FINALE DI COPPA SVIZZERA: SAV VACALLO - GE DEVILS : 73 - 67 .

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!maro!
00giovedì 11 giugno 2009 16:48






Oggi nella finale di Friburgo (ore 17.15) i ticinesi affrontano i Ginevra Devils.



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Vacallo ad un passo dal bis di coppa.




Già vincitori della Coppa Svizzera l’anno scorso, quando, sconfissero nell’atto conclusivo i Tigers, i gialloverdi di Pastore sono i grandi favoriti per la conquista di quello che potrebbe diventare il 4. trofeo nella bacheca momò.



di Andrea Stephani


Dopo la sfortunata parentesi delle Final Four di Coppa di Lega, la SAV Vacallo di Rodrigo Pa- raggiunge quest’oggi un altro importante traguardo stagionale. Alla Sainte-Croix di Friburgo i ticinesi sfideranno nella finalissima di Coppa Svizzera i Ginevra Devils, noni al termine della «regular season» e quindi esclusi dalla griglia di partenza dei playoff. Già vincitori l’anno scorso al termine della finale derby contro il Lugano, i gialloverdi questa volta partono con i favori del pronostico. «Essere favoriti – ha dichiarato Pastore – non ci disturba. Non vogliamo fare come il Lugano l’anno scorso e sappiamo benissimo che per noi non cambia molto: non sarà una partita scontata e, a partire dalla prima palla a due, i pronostici della vigilia non conteranno più nulla. Tutto il resto sono solo chiacchiere».

I Devils, ispirandosi dalle sole tre sconfitte subìte dalla SAV in questa stagione, cercheranno sicuramente di pressarvi e di aumentare la propria intensità difensiva. Quali contromisure ha previsto? «Cercheremo di giocare la nostra pallacanestro, divertendoci. Se loro difenderanno “mani addossi”,conterà molto anche il parametro di giudizio degli arbitri ma noi sapremo adattarci. Non credo che il Ginevra riuscirà a mantenere un ritmo alto per tutti e 40 i minuti della finale e, quando l’abbasseranno, sapremo metterli in difficoltà obbligandoli a giocare contro la difesa schierata». Dei suoi avversari odierni il tecnico argentino conosce tutti i pregi ed i difetti... «I Devils non vanno sottovalutati: sono una squadra molto forte sul perimetro e con moltissimo talento. Per metterci pressione in difesa dovranno abbassare il quintetto e schierare Lee da “4”.Il gioco del Ginevra, però, dipende soprattutto dal playmaker, Jefferson, che è uno a cui piace tenere molto la palla e poi concludere a canestro o scaricare per offrire tiri aperti a gente come Reid o Gillespie». In casa momo, le soluzioni per bloccare il piccolo americano, vera e propria fonte del gioco ginevrino, non mancano: «Abbiamo intenzione di togliere loro il gioco in contropiede e dovremo stare attenti a controllare i rimbalzi offensivi, visto che Ginevra ha diversi uomini che prendono iniziative forzate e seguono il tiro, andando sempre a rimbalzo. Inoltre dovremo prestare particolare attenzione a difendere su Jefferson nelle situazioni di “pick and roll” e contenere gli uno contro uno dei loro giocatori».

La sconfitta nella semifinale di Coppa di Lega contro il Nyon è stata finalmente digerita? «Ne ho parlato con i ragazzi e siamo tutti d’accordo: oggi non potremo aspettare l’ultimo quarto per prendere in mano il controllo della partita, come è stato il caso contro Nyon. Dovremo dettare il nostro ritmo e imporre il nostro gioco, consci che il Ginevra non è arrivato in finale per caso ma ha saputo andare a vincere proprio a Nyon. Spero davvero che saremo all’altezza di una finale di Coppa Svizzera. Poi sarà il campo ad esprimere il proprio giudizio».



© Corriere del Ticino




!maro!
00giovedì 11 giugno 2009 16:49






I momò contendono la finale di Coppa svizzera ai Ginevra Devils.

Donne: Uni Neuchâtel-Troistorrents.






Sei finali e cinque trionfi per Manuel Raga.
(foto webjuice.ch)




Dai SAV Vacallo, piazza l’acuto.




