Vigilia della 1^di Campionato 2009/10.

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!maro!
00sabato 10 ottobre 2009 11:24





CONCENTRAZIONE
Coach Rodrigo Pastore chiederà tanto impegno ai suoi ragazzi per riconquistare il titolo.





La SAV riparte con umiltà.


I campioni puntano al bis, senza sentirsi favoriti

Pochi cambiamenti per coach Rodrigo Pastore, che punta su un gruppo solido,
unito e con i piedi per terra – L’arrivo di Erwin al posto di Mihajlovic,
l’unica novità, potrebbe portare ad un ulteriore salto di qualità




DI MATTIA MEIER.


Hanno cambiato poco i campioni in carica, all’insegna di una continuità già palesata negli scorsi anni e che non a caso ha portato a 2 coppe svizzere e un titolo nelle ultime due stagioni. Non fosse altro che parecchie squadre durante la pausa estiva si sono rinforzate, verrebbe da dire che la SAV è la favorita d’obbligo. Affermazione che comunque non è molto lontana dalla verità; l’anno scorso la squadra del presidente Barattolo aveva già mostrato grande capacità di mettere sul parquet un gioco corale degno di questo nome che aveva portato Vacallo ad essere un gradino sopra le altre, ed è difficile pensare che nella stagione ormai alle porte ciò non accada di nuovo, anzi. L’unica partenza, quella di Mihajlovic, è stata ammortizzata con l’arrivo di Duane Erwin (2 stagioni fa a Lugano), centro statunitense che, se si dimostrerà il giocatore che i bianconeri hanno ammirato per metà stagione (prima della famigerata commozione cerebrale in finale di coppa proprio contro la SAV), potrebbe portare i campioni svizzeri un ulteriore gradino sopra gli avversari. Il resto della squadra è ormai noto: il leader Dacevic in grado di trascinare i compagni fuori dagli eventuali momenti difficili, i playmaker Gibson e Lukovic ad alternarsi in cabina di regia senza che la qualità del gioco ne risenta, Smiljanic e le sue triple capaci di decidere tante partite, la solidità di Schneidermann e Crnogorac sia sotto le plance che sul perimetro, e la solita dura difesa di Manuel Raga. Insomma, ancora non si può dire (previa prova del campo) se questa SAV sia o meno ancora più forte dello scorso anno, ma di sicuro più debole non appare.

Guai però a pensare che i ragazzi di Pastore e la società in generale si siano montanti la testa. L’ha detto il presidente («non partiamo come favoriti assoluti»), lo ribadisce l’allenatore: «parlare di favoriti è un esercizio più per tifosi che per me. La nostra mentalità è di guardare avanti, non vivere del passato. Tante squadre hanno cambiato tanto durante l’estate, noi no, cerchiamo la continuità. Giocheremo partita dopo partita come sempre, cercando di imparare da ogni singolo errore, per arrivare a essere la miglior squadra che possiamo essere, perchè così si costruisce una stagione vincente». E la squadra è in ottima forma: «proprio così, finora non abbiamo avuto infortuni, e praticamente tutti i giocatori si sono presentati ai primi allenamenti in condizioni fisiche perfette. Penso al 36enne Raga, ma anche a Gibson e Crnogorac ad esempio. Proprio quest’ultimo ha fatto dei miglioramenti notevoli, sarà la nostra arma in più uscendo dalla panchina». Pastore commenta così l’arrivo di Erwin: «penso possa fare veramente bene con noi. Duane ha bisogno di tempo, per mettersi in forma e per entrare nei meccanismi della squadra. Ma non abbiamo intenzione di mettergli fretta, siamo consci che la sua integrazione sarà graduale, anche l’anno scorso Schneidermann faticò a inserirsi all’inizio e poi si rivelò uno dei migliori stranieri del campionato. Cosa cambia rispetto a Mihajlovic? Con Erwin abbiamo meno tiro esterno ma più fisicità sotto canestro, fattore che gli scorsi anni soffrivamo. Inoltre è decisamente più forte a rimbalzo di Martin, e questo agevolerà Dacevic e Schneidermann cui toglierà un po’ di responsabilità in questo senso. Siamo convinti che con le sue caratteristiche sia il giocatore giusto per noi, lo volevamo e lui ha subito mostrato grande voglia di far parte di questo gruppo».


by CdT










!maro!
00sabato 10 ottobre 2009 11:25





DIFESA
Coach Renato Carettoni è stato chiaro, ai suoi ragazzi
chiederà tanta difesa per arrivare all’agognato titolo.





