11^ di Campionato 2010/11 : GE LIONS - SAV VACALLO: 86 - 93 .

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!maro!
00giovedì 24 marzo 2011 16:32


27.11.2010.





Il gialloverde Green.
(Ti-Press/Tatiana Scolari)




La SAV Vacallo sbanca a Ginevra,

SAM vincente sul Monthey.



Prova di grande carattere dei momò che hanno conquistato il campo del Ginevra
disputando una partita di grande spessore.
Il miglior Massagno sull’arco dei 40' ha messo al tappeto il Monthey .


di Marco Galli

Sabato da... leoni per SAV Vacallo e SAM Massagno. In prima fila ovviamente la formazione diretta da Rodrigo Pastore che, seppur all’overtime, ha ottenuto una bellissima vittoria al termine di una partita equilibrata contro il Ginevra. A 14” dalla fine del quarto tempo, Kovac dalla lunetta ha infilato il libero del 74-74 poi la SAV ha bloccato l’ultimo attacco dei romandi.

Nel supplementare, grande avvio dei momò che, con tre “bombe” di Gibson, Kovac e Mihajlovic, hanno fatto il break, impedendo di fatto ai padroni di casa di risalire la china.

La SAM ha pure concretizzato un preziosissimo successo contro il Monthey. La formazione di Facchinetti ha disputato la miglior partita stagionale (per continuità di rendimento sull’arco dei 40’), aumentando il suo vantaggio fino a portarlo a +23 dopo 3’ dell’ultimo quarto (77-54).

Protagonisti dell’incontro Johnson (6/9 dalla lunga distanza) e Farokmanesh per regia ed apporto offensivo. I ticinesi hanno giocato bene soprattutto sul piano collettivo, facendo circolare bene la palla in attacco e trovando sempre le scelte giuste per il tiro.

Domenica sarà la volta del Lugano, chiamato a difendere sul campo del Boncourt (vincitore sabato scorso a Chiasso sul Vacallo) la sua leadership e la sua imbattibilità che dura ormai dall’inizio del campionato.


By Ticinonline



!maro!
00giovedì 24 marzo 2011 16:32


29.11.2010.






I supplementari premiano la SAV Vacallo .



Partita molto equilibrata a Ginevra, risolve Kovac nel finale.



di GIOVANNI FAZZINI

Dopo la brutta sconfitta contro il Boncourt, la SAV cercava un pronto riscatto sul difficile parquet gi­nevrino. E i ragazzi di Pastore il riscat­to se lo sono conquistato con una pro­va maiuscola, lottando su ogni pallone durante tutti i 45' dell'incontro. Sì, per­ché per aver ragione dei romandi, i mo­mò hanno dovuto andare fino all'«over­time».
Ma ripartiamo dall'inizio. Partita equi­libratissima per tutti i tempi regola­mentari, con le due compagini a co­struirsi dei piccoli vantaggi, che non hanno tuttavia mai superato i 6 pun­ti. Il Vacallo, trascinato soprattutto da Mihajlovic, conduceva le danze nei pri­mi 20'. Nella seconda parte della gara, il Ginevra sembrava poi avere il so­pravvento, grazie anche ad un appa­rente calo fisico dei ticinesi. Calo che sarebbe stato più che comprensibile, visto che Pastore, a causa dei tanti in­fortunati, è stato costretto a giocare con soli sei uomini, mentre i locali han­no fatto ruotare con regolarità tutti i dieci elementi a disposizione. Ma la parola «stanchezza» evidentemente non rientra nel vocabolario dei giallo­verdi, che rispondevano colpo su col­po agli attacchi degli avversari. Ultimi minuti dei tempi regolamentari al car­diopalma: a pochi secondi dal 40', sul 74-73 per i Leoni di Ginevra, due tiri liberi per Kovac. Il giovane ticinese, sotto i fischi degli spettatori, che cer­cava di togliergli la necessaria concen­trazione, falliva il primo, ma infilava il secondo, portando tutti ai supplemen­tari. E qui si riscattava dalla parziale incertezza: nei 5' conclusivi piazzava una tripla magistrale e infilava con grande freddezza due volte dalla lu­netta, andando a prendersi una picco­la personale vendetta con il pubblico locale.
Logica a fine partita la gioia del talen­to gialloverde: «Sono ovviamente mol­to contento per la mia prestazione. Nell'«overtime» ero molto teso, ma al­la fine, grazie ad un poco di fortuna tut­to è andato bene». Gioia anche sul vol­to dell'allenatore dei momò Rodrigo Pastore, il quale però di fortuna non vuole sentir parlare: «Kovac ha già di­mostrato in molte occasioni il suo va­lore. È un ragazzo con la giusta perso­nalità e che lavora molto duramente. Oggi (sabato per che legge, ndr) è sta­to eletto per la terza volta MVP della partita. Non capisco come mai non sia ancora stato convocato dalla Naziona­le di categoria».
Una vittoria che porta due punti, ma so­prattutto tanta fiducia, visto che è stata ottenuta al termine di prova molto con­vincente e una contro un avversario de­cisamente ostico.


