Volere è Potere

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Zahk
00domenica 18 febbraio 2007 22:23
Volere è potere. Lo penso sinceramente.
Eppure questo puzza di arrogante luogo comune, potrebbe notare un non meglio definito uomo ragionevole, e potrebbe venire a dirmi: beh, se tu volessi una ferrari, o una donna, o un lavoro potresti averle semplicemente volendolo?
La risposta è si, ma sarebbe riduttivo limitarsi a questo. Riduttivo e fuorviante.

Precisiamo con degli esempi: diciamo che io voglio appunto una macchina, una ferrari da 850.000 euro.
Non sono un pappone, quindi una cifra simile me la posso scordare.
E' dunque un desiderio impossibile il mio?
lui mi risponderebbe: "anche io voglio una ferrari, ma sono consapevole del fatto che, almeno in un prossimo futuro, dubito che la avrò.".
Ragionevole, senza dubbio. Coerente.
MA questo non è volere. O almeno, non lo è nel senso in cui la vedo io. Questo è un rozzo desiderare, è anzi più vicino all'invidia che al desiderio, secondo me.
Se io voglio una ferrari, la ottengo. Smetto di uscire, non vado in vacanza, faccio due lavori, compro solo il minimo indispensabile, ammazzo qualcuno, ma alla fine la ottengo. Dovessi lasciarla perennemente in garage perchè solo di benzina mi costa piu di quanto l'ho pagata, ma alla fine io ho la ferrari.
A questo punto l'uomo ragionevole, con aria divertita, potrebbe sopraggiungere e dirmi: "con gli oggetti è facile, in fondo è solo una questione di soldi. E se io volessi stare con una ragazza che non mi caga manco di striscio?".
Anche quello si può fare.
Allora, analizziamo i fatti: perchè non mi caga manco di striscio?
Beh, evidentemente non le do quello che desidera.
Magari è una che guarda solo a come uno si veste, una che segue tutte le mode ed è attratta dai classici fighetti/truzzetti; a questo punto io come posso pretendere che le i sia attratta da uno che non incarna minimamente questo ideale? devo andare in palestra, farmi una lampada, comrpare vestiti alla moda, interessarmi dei suoi interessi.
A lei piacciono i dark e le persone che parlano poco mentre io sono un allegro travione estroverso e chiccchierone? allora prendo vestiti neri, borchie e tutto il necessario e le do esattamente quello che cerca.
L'uomo ragionevole potrebbe trovarlo un discorso patetico; non è possibile, direbbe lui, che uno cambi così ed una che manco lo guardava accetti di starci insieme.
E' comprensibile, direi io. Comprensibile, ma un po' ipocrita. Me lo dice difatti uno che, sostenendo di volere una ragazza, si spaventa di fronte al minimo cambiamento.
L'uomo ragionevole sembra quasi appeso al classico romanzetto in versione cinematografica in cui il brutto anatroccolo si tromba la più fig@ del liceo che all'inizio lo riteneva uno sfigato.
Ma non è questa la realtà.
La realtà è che lui ha accettato con arrendevolezza il fatto che non c'è nulla che possa fare per avere cià che desidera; questo non è volere. Questo è avere un prurito, un sogno da coccolare, ma da non cercare mai di realizzare.
Io invece mi son fatto il mazzo. C'ho provato in tutti i modi. E non te lo posso assicurare empiricamente, ma sono certo al 100% che se non mi arrendessi mai, se lo volessi con tutte le mie forze, alla fine avrei anche quella ragazza.
E questo per qualunque cosa. Donne, case, lavori, carattere, forza fisica, voti a scuola, all'università.
Ecco un altro esempio.
Vuoi avere voti incredibili a scuola, ma la tua media è del 4?
Se lo vuoi, puoi.
Studia, studia, studia in continuazione.
Non uscire per studiare.
Studia anche su libri non indicati dai prof.
Lecca il culo ai prof.
Sii sempre d'accordo coi prof.
Fai compiti extra.
A quest'osservazione l'uomo ragionevole, ormai in preda a risate convulse, potrebbe replicare: "e tu faresti tutto questo solo per dei bei voti?".
E qui l'uomo ragionevole, finora dal sottoscritto guardato con gli stessi occhi con cui lui guardava me, centrerebbe in pieno l'argomento.
La risposta è no.
"come no?" direbbe l'uomo ragionevole perplesso.
No. Io so che se voglio una cosa la ottengo. Ma è difficile volere una cosa a questi livelli. Io voglio una ferrari. Ma sono disposto a non uscire, fare due lavori, rovinarmi la vita per una... macchina? Ma manco morto.
Sono disposto a stravolgere la mia vita, a fare cose che odio, per una ragazza? Ma piuttosto vado a mignotte.
Sono disposto a leccare il culo ai prof, a studiare come un ossesso, a non vedere gli amici, per un pugno di 9 e 10? Meglio farsi bocciare, dico io.
a questo punto l'uomo ragionevole, a metà tra il divertito delirante e il perplesso rincoglionito, esclamerebbe: "ma non ha senso! tutto ciò è del tutto ipocrita!".
Sbagliato. Sbagliatissimo.
Al contrario: è l'uomo ragionevole ad essere ipocrita.
L'uomo ragionevole spaccia per "volere" qualcosa per cui non è disposto a fare nulla.
L'uomo ragionevole si pone alla stessa altezza di quello che si lamente perchè la sua vita è una merda, ma non fa nulla per cambiarla.
E tutto ciò, dal mio punto di vista, è qualcosa di aberrante.
Se la mia vita fa schifo, mi faccio il culo per cambiarla. E sicuramente cambierà. Se invece non faccio nulla, è perchè fondamentalmente mi sta bene così com'è. E allora perchè sputo merda su tutto e tutti? devo tacere, invece.
L'uom ragionevole, forse punto nell'anima, direbbe che sono due casi del tutto differenti.
No, mio caro. Sono strettamente legati.
Ed anzi, è un'ottima rappresentazione del mio pensiero: l'uomo che, stanco della sua vita, si fa il culo per cambiarla, è esattamente l'uomo che vuole. Vuole veramente, nel vero senso della parola. E quindi può. Perchè se ti fai il culo come un bastardo, e qui potrei portare decine di testimonianze, vedrai che le cose cominceranno a girare per il senso giusto. Semplicemente perchè lo vuoi.
Tu, uomo ragionevole che non credi nei tuoi sogni, e quando dici che la tua vita fa schifo è prorpio perchè ti arrendi come un bambino di fronte ai tuoi limiti e non fai niente per superarli. Proprio il fatto che ti adatti all'impossibilità di ottenere ciò che vuoi ti crea un malessere. E giustamente, per essere coerente, non fai nulla per cambiare le cose. Aspetti che succedano da sole, ma continui a lamentarti, a palesare il tuo "malessere".
L'uomo ragionevole, dal divertito, è passato allo stizzito. Mi guarda con astio, parla nervosamente.
Dice che non ho dimostrato che volere è potere perchè alla fine la ferrari, la donna, i voti, non li ho presi. Ho solo parlato della possibilità di prenderli.
Non è vero.
La questione è: quanto sei disposto a sacrificare per ottenere qualcosa? Io ti dico: poco. E questo può essere per varie ragioni. Magari ho già quello che desidero, ho voglio cose semplici, o non lo so. Ma posso dirtelo: se volessi veramente una cosa, potrei ottenerla semplicemente perchè lo voglio. Ne sono certo. E di solito non serve neanche fare tutti sti sacrifici; per la maggior parte degli obiettivi è sufficente tirare fuori le palle e rimboccarsi le maniche. E non stare ad ascoltare quello che dicono gli altri. E poi in un modo o nell'altro arrivano.
L'uomo ragionevole è fuori di sè.
Mi manda a cagare e si allontana.


