[STORIA]Guerra civile spagnola: violenze e scontri iniziarono da sinistra!

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Riccardo.cuordileone
00giovedì 27 luglio 2006 14:38
Se c'è un mito duro a morire, è quello dell'antifascismo democratico. E' un mito semplice, che legge il novecento come palcoscenico del perenne scontro tra la sinistra e la destra fascista, con la prima dedita a difendere la democrazia che la seconda insidia per oscuri interessi di classe.

Oggi la storiografia, andando oltre le vulgate e le versioni fornite dalla propaganda, riconosce che il difficile cammino della liberal-democrazia ha avuto i suoi nemici tanto a destra quanto a sinistra.

La vicenda della guerra civile spagnola è in questo senso emblematica. Lo schema classico con la quale viene raccontata è pressapoco il seguente: quando scoppia nel 1936, la guerra civile in realtà cova da anni, alimentata da una destra che si sentiva minacciata nei suoi interessi dall'avvento della repubblica. La destra avrebbe cospirato fin dal primo momento per rovesciare il regime democratico, e solo nel 1936, dopo la sconfitta alle elezioni, si sarebbe decisa a farlo con l'uso della forza.

Una ricostruzione questa che non ha potuto reggere i colpi del tempo e sopratutto di un'analisi storica rigorosa. In Italia si deve sopratutto a Gabriele Ranzato, che sottolinea la scarsa affermazione della democrazia nella destra e nella sinistra spagnola, debolezza che avrebbe scatento il conflitto.

Dalla Spagna invece arriva un'importante opera di Pio Moa, che ha concetrato la sua attenzione su quello che considera il momento decisivo per comprendere le origini della guerra civile, ossia l'insurrezione dell'Ottobre 1934, quando in seguito a un rimpasto di governo che dava maggior spazio alla destra, in tutti i paesi si ebbero dei moti di violenza che lasciarono sul campo oltre mille morti.

Lo storico spagnolo, documenti alla mano, mostra come all'origine di quegli eventi vi sia anzitutto il processo di radicalizzazione del partito socialista spagnolo (Psoe), e il suo tentativo di procedere per una via rivoluzionaria emarginando o mettendo a tacere le componenti riformiste.
Radicalizzazione che ebbe inizio con la delegittimazione delle forze di destra, accusate senza alcun fondamento di fascismo, processo che si intesificò fino ad esplodere in violenza inseguito alle elezioni del 33 che videro vincere la destra.

Il rifiuto della logica alternanza, principio base della democrazia, e il rifiuto di accettare la legittima politica dell'avversario, avrebbero fatto sentire il loro peso negli anni successivi, ed è per questo motivo che questi eventi, e non l'alzamiento del 36, devono essere considerati il punto d'inizio della guerra civile spagnola.

I documenti raccolti dallo storico spagnolo sono inequivocabili, e poco conta se il tentativo rivoluzionario non ebbe successo: questo esito fu determinato da numerose cause, prima di tutte l'indisponibilità della popolazione a seguire i socialisti.

Per chi volesse saperne di più il libro si intitola "Le origini della guerra civile spagnola", 416 pagine, 20 euro.

Per chi avesse dei dubbio sull'autore, evitatevi dispregiativi come revisionista, Pio Moa, giornalista e scrittore, negli anni 70 ha militato nei Grapo, un gruppo terrorista spagnolo di ispirazione marxista. Ha poi abbandonato la lotta armata dedicandosi allo studio della storia del suo paese.
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