DIFESA
Coach Renato Carettoni è stato chiaro, ai suoi ragazzi
chiederà tanta difesa per arrivare all’agognato titolo.
I Tigers vogliono vincere.
Uno solo l’obiettivo per la stagione: il titolo svizzero
Confermati Stockalper, Mladjan e Abukar, protagonisti degli scorsi playoff, il Lugano del presidente Cedraschi
ha puntato su un quartetto statunitense per tornare a vincere quel titolo che manca da troppo tempo
DI MATTIA MEIER.
C’è voglia di rivincita sulle sponde del Ceresio, e non si nascondono dietro le solite frasi di circostanza i dirigenti bianconeri. L’obiettivo è portare a casa un trofeo, possibilmente quello che vale il campionato. Per farlo il presidente Cedraschi e coach Carettoni hanno costruito una squadra che sembra avere le armi ideali per raggiungere lo scopo prefissato. Ai rinnovati tre quinti del quintetto che l’anno scorso raggiunse la finale (Stockalper, Mladjan e Abukar) si sono aggiunti un poker di americani, alcuni con un curriculum di tutto rispetto: Byron Sanders, Travis Walton, Scott Vandermeer e l’ultimo arrivato in sostituzione di Quinton Day, Michael Efevberha. Una squadra comunque giovane (23 anni l’età media), che annovera tra le sue fila due ragazzi appena usciti dal college (Walton e Vandermeer) il cui impatto sul nostro campionato sarà tutto da valutare. Proprio il primo, play ex Michigan State (reduce dalle Final Four NCAA giocate da titolare), rappresenta la scommessa principale per la società: vincerla significherebbe per il Lugano effettuare un bel salto di qualità. Le certezze sono invece i già citati Mladjan, Stockalper e Abukar, ovvero un trio molto perimetrale con tanti punti nelle mani, capace di battezzare molte attrezzate difese, a cui va integrato Efevberha, altro scorer di prima categoria (27 punti di media nel campionato neozelandese l’anno scorso). Carettoni avrà quindi tra le mani una squadra dal potenziale offensivo elevato, ma che, conoscendo l’allenatore, punterà tanto anche sulla difesa. Dove a far la voce grossa ci penseranno soprattutto l’ala Byron Sanders (l’ex North Carolina è ottimo atleta capace di far male anche in contropiede), il lungo Vandermeer e il sopracitato Walton, anche se quest’ultimi potrebbero avere problemi con il metro arbitrale rossocrociato. L’impressione è che il bilanciamento attacco-difesa sia il vero ago della bilancia per questo Lugano che vuole smettere di essere... l’eterno secondo.
«Esatto - ci dice Carettoni - ho allenato tante squadre e devo dire che forte come questa ne ho viste poche. Ma per vincere questo non basta, perchè al titolo si arriva solo lavorando sodo e facendo le cose giuste per tutta la stagione. Ho già avuto modo di dirlo più volte, la società mi ha messo tra le mani una signora squadra, sono pronto ad assumermi tutte le colpe in caso di insuccesso». La partenza di Day e l’arrivo di Efevberha cambia qualcosa? «Il nuovo arrivato ha giocato solo una partita amichevole e svolto qualche allenamento, è presto per dare giudizi definitivi, ma la prima impressione è che ci abbiamo guadagnato. Michael è un buon realizzatore e può giocare in tutti i ruoli perimetrali».
C’è qualche squadra che Carettoni teme particolarmente? «Temere no, si tratta semmai di rispettare. Vacallo è campione in carica, si è rinforzata e perciò rimane la favorita. Nyon ha investito tanto acquisendo validi giocatori, Birstal ha fatto altrettanto e Friburgo è sempre Friburgo, ma io ho fiducia nella mia squadra, non abbiamo motivo per sentirici inferiori a nessuno per cui credo che ce la giocheremo con tutti».
Bilanciare attacco e difesa potrebbe essere la chiave di volta: «Sì e no, per me è la difesa che fa davvero la differenza tra vittoria e sconfitta. Sicuramente dovremo migliorare nella nostra metà campo rispetto alla passata stagione, perchè rimango convinto che con una difesa migliore l’anno scorso avremmo vinto noi».
by CdT