29.11.2010.
A Boncourt un successo risicato .
Domani all'Elvetico affronterà il Lukoil per la terza partita di Eurochallenge.
Joe Whelton aveva avvisato tutti la vigilia: contro il Boncourt non sarebbe stato facile portare a casa due punti. E così è effettivamente stato, poiché i Lugano Tigers hanno faticato più del previsto per sbarazzarsi dei giurassiani. Il coach dei bianconeri ci aveva quindi visto bene, anche perché i luganesi erano reduci da una settimana impegnativa quanto amara, vista l'infruttuosa trasferta in Portogallo per la sfida di Eurochallenge contro il Benfica. I Tigers hanno inoltre giocato con il freno a mano tirato (e con Abukar tenuto a riposo), visto che la testa, probabilmente, era già a domani sera, quando all'Elvetico arriveranno i forti bulgari del Lukoil.
Il Boncourt ha così saputo approfittare della situazione, mettendo subito sotto pressione i bianconeri e chiudendo in vantaggio di un punto il primo quarto. Nel secondo parziale i ragazzi di Joe Whelton hanno ricominciato a macinare gioco e sono riusciti, seppur di pochi punti, ad andare alla pausa lunga in vantaggio. I giurassiani non hanno però mollato la presa sul collo delle tigri bianconere e sono riusciti a mantenere uno svantaggio minimo per tutto il resto dell'incontro. Tutto bene quel che finisce bene però, visto che al termine dell'incontro i Lugano Tigers sono riusciti a imporsi per 82-88, sinonimo di altri due punti e di undicesima vittoria di fila in un campionato che sta sempre più diventando a senso unico.
Domani sera, con inizio alle 20.00, la squadra del presidente Cedraschi tornerà di nuovo sul parquet amico dell'Istituto Elvetico, quando affronterà il Lukoil per la terza partita di Eurochallenge. Sconfiggere i bulgari non sarà un'impresa facile, visto il parco di giocatori di cui dispongono (almeno un paio di loro hanno solo sfiorato la mitica NBA).
By CdT
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Tigers, l’ennesimo sigillo.
Il Lugano vince il braccio di ferro con il Boncourt e tocca quota 11 successi.
di G.F.
Tra un match di Eurochallenge e l’altro, il Lugano deve logicamente ossequiare pure gli impegni di campionato. In pratica, facendo i conti, una partita ogni tre giorni. La fatica si accumula e quindi la squadra diretta da Whelton deve cercare di dosare le energie, pur consapevole che ogni avversario – non avendo nulla da perdere – gioca sempre alla morte per tentare lo sgambetto.
Ieri a Boncourt i Tigers sono stati tenuti in scacco per 30’ da un avversario mai domo e che ha avuto nell’americano Sharper un elemento particolarmente ispirato (alla fine chiuderà con 37 punti). La decisione è caduta nell’ultimo quarto quando, giocando con maggiore lucidità e concretezza offensiva, i bianconeri sono riusciti a portarsi avanti di una decina di punti, sufficienti per controllare fino al termine le operazioni.
Nelle file ospiti rientrava Angley, che sostituiva Abukar. Il play americano ha fatto ottime cose, segnando un paio di importantissimi canestri nell’ultima parte del match, recuperando 5 palloni e fornendo altri cinque assist ai compagni.
Alla fine del match il tecnico dei bianconeri Joe Whelton si dice « soddisfatto per la vittoria. Il Boncourt voleva disputare la partita della sua vita davanti al suo pubblico. Non sono molto contento invece della concentrazione perché abbiamo perso 15 palloni, molti dei quali nella prima parte del match. Comunque essenziale era riuscire a conquistare i due punti e l’obiettivo è stato centrato. Ora ci potremo concentrare sulla partita di domani all’Elvetico contro i bulgari del Lukoil Sofia per il torneo continentale ».
Già, perché smessi (temporaneamente) i panni di regina del massimo campionato di basket – titolo costruito con 11 successi in altrettanti incontri – domani il Lugano torna a vestire quelli di ambiziosa outsider della ribalta europea: il match con il Lukoil Sofia è lì dietro l’angolo, l’ennesima scadenza di un’autentica maratona per la squadra di Whelton, che comunque sta dimostrando di tenere il ritmo.