by Cdt




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La SAV si ritrova e sbanca Ginevra.



Riscatto del Vacallo dopo lo scivolone interno di settimana scorsa.




di JJ.

Dopo la brutta sconfitta rimediata lo scorso weekend in casa contro il Boncourt, coach Pastore si aspettava una prestazione significativa da parte della sua squadra nella difficile tana del Ginevra. Riscatto doveva essere e riscatto è stato, con tanto di successo ottenuto all’overtime dopo una battaglia rimasta equilibrata per tutti i 40 minuti.

Tutta la squadra ha lottato con grande grinta, evidenziando una condizione atletica davvero ragguardevole « se pensiamo soprattutto che i ragazzi sono arrivati ancora molto lucidi nell’appendice di questo confronto – commenta a fine gara Rodrigo Pastore – . È per questo che voglio ringraziare anche Paolo Medolago, il nostro preparatore, che ha svolto davvero un lavoro eccellente, e i risultati si sono visti in questo confronto ».

L’incontro è stato come detto incerto, con le due squadre che si sono alternate nel vantaggio. Elettrizzante soprattutto il finale del quarto tempo quando, proprio a 14” dalla fine della sirena, Roberto Kovac ha realizzato uno dei due liberi a disposizione, portando sul 74-74 la sua squadra, poi capace di bloccare l’ultimo attacco dei romandi.

Poi l’overtime iniziato alla grande dai momò che hanno fatto centro tre volte dai 3 punti con Gibson, Kovac e Mihajlovic. Tre “perle” che hanno steso (anche psicologicamente) i “leoni” locali, incapaci poi di reagire e di recuperare il passivo.

Insomma, davvero una vittoria che vale doppio, ne è convinto coach Pastore che elogia « tutti i ragazzi per la superlativa prova fornita. Tutti indistintamente hanno fatto il loro dovere ».

Una menzione particolare la meritano però i 28 punti di Mihajlovic: « Dai tre punti Martin ha infilato 3/5, come pure un 7/10 da 2 e 5/6 nei liberi, catturando anche 9 rimbalzi di cui sette difensivi e subendo sette falli. Ha davvero fatto cose eccellenti, come del resto anche tutti gli altri suoi compagni ».


by La Regione Ticino




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!maro!
00giovedì 24 marzo 2011 16:33


29.11.2010.






A Boncourt un successo risicato .



Domani all'Elvetico affron­terà il Lukoil per la terza partita di Eurochallenge.