Pastore: ‘Dobbiamo dimenticare quanto fatto fino ad oggi, di bello e di brutto.
È una partita senza ritorno’.



di MEC

Finali di Coppa oggi a Friburgo che inizieranno il mattino alle 11.00 con la Finale del basket dell’Handi Basket fra i Pilatus Dragon e le abituali Aigles de Meyrin. Alle 14.15 la finale femminile con in campo le due finaliste dello scorso anno: da una parte la favorita Neuchâtel e dall’altra la sfidante, alla sua ottava finale di Coppa Svizzera, Troistorrents, con Lia Volpe unica ticinese in campo. Alle 17.15 la finale maschile dove i Ginevra Devils affrontano la SAV Vacallo.

Fra le due compagini vi è un precedente, nel lontano 2000, quando la SAV di Casalini asfaltò i ginevrini con un perentorio 85-53. Ma il Ginevra è stato anche una squadra capace di grandi sorprese, come nel 2004 quando vinse contro il favoritissimo Monthey, guidato allora dall’attuale coach della nazionale Roduit.

Recordman di presenze oggi è Manuel Raga, alla sua sesta finale di Coppa, con all’attivo 5 vittorie, tre ottenute con il Vacallo e due con il Lugano.

Per quanto riguarda questa stagione, il Vacallo ha all’attivo due successi sui ginevrini (78-62 in casa e 64-66 a Ginevra).

Dal punto di vista statistico, il Vacallo ha viaggiato nella regular season, nel rapporto punti fatti - punti subiti, a una media di 77-65, contro un 72-83 dei rivali odierni: in altre parole +12 e -11, il che fa una differenza di +23 per la SAV.

Detto della storia recente e delle cifre, tutte faccende che servono a incuriosire o a stabilire degli spunti di “aria fritta” piuttosto che dare delle sentenze, veniamo alla gara di oggi che, come dicono tutti quanti, parte dall’assoluta parità con la palla a due. Non contano nulla le affermazioni sulla favorita di turno perché la Coppa, in tutte le discipline, non ha delle favorite d’obbligo. È vero che di fronte a certe situazioni del passato, era difficile che una tal squadra non vincesse e, infatti, le sorprese sono sempre state poche. L’ultima, a memoria nostra, quella citata prima dei ginevrini vincitori su uno strafavorito Monthey nel 2004.

Il Vacallo, piaccia o meno, con la sua classifica e con il gioco espresso durante questi mesi, è favorita su un Ginevra che è finito al nono posto in campionato. E non è che i ginevrini abbiano fatto sfracelli con l’arrivo di Arizona Reid e Antoine Gillespie. Infatti, alla fine dell’andata, Ginevra aveva 6 punti, con due vittorie “extra” contro l’Olympic in casa e a Monthey, oltre quella a Massagno. Quindi, nella sostanza, il Ginevra non è cambiato moltissimo, anche se le qualità individuali di Reid e Gillespie non si discutono. Ma un conto sono i due inseriti in un complesso forte, un altro è avere per compagni Sainte Rose, Kautzor o Packevicius, gente da due canestri a partita. Con Lee e Novotny, abbiamo praticamente l’insieme di Ginevra, oltre al play Jefferson che è bravo contro i deboli ma spesso in difficoltà contro i forti. In questa multinazionale i bassi sono stati sempre più alti degli alti ed è inutile nasconderlo.

Le cifre sono impietose ma, come dicevamo prima, in una partita secca può succedere di tutto.

Ed è proprio quello che il Vacallo deve temere e che, giustamente, Pastore ha rilevato nell’intervista di giovedì. «Dob- biamo essere bravi a dimenticare tutto quanto abbiamo fatto sino a oggi, di bello e di brutto: questa è una partita senza ritorno, è una gara che si deve vincere perché altrimenti non c’è storia. Noi dovremo essere bravi a fare tutto al massimo della concentrazione e con la determinazione che ci ha caratterizzati fino a oggi, Ma quanto fatto finora, in una finale non è garanzia di vittoria».

