10.05.2010.
Starwings : la gioia della vittoria.
(foto: Keystone)
Brutto Lugano, la serie si allunga... .
I bianconeri sono troppo individualisti e cadono in casa degli Starwings.
Trascinati da Brown, i basilesi giocano una partita tutta cuore e grinta e si impongono con merito.
DAL NOSTRO INVIATO MATTIA MEIER .
Cade il Lugano, che in terra basilese fornisce una delle prestazioni più deludenti da quando è guidato da Joe Whelton. Nessun allarmismo, sia chiaro: vero è però che i Tigers visti sabato a Birsfelden hanno fatto qualche passo indietro, tornando a sfoderare quel tipo di gioco basato principalmente sull'uno contro uno dei giocatori di punta che aveva contraddistinto la prima parte della stagione. Certamente va anche riconosciuto il merito degli Starwings, legittimi vincitori di gara-3 e che con una partita tutta cuore e grazie alla solita fisicità difensiva hanno impedito agli avversari di sviluppare in modo fluido l'attacco, fattore che ha indotto i bianconeri appunto a cercare soluzioni individuali. Ed è in questo frangente che è emerso un limite di questa squadra (la quale ha pure patito l'assenza di Mladjan), l'incapacità di trovare alternative che non siano basate sull'uno contro uno una volta che l'attacco viene in qualche modo bloccato.
Sanders e compagni, infatti, dopo un primo quarto convincente quanto basta per dare la convinzione che sarebbe bastata un'accelerata alla Lugano per guadagnarsi la finale, si sono persi piano piano, lasciandosi innervosire dalla fisicità avversaria come pure da qualche fischio arbitrale non proprio convincente. Gli Starwings ne hanno così approfittato per rimanere ampiamente in partita assumendone addirittura il controllo prima di dilagare nella terza frazione, momento nel quale i Tigers hanno cominciato a pasticciare maggiormente perdendo di conseguenza coesione offensiva (1/11 al tiro nei primi 6' del quarto e 52-37 Starwings).
La partita è però cambiata nel quarto periodo, merito soprattutto di una terna arbitrale assolutamente priva di coerenza. Dopo aver concesso parecchi contatti al limite (e anche più) ai basilesi per tre quarti infatti, le giacchette grigie nel giro di 1'40'' hanno fischiato ben 5 falli alla compagine di Koller su contatti sicuramente più veniali di quelli precedenti non sanzionati (e, diciamolo, se questo si fosse verificato nel primo quarto avremmo assistito ad una gara diversa). E con le maglie della difesa svizzero-tedesca più larghe, logica conseguenza della severità arbitrale, è salito in cattedra Efevberha, il quale con 10 punti consecutivi ha riportato i suoi ad un possesso dal pareggio (59-56 al 34') prima, e ad un punto poi (62-61). Qui però ancora una volta ci hanno messo lo zampino gli arbitri, nella fattispecie Clivaz, il quale sanzionando con un tecnico lo stesso Efevberha per… «trash talking» (ovvero il provocare l'avversario con parole solitamente poco signorili, cosa che succede su qualsiasi campo da basket) ha permesso agli Starwings di realizzare 5 fondamentali punti filati con Brown. E sullo slancio i basilesi si sono portati addirittura a +12 (74-62) prima di crollare fisicamente, tanto da permettere il ritorno bianconero, con Efevberha che ha pure avuto l'opportunità di gelare il caldissimo pubblico di casa con la potenziale tripla della vittoria a fil di sirena.
Si allunga così una serie che sembrava dovesse finire sabato, con i bianconeri che dovranno dimenticare in fretta gara-3 per cercare di chiudere ogni discorso domani. D'altronde, gli Starwings sembrano ormai al lumicino delle forze (Hollins, ormai sulle gambe, è 7/33 dal campo nelle ultime due partite), una ragione in più per far di tutto per evitare una sempre insidiosa gara-5.
by Corriere del Ticino.
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LO SPOGLIATOIO.
In casa luganese arrabbiati per la sconfitta e gli arbitri.
di ma.me.
C'è tanta rabbia in casa bianconera al termine della partita persa a Birsfelden. Il metro arbitrale non è infatti decisamente piaciuto ai vice-campioni svizzeri, anche se nessuno si nasconde e si ammette che il Lugano il terzo confronto di questa serie non l'ha certo perso per colpa degli arbitri. Lo pensa anche Walter Bernasconi, il vice dell'allenatore-capo Whelton, il quale però dice anche che ai Tigers il supplementare interessava poco: «Abbiamo avuto a disposizione l'ultimo tiro del match e siamo andati per vincere, ma pazienza. Comunque, sapevamo sarebbe stata una partita difficile perché loro, soprattutto in casa, giocano con molta fisicità. Da questo punto di vista poi non riusciamo a capire però perché gli arbitri abbiamo sanzionato determinate situazioni mentre in altre, molto simili, hanno deciso di non intervenire».
Più contento, ovviamente, il tecnico degli Starwings Patrick Koller: «Sono fiero di allenare questo gruppo. Dopo due batoste i ragazzi hanno trovato quella voglia e quell'energia necessarie per compiere quest'impresa, perché è innegabile che il Lugano è più forte di noi. Certo, noi ormai siamo al limite delle nostre forze e lo si è visto proprio nell'ultimo minuto della partita, quando abbiamo perso tre-quattro palle consecutive per mancanza di lucidità».