Joe Whelton aveva av­visato tutti la vigilia: contro il Bon­court non sarebbe stato facile por­tare a casa due punti. E così è effet­tivamente stato, poiché i Lugano Ti­gers hanno faticato più del previsto per sbarazzarsi dei giurassiani. Il co­ach dei bianconeri ci aveva quindi visto bene, anche perché i lugane­si erano reduci da una settimana impegnativa quanto amara, vista l'infruttuosa trasferta in Portogallo per la sfida di Eurochallenge con­tro il Benfica. I Tigers hanno inol­tre giocato con il freno a mano ti­rato (e con Abukar tenuto a riposo), visto che la testa, probabilmente, era già a domani sera, quando al­l'Elvetico arriveranno i forti bulga­ri del Lukoil.
Il Boncourt ha così saputo approfit­tare della situazione, mettendo su­bito sotto pressione i bianconeri e chiudendo in vantaggio di un pun­to il primo quarto. Nel secondo par­ziale i ragazzi di Joe Whelton han­no ricominciato a macinare gioco e sono riusciti, seppur di pochi pun­ti, ad andare alla pausa lunga in van­taggio. I giurassiani non hanno pe­rò mollato la presa sul collo delle ti­gri bianconere e sono riusciti a man­tenere uno svantaggio minimo per tutto il resto dell'incontro. Tutto be­ne quel che finisce bene però, visto che al termine dell'incontro i Luga­no Tigers sono riusciti a imporsi per 82-88, sinonimo di altri due punti e di undicesima vittoria di fila in un campionato che sta sempre più di­ventando a senso unico.

Domani sera, con inizio alle 20.00, la squadra del presidente Cedraschi tornerà di nuovo sul parquet amico dell'Istituto Elvetico, quando affron­terà il Lukoil per la terza partita di Eurochallenge. Sconfiggere i bulga­ri non sarà un'impresa facile, visto il parco di giocatori di cui dispon­gono (almeno un paio di loro han­no solo sfiorato la mitica NBA).


By CdT





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Tigers, l’ennesimo sigillo.



Il Lugano vince il braccio di ferro con il Boncourt e tocca quota 11 successi.




di G.F.

Tra un match di Eurochallenge e l’altro, il Lugano deve logicamente ossequiare pure gli impegni di campionato. In pratica, facendo i conti, una partita ogni tre giorni. La fatica si accumula e quindi la squadra diretta da Whelton deve cercare di dosare le energie, pur consapevole che ogni avversario – non avendo nulla da perdere – gioca sempre alla morte per tentare lo sgambetto.

Ieri a Boncourt i Tigers sono stati tenuti in scacco per 30’ da un avversario mai domo e che ha avuto nell’americano Sharper un elemento particolarmente ispirato (alla fine chiuderà con 37 punti). La decisione è caduta nell’ultimo quarto quando, giocando con maggiore lucidità e concretezza offensiva, i bianconeri sono riusciti a portarsi avanti di una decina di punti, sufficienti per controllare fino al termine le operazioni.

Nelle file ospiti rientrava Angley, che sostituiva Abukar. Il play americano ha fatto ottime cose, segnando un paio di importantissimi canestri nell’ultima parte del match, recuperando 5 palloni e fornendo altri cinque assist ai compagni.

Alla fine del match il tecnico dei bianconeri Joe Whelton si dice « soddisfatto per la vittoria. Il Boncourt voleva disputare la partita della sua vita davanti al suo pubblico. Non sono molto contento invece della concentrazione perché abbiamo perso 15 palloni, molti dei quali nella prima parte del match. Comunque essenziale era riuscire a conquistare i due punti e l’obiettivo è stato centrato. Ora ci potremo concentrare sulla partita di domani all’Elvetico contro i bulgari del Lukoil Sofia per il torneo continentale ».

Già, perché smessi (temporaneamente) i panni di regina del massimo campionato di basket – titolo costruito con 11 successi in altrettanti incontri – domani il Lugano torna a vestire quelli di ambiziosa outsider della ribalta europea: il match con il Lukoil Sofia è lì dietro l’angolo, l’ennesima scadenza di un’autentica maratona per la squadra di Whelton, che comunque sta dimostrando di tenere il ritmo.

Per quel che concerne il campionato, invece, il prossimo impegno delle Tigri sarà un’altra sfida al calor bianco: sabato il cartellone propone il derby con il Vacallo, all’Elvetico.


by La Regione Ticino





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LINK: Cronaca dal sito del Lugano Tigers.