A parte l’aver costruito un meccanismo di gioco capace di annientare qualsiasi avversario, aggiungiamo noi. Perché il Vacallo ha dimostrato di essere una gran bella squadra di basket, capace di ruotare setteotto giocatori senza che l’intensità e il valore del gioco scada. Tutti quelli che scendono in campo sanno cosa fare, grazie a una preparazione meticolosa della gara. Pastore non lascia nulla al caso e ha pronto sempre più di una contromossa, così come è capace di sovvertire certi ruoli per sfruttare al massimo le debolezze dell’avversario o lo stato di grazia di uno dei suoi. Quindi, sul piano tecnico e in un confronto fra singoli, pur essendoci da parte momò una panchina più esperta e completa, entrambe le squadre sono ben dotate. Ma da parte ticinese vi è un’organizzazione di gioco molto meglio strutturata e capace di più soluzioni: soprattutto di una difesa molto efficace contro qualsiasi avversario.

Non siamo stati a indagare sugli accorgimenti tattici dei due coach, anche perché non li avrebbero svelati. Da parte ginevrina si può pensare che cercherà un gioco molto veloce e di contropiede, da parte vacallese un lavoro difensivo molto forte sulle linee di passaggio e sulle penetrazioni, costringendo il più possibile Ginevra a giocare contro una difesa schierata.

Staremo a vedere quanto queste previsioni saranno azzeccate: c’è anche da mettere in preventivo qualche fattore imponderabile che scombussoli tutto quanto e, magari, definisce altri parametri sul campo. Chissà?

E con tre califfi come Pizio, Bertrand e Musard a dirigere la gara si può stare tranquilli anche su questo piano.

La stagione di LNB volge ormai al termine. Le ragazze del Bellinzona sono impegnate a Neuchâtel contro le Speranze dell’UNI in una gara però dai notevoli significati per le giovanissime di Scott Twehues (la cui età media è 17 anni). In palio, infatti, vi sarà la terza poltrona. Un traguardo raggiungibile in caso di vittoria, in quanto le pinkies già si imposero nella gara d’andata. Indisponibili la Ippolito (motivi professionali) e la Farine (infortunata), entrambe protagoniste all’andata.



© LaRegioneTicino


!maro!
00giovedì 11 giugno 2009 16:49





Il giorno prima della finale di coppa svizzera 2009











!maro!
00giovedì 11 giugno 2009 16:51


2 + 2 = 4



QUARTA COPPA SVIZZERA PER IL VACALLO.







(foto Tipress)




La SAV ha conquistato la sua quarta Coppa Svizzera in una partita che fino all’ultimo non sembrava volersi chiudere.
Il Ginevra ha firmato i primi due quarti con un vantaggio di 15 punti, ma i gialloverdi hanno dimostrato carattere ricompensando i loro 600 tifosi presenti a Friborgo.











di Anna Ostini/GLM.


FRIBORGO – Il carattere del Vacallo ha permesso ai gialloverdi di riconquistare la Coppa Svizzera per il secondo anno consecutivo. Alla Salle Ste. Croix di Friborgo i due primi quarti (25-11; 49-34) sembravano segnare un destino opposto, chiusi da un Ginevra che ha mantenuto un altissimo ritmo di realizzazione, in particolare con i tiri da tre punti.

Lo svantaggio di –15 ha fatto reagire i ragazzi della SAV che nel terzo quarto hanno permesso solo 8 punti ai romandi, rimontando invece di 14 (57-58). Si è vissuto l’ultimo tempo sul filo di rasoio, fino ai minuti conclusivi le squadre sono rimaste in continuo equilibrio. Il Ginevra però non ha più centrato il canestro ed il Vacallo ha mantenuto la freddezza e la concentrazione per non commettere più errori. 67-73 il punteggio che ha fatto alzare la coppa al capitano Leuenberger Cesar.

Grande il contributo di Manuel Raga, detentore del record di Coppe Svizzere vinte, sei su sei: “Non poteva andare meglio di così – ha dichiarato alle telecamere a fine partita - a quasi –20 abbiamo reagito e abbiamo vinto”. Qualche dubbio per il suo futuro: “A fine stagione vedrò se continuare, ho 35 anni e sto sparando le ultime cartucce”.

Un evidentemente emozionato Rodrigo Pastore ha manifestato ai microfoni la sua soddisfazione: “Non ho parole. Sembra scontato dirlo, ma sono davvero orgoglioso di questi ragazzi, tengono davvero tanto alla maglia e alla città. Anche i tifosi ci hanno creduto fino in fondo - e conclude - ora affronteremo i play off da vincitori”.

