora una volta, sembra fi­nita. Ma in partite come questa ogni punto può valere oro, i bianconeri lo sanno e ci provano fino alla fine, tor­nando fino al -6 finale che lascia anco­ra vive le speranze.
«Il sogno non ancora finito» dirà poi, giustamente, Joe Whelton a fine parti­ta, di sicuro però tra una settimana a Mosca qualcosa in campo dovrà cam­biare, soprattutto nella metà campo di­fensiva, dove molte delle ingenuità vi­ste all'Elvetico andranno evitate.
Ma guai a gettare la spugna, anche per­chè la qualità ai ragazzi di coach Whel­ton non manca, e in Russia dovrà es­sere sfruttata tutta. Anche perchè a Lu­gano nessuno ha, smesso di sperare.



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LO SPOGLIATOIO



Joe Whelton: «Il sogno non è finito»



di G.C.

D'accordo, il Lugano ieri sera ha subìto una sconfitta. Ma al ter­mine della partita tutto l'ambien­te bianconero ha capito di aver comunque fatto bene contro i russi, come conferma il presiden­te Cedraschi: «Abbiamo dispu­tato una grande partita. Purtrop­po a questi livelli ogni errore si paga, quindi per il ritorno dovre­mo curare maggiormente i det­tagli. Il pubblico? Ha risposto al­la grande, facendo sentire molto calore alla squadra. Sono davve­ro soddisfatto» ha concluso il nu­mero uno luganese.
Anche l'allenatore dei Tigers Joe Whelton, pur criticando alcuni aspetti dell'incontro, si è detto piuttosto felice per come i suoi ragazzi abbiano impostato il match: «Loro sono stati superio­ri a noi, hanno iniziato alla gran­de l'incontro facendoci subito ca­pire da che parte tirava il vento. Però noi ci siamo difesi egregia­mente, anche se abbiamo com­messo alcuni errori in difesa e concesso troppi rimbalzi in attac­co. Il Lyubertsy ha giocato un ba­sket estremamente veloce e di­namico, che in Svizzera non si ve­de praticamente mai» ha com­mentato il coach bianconero do­po l'incontro. «Il nostro sogno, però, non è finito e siamo fidu­ciosi per il ritorno di mercoledì» ha concluso Whelton.
Dello stesso avviso anche Drau­ghan: «Difensivamente non sia­mo stati impeccabili, però noi ci abbiamo creduto fino all'ultimo, e questo è positivo. Ora bisogne­rà ritornare sulle cose che non so­no funzionate e andare a Mosca convinti di potercela fare» ha di­chiarato il paymaker dei Lugano Tigers. Per chiudere, alcune im­pressioni di Illiya Syrovatko, gio­catore del Triumph Lyubertsy: «Siamo stati accolti molto bene dal Lugano e dalla vostra città, ci siamo trovati benissimo. Entran­do nei dettagli della partita, pos­so dire che i Tigers sono molto forti e ben preparati, ci hanno messo più di una volta in seria difficoltà. Noi però abbiamo gio­cato come una grande squadra, compatti e uniti. Nei momenti difficili non abbiamo perso la concentrazione»


by CdT


!maro!
00giovedì 7 ottobre 2010 15:40


30.09.2010.

Evento


Carburo


Forzalugano



La penso come voi.

L'abbiamo detto, l'abbiamo scritto e purtroppo si é verificato
in pratica quello che si pensava.
Il play deve fare il play e se non ce l'hai, te lo devi procurare.

Concordo con Evento ed aggiungo che l'Elvetico sembrava surreale.
Non eravamo abituati vederlo occupato di tutti i posti a sedere, che
la tifoseria incitasse i bianconeri a squarciagola, che una banda
intrattenesse gli spettatori prima dell'incontro e durante i time-out.

E' stata una bella atmosfera, dovuta ad una buona organizzazione e
complimenti a chi ne sono gli artefici.
Piu' sentiti sono pero' i ns. sentimenti, per averci permesso di
assistere a quello spettacolo che si é prodotto sul parquet.

La partita é stata buona, bella da guardare, altalenante, giocata in
tutto il suo arco nell' incertezza di chi fosse il vincitore,
trepidante sino al termine, con velocità di gioco e di gambe a cui
non siamo abituati e per questo molto accattivante.