Per quel che concerne il campionato, invece, il prossimo impegno delle Tigri sarà un’altra sfida al calor bianco: sabato il cartellone propone il derby con il Vacallo, all’Elvetico.
by La Regione Ticino
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!maro!
00giovedì 24 marzo 2011 16:34
29.11.2010.
Massagno, la miglior partita della stagione .
La SAM di Facchinetti batte il Monthey grazie a una grande prova collettiva.
di MATTIA MEIER.
Franco Facchinetti lo aveva chiesto: «Il nostro obiettivo è di vincere contro le squadre che si trovano appena sopra di noi in classifica». Detto, fatto. Sabato al Palamondo infatti a cadere è stato il Monthey, squadra posta proprio un gradino sopra la SAM. Una prestazione convincente quella di Fridel e compagni, decisamente la migliore del campionato, soprattutto sull'arco dei quaranta minuti. Perché se è vero che i vallesani dopo un discreto quarto d'ora iniziale hanno smarrito la retta via cominciando a pasticciare basket, lo è altrettanto che i ticinesi non sono certo rimasti a guardare ma anzi hanno approfittato appieno dei limiti avversari dominando e controllando la gara una volta preso un più che consistente vantaggio. Un qualcosa cui questa SAM non ci aveva proprio abituato in questa stagione. È durata infatti più o meno quindici minuti la partita di Molteni e compagni. Poi, sul 27-26, la luce in casa Monthey si è spenta. Lì Massagno si è costruita un primo importante vantaggio grazie ad un 15-3 (42-29), arrivando così alla pausa lunga in doppia cifra di vantaggio. E quando gli ospiti hanno provato ad inizio terzo quarto a rientrare (50-42), i ticinesi non si sono scomposti ricacciando subito indietro il pericolo (55-44 al 25') per poi dilagare (77-54 al 34') piano piano.
A contribuire al salto di qualità di sabato sono stati, e non poteva essere altrimenti, gli stranieri. Hawkins e Johnson in particolar modo. Il primo è apparso in crescita, soprattutto di fiducia, e sul campo lo si è visto. Otto importanti punti nel primo quarto, tutti trovati con autorità, dopodiché tanta difesa e regolarità, con le palle perse limitate al minimo. Ma sabato bastava osservare il linguaggio del corpo dell'americano per capire che, forse, qualcosa è cambiato. Discorso simile per Johnson. Il lungo ex Montana State sul fronte offensivo ha fornito una più che buona prova da… esterno. Il 6/9 dalla lunga distanza la dice lunga in questo senso, ma non dice che cinque di queste triple sono arrivate tutte in momenti delicati dell'incontro e non dice nemmeno che il numero 6 si è battuto in difesa e sotto canestro come poche altre volte si è visto in stagione. E se Farokmanesh si è confermato sui livelli visti ultimamente (22 punti), Ofoegbu, capace del meglio (punti sotto canestro e intimidazione) come del peggio (ancora troppe ingenuità), è rimasto ancora un gradino sotto le aspettative.
E se è vero che 75 degli 82 punti della SAM sono arrivati da mani statunitensi, non si può certo negare che i ticinesi sabato più che con le giocate dei singoli hanno trovato il successo grazie al gioco corale. Più volte in stagione avevamo visto Massagno faticare a giocare in cinque, con la palla troppo spesso ferma nelle mani di questo o quel giocatore e gli altri immobili a guardare. Contro Monthey invece la palla sul fronte offensivo dei padroni di casa è stata mossa, gli schemi eseguiti, i giocatori coinvolti. Giocando così è chiaro che poi ci sia qualcuno in condizione di elevare il proprio rendimento, anche se forse andrebbero coinvolti maggiormente i vari Fridel, Rey e Rokitzky, quattro tiri in tre sabato, di cui due «per forza» essendo quasi al limite dei 24 secondi (Magnani ha meno problemi in questo senso giocando playmaker).