I Tigers vogliono vincere.


Uno solo l’obiettivo per la stagione: il titolo svizzero

Confermati Stockalper, Mladjan e Abukar, protagonisti degli scorsi playoff, il Lugano del presidente Cedraschi
ha puntato su un quartetto statunitense per tornare a vincere quel titolo che manca da troppo tempo



DI MATTIA MEIER.


C’è voglia di rivincita sulle sponde del Ceresio, e non si nascondono dietro le solite frasi di circostanza i dirigenti bianconeri. L’obiettivo è portare a casa un trofeo, possibilmente quello che vale il campionato. Per farlo il presidente Cedraschi e coach Carettoni hanno costruito una squadra che sembra avere le armi ideali per raggiungere lo scopo prefissato. Ai rinnovati tre quinti del quintetto che l’anno scorso raggiunse la finale (Stockalper, Mladjan e Abukar) si sono aggiunti un poker di americani, alcuni con un curriculum di tutto rispetto: Byron Sanders, Travis Walton, Scott Vandermeer e l’ultimo arrivato in sostituzione di Quinton Day, Michael Efevberha. Una squadra comunque giovane (23 anni l’età media), che annovera tra le sue fila due ragazzi appena usciti dal college (Walton e Vandermeer) il cui impatto sul nostro campionato sarà tutto da valutare. Proprio il primo, play ex Michigan State (reduce dalle Final Four NCAA giocate da titolare), rappresenta la scommessa principale per la società: vincerla significherebbe per il Lugano effettuare un bel salto di qualità. Le certezze sono invece i già citati Mladjan, Stockalper e Abukar, ovvero un trio molto perimetrale con tanti punti nelle mani, capace di battezzare molte attrezzate difese, a cui va integrato Efevberha, altro scorer di prima categoria (27 punti di media nel campionato neozelandese l’anno scorso). Carettoni avrà quindi tra le mani una squadra dal potenziale offensivo elevato, ma che, conoscendo l’allenatore, punterà tanto anche sulla difesa. Dove a far la voce grossa ci penseranno soprattutto l’ala Byron Sanders (l’ex North Carolina è ottimo atleta capace di far male anche in contropiede), il lungo Vandermeer e il sopracitato Walton, anche se quest’ultimi potrebbero avere problemi con il metro arbitrale rossocrociato. L’impressione è che il bilanciamento attacco-difesa sia il vero ago della bilancia per questo Lugano che vuole smettere di essere... l’eterno secondo.

«Esatto - ci dice Carettoni - ho allenato tante squadre e devo dire che forte come questa ne ho viste poche. Ma per vincere questo non basta, perchè al titolo si arriva solo lavorando sodo e facendo le cose giuste per tutta la stagione. Ho già avuto modo di dirlo più volte, la società mi ha messo tra le mani una signora squadra, sono pronto ad assumermi tutte le colpe in caso di insuccesso». La partenza di Day e l’arrivo di Efevberha cambia qualcosa? «Il nuovo arrivato ha giocato solo una partita amichevole e svolto qualche allenamento, è presto per dare giudizi definitivi, ma la prima impressione è che ci abbiamo guadagnato. Michael è un buon realizzatore e può giocare in tutti i ruoli perimetrali».

C’è qualche squadra che Carettoni teme particolarmente? «Temere no, si tratta semmai di rispettare. Vacallo è campione in carica, si è rinforzata e perciò rimane la favorita. Nyon ha investito tanto acquisendo validi giocatori, Birstal ha fatto altrettanto e Friburgo è sempre Friburgo, ma io ho fiducia nella mia squadra, non abbiamo motivo per sentirici inferiori a nessuno per cui credo che ce la giocheremo con tutti».