Il Lugano non é stato da meno dei russi del Triumph, ha giocato alla
pari, dimostrando di poter affrontare con orgoglio e con efficacia
i parquets internazionali.
L'unica differenza sta nel nr. 8 russo di nome Iliya Syrovatko, dal
ruolo di play, che ha vinto nettamente il confronto di fronte
all'altro .....play bianconero.
Iliya, giovane del 1988, ci ha deliziato e dimostrato su quello che
deve essere in campo un organizzatore, un velocista, uno slalomista,
un tiratore.
Ha avuto anche alcuni momenti nebbiosi, ma vedere nell' insiemo una
squadra cosi' giovane a questi livelli, trainata da quel volpone di
grande ex dal nome Chomicius é veramente una delizia.

Riprendiamo il discorso sulla squadra luganese e diciamo che ha
dimostrato buone doti in attacco, mancando un po' nella difesa.
Ha giocato tutto sommato, una buona partita e per questo ha ancora le
credenziali e anche la possibilità del passaggio del turno.
Forse un maggiore utilizzo di Schneiderman sul portatore di palla,
dopo i già numerosi falli accomulati da Draughan, suo giusto custode,
avrebbe dato probabilmente esiti migliori.

Ci siamo divertiti ed il desiderio é di assistere ad altri incontri
internazionali che probabilmente saranno la crême di questa stagione,
che per il Campionato potrebbe essere meno interessante di quello
degli anni precedenti.


ciao

maro


PS.:

Spendiamo due parole per gli arbitri:
italiano, belga, scozzese ed il commissario
francese.

Ieri sera abbiamo visto cosa riescono a
"vedere" gli arbitri internazionali.
Praticamente tutto.

La casualità mi ha messo vicino a due dei
"nostri" che oltre a manifestarlo a parole,
si notava dallo sguardo una loro invidia
su come si possa dirigere bene una partita
di Basket.




!maro!
00giovedì 7 ottobre 2010 15:41


01.10.2010.




Per il Lugano, nonostante tutto,
ribaltare il verdetto è ancora possibile.


- Eurochallenge -




di MEC



Torniamo alla partita di Eurochallenge di mercoledì sera, anche perché il tempo e gli spazi di chiusura non hanno permesso un’analisi più concreta. Sgomberiamo il campo da illazioni: il Triumph Lyubertsy Mosca è una signora squadra. Sono giovani, hanno un solo straniero, ma hanno qualità tecniche e di squadra di assoluto valore.

Lo dimostrano le cifre complessive: hanno avuto 35 punti dalla panchina, contro i 15 del Lugano. Hanno tirato con il 51,5% complessivo, con 22/42 da 2, con il 61% (8/15) nei liberi (scarso) e con il 50% da 3, 13/26. Sotto i tabelloni hanno realizzato 38 punti, con 15 rimbalzi offensivi. Una squadra completa in ogni reparto che, come ha sottolineato il coach Chomicius, ha saputo giocare sempre di squadra, anche nei momenti di forte pressione e dopo i riagganci del Lugano. Una compagine capace di sviluppare grande velocità, come affermava Whelton, un gioco che ovviamente in Svizzera non si vede mai. Il che ha permesso spesso ai russi di tirare liberi, grazie a una velocissima circolazione della palla.

Malgrado tutta questa qualità, l’Helsinn è uscito sconfitto di soli 6 punti e, altro dato confortante, due quarti li ha vinti: 22-21 il secondo quarto e 27 - 23 il terzo. In fondo, a fare la differenza sostanziale, è stato il primo quarto chiuso sul 19-27.

Quali sono stati gli elementi negativi della squadra bianconera? In termini di cifre le 16 palle perse, identiche comunque a quelle perse dai russi, sono state un fardello importante. Inoltre, se le percentuali da 2 e nei liberi sono state migliori rispetto agli avversari, 61% (22/42) da 2 e 76,7% (23/30) nei liberi, nel tiro da 3 punti si è pagato dazio: 33%, 6/18. E qui si innesca un’altra considerazione, quella sulle troppe cattive scelte di tiro, o per fretta o forzando. Perché, quando l’Helsinn ha giocato con una buona circolazione di palla, le soluzioni sono state migliori.

Il confronto dei punti dalla panchina è un altro dato essenziale. Sanders è stato praticamente nullo: in 11 minuti, zero rimbalzi, zero tiri e 1/2 nei liberi. Mladjan, dovendo per necessità sostituire Draughan in regia, non ha potuto dare contributi al tiro e ha faticato a gestire la squadra. Schneidermann, per contro, ha messo 10 punti (secondo noi 13) ed è stato l’unico della panca a dare buona qualità. Draughan ha ben diretto la squadra, si è preso qualche tiro, ma non ha un sostituto in regia. Abukar e Finn, un po’ in maniera altalenante, hanno dato sostanza, mentre Efevberha, pur con qualche eccesso, è stato il faro di questo Lugano. Infine, fra le cose che la partita ha evidenziato di più, è la mancanza di un altro play. Come detto, Draughan ha fatto bene la sua parte, ma per giocare in Europa occorre avere un ricambio all’altezza. La defezione di Jaquier pesa su questo Lugano europeo, certamente peserà meno in campionato.