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!maro!
00giovedì 24 marzo 2011 16:34


29.11.2010.





Massagno, la miglior partita della stagione .



La SAM di Facchinetti batte il Monthey grazie a una grande prova collettiva.



di MATTIA MEIER.

Franco Facchinetti lo ave­va chiesto: «Il nostro obiettivo è di vince­re contro le squadre che si trovano appe­na sopra di noi in classifica». Detto, fatto. Sabato al Palamondo infatti a cadere è sta­to il Monthey, squadra posta proprio un gradino sopra la SAM. Una prestazione convincente quella di Fridel e compagni, decisamente la migliore del campionato, soprattutto sull'arco dei quaranta minuti. Perché se è vero che i vallesani dopo un di­screto quarto d'ora iniziale hanno smarri­to la retta via cominciando a pasticciare basket, lo è altrettanto che i ticinesi non so­no certo rimasti a guardare ma anzi han­no approfittato appieno dei limiti avversa­ri dominando e controllando la gara una volta preso un più che consistente vantag­gio. Un qualcosa cui questa SAM non ci aveva proprio abituato in questa stagione. È durata infatti più o meno quindici minu­ti la partita di Molteni e compagni. Poi, sul 27-26, la luce in casa Monthey si è spenta. Lì Massagno si è costruita un primo im­portante vantaggio grazie ad un 15-3 (42-29), arrivando così alla pausa lunga in dop­pia cifra di vantaggio. E quando gli ospiti hanno provato ad inizio terzo quarto a rien­trare (50-42), i ticinesi non si sono scom­posti ricacciando subito indietro il perico­lo (55-44 al 25') per poi dilagare (77-54 al 34') piano piano.
A contribuire al salto di qualità di sabato sono stati, e non poteva essere altrimenti, gli stranieri. Hawkins e Johnson in parti­colar modo. Il primo è apparso in cresci­ta, soprattutto di fiducia, e sul campo lo si è visto. Otto importanti punti nel primo quarto, tutti trovati con autorità, dopodi­ché tanta difesa e regolarità, con le palle perse limitate al minimo. Ma sabato basta­va osservare il linguaggio del corpo del­l'americano per capire che, forse, qualco­sa è cambiato. Discorso simile per Johnson. Il lungo ex Montana State sul fronte offen­sivo ha fornito una più che buona prova da… esterno. Il 6/9 dalla lunga distanza la dice lunga in questo senso, ma non dice che cinque di queste triple sono arrivate tutte in momenti delicati dell'incontro e non dice nemmeno che il numero 6 si è battuto in difesa e sotto canestro come po­che altre volte si è visto in stagione. E se Fa­rokmanesh si è confermato sui livelli visti ultimamente (22 punti), Ofoegbu, capace del meglio (punti sotto canestro e intimi­dazione) come del peggio (ancora troppe ingenuità), è rimasto ancora un gradino sotto le aspettative.
E se è vero che 75 degli 82 punti della SAM sono arrivati da mani statunitensi, non si può certo negare che i ticinesi sabato più che con le giocate dei singoli hanno trova­to il successo grazie al gioco corale. Più vol­te in stagione avevamo visto Massagno fa­ticare a giocare in cinque, con la palla trop­po spesso ferma nelle mani di questo o quel giocatore e gli altri immobili a guar­dare. Contro Monthey invece la palla sul fronte offensivo dei padroni di casa è sta­ta mossa, gli schemi eseguiti, i giocatori coinvolti. Giocando così è chiaro che poi ci sia qualcuno in condizione di elevare il proprio rendimento, anche se forse an­drebbero coinvolti maggiormente i vari Fridel, Rey e Rokitzky, quattro tiri in tre sa­bato, di cui due «per forza» essendo quasi al limite dei 24 secondi (Magnani ha me­no problemi in questo senso giocando playmaker).
Jonathan Rey comunque nel post partita si gode la vittoria: «È la prima gara in cui riusciamo ad essere continui sull'arco dei 40 minuti. Questa vittoria ci da morale e classifica, ora sappiamo di poter vincere anche contro squadre meglio piazzate». Sulla stessa lunghezza d'onda Facchinet­ti: «Il miglior match della stagione, siamo stati costanti e abbiamo avuto qualcosa sa tutti i giocatori scesi in campo. È un ul­teriore passo nel nostro processo di cre­scita». Non risparmia frecciate invece Ste­ve Louissant: «Avevamo un piano gara, ma dopo 15 minuti è saltato. Non abbia­mo giocato di squadra né in attacco né in difesa. Problema di stanchezza? Asso­lutamente no, qui è una questione di te­sta. Dobbiamo farci un bell'esame di co­scienza, perché così non vinciamo più una partita».