Bilanciare attacco e difesa potrebbe essere la chiave di volta: «Sì e no, per me è la difesa che fa davvero la differenza tra vittoria e sconfitta. Sicuramente dovremo migliorare nella nostra metà campo rispetto alla passata stagione, perchè rimango convinto che con una difesa migliore l’anno scorso avremmo vinto noi».

by CdT








!maro!
00sabato 10 ottobre 2009 11:54





Fabrizio Rezzonico
Siamo ancora un po’ un cantiere aperto, ma credo
che i playoff stavolta siano alla nostra portata.





SAM, puoi essere la mina vagante.


Con un americano in più, Massagno è in grado di infastidire le «big»

Il fatto di aver già dovuto sostituire due USA durante l’estate non preoccupa Rezzonico,
che è ottimista ma chiede pazienza prima di vedere la «vera» SAM.



DI MATTIA MEIER.


La SAM compie 45 anni. Sarà per questo che il presidente Bruschetti ha deciso di «regalare» alla squadra e ai tifosi ben 4 stranieri per la stagione 2009/2010. Per questo e perchè in collina, dopo un anno di apprendistato, c’è la voglia di migliorare e di migliorarsi. Se l’anno scorso il ritiro di Hèrens «regalò» una salvezza sicura a Massagno (e non solo), l’intenzione per la nuova annata è quella di guadagnarsi tutto sul campo. Di qui appunto l’ingaggio di 4 americani, uno in più rispetto alla passata stagione.

Ma il prestagione massagnese non è stato dei più sereni: perso praticamente appena giunto il centro Mark Kelley, i dirigenti si sono subito messi alla ricerca del sostituto trovandolo nell’ex Chris Grimm, che aveva inizialmente cercato ingaggio altrove non trovandolo. Grimm rappresenta comunque una certezza: esperto del campionato svizzero (l’anno scorso fu tra i migliori centri del campionato), abile sui pick and roll e nel gioco interno. Ma dopo la fuga di Kelley (comunque giustificata), coach Rezzonico ha deciso di rinunciare in questi giorni anche alla 32.enne ala Roberson, tagliato per motivi tecnici e già sostituito con l’ala Dan Fitzgerald. Gli unici rimasti sono così il playmaker Vernon Hamilton,protagonista l’anno scorso in D-League con i Colorado 14ers, e Ross Morin, ala di 201 cm uscito da Yale University. Se il primo è un buon costruttore di gioco che non disdegna la soluzione personale in attacco, il secondo è invece un giocatore in grado di segnare tanto sul perimetro quanto nell’area pitturata. Ad affiancare i quattro statunitensi ci sarà la solita base «indigena», con il ritorno di Magnani da Lugano, e i riconfermati Fässler, Balletta, Rey e Censi, più i giovani. Insomma, una SAM con cui sicuramente tutti dovranno fare i conti quest’anno.

«Penso sia difficile dare dei giudizi ora - esordisce coach Rezzonico - La mia idea è che lotteremo con Ginevra e Monthey per l’accesso ai playoff, ma tante squadre si sono rinforzate, alcune in maniera impressionante, per cui è davvero difficile pronosticare qualcosa prima di qualche turno di campionato». Roberson non faceva per voi? «Diciamo che avevamo bisogno di centimetri, e Fitzgerald è più «indicato» in questo che Roberson. Ma al neoarrivato dobbiamo dare tempo, prima di giudicare. Morin invece si sta dimostrando il giocatore che ci aspettavamo, sono soddisfatto. Riguardo a Hamilton la situazione è diversa: è un ottimo giocatore, diverso da Angley e per questo lui e la squadra devono ancora capirsi. È un lavoro delicato, ma procede bene». Non bisogna dimenticare gli altri «Grimm lo conosciamo bene, mentre Fässler e compagnia si son già fatti le ossa l’anno scorso, accumulando esperienza. Insomma, c’è da lavorare, ma ho fiducia nei miei ragazzi».


by CdT









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