Che ne pensate? siete d'accordo o mi reputate un pazzo?
Benny404
00domenica 18 febbraio 2007 22:40
è mai possibile che sto demente tra 1000 messaggi del cazzo di insulti riesca sempre a infilarne uno perfettamente sensato, inattaccabile e che mi fa pensare? Zahk, voglio mandarti a fanculo e lo faccio : VAFFANCULO.

Zahk
00domenica 18 febbraio 2007 22:42
Ti voglio bene anche io [SM=x282968]

però rispondi [SM=x282966]
metal17601
00domenica 18 febbraio 2007 22:59
Re:
Il discorso è piu che sensato ma non sono d'accordo su tutto."Volere è potere":in molti casi a mio avviso puo essere così ma non sempre.Mi pare che per esempio nel tuo discorso non hai considerato un paio di cose.


Scritto da: Zahk 18/02/2007 22.23

Allora, analizziamo i fatti: perchè non mi caga manco di striscio?
Beh, evidentemente non le do quello che desidera.


Come fai a sapere con certezza ciò che desidera?magari le stai talmente sul cazzo che neanche ti parla.Puoi provare a cambiare piu volte finchè non le piaci ok,ma di sicuro lei notando in te tutti questi cambiamenti capirebbe che lo fai solo per rimorchiala e magari si schiferebbe ancora piu di prima.
Poi secondo me nel discorso non hai considerato "le disgrazie":sembrerà stupida come cosa ma visto che nel tuo ragionamento hai tirato in gioco il quotidiano lo faccio anche io.Se la ragazza che vuoi conquistare morisse all'improvviso?come faresti a conquistarla? Oppure tu vuoi scopare con una donna ma lei ha deciso di non avere rapporti sessuali in seguito a delle brutte esperienze.Come fai?non credo tu possa convincerla.Terzo esempio:una ragazza è lesbica e vuole conquistare una sua amica che però è fermamente etero e non è disposta a cambiare le sue vedute sessuali.Come fa?


Scritto da: Zahk 18/02/2007 22.23

Ed anzi, è un'ottima rappresentazione del mio pensiero: l'uomo che, stanco della sua vita, si fa il culo per cambiarla, è esattamente l'uomo che vuole. Vuole veramente, nel vero senso della parola. E quindi può. Perchè se ti fai il culo come un bastardo, e qui potrei portare decine di testimonianze, vedrai che le cose cominceranno a girare per il senso giusto. Semplicemente perchè lo vuoi.
Tu, uomo ragionevole che non credi nei tuoi sogni, e quando dici che la tua vita fa schifo è prorpio perchè ti arrendi come un bambino di fronte ai tuoi limiti e non fai niente per superarli. Proprio il fatto che ti adatti all'impossibilità di ottenere ciò che vuoi ti crea un malessere. E giustamente, per essere coerente, non fai nulla per cambiare le cose. Aspetti che succedano da sole, ma continui a lamentarti, a palesare il tuo "malessere"


Su questo son d'accordo.

Cmq non voglio dire che tu con questo ragionamento hai torto ma semplicemente "non hai ragione nel 100% dei casi".Insomma secondo me è una ragionamento che segue argomentazioni coerenti( ma d'altronde anche quello di zenone della tartaruga lo era) che però non prende in considerazioni altri fatti
stealthisnick
00domenica 18 febbraio 2007 23:02
volere è potere solo se quello che vuoi ottenere lo puoi ottenere
El Gab
00domenica 18 febbraio 2007 23:04
Re:

Scritto da: stealthisnick 18/02/2007 23.02
volere è potere solo se quello che vuoi ottenere lo puoi ottenere


E che cazzo..

Minuti di post, poi arriva Steal e mi riassume in una frase quello che stavo scrivendo.

[Modificato da El Gab 18/02/2007 23.04]

Zahk
00domenica 18 febbraio 2007 23:20
Re: Re:

Scritto da: metal17601 18/02/2007 22.59
Come fai a sapere con certezza ciò che desidera?magari le stai talmente sul cazzo che neanche ti parla.Puoi provare a cambiare piu volte finchè non le piaci ok,ma di sicuro lei notando in te tutti questi cambiamenti capirebbe che lo fai solo per rimorchiala e magari si schiferebbe ancora piu di prima.
Poi secondo me nel discorso non hai considerato "le disgrazie":sembrerà stupida come cosa ma visto che nel tuo ragionamento hai tirato in gioco il quotidiano lo faccio anche io.Se la ragazza che vuoi conquistare morisse all'improvviso?come faresti a conquistarla? Oppure tu vuoi scopare con una donna ma lei ha deciso di non avere rapporti sessuali in seguito a delle brutte esperienze.Come fai?non credo tu possa convincerla.Terzo esempio:una ragazza è lesbica e vuole conquistare una sua amica che però è fermamente etero e non è disposta a cambiare le sue vedute sessuali.Come fa?




beh, qui me la metti sul lato umano, che è la cosa più complicata.
anche io ho forti dubbi circa questo punto, ma d'altronde ho delle ulteriori osservazioni: visto che si parla del quotidiano, quante sono le possibilità che ti piaccia una a cui stai sul cazzo? Se ti piacesse una al punto che tu faresti qualunque cosa per lei, non è più probabile che incarni la "perfezione" (diciamo così) dei tuoi gusti? quindi qualcosa in comune già ce l'hai. Se non ti fila evidentemente qualcosa non va, ed è su quel qualcosa che bisogna lavorare.

lei può notare il tuo continuo cambiare e credere che tu voglia solo rimorchiarla, ma potrebbe anche non farlo.
Boh. Certe questioni sono difficili da spiegare. Io ho solo la ferma convinzione che se lo volesse, alla fine ce la farebbe.