A Tony Brown abbiamo invece chiesto di svelare il «mistero» del fischio ad Efevberha: «Cosa mi ha detto? Sinceramente, non lo so nemmeno io! In quel momento ero concentrato sul match, lui probabilmente ha cercato di provocarmi verbalmente, ma davvero io non l'ho sentito. E cose come queste succedono ovunque: è il basket, si cerca di fare di tutto pur di vincere».
by Corriere del Ticino.
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Starwings vincenti a muso duro.
Tigers sconfitti dai propri errori ma anche da un arbitraggio senza un filo logico.
La sfida di semifinale passa sul 2-1 per i ticinesi e domani in gara 4 si gioca di nuovo in terra basilese.
di Dario Bernasconi .
Non porta bene al Lugano l’ultima palla di Efevberha (come in Coppa della Lega) come invece porta bene agli Starwings l’ultimo tiro sbagliato (come in Coppa quello di Smiljanic).
Circostanze, in ogni caso, di una sfida dai molti volti, dai troppi fischi mancati (quelli sulle mazzolate difensive dei padroni di casa, sanzionati solo negli ultimi 10’), come degli sprechi dei bianconeri durati due quarti. Ma anche un demenziale fallo tecnico fischiato ad Efevberha da Clivaz, con il Lugano che aveva rimontato da -16 al 30’ fino a -1 al 36’58”, 62-61 e palla in mano ai basilesi.
Efevberha e Toni Brown battibeccano: «Non so nemmeno cosa mi abbia detto, quando si gioca, si parla senza tregua» dirà Brown nel dopopartita. Ma Clivaz sente, sa solo lui cosa a tre metri dall’azione, e fischia un tecnico al bianconero. Due liberi e una tripla dello stesso Brown ricambiano l’inerzia della gara, danno fiato (67-61) agli spompati padroni di casa.
Il Lugano si ritrova a inseguire di nuovo. E, dopo un libero sbagliato dal Brown bianconero, è anche il Toni a mettere il +8 dalla lunga: 70-62. Ma Efevberha trascina ancora i suoi (21 punti nell’ultimo quarto) e trova un aiuto nella tripla di Abukar: 74-65. Su 2 palle perse, Efevberha mette un’altra tripla a 77” dalla fine: 74-78 e due liberi, imitato da un rimbalzo di Sanders: 74-72. La palla scotta nelle mani degli uomini di Koller. Perde palla Wegmann, ma a 15” il cecchino sbaglia la tripla: rimedia Sanders dopo che Toni Brown aveva siglato il 76: 76-74 e fallo su Wegmann a 6”: due liberi per la vittoria. Ma li sbaglia entrambi e, come detto, Efevberha scocca il tiro dai 7 metri: ferro e game over.
Eppure la gara era decollata bene con il Lugano a giocare ordinato e sostenuto da tre triple di Stein nel primo quarto, chiude a +4. Nel secondo quarto Delic fa faville nell’area colorata, mentre sul fronte bianconero si va un po’ a singhiozzo. La fisicità (troppa, secondo noi) di Sloan e compagni urta: le squadre sono in parità o con scarti minimi e si va al te con un +1,36-35.
Nel terzo quarto il Lugano si sfalda: Abukar continua a litigare col canestro (0/7 a cavalo dei due quarti), la palla non circola, il canestro è vuoto: il primo canestro arriva dopo 4’36”! 16-2 di parziale e sembra la notte: 52-37 al 6’, 56-41 all’8’ , 59-43 al 30’. Un Lugano senza costrutto, capace di scelte sbagliate a iosa e una palla sempre lenta che favorisce Basilea.
Nell’ultimo quarto gli arbitri decidono di punire il gioco molto duro e tollerato per 30 minuti: e d’incanto la storia cambia. Il gioco di squadra svanisce e sale in cattedra Efevberha: 21 punti, con recuperi e triple, e i compagni a sostenerlo come possono, soprattutto in difesa: il 13-0 rimette tutto in forse al 5’, quando il solito Brown trova la tripla, 6256. Ma 5 punti danno quel 62-61 che solo l’incedibile fallo tecnico riesce ad arginare. Il finale è quello descritto: arrivederci a martedì.
by LaRegione Ticino.
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IL DOPOPARTITA.
di Dario Bernasconi.
Patrick Koller è esausto e felice: «Devo dire grazie ai miei ragazzi per questa vittoria incredibile. Avessimo perso, direi la stessa cosa. Hanno messo tutto in campo, contro un Lugano stellare. Ma ognuno ha portato il suo mattone e ora andiamo a gara 4».
Walter Bernasconi fa il vice anche in conferenza stampa: «Come sapete Whelton ha passato parte della notte e la mattinata in ospedale. E’ arrivato qui all’ultimo e ora sta cercando di recuperare».
La gara? «Sulla gara posso dire che ci sono stati un paio di fatti, come il tecnico, che hanno cambiato il finale: loro erano in apnea noi lanciatissimi: il 2+3 li ha fatti rifiatare e tenere il colpo sino alla fine. Noi ci abbiamo messo del nostro, abbiamo giocato male, dimenticando il gioco d’assieme. Ma, malgrado ciò e l’assenza di Mladjan, siamo arrivati a un centimetro dal 3-0. Ci riproveremo fra tre giorni ma sarà dura, lo sappiamo».
Già, soprattutto se le armi improprie faranno ancora da unità di misura.
by LaRegione Ticino.