Si rinnova, quindi, la gioia dei 600 tifosi presenti alla Salle Ste. Croix per la quarta coppa vinta dal Vacallo. Con il loro entusiasmo, accompagneranno la SAV alla semifinale dei playoff di mercoledì sperando di proseguire con altrettante forti emozioni.


by Ticinonline.





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A Friborgo, nella finale contro i Ginevra Devils, gli uomini allenati da Rodrigo Pastore si confermano mettendo a segno una rimonta da “meno 17”. Sul conto degli avversari il demerito di aver letteralmente perso la testa durante la seconda frazione
(soli 18 punti messi a segno).



È bastata metà partita, la seconda metà, per trasformare in vittoria una sconfitta ormai certa. Battendo questo pomeriggio i Ginevra Devils per 73-67, in rimonta da uno svantaggio di 17 lunghezze, la Sav Vacallo si è aggiudicata la quarta Coppa Svizzera di basket nella storia societaria, confermando il successo conseguito nella stagione 2007/2008. Affermazione tanto più meritata, quella dei “momò”, se si considera il fatto che la dirigenza dei romandi aveva puntato tutto su questa manifestazione, praticamente rinunciando a competere in campionato (nona posizione e squadra fuori dal “play-off”).



Sarebbe semplicistico l’individuare nella difesa l’arma risolutiva dei ticinesi. Semplicistico: i Ginevra Devils, cui erano stati concessi 49 punti nei primi due quarti e che in condizioni ordinarie avrebbero dovuto semplicemente gestire un margine intorno alla doppia cifra, sono in realtà andati in carenza di ossigeno e di idee, cercando ripetutamente soluzioni dal perimetro anziché puntare su formule canoniche - ma non vietate dal regolamento - come penetrazione-e-scarico, oppure il tiro sicuro ed in equilibrio. Di suo ci ha messo qualcosa invece Rodrigo Pastore, tecnico della Sav, che sul campo della “Sainte Croix” di Friborgo ha sciorinato la predica dell’allenatore sereno e capace di azzeccare qualche cambio: anziché farsi prendere dalla frenesia di battere il cronometro, Manuel Raga e compagni hanno incominciato a sporcare ogni pallone degli avversari e ad annebbiarne le idee, infilando per parte loro un piccolo parziale che è stato via via ampliato sino all’aggancio quando mancavano tre minuti alla sirena.



E qui, nella sfida del ciapanò (una sequenza di orrori tattici e di canestri solo sfiorati), ai Ginevra Devils non è più riuscito nulla: sei conclusioni consecutive dalla linea dei 6.25, sei sbagli. Infine la consueta serie dei falli per fermare il tempo, qualche tiro libero, la pratica certezza della vittoria dopo un antisportivo fischiato con eccessiva fiscalità - sia detto anche questo - ai Devils. Stillicidio di minuti di sospensione, ma nulla poteva più cambiare. Sav Vacallo in trionfo, con la prospettiva di ripetersi nel “play-off” per il titolo nazionale, a partire dalla settimana entrante.



by Il Mattino online.




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COPPA SVIZZERA 2009
Riflessi Filmati parte 1^ e 2^.
by RSI





!maro!
00giovedì 11 giugno 2009 16:52





Godiamo della conquista della Coppa Svizzera.
Gioiamo di quello che la squadra ci ha regalato.
Grande è la soddisfazione.

A mente fredda cerchiamo pero` di parlarne nel senso
piu' distaccato e nel modo piu' obiettivo.

Era quasi programmata e non poteva sfuggirci.
La diversità tra i gialloverdi ed i Devils era ed è enorme.
Oltretutto quest’ultima non assaporava da un mese lo
stress, l’agonismo, i patemi del parquet.
Vero che il Ginevra abbia giocato con squadre della
Lega A francese, ma le amichevoli sono molto diverse
dal clima di preparazioni che i nostri hanno potuto
svolgere in seno ai play-offs.
(Diciamo pure che é una programmazione assurda e bisogna
cambiare assolutamente la data di effettuzione. Metterla
subito prima dell’inizio dei play-offs potrebbe essere una
collocazione piu’idonea.)

Dunque, sebbene avessimo la squadra piu’ dotata e meglio
preparata, abbiamo rischiato di fare una figura meschina.
Diciamo solo rischiato, anche perché la squadra vodese, nei
primi venti minuti stava giocando l`incontro della vita e
poi si è miracolosamente smarrita, pensando prematuramente
di averla già vinta.