Due note finali. C’è una partita di ritorno che non esclude affatto il passaggio del turno: i bianconeri, con maggior disciplina e con quel briciolo di esperienza e conoscenza degli avversari acquisiti in gara 1, possono ribaltare il verdetto di mercoledì.

All’Elvetico c’è stata veramente una bella festa di basket, con tanta gente e tanto tifo. L’augurio è che gli oltre 1300 presenti diventino una costante, un segno tangibile di adesione al nuovo progetto societario.


by La Regione Ticino


!maro!
00giovedì 7 ottobre 2010 15:42


05.10.2010.


EUROCHALLENGE : GARA DI RITORNO.

TRIUMPH LYUBERTSY - LUGANO TIGERS



Mercoledì 06 OTTOBRE 2010 ore 17.00 (19.oo ora di Mosca)





Sports Palace "Triumph"


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In diretta su:


-clikka sull'immagine-


Stats-Match - L I V E



!maro!
00giovedì 7 ottobre 2010 15:43


06.10.2010.



Basket Il Lugano ci creda: l'Europa è a pochi passi .


La squadra di Joe Whelton è a Mosca dove stasera cerca la qualificazione.




DAL NOSTRO INVIATO MATTIA MEIER.

MOSCA L'Europa per il Lugano è lì a pochi passi. O punti, a dipendenza dei... punti di vista. Di mezzo c'è però il Triumph Lyubertsy, e come si è visto al­l'Elvetico una settimana fa sarà tutt'al­tro che facile sbancare Mosca questa se­ra (19.00 ora locale, le 17.00 in Svizzera) con sette punti (quelli necessari al pas­saggio del turno) di vantaggio. Non im­possibile però.
Ne è convinto anche Joe Whelton, co­ach dei bianconeri, il quale è allo stesso tempo consapevole che i suoi dovran­no sfoderare una prestazione pressoché perfetta per riuscire nell'impresa.
La fiducia nei suoi ragazzi però non gli manca, anche perché dopo la sconfitta l'allenatore americano ha visto la giusta reazione: «La squadra è pronta, soprat­tutto nell'ultimo allenamento svolto a Lugano ho visto l'atteggiamento giusto. Tutti si sono allenati con voglia ed ener­gia, questo è molto importante. Rispet­tiamo molto l'avversario, ci hanno bat­tuti a casa nostra, ma di certo non ne ab­biamo paura».
L'atteggiamento sarà molto importan­te anche questa sera, in particolar mo­do nelle battute iniziali del match, si­curamente decisive ai fini del risultato finale: «La partita è lunga certo, ma è innega­bile che una buona partenza è per noi fondamentale. Lo si è visto una settima­na fa, quando abbiamo chiuso il primo quarto sotto di otto punti, questo ha in­fluenzato e parecchio la nostra partita». Niente frenesia però: «Assolutamente, in fondo ci basta vincere ogni singola fra­zione di due punti per passare il turno. Non una cosa così impossibile, dovre­mo solo affrontare partita e avversario con una mentalità vincente. E se anche dovessimo finire sotto, sarà sempre im­portante mantenere lucidità».
Occorreranno degli adeguamenti co­munque, in particolare in difesa, perché i 91 punti concessi sul parquet amico non sono pochi: «Sì, all'andata il loro gioco ci ha fatto ab­bastanza male, ma non certo solo per demeriti nostri. Un paio di loro gioca­tori ci hanno creato parecchi grattaca­pi da tre e in penetrazione ed è soprat­tutto su di loro che dovremo concen­trarci. Sul nostro fronte offensivo inve­ce dovremo cercare di limitare il più possibile le palle perse. A Lugano sono state ben 16, decisamente troppe per una squadra che vuole passare il turno; diciamo che ce ne possiamo concede­re al massimo una decina. Non dovrà poi calare la buona aggressività messa in campo in quell'occasione, quando abbiamo effettuato ben trenta viaggi in lunetta. Perché in certe partite i punti dalla linea della carità possono risulta­re fondamentali».
Si è sempre descritto questo Lugano co­me una squadra profonda, però contro il Triumph la panchina non ha dato mol­to: «Sì, si è visto in particolar modo nel primo quarto, quando siamo riusciti a passare in vantaggio. Lì ho effettuato un paio di cambi e siamo finiti nuovamen­te sotto, non è il massimo. Mladjan, Schneidermann e Sanders devono ave­re bene in testa che oggi dovranno dare il 100% e anche qualcosa in più, perché avere dei ricambi produttivi è importan­tissimo per questa squadra. Ma ho fidu­cia in loro».
Già, la fiducia certo non manca a questi Tigers (vedi anche articolo a fianco), ma tutti sono consapevoli che non potrà ba­stare per passare il turno.
Ci vorranno anche gioco di squadra, coe­sione e un pizzico di fortuna. Perché l'Eu­ropa, in fondo, è davvero a pochi passi.


