[POL-IT] Meglio un Prodi debole che un governo di larghe intese

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-Giona-
00venerdì 9 marzo 2007 09:39
www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2007/03_Marzo/09/verdera...

Sulle missioni la Cdl si prepara a votare al Senato come alla Camera
«Meglio se ci teniamo un Prodi debole»
Berlusconi contrario a spallate che possano aprire all'ipotesi di un governo tecnico: secondo i sondaggi perderebbe subito il 5%


ROMA — Maggioranza e opposizione parlano di Afghanistan, pensano alle legge elettorale e nel frattempo riflettono su nuovi, possibili equilibri di governo. Per quanto drammatico sia lo scenario internazionale, la partita che inizierà al Senato sul decreto per le missioni militari sarà giocata da tutti i partiti con l'occhio attento alle ripercussioni di politica interna. E non c'è dubbio che il centrodestra sosterrà il provvedimento, bastava sentire la risposta del vicepresidente di Forza Italia, Tremonti, a chi sollecitava un colpo di scena al Senato per far saltare Prodi: «Votare contro? Qualcuno dovrebbe prima avvisare via Veneto», dove a Roma c'è la sede dell'Ambasciata americana.
Insomma, il Polo terrà a Palazzo Madama la stessa linea di condotta della Camera, attaccando il governo sulla cosiddetta «maggioranza degli eletti». Perché è evidente che Prodi non disporrà dei 158 voti ottenuti con la fiducia, anzi nella sinistra radicale è possibile che si allarghi l'area del dissenso, alla luce dell'escalation militare in Afghanistan. Ma nella Cdl c'è chi non intende sfruttare fino in fondo l'occasione. Ieri il segretario dei Ds — ragionando con i suoi — ipotizzava la presentazione di «un ordine del giorno da parte del centrodestra, per tentare di metterci in difficoltà».
Non è detto però che il Polo lo faccia, perché il regolamento del Senato prevede che gli ordini del giorno precedano il voto finale sul decreto, e se il documento passasse, il governo rischierebbe davvero di trovarsi nei guai. Allora c'è un motivo se il leghista Calderoli assume un atteggiamento assai prudente, se dice che «non possiamo metterci a giocare quando in ballo ci sono la vita dei nostri militari e la credibilità internazionale del Paese». Oltre queste ragioni, ce ne sono altre, di politica interna: se saltasse il governo, infatti, sfumerebbero le trattative in atto sulla legge elettorale, e si andrebbe a un esecutivo tecnico o istituzionale. Cioè, proprio quello che Berlusconi e la Lega non vogliono.
Il Cavaliere sa che non potrà ottenere il voto anticipato. Come ha spiegato il segretario dell'Udc Cesa a un dirigente forzista, «nel centrosinistra hanno già pronto il piano B: fuori Prodi, dentro Marini». Una simile evenienza sarebbe gradita a Casini, che invoca «un governo di responsabilità nazionale», ma verrebbe vista come una jattura dalla Lega e da Berlusconi. L'ex premier, per ora, sembra ostile al progetto, «meglio tenersi un Prodi debole», continua a ripetere. A farlo muovere così sono ragioni di varia natura: dallo stallo parlamentare sulla riforma del sistema tv, ai risultati di un sondaggio che ha appositamente commissionato, e in base al quale se accedesse a un governo di larghe intese, perderebbe subito il 5% dei consensi. Perciò «meglio Prodi».
L'asse tra il Cavaliere e il Professore non è diretto, ma mediato dal Carroccio, che ha offerto al premier una sorta di «assicurazione reciproca sulla vita». La polizza, rigorosamente a termine, prevede da un lato l'intesa sulla legge elettorale da portare avanti in pochissimi mesi e senza richiesta immediata di voto anticipato, dall'altro una tregua in Parlamento. Un assaggio di come verrebbero paralizzati i lavori al Senato gli è stato offerto l'altro ieri. È da vedere se l'intesa andrà mai in porto, intanto Calderoli si complimenta con il premier, «bravo a prendere in mano il pallino della legge elettorale, perché l'asse tra D'Alema e l'Udc sul modello tedesco era solo strumentale. In ballo c'era la sua testa».
Sentire un leghista nei panni del prodiano è sorprendente, ma la posta in gioco sul sistema di voto è enorme, riguarda gli equilibri dell'attuale legislatura, e soprattutto le sorti dei partiti e delle coalizioni. È una sfida che entrerà nel vivo dopo i congressi dei Ds e della Margherita, perciò è difficile che tutto precipiti al Senato ora. Anche se in ballo c'è il decreto sull'Afghanistan.
Francesco Verderami
09 marzo 2007

Per me c'è del vero in queste rivelazioni. Soprattutto, l'impopolarità del governo potrebbe aiutare i candidati della CDL alla prossima tornata elettorale amministrativa. Il quadro però si complicherebbe se fosse il centrosinistra a decidere autonomamente di sostituire Prodi con un altro leader per riguadagnare consensi (pare che Bertinotti abbia fatto a Napolitano il nome di Fassino durante le consultazioni). Creare un governo tecnico o di larghe intese potrebbe portare inoltre un po' di vantaggio nel senso che l'opinione pubblica si "disintossicherebbe" delle tossine accumulate contro Prodi, prendendosela col nuovo governo se dovesse prendere delle decisioni impopolari. Inoltre Prodi potrebbe far suo il motto propagandistico sfruttato da Berlusconi dopo la caduta del suo primo governo: "Non mi hanno lasciato lavorare".