Per fortuna abbiamo trovato due assi nella manica, nella
figura di Raga e Smiljanic, che hanno risollevato il
confronto nei quarti conclusivi.

Manuel è il solito condottiero che dopo tanto riposo, viene
mandato sul parquet per arginare e cambiare le sorti della
partita.
Non vogliamo da lui i punti della vittoria, ma quelli che
non permette di far realizzare agli avversari.
Peccato che si ricordano del “messicano” solo nei momenti
difficili.

Slaven rimane il “pazzo” della situazione.
Esprime quel gioco solitario ed egoistico che attira le
antipatie, come pure é l’unico che sempre da solo ti risolve
i casi piu’ disperati.
Ieri si stava defilando un coma profondo, irreversibile che
lui e solo lui era in grado di guarire.
Ci é riuscito ed ha portato di peso la squadra alla vittoria.
Non vogliamo sottovalutare gli altri, che in altre occasioni
hanno avuto i loro meriti riconosciuti ed esaltati.
Ma come in ogni mazzo di carte c’é solo un “ass bel”, ieri
sera l’asso di quadri nella manica della SAV Vacallo ha un
nome solo:
Slaven Smiljanic.

E’ stata una partita controcorrente ad ogni forma di concetto
di gioco di squadra.
Ci siamo esaltati solo dei singoli.
Non ci ha attirato per nulla la modalità del gioco, ma solo
per la parte dei tiri a canestro.

Rashard Lee é stato favoloso sino alla pausa e Slaven Smiljanic
stratosferico nella seconda parte, che ha inoltre il grande merito
di aver suggellato a ns. favore le sorti della partita e consegnato
su un vassoio la Coppa Svizzera alla SAV VACALLO BASKET.


ciao

maro




P.S.:

Senza entrare nel merito della vicenda, vogliamo aggiungere che
si é sentita la mancanza di un capitano carismatico che innalzasse
la Coppa al cielo.
Non abbiamo nulla contro Leuenberger, anzi lo stimiamo in modo
particolare per il suo carattere dolce, col quale é facile andare
d'accordo ed averlo come amico. Pero' , non per colpa sua che
lo é diventato da poco tempo, il carisma da capitano si
acquisisce dopo anni.
Avremmo visto con piacere che nell'urlo finale, l'ex Momba ed
il nuovo Leuenberger potessero alzare assieme la tanto
sospirata Coppa Svizzera.
Sarà per un'altra volta......a già non sarà piu' possibile.




!maro!
00giovedì 11 giugno 2009 16:53




Lukovic in entrata.
Nel riquadro capitan Leuenberger con la Coppa.
TI-PRESS/GOLAY





Coppa al Vacallo, squadra vera.




Il quintetto di Pastore supera un Ginevra che parte a razzo e si aggiudica il trofeo per la quarta volta.



dal nostro inviato Dario Mec Bernasconi

Il coro. È quello formato dalle due tifoserie: da una parte dei morigerati ginevrini con tanto di claque e tifo contenuto: dall’altra la marea gialloverde, approdata in quasi 500 con il treno speciale, unitamente alla Guggen che letizia i presenti con i suoi suoni. È un tifo che richiama anche “il capitano”, quel Marco Mombelli che di Vacallo era il simbolo e che qui manca sul campo. Poi entrano gli attori ed è la festa che inizia.

Pathos. Quello che accompagna le Finali di Coppa, anche quando sembrano, ai più, scontate, come quella giocata da Vacallo e Ginevra. Poi il campo ha detto che tutte le componenti del gioco entrano nelle logiche solo di chi sta in campo, di chi sta in panca. E può succedere che tutto venga stravolto da fattori, forse anche imponderabili, come le prestazioni di alcuni giocatori che sinora avevano mostrato tanti lati oscuri e meno lati chiari. Sono il caso di Lee e Jefferson, sinora discreti con qualche acuto, ma capaci in finale di cose “mai viste” per un tot di tempo.

Ma le magie di un tempo potevano bastare? Andiamo con ordine.