Se muore vaffanculo, nel "volere è potere" non sono inclusi fatti su cui l'uomo non può intervenire.
o comunque vai avanti; morto un papa se ne fa un altro.

se non vuole avere rapporti sessuali, ci vuole solo pazienza.
Devi capire che se uno vuole qualcosa nel mio senso di volere, non è una sveltina. E' un desiderio irresistibile.
Comunque pian piano riuscirebbe anche a farlo con la tipa.

Quanto alla lesbica, qui mi pecchi di ingenuità.
Con l'alcool si ottiene tutto. :smile29:
E allora tu mi dirai "la ragazza è astemia, non si droga, va in chiesa ogni domenica e considera gli omosessuali un errore della natura.
E io ti dico: "e vaffanculo, hai beccato la lesbica più sfigata del mondo".

Non hai capito il senso generale del thread: non sto dicendo che qualunque cosa si può avere: è ovvio che se crepa la tipa ho fallito. Col mio discorso voglio dire che di cose impossibili ce ne sono poche; la verità è che molti si spaventano solo perchè le trovano difficili e non ci provano nemmeno a ottenerle. E' quasi una provocazione.
Zahk
00domenica 18 febbraio 2007 23:23
Re:

Scritto da: stealthisnick 18/02/2007 23.02
volere è potere solo se quello che vuoi ottenere lo puoi ottenere



bah, tautologia inutile. perdonami se rispondo maleducatamente, ma onestamente credo che con quest'osservazione tu non aggiunga nulla al discorso.
El Gab
00domenica 18 febbraio 2007 23:37
Re: Re: Re:

Scritto da: Zahk 18/02/2007 23.20

Se muore vaffanculo, nel "volere è potere" non sono inclusi fatti su cui l'uomo non può intervenire.


Beh, se dici così, allora non puoi liquidare l'affermazione di Steal.
hookerwithapenis
00lunedì 19 febbraio 2007 00:00
Io penso che tu sia pazzo.
Zahk
00lunedì 19 febbraio 2007 00:14
Re:

Scritto da: hookerwithapenis 19/02/2007 0.00
Io penso che tu sia pazzo.



anch'io lo penso


Scritto da: El Gab 18/02/2007 23.37
Beh, se dici così, allora non puoi liquidare l'affermazione di Steal.



non lo liquido, infatti
è da vedere se la pensiamo allo stesso modo circa il termine "ottenibile"

[Modificato da Zahk 19/02/2007 0.14]

El Gab
00lunedì 19 febbraio 2007 10:18
Re: Re:

Scritto da: Zahk 19/02/2007 0.14


non lo liquido, infatti
è da vedere se la pensiamo allo stesso modo circa il termine "ottenibile"

[Modificato da Zahk 19/02/2007 0.14]



Beh, hai detto che non aggiunge nulla alla discussione, quando invece fa un'aggiunta essenziale al tuo discorso, che pure Marco, seppur velatamente, ha inserito nel suo discorso.

Tu stesso confermi.
Benny404
00lunedì 19 febbraio 2007 14:28
secondo me il discorso di Zahk è più che giusto, basta non interpretarlo in modo assoluto.
in sostanza dice che se ci si ferma alle prime difficoltà, o se si sintetizza sempre il "molto difficile, molto improbabile" come impossibile, non si otterà mai nulla dalla vita.
E altra cosa importante, il discorso non vale dall'oggi al domani : voglio-ottengo il giorno dopo. no, il discorso è che perseguire un obiettivo significa prepararsi un percorso, lungo, insidioso, ma essere determinati ad affrontarlo, perchè il desiderio di raggiungere quell'obiettivo è più forte delle difficoltà.
Ed è solo così che le cose si ottengono. è innegabile.
Ma il discorso non è "Voglio andare sulla Luna in autobus".
quello non è volere è potere, quello è volere volare...
bisogna avere un base : "volere è potere solo se quello che vuoi ottenere lo puoi ottenere"...voglio andare sulla Luna..."sei scemo?" voglio sbattermi e diventare astronauta...in modo che sia possibile per me andare sulla luna. è impossibile?
poi non è detto che andrai sulla luna ma una volta diventato astronauta, nessuno ti prenderà più per scemo quando dirai "voglio andar sulla luna".
il discorso magari vale meno sul piano sentimentale, a meno che non sei un mostro di cinismo, s'intende. I sentimenti non si comprano, possono modificarsi nel tempo, ma non esiste un criterio logico sul quale basarti per agire...purtroppo.
"voglio quella ragazza"...beh...puoi fare di tutto, ma se quella ragazza ti vede come l'ultima delle merde è inutile... [SM=g27828]

cmq sia è del tutto inutile stare ad analizzare TUTTE le possibilità, ci sono troppe situazioni, imprevisti che potrebbero compromettere il tuo cammino verso l'obiettivo che proprio non potrai superare...ma a quel punto cosa fai? abbandoni tutto e torni alla situazione di prima, sconfitto, dopo aver perso un mucchio di tempo? no, modifichi l'obiettivo, o il modo di raggiungerlo.
credo che il discorso di zahk sia principalmente questo : se vuoi ottenere un qualcosa di più lo puoi avere, basta
-non chiedere la luna prima di esser diventato astronauta
-impegnarsi impegnarsi impegnarsi (semmai discutiamo su fino a dove uno può spingersi per ottenere ciò che vuole)
-non abbattersi dopo una sconfitta, provarci sempre.

[Modificato da Benny404 19/02/2007 14.29]

ivanspider82
00lunedì 19 febbraio 2007 14:29
Il discorso di zahk è valido fino a quando sta a significare "tante cose a prima vista impossibili,con una forza di volontà eccellente,possono realizzarsi".

Questo è condivisibile quanto scontato.

Per il resto c'è molta più verità nel rigo scritto da steal.