[Modificato da -Giona- 09/03/2007 9.43]

Riccardo.cuordileone
00venerdì 9 marzo 2007 18:59
Purtroppo è vero, primo perchè un governo tecnico durerebbe 4 anni e non ci porterebbe al voto nel 2008; secondo perchè riequilibrerebbe la situazione politica attualmente favorevole alla cdl e terzo, forse la cosa più importante metterebbe in pericolo l'esistenza stessa della cdl a causa delle manie di protagonismo del boia e di Pierferdi.
Lux-86
00venerdì 9 marzo 2007 19:37
Re:

Scritto da: -Giona- 09/03/2007 9.39

ROMA — Maggioranza e opposizione parlano di Afghanistan, pensano alle legge elettorale e nel frattempo riflettono su nuovi, possibili equilibri di governo. Per quanto drammatico sia lo scenario internazionale, la partita che inizierà al Senato sul decreto per le missioni militari sarà giocata da tutti i partiti con l'occhio attento alle ripercussioni di politica interna. E non c'è dubbio che il centrodestra sosterrà il provvedimento, bastava sentire la risposta del vicepresidente di Forza Italia, Tremonti, a chi sollecitava un colpo di scena al Senato per far saltare Prodi: «Votare contro? Qualcuno dovrebbe prima avvisare via Veneto», dove a Roma c'è la sede dell'Ambasciata americana.



[SM=x751578]
io l'avevo detto, con questi sistema li possiamo ciulare per cinque anni sull'afghanistan.

Comunque per la CDL certo non conviene un governo tecnico, conviene andare a votare subito sulla scia d'onda della finanziaria e della caduta del governo. magari dicendo che loro sono durati cinque anni. D'altra parte però la CDL mi sembra ormai più divisa dell'Unione, nelle consultazioni elettorali tutti i partiti hanno detto cose diverse e sembra che nemmeno berlusconi (o che magari stia diventando lui il problema) riesca più a tenerli assieme. Quindi andare alle elezioni, ma con coalizione? Mi pare evidente che si cerchi di tenere in piedi prodi per avere tempo di risolvere, se possibile, i loro problemi.
daetil
00sabato 10 marzo 2007 18:21
Sarà anche la cosa migliore per la cdl ma a me personalmente da nausea essere governati ancora dal mortadella.
=Mimmoxl=
00martedì 13 marzo 2007 10:46
Re:

Scritto da: daetil 10/03/2007 18.21
Sarà anche la cosa migliore per la cdl ma a me personalmente da nausea essere governati ancora dal mortadella.



Sapessi quanto ho vomitato io con Berlusconi... [SM=x751559]


Secondo me se questo governo riesce a durare un paio di anni ancora dopo riuscirebbe a salire di nuovo nei sondaggi, il problema alla fin fine era mettere a posto i conti e cercare di reperire fondi per il futuro dell'Italia (giusto per non fare la fine dell'Argentina) e questo ovviamente provoca malumori. Quindi un aumento del PIL e una situazione sociale che, si spera, andrà in ripresa, non potrà che fare bene a questo governo.

Le elezioni adesso non sono quasi proponibili, L'Unione non arriverebbe al 45%, la CDL (Inteso come Lega,AN e FI) nemmeno e l'UDC farebbe da ago della bilancia... E non sembra essere interessata ad una nuova alleanza con Berlusconi perchè automaticamente ritornerebbe sotto la sua figura ingombrante e non potrebbe distinguersi... A questo punto se proprio si andasse a votare gli converrebbe allearsi con l'Unione...Tanto in televisione si vedono più i leader dei singoli partiti che Prodi stesso...Quindi avrebbe anche maggiori riferimenti mediatici ed un fortissimo potere contrattuale...
Riccardo.cuordileone
00martedì 13 marzo 2007 19:16
Re:

Scritto da: =Mimmoxl= 13/03/2007 10.46
Secondo me se questo governo riesce a durare un paio di anni ancora dopo riuscirebbe a salire di nuovo nei sondaggi, il problema alla fin fine era mettere a posto i conti e cercare di reperire fondi per il futuro dell'Italia (giusto per non fare la fine dell'Argentina) e questo ovviamente provoca malumori. Quindi un aumento del PIL e una situazione sociale che, si spera, andrà in ripresa, non potrà che fare bene a questo governo.


Ancora con questa storia... [SM=x751544]
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