Primo atto, scena 1. L’inizio è di quelli che non ti aspetti: perché Vacallo va sì sul 3 a 0, ma il Ginevra prende ottimi tiri e, dopo 3 tiri da tre senza bersaglio, ne infila a grappoli con un incredibile Lee, con Gillespie a fare il Gillespie abituato all’Europa, e con il supporto di Jefferson. Morale: un 10 a 0 per i ginevrini che mettono subito i gialloverdi a–7. Time out di Pastore per cercare di capire, più che di spiegare. Un canestro di Gibson e poi via, un altro break sulle palle perse dei momo, 9 a 0 e il Vacallo va a -14, 5 a 22: temperature siderali, che bloccano la difesa gialloverde e fanno venire i brividi alla GGV . Il -14 alla prima pausa fa meditare: 11 a 25.

Scena 2. Ginevra ci crede, ma Smiljanic finalmente ci prende e infila due triple: 17 a 26, -9, altra temperatura e si sale ancora? Nemmeno per sogno. Per Ginevra segna persino Novotny da 3, poi anche Kautzor mette due punti e, sul terzo fallo di Gibson, Ginevra va a +16, 29 a 45. Il Vacallo annaspa, cerca soluzioni in vari modi, ma è la difesa che ha sempre quel mezzo secondo di ritardo, mentre i gialli di Brooks filano in armonia e chiudono il primo atto a +15, 49 a 34. Cose mai viste.

Pausa.Tutti a chiedersi: ma terranno questo ritmo Reid e compagni? Ma Vacallo sarà ancora l’ombra di sé stesso con questa difesa poco aggressiva? La curva spera, molti sono affranti, pochi, forse ci credono, perché Ginevra ha spaventato tutti, o quasi.

Secondo atto, scena 1. La prima azione dei ginevrini mette Dacevic e compagni a -17: 34 a 51. Nulla di nuovo? Eh no! La ricreazione è finita. Smiljanic mette due triple, Schneidermann la sua e sul 9 a 0 si va subito a -8: 43 a 51. Ginevra si complica le cose da solo: Gillespie va in diatriba con Bertrand che prima lo minaccia e poi lo sanziona: fallo tecnico. Ma si capisce che qualcosa si è rotto nel giocattolo di Books: ognuno comincia ad andare per conto suo. Vacallo invece difende, finalmente, come sa e di squadra, e di squadra attacca: si scende a -7, poi a -4 con un’altra tripla di Smiljanic. La palla corre veloce, Ginevra annaspa e non trova punti. Il -2 lo firma Crnogorac, il sorpasso, inutile dirlo, è ancora Slava a metterlo a pochi secondi dall’ultima pausa: 58 a 77: 24 a 8 di parziale: adesso si ragiona da... SAV .

Scena 2. La tensione è massima e ogni palla scotta. La partita è una mossa di scacchi dietro l’altra, le difese hanno la meglio sulle titubanze in attacco. Si avanza a piccoli punti: 63 a 62 al 5’, 65 a 64 all’8’. Vacallo cerca un buon vantaggio, ma non va mai oltre i 3 punti, un tiro, insomma. Il tifo esplode, vuole la vittoria, il Presidente è in apnea, bianco, trasparente. A 109 secondi Reid sbaglia il tiro del pareggio, imitato da Gillespie (0/6 nel secondo tempo!). Poi Mihajlovic mette 2/2 dalla lunetta: finalmente è +5, il distacco per vincere c’è e mancano solo 25 secondi. In 18 secondi, sui falli, si tirano ben 10 tiri liberi. Schneidermann firma il 2 su 2 a 10” dalla quarta Coppa, 73 a 67. Vacallo vola, sollevato dal tifo e dal sospiro di gioia che si confonde con lacrime e sorrisi.

Epilogo. Il coro esplode, la gioia degli uni fa il paio con la tristezza dei perdenti. Ha vinto chi “doveva” vincere, ma onore agli avversari per averci provato.

Nel mezzo tre arbitri che hanno onorato la finale con una prova di carattere, metro di valutazione ed equità di giudizio. E la festa ha inizio.



© LaRegioneTicino



!maro!
00giovedì 11 giugno 2009 16:54







L’abbraccio tra il presidente SAV Luigi Barattolo e coach Pastore
TI-PRESS/GOLAY


Il presidente Barattolo:
‘Un’autentica sofferenza’.