by CdT


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Punti d’oro per la SAM.



l buon gioco collettivo e un Johnson finalmente convincente fanno la differenza.
Preziosa affermazione del Massagno col Monthey: sarà il trampolino di lancio?



di Giorgio Franchi.

Bella davvero la SAM Massagno, forse la migliore (per continuità di rendimento su 40’) della stagione. La compagine del presidente Bruschetti aveva di fronte un Monthey deciso a riscattare la sconfitta di Birsfelden nel turno precedente. Magnani e compagni non si sono lasciati intimorire, affrontando l’impegno con una grinta incredibile. Il netto successo conseguito (17 punti di margine non sono uno scherzo), è frutto soprattutto della bella e convincente prova collettiva, specialmente in attacco dove la circolazione della palla è stata molto efficace: quasi sempre lo schema ha liberatoal tiro l’uomo giusto al momento giusto.

L’equilibrio è durato praticamente fino al 5’ del secondo quarto, poi la formazione di casa ha cominciato a carburare, aumentando il ritmo della manovra e andando regolarmente a canestro, in particolare con Ofoegbu, Farokhmanesh e con Johnson dalla lunga distanza (quest’ultimo chiuderà con un significativo 6/9 dalla fatidica linea!), autore tra l’altro del +10 (39-29) che ha piegato le gambe ai romandi, incapaci poi di risalire la china. Il margine è poi sensibilmente lievitato, tanto da toccare la punta massima al 33’53” grazie ad una “tripla” di Farokhmanesh (77-54). Vano l’assalto finale dei vallesani che, con un break di 2-11, sono arrivati fino a -14 (79-65). Uno... zuccherino concesso da una SAM che aveva il pensiero già negli spogliatoi.

Evidentemente soddisfatto coach Facchinetti: « Una prestazione davvero molto bella quella fornita dai miei ragazzi. Tutti hanno dato il loro contributo. In attacco gli schemi hanno funzionato, questo anche perché in difesa siamo riusciti a operare buoni rilanci. Il Monthey non è apparso in giornata e ne abbiamo approfittato per controllare la situazione con grande lucidità. Un successo importante, frutto dei progressi compiuti grazie all’ottimo lavoro svolto in settimana ».

Deluso Thibaut Petit, tecnico dei vallesani: « Dopo i primi minuti di incontro equilibrati, nulla è più funzionato. La mia squadra non ha applicato ciò che avevamo preparato in allenamento, optando per individualità che alla fine sono risultate controproducenti. Non mi aspettavo una simile controprestazione. Dovremo discutere di questo calo, eccome! ».

La parola poi ai giocatori, iniziando da capitan Jonathan Rey: « Siamo riusciti a giocare finalmente con continuità per tutti i 40’, ci eravamo prefissi a partire da ora di battere anche squadre che stanno meglio di noi in classifica e anche questo obiettivo è stato centrato ». Ben altri i sentimenti del nazionale Steve Louissaint, deludente sabato: « Una brutta prestazione, inutile nasconderlo. In difesa siamo stati poco aggressivi, in attacco ci siamo dimenticati del collettivo, quello cioè che ci ha fatto vincere ad esempio contro il Ginevra. Giocando come abbiamo fatto contro la SAM ne vinceremo ben poche di partite ».


by La Regione Ticino





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!maro!
00giovedì 24 marzo 2011 16:34


29.11.2010.