Jonathan Rey comunque nel post partita si gode la vittoria: «È la prima gara in cui riusciamo ad essere continui sull'arco dei 40 minuti. Questa vittoria ci da morale e classifica, ora sappiamo di poter vincere anche contro squadre meglio piazzate». Sulla stessa lunghezza d'onda Facchinetti: «Il miglior match della stagione, siamo stati costanti e abbiamo avuto qualcosa sa tutti i giocatori scesi in campo. È un ulteriore passo nel nostro processo di crescita». Non risparmia frecciate invece Steve Louissant: «Avevamo un piano gara, ma dopo 15 minuti è saltato. Non abbiamo giocato di squadra né in attacco né in difesa. Problema di stanchezza? Assolutamente no, qui è una questione di testa. Dobbiamo farci un bell'esame di coscienza, perché così non vinciamo più una partita».
by CdT
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Punti d’oro per la SAM.
l buon gioco collettivo e un Johnson finalmente convincente fanno la differenza.
Preziosa affermazione del Massagno col Monthey: sarà il trampolino di lancio?
di Giorgio Franchi.
Bella davvero la SAM Massagno, forse la migliore (per continuità di rendimento su 40’) della stagione. La compagine del presidente Bruschetti aveva di fronte un Monthey deciso a riscattare la sconfitta di Birsfelden nel turno precedente. Magnani e compagni non si sono lasciati intimorire, affrontando l’impegno con una grinta incredibile. Il netto successo conseguito (17 punti di margine non sono uno scherzo), è frutto soprattutto della bella e convincente prova collettiva, specialmente in attacco dove la circolazione della palla è stata molto efficace: quasi sempre lo schema ha liberatoal tiro l’uomo giusto al momento giusto.
L’equilibrio è durato praticamente fino al 5’ del secondo quarto, poi la formazione di casa ha cominciato a carburare, aumentando il ritmo della manovra e andando regolarmente a canestro, in particolare con Ofoegbu, Farokhmanesh e con Johnson dalla lunga distanza (quest’ultimo chiuderà con un significativo 6/9 dalla fatidica linea!), autore tra l’altro del +10 (39-29) che ha piegato le gambe ai romandi, incapaci poi di risalire la china. Il margine è poi sensibilmente lievitato, tanto da toccare la punta massima al 33’53” grazie ad una “tripla” di Farokhmanesh (77-54). Vano l’assalto finale dei vallesani che, con un break di 2-11, sono arrivati fino a -14 (79-65). Uno... zuccherino concesso da una SAM che aveva il pensiero già negli spogliatoi.
Evidentemente soddisfatto coach Facchinetti: « Una prestazione davvero molto bella quella fornita dai miei ragazzi. Tutti hanno dato il loro contributo. In attacco gli schemi hanno funzionato, questo anche perché in difesa siamo riusciti a operare buoni rilanci. Il Monthey non è apparso in giornata e ne abbiamo approfittato per controllare la situazione con grande lucidità. Un successo importante, frutto dei progressi compiuti grazie all’ottimo lavoro svolto in settimana ».
Deluso Thibaut Petit, tecnico dei vallesani: « Dopo i primi minuti di incontro equilibrati, nulla è più funzionato. La mia squadra non ha applicato ciò che avevamo preparato in allenamento, optando per individualità che alla fine sono risultate controproducenti. Non mi aspettavo una simile controprestazione. Dovremo discutere di questo calo, eccome! ».
La parola poi ai giocatori, iniziando da capitan Jonathan Rey: « Siamo riusciti a giocare finalmente con continuità per tutti i 40’, ci eravamo prefissi a partire da ora di battere anche squadre che stanno meglio di noi in classifica e anche questo obiettivo è stato centrato ». Ben altri i sentimenti del nazionale Steve Louissaint, deludente sabato: « Una brutta prestazione, inutile nasconderlo. In difesa siamo stati poco aggressivi, in attacco ci siamo dimenticati del collettivo, quello cioè che ci ha fatto vincere ad esempio contro il Ginevra. Giocando come abbiamo fatto contro la SAM ne vinceremo ben poche di partite ».
by La Regione Ticino
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