‘Ha vinto il collettivo vacallese. Noi troppo individualisti: non va bene’.



dal nostro inviato Dario Mec Bernasconi

Cominciamo con il Re di Coppa, Manuel Raga, 6 vittorie in 6 Finali:

«È stato bello anche vincere così, con queste emozioni e con questo pubblico a soffrire con noi. Non faccio classifiche, quando si vince il resto non conta».


Crnogorac è sempre lucido:

«Siamo entrati in campo nella ripresa con un altro atteggiamento difensivo: ci siamo detti che non si potevano lasciare troppi spazi a gente come Lee e Gillespie. Abbiamo messo la saracinesca e abbiamo vinto».



Smiljanic, votato MVP della finale conferma:

«Abbiamo giocato in due modi diversi: un primo tempo troppo permissivo e un secondo tempo da Vacallo. I nostri giochi sono sempre stati quelli e anche nel primo tempo avevamo preso buoni tiri, ma non entravano. Allora abbiamo messo più grinta nella difesa e il risultato si è capovolto».



Pastore, al di là di un esame tecnico meticoloso, fa i complimenti a Ginevra per la partita disputata e poi vuole fare alcune dediche:

«Vogliamo dedicare la vittoria a Marco Mombelli, il capitano che ci ha lasciato e che avremmo voluto avere con noi. Poi ai tifosi, per il grande sostegno e la spinta che ci hanno dato per recuperare. Infine a Leuenberger, il nuovo capitano, un ragazzo che gioca poco ma che dà moltissimo sul piano dell’esempio e umano, un leader silenzioso quanto efficace».



Infine Brooks, pallido e stranito:

«Non abbiamo saputo giocare di squadra per 40 minuti: nella ripresa è vero che Vacallo ha difeso molto bene, ma noi ci siamo disuniti e ognuno voleva fare il protagonista: la peggior cosa che puoi fare a basket è non giocare di squadra. Vacallo l’ha fatto e ha vinto».



Il presidente Gigi Barattolo, dopo un’ora, ha ripreso colore: infiniti, quegli ultimi 3 minuti di gioco?

«Una sofferenza, perché in una gara così poteva scapparci anche l’ultimo colpo di scena, una tripla impossibile, una palla persa, che so? Ma ora sono felice per i giocatori, per l’allenatore ma anche per questi tifosi che sono l’anima del Vacallo».



E ora?

«Innanzitutto dovremo essere bravi ad archiviare la vittoria in fretta perché riprendiamo mercoledì il cammino dei playoff. Ma continuiamo sempre senza mettere troppa pressione sulla squadra: un trofeo l’abbiamo conquistato, se poi arrivasse anche il titolo... Inoltre ci teniamo a portare avanti i nostri progetti legati ai giovani, come il Camp che avrà per protagonista Pastore e tutta la squadra il mese di agosto: un modo per dire grazie a tutto il Mendrisiotto e ai nostri tifosi più giovani».



© LaRegioneTicino




!maro!
00giovedì 11 giugno 2009 16:55





LA COPPA È NOSTRA!
I giocatori della SAV Vacallo esultano con il trofeo conquistato
in rimonta e a spese dei Devils di Ginevra.
(Key)





Finale da brivido: la SAV al fotofinish.




l Vacallo, sotto anche di 17 punti, rimonta i Devils e si aggiudica la coppa.

Non era cominciata per nulla bene la partita dei momo, costretti a rincorrere un Ginevra in giornata di grazia. Poi però il grande cuore di Manuel Raga e compagni ha permesso un recupero che vale la quarta Coppa Svizzera.



DAL NOSTRO INVIATO ANDREA STEPHANI

«La gente come noi non molla mai» hanno cantato durante tutte la partita i numerosissimi tifosi gialloverdi accorsi per il secondo anno consecutivo alla S.te-Croix di Friburgo per sostenere i propri beniamini. E mai coro fu più appropriato: la SAV Vacallo, dopo un brutto inizio che aveva consentito ai Ginevra Devils di andare alla pausa con 15 lunghezze di vantaggio, è riuscita a girare un incontro che sembrava volgere al peggio dopo le primissime battute di gioco del terzo quarto, quando i ginevrini sierano portati addirittura sul +17, e a sollevare la quarta Coppa Svizzera del sodalizio momò. Se la finale dello scorso anno contro i Lugano Tigers aveva regalato un’immensa gioi a tutti gli appasionati di basket del Mendrisiotto, quella di sabato a Friburgo non è stata da meno per il modo in cui è stata ottenuta.