La volontà di cui parla zahk presuppone una serie di fattori che con la volontà personale c'entrano poco(condizioni sociali-culturali-ambientali...tu stesso zahk sei arrivato a fare il tuo ragionamento perchè hai avuto la-passami il termine-fortuna di farlo.Sei nato in un paese che predispone mezzi l'intelligente utilizzo dei quali può portare a determinati risultati.Fai questo tipo di ragionamento perchè la tua cultura-educazione si poggia su fattori che altri non hanno il piacere di poter utilizzare.In passato hai "criticato" il tuo compagno di classe "secchione" perchè nella vita non faceva altro che studiare e non si godeva le esperienze che tu hai vissuto.Dietro il secchione come dietro di te c'è una storia,che ti forma,esperienze che segnano e tracciano una strada.Su questa strada si arriva per svariati motivi e se tu su di essa puoi dire "volere è potere"...ci sono miliardi di persone che vivono su una strada,o meglio su un campo arido,dove a volte non si ha neanche la capacità di arrivare a fare un millesimo delle affermazioni che tu hai fatto.)


spero di essere stato chiaro in caso contrario cercherò di esprimere meglio il mio concetto
Benny404
00lunedì 19 febbraio 2007 14:45
Re:

Scritto da: ivanspider82 19/02/2007 14.29
Il discorso di zahk è valido fino a quando sta a significare "tante cose a prima vista impossibili,con una forza di volontà eccellente,possono realizzarsi".

Questo è condivisibile quanto scontato.

Per il resto c'è molta più verità nel rigo scritto da steal.

La volontà di cui parla zahk presuppone una serie di fattori che con la volontà personale c'entrano poco(condizioni sociali-culturali-ambientali...tu stesso zahk sei arrivato a fare il tuo ragionamento perchè hai avuto la-passami il termine-fortuna di farlo.Sei nato in un paese che predispone mezzi l'intelligente utilizzo dei quali può portare a determinati risultati.Fai questo tipo di ragionamento perchè la tua cultura-educazione si poggia su fattori che altri non hanno il piacere di poter utilizzare....ci sono miliardi di persone che vivono su una strada,o meglio su un campo arido,dove a volte non si ha neanche la capacità di arrivare a fare un millesimo delle affermazioni che tu hai fatto.)

volendo allargare il discorso hai pienamente ragione anche tu, anche se forse molti qua hanno interpretato il discorso di zahk come frutto di arroganza, quando invece è una provocazione verso chi si lascia andare di fronte alle difficoltà, difficoltà spesso anche banali, che riguardano chi i mezzi li ha...e verso chi semplicemente non ha voglia di cambiamenti e risolve il tutto con "è impossibile, bisogna adattarsi", e così dicendo magari favorisce situazioni di stallo con gravi conseguenze negative (un discorso alla tanchiano per dire...).
ivanspider82
00lunedì 19 febbraio 2007 15:17
Re: Re:

Scritto da: Benny404 19/02/2007 14.45
volendo allargare il discorso hai pienamente ragione anche tu, anche se forse molti qua hanno interpretato il discorso di zahk come frutto di arroganza, quando invece è una provocazione verso chi si lascia andare di fronte alle difficoltà, difficoltà spesso anche banali, che riguardano chi i mezzi li ha...e verso chi semplicemente non ha voglia di cambiamenti e risolve il tutto con "è impossibile, bisogna adattarsi", e così dicendo magari favorisce situazioni di stallo con gravi conseguenze negative (un discorso alla tanchiano per dire...).

nei post successivi al primo ha specificato meglio il suo pensiero.
ripeto ha senso ciò che dice solo con riferimento a ciò che,tra l'altro,mi pare condiviso da tutti:se ti impegni puoi ottenere di più che se non ti impegni;cose apparentemente irrealizzabili si possono realizzare.
a me sembrano ovvietà che si vestono di arroganza se non si considerano le ragioni che stanno dietro all'impossibilità(di volere)in cui si trovano moltissime persone.




Scritto da: Zahk 18/02/2007 23.20

Non hai capito il senso generale del thread: non sto dicendo che qualunque cosa si può avere: è ovvio che se crepa la tipa ho fallito. Col mio discorso voglio dire che di cose impossibili ce ne sono poche; la verità è che molti si spaventano solo perchè le trovano difficili e non ci provano nemmeno a ottenerle. E' quasi una provocazione.



....e comunque arrivi tardi....ciò che dici tu era già stato detto 5 anni fa---->IL PRECURSORE DEL "VOLERE E' POTERE".


volere è potere non è un punto di partenza;a mio modo di vedere è il risultato,il punto di arrivo al quale si può giungere se le condizioni passate hanno favorito questa coscienza.la volontà personale assoluta,al 100 per cento...al contrario di ciò che sostiene zahk,non esiste.anche la scelta che può apparire più banale ("esco perchè ne ho voglia"-"lo prendo in culo perchè mi piace"[cit.EL GAB])non è mai "volontaria" in senso assoluto.

[Modificato da ivanspider82 19/02/2007 17.08]

El Gab
00lunedì 19 febbraio 2007 17:37
Concordo pienamente con Ivan (e grazie per avermi citato).

Il discorso di Zahk, mi pare ovviamente giusto e anche utile visto lo scopo che si propone, ma ritengo che l'aggiunta di Steal sia essenziale. Anche perchè le cose che l'uomo può volere, ma è impossibilitato ad ottenere non sono affatto poche.

Ciò che dice Zahk è giusto nell'ottica di chi, nonostante esistano anche flebili possibilità di ottenere una cosa, ritiene improbabile il raggiungimento di questa e imposta una mentalità arrendevole e limitata.
Ciò che dico è che questo è vero, ma in parte.
stealthisnick
00lunedì 19 febbraio 2007 18:30
Re: Re:

Scritto da: Zahk 18/02/2007 23.23
bah, tautologia inutile. perdonami se rispondo maleducatamente, ma onestamente credo che con quest'osservazione tu non aggiunga nulla al discorso.



sono daccordo che sia una tautologia inutile
ma almeno non ho impiegato un post chilometrico dove fingo un contraddittorio con un uomo ragionevolmente ottuso per arrivare ad una tautologia inutile


Scritto da: Benny404 19/02/2007 14.28
voglio sbattermi e diventare astronauta...in modo che sia possibile per me andare sulla luna. è impossibile?
poi non è detto che andrai sulla luna ma una volta diventato astronauta, nessuno ti prenderà più per scemo quando dirai "voglio andar sulla luna".