Massagno, la miglior partita della stagione .



La SAM di Facchinetti batte il Monthey grazie a una grande prova collettiva.



di MATTIA MEIER.

Franco Facchinetti lo ave­va chiesto: «Il nostro obiettivo è di vince­re contro le squadre che si trovano appe­na sopra di noi in classifica». Detto, fatto. Sabato al Palamondo infatti a cadere è sta­to il Monthey, squadra posta proprio un gradino sopra la SAM. Una prestazione convincente quella di Fridel e compagni, decisamente la migliore del campionato, soprattutto sull'arco dei quaranta minuti. Perché se è vero che i vallesani dopo un di­screto quarto d'ora iniziale hanno smarri­to la retta via cominciando a pasticciare basket, lo è altrettanto che i ticinesi non so­no certo rimasti a guardare ma anzi han­no approfittato appieno dei limiti avversa­ri dominando e controllando la gara una volta preso un più che consistente vantag­gio. Un qualcosa cui questa SAM non ci aveva proprio abituato in questa stagione. È durata infatti più o meno quindici minu­ti la partita di Molteni e compagni. Poi, sul 27-26, la luce in casa Monthey si è spenta. Lì Massagno si è costruita un primo im­portante vantaggio grazie ad un 15-3 (42-29), arrivando così alla pausa lunga in dop­pia cifra di vantaggio. E quando gli ospiti hanno provato ad inizio terzo quarto a rien­trare (50-42), i ticinesi non si sono scom­posti ricacciando subito indietro il perico­lo (55-44 al 25') per poi dilagare (77-54 al 34') piano piano.
A contribuire al salto di qualità di sabato sono stati, e non poteva essere altrimenti, gli stranieri. Hawkins e Johnson in parti­colar modo. Il primo è apparso in cresci­ta, soprattutto di fiducia, e sul campo lo si è visto. Otto importanti punti nel primo quarto, tutti trovati con autorità, dopodi­ché tanta difesa e regolarità, con le palle perse limitate al minimo. Ma sabato basta­va osservare il linguaggio del corpo del­l'americano per capire che, forse, qualco­sa è cambiato. Discorso simile per Johnson. Il lungo ex Montana State sul fronte offen­sivo ha fornito una più che buona prova da… esterno. Il 6/9 dalla lunga distanza la dice lunga in questo senso, ma non dice che cinque di queste triple sono arrivate tutte in momenti delicati dell'incontro e non dice nemmeno che il numero 6 si è battuto in difesa e sotto canestro come po­che altre volte si è visto in stagione. E se Fa­rokmanesh si è confermato sui livelli visti ultimamente (22 punti), Ofoegbu, capace del meglio (punti sotto canestro e intimi­dazione) come del peggio (ancora troppe ingenuità), è rimasto ancora un gradino sotto le aspettative.
E se è vero che 75 degli 82 punti della SAM sono arrivati da mani statunitensi, non si può certo negare che i ticinesi sabato più che con le giocate dei singoli hanno trova­to il successo grazie al gioco corale. Più vol­te in stagione avevamo visto Massagno fa­ticare a giocare in cinque, con la palla trop­po spesso ferma nelle mani di questo o quel giocatore e gli altri immobili a guar­dare. Contro Monthey invece la palla sul fronte offensivo dei padroni di casa è sta­ta mossa, gli schemi eseguiti, i giocatori coinvolti. Giocando così è chiaro che poi ci sia qualcuno in condizione di elevare il proprio rendimento, anche se forse an­drebbero coinvolti maggiormente i vari Fridel, Rey e Rokitzky, quattro tiri in tre sa­bato, di cui due «per forza» essendo quasi al limite dei 24 secondi (Magnani ha me­no problemi in questo senso giocando playmaker).
Jonathan Rey comunque nel post partita si gode la vittoria: «È la prima gara in cui riusciamo ad essere continui sull'arco dei 40 minuti. Questa vittoria ci da morale e classifica, ora sappiamo di poter vincere anche contro squadre meglio piazzate». Sulla stessa lunghezza d'onda Facchinet­ti: «Il miglior match della stagione, siamo stati costanti e abbiamo avuto qualcosa sa tutti i giocatori scesi in campo. È un ul­teriore passo nel nostro processo di cre­scita». Non risparmia frecciate invece Ste­ve Louissant: «Avevamo un piano gara, ma dopo 15 minuti è saltato. Non abbia­mo giocato di squadra né in attacco né in difesa. Problema di stanchezza? Asso­lutamente no, qui è una questione di te­sta. Dobbiamo farci un bell'esame di co­scienza, perché così non vinciamo più una partita».