by CdT



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Il Lugano a Mosca, caccia al +7 .


Contro il Lyubertsy, i Tigers di Joe Whelton dovranno mostrare un diverso approccio alla gara.

È il vantaggio minimo con cui deve vincere per superare il primo turno di qualificazione all’Eurochallenge.




di Dario Mec Bernasconi.

Caccia al +7. Questo l’obiettivo principe dell’Helsinn Lugano stasera a Mosca.

Una settimana fa all’Elvetico, i bianconeri di Joe Whelton hanno pagato dazio con una prova troppo ondivaga. In particolare, hanno concesso qualche rimbalzo di troppo agli avversari e hanno perso palloni in maniera piuttosto banale. Dal canto loro i russi, che sono una squadra molto forte tecnicamente, sia sul piano individuale sia a livello di collettivo, hanno saputo giocare con grande determinazione, anche quando il Lugano ha cambiato l’inerzia della partita, non andando mai sotto più di un canestro di distanza. Segno questo di una maturità che ha impressionato lo stesso coach russo, Chomicius, il quale non si attendeva tale prova dai suoi.

Un Helsinn che va a Mosca con le carte in regola per fare sua la partita, sempre che ci sia un differente approccio alla gara. All’andata, in fin dei conti, il Lugano ha pagato a caro prezzo il primo quarto e quindi sarà importante concedere nulla sin dall’avvio.


Whelton, come avete preparato la gara di ritorno?


«Abbiamo visto e rivisto il video della gara, e abbiamo potuto notare come abbiamo fatto tanti piccoli errori, ma determinanti. In difesa loro sono stati bravi a muovere la palla e hanno avuto il 50 per cento al tiro da 3: dovremo essere bravi a non concedere spazi, perché sono anche convinto che certe medie non è facile bissarle».

In attacco a volte non avete giocato a sufficienza di squadra.


«È un problema di crescita, il gioco di squadra richiede molto tempo e per ora i nostri meccanismi non sono ancora al top. Ma spero di vedere miglioramenti già mercoledì».


E in difesa?


«Abbiamo pagato qualche errore di posizione e una insufficiente cattiveria a rimbalzo. In Europa bisogna giocare con grande concentrazione senza concedere un millimetro agli avversari. Su troppi palloni siamo arrivati con un ritardo minimo quanto essenziale. Dovremo proteggere bene la nostra area».

I falli possono essere un elemento determinante?


«Se noi riusciamo a caricare di falli i nostri avversari sarà certamente un bene, anche se il Triumph ha una buona panchina. Dovremo stare attenti a non commetterne noi di quelli banali: l’arbitraggio europeo è diverso da quello svizzero, è molto più lineare e non lascia correre su certi falli lontano dalla palla».

La vittoria e il passaggio del turno non sono lontani.


«Sono 6 punti, li possiamo recuperare ma dovremo essere in clima da perfect game: e noi ci contiamo, come conto su un apporto più concreto di alcuni giocatori che non sono stati al top mercoledì scorso».


Giustamente Whelton non torna sull’aspetto che più è emerso nella gara d’andata e cioè la mancanza di un play di ruolo in grado di dare fiato a Draughan. La squadra è questa e con questa lui va a Mosca.

Il passaggio del turno è legato a un gruppo che comunque è forte. Ma si sa che il basket vive di equilibri e a volte basta un minimo cedimento per fare la frittata. La questione del play va messa quindi da parte ed è giusto che chi scenderà in campo dovrà lottare con tutti i mezzi a disposizione e per la squadra.

Se ci sarà qualche forzatura in meno, qualche personalismo in meno, una migliore circolazione della palla e più grinta sotto i tabelloni, il +7 può diventare una realtà. È quello che si augurano anche tutti i tifosi, proprio per poter vedere un basket di livello europeo che manca da tanto tempo in Ticino.