e secondo te basta volerlo per diventare astronauta?
tutti possono diventare astronauti?
ma anche no
servono delle caratteristiche fisiche ed intellettuali che non tutti hanno e che non tutti possono arrivare ad ottenere

se poi volete semplicemente dire che bisogna impegnarsi per ottenere le cose...avete scoperto l'acqua calda

ma volere non è potere
altrimenti tutti potrebbero essere o fare qualunque cosa
anche con tutta la volontà del mondo io non sarò mai, per esempio, un cantante o un ballerino o un pittore
quindi la volontà serve solo a poter fare quello che rientra nelle possibilità
muwa†alli
00lunedì 19 febbraio 2007 18:46
L'idea di fondo del discorso mi pare pienamente condivisibile. Tuttavia, evitando di sfociare in inutili giochi di parole, credo che ciò potrebbe essere vero al 100% solo se esistessimo solo noi e la cosa desiderata. Finchè fra me e il mio desiderio si frappongono ostacoli diciamo "naturali", come ad esempio il fatto che io non sappia pilotare uno shuttle, tento in tutti i modi di superarli, e questo è già stato detto più e più volte. Il problema sorge quando fra me e il mio desiderio si frappongono altre persone che hanno un desiderio forte come il mio ma che col mio entra in conflitto. In questo caso che si fa? Penso solo a me, e divento egoista, o penso agli altri, rischiando di passare per un bambino che si arrende? Io credo che in questi casi si debba valutare la situazione del punto di vista più oggettivo possibile, e tentare di stabilire quale delle persone ha maggior diritto di soddisfare il proprio desiderio. A tal proposito cito il sofista Protagora, che elegge come unico criterio valido quello dell'utile, ovvero ciò che storicamente ed umanamente è stata la cosa migliore in determinate circostanze. Ad esempio, il mio desiderio è massacrare Gab, è una cosa che desidero da quando lo conosco, è diventato l'unico scopo della vita. Dovrei andare a Lucca con un machete e stanarlo? Gab dal canto suo vorrebbe ardentemente continuare a vivere. Chi dei due ha maggior diritto a soddisfare il proprio desiderio? Storicamente, nella maggioranza dei casi, chi massacra una persona a colpi di machete va in galera. Umanamente, massacrare una persona a colpi di machete non è proprio apprezzabile. Perciò, soppesando quanto più oggettivamente possibile la situazione, ha maggio diritto Gab, e io mi devo adeguare.
Tutto ciò per dire che secondo me, in certi casi, bisogna adattarsi, e usufruire dell'altra via possibile per soddisfare un desiderio, ovvero smettere di desiderare.
El Gab
00lunedì 19 febbraio 2007 18:59
Re:

Scritto da: muwa†alli 19/02/2007 18.46
Ad esempio, il mio desiderio è massacrare Gab, è una cosa che desidero da quando lo conosco, è diventato l'unico scopo della vita. Dovrei andare a Lucca con un machete e stanarlo? Gab dal canto suo vorrebbe ardentemente continuare a vivere. Chi dei due ha maggior diritto a soddisfare il proprio desiderio? Storicamente, nella maggioranza dei casi, chi massacra una persona a colpi di machete va in galera. Umanamente, massacrare una persona a colpi di machete non è proprio apprezzabile. Perciò, soppesando quanto più oggettivamente possibile la situazione, ha maggio diritto Gab, e io mi devo adeguare.
Tutto ciò per dire che secondo me, in certi casi, bisogna adattarsi, e usufruire dell'altra via possibile per soddisfare un desiderio, ovvero smettere di desiderare.


Oppure far sembrare il mio massacro un'incidente. :smile29:

[SM=x282974] [SM=x282974] Perchè ce l'avete con me? [SM=x282974] [SM=x282974]

A te ho pure pagato la pizza [SM=x282974] [SM=x282974]



Comunque il tuo discorso è interessante.
Zahk
00lunedì 19 febbraio 2007 19:09

Scritto da: Benny404 19/02/2007 14.28
secondo me il discorso di Zahk è più che giusto, basta non interpretarlo in modo assoluto.
in sostanza dice che se ci si ferma alle prime difficoltà, o se si sintetizza sempre il "molto difficile, molto improbabile" come impossibile, non si otterà mai nulla dalla vita.
E altra cosa importante, il discorso non vale dall'oggi al domani : voglio-ottengo il giorno dopo. no, il discorso è che perseguire un obiettivo significa prepararsi un percorso, lungo, insidioso, ma essere determinati ad affrontarlo, perchè il desiderio di raggiungere quell'obiettivo è più forte delle difficoltà.
Ed è solo così che le cose si ottengono. è innegabile.
Ma il discorso non è "Voglio andare sulla Luna in autobus".
quello non è volere è potere, quello è volere volare...
bisogna avere un base : "volere è potere solo se quello che vuoi ottenere lo puoi ottenere"...voglio andare sulla Luna..."sei scemo?" voglio sbattermi e diventare astronauta...in modo che sia possibile per me andare sulla luna. è impossibile?
poi non è detto che andrai sulla luna ma una volta diventato astronauta, nessuno ti prenderà più per scemo quando dirai "voglio andar sulla luna".
il discorso magari vale meno sul piano sentimentale, a meno che non sei un mostro di cinismo, s'intende. I sentimenti non si comprano, possono modificarsi nel tempo, ma non esiste un criterio logico sul quale basarti per agire...purtroppo.
"voglio quella ragazza"...beh...puoi fare di tutto, ma se quella ragazza ti vede come l'ultima delle merde è inutile... [SM=g27828]



una buona sintesi; si, fondamentalmente è questo: per ottenere le cose non puoi pretendere di vedere le cose da oggi a domani; ci potrebbero volere anni, decenni, ma alla fine ci arrivi.

quanto alla ragazza... beh, non sono un mostro di cinismo. Però posso diventarlo, se necessario.



Scritto da: ivanspider82 19/02/2007 14.29
Il discorso di zahk è valido fino a quando sta a significare "tante cose a prima vista impossibili,con una forza di volontà eccellente,possono realizzarsi".

Questo è condivisibile quanto scontato.



mi sta bene



Per il resto c'è molta più verità nel rigo scritto da steal.