by CdT


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Punti d’oro per la SAM.



l buon gioco collettivo e un Johnson finalmente convincente fanno la differenza.
Preziosa affermazione del Massagno col Monthey: sarà il trampolino di lancio?



di Giorgio Franchi.

Bella davvero la SAM Massagno, forse la migliore (per continuità di rendimento su 40’) della stagione. La compagine del presidente Bruschetti aveva di fronte un Monthey deciso a riscattare la sconfitta di Birsfelden nel turno precedente. Magnani e compagni non si sono lasciati intimorire, affrontando l’impegno con una grinta incredibile. Il netto successo conseguito (17 punti di margine non sono uno scherzo), è frutto soprattutto della bella e convincente prova collettiva, specialmente in attacco dove la circolazione della palla è stata molto efficace: quasi sempre lo schema ha liberatoal tiro l’uomo giusto al momento giusto.

L’equilibrio è durato praticamente fino al 5’ del secondo quarto, poi la formazione di casa ha cominciato a carburare, aumentando il ritmo della manovra e andando regolarmente a canestro, in particolare con Ofoegbu, Farokhmanesh e con Johnson dalla lunga distanza (quest’ultimo chiuderà con un significativo 6/9 dalla fatidica linea!), autore tra l’altro del +10 (39-29) che ha piegato le gambe ai romandi, incapaci poi di risalire la china. Il margine è poi sensibilmente lievitato, tanto da toccare la punta massima al 33’53” grazie ad una “tripla” di Farokhmanesh (77-54). Vano l’assalto finale dei vallesani che, con un break di 2-11, sono arrivati fino a -14 (79-65). Uno... zuccherino concesso da una SAM che aveva il pensiero già negli spogliatoi.

Evidentemente soddisfatto coach Facchinetti: « Una prestazione davvero molto bella quella fornita dai miei ragazzi. Tutti hanno dato il loro contributo. In attacco gli schemi hanno funzionato, questo anche perché in difesa siamo riusciti a operare buoni rilanci. Il Monthey non è apparso in giornata e ne abbiamo approfittato per controllare la situazione con grande lucidità. Un successo importante, frutto dei progressi compiuti grazie all’ottimo lavoro svolto in settimana ».

Deluso Thibaut Petit, tecnico dei vallesani: « Dopo i primi minuti di incontro equilibrati, nulla è più funzionato. La mia squadra non ha applicato ciò che avevamo preparato in allenamento, optando per individualità che alla fine sono risultate controproducenti. Non mi aspettavo una simile controprestazione. Dovremo discutere di questo calo, eccome! ».

La parola poi ai giocatori, iniziando da capitan Jonathan Rey: « Siamo riusciti a giocare finalmente con continuità per tutti i 40’, ci eravamo prefissi a partire da ora di battere anche squadre che stanno meglio di noi in classifica e anche questo obiettivo è stato centrato ». Ben altri i sentimenti del nazionale Steve Louissaint, deludente sabato: « Una brutta prestazione, inutile nasconderlo. In difesa siamo stati poco aggressivi, in attacco ci siamo dimenticati del collettivo, quello cioè che ci ha fatto vincere ad esempio contro il Ginevra. Giocando come abbiamo fatto contro la SAM ne vinceremo ben poche di partite ».


by La Regione Ticino





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LINK: Cronaca dal sito della SAM Massagno.



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