Una nota per i tifosi: su www.fibaeurope.com si può seguire in diretta la gara secondo dopo secondo.


by La Regione Ticino



!maro!
00giovedì 7 ottobre 2010 15:44


06.10.2010.


In diretta su:


-clikka sull'immagine-


Stats-Match - L I V E


!maro!
00giovedì 7 ottobre 2010 15:45


06.10.2010.


tanto di chapeau al carattere tenace e forte dei

luganesi che han compiuto una impresa storica.

bravi tutti quanti.

spero altri vacallesi vogliano complimentarsi

ed applaudire ad una bella pagina del basket ticinese.



!maro!
00giovedì 7 ottobre 2010 15:46


06.10.2010.


TRIUMPH - LUGANO TIGERS : 66 - 81. (stats)


Quando si gioca di squadra, quando si difende di squadra, quando
tutto gira, i grandi giocatori mostrano la facciata migliore e
si puo' anche fare a meno di un play, che nella partita di
andata e' stata da molti criticata (faccio anch'io il mea culpa).

Bravi, veramente bravi.

Siamo sinceramente contenti che il Ticino, nella squadra dei
LUGANO TIGERS abbia saputo sbaragliare una delle grandi, cosi'
titolata come la ex Dinamo di Mosca.

Impresa storica che rimarra' negli annali del Basket Ticinese e
Svizzero, anche se qualcuno su questo Forum, ha considerato la
Challange una "coppetta".

Siamo ancora piu' contenti perché i "danari* spesi dai bianconeri,
hanno portato a chi li ha investiti una grande soddisfazione, che
da' stimolo e lustro a tutto l'ambiente.
Ci credeva ed aveva ragione.

Non vogliomo nominare nessuno in particolare, ma Finn, che é stato
particolarmente criticato dai tifosi bianconeri, ha dimostrato invece
che in questa partita é stato, a dir poco, IMPERIOSO con 16 punti
segnati ed avendo catturato ben 19 rimbalzi.

L'Europa continua e meno male.

ciao

maro











!maro!
00giovedì 7 ottobre 2010 15:50


06.10.2010.


La grinta di Stockalper, contrastato da Trushkin
(Keystone)




Il Lugano vola in EuroChallenge!


Successo a Mosca per 81-66 sul Triumph Lyubertsy.



Imponendosi a Mosca per 81-66 i Lugano Tigers sono riusciti nell'impresa di ribaltare il risultato dell'andata (91-85 per il Triumph Lyubertsy) e dunque di qualificarsi per la fase a gironi dell'EuroChallenge.

Gli uomini di Joe Whelton, che avrebbero dovuto vincere con almeno 7 punti di scarto (6 li avrebbero mandati al supplementare), hanno avuto un'entrata in materia laboriosa, trovandosi anche a meno -5 (16-11) oltre la metà del primo quarto. La rimonta, avviata da Stockalper si è però concretizzata in poco tempo, con i ticinesi a chiudere già avanti dopo i primi 10'. L'ultimo momento in cui il Lugano non è stato avanti nel punteggio è stato all'inizio del 2o quarto, sul 20-20, poi lo stesso Stockalper con Finn, Efevberha e Abukar hanno tentato di prendere il largo. A cavallo della pausa il divario è sempre stato vicino ai fatidici 6 punti ma poi dal 46-53 in avanti (a poco meno di 15' dal termine) i Tigers sono sempre stati in fascia qualificazione, raggiungendo anche tre volte i +16 e una volta i +18, prima del +15 conclusivo che li manda direttamente alla fase principale dell'EuroChallenge con un totale di 161-157.

I campioni svizzeri saranno inseriti nel Gruppo C con gli estoni del Tartu Rock (già qualificati), il Lisboa-Benfica, che ha battuto gli ucraini del Ferro-ZBTU (di Zaporozhye) in un altro incontro di qualificazione all'EuroChallenge (totale 182-177), e la perdente della sfida per l'accesso all'EuroCup tra i greci dell'Aris Salonicco e i bulgari dell'Academic di Sofia.
La prima partita del Lugano è in prevista il 16 di novembre all'Elvetico contro il Tartu.


by RSI





PS:

Giocata questa sera:

ARIS SALONICCO - LUCOIL ACADEMIC : 92 - 93. (stats-Link)

Nell'andata l'Aris aveva vinto 74-78 quindi rimane in Eurocup e
l'Academic Sofia perteciperä all'EuroChallange nel girone del
Lugano.