La volontà di cui parla zahk presuppone una serie di fattori che con la volontà personale c'entrano poco(condizioni sociali-culturali-ambientali...tu stesso zahk sei arrivato a fare il tuo ragionamento perchè hai avuto la-passami il termine-fortuna di farlo.Sei nato in un paese che predispone mezzi l'intelligente utilizzo dei quali può portare a determinati risultati.Fai questo tipo di ragionamento perchè la tua cultura-educazione si poggia su fattori che altri non hanno il piacere di poter utilizzare.In passato hai "criticato" il tuo compagno di classe "secchione" perchè nella vita non faceva altro che studiare e non si godeva le esperienze che tu hai vissuto.Dietro il secchione come dietro di te c'è una storia,che ti forma,esperienze che segnano e tracciano una strada.Su questa strada si arriva per svariati motivi e se tu su di essa puoi dire "volere è potere"...ci sono miliardi di persone che vivono su una strada,o meglio su un campo arido,dove a volte non si ha neanche la capacità di arrivare a fare un millesimo delle affermazioni che tu hai fatto.)



concordo, ma non pienamente.
non metto in dubbio che la mia conclusione sia giunta dalla mia esperienza di vita, ma ti assicuro che non bisogna viverne di trascendentali per arrivarci; secondo me, se si ha il giusto stimolo, il giusto interlocutore in grado di porre le cose nella giusta prospettiva, qualunque 18enne potrebbe concepire il mio stesso pensiero.
fai però bene a mettere in gioco alcuni contesti socio-culturali, ma il paragone col secchione (venerdi sera stavo per prenderlo a schiaffi) è sbagliatissimo.
il secchione infatti sbaglia perchè, nella sua continua frustrazione, non ha mai considerato la possibilità che la sua sofferenza sia frutto delle sue stesse mani; il secchione è ad uno stato ancora inferiore dell'uomo ragionevole, perchè è convinto che il momento di totale insoddisfazione che sta passando sia il risultato di ciò che tutti gli altri hanno fatto nei suoi confronti; lui pone se stesso come termine assoluto della conduzione di vita, non ammette la possibilità di un cambiamento.
Il secchione - paradossalmente - vuole, ma non vuole. Il secchione pretende. E questa è la cosa più aberrante che possa esistere.
Non metto in dubbio che altri persone potrebbero sputarmi in faccia per come la penso, ma questo caso è del tutto illegittimo; il fatto che ho frequentato il secchione per 5 anni, avendolo in classe al mio fianco, mi avvantaggia tuttavia.
Ti lascio la possibilità di reimpostare il disocrso basandolo sull'omosessualità di Marco e sulle sue difficoltà a concepire un figlio. Nero. Ebreo. E comunista.




Scritto da: ivanspider82 19/02/2007 15.17
nei post successivi al primo ha specificato meglio il suo pensiero.
ripeto ha senso ciò che dice solo con riferimento a ciò che,tra l'altro,mi pare condiviso da tutti:se ti impegni puoi ottenere di più che se non ti impegni;cose apparentemente irrealizzabili si possono realizzare.
a me sembrano ovvietà che si vestono di arroganza se non si considerano le ragioni che stanno dietro all'impossibilità(di volere)in cui si trovano moltissime persone.



secondo me qui c'è già una grandissima differenza: dammi del presuntuoso, ma io sono fermamente convinto che la mia concezione di volere sia nettamente più estesa di quella di molte altre persone.
Non voglio mettermi su un piedistallo (di difetti ne ho a migliaia), è una cosa che mi accorgo semplicemente girando sui vari forum che frequento, stando al parco, in giro, in università.
Sento troppe volte le persone arrendersi di fronte a sciocchezze, e poi magari ricordare quei momenti con la nostalgia di chi aveva di fronte la muraglia cinese, mentre magari dovevano solo scavalcare una staccionata; io penso semplicemente che se vuoi una cosa, prima di arrenderti veramente devi farti un culo allucinante. Dev'essere schifosamente palese che non ce la puoi fare, deve andare oltre la concezione umana perchè tu lasci andare.
Cosa che non accade.

Non travisiamo: io stesso spesso non riesco in cose che dico di volere, ma se ne parlo non dico "non potevo" o "non era possibile". Semplicemente non lo volevo veramente. E la colpa del fallimento è mia, sempre e comunque.



....e comunque arrivi tardi....ciò che dici tu era già stato detto 5 anni fa---->IL PRECURSORE DEL "VOLERE E' POTERE".


volere è potere non è un punto di partenza;a mio modo di vedere è il risultato,il punto di arrivo al quale si può giungere se le condizioni passate hanno favorito questa coscienza.la volontà personale assoluta,al 100 per cento...al contrario di ciò che sostiene zahk,non esiste.anche la scelta che può apparire più banale ("esco perchè ne ho voglia"-"lo prendo in culo perchè mi piace"[cit.EL GAB])non è mai "volontaria" in senso assoluto.

[Modificato da ivanspider82 19/02/2007 17.08]




ma vai a cagare va' :smile26: :smile26: :smile26:

comunque dici bene: per me la volontà assoluta esiste, va solo applicata.


Scritto da: stealthisnick 19/02/2007 18.30
sono daccordo che sia una tautologia inutile
ma almeno non ho impiegato un post chilometrico dove fingo un contraddittorio con un uomo ragionevolmente ottuso per arrivare ad una tautologia inutile



scusa, studiare filosofia dovrà pur servirmi a qualcosa, no? [SM=g27828]



e secondo te basta volerlo per diventare astronauta?
tutti possono diventare astronauti?
ma anche no
servono delle caratteristiche fisiche ed intellettuali che non tutti hanno e che non tutti possono arrivare ad ottenere

se poi volete semplicemente dire che bisogna impegnarsi per ottenere le cose...avete scoperto l'acqua calda

ma volere non è potere
altrimenti tutti potrebbero essere o fare qualunque cosa
anche con tutta la volontà del mondo io non sarò mai, per esempio, un cantante o un ballerino o un pittore
quindi la volontà serve solo a poter fare quello che rientra nelle possibilità



invece si
tolti i casi particolari (se uno nasce con una deformazione per cui non può salire su un astronave non pongo nemmeno la questione... io sto parlando dell'uomo qualunque. L'uomo normale) chiuqnue, se lo volesse realmente, potrebbe diventare un astronauta.
Il fisico non va bene? Lo alleno.
Limiti intellettuali? Dovrà studiare 10, 15, 20 anni di più. Ma se vuole, cazzo, vuolediventare un astronauta, lo diventa.

tutti possono fare qualunque cosa.
L'uomo ha pochissimi limiti, che fondamentalmente sono quelli che si convince di avere.
Zahk
00lunedì 19 febbraio 2007 19:20
Re:

Scritto da: muwa†alli 19/02/2007 18.46
L'idea di fondo del discorso mi pare pienamente condivisibile. Tuttavia, evitando di sfociare in inutili giochi di parole, credo che ciò potrebbe essere vero al 100% solo se esistessimo solo noi e la cosa desiderata. Finchè fra me e il mio desiderio si frappongono ostacoli diciamo "naturali", come ad esempio il fatto che io non sappia pilotare uno shuttle, tento in tutti i modi di superarli, e questo è già stato detto più e più volte. Il problema sorge quando fra me e il mio desiderio si frappongono altre persone che hanno un desiderio forte come il mio ma che col mio entra in conflitto. In questo caso che si fa? Penso solo a me, e divento egoista, o penso agli altri, rischiando di passare per un bambino che si arrende? Io credo che in questi casi si debba valutare la situazione del punto di vista più oggettivo possibile, e tentare di stabilire quale delle persone ha maggior diritto di soddisfare il proprio desiderio. A tal proposito cito il sofista Protagora, che elegge come unico criterio valido quello dell'utile, ovvero ciò che storicamente ed umanamente è stata la cosa migliore in determinate circostanze. Ad esempio, il mio desiderio è massacrare Gab, è una cosa che desidero da quando lo conosco, è diventato l'unico scopo della vita. Dovrei andare a Lucca con un machete e stanarlo? Gab dal canto suo vorrebbe ardentemente continuare a vivere. Chi dei due ha maggior diritto a soddisfare il proprio desiderio? Storicamente, nella maggioranza dei casi, chi massacra una persona a colpi di machete va in galera. Umanamente, massacrare una persona a colpi di machete non è proprio apprezzabile. Perciò, soppesando quanto più oggettivamente possibile la situazione, ha maggio diritto Gab, e io mi devo adeguare.
Tutto ciò per dire che secondo me, in certi casi, bisogna adattarsi, e usufruire dell'altra via possibile per soddisfare un desiderio, ovvero smettere di desiderare.



rispondo con dei punti:
1 - va bene la citazione, ma non trasformiamo il thread nella catalogazione di un mucchio di filosofi; sarebbe molto meglio che ognuno dicesse la sua.
Non è un attacco al tuo post (più che interessante), ma una misura preventiva.
2 - nel caso perseverare egoisticamente/arrendersi come un bambino, secondo me entra in gioco tutt'una serie di fattori come la morale, l'etica, e un mucchio di altre stronzate. Ma il desiderio rimane. Penso che in tal caso si ricorra a diversi meccanismo; uno può essere il compromesso, altri potrebbero scegliere di percorrere una strada più lunga, ma meno deleteria. Altri si arrendono.
3 - il desiderio di massacrare il Gab (condiviso da gran parte dei suoi conoscenti, escludo gli animali paralizzati sordomuticiechi) pone un'altra questione: tu hai un ardente desiderio di massacrare il gab. Diciamo che siete di corporatura e capacità simili; in questo caso il tuo volere vince sull'altro, in quanto il gab vive la sua sopravvivenza in modo passivo.
Anch'io quando attraverso la strada col rosso voglio sopravvivere, ma non ci penso quando l'attraverso. Quello di sopravvivere diventa un volere nel momento in cui la vita è messa in pericolo, ma se questo rischio è immediato, diventa un volere istintivo, non preparato. Tu invece desideri massacrare il Gab a colpi di minchia con uan volontà attiva, preparata, pregnante.
Altro caso: tu vuoi massacrare il gab, e il gab sa che tu vuoi massacrarlo; entrambi avete un desiderio che perseguite. Ed in questo caso la volontà, sempre che le vostre condizioni siano simili, ha la meglio. Altre volte si può rimediare con altre caratteristiche; non so, più che altro come questione non rispecchia la quotidianità.
Tutti vorremmo trucidare il gab, ma poi chi ce la paga la pizza?
stealthisnick
00lunedì 19 febbraio 2007 19:35
Re:

Scritto da: Zahk 19/02/2007 19.09

invece si
tolti i casi particolari (se uno nasce con una deformazione per cui non può salire su un astronave non pongo nemmeno la questione... io sto parlando dell'uomo qualunque. L'uomo normale) chiuqnue, se lo volesse realmente, potrebbe diventare un astronauta.
Il fisico non va bene? Lo alleno.
Limiti intellettuali? Dovrà studiare 10, 15, 20 anni di più. Ma se vuole, cazzo, vuolediventare un astronauta, lo diventa.

tutti possono fare qualunque cosa.
L'uomo ha pochissimi limiti, che fondamentalmente sono quelli che si convince di avere.




guarda che se hai dei limiti intellettivi studiare non ti serve a nulla, non ho mica detto limiti di conoscienza

sul lato del fisico non importa arrivare alle deformazioni
metti che per diventare astronauta sia necessario avere una vista perfetta (non conosco le specifiche dell'astronauta ma non è una ipotesi fuori dal mondo), già l'uomo normale che non ha vista perfetta è tagliato fuori

ciascuno ha i propri limiti e conoscerli è il primo e fondamentale passo per riuscire a fare qualcosa
Zahk
00lunedì 19 febbraio 2007 19:52
Re: Re:

Scritto da: stealthisnick 19/02/2007 19.35



guarda che se hai dei limiti intellettivi studiare non ti serve a nulla, non ho mica detto limiti di conoscienza

sul lato del fisico non importa arrivare alle deformazioni
metti che per diventare astronauta sia necessario avere una vista perfetta (non conosco le specifiche dell'astronauta ma non è una ipotesi fuori dal mondo), già l'uomo normale che non ha vista perfetta è tagliato fuori

ciascuno ha i propri limiti e conoscerli è il primo e fondamentale passo per riuscire a fare qualcosa