Il Vacallo, strafavorito nei pronostici della vigilia, aveva cominciato male l’incontro andando subito sotto per 10-3 e poi per 17-5. Tra le fila dei romandi il giocatore che ha saputo mettersi maggiormente in luce è stato senza dubbio il veterano Rashard Lee, autore di 14 punti nei primi 10’, mentre in casa gialloverde nessuno dei ragazzi schierati da Rodrigo Pastore riusciva, nonostante una buona circolazione di palla, a trovare il canestro con una certa regolarità. Risultato: un insolito 25-11 alla prima pausa. Nel secondo quarto la musica non cambiava, con i ginevrini a segnare da ogni posizione ed i ticinesi che faticavano a contenere le iniziative personali del playmaker tascabile Mike Jefferson. Una volta giunti a –10 (37-27) i momò venivano prontamente ricacciati a distanza da una bomba di Gillespie e dai 7 punti di Novotny. Si andava così alla pausa con 15 punti da recuperare e lo spettro della partita contro il Nyon negli occhi.

Al rientro dagli spogliatoi, sospinti finalmente dai cori della Gioventù Gialloverde, i vacallesi parevano trasformati: attenti in difesa, settore nel quale Dacevic e compagni ergevano un vero e proprio muro invalicabile per i loro avversari, ad immagine di un Manuel Raga semplicemente perfetto in questo frangente, e ritornati precisi dalla lunga distanza (decisivo il 4/6 di Smiljanic tra il 20’ ed il 30’), i ticinesi riuscivano a rimontare punto su punto e portarsi in vantaggio per la prima volta dopo il 2-0 iniziale a 20’’ dalla penultima sirena (57-58). Dopo aver concesso 8 soli punti in 10’ al Ginevra, la SAV si ripeteva nel periodo conclusivo (10 i punti messi a referto dai Devils) e, nonostante qualche errore nel finale, riusciva a mettere le mani sul trofeo più ambìto della stagione. La festa poteva dunque cominciare, raggiungendo l’apoteosi quando il nuovo capitano César Leuenberger si riservava il lusso di alzare per primo la Coppa Svizzera verso il soffitto della S.teCroix. Una vittoria dal gusto speciale poiché colta in rimonta, in una giornata nata storta in cui i canestri sembravano avere il tappo e contro un avversario che per oltre 20’ ha saputo giocare forse al di sopra delle sue reali potenzialità. Un successo voluto fortissimamente e reso possibile dalla totale abnegazione alla causa di tutti gli elementi a disposizione di coach Pastore e, soprattutto, grazie al grande, grandissimo cuore gialloverde degli oltre 600 tifosi momò, «l’uomo in più che ci ha consentito di concretizzare questa rimonta» come ha detto al termine dell’incontro lo stesso Rodrigo Pastore.



© Corriere del Ticino



!maro!
00giovedì 11 giugno 2009 16:57











Rodrigo Pastore

Ringrazio questo magnifico pubblico che è stato davvero il sesto uomo in campo e ci ha sostenuto nella rimonta. Non smetterò mai di fare i complimenti a questi ragazzi per come hanno saputo reagire, per l’orgoglio dimostrato e per non aver mollato mai. Voglio dedicare questa vittoria a Marco Mombelli, che qualche settimana fa ha lasciato la squadra e che avrebbe dovuto essere qui










Slaven Smiljanic

Loro hanno avuto un ottimo inizio di partita e noi non abbiamo insolitamente segnato dei tiri aperti. Sotto di quasi venti punti siamo rimasti uniti e siamo riusciti a ritornare in partita. Nel momento chiave del match abbiamo saputo girare l’incontro.

Poi nel finale, con il punteggio in parità, abbiamo fatto la differenza. Quando giochi a scacchi contro il Vacallo, difficilmente riesci a vincere.









Manuel Raga

Abbiamo iniziato male, forse eravamo troppo contratti in attacco e molli in difesa. Non dimentichiamoci però che loro non sono per niente male e se avessero un buon lungo sotto canestro sarebbero davvero forti. Le sei vittorie in Coppa Svizzera? Indubbiamente una bella soddisfazione. Il futuro? Non so ancora che farò l’anno prossimo ma il sette è uno dei miei numeri preferiti...




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