PS:

Il sito TSI ha raccolto susseguentemente una intervista di Whelton :

"Sono contento perché i nostri giocatori hanno meritato questa vittoria. Abbiamo fatto una buona difesa, soprattutto contro i tiri da tre. Loro hanno fatto solo 3 su 20". "I rimbalzi si sono rivelati molto importanti: il nostro centro Finn ne ha presi 19 e ha realizzato 16 punti. Una grande partita per lui. Abbiamo guardato il video della partita d'andata e non abbiamo ripetuto i nostri errori. Ora la nostra stagione è più interessante: i ticinesi potranno vedere tre partite a Lugano e magari anche di più".




!maro!
00giovedì 7 ottobre 2010 15:52


06.10.2010.




I due "play" a confronto Anderson e Draughan.
(Keystone)


Impresa titanica dei Lugano Tigers,
eliminato il Lyubertsy a Mosca!



I bianconeri dovevano vincere di 7 punti, si sono imposti addirittura
di 15 sui russi, al termine di un confronto comandato sin dal via.
Decisivi i rimbalzi e una grande difesa sulla linea dei 3 punti.




di MARCO GALLI.

MOSCA - Emozione alle stelle, il Lugano a Mosca ha compiuto un autentico capolavoro, eliminando addirittura il Lyubertsy dopo averlo battuto sul suo campo di ben 15 punti. Per passare il turno la squadra del Ceresio doveva vincere di 7, ha chiuso addirittura con gli... interessi, incredibile!

Una partita praticamente perfetta, durante la quale tutta la squadra diretta da Whelton ha saputo fare la differenza grazie ad una difesa impenetrabile, tanto che i padroni di casa hanno fatto centro solo tre volte su 26 tentativi dalla linea dei 3 punti. Sotto i tabelloni Finn ha svettato catturando 19 rimbalzi e segnando 16 punti. Il pivot aveva bisogno soltanto di trovare le giuste sensazioni, a Mosca ha dimostrato tutto il suo valore.

Come lui, Dusan Mladjan e Draughan hanno orchestrato bene il gioco in cabina di regia, mentre Abukar e Stockalper si sono occupati di segnare nei momenti giusti.

Insomma, salvo qualche isolato momento, il Lugano ha concesso pochissimo all’avversario e, appunto, in retrovia lo ha letteralmente imbavagliato, permettendogli oltretutto di segnare soltanto 66 punti.

Tigers dunque superlativi, come ribadisce un Riccardo Braglia visibilmente emozionato: “Stupendi, non so cosa dire altro. Hanno giocato alla grande comandando sempre nel punteggio, sono entrati in campo con la testa giusta, riuscendo subito a trovare le ideali contromisure al Lyubertsy, che ha potuto fare ben poco. Bravi tutti, indistintamente”.

Joe Whelton è raggiante, ma anche sicuro “che la squadra poteva fare l’impresa se rispettava certe condizioni, in primis scendere sotto le dieci palle perse (alla fine ne contabilizzeremo 9, ndr) e riuscire a coprire bene il settore rimbalzi. Finn in questo senso ha fatto cose eccellenti catturandone 19 e segnando anche un buon bottino di punti. Collettivo all’altezza ed intelligenza sul piano del gioco, una prestazione che ci rende felici, sia per il basket svizzero e per i nostri tifosi che così potranno seguire altre partite a livello internazionale”.

Intanto si conoscono gli avversati dei bianconeri nella fase a gironi. Il Lugano è stato infatti inserito nel gruppo C con gli estoni del Tartu Rock (sfida prevista il 16 novembre in casa), il Benfica e la perdente del match tra i greci del Salonicco e la formazione bulgara del Sofia.


by Ticinonline


!maro!
00giovedì 7 ottobre 2010 15:53


07.10.2010.



Basket Lugano, il sogno diventa realtà !


Straordinaria prestazione dei bianconeri che con una prova di grande maturità sbancano Mosca.
I ragazzi di Joe Whelton soffrono solo ad inizio gara, poi prendono il controllo e non mollano più.




DAL NOSTRO INVIATO MATTIA MEIER.