conoscerli, non arrenderli ad essi

quanto a quelli intellettivi, ci credo pochissimo: secondo me è sempre e comunque una questione di metodo.
ma è un'altra questione.
che poi voi mi state scovando il pelo nell'uovo
ivanspider82
00lunedì 19 febbraio 2007 20:35
zahk secondo me continui a sbagliare.
in un certo senso su un piedistallo ti ci metti quanto fai rientrare il "secchione" in una data categoria...affermando che "non ha voluto cambiare".
io dico solo che la volontà,piena,assoluta,non esiste per miliardi di ragioni.
io forse sono secchione perchè gab me lo ha messo in culo per 20 anni e la mia mente,come protezione,ha trovato unico rifugio nello studio,ha trovato nascondiglio in un mondo nel quale HO bisogno di nascondermi.nessuna situazione è isolata:vi è sempre un evento(naturale o non)che la precede,la influenza e/o la determina.
allo stesso tempo gab magari ha desiderato mettermelo in culo per 20 anni perchè si è circondato per altrettanti anni di persone con le quali ha condiviso l'arte dell'"intervento da dietro".
che poi dal "nascondiglio" dello studio si possa uscire(così come si può uscire dalla violenza di gab)è cosa da valutare,prendendo in considerazione migliaia di fattori.
ho preso ad esempio il secchione(ipotizzando l'ipotesi del "nascondiglio")ma avrei potuto prendere ad esempio qualunque persona e qualunque altro suo comportamento:in ogni azione umana troverai una grandissima percentuale di "non colpa".
de andrè diceva che non ci si debba considerare troppo meritevoli per le proprie virtù così come non bisogna considerarsi troppo colpevoli dei propri errori/sbagli.ciò non vuol dire che non siano necessarie valutazioni dei comportamenti positivi e negativi e relative reazioni ad essi(allo stesso modo positive e negative)ma bisogna sempre scavare per andare a vedere le ragioni che stanno dietro ad un'azione:è da questo punto di vista che considero la volontà come il più relativo dei concetti,il frutto di una serie di dinamiche complesse ed eterogenee e non suscettibili di essere ridotte al banalissimo "volere è potere".



[Modificato da ivanspider82 19/02/2007 21.09]

El Gab
00lunedì 19 febbraio 2007 20:56
Re: Re: Re:

Scritto da: Zahk 19/02/2007 19.52
conoscerli, non arrenderli ad essi


Si, ma (riprendo da Steal) se io ho 3 decimi di vista, sarà dura (diciamo pure impossibile) che io possa guidare un Jet.
Anche con tutta la volontà.

(Ragionamento banale) L'Astronauta: Io studio una vita e mi alleno una vita perchè voglio diventare Astronauta e essere sparato in orbita. Alla fine però non sono io che decido se posso essere mandato in orbita o no. Può essere che de4cidano che non sono idoneo.

Ed altri infiniti casi più o meno simili in cui tutta la mia volontà non basta e non ho la possibilità di ottenere ciò che voglio.


(Vedo che son molto citato [SM=g27828] . Scordati la pizza [SM=x282952] )

[Modificato da El Gab 19/02/2007 20.57]

Benny404
00martedì 20 febbraio 2007 01:01
Re: Re: Re:

Scritto da: stealthisnick 19/02/2007 18.30


e secondo te basta volerlo per diventare astronauta?
tutti possono diventare astronauti?
ma anche no
servono delle caratteristiche fisiche ed intellettuali che non tutti hanno e che non tutti possono arrivare ad ottenere

se poi volete semplicemente dire che bisogna impegnarsi per ottenere le cose...avete scoperto l'acqua calda

ma volere non è potere
altrimenti tutti potrebbero essere o fare qualunque cosa
anche con tutta la volontà del mondo io non sarò mai, per esempio, un cantante o un ballerino o un pittore
quindi la volontà serve solo a poter fare quello che rientra nelle possibilità

nessuno nasce astronauta. si diventa astronauti. si creano le caratteristiche fisiche. ci si allena, a resistere a determinate condizioni estreme...nessuno nasce pronto a certe situzioni. e per sostenere un percorso così massacrante bisogna essenzialmente aver voglia.

seconda cosa, è la scoperta dell'acqua calda...grazie al cazzo : se è la scoperta dell'acqua calda, se è così ovvio allora perchè molte persone...o ancora meglio...l'intera umanità si trova non riuscire nemmeno a fare quei piccoli cambiamenti che possano servire a migliorare una situazione di insoddisfazione o declino? e parliamo di soggetti medi, con certe possibilità...

[Modificato da Benny404 20/02/2007 1.02]

montselles.com
00martedì 20 febbraio 2007 09:59
A parte che secondo me la "volontà di potenza" di Nietzsche non è niente di ciò che hai scritto qui. O almeno, hai scritto in modo sbagliato facendo esempi errati. Hai posto ad esempio situazioni in cui si parla solamente di "piccole volontà pruriginose" derivanti dai 5 sensi che con l'animo hanno poco a che fare, talmente poco che in 2 casi su 3 finisci col violentare te stesso per ottenerlo.
Rifacendomi ai tuoi esempi: ammazzare qualcuno per ottenere una Ferrari? Essù. Fingere di essere qualcuno che non sei per ottenere i favori di una ragazza? Maddai.
Le sfide con se stessi, per me, sono altra cosa. Abbattere i limiti che ci auto-imponiamo per terrore del cambiamento, come la volpe che dice che l'uva è acerba, sono altra cosa.
montselles.com
00martedì 20 febbraio 2007 10:05
Re: Re: Re:

Scritto da: stealthisnick 19/02/2007 18.30
anche con tutta la volontà del mondo io non sarò mai, per esempio, un cantante o un ballerino o un pittore
quindi la volontà serve solo a poter fare quello che rientra nelle possibilità



secondo me non è del tutto esatto. le potenzialità le hai tu come chiunque altro. il genio, l'estro, il talento, le inclinazioni no, questi non le ha chiunque.

se vuoi essere un ottimo cantante/ballerino/pittore, uno al di sopra della media, hai ragione tu. ma se vuoi esserlo e basta, senza preferenze sul grado di qualità, allora no.
muwa†alli
00martedì 20 febbraio 2007 10:43
Re: Re: Re: Re:

Scritto da: El Gab 19/02/2007 20.56

Ed altri infiniti casi più o meno simili in cui tutta la mia volontà non basta e non ho la possibilità di ottenere ciò che voglio.


(Vedo che son molto citato [SM=g27828] . Scordati la pizza [SM=x282952] )

[Modificato da El Gab 19/02/2007 20.57]


È in questi casi che i limiti diventano piuttosto difficili da superare, perchè non dipendono da circostanze favorevoli, ma da altri uomini: e gli uomini sono difficili da superare.

Scritto da: montselles.com 20/02/2007 10.05


secondo me non è del tutto esatto. le potenzialità le hai tu come chiunque altro. il genio, l'estro, il talento, le inclinazioni no, questi non le ha chiunque.

se vuoi essere un ottimo cantante/ballerino/pittore, uno al di sopra della media, hai ragione tu. ma se vuoi esserlo e basta, senza preferenze sul grado di qualità, allora no.

Negli esempi che hai fatto sono del tutto d'accordo con te. In altri casi però non può accadere, perchè non può esistere un astronauta mediocre, [altri uomini] non lo farebbero partire mai.
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