MOSCA Con una grande prova di forza e carattere i Lugano Tigers ab­battono il Triumph Lyubertsy a casa sua, ribaltando così il -7 dell'andata. E quella che doveva essere solo un'esperienza, ora è diventata un'av­ventura.
L'inizio di partita assomiglia sinistro­samente alla partita dell'andata, con i bianconeri impacciati e «solisti» in attacco mentre i russi producono il buon basket ammirato sul parquet dell'Elvetico.
Il pickandroll tra Anderson e l'enor­me Trushkin crea non pochi proble­mi alla retroguardia ticinese, le rota­zioni saltano e i varchi si aprono. Buon per il Lugano però che le ma­ni dei padroni di casa sono come la temperatura esterna, ovvero parec­chio fredde, e così al Triumph non riesce un allungo che sembra nel­l'aria.
I Tigers infatti faticano come matti a trovare conclusioni pulite, e quando Efevberha poco dopo il 5' commet­te il secondo fallo ed è costretto a se­dere in panchina la serata sembra farsi tutta in salita.
Ma è forse l'uscita dell'eclettica guar­dia nigeriana a far scattare qualcosa. Derek Stockalper (7 punti nei primi 10 minuti) sfodera una seconda par­te di primo quarto da applausi e suo­na la carica. I compagni, fedeli al ca­pitano, non si fanno pregare e il pri­mo quarto si chiude sul +2 bianco­nero (16-18).
E quando Efevberha rientra subito dopo il mini-break il canestro per i bianconeri sembra allargarsi a dismi­sura. Il numero 23 infila subito 7 pun­ti «alla Efevberha», ma il Lyubertsy tiene botta (24-25). Almeno fino a che Chomicius non decide, abba­stanza inspiegabilmente, di far sede­re uno dopo l'altro i suoi pezzi da no­vanta. Una sorta di invito a nozze troppo invitante per il Lugano per es­sere ignorato. Mladjan buca due vol­te da tre la retina, Efevberha, Schnei­dermann e Finn mettono in campo tanta concretezza offensiva e solo le solite evitabili distrazioni difensive permettono ai russi di chiudere sot­to di soli 7 punti.
Ma a quel punto il Lugano ormai si è sbloccato. E quando il solito im­prendibile Syrovatko riporta di peso i suoi sul -3 la truppa bianconera non si fa prendere dal panico.
Finn e ancora Stockalper ricacciano subito indietro gli avversari, Abukar (altalenante ma decisamente più in­cisivo di una settimana fa) si carica finalmente la squadra sulle spalle e in pochi minuti i Tigers volano addi­rittura sul +16.
Coach Chomicius si affida ancora a Syrovatko, l'unico che sembra capir­ci qualcosa dei suoi (nuovamente -8 a inizio ultimo periodo) ma non ba­sta. Il dominio ticinese a rimbalzo è decisivo (48 carambole catturate con­tro le 33 russe), come decisiva è sta­ta la panchina, con Sanders, Schnei­derman e Mladjan a fornire tanti mi­nuti di qualità. Finisce 66-81 per il Lugano, e il sogno diventa realtà. A partire dal 16 novembre il club bian­conero si getterà anima e corpo nel­l'Eurochallenge.






IL PAGELLINO



DEREK STOCKALPER

Della serie capitani corag­giosi. Il buon Derek sfode­ra una prestazione tutta grinta e sostanza, rendendosi utilissimo alla squadra. E senza il suo pri­mo quarto, forse il Lugano sareb­be affondato invece che risorge­re.

SEAN FINN

Nel basket solitamente le statistiche non dicono tut­to, in questo caso sì. Questi i nu­meri del centrone americano: 16 punti, 19 rimbalzi (11 offensivi) e 3 stoppate. Serve altro?

L'ATTITUDINE

Per una volta il talento dei singoli si è messo a dispo­sizione del gioco di squadra. Co­sì i bianconeri hanno sfoderato la miglior prestazione del 2010, ab­battendo un avversario tutt'altro che sprovveduto.




LO SPOGLIATOIO


Joe Whelton: «Che gioia, e che difesa»



di MA.ME


■ MOSCA C'è tanta, tantissima euforia negli spogliatoi e sul bus dopo la partita. La sensazione di aver compiuto qualcosa di im­portante è percepita da tutti. «È così - ci spiega Sean Finn , deci­samente tra i migliori in campo - Abbiamo disputato un match in­credibile, facendo tutto quello che dovevamo fare. Abbiamo di­feso forte, preso i rimbalzi che do­vevamo prendere e anche a livel­lo di comunicazione rispetto ad una settimana fa abbiamo com­piuto un enorme salto di qualità. Queso ha fatto la differenza».
Dusan Mladjan , autore lui pure di una prestazione molto diver­sa (in positivo) rispetto a quella fornita all'andata ci tiene a dedi­care la vittoria «ai giocatori, alla dirigenza e a tutto lo staff, perchè tutti hanno sempre lavorato mol­to per quest'obiettivo. Quella di questa sera è stata decisamente la partita migliore a cui abbia mai preso parte da quando sono a Lu­gano. Soprattutto in difesa».
E la difesa è stata l'arma in più an­che secondo Joe Whelton : «L'in­tensità che abbiamo messo nel­la nostra metà campo e a rimbal­zo è stata decisiva. Settimana scorsa non l'avevamo fatto e ab­biamo tutti visto come è andata a finire. Sono felicissimo, per me, per tutti. I ragazzi hanno fatto tut­to quello che ci eravamo prepa­rati a fare, per questo posso dire che abbiamo giocato una gara praticamente perfetta».
Il presidente Alessandro Cedra­schi , da sempre primo tifoso dei Tigers, ha sofferto con i giocato­ri in panchina: «Sì, ma quando a metà partita ho visto che erava­mo sopra senza soffrire troppo ho cominciato a pensare che ce l'avremmo fatta. Ma questa è una vittoria di tutti».
Meno euforici in casa Triumph, ad immagine di coach Valdema­ras Chomicius , decisamente re­stio a presentarsi di fronte ai gior­nalisti: «Sono incavolato nero, per me è uno shock questa sconfitta. Abbiamo giocato una partita len­tissima, concedendo di tutto e di più al Lugano. I ragazzi ora do­vranno farsi un bel esame di co­scienza e ritrovare la giusta men­talità!».


by Cdt.



!maro!
00giovedì 7 ottobre 2010 15:55






Impresa del Lugano, Triumph ko .


Eurochallenge, i Tigers in Russia ribaltano il risultato dell’andata e accedono alla fase a gironi.




di DH.

Grandissima impresa dell’Helsinn Lugano che a Mosca non solo è riuscito a vincere, ma anche ad eliminare, sul loro campo, i russi del Lyubertsy, vincitori all’andata di sei punti. Da non credere, vedere i bianconeri saltellare di gioia in mezzo al campo alla fine della partita.

La squadra diretta da Joe Whelton ha giocato con grande maturità, superando l’avversario al termine di una partita di straordinaria intensità agonistica e giocata pure in modo esemplare dal profilo tattico. Determinanti soprattutto due fattori, in primis la grande difesa attuata dai Tigers, specialmente contro il tiro dai tre punti dei padroni di casa: basti pensare che il Lyubertsy da questa distanza ha fatto centro soltanto tre volte su ventisei tentativi, davvero una miseria per una compagine abituata a ben altre statistiche. Secondariamente i rimbalzi, ben quindici in più rispetto ai russi (48-35) con Finn in cattedra visto che ne ha catturati ben diciannove, undici dei quali offensivi (quasi tutti tramutati in canestro). Terzo punto, l’efficace regia del duo Draughan-Mladjan, l’ottima marcatura difensiva di Schneidermann e capitan Stockalper. È stato quest’ultimo, dopo i primi minuti un po’ difficoltosi (specie quando Efevberha era stato richiamato in panchina dopo aver commesso due falli), a tenere a galla la squadra.

Con il passare dei minuti il Lugano ha sempre più creduto nelle sue possibilità e così, come un… orologio svizzero, ha cominciato a macinare gioco e punti, tanto da riuscire a portarsi in avanti addirittura a due riprese di 16 lunghezze, alla fine del terzo quarto (46-62) e in avvio di quarto tempo (59-75). Per il resto l’Helsinn Lugano non ha dovuto fare altro che controllare l’incontro e chiuderlo come meglio non avrebbe potuto.

Un exploit unico per una squadra svizzera sicuramente, considerando come il nostro Paese, cestisticamente, sia una “formica” nei confronti di quello russo.

Le imprese sono però possibili quando ovviamente si riesce a costruire un collettivo vincente come quello ticinese, a fine gara l’allenatore Joe Whelton non stava più nella pelle, parlando di « prestazione superlativa dei miei ragazzi. Prima del match avevo detto loro che dovevano crederci ed entrare in campo con la giusta mentalità e fare le cose essenziali, senza perdere palloni stupidi e gestendo bene il reparto dei rimbalzi. Così è stato, tutti bravissimi, in particolare Finn che anche in area avversaria ha fatto vedere i muscoli sotto i tabelloni, Mladjan e Draughan si sono sacrificati in cabina di regia, Derek pure eccellente come Abukar e tutti gli altri. Sono felice per il basket svizzero e soprattutto per i nostri tifosi che avranno l’opportunità di vedere altre partite internazionali ».

Ticinesi nel Gruppo C, debutto il 16 novembre.


Sono gli estoni del Tartu Rock, i portoghesi del Benfica Lisbona e i bulgari del Lukoil Academic di Sofia gli avversari dei Lugano Tigers nella fase a gironi. La formazione di Joe Whelton esordirà il 16 novembre in Ticino (alle 20.30) affrontando la formazione estone.


by La Regione Ticino


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